“Dimmi un po' tu perché in certi qurtieri di Torino o Milano ti fanno la pelle, mentre in altri i vecchietti se ne vanno a spasso la sera e le coppiette possono sbaciucchiarsi liberamente?”
Ma sei specializzato in esempi insensati ed inconcludenti? La risposta è che perché, ovviamente, qui la legge dei grandi numeri non interviene. Due quartieri non hanno la popolosità di due stati, e dunque è possibilissimo che tutta la malavita si concentri solo da una parte. E’ noto che nelle città alcuni quartieri sono mal frequentati, e, proprio perché mal frequentati, grazie a questa nomea vedono la gente per bene che se ne va man mano. Un quartiere più diventare un micro-universo a sé, un po’ come quando siccome in un quartiere cominciano a comprare dei cinesi, tutto vanno a vivere là, sicché si crea un “ghetto cinese”, un microcosmo. Ma due stati, cioè MILIONI di persone, non sono microcosmi, sono un universo che al loro interno presentano tutte le tipologie, vale a dire che in Virginia ci sono quartieri ricchi e quartieri poveri, quartieri rinomati e quartieri malfamati, esattamente in West Virginia si presenta lo stesso mescolamento sociale di classi sociali, colori della pelle, razze, tendenze politiche, ecc. Per via della legge dei grandi numeri, sappiamo che il nostro campione non rischia di essere un microcosmo dove, per caso, sono andati ad abitare tutti cinese…
Inoltre, la tua domanda tenta con una non risposta di sviare la tua ennesima incapacità di spiegare cosa ci sarebbe di diverso tra due stati simili persino nel nome oltre che confinanti. Perché in un quartiere di Milano ti uccidono e nell’altro no? Se mi dici il nome dei quartieri, sarò ben lieto di informarmi e spiegarti le cause sociali che hanno prodotto questo risultato, ad esempio il fatto che in un quartiere si sono trasferiti tutte persone dell’etnia x, che dunque provengono da paesi con più criminalità. Ma dopo che io ti avrò fornito questa spiegazione, attendo ancora di sapere cosa differenzia la Virginia dal West Viriginia…
“ma se vanno al potere i progressisti è perché l'elettorato glielo permette, cioè permette, tra le altre cose, che il reddito sia distribuibile e che la pena di morte sia eliminabile, viste le condizioni reali della società ....
“
Altro fiume di ipotesi ad hoc. Dimmi, perché mai il “progressismo”, dovrebbe essere derivante dal fatto che le condizioni economiche e sociali sono migliori? Ad esempio in Italia la pena di morte è stata abolita per costituzione una volta usciti dalla guerra, con l’Italia allo sfascio. Altro esempio? Il movimento abolizionista di Beccaria e dei Lumi è partito nella società Ancien Régime, e ovviamente il fatto che la gente potesse permettersi di essere buonista perché stava bene è una spiegazione assurda, visto che c’era la tirannia. Semplicemente, l’idea di abolire la pena di morte, ben lungi dall’aver qualcosa a che fare col fatto che uno stato ha meno criminalità o è più ricco, dipende unicamente dal fatto che in quel luogo sono andati al potere dei progressisti con un’idea di rispetto diverso dalla vita umana. Ancora continui, stancamente, a riproporre il tuo fantasioso teorema secondo cui l’abolizione della pena di morte possono permettersela solo gli stati che stanno meglio rispetto a quelli che la mantengono. In realtà non sei ancora riuscito a mostrare su che cosa si basi questa fantasia, e in che cosa sarebbero diversi per “società” o “ricchezza” pro capite stati degli USA confinanti, né perché il Regno d’Italia nell’ottocento abolì la pena di morte col codice Zardelli del 1889, giacché l’Italia di allora non era certo il paese dei balocchi ma al contrario il paese dei Lucignoli descritti in Pinocchio. Assai più semplicemente, c’era la sinistra al potere, una sinistra laica, massonica, illuminista: le ipotetiche favolose condizioni sociali dell’Italia non c’entrano nulla. E poi, perché mai scrivi che la società dovrebbe permettere di abolire la pena di morte perché sta già bene? Questo ragionamento, postula quello che devi dimostrare, cioè che la pena di morte sia un deterrente, e che dunque, sebbene disincentivi il crimine, possano permettersi di abolirla coloro che hanno già il crimine disincentivato per altre vie. E donde viene la dimostrazione di questo? Già s’è detto che l’onere della prova di un’eventuale valore deterrente della pena di morte spetta a chi sostiene che questo valore deterrente esista, mentre tu continui ostinatamente a non rispondere. Invece di perder tempo, infruttuosamente, nel tentare di confutare chi ha già mostrato perché non ci sono prove che la pena di morte disincentivi il crimine, dovresti provare ad intraprendere la pars costruens, e cioè mostrare quali sono gli indizi che sia un deterrente (visto che questo è alla base di tutti i tuoi ragionamenti, e anche di quello che ho quotato). Mentre tu non fai nulla, ti limiti a cercare, malamente, di spiegare perché la pars destruens dei tuoi interlocutori non ti convince, ma manchi del tutto di pars construens.
“ma l'ergastolo non è credibile.....vista l'aria che tira in Italia...”
Ma che ragionamento fai? L’ergastolo non è credibile perché facciamo troppo sconti? Ma scusa, ma se l’ergastolo in Italia non è credibile, a maggior ragione non sarebbe credibile in Italia la pena di morte. Se il tuo ragionamento parte dal presupposto che in Italia la gente non crede all’ergastolo, figurarsi se crederebbe alla pena di morte. Iniziamo invece a rendere certo l’ergastolo.
Inoltre, stai confondendo due problemi diversi. Io non parlo dell’Italia, ma del fatto che, in generale ed astratto, se l’ergastolo è applicato veramente ottiene gli stessi effetti di prevenzione che tu vuoi ottenere con la pena di morte. Attualmente in Italia non si dà? E chi se ne frega. Non è questo il punto del discorso. Il punto è che, prima di re-introdurre la pena di morte, non è forse vero che si otterrebbe lo stesso risultato preventivo se si re-introducesse un ergastolo vero? Certo, perché la persona in prigione non può nuocere. E allora, perché non scegli di tifare per il vero ergastolo e invece tifi per la pena di morte?
Non sarà perché la funzione “preventiva” della pena è solo una scusa, e quello che ti interessa è la sete di vendetta per i crimini che hanno già commesso?
“e ti trovi il mastino napoletano (diciamo così, visto che i lupi
sono animaletti innocui e pacifici) a spasso per la città ...”
Il problema è sempre lo stesso ovviamente: quali sono i mastini napoletani? Come si può determinare così bene il carattere di una persona, e sapere così bene e con tale certezza che è della famiglia dei mastini, da potersi permettere di farla fuori perché dichiarata, nella tua onniscienza, irrecuperabile?
“A me emotivo pare l'approccio di chi continua a parlare di omicidio quando si parla di pena di morte, dimenticando che il diritto alla legittima difesa è individuale ma anche sociale”
Ma quale legittima difesa? ANCORA???? S’è già detto che la legittima difesa è quando ti attaccano, non il far fuori preventivamente una persona in virtù di ipotetici, indimostrabili, e statisticamente non accertati omicidi futuri. Questa non è legittima difesa, è la guerra preventiva di Bush. Ripeto: ma voti Berlusconi?
Leggiti un manuale di diritto: la legittima difesa non è far fuori una persona perché pensi che in futuro, non si sa perché, potrebbe ucciderti. Ma scherziamo? E poi, per L’ENNESIMA VOLTA, come diavolo fa una persona che sta in galera, ed è condannata all’ergastolo, ad essere un pericolo per la società, qualora da cui la società deve difendersi? Lo diceva anche Giovanni Paolo II che la pena di morte sarebbe legittima se non ci fossero altri mezzi per proteggere la comunità dall’individuo, ma visto che invece ci sono, e cioè sbattere la gente in galera a vita, che bisogno c’è della pena di morte? S’è già detto e dimostrato che è una scusa, ma tu, furbescamente, sembri dimenticare che questa tua argomentazione era già stata demolita, e furbescamente la riproponi impudentemente in sordina. Come potevi sperare che non l’avrei immediatamente crocifissa visto che già prima t’eri ben guardato dal fornire repliche alla mia argomentazione, che poi è anche quella del Santo Padre?
“e poi cosa è mai un po' di cianuro di potassio nel caffélatte....”
Prendilo tu e poi fammi sapere, quello che dici è atroce. Ma ti rendi conto che parli della vita di esseri umani? MI sembra che tu stia parlando del modo più indolore per sopprimere un cane portandolo dal veterinario… Eh già, perché tu dall’alto della tua onniscienza sai che alcuni non sono più uomini ma mastini napoletani, vero? Tortura il tuo cane per 10 secondi col cianuro di potassio se tanto ci tieni, ma lascia in pace i figli di Dio.
“
Apriamo la finestra
uno, due, tre, quattro, cinque....
e tic ....tutto finito....”
Come già detto, è l’atto in sé ad essere atroce, cosa c’entra la durata? E poi, il tempo è nell’anima. 10 secondi non sono i 10 secondi del tuo cronometro, perché il vissuto esistenziale si dilata o si restringe a seconda di chi lo vive, e può diventare un abisso.
Ma anche di questo, s’era già parlato. Tu, impunemente, continui a replicare le stesse cose, che erano già state demolite. Stai annoiando i lettori, lo sai? Oltre a non fare una gran figura, come del resto era ovvio, visto che non lotti contro di me, ma contro la civiltà e la natura umana stessa, che tu stai offendendo, scrivendo leggerezze blasfeme contro la dignità della persona: “che sarà mai un po’ di cianuro di potassio nel caffè!!!” . Ma PRONTO??? Sto parlando con chi? Un cristiano? Certe frasi sull’avvelenare col cianuro di potassio dovrebbero stare in bocca solo ai criminali che sei tanto ansioso di mandare alla forca, e invece, guarda caso, le ritrovo sulla tua bocca.
“Altro che sei minuti di strangolamento e di .....ave marie....”
Altro errore logico già più volte denunciato. L’assenza di sensibilità per la dignità umana, tipica delle epoche passata, non autorizza a compiere gli stessi errori, anche se in scala minore, nel presente.
“La differenza tra le nostre vedute non sta nel pessimismo sulla natura umana ma nel considerre uomini o belve coloro che compiono tali crimini bestiali....
“
Pare però che per te una persona si riduca al suo crimine, e che dunque sia riducibile al suo essere belva, e per di più pretendi di essere sicuro che tale persona è irredimibile e dunque sia da ammazzare. Un insieme di postulati tutti gratuiti ovviamente…
“Io però non uccido nessuno, primo perché sono una persona pacifica “
Ovviamente, non dico “te” materialmente, ma il fatto che vorresti delegare allo stato questo compito, e che troveresti giusto che lo stato lo faccia. Inoltre, se sei pacifico, perché condanneresti di fare personalmente quello che invece credi che lo stato sia legittimato a fare? Questa io la chiamo ipocrisia: se lo fa lo stato ed è giusto, perché non potrebbe essere giusto che lo facessi anche tu?
“inoltre anche qualora fosse in vigore avrei dei problemi di coscienza a fare il boia....”
Meglio lasciare il lavoro sporco ad altri…
“Sono solo una persona poco convinta dei dogmi e dei postulati sociali, morali e religiosi miranti a condannare sempre e ovunque la pena capitale”
Sono gli stessi che condannano sempre l’omicidio, gli stessi che partono dall’assioma dell’inviolabilità della vita umana.
“e il caso di Sara mi ha fatto riflettere....”
No, è solo la prova che, almeno in questo singolo e particolare caso, pensi col ventre. Il caso di Sara è un caso singolo, non ha alcuna incidenza statistica per fare appiglio sulla razionalità contro l'abolizione della pena di morte (anche perché evitare che questo zio uccida ancora si può ottenere ugualmente con l’ergastolo, e dunque la sua esistenza non è un argomento pro pena di morte). Lo zio di Sara ti ha dato uno scossone emotivo, e ha risvegliato i tuoi istinti giustizialisti, tutto qui. La ragione in quello che ho letto c’entra poco. Non scambiamo le viscere per i neuroni.
Ad maiora