Gesù non era cristiano.Era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Non si è mai sognato di proclamarsi il Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cr isto”, lo ha fulminato di anatema. All’idea di essere considerato addirittura “Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”, secondo il “C re d o ” di Nicea, sarebbe stato preso da indicibile orrore . Gesù era un profeta ebreo itinerante, esorcista e guaritore,che annunciava ’“euangelion ” apocalittico
del “Regno” incombente per intervento divino. Ha predicato quasi esclusivamente in Galilea, per pochi mesi se stiamo ai tre sinottici, al culmine dei quali, recatosi a Gerusalemme, avendo provocato qualche disordine, viene condannato alla crocifissione per sedizione. Storicamente, una figura di minore importanza rispetto a Giovanni che battezzava sulle rive del Giordano, e ad altri predicatori apocalittici del suo tempo. Come ha scritto il maggior biblista cattolico italiano del dopoguerra “la vicenda di Gesù, al di fuori di quanti a lui si richiamano, è stata, in realtà, di poca o nessuna rilevanza politica e religiosa: una delle non poche presenze scomode in una regione periferica dell’impero romano, messe prontamente a tacere in modo violento dall’autorità romana del posto con la collaborazione, più o meno decisiva, di capi giudaici”
[Giuseppe Barbaglio, Gesù ebreo di Galilea, Bologna 2002, p.39].
AVETE LETTO...
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AVETE LETTO...
Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?
Un'ottimo libro, sono d'accordo con quello che scrive l'autore infatti.
Paxuxu
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[quote="flabot"]Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?
Questo articolo non mi sembra un granché, bensì un'accozzaglia di eresie.
Nel "Sussiodio per una corretta interpretazione dell'ebraismo", firmato dal cardinale Willebrands, si dice chiaramente che "Gesù è ebreo e lo è per sempre".
In Gv 4,25-26 si narra del dialogo tra Gesù e la Samaritana al pozzo di Giacobbe e vi si legge: "Gli dice la donna: So che deve venire il Mashìach. Quando quegli verrà, ci annuncerà ogni cosa. Le dice Gesù: Sono io, che ti parlo".
A buon intenditor...
Dio si è fatto carne in Gesù e ha avuto bisogno della nostra debolezza per farsi limite. Questa straordinaria irruzione di Dio nella storia - Dio che fa dono di sé agli uomini, manifestandosi - è una rivelazione che passa attraverso la comprensione di uomini e donne concreti, appartenenti alla prima comunità cristiana. È un dono che viene accolto, interpretato, annunciato.
(Tutto il resto mi sembra quisquilie e pinzillacchere)...
Torry
Questo articolo non mi sembra un granché, bensì un'accozzaglia di eresie.
Nel "Sussiodio per una corretta interpretazione dell'ebraismo", firmato dal cardinale Willebrands, si dice chiaramente che "Gesù è ebreo e lo è per sempre".
In Gv 4,25-26 si narra del dialogo tra Gesù e la Samaritana al pozzo di Giacobbe e vi si legge: "Gli dice la donna: So che deve venire il Mashìach. Quando quegli verrà, ci annuncerà ogni cosa. Le dice Gesù: Sono io, che ti parlo".
A buon intenditor...
Dio si è fatto carne in Gesù e ha avuto bisogno della nostra debolezza per farsi limite. Questa straordinaria irruzione di Dio nella storia - Dio che fa dono di sé agli uomini, manifestandosi - è una rivelazione che passa attraverso la comprensione di uomini e donne concreti, appartenenti alla prima comunità cristiana. È un dono che viene accolto, interpretato, annunciato.
(Tutto il resto mi sembra quisquilie e pinzillacchere)...
Torry
....e ti pareva....
Il libro sarà anche "ottimo" magari da mangiare! Prima di leggere il nome dell' autore, ero convinta che quelle parole le avesse scritte Corrado Augias il quale insieme a tanti altri non perde occasione per cercare malamente di ridurre la figura di Gesù a semplice uomo. Storia vecchia che trova sempre seguito. Del resto l' eresia ariana, a cui attingono anche i nostri tdg e alcuni gruppi pentecostali, è cosa vecchia quasi come il cristianesimo.Paxuxu ha scritto:Un'ottimo libro, sono d'accordo con quello che scrive l'autore infatti.
Paxuxu
Penso che nei Vangeli ci siano abbondanti testimonianze circa la consapevolezza di Gesù di essere figlio di Dio e Dio lui stesso:
Lc 1,35
Mt 16,6
Mt 8,29
Gv 8,58
Per non parlare della bellissima professone di fede di Tommaso: "SIGNORE MIO, DIO MIO".
I rest my case!
Lì per lì avevo capito che tutto il brano fosse tratto dal libro di Barbaglio, poi ho realizzato che trattavasi solo dell'ultima citazione virgolettata.
Diciamo che, nel loro insieme, queste righe non riflettono assolutamente quella che è l'opinione più condivisa tra gli studiosi a riguardo del Gesù storico, ma solo quella di una frangia estremamente minoritaria degli stessi.
Diciamo che, nel loro insieme, queste righe non riflettono assolutamente quella che è l'opinione più condivisa tra gli studiosi a riguardo del Gesù storico, ma solo quella di una frangia estremamente minoritaria degli stessi.
Io penso...
flabot ha scritto:Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?
Io penso che faresti bene a procurarti una copia del libro di Benedetto XVI e leggerlo.Potrai anche non condividerlo,ma almeno saprai veramente chi è Gesù.
Un abbraccio nel nostro Signore Gesù Cristo.
sisio87 ha scritto:flabot ha scritto:Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?
Io penso che faresti bene a procurarti una copia del libro di Benedetto XVI e leggerlo.Potrai anche non condividerlo,ma almeno saprai veramente chi è Gesù.
Inoltre :" Storicamente, una figura di minore importanza rispetto a Giovanni che battezzava sulle rive del Giordano, e ad altri predicatori apocalittici del suo tempo. Come ha scritto il maggior biblista cattolico italiano del dopoguerra “la vicenda di Gesù, al di fuori di quanti a lui si richiamano, è stata, in realtà, di poca o nessuna rilevanza politica e religiosa: una delle non poche presenze scomode in una regione periferica dell’impero romano, messe prontamente a tacere in modo violento dall’autorità romana del posto con la collaborazione, più o meno decisiva, di capi giudaici” mi fa sorgere una domanda: su che libro ha studiato la storia? o cosa si era fumato prima?
Trianello ha scritto:Lì per lì avevo capito che tutto il brano fosse tratto dal libro di Barbaglio, poi ho realizzato che trattavasi solo dell'ultima citazione virgolettata.
Diciamo che, nel loro insieme, queste righe non riflettono assolutamente quella che è l'opinione più condivisa tra gli studiosi a riguardo del Gesù storico, ma solo quella di una frangia estremamente minoritaria degli stessi.
In effetti mi sono dimenticato di precisare che l'articolo era di Paolo Flores d’Arcais, sua è la prima parte, ed il virgolettato è di Barbaglio.
quotoooooooooooooooooooooooooooooooooooooo !!!. Io Augias non lo reggo....Lidia ha scritto:Il libro sarà anche "ottimo" magari da mangiare! Prima di leggere il nome dell' autore, ero convinta che quelle parole le avesse scritte Corrado Augias il quale insieme a tanti altri non perde occasione per cercare malamente di ridurre la figura di Gesù a semplice uomo. Storia vecchia che trova sempre seguito. Del resto l' eresia ariana, a cui attingono anche i nostri tdg e alcuni gruppi pentecostali, è cosa vecchia quasi come il cristianesimo.Paxuxu ha scritto:Un'ottimo libro, sono d'accordo con quello che scrive l'autore infatti.
Paxuxu
Penso che nei Vangeli ci siano abbondanti testimonianze circa la consapevolezza di Gesù di essere figlio di Dio e Dio lui stesso:
Lc 1,35
Mt 16,6
Mt 8,29
Gv 8,58
Per non parlare della bellissima professone di fede di Tommaso: "SIGNORE MIO, DIO MIO".
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Presentazione
" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
Visto l'interesse proseguiamo con l'articolo, qui il giornalista segnala uno strafalcione storico del libro, speriamo bene.
IL GESÙ DI CUI parla Joseph Ratzinger nel suo libro appena uscito (Gesù di Nazaret – Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, che segue il primo volume pubblicato nel 2007) non è invece Gesù,
bensì il Cristo dogmatizzato dai Concili di Nicea (325) e Calcedonia (451), dominati e decisi dagli imperatori di Roma, che con il Gesù della storia nulla ha a che fare e anzi contraddice e nega sotto ogni aspetto essenziale. Nulla di scandaloso, sia chiaro, se un Papa di Santa Romana Chiesa si mette a fare opera di teologia o di devozione intorno alla figura del Cristo. In fondo è il suo mestiere. Ma Joseph Ratzinger pretende di fare anche lo storico, di “giungere anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù” (p. 9), perché “non possiamo dispensarci dall’affrontare la questione della reale storicità degli avvenimenti essenziali. Il messaggio neotestamentario non è soltanto un’idea; per esso è determinante proprio l’essere accaduto nella storia reale di questo mondo” (p. 119). Spiace dirlo, ma per tener fede alla spericolata pretesa di dimostrare la continuità tra Gesù di Galilea e il Cristo di Nicea, il professor Joseph Ratzinger è costretto a prodursi in quelle che sotto il profilo storico sono vere e proprie falsità, talvolta incredibilmente smaccate. Dato il poco spazio
potrò esaminarne solo un paio. Il Papa sostiene che le primissime comunità che si formano intorno alla fede che Gesù sia risorto, malgrado “tutte le discussioni difficili su ciò che dei costumi giudaici avrebbe dovuto essere conservato e dichiarato obbligatorio anche per i pagani” (sta facendo riferimento alla durissima controversia che contrappone Paolo a Pietro), su un punto sono unanimi: “con la croce di Cristo l’epoca dei sacrifici era giunto al termine” (p. 58). La cosa gli sta particolarmente a cuore e vi insiste più volte: “tanto più sorprendente è il fatto che su una cosa come si è detto – ci fosse concordia fin dall’inizio: i sacrifici del tempio – il centro cultuale della Torà – erano superati” (p. 257). Questa affermazione è incontrovertibilmente falsa. Prendiamo gli “Atti degli apostoli” 24, 17: “ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine al mio popolo e per offrire sacrifici”. PER OFFRIRE SACRIFICI. Chi parla è l’aposto lo Paolo, a Cesarea, dove è stato portato prigioniero per essere interrogato personalmente dal governatore Felice. Del resto, non potrebbe che essere così. L’offerta di sacrifici è il cuore della pratica religiosa ebraica, almeno quanto le preghiere. Per questo da tutta la Palestina e anche dalla diaspora – af frontando i rischi di lunghi viaggi – si viene in pellegrinaggio a Gerusalemme: il Tempio è il luogo per eccellenza dei sacrifici. Scannare e bruciare gli animali costituisce “il tratto più importante della vita liturgica del Tempio”, anche perché il sacrificio è cruciale come offerta di purificazione di peccati e colpe (voce Sacrifices and offer ings in Eerdmans, Dictiona - ry of the Bible, forse il più accreditato su scala internazionale). Del resto gli “Atti” (che poi sono la seconda parte del vangelo di Luca) avevano riferito che “anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede” (6,7), e la funzione peculiare del sacerdote è proprio quello di sgozzare e bruciare gli animali sull’altare .
IL GESÙ DI CUI parla Joseph Ratzinger nel suo libro appena uscito (Gesù di Nazaret – Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, che segue il primo volume pubblicato nel 2007) non è invece Gesù,
bensì il Cristo dogmatizzato dai Concili di Nicea (325) e Calcedonia (451), dominati e decisi dagli imperatori di Roma, che con il Gesù della storia nulla ha a che fare e anzi contraddice e nega sotto ogni aspetto essenziale. Nulla di scandaloso, sia chiaro, se un Papa di Santa Romana Chiesa si mette a fare opera di teologia o di devozione intorno alla figura del Cristo. In fondo è il suo mestiere. Ma Joseph Ratzinger pretende di fare anche lo storico, di “giungere anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù” (p. 9), perché “non possiamo dispensarci dall’affrontare la questione della reale storicità degli avvenimenti essenziali. Il messaggio neotestamentario non è soltanto un’idea; per esso è determinante proprio l’essere accaduto nella storia reale di questo mondo” (p. 119). Spiace dirlo, ma per tener fede alla spericolata pretesa di dimostrare la continuità tra Gesù di Galilea e il Cristo di Nicea, il professor Joseph Ratzinger è costretto a prodursi in quelle che sotto il profilo storico sono vere e proprie falsità, talvolta incredibilmente smaccate. Dato il poco spazio
potrò esaminarne solo un paio. Il Papa sostiene che le primissime comunità che si formano intorno alla fede che Gesù sia risorto, malgrado “tutte le discussioni difficili su ciò che dei costumi giudaici avrebbe dovuto essere conservato e dichiarato obbligatorio anche per i pagani” (sta facendo riferimento alla durissima controversia che contrappone Paolo a Pietro), su un punto sono unanimi: “con la croce di Cristo l’epoca dei sacrifici era giunto al termine” (p. 58). La cosa gli sta particolarmente a cuore e vi insiste più volte: “tanto più sorprendente è il fatto che su una cosa come si è detto – ci fosse concordia fin dall’inizio: i sacrifici del tempio – il centro cultuale della Torà – erano superati” (p. 257). Questa affermazione è incontrovertibilmente falsa. Prendiamo gli “Atti degli apostoli” 24, 17: “ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine al mio popolo e per offrire sacrifici”. PER OFFRIRE SACRIFICI. Chi parla è l’aposto lo Paolo, a Cesarea, dove è stato portato prigioniero per essere interrogato personalmente dal governatore Felice. Del resto, non potrebbe che essere così. L’offerta di sacrifici è il cuore della pratica religiosa ebraica, almeno quanto le preghiere. Per questo da tutta la Palestina e anche dalla diaspora – af frontando i rischi di lunghi viaggi – si viene in pellegrinaggio a Gerusalemme: il Tempio è il luogo per eccellenza dei sacrifici. Scannare e bruciare gli animali costituisce “il tratto più importante della vita liturgica del Tempio”, anche perché il sacrificio è cruciale come offerta di purificazione di peccati e colpe (voce Sacrifices and offer ings in Eerdmans, Dictiona - ry of the Bible, forse il più accreditato su scala internazionale). Del resto gli “Atti” (che poi sono la seconda parte del vangelo di Luca) avevano riferito che “anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede” (6,7), e la funzione peculiare del sacerdote è proprio quello di sgozzare e bruciare gli animali sull’altare .
sisio87 ha scritto:flabot ha scritto:Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?
Io penso che faresti bene a procurarti una copia del libro di Benedetto XVI e leggerlo.Potrai anche non condividerlo,ma almeno saprai veramente chi è Gesù.
Anche da un punto di vista storico? A me personalmente è l'unico che mi interessa, il gesù storico intendo, non sarà troppo di parte l'autore in questione?
- Gabriella Prosperi
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Bhe, da vecchia snob, prima di tutto mi leggo i titoli accademici di cui si fregiano gli autori e, a fronte d'un Flores D'Arcais
ricercatore universitario di filosofia morale presso il dipartimento di Studi filosofici ed epistemologici della facoltà di Filosofia dell'Università di Roma "La Sapienza", ed un Benedetto XVI, insegnante a Bonn, Münster, e Tubinga, professore ordinario di teologia dogmatica e storia dei dogmi all'Università di Ratisbona, rispetto al tema in oggetto, credo sia maggiormente degno di credito il secondo.
Gabriella
ricercatore universitario di filosofia morale presso il dipartimento di Studi filosofici ed epistemologici della facoltà di Filosofia dell'Università di Roma "La Sapienza", ed un Benedetto XVI, insegnante a Bonn, Münster, e Tubinga, professore ordinario di teologia dogmatica e storia dei dogmi all'Università di Ratisbona, rispetto al tema in oggetto, credo sia maggiormente degno di credito il secondo.
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La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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paolo flores d' arcais....peggio mi sento
ma e ti ripareva....Proprio tutti sono usciti dalla tana...
ehehhe, l' invidia per i successi editoriali degli altri fanno vedere rosso! Se poi il succeso è di Joseph Ratzinger al secolo Sua Santità Benedetto XVI, capo dell' odiatissima chiesa cattolica, allora si possono anche sposare le tesi e le eresie di tutte le più squalificate espressioni religiose o pseudo tali che siano apparse sulla scena del mondo.
Purtroppo in un mondo scristianizzato come in quello in cui viviamo, la maggioranza si beve tutto. Don Brown docet!
Riguardo alla storidicità di Gesù, forse sarebbe bene leggersi anche il primo volume di Benedetto XVI, Teologo e studioso di fama mondiale, prima di essere Papa, il quale non ha nessuna intenzione di propalare una bufala storica per fare felice i cattolici e anche gli oppositori. Del resto, testimonianze sull' esistenza storica di Gesù di Nazaret, non ci vengono anche dallo storico ebreo Giuseppe Flavio, fra gli altri?
A leggere bene la seconda parte dell' articolo, pare quasi che sia stato scritto da un tdg. E' per quello che ti piace tanto?
ehehhe, l' invidia per i successi editoriali degli altri fanno vedere rosso! Se poi il succeso è di Joseph Ratzinger al secolo Sua Santità Benedetto XVI, capo dell' odiatissima chiesa cattolica, allora si possono anche sposare le tesi e le eresie di tutte le più squalificate espressioni religiose o pseudo tali che siano apparse sulla scena del mondo.
Purtroppo in un mondo scristianizzato come in quello in cui viviamo, la maggioranza si beve tutto. Don Brown docet!
Riguardo alla storidicità di Gesù, forse sarebbe bene leggersi anche il primo volume di Benedetto XVI, Teologo e studioso di fama mondiale, prima di essere Papa, il quale non ha nessuna intenzione di propalare una bufala storica per fare felice i cattolici e anche gli oppositori. Del resto, testimonianze sull' esistenza storica di Gesù di Nazaret, non ci vengono anche dallo storico ebreo Giuseppe Flavio, fra gli altri?
A leggere bene la seconda parte dell' articolo, pare quasi che sia stato scritto da un tdg. E' per quello che ti piace tanto?
Ce l'ho fatta a comprarlo oggi, adesso me lo leggo in pace il libro che avete reclamizzato, grazie.
Paxuxu
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Quello di Joseph Ratzinger presumo...
Paxuxu ha scritto:Ce l'ho fatta a comprarlo oggi, adesso me lo leggo in pace il libro che avete reclamizzato, grazie.
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Un altro libro
Specialmente da un punto di vista storico.flabot ha scritto:sisio87 ha scritto:flabot ha scritto:Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?
Io penso che faresti bene a procurarti una copia del libro di Benedetto XVI e leggerlo.Potrai anche non condividerlo,ma almeno saprai veramente chi è Gesù.
Anche da un punto di vista storico? A me personalmente è l'unico che mi interessa, il gesù storico intendo, non sarà troppo di parte l'autore in questione?
Ultimamente sto leggendo:"Inchiesta su GESU BAMBINO"(misteri,leggende e verità sulla nascita che ha diviso in due la storia), di Andrea Tornielli.é interessante,se non consideri di parte anche quest'autore,dato che è cattolico.E comunque,se un autore è prettamente di parte,lo si può dedurre dopo aver letto il suo scritto e (come nel caso in questione) confrontare le sue verità con scritti e testimonianze di storici"neutri",vissuti all'epoca o subito dopo i fatti descritti.Ed infine:"L'essere di parte" può riferirsi solo a BENEDETTO XVI,o può anche applicarsi a Paolo Flores d'Arcais?
Un abbraccio nel nostro Signore Gesù Cristo.
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Lo strafalcione lo ha fatto l'autore di questo articolo, che dimostra di non aver capito niente di ciò che ha scritto Ratzinger. Le parole di Ratzinger sul fatto che l'epoca dei sacrifici nel tempio si era ormai conclusa, in quanto con la venuta di Cristo questi sacrifici non avevano più valore, sono condivisibili da chiunque abbia compreso il significato del messaggio cristiano. Che poi i Giudei continuassero a celebrare sacrifici nel tempio, pensando che questi fossero ancora validi, non contraddice questo fatto essenziale, e cioè che “con la croce di Cristo l’epoca dei sacrifici era giunta al termine”. E' una cosa tanto semplice da capire che mi meraviglio che questo critico non l'abbia compresa...flabot ha scritto:Visto l'interesse proseguiamo con l'articolo, qui il giornalista segnala uno strafalcione storico del libro, speriamo bene.
A proposito di altri presunti errori, presenti sono nell'immaginazione (a voler essere buoni) di certi critici, si veda anche http://infotdgeova.freeforumzone.leonar ... dd=4598620" target="_blank
Achille
Achille Lorenzi ha scritto:Lo strafalcione lo ha fatto l'autore di questo articolo, che dimostra di non aver capito niente di ciò che ha scritto Ratzinger. Le parole di Ratzinger sul fatto che l'epoca dei sacrifici nel tempio si era ormai conclusa, in quanto con la venuta di Cristo questi sacrifici non avevano più valore, sono condivisibili da chiunque abbia compreso il significato del messaggio cristiano. Che poi i Giudei continuassero a celebrare sacrifici nel tempio, pensando che questi fossero ancora validi, non contraddice questo fatto essenziale, e cioè che “con la croce di Cristo l’epoca dei sacrifici era giunta al termine”. E' una cosa tanto semplice da capire che mi meraviglio che questo critico non l'abbia compresa...flabot ha scritto:Visto l'interesse proseguiamo con l'articolo, qui il giornalista segnala uno strafalcione storico del libro, speriamo bene.
A proposito di altri presunti errori, presenti sono nell'immaginazione (a voler essere buoni) di certi critici, si veda anche http://infotdgeova.freeforumzone.leonar ... dd=4598620" target="_blank" target="_blank
Achille
Visto che lo stesso Paolo non lo aveva capito che l'era dei "sacrifici" era terminata, diciamo errare umano est.
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Ma non è affatto vero che Paolo non aveva capito questo fatto. Paolo non ha sbagliato e nemmeno si è contraddetto nel fare un sacrificio a Gerusalemme, e nemmeno Ratzinger ha fatto degli errori in quello che ha scritto a proposito dei sacrifici.flabot ha scritto:Visto che lo stesso Paolo non lo aveva capito che l'era dei "sacrifici" era terminata, diciamo errare umano est.
Si tratta solo di capire il significato di certi gesti e di certi scritti.
Cosa che a quanto pare né tu, né il critico che hai citato, avete fatto.
Achille
Quindi non è più possibile fare i sacrifici da adesso?
Paxuxu
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Sono il Padre dei MENTECATTI
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viewtopic.php?f=7&t=87
Vecchio:
http://freeforumzone.leonardo.it/d/8205 ... sione.aspx
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viewtopic.php?f=7&t=87
Vecchio:
http://freeforumzone.leonardo.it/d/8205 ... sione.aspx
ASPETTAMI....
...ARRIVO CON L' ACCALAPPIACANI!!!!!!!!!!!Paxuxu ha scritto:Quindi non è più possibile fare i sacrifici da adesso?
Paxuxu
terza parte......
ALTRETTANTO sconcertante il rifiuto di Ratzinger (in quanto storico) di prendere atto che la prima generazione dei “cr istiani” aspettava il compiersi dei tempi e l’avvento apocalittico del Regno nel corso della sua stessa esistenza. Anche qui la testimonianza di Paolo è di cristallina evidenza. Nella prima lettera ai Tessalonicesi, il testo più antico del Nuovo Testamento (probabilmente del 49) scrive: “Noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore” (4,15), segue la descrizione di quanto avverrà, voce di arcangelo, squillare della tromba di Dio, il Signore che discende dal cielo, e la sequenza delle risurrezioni e del rapimento comune dei fedeli tra le nuvole.
Il vangelo di Marco, che è scritto a distanza di una generazione (circa il 70, quasi certamente subito dopo la distruzione del Tempio ad opera di Tito) tramanda la stessa convinzione già annunciata da Gesù: “In verità vi dico, non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute (13,30). Tralascio le ulteriori testimonianze presenti in Paolo. La definitiva prova “a contrario” è data dalla seconda lettera ai Tessalonicesi, che smentirebbe la prima perché invita a:
“non lasciarvi così facilmente confondere e turbare... da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente” (2,2). Ma mentre 1 Tessalonicesi costituisce la prima
delle sette lettere certamente autentiche, 2 Tessalonicesi costituisce una delle “pseudoepigrafiche ”, scritte da esponenti paolini della successiva generazione, quando le comunità devono costruirsi
una giustificazione teologica per la Parusia che tarda a venire .
ALTRETTANTO sconcertante il rifiuto di Ratzinger (in quanto storico) di prendere atto che la prima generazione dei “cr istiani” aspettava il compiersi dei tempi e l’avvento apocalittico del Regno nel corso della sua stessa esistenza. Anche qui la testimonianza di Paolo è di cristallina evidenza. Nella prima lettera ai Tessalonicesi, il testo più antico del Nuovo Testamento (probabilmente del 49) scrive: “Noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore” (4,15), segue la descrizione di quanto avverrà, voce di arcangelo, squillare della tromba di Dio, il Signore che discende dal cielo, e la sequenza delle risurrezioni e del rapimento comune dei fedeli tra le nuvole.
Il vangelo di Marco, che è scritto a distanza di una generazione (circa il 70, quasi certamente subito dopo la distruzione del Tempio ad opera di Tito) tramanda la stessa convinzione già annunciata da Gesù: “In verità vi dico, non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute (13,30). Tralascio le ulteriori testimonianze presenti in Paolo. La definitiva prova “a contrario” è data dalla seconda lettera ai Tessalonicesi, che smentirebbe la prima perché invita a:
“non lasciarvi così facilmente confondere e turbare... da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente” (2,2). Ma mentre 1 Tessalonicesi costituisce la prima
delle sette lettere certamente autentiche, 2 Tessalonicesi costituisce una delle “pseudoepigrafiche ”, scritte da esponenti paolini della successiva generazione, quando le comunità devono costruirsi
una giustificazione teologica per la Parusia che tarda a venire .
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Interessante questo ignorare le critiche mosse al critico - che rivelano che gli errori grossolani li ha fatti non Ratzinger ma proprio l'autore dell'articolo critico - e continuare a postare le critiche di questa persona come se niente fosse.
L'autore che citi ha scritto, riferendosi ad alcune parole di Ratzinger: «Questa affermazione è incontrovertibilmente falsa».
E la sua affermazione ad essere invece incontroveribilmente falsa (frutto, presumo, di ignoranza grossolana, a voler essere buoni).
Achille
L'autore che citi ha scritto, riferendosi ad alcune parole di Ratzinger: «Questa affermazione è incontrovertibilmente falsa».
E la sua affermazione ad essere invece incontroveribilmente falsa (frutto, presumo, di ignoranza grossolana, a voler essere buoni).
Achille
Achille Lorenzi ha scritto:Interessante questo ignorare le critiche mosse al critico - che rivelano che gli errori grossolani li ha fatti non Ratzinger ma proprio l'autore dell'articolo critico - e continuare a postare le critiche di questa persona come se niente fosse.
L'autore che citi ha scritto, riferendosi ad alcune parole di Ratzinger: «Questa affermazione è incontrovertibilmente falsa».
E la sua affermazione ad essere invece incontroveribilmente falsa (frutto, presumo, di ignoranza grossolana, a voler essere buoni).
Achille
Può darsi che ci sia qualcuno interessato alla lettura dell'intero articolo, nonostante tutto no?
In proposito alla tue lamentele, stavo pensando di farle avere all'autore in questione per poter così giustificare i propri errori, lo farò, se sei consenziente, la prossima settimana, quando avrò pubblicato la quarta ed ultima parte del testo.
Ciao Flabot
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flabot ha scritto:
Comunque segnala pure le mie osservazioni a questa persona. E' talmente evidente che ha fatto delle accuse infondate che se fossi nei suoi panni mi affretterei a rettificare certe frasi.
A proposito di critiche rivolte a questo critico notate qui:
http://www.dongiorgio.it/scelta.php?id=1494" target="_blank
Penso che il titolo riassuma tutto
Achille
P.s.: nel link succitato c'è tutto l'articolo, per cui l'eventuale curiosità di chi lo voleva leggere per intero può già essere appagata.
Può darsi, ma visto che lo stai inserendo un po' alla volta, perché ignorare/sorvolare sulle gravi inesattezze che vi sono contenute?Può darsi che ci sia qualcuno interessato alla lettura dell'intero articolo, nonostante tutto no?
Le mie non sono lamentele, ma semplici constatazioni: mi stupisco che si possano scrivere simili grossolane inesattezze, accusando poi gli altri (Ratzinger) di aver commesso "incontrovertibili errori"In proposito alla tue lamentele
Visto che tu posti qui nel forum questo articolo, e sorvoli sulle inesattezze che contiene, penso che dovresti essere tu a dimostrare la credibilità di queste affermazioni.stavo pensando di farle avere all'autore in questione per poter così giustificare i propri errori, lo farò, se sei consenziente, la prossima settimana, quando avrò pubblicato la quarta ed ultima parte del testo.
Comunque segnala pure le mie osservazioni a questa persona. E' talmente evidente che ha fatto delle accuse infondate che se fossi nei suoi panni mi affretterei a rettificare certe frasi.
A proposito di critiche rivolte a questo critico notate qui:
http://www.dongiorgio.it/scelta.php?id=1494" target="_blank
Penso che il titolo riassuma tutto
Achille
P.s.: nel link succitato c'è tutto l'articolo, per cui l'eventuale curiosità di chi lo voleva leggere per intero può già essere appagata.
Achille
Va be, avete notato che dopo ci sono pure dei commenti :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Fa capire che il prelato parla di tutt'altro rispetto al giornalista
P.s.: nel link succitato c'è tutto l'articolo, per cui l'eventuale curiosità di chi lo voleva leggere per intero può già essere appagata.
Va be, avete notato che dopo ci sono pure dei commenti :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Penso che il titolo riassuma tutto
Fa capire che il prelato parla di tutt'altro rispetto al giornalista
...non sapevo che Benedetto XVI conoscesse "personalmente" Gesù!sisio87 ha scritto:flabot ha scritto:Sul numero di venerdi scorso del: "fatto quotidiano" è stato pubblicato un interessante articolo in riferimento al nuovo libro su Gesù di Benedetto XVI, posto di seguito l'inizio del medesimo, cosa ne pensate?
Io penso che faresti bene a procurarti una copia del libro di Benedetto XVI e leggerlo.Potrai anche non condividerlo,ma almeno saprai veramente chi è Gesù.
Povero te che credi agli uomini, ne rimmarrai deluso, perché tutti noi siamo solo peccatori.(Polymetis)
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A proposito di critiche al critico, il modo di citare/manipolare/fraintendere le parole del Papa da parte di D'Arcais è stato stigmatizzato perfino da laici "comunisti":
http://www.tempi.it/darcais-sul-fatto-q ... o-dallunit" target="_blankà
E perfino nel sito degli "atei razionalisti" si è sottolineato questo fatto:
http://antiuaar.wordpress.com/2011/01/2 ... -bacchetta
Achille
http://www.tempi.it/darcais-sul-fatto-q ... o-dallunit" target="_blankà
E perfino nel sito degli "atei razionalisti" si è sottolineato questo fatto:
http://antiuaar.wordpress.com/2011/01/2 ... -bacchetta
Achille
Achille Lorenzi ha scritto:Ma non è affatto vero che Paolo non aveva capito questo fatto. Paolo non ha sbagliato e nemmeno si è contraddetto nel fare un sacrificio a Gerusalemme, e nemmeno Ratzinger ha fatto degli errori in quello che ha scritto a proposito dei sacrifici.flabot ha scritto:Visto che lo stesso Paolo non lo aveva capito che l'era dei "sacrifici" era terminata, diciamo errare umano est.
Si tratta solo di capire il significato di certi gesti e di certi scritti.
Cosa che a quanto pare né tu, né il critico che hai citato, avete fatto.
Achille
Pensi sia di così difficile comprensione, da parte mia intendo, tale significato, da non meritare neppure di essermi spiegato?
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