Capito?*** g89 22/4 pp. 12-14 Qualcosa di peggio dell’AIDS ***
Qualcosa di peggio dell’AIDS
“I test sono positivi. Lei ha l’AIDS”. Questo fu ciò che mi disse il medico al telefono un giorno dell’anno scorso. Mentre riattaccavo, le sue parole mi echeggiavano nella testa. Avrei potuto evitarlo, se solo avessi ascoltato e seguito i consigli di Dio!
SONO stato allevato nello stato di Washington (USA) come testimone di Geova e i miei genitori si accertarono che conoscessi ciò che Dio richiede. Perciò molti si meravigliarono parecchio quando cominciai a vivere in modo così contrario all’educazione ricevuta nell’infanzia.
Ero ossessionato dal pensiero di riuscire simpatico ai compagni di scuola. Provai di tutto per essere accettato, ma non servì a nulla. Così quando ebbi 15 anni, pensai che fosse tutto inutile. Tentai perfino il suicidio, ma fallii.
Pensando di migliorare le cose, cominciai a far uso di tabacco e marijuana. Neppure questo servì. Dopo un po’ decisi di lasciare l’organizzazione di Geova per cercare la felicità altrove. Annunciai ai miei compagni di scuola che non ero più un testimone di Geova e sembrò che questo facesse loro piacere.
Una vita immorale e incostante
Infine trovai un lavoro e anche un appartamento in un quartiere malfamato bazzicato da ubriaconi e prostitute. Essi mi insegnarono alcuni facili trucchi per fare soldi. Col loro aiuto non ci misi molto a diventare abile nel mestiere. Avevo desiderato piacere a tutti ed essere felice e invece ero diventato uno di cui tutti si servivano e che era molto infelice.
Volevo cambiare, tornare a casa e ricominciare da capo. Mi mancavano i miei genitori e la vita che conducevo prima. Così chiesi aiuto a Geova in preghiera. Il difficile fu andare dai miei genitori e chiedere loro perdono. Sono grato che siano stati così buoni da perdonarmi.
Ebbi un incontro con gli anziani cristiani ed espressi il mio desiderio di far nuovamente parte della congregazione. Non fu facile né per loro né per me. Non solo avevo problemi per le conseguenze dell’abuso di droga ma avevo anche contratto una grave malattia venerea. Il medico mi disse che se avessi aspettato anche solo un altro mese sarei morto. In che pasticcio mi ero cacciato!
Col tempo venni riassociato e sposai anche una ragazza di una congregazione vicina. Le cose si mettevano bene. Tuttavia non apprezzavo ancora l’amore di Geova. Cercavo di fare le cose a modo mio invece che fare assegnamento su di lui per avere forza.
Meno di due anni dopo, divorziai e fui nuovamente disassociato per immoralità. Mi ero messo con gente del mondo. Dapprima era stato tutto molto innocente, ma il seguente ammonimento scritturale si dimostra sempre accurato: “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. — 1 Corinti 15:33.
Tocco di nuovo il fondo
Pensai che andando ad abitare lontano dalla mia famiglia non l’avrei danneggiata tanto. Non ebbi difficoltà a trovare un lavoro e un luogo dove abitare a San Francisco, in California (USA). Un trafficante di droga mi propose di spacciare droga. Ero anche tra i pochi eletti che potevano provare, gratis, i nuovi tipi di droga che sarebbero stati smerciati. Ora avevo un nuovo genere di popolarità. Tutti quelli che mi conoscevano (ed erano parecchi) sapevano che avevo la droga. Venivano da me per strada, nei bar e anche al lavoro, volendo comprare qualcosa.
Inoltre cominciai ben presto a commettere immoralità; era un modo per piacere. E piacevo molto. Imparai a servirmi del sesso per ottenere dalla gente le cose che volevo. Vissi così per anni.
Ricordo chiaramente quella volta che mi venne la febbre molto alta e mi sentii debolissimo. Il medico non sapeva cosa avessi. Poi passò. Solo tre anni dopo avrei saputo cos’avevo contratto.
In quel periodo cominciai anche ad avere problemi coi demoni, e una volta fui effettivamente attaccato. Sentii che un demonio stava cercando di entrare nel mio corpo. Lottai per far uscire qualche parola dalla bocca. Provai e riprovai e alla fine riuscii a gridare: “Aiutami Geova!” Il demonio se ne andò immediatamente.
Immaginate come mi sentii! Stavo conducendo una vita molto immorale e pensavo solo a me stesso, eppure avevo avuto la sfacciataggine di chiedere aiuto a Geova! Provai molta vergogna. Perché supporre che Geova mi avrebbe aiutato? Caddi in un profondo stato di depressione. Misi deliberatamente in pericolo la mia vita, volendo che qualcuno mi uccidesse.
Il desiderio di cambiare
Un giorno, durante una festa con alcuni amici, cominciammo a conversare sulle condizioni del mondo. Allorché mi chiesero cosa pensassi del futuro, mi ritrovai a parlare loro del proposito che Dio ha riguardo alla terra e ai suoi abitanti. Rimasero sbalorditi. Ma uno si arrabbiò molto con me e mi disse che ero un ipocrita! Aveva perfettamente ragione. Stavo vivendo una doppia vita. Eppure, nel profondo del mio cuore, sapevo che Geova era la nostra unica salvezza e che la sua organizzazione era l’unico posto sicuro.
Verso quell’epoca la mia vita e la vita di quelli che mi circondavano cominciò a cambiare. Molti miei amici stavano scoprendo d’avere l’AIDS. Era difficile stare a vedere persone un tempo sane che sfiorivano lentamente e morivano. Mi sentivo incapace di confortarle. Era particolarmente frustrante dal momento che conoscevo un modo di vivere migliore. In quel momento mi resi conto che volevo riavere l’amore di Geova. Ma come?
Cominciai a pregare Geova di aiutarmi. Fu molto difficile. Mi sentivo molto sporco e pieno di vergogna. Un giorno ricevetti una telefonata. Era di mia zia che non vedevo da più di nove anni. Voleva venire a trovarmi. Sebbene lei non condividesse la fede dei miei genitori, le dissi che volevo cambiare vita e tornare ad essere un testimone di Geova. Capì che ero sincero e volle aiutarmi.
La lunga via del ritorno
Mia zia mi invitò ad andare a stare con lei finché non mi fossi ripreso. Allorché mi chiese se questo poteva aiutarmi, rimasi senza parole e piansi. Sapevo che questa era la via d’uscita di cui avevo bisogno, così lasciai i miei ex compagni. Seguirono alcuni mesi tutt’altro che facili, ma avevo fiducia che Geova mi avrebbe aiutato a venirne fuori. Credo che a questo proposito si applichino le parole di Malachia 3:7: “‘Tornate a me, e certamente io tornerò a voi’, ha detto Geova degli eserciti”.
Immediatamente dopo essermi trasferito mi incontrai con gli anziani. Dissi loro tutto di me e che volevo veramente servire Geova. Sia loro che io sapevamo che sarebbe passato del tempo prima che potessi essere riassociato. Avevo dei brutti precedenti. Ma stavolta ero deciso. Pregavo Geova continuamente, tutti i giorni e tutte le notti, perché mi aiutasse. Pensavo d’essere una persona molto debole. Da solo suppongo di esserlo. Ma con l’aiuto di Geova è sorprendente quanto si diviene forti.
Per tanti anni avevo preso droga per far fronte alla vita d’ogni giorno. Ora dovevo farne a meno. Avevo paura. La folla mi spaventava e mi sentivo letteralmente male quando stavo per troppo tempo in mezzo ad essa. Nello stesso tempo cercavo anche di smettere di fumare dopo essere stato abituato a fumare quasi quattro pacchetti al giorno. L’unica cosa che mi aiutò a superare tutto questo fu la preghiera e il rammentare di continuo a me stesso che le azioni che compivo per correggermi piacevano a Geova. Trovai anche conforto e pace assistendo regolarmente alle adunanze. Benché non potessi parlare con nessuno perché ero disassociato, sentivo ciò nondimeno l’amore e il calore dei miei futuri fratelli e sorelle spirituali.
Infine, circa un anno dopo che avevo cambiato vita, Geova ritenne opportuno spingere i suoi servitori a riassociarmi alla sua organizzazione. Conosceva il momento esatto in cui farmici rientrare. Non lascia che siamo provati oltre ciò che possiamo sopportare. Dopo non molto il medico mi fece quella telefonata per informarmi che avevo l’AIDS. È proprio vero quello che dice Galati 6:7: “Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”.
Prima di tutto piansi. Nella mia mente si affollavano pensieri di ogni sorta. Mi passarono davanti agli occhi immagini del mio passato. Avevo visto personalmente in che stato riduce questa malattia, nonché le reazioni degli altri nei confronti di chi ne è colpito. Com’ero stato sciocco a pensare che il mondo avesse qualcosa da offrire! E che spreco di tempo prezioso!
Contento malgrado l’AIDS
So che ci sono giovani i quali si trovano nella stessa situazione in cui ero io: vogliono l’approvazione dei compagni del mondo. Non ingannate voi stessi credendo che quello che è accaduto a me nel mondo non accadrà anche a voi se ignorate i consigli di Dio. Gli allettamenti di Satana possono essere diversi, ma i risultati sono sempre gli stessi.
Tuttavia, ho anche imparato che per quanto si divenga malvagi o per quanti errori si commettano, Geova Dio è sempre pronto ad aiutare e a perdonare chi desidera sinceramente piacergli e si rivolge a lui in preghiera con tutto il cuore.
Qualsiasi cosa mi accada ormai non mi turba più. Certo, ogni tanto mi sento triste, ma mi passa presto. La sola cosa di cui ora mi preoccupo è di piacere a Geova. Egli è la mia vera fonte di gioia e conforto. So che se faccio tutto il possibile per piacergli, egli avrà cura di me e mi amerà.
Sono molto grato d’essere di nuovo in mezzo al popolo di Geova, perché anche se dovessi morire prima che egli sia rivendicato ad Armaghedon, ho la speranza della risurrezione. Credetemi, vivere senza l’amore e il favore di Geova è molto peggio che avere l’AIDS. — Da un collaboratore.
Chi diventa un ex tdg è immorale, si droga addirittura spaccia e si prende pure l'AIDS!
Niente altro?
Quello che mi meraviglia sono le persone che leggono queste cose, ma veramente credono che una volta usciti dai tdg si finisce tutti o la maggioranza in questo modo?
Non voglio mettere in dubbio che il tizio di questa esperienza abbia avuto simili comportamenti, ma è un caso limite OVVIAMENTE, riportare la sua esperienza fa solo ridere.
In risposta a queste asserzioni incoraggio gli ex tdg che sono rimasti ancorati ai principi cristiani a dire la loro, io non voglio giudicare chi ha scelto diversamente, sono affari loro e rispetto la loro scelta, ma vorrei far vedere ai tdg quanti siamo a non essere immorali (dal punto di vista cristiano ovv.) o altro.
Inizio io:
Sono sposato da 8 anni, non ho mai tradito mia moglie ne ho intenzione di farlo in futuro (ho avuto anche molte occasioni per poterlo fare non essendo racchio ), educo i miei figli in base ai precetti cristiani, sono credente e FELICE.
Avanti gli altri.
Mario