Per Luc
Heheh scusate ma muoio dal ridere.. si sono fatti esattamente la stessa domanda alle 12.27 di oggi, esattamente 3 ore e 27 minuti dopo il primo post di questo oggetto. Fortissima questa luce progressiva... ma riflessa
Ma davvero?
Per Gabriella
"se ho ben capito, se la WTS ha mutato opinione essendo ora disponibile ad un compromesso con lo stato ''satanico'' o piuttosto non lo considera tale (il compromesso) ma un tributo che, come religione, debba di diritto riscuotere."
Non ha cambiato nessuna opinione sulla "diabolicità" dello stato, semplicemente sperano che i loro adepti non si rendano conto della contraddizioni di stipulare un trattato con un sistema satanico e riceverne benefici economici.
La situazione infatti è la medesima che nel 1929 e nel 1933. Un concordato non implica alcun cedimento dottrinale o alcun connivenza ideologica, regola solo i rapporti tra due stati che avevano smesso di parlarsi a causa della cosiddetta "questione romana". Il concordato cioè regola la posizione del clero cattolico in Italia, e la sua posizione della "Chiesa" (in senso di istituzione radicata sul territorio all'interno dei confini dello Stato. Ad esempio questo comporta che se una religione riconosciuta dallo Stato ha un ministro che celebra matrimoni, questi vengano automaticamente registrati anche dall'autorità civile.
Quanto al rapporto tra "Chiesa" (nel senso di religione) e Stato, non era cambiato invece proprio niente. Infatti non è questo Concordato che ha fatto diventare il cattolicesimo religione di Stato, bensì questo concordato riprende quando era già stabilito dalla vigente "Costituzione" del Regno d'Italia, vale a dire lo Statuto Albertino (rimasto in vigore fino al 1946), che recitava dal 1848: "La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi."
Col fascismo e il concordato non è cambiato nulla sotto questo profilo, semplicemente esso ha stabilito la fine di una guerra fredda. E' un testo meraviglioso, e non a caso fu detto che Mussolini, almeno in questo frangente, fu "l'uomo della Provvidenza". Questa frase, che alcuni anti-clericali usano contro i cattolici, dovrebbe invece essere sbandierata dai cattolici stessi, perché è verissima, bellissima, ed indiscutibilmente vera. Ma forse è il caso di spiegare in cosa consistesse la "questione romana". Com'è noto la capitale d'Italia non era Roma, e per conquistarla si dovette far guerra allo Stato della Chiesa, il cui capo però era anche colui che stava al vertice della religione della maggioranza degli italiani. Col risultato che, abbattuto lo Stato della Chiesa, il neo-nato regno d'Italia divenne il maggior nemico dei papi (anche perché era governato da un'élite politica laica fino all'intransigenza ed irreligiosa). Le confische dei beni degli ordini contemplativi, la loro soppressione forzata, e da ultimo l'invasione dello Stato della Chiesa, fecero sì che i papi giudicassero nemico della Chiesa il Regno d'Italia, arrivando ad intimare ai cattolici col famoso "non expedit" di non recarsi alle urne e non votare, giacché avrebbero finito per partecipare politicamente ad uno stato nemico della religione cattolica. Ai cattolici era dunque inizialmente addirittura vietato votare e fare politica (ovviamente ci furono laici e preti che disobbedirono, ma furono sospesi). Nel 1919 il "
non expedit" fu abrogato, e questo permise la nascita del partito popolare di Sturzo, che era un sacerdote cattolico, lo lascerà nel 1923, a causa delle pressioni fasciste, 6 anni prima della firma del Concordato.
Il clima da guerra fredda fra stato e Chiesa, fu per l'appunto risolto dal governo Mussolini nel 1929, che offrì alla Chiesa ampi risarcimenti per gli espropri e tutele per il clero. Dal punto di vista cattolico non possiamo dunque che plaudere a questo concordato che, senza alcuna cessione ideologica al fascismo, ottenne grandi benefici per la Chiesa.
Per Predestinato
"Si è mai fatta una stima dell'entità degli espropri (compresa l'invasione dello Stato del Vaticano) per verificare che tra indennizzi e 8 per mille non si sia ormai risarcito completamente il danno subito dalla Chiesa?"
La stima è stata fatta, tanto che nel Concordato si dice che la restituzione è solo parziale (per benigna concessione del Santo Padre). In realtà temo che, visto che le opere espropriate erano di inestimabile valore storico ed artistico (oggi a Brescia abbiamo un cinema comunale in una ex-Chiesa del '400 a causa di questi ridicoli espropri!), lo stato italiano non finirebbe mai di pagare non solo la totalità dei beni espropriati, ma neppure di un singolo monastero.
Ad maiora