L'Israele di Dio...

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Topsy
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L'Israele di Dio...

Messaggio da Topsy »

In questa sezione mi è stato suggerito di inoltrare il mio intervento.


"....Che grande privilegio essere scelti da Dio! Ma questo privilegio comportava la responsabilità di ubbidire strettamente alla Legge di Dio. Se non lo avessero fatto gli israeliti sarebbero stati rigettati come nazione. Per infondere in loro un sano timore affinché gli ubbidissero, Geova produsse spettacolari segni soprannaturali: “c’erano tuoni e lampi” e “l’intero monte tremava moltissimo”. (Eso. 19:9, 16-18; 20:18, 20) Per i successivi 1.500 anni circa gli israeliti ebbero una posizione unica: erano il popolo eletto di Dio.
Tuttavia nel I secolo E.V. la situazione cambiò drasticamente. Israele perse la sua posizione privilegiata, in quanto fu ripudiato da Geova per aver rigettato suo Figlio. (Matt. 21:43; 23:37, 38; Atti 4:24-28) Geova allora portò all’esistenza la congregazione cristiana primitiva, fondata su Cristo...."
"Riferimento: jv cap. 31 pp. 704- 709 Scelti e Guidati da Dio"


Quando lessi questo brano della letteratura dei tdg, ricordo di aver esclamato: "Nulla di nuovo sotto il sole!"
Tanti di questi discorsi sono all'origine di un antisemitismo teologico (antigiudaismo) serpeggiante tra le confessioni cristiane, mai del tutto pienamente superato. In 50 anni di dialogo ebraico-cristiano, qualcosa si mosso ed è cambiato. E' sufficente ad esempio leggere i documenti ufficiali della Chiesa per rendersene conto, sebbene manchi ancora una adeguata risposta a livello popolare. Per me, spesso non fa alcuna differenza discorrere di questa "tematica" con un cattolico, un evangelico o un tdg, perchè ad esclusione di qualche eccezione (persone particolarmente sensibili e riflessive o culturalmente più preparate) mi ritrovo ad ascoltare o leggere le medesime credenze che pensavo ormai abbandonate. Alcuni poi, se tenti di farli partecipi del rinnovamento che si respira in certi ambienti - associazioni di dialogo interreligioso, conferenze o convegni a tema - sbuffano, ritenendo una cosa del genere, un'esperienza piuttosto barbosa e soporifera. La reazione somiglia vagamente a quella che avevamo da alunni, ai tempi della scuola, quando dovevamo subire una qualche lezione extra che, non avevamo richiesto e di cui non ci importava un emerito nulla.

Alle volte me lo chiedo: "Chissà quali tra gli utenti di questo forum ha mai partecipato a incontri simili, cosa ha effettivamente colto, e come avrà poi elaborato le informazioni apprese..."
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Topsy ha scritto:Alle volte me lo chiedo: "Chissà quali tra gli utenti di questo forum ha mai partecipato a incontri simili, cosa ha effettivamente colto, e come avrà poi elaborato le informazioni apprese..."
No, non ho mai partecipato ad incontri interconfessionali, ma lo farò..
Ora, molto del mio tempo lo impiego studiando, in primis, la mia religione, poichè, sulla mia pelle, ho capito quali guai può portare l'ignoranza (nel senso di non conoscenza) unita all'emotività di certi periodi vissuti.
L'unica importante questione che ho compreso, anche grazie a te, è la profonda identità culturale che lega fra di loro gli ebrei.
Per fare un esempio banale, se all'estero mi domandano di dove sono, io risponderei italiana, un ebreo non so come risponderebbe, ma sono convinta penserebbe, io sono Israele.
Non è assolutamente da trascurare questo fatto, anche se alla nostra cultura pare estraneo, perchè per una maggiore comprensione, bisogna tenerlo sempre presente.
Per quanto riguarda il concetto se Dio abbia ripudiato il suo popolo, ho sempre pensato e tutt'ora penso, che non sia mai avvenuto, o si dovrebbe ammettere che la Sapienza può errare.
Se condanna ci deve essere, ed è solo Dio che può emetterla, è per gli errori di ogni singolo, non di un popolo.
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Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Tanti di questi discorsi sono all'origine di un antisemitismo teologico (antigiudaismo) serpeggiante tra le confessioni cristiane, mai del tutto pienamente superato
Alcune religioni come i testimoni non credo siano nel cuore antisemite o che queste dottrine lo siano. Cioè, non guardano al popolo ebraico come un popolo colpevole o degno di essere ditrutto. Piuttosto lo vedono ormai come un popolo uguale ad altri ma loro, avendo preso il posto di Israele come nazione santa, si sostituiscono ad esso nel privilegio senza tuttavia fomentare l'odio nei confronti dell'ebreo.
Per capirci meglio, non vendicano la morte di Gesù condannando un intero popolo, ma senza problemi si accaparrano il trono di nazione di dio.
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Achille
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Messaggio da Achille »

Aquarivs ha scritto:
Tanti di questi discorsi sono all'origine di un antisemitismo teologico (antigiudaismo) serpeggiante tra le confessioni cristiane, mai del tutto pienamente superato
Alcune religioni come i testimoni non credo siano nel cuore antisemite o che queste dottrine lo siano. Cioè, non guardano al popolo ebraico come un popolo colpevole o degno di essere ditrutto. Piuttosto lo vedono ormai come un popolo uguale ad altri ma loro, avendo preso il posto di Israele come nazione santa, si sostituiscono ad esso nel privilegio senza tuttavia fomentare l'odio nei confronti dell'ebreo.
Per capirci meglio, non vendicano la morte di Gesù condannando un intero popolo, ma senza problemi si accaparrano il trono di nazione di dio.
Veramente per un certo periodo per i TdG gli Ebrei non erano un popolo come tutti gli altri. Gli "Studenti Biblici" condivisero le idee del Sionismo:

«Il sionismo fu organizzato come corporazione nel 1897 in Svizzera, precisamente a Basilea; al congresso nel quale l'organizzazione fu costituita, presero parte esattamente duecentosei delegati quante sono le ossa del corpo umano. Questo non fu un puro caso, ma un fatto determinato da Dio, che intendeva così significare la sua sollecitudine per il ritorno degli Ebrei a far parte del suo popolo» (Confort for the Jews, pag. 92).

Queste vedute positive su Ebrei e Sionismo cambiarono radicalmente negli anni seguenti, proprio nel periodo della guerra, quando gli Ebrei venivano mandati nei campi di sterminio.

«...[la Chiesa cattolica] si atteggia a guardiana del popolo per assicurare una condizione sociale pura, e dietro alle pareti essa commette ogni specie di impurità. Fra gli strumenti da essa adoperati vi sono degli uomini estremamente egoisti chiamati "Ebrei", i quali badano unicamente al loro utile personale e perciò sono più che disposti ad unirsi alla Gerarchia per far riuscire ogni suo espediente, anche il più iniquo. In realtà l'organizzazione Cattolica controlla gli affari cinematografici, e cerca ogni possibile occasione per far magnificare negli spettacoli i 'meriti' della Gerarchia Cattolico - Romana» - Nemici, pag. 281.

Si veda anche http://www.infotdgeova.it/storia/ebrei.php" target="_blank

E' vero però che attualmente per i TdG gli Ebrei sono un popolo come tutti gli altri.
Secondo gli attuali intendimenti del CD, le profezie bibliche su Israele si adempirebbero sui "144.000" e non hanno più alcuna attinenza con la nazione ebraica.

Achille
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Topsy
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Messaggio da Topsy »

Achille Lorenzi ha scritto: Veramente per un certo periodo per i TdG gli Ebrei non erano un popolo come tutti gli altri. Gli "Studenti Biblici" condivisero le idee del Sionismo...

...

Non ero a conoscenza.
E' un pò quello che sta succedendo attualmente in una parte del mondo protestante evangelico.
Esistono persino associazioni cristiano evangeliche disposte "finanziare" il ritorno degli ebrei in patria. Questo per motivi religiosi ovviamente. Quando tutti gli ebrei avranno fatto ritorno in Terra Santa, allora si realizzerà anche la profezia riguardanti il ritorno di Gesù.
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

E tu ci credi?
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

Topsy ha scritto:
Achille Lorenzi ha scritto: Veramente per un certo periodo per i TdG gli Ebrei non erano un popolo come tutti gli altri. Gli "Studenti Biblici" condivisero le idee del Sionismo...

...

Non ero a conoscenza.
E' un pò quello che sta succedendo attualmente in una parte del mondo protestante evangelico.
Esistono persino associazioni cristiano evangeliche disposte "finanziare" il ritorno degli ebrei in patria. Questo per motivi religiosi ovviamente. Quando tutti gli ebrei avranno fatto ritorno in Terra Santa, allora si realizzerà anche la profezia riguardanti il ritorno di Gesù.
Bè, dipende da quale punto di vista!

Gabry
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Messaggio da Aquarivs »

Sì Gabry, ma l'Ebraismo spezza dal Cristianesimo dal nuovo testamento in poi.. quindi probabilmente, secondo le loro credenze questo può essere ancora possibile.
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Topsy
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Messaggio da Topsy »

Dovevo giustamente premettere, che quando non mi riferisco in questo topic all'antisemitismo "razzista" della Germania nazista. L'antisemitismo può assume diverse forme, esiste ad esempio un antisemitismo "sociologico", quello "teologico" (antigiudaismo), e persino basato su "teorie economiste"; esistono cioè anche forme di antisemitismo non sostenute da ideologie razzistiche: basti pensare all'Unione Sovietica dove c'era una opposizione agli ebrei non connotata in modo religioso ma neppure di tipo razzistico.

Questo dovevo difatti specificarlo, perchè spesso alla parola antisemitismo si associa unicamente allo sterminio degli ebrei ad opera di nazisti e fascisti.

In cosa consite l'antisemitismo teologico o antigiudaismo?
Con esso s'intende una visione che presenta il giudiasmo come una forma di religione "inferiore" rispetto alla propria, in quanto "carnale"; questa qualifica vuol dire che essa è vincolata all'osservanza dei precetti biblici, e da qui derivano anche altre accuse come per esempio quella di "legalismo", "ipocrisia", "letteralismo", ...l'antigiudaismo pensa che l' osservanza dei precetti sia una forma di formalismo, capace di rendere giusto l'ebreo rispetto alle richieste di Dio; proprio per questo l'antigiudaismo ritiene che per l'ebreo abbia importanza soltanto l'esteriorità. L'antigiudaismo è la visione distorta e pregiudiziale della religione ebraica.


Altra definizione riguarda il "rifiuto" di Gesù. In base a questo, l'antigiudaismo sostiene che nella storia o, meglio, nella teologia della storia, ci sono delle conferme per cui, a seguito del "rifiuto" dell'accettazione di Gesù come Messia, è venuta meno l'elezione di Israele: il popolo d'Israele è ripudiato (reietto).
Ad esempio, tipico linguaggio antigiudaico è dire che la distruzione del Tempio nel 70 d.C. è originata dal rifiuto di Gesù, che essa si presenta perciò come punizione e segna la fine del culto ebraico, o almeno di un culto ebraico biblicamente fondato e quindi gradito a Dio.
Altre tipiche definizioni antigiudaiche sono quelle riguardanti l'accusa di "deicidio", o pensare che l'esistenza storica ebraica sia un'esistenza errante, destinata cioè a dimostrare nella dispersione la validità della religione cristiana (l'ebreo errante).


Quante volte abbiamo letto in giro per questo o altri forum religiosi affermazioni simili?
Ultima modifica di Topsy il 30/11/2009, 18:58, modificato 1 volta in totale.
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Topsy
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Messaggio da Topsy »

Aquarivs ha scritto:E tu ci credi?

Chiedevi a me?
Io non sono cristiana, quindi come potrei sostenere una cosa del genere? :-)
Ho solo riportato quanto credono alcuni movimenti evangelici. Esistono persino dei siti in italiano in cui leggervi di queste credenze.
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Questa sorta di finanziamento per riportare gli Ebrei in patria non mi ispira granché. Personalmente ogni forma di costrizione psicologica ideologica o fisica di "trasloco" degli Ebrei mi suona di complottistico e immorale.
Non so se alcuni Ebrei la pensano a questo modo, per questo ti chiedevo. Mi domando dunque, se dietro questa speranza non ci sia invece la scusa di sbolognare un'altra volta uomini di ogni nazione in un unico lembo di terra.

Sull'antisemitismo, sono pienamente d'accordo con te. Esso è manifesto in ogni disciplina umana. Non solo politica, ma letteraria, artistica, ovunque. Si fa riferimento al nazismo perché quella è la massima espressione della stupidità umana ma tu sai, ben più di me, che esso non sarebbe mai sorto se altri modi di far serpeggiare ideologie antisemite non si fossero rese manifeste.
O, per essere ancora più squisitamente precisi, se molti non avessero usato ideologie dapprima neutre, contro un popolo solo.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Topsy ha scritto:Quante volte abbiamo letto in giro per questo o altri forum religiosi affermazioni simili?
Infatti è diffuso il modo di dire fariseo o farisaico per indicare un'ipocrisia.
Nulla di più errato.
E nasce da quel "guai a voi scribi e farisei...." riletto fuori da ogni contesto storico e teologico.
Nota ironica: ma perchè si accoppia all'ipocrisia il fariseo e mai lo scriba?
Anche nell'errore si deve essere equanimi.
Gabriella
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Molte religioni e nazioni e popoli si sono macchiati di grossisime iprocrisie a cominciare da noi Italiani che mentre stringevamo la mano alla Germania facevamo l'occhiolino all'alleanza. Solo che, sfrotunatamente non vi sono libri adottati a credo religioso che possano combinare simili atti con la condanna zelante di fedeli persecutori.
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Messaggio da Topsy »

Aquarivs ha scritto:Questa sorta di finanziamento per riportare gli Ebrei in patria non mi ispira granché. Personalmente ogni forma di costrizione psicologica ideologica o fisica di "trasloco" degli Ebrei mi suona di complottistico e immorale.
Non so se alcuni Ebrei la pensano a questo modo, per questo ti chiedevo. Mi domando dunque, se dietro questa speranza non ci sia invece la scusa di sbolognare un'altra volta uomini di ogni nazione in un unico lembo di terra.
Adottando il punto di vista di una tale confessione religiosa, il ritorno degli ebrei in Israele non rappresenterebbe affatto un "fine", ma esclusivamente un "mezzo". L'ebreo, o meglio, il suo ritorno in patria, diviene un "mezzo", attraverso cui essa potrà vedere pienamente realizzate le profezie di salvezza inerenti al suo credo. Molto poco "disinteressato" questo "interessamento".
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Quindi, prima si sbrigano, prima tornerà Cristo?
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Messaggio da Topsy »

Aquarivs ha scritto:Quindi, prima si sbrigano, prima tornerà Cristo?

Hai afferrato!
:blu:
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Che baggianate..
Ma ci vuole poco cervello per fare queste riflessioni o ce ne vuole parecchio per far simili invenzioni?
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Messaggio da Topsy »

Gabriella Prosperi ha scritto:
Topsy ha scritto:Quante volte abbiamo letto in giro per questo o altri forum religiosi affermazioni simili?
Infatti è diffuso il modo di dire fariseo o farisaico per indicare un'ipocrisia.
Nulla di più errato.
E nasce da quel "guai a voi scribi e farisei...." riletto fuori da ogni contesto storico e teologico.
Nota ironica: ma perchè si accoppia all'ipocrisia il fariseo e mai lo scriba?
Anche nell'errore si deve essere equanimi.
Gabriella

Forse perchè dire: "il tuo è un modo di fare sribesco", suona male? :verde:
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Messaggio da Topsy »

Aquarivs ha scritto:Che baggianate..
Ma ci vuole poco cervello per fare queste riflessioni o ce ne vuole parecchio per far simili invenzioni?
Credo abbiano coniugato l'adempimento delle profezie dell'AT, che prevedono il ritorno degli ebrei in patria, con quelle del NT che profetizzano il ritorno di Gesù. Ma non so altro di loro.
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Deduco che gli Ebrei non accetterebbero mai una simile idea. Primo perchè il ritorno di Cristo non avrebbe senso in quanto, correggimi se sbagli, per loro, egli non rappresenta il Messia quindi non spetta a lui tale ruolo.
Secondo, perché sarebbe un'imposizione che trascende la loro fede.

Spiegami inoltre, se ti va, il ruolo della terra promessa, oggi per gli ebrei. Cosa rappresenterebbe il tornare ad Israele?
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Dico così, a grandi linee...

La Bibbia Ebraica, a partire dalla Legge di Mosè sino all'ultimo dei Profeti, annuncia non solo la dispersione degli ebrei tra le nazioni della terra quale "castigo" per il venir meno della loro unità in merito all'osservanza dei precetti, ma sopratutto la promessa che Dio riunirà i dispersi ai quattro angoli della terra, e li condurrà definitivamente a Sion alla Fine dei Tempi (Isaia, Michea, ect), affinchè il Tempio sarà ricostruito (Zaccaria) e la Legge pienamente osservata. In questa ottica si colloca la venuta del messia e il rinnovamento del Patto con la casa di Giuda e Israele (Geremia).

Popolo, legge, religione, e terra formano un' unità essenziale. A questa unione dunque appartiene necessariamente anche l'elemento "terra". La vocazione di Abramo e l'alleanza che Dio stabilisce con lui (poi estesa al Sinai a tutto il popolo) è collegata alla promessa che darà ai suoi discendenti la terra dal fiume dell'Egitto sino al fiume Eufrate (i confini indicati sono modo vago e non uniforme dalla Bibbia).

Solo nella terra promessa, Israele può e deve osservare "tutte" le prescrizioni dell'alleanza, rispettare tutti i comandamenti che si riferiscono esclusivamente alla terra (le prescrizioni sulla lavorazione del suolo, il divieto di culture miste, l'obbligo dell'offerta delle primizie e della decima, il riposo della terra ogni sette anni quando, anche la terra ha il suo anno sabbatico di riposo, in onore di Dio, ect...).

La Bibbia Ebraica definisce questa terra come la Terra di Canaan, che poi sarà chiamata Eretz Israel (Terra di Israele). Talvolta la voce divina la chiama "Mia terra". Solo raramente la Bibbia usa l'espressione "terra santa". Il continuare a possedere Eretz Israel o esserne esiliati dipende dal comportamento del popolo. Se essi violano il Patto, la terra "li rigetterà" (Lev.18:25,28).


Con la nascita dello Stato di Israele, in tanti vi hanno fatto ritorno. Le comunità ebraiche si sono praticamente prosciugate. L'ultima volta in Israele sono riuscita a vadere i modellini del "Terzo Tempio" che alcuni negoziotti espongono in vetrina. Sapevo già che ogni "tot" di anni i Koanim (sacerdoti) si riuniscono per non perdersi di vista, come hanno sempre fatto. In questi giorni, un conoscente mi ha segnalato un video, in cui si mostrano i lavori in corso per la costruzione un edificio simile al Tempio per pemettere ai sacerdoti di imparare ad effettuare i sacrifici e i vari riti prescritti dalla Torah.




Purtroppo non è un video "youtube", ne "google", e non saprei come inoltrarlo.
Immagine

Questo è il link:
http://wejew.com/media/6393/School_to_P ... lt_Temple/
Ultima modifica di Topsy il 01/12/2009, 2:57, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Topsy »

Gabriella Prosperi ha scritto:
Per fare un esempio banale, se all'estero mi domandano di dove sono, io risponderei italiana, un ebreo non so come risponderebbe, ma sono convinta penserebbe, io sono Israele.
Non è assolutamente da trascurare questo fatto, anche se alla nostra cultura pare estraneo, perchè per una maggiore comprensione, bisogna tenerlo sempre presente.

Gabriella

Io mi definierei "ebrea italiana". Ebrea in riferimento alla nazione ebraica (Israele) e italiana perchè cittadina italiana, figli di cittadini italiani. Gli ebrei della diaspora cmq, sono perennemente "malinconici". Gli ebrei italiani (come quelli in qualunque altro Paese del mondo) avvertono la vocazione di far ritrono in Israele, e una volta in Israele, piangono l'Italia, il luogo in cui sono nati e cresciuti, e a cui sono legati come qualsiasi altro italiano. Il mio ragazzo vive e lavora a Gerusalemme e soffre terribilmente di nostalgia per la sua Como, ma se dovesse far ritorno in Italia, piangerebbe Israele!
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Topsy ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto:
Per fare un esempio banale, se all'estero mi domandano di dove sono, io risponderei italiana, un ebreo non so come risponderebbe, ma sono convinta penserebbe, io sono Israele.
Non è assolutamente da trascurare questo fatto, anche se alla nostra cultura pare estraneo, perchè per una maggiore comprensione, bisogna tenerlo sempre presente.

Gabriella

Io mi definierei "ebrea italiana". Ebrea in riferimento alla nazione ebraica (Israele) e italiana perchè cittadina italiana, figli di cittadini italiani. Gli ebrei della diaspora cmq, sono perennemente "malinconici". Gli ebrei italiani (come quelli in qualunque altro Paese del mondo) avvertono la vocazione di far ritrono in Israele, e una volta in Israele, piangono l'Italia, il luogo in cui sono nati e cresciuti, e a cui sono legati come qualsiasi altro italiano. Il mio ragazzo vive e lavora a Gerusalemme e soffre terribilmente di nostalgia per la sua Como, ma se dovesse far ritorno in Italia, piangerebbe Israele!
Hai espresso chiaramente quello che io, goffamente, ho cercato di fare capire, il concetto cioè delle doppie radici, se così si può chiamare.
L'appartenenza contemporanea e inscindibile a due popoli, quello che ti ha dato i natali e quello che, comunque, ti ha generato.
Penso che la forza (e anche il dolore) degli Ebrei sia dovuta a questo concetto.
Sono coesi intellettualmente ed emotivamente, dovunque nel mondo, proprio per questo.
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Un dolore profondo quello di appartenere a due mondi e dover scegliere.. Ti capisco.
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Messaggio da Topsy »

Nel rivolgersi ai figli di Chet per chiedere gli venisse concesso un appezzamento di terreno ove sepellire la moglie Sara, Abramo si presenta come, "forestiero e residente" (Genesi 23,4). Noi oggi diremo "straniero e cittadino" ad un tempo.
Abramo è il paradigma dell'ebreo diasporico che si sente portatore di una doppia identità, di una doppia "cittadinanza".
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Topsy.. a proposito.. all'interno della religione Ebraica vi sono differenze tra gli Ebrei in patria e quelli dispersi per il mondo? Nella dottrina o nell'adorazione?
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Messaggio da Topsy »

L' assenza di un autorità centrale, ha permesso già nell'antichità lo sviluppo di diverse forme della vita e di pensiero in seno all'ebraismo. L’ Ebraismo contemporaneo non è l’opera di un giorno, ma il frutto di lunghi secoli. Ai riti che risalgono ai tempi più antichi si sono aggiunti istituzioni consacrate dalla pratica di generazioni e legittimate dai Maestri. Mentre altre nel corso dei secoli sono cadute in disuso. Queste usanze presentano varianti da paese a paese, da comunità a comunità, anche tra ebrei israeliani e quelli della diaspora. Esistono inoltre una molteplicità di commenti alla Bibbia Ebraica, per ogni versetto, a volte persino divergenti, che tuttavia vengono ugualmente tramandati di generazione in generazione, perchè esprimono le tante voci di Israele.

Tuttavia, nonostante queste diversità di costumi e di commenti alla Bibbia, il popolo è condotto ad unità dall'Halakhà, la normativa ebraica, la codificazione della Torah. Sono regolati dalla legislazione della Torah la relazione tra l’uomo con Dio, tra l’uomo e il suo prossimo, tra l’uomo e gli animali e la natura, le celebrazioni delle festività ebraiche e dello Shabbat, come il diritto familiare (matrimonio e divorzio) , il diritto civile e penale, le transazioni commerciali, ect.
Osservare la Torah e mettere in pratica le mitzvoth (i precetti) costituisce un dovere intimamente connaturato all’anima di Israele.
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C'era un ultimo appunto che desideravo annotare, ed è questo: affermare che il cristianesimo sia nato dall'ebraismo è vero, perchè è vero è nato all'interno del mondo giudaico e che Gesù era ebreo, ma il cristianesimo non si ottiene aggiungendo all'ebraismo la fede in Gesù, nè l'ebraismo è un cristianesimo privato della figura di Gesù.
Come ricordava M.Pesce, ciascuno di essi costituisce un sistema religioso a sè, un insieme coerente di elementi, e tutte le le parti del sistema si tengono armonicamente, anche se in seno a ciascuna di essi possano registrarsi conflitti interni ed evoluzioni.
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Beh diciamo che entrambi credono edificando la propria fede su un primissimo mattone che è il vecchio testamento.. no?
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Topsy ha scritto:C'era un ultimo appunto che desideravo annotare, ed è questo: affermare che il cristianesimo sia nato dall'ebraismo è vero, perchè è vero è nato all'interno del mondo giudaico e che Gesù era ebreo, ma il cristianesimo non si ottiene aggiungendo all'ebraismo la fede in Gesù, nè l'ebraismo è un cristianesimo privato della figura di Gesù.
Come ricordava M.Pesce, ciascuno di essi costituisce un sistema religioso a sè, un insieme coerente di elementi, e tutte le le parti del sistema si tengono armonicamente, anche se in seno a ciascuna di essi possano registrarsi conflitti interni ed evoluzioni.
Tutto molto vero.
Anche se, per comprendere il cristianesimo, non si può prescindere dal capire l'AT e, per comprenderlo occorre sapere il pensiero ebraico, inteso come storia, filosofia e i diversi contesti in cui nacquero e ci furono tramandati i libri che lo compongono.
Insomma, il cristianesimo dipende anche dal pensiero e dalla cultura ebraica, mentre la stessa cultura esiste e vive anche senza il cristianesimo.
Un sistema armonico che è disatteso, ad esempio nella dottrina geovista.
Gabriella
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