Incoerenza sull' impiego del nome Geova

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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cattivo esempio
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Quixote ha scritto:
cattivo esempio ha scritto:
strano che tu sia rimasto su posizioni così arcaiche e retrograde
anche poly ha dovuto ammettere che una traduzione scentifica (per le università)
deve riportare yhwh e la traduzione geova perché corrente

mentre una versione dottrinale non lo deve riportare
perché santa madre chiesa ha stabilito così
(superiorità della traditio, ovvero la vulgata di girolamo)
Suppongo che tu ci goda a recitare la parte del ciabattino di Apelle; aggiungendovi di tuo presunzione e arroganza; la seconda quando dài del retrogrado a persone cui, in fatto di linguistica, non arrivi al malleolo (testi le mie pubblicazioni, che trattano anche di problemi linguistici, e che sono apprezzate nei circuiti accademici); la prima soprattutto, quando presumi che Polymetis abbia mai scritto la bestialità che gli attribuisci: che geova sia nome corrente per Dio è contraddetto dalla realtà, ove il termine è monopolio dei quattro micetti di cui ragionavamo, e se anche aggiungi loro noi critici e/o apostati, non raggiungi lo 0,5 % della popolazione italiana, che preferisce chiamarlo col nome comune Dio, elevato a nome proprio. Questo è l’uso corrente, è un fatto, e un dato.

In secondo luogo santa madre chiesa non c’entra un tubo: checcefrega se ha stabilito cosí? Io sto parlando delle superstizioni geoviste, chemmefrega di quelle cattoliche, sono offtopic, non ho bisogno di aggiungere che anche la loro di non pronunciare il nome di Dio è egualmente una superstizione, o credi che il feticismo altrui giustifichi il proprio? che l’esser ladro in un mondo di ladri giustifichi il furto?

Infine, se proprio volevi trovare un errore in quel che ho scritto, potevi appuntarti sulle trascrizioni fonetiche, veramente maccheroniche, che avevo riportato: conosco benissimo l’alfabeto fonetico internazionale, e infatti nel mio scritto sullo stauros, già otto fa, non ho scritto giòuva, ma ho scritto «pron. ingl. dʒi’houvə», come invece dell’obbrobrio fr. sgeovà, scriverei, se mi indirizzassi a un pubblico accademico, ʒeɔ'va. Se non l’ho fatto è proprio per venire incontro all’ignoranza, sbattendomene degli imbecilli pignoli di cui scriveva Eco, del cui parere non me ne fotte un iota.

Ma vedo che non serve a nulla, se poi nemmeno riuscite a capire che parlavo di suoni, oralità, parole dette, non scritte: A che serve YHWH? che manca delle vocali di supporto e quindi non può essere messo in conto in un discorso in cui occorre pronunciare (non scrivere) il nome di Dio? A che serve, se non ad appagare un ego fantozziano, rimproverarmi di non aver menzionato una grafia, quando altro non ho fatto che parlare della sua pronuncia? Leggi meglio gli altri prima di scrivere corbellerie, e rispondi in merito, non con voli pindarici. Vieni a darmi del retrogrado in fatto di lingua: hai letto Saussure, la scuola fonologica di Praga, Bloomfield, Hielmslev, Chomsky? Mai citati dai TdG, e pour cause, fan loro piu comodo Bopp, Rask, i neo-grammatici, che poi orecchiano; già Schuchardt è troppo per loro. Senza queste basi di che vuoi discutere, ciabattino?
strepitoso questo post
scrivi: che preferisce chiamarlo col nome comune Dio, elevato a nome proprio
va bene dici che il titolo dio è diventato nome proprio tesi risaputa

ma due righe sotto alla faccia della logica scrivi:

la loro [cc] di non pronunciare il nome di Dio è egualmente una superstizione,

dunque ammetti che il nome di dio..... non è...... dio
ma la cosa più grave per uno del tuo calibro è che
tu ti adegui a una superstizione sapendo che è una superstizione
menti (non usandolo quando dovresti) sapendo di mentire

p.s. anche noi italiani riusciamo anche se con difficolta
a pronunciare parole di sole vocali ad esempio la città di brno
oppure gli acronimi spezzettandoli
nel mio dialetto in cui sono madrelingua
molte parole presentano sequenze di solo vocali
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Ray ha scritto:
Romagnolo ha scritto:Si...però a essere onesti non è che la cosa gli faccia onore.
Piuttosto che rivelarsi...gioca a usare i prestanome. :blu:
Scherzi? ??
Non mi dire che anche tu come cattivo esempio stai ancora ancorato
a questi enigmi sulla divinità .

..@..
Cattivo esempio pur di difendere il nulla intavola a volte ritornelli geovisti e a
volte peggio,parandosi dietro al paravento del non credente .
Se lo sei fallo ,dimostralo ,perché difendere questo anacronismo figurativo
non fa altro che dimostrare l'indole geovista con i suoi strascichi.

Come al solito quoto sir Quix. Penso di averlo scritto io,ma poi noto
che lo stile non e il mio. :ironico:
:ciao:
perché yhwh nei testi ebraici c'é
chi lo omette sbaglia
anche per un non credente

sei tu che definedolo il nulla o anacronimo figurativo
ti adegui a quello che il tuo "κύριος" definisce
una superstizione sbagliata
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poly
In ogni caso concordo con te ne dire che la Tradizione della Chiesa, che in questo caso risale agli apostoli, ha adottato questa pratica, e non vedo un solo motivo per cambiarla.

Ad maiora
questa affermazione è falsa e lo sai, dato che nulla di apostolico è giunto a noi
è la traditio (successiva) che dice che gli apostoli pensavano così
cattivo esempio
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polymetis ha scritto:
uello dove si dice che il che il dio di gesu e il dio di abramo yhwh è lo stesso dio............ unico dio
che non ci sono dei tribali
e che la visione di un panteon è blasfema

e che yhwh non può essere figlio di el-elyon
per il semplice fatto che yhwh è eterno e è l'unico vero dio

ma è anni che con la scusa della teologia scientifica
fai dire alla dottrina cose che pensi tu
No no, non hai capito. Il fatto che per l'autore di un libro arcaico dell'Antico Testamento Yhwh fosse figlio di El Elyon non implica affatto che Yhwh sia figlio di qualcuno. Non sai distinguere tra la teologia dei vari autori della Bibbia e la teologia cattolica. Non esiste una teologia biblica, visto che la Bibbia è opera di autori diversi e frutto di stagioni teologiche diverse. La Chiesa non pretende che qualsiasi fase della teologia antico-testamentaria rappresenti il modo corretto di vedere le cose, semmai pretende che ogni parte della Bibbia sia ispirata da Dio. Ma le due cose sono del tutto differenti. Esattamente come quando tu devi insegnare l'etica a tuo figlio allorché è bambino gli racconti una favola, e quando invece è quattordicenne gli fai discorsi razionali, similmente Dio può ispirare nel corso dei secoli racconti diversi commisurati con le diverse capacità di comprensione degli ascoltatori. Non si tratta comunque di una dettatura, in nessuno dei due casi. Dio ispira la verità agli autori biblici ed essi progressivamente l'accolgono e la chiariscono sulla base della propria cultura e dei propri limiti. Quale sia l'interpretazione corretta dal punto di vista teologico dell'insieme della Bibbia, cioè delle diverse interpretazioni di Dio contenute all'interno del testo sacro, spetta alla Chiesa dirlo. Essa infatti è il grado di cogliere il filo rosso che lega tutte le visioni di DIo contenute nella Bibbia, da quelle più antropomorfe ed arcaiche a quelle più recenti. Insomma, la Bibbia è opera di Dio al 100% e opera dell'uomo al 100%, ma su piani diversi.

Lo diceva Galileo Galilei già 400 anni fa in una lettera a Cristina di Lorena, e la Chiesa ha pienamente accolto questa lettura:
Dal che ne séguita, che qualunque volta alcuno, nell'esporre la Scrittura, volesse fermarsi sempre nel nudo suono letterale, potrebbe, errando esso, far apparir nelle Scritture non solo contraddizioni e proposizioni remote dal vero, ma gravi eresie e bestemmie ancora: poiché sarebbe necessario dare a Iddio e piedi e mani e occhi, non meno affetti corporali ed umani, come d’ira, di pentimento, d’odio, ed anche tal volta la dimenticanza delle cose passate e l’ignoranza delle future; le quali proposizioni, sì come, dettante lo Spirito Santo, furono in tal guisa profferite da gli scrittori sacri per accomodarsi alla capacità del vulgo assai rozzo e indisciplinato, così per quelli che meritano d’esser separati dalla plebe è necessario che i saggi espositori ne produchino i veri sensi, e n’additino le ragioni particolari per che e’ siano sotto cotali parole profferiti: ed è questa dottrina così trita e specificata appresso tutti i teologi, che superfluo sarebbe il produrne attestazione alcuna
Ad maiora
perché tratti gli antichi da minus habens
e poi non fai che citarli con dotte citazioni
nascondi del razismo verso gli ebrei antichi, rispetto ai greci?

non sono io che non distinguo fra teologie diverse nella bibbia
ma tu che devi arrampicarti sugli specchi per cercare di quadrare
cose che insieme non stanno

e la lettera di galilieo è peggio che andar di notte

i dotti di cui galileo parla, rispetto ai miti la pensavano
esattamente come i tdg di ora

ed erano talmente sapienti e illuminati da dio
che lo avrebbero ammazzato se non avesse
ritrattato tutto
il più grande scienziato italiano ucciso perché osava
pensare diversamente dai professoroni
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Messaggio da polymetis »

cattivo esempio ha scritto:poly
In ogni caso concordo con te ne dire che la Tradizione della Chiesa, che in questo caso risale agli apostoli, ha adottato questa pratica, e non vedo un solo motivo per cambiarla.

Ad maiora
questa affermazione è falsa e lo sai, dato che nulla di apostolico è giunto a noi
è la traditio (successiva) che dice che gli apostoli pensavano così
Ma dico sei folgorato o cosa? I testi del Nuovo Testamento sono traditio apostolica. Traditio in latino significa "ciò che è trasmesso". La Tradizione della Chiesa ha due parti, una scritta (chiamata Nuovo Testamento) e una orale. La Traditio apostolica è dunque testimoniata in parte nel Nuovo Testamento. Ebbene, il Nuovo Testamento ha forse qualche Yhwh? No, proprio no. Dunque gli apostoli non usavano nessun Yhwh, e questa è Traditio apostolica. Il resto sono fantasie senza alcuna base. Non si tratta comunque del mero fatto che Yhwh nel NT non ci sia, ma del fatto che anche Gesù quando parla ricorre e perifrasi e modi di dire, come il cosiddetto "passivo teologico", tipici di chi, allora come oggi, vuole evitare di pronunciare il nome. Davanti al sinedrio ad esempio Gesù dice “alla destra della Potenza”, ove "potenza" viene usato come sostituito di Yhwh. La circonlocuzione oi ouranoi (i cieli) per definire Dio in Matteo è frequentissima, 31 volte ad esempio “hê basileia tôn ouranôn” (il regno dei cieli=il regno di Dio), così come “en tô(i) ouranô(i)”/”en tois ouranois” (= presso Dio) eis ton ouranon (verso Dio), ex ouranou (da dio)
Frequentissimo poi il fenomeno del già citato passivo teologico per evitare di nominare dio. (Si veda per le attestazioni J. Jeremias, Teologia del Nuovo Testamento, Brescia 1972 pp. 17-22)

Ad maiora
Presentazione


Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Messaggio da polymetis »

perché tratti gli antichi da minus habens
e poi non fai che citarli con dotte citazioni
nascondi del razismo verso gli ebrei antichi, rispetto ai greci?
Mi sembra evidente che qualsiasi uomo dell'antichità ne sappia meno di noi, per la banalissima ragione che noi veniamo dopo di lui e dunque possiamo giovarci del suo sapere e delle sue considerazioni. Questo non vuol dire che gli antichi fossero idioti, potrebbero essere stati anche giganti, e noi invece siamo solo dei nani. Ma siamo dei nani sulle spalle di quei gigante, e dunque, necessariamente, ne sappiamo più di loor.
non sono io che non distinguo fra teologie diverse nella bibbia
ma tu che devi arrampicarti sugli specchi per cercare di quadrare
cose che insieme non stanno
E perché le cose dovrebbero stare insieme e quadrare? Perché due libri diversi come il Qohelet e il Deuteronomio, scritti a secoli di distanza, dovrebbero avere la stessa teologia? Ma non avevi detto che sei un non credente?
e la lettera di galilieo è peggio che andar di notte
i dotti di cui galileo parla, rispetto ai miti la pensavano
esattamente come i tdg di ora
No, sei tu quello che rappresenti quello che Galileo combatteva, ossia chi si basa sul sapere ricevuto dal passato considerandolo non suscettibile di reinterpretazione. Sei tu, e i TdG come te che fingono di essere atei per fare il troll in questo forum, quelli che rappresentano la mentalità contro cui Galileo combatteva.
ed erano talmente sapienti e illuminati da dio
che lo avrebbero ammazzato se non avesse
ritrattato tutto
il più grande scienziato italiano ucciso perché osava
pensare diversamente dai professoron
Noi dai professoroni, ma dai quei teologi che non hanno capito che la Bibbia non è un libro di scienza. I Testimoni di Geova ancora oggi non ci arrivano. I professori dell'epoca erano molto diversi da quelli di oggi, proprio perché allora la scienza era il contrario di quello che è oggi. La scienza all'epoca era un sapere libresco e non sperimentale, restio all'innovazione. Dunque se citare un consenso accademico nel XVI poteva essere addirittura un punto di demerito ai nostri occhi, citare un consenso accademico nel XXI secolo è ben diverso, perché il mondo accademico oggi non ha, a differenza di allora, nessun dogma, e le persone si scannano confutare i propri colleghi e fare loro le pulci.

Ad maiora
Presentazione


Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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polymetis ha scritto:
cattivo esempio ha scritto:poly
In ogni caso concordo con te ne dire che la Tradizione della Chiesa, che in questo caso risale agli apostoli, ha adottato questa pratica, e non vedo un solo motivo per cambiarla.

Ad maiora
questa affermazione è falsa e lo sai, dato che nulla di apostolico è giunto a noi
è la traditio (successiva) che dice che gli apostoli pensavano così
Ma dico sei folgorato o cosa? I testi del Nuovo Testamento sono traditio apostolica. Traditio in latino significa "ciò che è trasmesso". La Tradizione della Chiesa ha due parti, una scritta (chiamata Nuovo Testamento) e una orale. La Traditio apostolica è dunque testimoniata in parte nel Nuovo Testamento. Ebbene, il Nuovo Testamento ha forse qualche Yhwh? No, proprio no. Dunque gli apostoli non usavano nessun Yhwh, e questa è Traditio apostolica. Il resto sono fantasie senza alcuna base. Non si tratta comunque del mero fatto che Yhwh nel NT non ci sia, ma del fatto che anche Gesù quando parla ricorre e perifrasi e modi di dire, come il cosiddetto "passivo teologico", tipici di chi, allora come oggi, vuole evitare di pronunciare il nome. Davanti al sinedrio ad esempio Gesù dice “alla destra della Potenza”, ove "potenza" viene usato come sostituito di Yhwh. La circonlocuzione oi ouranoi (i cieli) per definire Dio in Matteo è frequentissima, 31 volte ad esempio “hê basileia tôn ouranôn” (il regno dei cieli=il regno di Dio), così come “en tô(i) ouranô(i)”/”en tois ouranois” (= presso Dio) eis ton ouranon (verso Dio), ex ouranou (da dio)
Frequentissimo poi il fenomeno del già citato passivo teologico per evitare di nominare dio. (Si veda per le attestazioni J. Jeremias, Teologia del Nuovo Testamento, Brescia 1972 pp. 17-22)

Ad maiora
sei autoreferenziale

la chiesa dice che è così ed è vero perche lo dice la chiesa stessa
assurdo per uno che vuole rifarsi al nolano

i primi frammenti di manoscritto sono del 2 secolo
cent'anni dopo la morte di chi li avrebbe pronunciate
la tradizione orale vale quello che vale (cioè nulla)
e dunque con quali prove mi dai del fulminato

pure la donazione di costantino era vera
perchè così diceva la tradizione e un documento farlocco

è argomento di fede e tu ci credi bene
ma non raccontare che "è vero"
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

cattivo esempio ha scritto:
strepitoso questo post
scrivi: che preferisce chiamarlo col nome comune Dio, elevato a nome proprio
va bene dici che il titolo dio è diventato nome proprio tesi risaputa

ma due righe sotto alla faccia della logica scrivi:

la loro [cc] di non pronunciare il nome di Dio è egualmente una superstizione,

dunque ammetti che il nome di dio..... non è...... dio
ma la cosa più grave per uno del tuo calibro è che
tu ti adegui a una superstizione sapendo che è una superstizione
menti (non usandolo quando dovresti) sapendo di mentire

p.s. anche noi italiani riusciamo anche se con difficolta
a pronunciare parole di sole vocali ad esempio la città di brno
oppure gli acronimi spezzettandoli
nel mio dialetto in cui sono madrelingua
molte parole presentano sequenze di solo vocali
Non so che dirti CE, non so se miri solo a trolleggiare, se davvero non ci arrivi, o se sei solo un povero masochista che ci gode ad essere bastonato. Ad ogni modo hai scritto un sacco di boiate e io non ho la pazienza di Poly per stare a perdere tempo con chi ha la pretesa di disquisire di lingua, quando nemmeno possiede il livello elementare per distinguere vocali e consonanti.

Quindi ignoro i riferimenti personali, che non fregano a nessuno, men che mai a me. Nella lingua italiana esistono vocali (es. a, e), consonanti (es. t, s) e suoni che noi definiamo vocali (i, u) ma che possono fungere anche da consonanti, per es. la u- di uomo è solo di nome una vocale, di fatto forma dittongo con la vocale –o–, ed ha quindi valore di consonante. Viceversa in lingue come lo slavo suoni come –r– o –l– sono spesso formalmente consonanti ma hanno valore di vocale. Ergo in Brno b ed n sono consonanti, r e o vocali, Un’esempio slavo piú calzante è Trieste, Trst, ove la r è per l’appunto vocale. Un es. con L è nel ceco vlk (lupo), ove -l- è vocale. Altre semivocali (o semi consonanti) possono essere M e N. Quanto agli acronimi sono sempre pronunciabili senza sforzo, sono le sigle che non lo sono, per es. in italiano CIGL va letto cigielle, perché dire cigl (con g di geova) non rientra nella fonetica italiana. Altra sigla è S.P.Q.R, impronunciabile come acronimo. Acronimi sono modem, radar, mentre Fiat è propriamente una sigla (F.I.A.T.), ma leggibile, quindi puoi considerarla anche acronimo (vd. su Wiki per altri esempi).

Questo in estrema sintesi, non certo per CE (troppo preso dal suo ruolo di ciabattino per tenerne conto), ma per chi fosse curioso e non volesse perder tempo a studiarsi filologia romanza e linguistica. Ad maiora…
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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poly
Mi sembra evidente che qualsiasi uomo dell'antichità ne sappia meno di noi, per la banalissima ragione che noi veniamo dopo di lui e dunque possiamo giovarci del suo sapere e delle sue considerazioni. Questo non vuol dire che gli antichi fossero idioti, potrebbero essere stati anche giganti, e noi invece siamo solo dei nani. Ma siamo dei nani sulle spalle di quei gigante, e dunque, necessariamente, ne sappiamo più di loor.
erano dei giganti e dio gli racconta delle favole per bambini?
E perché le cose dovrebbero stare insieme e quadrare? Perché due libri diversi come il Qohelet e il Deuteronomio, scritti a secoli di distanza, dovrebbero avere la stessa teologia? Ma non avevi detto che sei un non credente?
se come dici tu è lo stesso dio che li ispira, si
No, sei tu quello che rappresenti quello che Galileo combatteva, ossia chi si basa sul sapere ricevuto dal passato considerandolo non suscettibile di reinterpretazione. Sei tu, e i TdG come te che fingono di essere atei per fare il troll in questo forum, quelli che rappresentano la mentalità contro cui Galileo combatteva.
quando non sai cosa dire mi accusi di essere un troll
achille ha il mio nome e cognome se ci aggiundge una confederezione di operatori economici pure la mia foto
e tra non molto scriverò con il mio nome tranquillo nonn mento sul mio status coi tdg
e sono stato pure al matrimonio di un utente del forum
Noi dai professoroni, ma dai quei teologi che non hanno capito che la Bibbia non è un libro di scienza. I Testimoni di Geova ancora oggi non ci arrivano. I professori dell'epoca erano molto diversi da quelli di oggi, proprio perché allora la scienza era il contrario di quello che è oggi. La scienza all'epoca era un sapere libresco e non sperimentale, restio all'innovazione. Dunque se citare un consenso accademico nel XVI poteva essere addirittura un punto di demerito ai nostri occhi, citare un consenso accademico nel XXI secolo è ben diverso, perché il mondo accademico oggi non ha, a differenza di allora, nessun dogma, e le persone si scannano confutare i propri colleghi e fare loro le pulci.
guarda che bellarmino è un santo della tua chiesa, addirittura fatto dottore della stessa l'altro ieri nel 1930
non è un discorso del XVI secolo ma del XX
tenti di conciliare scritture e scienza impossibile
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Quixote ha scritto:
cattivo esempio ha scritto:
strepitoso questo post
scrivi: che preferisce chiamarlo col nome comune Dio, elevato a nome proprio
va bene dici che il titolo dio è diventato nome proprio tesi risaputa

ma due righe sotto alla faccia della logica scrivi:

la loro [cc] di non pronunciare il nome di Dio è egualmente una superstizione,

dunque ammetti che il nome di dio..... non è...... dio
ma la cosa più grave per uno del tuo calibro è che
tu ti adegui a una superstizione sapendo che è una superstizione
menti (non usandolo quando dovresti) sapendo di mentire

p.s. anche noi italiani riusciamo anche se con difficolta
a pronunciare parole di sole vocali ad esempio la città di brno
oppure gli acronimi spezzettandoli
nel mio dialetto in cui sono madrelingua
molte parole presentano sequenze di solo vocali
Non so che dirti CE, non so se miri solo a trolleggiare, se davvero non ci arrivi, o se sei solo un povero masochista che ci gode ad essere bastonato. Ad ogni modo hai scritto un sacco di boiate e io non ho la pazienza di Poly per stare a perdere tempo con chi ha la pretesa di disquisire di lingua, quando nemmeno possiede il livello elementare per distinguere vocali e consonanti.

Quindi ignoro i riferimenti personali, che non fregano a nessuno, men che mai a me. Nella lingua italiana esistono vocali (es. a, e), consonanti (es. t, s) e suoni che noi definiamo vocali (i, u) ma che possono fungere anche da consonanti, per es. la u- di uomo è solo di nome una vocale, di fatto forma dittongo con la vocale –o–, ed ha quindi valore di consonante. Viceversa in lingue come lo slavo suoni come –r– o –l– sono spesso formalmente consonanti ma hanno valore di vocale. Ergo in Brno b ed n sono consonanti, r e o vocali, Un’esempio slavo piú calzante è Trieste, Trst, ove la r è per l’appunto vocale. Un es. con L è nel ceco vlk (lupo), ove -l- è vocale. Altre semivocali (o semi consonanti) possono essere M e N. Quanto agli acronimi sono sempre pronunciabili senza sforzo, sono le sigle che non lo sono, per es. in italiano CIGL va letto cigielle, perché dire cigl (con g di geova) non rientra nella fonetica italiana. Altra sigla è S.P.Q.R, impronunciabile come acronimo. Acronimi sono modem, radar, mentre Fiat è propriamente una sigla (F.I.A.T.), ma leggibile, quindi puoi considerarla anche acronimo (vd. su Wiki per altri esempi).

Questo in estrema sintesi, non certo per CE (troppo preso dal suo ruolo di ciabattino per tenerne conto), ma per chi fosse curioso e non volesse perder tempo a studiarsi filologia romanza e linguistica. Ad maiora…
non commenti la gaffe clamorosa in cui ammetti
....................che dio non è il nome di dio..........

quanto alle consonanti era per dimostrare che se anche le
traduzioni avessero lasciato le consonanti YHWH (apparentemente impronunciabili)
non ti starebbe bene
appiattito come sei sulle posizioni di santa romana chiesa
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Dire che dio non è il nome di dio equivale a dire che A non è il nome di A, contraddicendo i principi base della logica aristotelica su cui si regge la logica occidentale. Chiaramente ho scritto altro, solo chi è ignaro di ogni principio logico può avermi interpretato come tu interpreti. A cui darei troppa soddisfazione se rispondessi in merito. Prova da solo, se ci riesci, a capire che la tua “logica”, se tale potesse definirsi, è da TSO. Senza contare che solo chi vive fuori dal mondo potrebbe attribuire a me, notoriamente agnostico e materialista, indulgenze verso Santa Romana Chiesa.

Ad maiora.
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Messaggio da Wyclif »

polymetis ha scritto:
No, sei tu quello che rappresenti quello che Galileo combatteva, ossia chi si basa sul sapere ricevuto dal passato considerandolo non suscettibile di reinterpretazione. Sei tu, e i TdG come te che fingono di essere atei per fare il troll in questo forum, quelli che rappresentano la mentalità contro cui Galileo combatteva.
:quoto100: :ok: :ok: :ok:
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"Dobbiamo ubbidire a Dio quale Governante anziché agli uomini" Atti 5:29
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Messaggio da Wyclif »

:ok:
Quixote ha scritto:
Non so che dirti CE, non so se miri solo a trolleggiare, se davvero non ci arrivi, o se sei solo un povero masochista che ci gode ad essere bastonato. Ad ogni modo hai scritto un sacco di boiate e io non ho la pazienza di Poly per stare a perdere tempo con chi ha la pretesa di disquisire di lingua, quando nemmeno possiede il livello elementare per distinguere vocali e consonanti.

:strettamano: :ok: :ok: :ok:
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"Dobbiamo ubbidire a Dio quale Governante anziché agli uomini" Atti 5:29
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Messaggio da Ray »

perché yhwh nei testi ebraici c'é
chi lo omette sbaglia
anche per un non credente

sei tu che definedolo il nulla o anacronimo figurativo
ti adegui a quello che il tuo "κύριος" definisce
una superstizione sbagliata
Le tue risposte multiple si intrecciano in questo tuo labirinto di Cnosso
ove i mostri sono i tuoi strascichi egoisti geovisti, non si comprende
il discorso da quale lato lo vuoi affrontare ,se lo fai per trolleggio
oppure per confrontarti facendo un dialogo costruttivo utile a questo forum
quindi per i tdg che ci leggono, certo non voglio psicoanalizzare un bel nulla.
Ma mi vuoi spiegare cosa significa adeguarsi o il tuo "κύριος"- " signore" lo definisce una superstizione?

Io non mi adeguo al massimo evolvo il pensiero ,in vista delle informazioni e delle ricerche che intraprendo.

Non si comprende se affronti la discussione sul filo storico o esegetico , la tua ermeneutica sembra viziata .
Perché il non credente affronta la discussione diversamente.

Tutto è superstizione in definitiva, vuoi un raccolto buono prega il tuo Dio, vuoi andare in
paradiso prega, prega...
Vuoi il paradiso in terra e in cielo dei tdg allora ubbidisce allo "schiavo" altrimenti sarai distrutto.
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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tanto per citare i tuoi...classici

Messaggio da Ray »

polymetis ha scritto:
Rimango ...
No no, Dio si rivela...
La tua figura è simile o ha delle similitudini affini a Pitagora... Empedocle ,che rappresentavano un 'anacronismo nel loro tempo.
Forse
tu sei la nuova figura del rinnovamento che si evolve ,spero che la Chiesa presto applichi in generale questo pensiero se
non lo fa già.
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Messaggio da cattivo esempio »

Quixote ha scritto:Dire che dio non è il nome di dio equivale a dire che A non è il nome di A, contraddicendo i principi base della logica aristotelica su cui si regge la logica occidentale. Chiaramente ho scritto altro, solo chi è ignaro di ogni principio logico può avermi interpretato come tu interpreti. A cui darei troppa soddisfazione se rispondessi in merito. Prova da solo, se ci riesci, a capire che la tua “logica”, se tale potesse definirsi, è da TSO. Senza contare che solo chi vive fuori dal mondo potrebbe attribuire a me, notoriamente agnostico e materialista, indulgenze verso Santa Romana Chiesa.

Ad maiora.
allora spiegami perché avendo tu scritto:
............il non pronunciare il nome di dio è una superstizione cattolica.......

quando citi un versetto delle scritture ebraiche che contiene YHWH
non lo citi ma lo sostituisci con dio?
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Messaggio da cattivo esempio »

Ray ha scritto:
perché yhwh nei testi ebraici c'é
chi lo omette sbaglia
anche per un non credente

sei tu che definedolo il nulla o anacronimo figurativo
ti adegui a quello che il tuo "κύριος" definisce
una superstizione sbagliata
Le tue risposte multiple si intrecciano in questo tuo labirinto di Cnosso
ove i mostri sono i tuoi strascichi egoisti geovisti, non si comprende
il discorso da quale lato lo vuoi affrontare ,se lo fai per trolleggio
oppure per confrontarti facendo un dialogo costruttivo utile a questo forum
quindi per i tdg che ci leggono, certo non voglio psicoanalizzare un bel nulla.
Ma mi vuoi spiegare cosa significa adeguarsi o il tuo "κύριος"- " signore" lo definisce una superstizione?

Io non mi adeguo al massimo evolvo il pensiero ,in vista delle informazioni e delle ricerche che intraprendo.

Non si comprende se affronti la discussione sul filo storico o esegetico , la tua ermeneutica sembra viziata .
Perché il non credente affronta la discussione diversamente.

Tutto è superstizione in definitiva, vuoi un raccolto buono prega il tuo Dio, vuoi andare in
paradiso prega, prega...
Vuoi il paradiso in terra e in cielo dei tdg allora ubbidisce allo "schiavo" altrimenti sarai distrutto.
semplicemente dal punto di vista della verità storica.

nelle scritture ebraiche YHWH esiste
allora deve esserci anche nelle traduzioni
se si vuole essere onesti

se non lo si fa è solo per motivi dottrinali
non rispettando il testo originale
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Messaggio da Quixote »

Quando mai? Fino a prova contraria sono un filologo, quindi leggo in originale, mai in traduzione, e se nell’originale c’è il tetragramma, leggo il tetragramma. Ancora ti sfugge che parlavo di stupida resa geovista, ovviamente in traduzione, e asservita all’assurda pretesa di dare nome a un Dio che non ha né può avere un nome, e perché unico e non bisognoso di distinzione, e perché sulle Pleiadi o su Andromeda o altrove nell’Universo nessuno si sogna di chiamarlo Geova o persino Yahweh, e che questi nomi, anche se piú o meno conseguenti a ipotesi storiche, valgono solo sulla minuscola e insignificante Terra, ma hanno valore sottozero nel Cosmo, e sono quindi puramente convenzionali, secondo la linguistica strutturale del Novecento, che manda a catafascio quella storica dell’Ottocento, amata dagli insipienti geovisti, a volte seguíta dallo stesso Polymetis. Sei solo un pigmeo, amico mio, lontano dal renderti conto che parli di un’oasi, e non ti accorgi del continente smisurato che l’attornia.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
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Messaggio da cattivo esempio »

Quixote ha scritto:Quando mai? Fino a prova contraria sono un filologo, quindi leggo in originale, mai in traduzione, e se nell’originale c’è il tetragramma, leggo il tetragramma. Ancora ti sfugge che parlavo di stupida resa geovista, ovviamente in traduzione, e asservita all’assurda pretesa di dare nome a un Dio che non ha né può avere un nome, e perché unico e non bisognoso di distinzione, e perché sulle Pleiadi o su Andromeda o altrove nell’Universo nessuno si sogna di chiamarlo Geova o persino Yahweh, e che questi nomi, anche se piú o meno conseguenti a ipotesi storiche, valgono solo sulla minuscola e insignificante Terra, ma hanno valore sottozero nel Cosmo, e sono quindi puramente convenzionali, secondo la linguistica strutturale del Novecento, che manda a catafascio quella storica dell’Ottocento, amata dagli insipienti geovisti, a volte seguíta dallo stesso Polymetis. Sei solo un pigmeo, amico mio, lontano dal renderti conto che parli di un’oasi, e non ti accorgi del continente smisurato che l’attornia.
ho detto quando citi le scritture ebraiche
non quando le leggi

quando citi le scritture ebraiche che contengono YHWH
perche non lo riporti nelle tue citazioni
ma lo sostituisci con dio?
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Messaggio da Mauro1971 »

Credo perchè non vengono citate in Ebraico.
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Messaggio da Quixote »

cattivo esempio ha scritto:
ho detto quando citi le scritture ebraiche
non quando le leggi

quando citi le scritture ebraiche che contengono YHWH
perche non lo riporti nelle tue citazioni
ma lo sostituisci con dio?
Trova una sola, dico una sola citazione biblica da me fatta in questo thread (tranne l’ovvia della mia signature in greco) e ti dò ragione. Altrimenti altro non sei che un troll, e come tale passibile di sanzioni. Non abusare della nostra tolleranza, perché hai appena dato manifesta dimostrazione della tua mala fede, e non di costruttivo contributo alla discussione. Salvo non ci dimostri il contrario.

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Messaggio da cattivo esempio »

Mauro1971 ha scritto:Credo perchè non vengono citate in Ebraico.
in orale chiaro che gli ebrei sustituiscono YHWH con adonai
ma nel riportare il testo scritto, scrivono (citano) YHWH
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Messaggio da Quixote »

Mauro1971 ha scritto:Credo perchè non vengono citate in Ebraico.
Non è un discorso facile, mio caro Mauro, e che non si può esaurire in formulette preconfezionate. Raramente cito dal VT, perché se mi togli Qohelet, Giobbe, e inizio Genesi, ma solo per il suo valore di mito, proprio non mi interessa. Men che mai m’interessa il tetragramma, dal momento che nego un nome proprio a Dio, e affermo la convenzionalità non del suo nome, ma di qualsiasi nome, e un rapporto intrinseco con ciò che simboleggia. Quindi per me è indifferente una traduzione che ne tenga conto o meno. Nondimeno apprezzo alcune traduzioni inglesi che traducono con LORD, maiuscolo, perchè sono coerenti con la tradizione cristiana, che evita di pronunciare il nome divino, ma allo stesso tempo suggeriscono che nell’originale c’è il tetragramma. Ma in italiano ciò non è possibile, perchè Signore conta sette lettere e non quattro. E d’altra parte, dovessi citare un versetto che lo riporta, se il nome non fosse in gioco (come invece sarebbe in questo thread) non vedo perché dovrei scandalizzarmi a tradurlo Signore o Éternel, come spesso fanno i Francesi.

Ma andiamo per ordine: pronunciare o non pronunciare un nome obbedisce, in ambito religioso, e non solo, a un esigenza primordiale che definisco magica: pronunciarlo equivale a evocarlo, se penso che mi giovi; evitare di farlo equivale ad allontanarne la presenza negativa. Naturalmente una mente razionale come la tua coglie immediatamente l’aspetto ridicolo della questione, ma nondimeno, se ci rifletti, coglierai che anche tu ne sei inconsciamente affetto, ti basti pensare che per lo piú evitiamo di pronunciare in maniera esplicita parole come morte, morto ecc., preferendo eufemismi come è passato a miglior vita, e andato nel mondo dei piú, è venuto a mancare e cosí via. Concorderai, per dirla in due parole, che è un retaggio atavico che ci portiamo dentro.

Trasferito alle religioni, questo retaggio, ha fatto sí che, prima di Cristo, nel pensiero ebraico, si siano sviluppate due tendenze: una predominante, che tende ad evitare il nome di Dio, una minoritaria che viceversa lo afferma. Quella minoritaria la trovi ancora, se pur con palliativi, nel comune amico Valentino, che scrive D-o, e che non taccio certo di superstizione, farei torto alla sua intelligenza (dica lui, se lo desidera, le ragioni per cui lo fa). Quella predominante è quella espressa dalla LXX, che sta alla base del Cristianesimo, perché i protocristiani , che erano gentili (giusta la rivoluzione epocale di Paolo, apostolo delle genti) e non conoscevano l’ebraico, hanno accettato il testo sacro della LXX (che preferisce non adoperare il tetragramma) né piú né meno di come oggi i geovisti accettano quello della TNM, non rendendosi conto che quel testo è erede di questa tradizione, e non di un recupero filologico di un ipotetico testo sacro che non esiste (e men che mai hanno le competenze filologiche per stabilire che sia esistito).

Dati questi precedenti, la tradizione cattolica oggi preferisce continuare ad evitare di pronunciare il nome di Dio. Ma non ne fa un dogma, vedi bene che Poly non lo evita. Non è sempre stato cosí, perché il pensiero cristiano, anche nei suoi maggiori esponenti, è tutt’altro che scevro da superstizione, per es. sia Agostino che Tommaso d’Aquino, che pure è un logico di prima grandezza, credevano ai demoni incubi e succubi. Viceversa per i TdG pronunciare l’ircocervo Geova, e particolarmente in italiano ove è innaturale, perché in inglese si giustifica di piú, essendo nell’uso (e questo di per sé ti denuncia la natura geografica anglosassone, quindi anche territoriale e non divina, di questa sciocca consuetudine) è un vero e proprio dogma, di fatto se non di diritto, fondato sul nulla, ovvero sulla superstizione da cui nasce. Non ha altra spiegazione scientifica, perché affermata la convenzionalità del linguaggio, la loro ipotesi non regge.

Infine è per questo che salto a pié pari le impostazioni linguistiche, storico etimologiche, dell’Ottocento. Considerate sotto l’aspetto diacronico (cioè che corre attraverso il tempo) potresti aver l’illusione che una parola, qualsiasi parola, sia legata intrinsecamente con ciò che rappresenta, attraverso ciò che l’ha preceduta. È un’impostazione che la linguistica del Novecento, che è sincronica (“con il tempo”), e quindi rappresenta il linguaggio in un preciso momento e luogo, e senza rapporto con ciò che era prima e ciò che verrà dopo, nega col suo approccio descrittivo e scientifico; in tutti i sensi, tanto da non potersi collocare fra le scienze propriamente umane, ma vicino a quelle naturali e alla stessa logica. Chi la pensa diversamente, come i TdG, è rimasto indietro di oltre un secolo e mezzo: la convenzionalità del linguaggio è un dato acquisito, e che il problema delle sue origini sia un falso problema, è già stato dichiarato in un congresso di Parigi che risale addirittura agli anni ’50 dell’Ottocento (credo averne accennato sul forum, ma non ricordo dove).
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Messaggio da Mauro1971 »

Mio buon Quixote la mia è un'affermazione molto meno elevata, ho semplicemente inteso che se quando citato un passo del VT questo viene nella stragrande maggioranza delle volte, in questo forum, postato in Italiano. Normalmente quotando una delle varie versioni in esistenza.
Trovo quindi lapalissiano che non venga utilizzato il tetragramma in queste occasioni.

Per ciò che riguarda il termine "Geova", indipendentemente dalla correttezza, è un identificativo del gruppo.
E' realtà comune a tutti i gruppi sociali lo sviluppare un linguaggio propio interno, anche in gruppi non settari.
Se ti chiedessi "blinka quella porta?" e tu mi comprendessi allora vorrebbe dire che faresti parte di quel gruppo di persone con un minimo di cultura informatica che si è trovata a fare un minimo di debug in caso di fault di un sistema di rete, si questa home o da grande centro elaborazione dati.
Il termine "blinka" ovviamente non esiste in Italiano ma per noi identifica in modo veloce il funzionamento o meno di una porta di rete LAN, o quantomeno se vi arrivi un segnale di rete o meno.
In modo ancora più incisivo questo accade in gruppi settari, magari anche in modo non premeditato, ma questi sviluppano un linguaggio proprio di quel gruppo con utilizzi non standard di alcuni termini che hanno un significato solo per loro, e l'utilizzo di questo linguaggio sappiamo benissimo che identifica l'individuo come membro del gruppo. Accade un po' a tutti i convertiti di qualsiasi religione di iniziare a parlare, almeno per un primo perioro, in un linguaggio tipico del proprio credo.
"Geova" diventa quindi non semplicemente un nome ma il nome all'interno del quale ogni persona di quel gruppo si identifica. Aggiungendovi il valore di sacralità diventa un mezzo identificativo molto forte. Crea un senso di "noi e gli altri" di indubbia incisività e chiarezza. E' forse l'unica parte del loro credo che non possono andare a toccare con qualsivoglia luce progressiva.
Va da se che il loro linguaggio sia questo e quindi vi si adattino sempre di più, creando anche una TNM con l'infausta traduzione di cui ho letto le vostre critiche più che fondate. Ma sarebbe credo assurdo aspettarsi che per loro possa avere qualche importanza, hanno la LORO bibbia, e questo li unisce. D'altronde un TdG può affermare, perchè convinto di farlo e non perchè lo faccia davvero, "io chiamo Dio per nome" ed in questo sentirsi superiore a qualsiasi Cristianesimo o altra Religione del Libro. L'effetto psicologico è intenso.

Non entro negli atavismi o nella valenza "esoterica" o "magica" del nome non solo di Dio ma di qualsiasi Divinità, a titolo di curiosità però ti riporto come la corrente Vajirayana del Buddhismo venga anche chiamata "Mantrayana", ovverosia Veicolo dei Mantra.

C'è l'ipotesi in campo Rvoluzionistico per la quale l'estinzione nell'arco di soli delle altre specie umane che vivevano con noi circa 50.000 anni dipenda dalla diffusione nei Sapiens di un linguaggio molto più articolato di quello precedentemente esistente, ed a quanto ho compreso dovrebbe essere l'ipotesi più accreditata al momento.
D'altronde linguaggio significa pensiero.
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Messaggio da cattivo esempio »

quixote
Nondimeno apprezzo alcune traduzioni inglesi che traducono con LORD, maiuscolo, perchè sono coerenti con la tradizione cristiana,
Confermi il tuo appiattimento su posizioni dottrinali
Una traduzione deve essere giusta e corretta e non in armonia con qualche dottrina
È Soltanto una traditio cattolica e dunque una necessità dottrinale
YHWH è un lemma ebraico se intraducibile si lasci YHWH
E il lettore penserà quello che vuole
Molti termini che noi usiamo comunemente sono intraducibili allora usiamo la grafia originale
Ad esempio “nerd” o "computer"
pronunciare o non pronunciare un nome
Pronunciare o non pronunciare non centra niente con una traduzione corretta
Sarà il lettore che quando lo incontrerà farà quello che crede
prima di Cristo, nel pensiero ebraico, si siano sviluppate due tendenze: una predominante, che tende ad evitare il nome di Dio, una minoritaria che viceversa lo afferma.
Quello che dici è falso tutti gli ebrei quando stilavano una nuova copia delle scritture ebraiche riportavano YHWH
Quella predominante è quella espressa dalla LXX, che sta alla base del Cristianesimo, perché i protocristiani , che erano gentili (giusta la rivoluzione epocale di Paolo, apostolo delle genti) e non conoscevano l’ebraico, hanno accettato il testo sacro della LXX (che preferisce non adoperare il tetragramma
La LXX non centra nulla è scritta in greco quì si sta parlando di ebraico dato che dici di leggere dalle fonti
Dati questi precedenti, la tradizione cattolica oggi preferisce continuare ad evitare di pronunciare il nome di Dio
appunto è una tradizione cattolica
dovresti essere neutro
invece ti sei appiattito sulle posizioni dottrinali di santa romana chiesa
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

Dico qualcosa da profano.
Già il solo fatto di inserire quelle parti che si stanno traducendo in uno stesso libro chiamandolo Bibbia o Sacre Scritture o qualcosa di simile, risente del condizionamento di "santa romana chiesa" o anche di condizionamenti altri o successivi. In generale ci sono condizionamenti tradizionali e culturali fosse anche per il solo fatto di interessarsi a certi scritti invece che ad altri.

Voglio dire che si potrebbe anche prescindere dall'esistenza e dallo sviluppo del concetto di "Bibbia" o di "Dio" o di altre cose, e fare varie traduzioni, ciascuna legata in maniera più diretta e particolare a ciò che un certo singolo specifico testo voleva dire e significare in un certo specifico contesto storico e geografico. Non so se questo si fa già e se serve a qualcosa.
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Messaggio da Quixote »

Ti è già stato replicato piú volte che non ho rapporti con Santa Romana Chiesa. Non sono credente, per me Dio non solo non esiste, ma non c’è, il mondo è retto dal caso, che il mio Neopaganesimo (a prescindere dalle considerazioni scientifiche che condivido al 100 x 100 con Mauro) identifica con la Tyche greca.

Il giudizio da cui parti è dovuto alla tua concezione gretta e meschina della morale, che forse ti è rimasta quale retaggio della militanza da TdG. La mia morale, viceversa, è anti-crociana, perché un materialista puro qual io sono altro non può essere che anti-idealista, e pur apprezzando Croce, e la sua rigorosa dialettica dei distinti, viceversa confondo – volutamente – estetica ed etica. Quindi, quando scrivo che apprezzo l’inglese che scrive LORD, non significa che lo condivida, ma solo che mi piace, I like it. In effetti mentre tu sei rimasto a una concezione di marca TdG, ove solo ciò che è utile è importante, io ritengo che davvero e solo utili, a lenire la noia esistenziale, siano le cose belle (e con ciò rispondo anche a quello che hai scritto nell’altro thread), perché non trovo nulla di meglio – men che mai un cellulare – che mi aiuti a essere in pace col mondo, che leggere la Divina Commedia, ascoltare la nona di Beehtoven, o ammirare un quadro di Caravaggio o, se preferisci, la Cappella Sistina.

Questo senso della bellezza è fondamentale in una religione: la CC ha l’esempio di Francesco, che parlava agli uccelli, che ammirava il creato, che salutava frate foco, «robustoso e forte», e persino nostra sorella morte corporale. Se togli questa bellezza, come fanno sistematicamente i TdG, la religione non ha alcuna ragion d’essere. Sono agli antipodi del tuo pensiero.

Quanto al falso che mi attribuisci al solito fraintendi. Parlavo di tradizione cristiana, ove è la LXX che fa testo, e la LXX non riporta YHWH. Ed è scritta, secondo la tradizione, da 72 dotti ebrei, quindi è discutibile quello che affermi, cioè che «tutti gli ebrei quando stilavano una nuova copia delle scritture ebraiche riportavano YHWH». Obietterai che la LXX è scritta in greco, ma dovrai ammettere che quegli ebrei hanno eliminato il tetragramma, che quindi non consideravano essenziale. Ad ogni modo parliamo di tradizione cristiana, non di tradizione ebraica, e questo a prescindere dal fatto che anche la tradizione ebraica maggioritaria eviti di pronunciare il nome di Dio. Che conta quello che scrivono? Conta quello che leggono, la grafia altro non è che oralità trasmessa, non è un feticcio intoccabile; di uno scritto, poi, va trasmesso lo spirito, non la lettera. In ogni caso non me ne importerebbe nulla, ti rispondo solo per quanto attiene al forum, in funzione di critica al geovismo. Soprassiedo su altre boiate che hai detto, come quella su “computer”, per amore del tuo ruolo di ciabattino**, in quanto non pertinenti a questo fine. Ma proprio ti sfugge, nel tuo aprioristico moralismo (narrowminded direbbero gli inglesi), che non sto dando giudizi sulla tradizione cristiana, ma la sto solo descrivendo??

**Apelle esponeva le sue sculture fuor della sua bottega, ascoltando di nascosto i commenti; un giorno un calzolaio disse che la scultura era bella, ma la scarpa fatta male, e Apelle, durante la notte, la corresse. Il giorno dopo il calzolaio, ripassando, disse che la scarpa ora andava bene, ma non la gamba. A questo punto Apelle saltò fuori e disse: «limitati alla scarpa, ciabattino!». Chi ha orecchie per intendere, intenda.
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Messaggio da Romagnolo »

Ciao Quixi,leggo che ribadisci più volte che la LXX non contiene il tetragramma, però tempo fa jw.org trasmise un videoclip dove riportava una copia della LXX che invece ne faceva uso.
Per cui eventuali lettori TDG potrebbero contestarti questa affermazione.
A tal fine posto questo link che a mio parere fa un po' il punto sulla situazione.
https://digilander.libero.it/domingo7/T ... TTANTA.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Messaggio da Quixote »

Premesso che non sono un biblista, né ho mai preteso di esserlo, per quel che ne so la LXX ufficiale non contiene il tetragramma (anche ve ne fossero alcuni, a confronto della tradizione ebraica, perché alcuni versetti sono incomprensibili senza rifarsi, in qualche modo, al tetragramma, non farebbe testo, a confronto delle migliaia del testo ebraico). Vero è che esistono altre traduzioni in greco (polemiche verso la LXX e piú ligie all’ebraico), che qua o là lo riportano, in maniera non sempre coerente. Su queste, che per altro consistono, che io sappia, in soli frammenti, non in traduzioni integre, giocano i geovisti per supportare la loro interpretazione. Resta che dalla LXX si deduce un dettato ove il tetragramma viene evitato e sostituito coi soliti Signore ecc. Questa è la tradizione accolta dalla CC, che sia giusta o sbagliata per me rimane irrilevante, perché io non giudico, ma descrivo. Il mondo è complesso, e non si può descrivere in solo bianco e nero; ma certo non puoi dire Nero solo in base a testimonianze sporadiche, se la maggioritaria ti contraddice. E bada che non si tratta di fare una banale proporzione matematica, ovviamente favorevole alla Chiesa. Si tratta solo di capire perché la Chiesa eviti nelle Scritture il tetragramma (ma di certo non respinge che nell’originale ebraico sia espresso), mentre dall’altra parte, in base a rare e discutibili testimonianze si afferma che esso sia necessario e che sia stato tolto per una fantomatica apostasia che è parto del loro cervello non proprio a posto, se a fronte dei seimila codici greci del NT, tutti concordi, hanno lo stomaco di intervenire sul testo sacro, modificandolo pro domo sua. Data e affermata l’inconsistenza filologica di questa scelta, chi sia sano di mente non potrà mai accondiscendere all’altra, che per altro solleva solo domande, non dimostra nulla.
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Messaggio da Vera Icona »

polymetis ha scritto:
Dunque i monoteisti, ebrei , Moslem e cristiani credono in un Dio che inizialmente è nato come Dio tribale dalla fantasia di 4 cammellati .
Dire che era il dio di una tribù non implica che sia nato dalla fantasia dell'uomo.
Inoltre anche se dicessimo che è nato dalla fantasia dell'uomo, nulla vieta che Dio si sia servito della fantasia dell'uomo per rivelarsi.

Ad maiora

Si, ma cosi non esiste metodo o Metro con cui minimamente possiamo scegliere quel Dio che davvero esiste (se esiste), di fantasie sugli dei o su Dio esiste una marea.

Quindi il comune mortale che non vuole solo dare addito ad un buon sentimento interno ha migliaia di fantasie disponibili.

Dio non ha dato proprio il meglio di se in quanto la sua "rivelazione".
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