Inviato: 27/04/2015, 20:47
(Terrorismo a parte)
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Umh, devo dire che non vedo proprio che cosa c'entrino le discutibili opinioni di padre Cavalcoli con quanto ho scritto. Non solo sono (a mio avviso) erronee, sono pure irrilevanti quanto all'oggetto del discorso se anche le volessimo prenderle per vere. Il domenicano infatti si sta occupando del dogma dell'infallibilità del Pontefice e della sua estensione, non sta parlando dell'infallibilità di qualsiasi documento del magistero. Orbene la mia frase che hai quotato era:minstrel ha scritto:Forse... Riporto da "Isola di Patmos" uno scritto di Cavalcoli OPpolymetis ha scritto:In casa cattolica invece il magistero ha vari livelli, e se ad esempio la materia dogmatica non può essere negata senza cadere nell’eresia, nel caso della moralità sessuale il dibattito invece è molto vivo perché non ci sono dogmi di mezzo, in particolare il campo della contraccezione. Nessuno dei documenti sopracitati, che fanno parte del magistero ordinario, ha carattere di infallibilità, motivo per cui potendo i teologici discutere liberamente di questi temi, una possibilità è che i cattolici abbiano fatto un ragionamento teologico che li ha portati dalla parte più sensata.
Esistono pertanto anche gradi inferiori di infallibilità, più comuni, semplici ed ordinari, nei quali il Papa insegna una dottrina definitiva ed immutabile, assolutamente vera, anche se non con formule di tipo definitorio come nelle definizioni dogmatiche. Si tratta quindi, anche qui, di una dottrina che non può mai essere falsa, e quindi è infallibile. Infatti l’infallibilità di una dottrina non dipende dall’accento, dal modo o la forma espressiva coi quali è insegnata, ma dal valore o peso del contenuto.
Il modo riguarda solo la certezza non la verità di una dottrina. Che sia il Ministero dei Trasporti o il vigile urbano a dirmi che nel centro storico della città è proibito il traffico delle auto, non tocca la verità del contenuto, ma la sua autorevolezza. Così nelle dottrine della fede e della morale. Quando il Papa le insegna, che lo faccia in modo semplice o solenne, pastorale o dogmatico, definitorio o non definitorio, nuovo o tradizionale, l’essenziale è che comunque sia dottrina di fede o quanto meno connessa con la fede.
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E questo:
L’eresia propriamente è una tesi ribelle alla dottrina della Chiesa interprete infallibile della Parola di Dio. Ma esiste un errore contro la fede ancora più grave, il massimo grado dell’errore: la bestemmia, che è l’insulto verbale alla stessa Parola di Dio, ossia a Dio, a Cristo e alla sua dottrina, con l’attribuzione a Dio o a Cristo di epiteti o attributi sprezzanti, offensivi e ingiuriosi. Alla bestemmia, nella prassi, specie liturgica e sacramentale, corrisponde il sacrilegio o l’empietà.
Si danno dunque quattro gradi di autorità nella dottrina della fede e per corrispettivo di ribellione alla verità di fede: il grado massimo è la Parola di Dio, alla quale si oppone la bestemmia. Al di sotto della Parola di Dio, che esce dalla stessa bocca di Cristo, vi sono poi gli insegnamenti della Chiesa: il grado più elevato è il dogma definit (ex cathedra), oggetto del Magistero straordinario (Papa e Concili) e di solenne definizione (de fide credenda).
Sotto il dogma c’è la dottrina prossima alla fede, oggetto del Magistero semplice ed ordinario (il Papa con i vescovi sparsi nel mondo); contiene le verità logicamente connesse, dedotte o presupposte, al dogma (de fide tenenda). A questo grado si oppone la dottrina prossima all’eresia. Al grado più basso abbiamo il semplice Magistero autentico, che tratta sempre di fede, ma di ciò che la Chiesa deduce o ricava dalla sua stessa dottrina. E quindi anch’esso è infallibile, però ad esso si deve il religioso ossequio della volontà. L’errore contrario è la disobbedienza al Magistero della Chiesa.
Chi oggi si occupa o s’interessa di eresie, chi cerca di individuarle e correggerle, chi esprime giudizi su di esse, chi formula accuse, rilievi o note di eresia; al limite il solo parlare seriamente di eresie che non siano quelle dei primi secoli, è spesso malvisto soprattutto negli ambienti modernisti. Si vede subito in lui con una certa ironia o con fastidio il cacciatore di streghe, il cerbero inesorabile, l’aggressore dei mulini a vento, un patetico residuo del passato, l’ansioso inseguitore di fantasmi, l’avanzo dell’Inquisizione, la mente rigida incapace di elasticità o duttilità, la mente ristretta di chi vede il nemico nel diverso, il tradizionalista retrogrado, il presuntuoso intollerante e senza misericordia, chiuso nelle proprie idee superate, invidioso di chi ha successo, il pedante che cerca il pelo nell’uovo, il fariseo che pretende di giudicare gli altri, colui che mira a dominare le coscienze, l’aspirante vescovo tosatore del gregge.
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Non mi pare che né io né Cavalcoli abbiamo parlato di insegnamenti in privato, perché il padre sembra sostenere che nel caso di insegnamenti pubblici, ad esempio una catechesi del marcoledì, il papa sia sempre infallibile. Da qui la mia domanda: gli insegnamenti di Giovanni XXII nella cattedrale di Avignone, come fanno ad essere infallibili?"Anyway mi sembra arduo dire che per Cavalcoli tutte le parole dette dal Papa, anche da dottore privato, siano infallibili, cosa che non credo si sia mai sognato di dire. E' questo che stai dicendo nella tua seconda parte?"
Ecco, su questo punto sono in disaccordo dalla persona che citi. Io invece credo che abbia senso parlare di persone omosessuali ed eterosessuali, e che la "sessualità" di una persone sia una scoperta (nel senso del latino inventio) che abbia diritto di cittadinanza nell'antropologia filosofica. Non esistono solo atti etero ed omosessuali, ma anche la persona eterosessuale ed omosessuale. Il che non vuol dire, come lui crede, e pare stia citando Sartre, che si voglia schiacciare ed appiattire una persona su una sola delle sue caratteristiche. perché l'omosessualità non è una delle tante caratteristiche di un individuo, come l'essere biondo, che sono separabili dalla una persona senza che venga meno l'essenza di questa singola persona. Non esiste un sottoscritto che non sia omosessuale, questa non è una caratteristica asportabile."Detto ciò lo stesso rigore semantico lo dobbiamo applicare anche noi; accettare la nozione di eterosessualità è già accettare un concetto senza senso (come quello di “quadrato circolare”) !"
All'economia del mio ragionamento non serve affatto che venga smentito e dichiarato sicuramente falso, basta che si dica che può essere falso. Se il limbo era insegnato dal Catechismo di Pio X, ma oggi diciamo che può essere un insegnamento falso, allora similmente quello che è insegnato dal Catechismo del 1992 sull'omosessualità può essere falso."Purtroppo non ho molto tempo per rispondere precisamente, o meglio per comprendere meglio quando scrivi tu polymetis con domande mirate.
Più che altro mi sembra poco fondato il discorso sul limbo che è un esempio cardine (certo non l'unico, lo capisco) del tuo mettere in discussione potenzialmente tutto il CCC tranne quando, ovviamente, non fa che ribadire i dogmi rati e ratificati. Se non capito male.
Da quel che so io (ed è poco, ovvio), il limbo è un insegnamento tradizionale che non è stato PER NIENTE smentito, ma rimane una ipotesi teologica assolutamente possibile."
Forse volevi dire "senza soluzione di continuità". "Soluzione di continuità" vuol dire "interruzione di continuità". Come già detto, non esiste alcun magistero tradizionale sull'omosessualità con cui si debba essere in continuità, non c'è alcun parere sull'omosessualità da riformare, la dottrina della Chiesa degli ultimi 2 millenni sull'omosessualità non dice nulla. E' un abbaglio che hanno preso negli ultimi 2 secoli il credere che nella tradizione si parli di omosessuali, quindi al massimo dovremmo chiederci se cassare o meno questa parentesi, e non certo se vogliamo porci in continuità con essa."Ora il problema è capire se le ipotesi teologiche del Piana e altri (che conosco) possono trovare accoglimento nell'alveo della fede e morale che deve essere in soluzione di continuità con il precedente Magistero oppure no."
Non ho citato il Catechismo olandese per il suo valore magisteriale, ma solo per far capire che non tutti nella gerarchia sono così disinformati da credere che esista un parere tradizionale sull'omosessualità che abbia più di due secoli.Inoltre se il peso magisteriale di certe affermazioni prese dal Catechismo UNIVERSALE della Chiesa Cattolica è zero, che valore possono avere le affermazioni contrarie di un Catechismo locale per altro criticato da moltissimi ed ispirato, da quel che so, da un Schillebeeckx che non era perfettamente cattolico...
La dissidenza c'è ed è legittimo che ci siaComunque, tornando al problema iniziale, cioè che la revisione sulle opinioni del magistero è prerogativa in ultima istanza del magistero, la cosa è ovvia. Solo che il magistero matura spesso, anzi quasi sempre, perché ci sono dei teologi che lo aiutano con la loro dissidenza a prendere atto dei problemi. Motivo per cui, ciò che conta, è che oggi come allora la definizione che si adatta a questi teologi dissidenti, finché il magistero non decide di rettificare le proprie idee, è quella di "temerari", e non di "eretici".
MaybeTimeo paganos et dona ferentes.
In cosa consiste quella legge dell'Indiana che secondo molti ha connotati anti-gay e secondo altri sarebbe invece un indispensabile baluardo in difesa della libertà religiosa? Il Religious Freedom Restoration Act (Legge per la restaurazione della libertà religiosa) ricalca quasi per intero la legge federale sulla libertà religiosa, ma c'è molto di discutibile in quel "quasi". La libertà di poter esercitare liberamente la propria religione viene garantita non solo agli individui e alle chiese, ma estesa anche alle aziende e alle attività commerciali. Per fare un esempio, se a un TdG è garantita la libertà di non parlare più con un dissociato, questa legge garantirebbe a un'azienda di TdG la libertà di rifiutarsi di servire un dissociato che si presentasse come cliente. Uso volutamente l'esempio dei TdG per dimostrare quanto siano variegate le implicazioni di quella legge, anche se le proteste sono nate principalmente attorno alle prevedibili applicazioni anti-gay che ne deriverebbero.mr-shadow ha scritto:Charles Chaput, William Lori, Robert George, Albert Mohler Jr. e Russell Moore (rispettivamente l'arcivescovo di Philadelphia, l'arcivescovo di Baltimora, un professore di legge a Princeton, il presidente del seminario teologico battista del Sud e il presidente della Commissione di etica e libertà religiosa della Convention battista del Sud) sono i firmatari di un preoccupante documento redatto in difesa delle leggi anti-gay approvate in Indiana.
E allora? Le leggi servono per stabilire quali comportamenti sono leciti o illeciti, e tanto basta.domingo7 ha scritto:Obbligare per legge a non discriminare i gay non risolve il problema dell'omofobia.
Tanto basta? bohE allora? Le leggi servono per stabilire quali comportamenti sono leciti o illeciti, e tanto basta.
La legge non può ovviamente costringere nessuno ad odiare o amare ma, come ha scritto la Cogi, può solo stabilire fin dove sia lecito spingersi senza che la libertà di parola diventi discriminazione. Qui da noi oggi si strilla all'ingerenza politica della magistratura (fascista se detto dai comunisti, comunista se detto da Berlusconi and soci) ma la realtà è che stiamo costringendo il potere giudiziario a mettere le toppe laddove non interviene quello legislativo, e ciò ovviamente comporta un conflitto tra poteri dello Stato cui nessuno (qui da noi e altrove) aveva a suo tempo pensato si dovesse metter mano. Ovviamente l'omofobia è un sentimento personale, e nessuna legge può decidere cosa ognuno di noi può pensare o meno, l'obiettivo dovrebbe essere quello di mettere un petalino in bocca a chi semina odio e fomenta discriminazione ma alla prova dei fatti (ammesso la legge arrivi a dama), mi chiedo chi, e in virtù di cosa, deciderà cosa rientra nella libertà di parola e cosa no. Personalmente rimango convinto che leggi ad categoriam (disabili, omosessuali, stranieri, etc), non siano la soluzione specie in un paese come l'Italia, dove esiste la fobia del diverso a prescindere, e che meglio sarebbe riscrivere la normativa generale prevedendo singole aggravanti.Obbligare per legge a non discriminare i gay non risolve il problema dell'omofobia
Tradotto in linguaggio potabile sarebbe...???proclami sul nichilismo della contemporaneità, l'individualismo che ci distruggerà, la perdita di adesione al dato del "concreto" biologico, e altre boiate a cui crede solo qualche filosofo tomista, probabilmente perché sono gli unici ad illudersi di stare dicendo qualcosa di sensato allorché ci tediano con vacua nomina come "fine", "sostanza", "accidente", "natura", et similia.
Metaphysics is dead…mr-shadow ha scritto:Tradotto in linguaggio potabile sarebbe...???proclami sul nichilismo della contemporaneità, l'individualismo che ci distruggerà, la perdita di adesione al dato del "concreto" biologico, e altre boiate a cui crede solo qualche filosofo tomista, probabilmente perché sono gli unici ad illudersi di stare dicendo qualcosa di sensato allorché ci tediano con vacua nomina come "fine", "sostanza", "accidente", "natura", et similia.
Non ho capito cosa vuol dire questa fraseil tomismo. Tu vieni dalla vanni rovighi poly, non posso permettermi di dirti questo vista la docente di cui si parla e dalla quale ti sei abbeverato.
No, no, è più viva che mai, solo che adesso si chiama ontologia analitica e discute del problema se i buchi siano qualcosa o l'assenza di qualcosa.Quixote ha scritto:Metaphysics is dead…mr-shadow ha scritto:Tradotto in linguaggio potabile sarebbe...???proclami sul nichilismo della contemporaneità, l'individualismo che ci distruggerà, la perdita di adesione al dato del "concreto" biologico, e altre boiate a cui crede solo qualche filosofo tomista, probabilmente perché sono gli unici ad illudersi di stare dicendo qualcosa di sensato allorché ci tediano con vacua nomina come "fine", "sostanza", "accidente", "natura", et similia.
Haben Sie Mitleid mit mir, abbi pietà di me. Stavo bevendo quando ti ho letto, e mi è andato tutto di traverso dal gran ridere. In verità non avevo altra intenzione che offrire una risposta «potabile», all’amico Mr-Shadow, senza esprimere un mio parere. La metafisica è cosa seria, e se poi parla di nulla, del nulla è costituito l’infinito.polymetis ha scritto: No, no, è più viva che mai [la metafisica], solo che adesso si chiama ontologia analitica e discute del problema se i buchi siano qualcosa o l'assenza di qualcosa.