di Quixote » 08/05/2019, 23:34
Loro possono dire quello che vogliono, ma con me non attaccano i loro abiti appresi alla Scuola di ministero o come cavolo si chiama, cui ho assistito, e so bene come funziona. Tanto che pochi giorni fa, nel mio ultimo colloquio con loro, quando si sono azzardati a parlar male di apostati e internet li ho subito contraddetti, dicendo che io, moderatore di un noto sito “apostata”, li conosco bene, anche di persona, e naturalmente ci sono fra loro anche elementi tendenziosi e “arrabbiati”, ma quelli che frequento di solito sono tutt’altro che tali, e tutt’altro che inaffidabili. Purtroppo mi sono trovato di fronte a due pellegrini, e il discorso si è chiuso lí, perché se mi avessero ricordato, come qualche lepido geovista internettiano, le tesi della scuola sociologica canadese, secondo la quale gli apostati sono generalmente inattendibili, avrei detto loro che quella scuola (a parte il fatto che non si riferiva agli ex TdG, ma faceva di tutta l’erba un fascio, e le sètte sono migliaia, alcune veramente aberranti) è ormai datata, ed è stata contraddetta da altra sociologia; di piú, persino presso la scuola canadese i TdG sono guardati non solo con sospetto, ma con ironia, teste proprio chi vi appartiene. Del resto la scuola sociologica “classica” (Weber, Troeltsch e dintorni) era usa considerare i TdG un fulgido esempio di sètta, quasi una sètta pura, senza scorie, per antonomasia. Senonché oggi il termine è spregiativamente connotato, e poiché ciò non si conviene a studi accademici, si preferisce, generalmente, il termine cult, che è per l’appunto quello che io ho usato in un mio recentissimo lavoro, che non rileva citare perché poi parla di tutt’altro. Dato però il numero relativamente alto degli adepti, non nego che si possano anche connotare come religione, fermo restando che si tratta di religione connotata da un grado molto alto di atteggiamenti ed elementi settari.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi,
La ginestra, esergo)
======================================
Primo post — Presentazione — Staurós: palo o croce? (link esterno)