testimoni di geova e salute mentale

Domande sui TdG che vengono fatte di frequente

Moderatore: Francesco Franco Coladarci

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comet850
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testimoni di geova e salute mentale

Messaggio da comet850 »

Sto leggendo un libro molto interessante, i testimoni di geova e la salute mentale, in questo libro i ricercatori si sono preoccupati di trovare una risposta alla domanda: «E la religione della Torre di Guardia a provocare la malattia mentale, o sono le persone con problemi psicologici ad esservi attratte?». Probabilmente sono vere entrambe le proposizioni.

Una delle cose che più mi disturba della Società è l’atteggiamento incredibilmente arrogante del corpo direttivo. Spesso si rifiutano di dare ascolto a cose ragionevoli o a riconoscere ai singoli membri il possesso di un cervello. Si tratta di una religione dei ceti bassi con pochissimi laureati. In effetti, quasi tutte le persone che conosco, dotate di una buona istruzione, se ne sono andate, anche se una volta c’erano un po’ di persone molto sveglie nel Movimento. Se ne sono andate perché si impara presto che non c’è posto per una persona intelligente in questa Organizzazione. La Società non vuole né loro né i loro modi; vuole seguaci senza cultura che accettino praticamente tutto quello che si insegna loro senza fare domande.

Alcuni fattori che secondo questo autore scatenano disturbi mentali:
1) una notevole pressione sociale che mantiene i Testimoni a livelli economici e di istruzione bassi, anche quando possiedono le capacità per cambiare la propria condizione.
2) Lo scoraggiamento a partecipare ad attività gratificanti come la musica, lo sport, l’arte o altri hobby e mestie ri gratificanti.
3) La pressione sociale esercitata contro le attività intellettuali in genere. Sono soprattutto molti dei Testimoni più attivi, colti e introspettivi a soffrire di questo tipo di problemi.
4) Mancanza di sostegno e spesso scoraggiamento da parte della Torre di Guardia nell’affrontare il bisogno di aiuto da parte dei Testimoni per soddisfare le proprie esigenze psicologiche ed emozionali generali.
5) I molti cambiamenti dottrinali, la teologia superficiale e poco approfondita e la mancanza di preoccupazione e compassione umana offerte dalla sede centrale della Torre di Guardia.

altri fattori:

1) eccessiva rigidità, soprattutto riguardo all’osservanza di tutti i necessari comandamenti, alcuni di pochissimo conto.
2) Risposte inappropriate da parte della Società Torre di Guardia, degli «anziani» e di altri Testimoni alle persone che soffrono di disturbi mentali e che si rivolgono a loro per avere aiuto. Spesso nei loro sforzi di aiutare i Testimoni fanno più male che bene.
3) La paura che esprimere le proprie preoccupazioni possa creare dei problemi e la scoperta che parlare di dubbi sinceri in effetti crea problemi.
4) Enfasi e preoccupazione eccessive a proposito dei demoni e della demonologia in generale. Essi credono che Satana stia cercando con tutti i mezzi di farli uscire dall’Organizzazione rendendo loro miserabile la vita. Quindi le persone nella «vera religione», secondo questo ragionamento, hanno più problemi, sofferenze, malattie fisiche e mentali. Queste cose quindi diventano la «prova» che il gruppo religioso è il popolo di Dio.
5) In alcune zone e in alcuni momenti storici, le persecuzioni reali o temute hanno inciso sulla salute mentale dei Testimoni.

altri cose di cui parla il libro:
Il suicidio è un problema serio tra i Testimoni, e spesso assumono un gran rilievo fattori connessi alle dottrine dei tdg. Ancor più preoccupanti sono la mancanza di risposte adeguate e soccorrevoli e l’indisponibiità della Società di fronte alle cause dei problemi che sfociano in suicidi e ai possibili accorgimenti a cui ricorrere per offrire soluzioni plausibili.
L’Organizzazione si preoccupa soprattutto di perseguire i propri obiettivi a spese degli adepti e i problemi che derivano sono considerati come parte del costo da pagare, a cui si presta pochissima attenzione.

La vita tipica del Testimone tende a contribuire ai suoi problemi emotivi in vari modi. Quelli più importanti spesso includono:

1) Un gran numero di attività meccaniche, ripetitive, noiose e spesso non gratificanti.
2) La mancanza di tempo per dedicarsi ad attività gratificanti o emotivamente realizzanti, professioni ecc.
3) Le molte regole e leggi sono difficili da seguire perfettamente per il Testimone medio e ciò comporta la ripetuta violazione del «Talmud invisibile», mentre poca enfasi viene posta sulle «questioni più profonde della legge».
4) La scarsa stima di sé e un perenne senso che la persona è destinata a fallire, qualunque sforzo faccia e per quanto i suoi sforzi possano apparire riusciti a una valutazione obiettiva.

Altri fattori sono la modifica continua delle dottrine, credenze non coerenti le une con le altre e che assieme sembrano illogiche o incongruenti. La presa di coscienza di questi problemi può creare, e spesso crea, difficoltà ai Testimoni, soprattutto per quelli più analitici, informati e scrupolosi.

La famiglia geovista provoca, in vari modi, una situazione anormale in cui allevare i figli. Questi sono in genere isolati dai loro padri, ci si aspetta da loro che osservino, e spesso li si costringe ad osservare, un gran numero di tabù che li fanno entrare in conflitto con la società esterna. Inoltre non ricevono dalla famiglia o dalla congregazione il sostegno ne cessario per sopportare il trauma psichico provocato da tali conflitti. Per giunta, la tendenza a sposarsi da giovani e a porre le esigenze della famiglia nettamente al di sotto delle esigenze della Torre di Guardia crea seri problemi.
Nella congregazione, il ruolo della donna è chiaramente considerato inferiore e viene sempre sottolineato che è bene che tale ruolo rimanga sempre secondario rispetto a quello maschile. Le donne capaci, informate e colte hanno sempre una vita difficile nell’Organizzazione.

La ricerca ha dimostrato che sia individui con problemi emozionali che persone non affette da queste difficoltà tendono ad esser attratti dalla Società Torre di Guardia, ma per motivi diversi. Per entrambi i gruppi, però, la Società stessa contribuisce al deterioramento mentale dei suoi membri. E difficile isolare l’influenza della Società nello sforzo di delineare quale fattore sia più importante. Ciò non di meno en trambi sembrano essere presenti nella maggioranza dei casi. Il fatto che molti Testimoni con problemi psichici siano sta ti allevati nell’Organizzazione indica che chiaramente l’Organizzazione ha un effetto negativo sui suoi membri. Inoltre, il fatto che persone con problemi psichici tendano ad essere attratti dall’Organizzazione dimostra che anche questo fattore è importante.

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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Immagino tu ti riferisca al volume di Jerry Bergman.
Si tratta di uno studio molto interessante ed illuminante.

PS

Visto che sei un nuovo utente, dovresti, come prima cosa, postare una tua presentazione nell'apposita sezione del Forum.
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Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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lovelove84
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Messaggio da lovelove84 »

secondo me, è anche il fatto che non usando quella parte del cervello a ragionare, a domandarsi, a pensare, a riflette da soli e no su domande già pronte, provoca qusta atrofismo.... e provoca disturibi che portano le persone al suicidio o all autoannularsi ecc ecc

mia suocera ogni tanto mi dice che per fortuna ha atre 2 sue amiche che hanno ii marit con malattie mentali.....(tutti ancora da capire che malattia)
ora facendo una classifica io non conosco nessuno con malattie mentali ... come mai mia suocera conoscendo (penso) meno persone di me ha un cerchio di amici di cui 3 problemi mentali?

:triste:
SI DEVE INSEGNARE A PENSARE, E NO A COSA PENSARE..
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Lovelove84
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

comet850 ha scritto:Sto leggendo un libro molto interessante, i testimoni di geova e la salute mentale, in questo libro i ricercatori si sono preoccupati di trovare una risposta alla domanda: «E la religione della Torre di Guardia a provocare la malattia mentale, o sono le persone con problemi psicologici ad esservi attratte?». Probabilmente sono vere entrambe le proposizioni.
Bhe, userei prudenza con i termini e cercherei di capire cosa intendono i ricercatori per "problemi psicologici".
Buttata lì, c'è posto per lo schizofrenico come per il depresso, un ventaglio troppo ampio per una ricerca seria.
Inoltre occorre tenere conto se si aderisce a culti abusanti, oltre che oer debolezza transitoria, anche perchè si nasce in una famiglia che già ha aderito.
Vi è poi un'alta percentuale di persone che, fortunatamente, riescono a vivere questa realtà senza problemi psicologici.
comet850 ha scritto:Una delle cose che più mi disturba della Società è l’atteggiamento incredibilmente arrogante del corpo direttivo. Spesso si rifiutano di dare ascolto a cose ragionevoli o a riconoscere ai singoli membri il possesso di un cervello. Si tratta di una religione dei ceti bassi con pochissimi laureati. In effetti, quasi tutte le persone che conosco, dotate di una buona istruzione, se ne sono andate, anche se una volta c’erano un po’ di persone molto sveglie nel Movimento. Se ne sono andate perché si impara presto che non c’è posto per una persona intelligente in questa Organizzazione. La Società non vuole né loro né i loro modi; vuole seguaci senza cultura che accettino praticamente tutto quello che si insegna loro senza fare domande.

VOI CHE NE PENSATE?
Anche qui si generalizza.
E' chiaro che i leader di un culto abusante vivono e prosperano meglio nell'ignoranza intellettuale degli adepti, ma è anche vero che non puoi misurare il grado d'intelligenza o di cultura di un individuo solo in base ad un titolo di studio.
O pensi che tutti noi ex, o una buona percentuale, siamo tutti o decerebrati o laureati?
Gabriella
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Vittorino
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Messaggio da Vittorino »

Ma se i TdG sono veramente così, non è pericoloso che qualcuno li metta in crisi con confutazioni biblicamente logiche e che vanno a contrastare ciò in cui loro più credono? Ecco infatti cosa scrive Patrizia Santovecchi: «Altro aspetto chiave del controllo del pensiero è l’addestramento specifico dei soggetti a bloccare e respingere qualsiasi informazione critica nei confronti dell’organizzazione. Pertanto i meccanismi di difesa di una persona vengono confusi a tal punto da farla arrivare a difendere l’identità acquisita nel gruppo a scapito dell’identità originaria, che soccomberà nello scontro» (Da Testimone di Geova a…? Un aiuto per chi vuole uscire, p. 25)
Su questi presupposti diventa una bella responsabilità parlare con un qualsiasi TdG che ti ferma per strada o ti suona alla porta!!!
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Vittorino da Feltre ha scritto:Ma se i TdG sono veramente così, non è pericoloso che qualcuno li metta in crisi con confutazioni biblicamente logiche e che vanno a contrastare ciò in cui loro più credono? Ecco infatti cosa scrive Patrizia Santovecchi: «Altro aspetto chiave del controllo del pensiero è l’addestramento specifico dei soggetti a bloccare e respingere qualsiasi informazione critica nei confronti dell’organizzazione. Pertanto i meccanismi di difesa di una persona vengono confusi a tal punto da farla arrivare a difendere l’identità acquisita nel gruppo a scapito dell’identità originaria, che soccomberà nello scontro» (Da Testimone di Geova a…? Un aiuto per chi vuole uscire, p. 25)
Su questi presupposti diventa una bella responsabilità parlare con un qualsiasi TdG che ti ferma per strada o ti suona alla porta!!!
Non credo che due parole scambiate in circostanze occasionali possano recare un simile turbamento.
Al massimo il Testimone penserà che siamo di cuore duro o, se incontra qualcuno di particolarmente maleducato ( cosa che mi auguro non accada) sarà confortato di essere nella Verità, proprio per la persecuzione ricevuta.
In quanto invece ad un confronto più approfondito sono d'accordo di accettarlo solo se la persona lo chiede.
E qui dovrebbe entrare in gioco la nostra sensibilità e il nostro rispetto per comprendere se è una richiesta fatta per sfida o se veramente quella persona è disposta a mettersi in gioco.
Gabriella
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Bhe, userei prudenza con i termini e cercherei di capire cosa intendono i ricercatori per "problemi psicologici".
Se il testo di cui parla è quello che ho citato io, lo studioso che lo ha scritto si è mosso con metodo e pertinenza... e dalla sua ricerca ha ricavato che l'incidenza del disagio di matrice psicogena è tra i TdG molto più elevato che nella media di chi TdG non è (ed ha cercato di spiegarne, in parte, i motivi). Del resto non ci vuole un psichiatra clinico per comprendere quanto lo stress e la tensione psicologica a cui sono sottoposti i TdG (senza spesso avere alcuno strumento tramite cui "scaricarsi" adeguatamente) tende a far crescere il livello di ansia dei suddetti in modo molto marcato.
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antonio761
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Messaggio da antonio761 »

Gabriella Prosperi ha scritto:
comet850 ha scritto:Sto leggendo un libro molto interessante, i testimoni di geova e la salute mentale, in questo libro i ricercatori si sono preoccupati di trovare una risposta alla domanda: «E la religione della Torre di Guardia a provocare la malattia mentale, o sono le persone con problemi psicologici ad esservi attratte?». Probabilmente sono vere entrambe le proposizioni.
Bhe, userei prudenza con i termini e cercherei di capire cosa intendono i ricercatori per "problemi psicologici".
Buttata lì, c'è posto per lo schizofrenico come per il depresso, un ventaglio troppo ampio per una ricerca seria.
Inoltre occorre tenere conto se si aderisce a culti abusanti, oltre che oer debolezza transitoria, anche perchè si nasce in una famiglia che già ha aderito.
Vi è poi un'alta percentuale di persone che, fortunatamente, riescono a vivere questa realtà senza problemi psicologici.
comet850 ha scritto:Una delle cose che più mi disturba della Società è l’atteggiamento incredibilmente arrogante del corpo direttivo. Spesso si rifiutano di dare ascolto a cose ragionevoli o a riconoscere ai singoli membri il possesso di un cervello. Si tratta di una religione dei ceti bassi con pochissimi laureati. In effetti, quasi tutte le persone che conosco, dotate di una buona istruzione, se ne sono andate, anche se una volta c’erano un po’ di persone molto sveglie nel Movimento. Se ne sono andate perché si impara presto che non c’è posto per una persona intelligente in questa Organizzazione. La Società non vuole né loro né i loro modi; vuole seguaci senza cultura che accettino praticamente tutto quello che si insegna loro senza fare domande.

VOI CHE NE PENSATE?
Anche qui si generalizza.
E' chiaro che i leader di un culto abusante vivono e prosperano meglio nell'ignoranza intellettuale degli adepti, ma è anche vero che non puoi misurare il grado d'intelligenza o di cultura di un individuo solo in base ad un titolo di studio.
O pensi che tutti noi ex, o una buona percentuale, siamo tutti o decerebrati o laureati?
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:quoto100:
Conoscerete la verità ,e la verità vi renderà liberi...
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comet850
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Messaggio da comet850 »

scusate ma forse non è chiaro lo spirito dello studio che fa questo medico in malattie mentali.
ovvio che non tutti quelli che non hanno un titolo di studio non sono dei decelebrati.
ovvio che non tutti i testimoni di geova sono deficienti.
ma quello che è interessante da questo studio è che in percentuale rispetto ad altre religioni alcuni fattori determinano dei disturbi mentali, PUNTO.

è un po come la storia che in media un italiano mangia un pollo e mezzo a settimana, io non mangio pollo, quindi?
questo significa che la statistica non è affidabile?

la risposta è ovvia.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

comet850 ha scritto:scusate ma forse non è chiaro lo spirito dello studio che fa questo medico in malattie mentali.
ovvio che non tutti quelli che non hanno un titolo di studio non sono dei decelebrati.
ovvio che non tutti i testimoni di geova sono deficienti.
ma quello che è interessante da questo studio è che in percentuale rispetto ad altre religioni alcuni fattori determinano dei disturbi mentali, PUNTO.

è un po come la storia che in media un italiano mangia un pollo e mezzo a settimana, io non mangio pollo, quindi?
questo significa che la statistica non è affidabile?

la risposta è ovvia.
Scusa, ma quello che intendevi dire, l'ho capito dalla risposta di Trianello.
Evidentemente, tu sei partito dal presupposro che noi si conoscesse il libro citato (?), e non è così.
Gabriella
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comet850
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Messaggio da comet850 »

hai ragione gabriella, provo a inserie di seguito un pò di questo materiale, poi mi dirai/direte se è interessante.



FATTORI CHE INFLUENZANO IL TASSO
DI MALATTIE MENTALI FRA I TESTIMONI

Per capire la psicologia dei Testimoni dobbiamo esaminare come essi vedono la realtà. La loro visione del mondo tende ad essere distorta dall’«ideale dell’io» geovista. Un adattamento effettivo richiede che si sviluppi qualche tipo di «rappresentazione dell’io» e del mondo in grado di funzionare. Questa «rappresentazione dell’io», a sua volta, agisce sul mo do in cui viviamo ed agiamo. Una visione del mondo corrispondente alla realtà permette di ottenere soddisfazione e significato dal proprio modo di vivere; al contrario, una visione alterata genera frustrazioni
Scoraggiando il contatto sociale con le persone esterne all’Organizzazione della Torre di Guardia e incoraggiando l’associazione con altri Testimoni, l’interpretazione geovista della realtà viene continuamente rinforzata.
Fondamentalmente, i Testimoni sono esposti a una sola visione del mondo: quella proposta dalla Torre di Guardia.
Ogni informazione che si discosti viene rifiutata come parte del «mondo di Satana» e quindi è, a dir poco, priva di valore. La fede è spesso sinonimo di rigidità. Una persona, che si attiene fermamente alle opinioni e alle dottrine della Torre di Guardia e non viene facilmente influenzata dalla ragione o dai fatti, è
ritenuta una persona che ha «fede». Questa rigidità però viene espressa innanzitutto in quegli ambiti che sono visti come religiosi nell’ottica geovista. Un esempio sono i Testimoni del Malawi che subirono un’immensa persecuzione perché si rifiutarono di comprare una carta d’identità che costava 38 centesimi di dollaro USA, con la convinzione che, se lo avessero fatto, avrebbero commesso idolatria. La loro piena devozione è alla Società Torre di Guardia, perciò i Testimoni non possono neanche esteriormente allinearsi in alcun modo con qualche altra autorità. Poiché questa rigidità riguarda un campo considerato legato alla religione, essa viene considerata «fede» In altri contesti, come nella costruzione di una Sala del Regno, i Testimoni sono estremamente pragmatici e aperti alle ultime novità.
La rigidità ha un rapporto con l’incidenza dei suicidi e della malattia mentale in generale L’educazione rigidamente autoritaria cui vengono sottoposti i Testimoni li ha sempre incoraggiati a reprimere o sublimare sentimenti ostili .
Coloro che manifestano le proprie emozioni vengono in genere criticati, perciò sono costretti dall’Organizzazione a proiettare i loro sentimenti ostili all’interno. Ciò genera spesso depressione o somatizzazioni fisiche a causa di un’aggressività rimossa. L’effetto degli impulsi ostili che diventano coscienti provoca in genere un senso di colpa. Questo, effettivamente, fa aumentare il livello di ostilità e ha l’effetto prevedibile di aumentare la depressione. Molti gruppi sociali riescono a dissipare in modo efficace questa ostilità sublimandola in canali costruttivi. Per i Testimoni, però, la maggior parte dei canali normali e fattibili è scoraggiata. Come viene illustrato più avanti, si usano tanto la critica verbale quanto le pressioni sociali per scoraggiare i Testimoni dall’impegnarsi in attività diversive come la fotografia, il modellismo, qualsiasi tipo di collezionismo e, tranne rari casi ricreativi, la maggior parte degli sport e l’atletica. I pochi divertimenti che i Testimoni si concedono sono spesso insufficienti per sublimare il forte grado di ostilità che alcuni di loro accumulano negli anni.

Anche l’uso di tranquillanti e di antidepressivi per i problemi mentali viene scoraggiato. Alcuni Testimoni cercano di evitare ogni tipo di farmaco, a parte forse rimedi per i raf freddori o vitamine. E comune trovare delle donne Testimoni che passano la menopausa rifiutandosi di ricorrere a qualunque trattamento a base di farmaci ormonali. Una Testimone soffriva di depressione acuta, insicurezza e problemi gravi di rapporto interpersonale a causa del suo rifiuto di accettare trattamenti ormonali finché la rivista Svegliatevi!*
* Edizione dell’8 ottobre 1975.
pubblicò un articolo in cui si spiegava lo scopo delle iniezioni ormonali. La rivista Svegliatevi! indicò che «non sarebbe sempre inappropriato» usare questo tipo di terapia. Quando la Torre di Guardia diede la sua approvazione, però, la Testimone era ridotta in un tale stato di depressione grave da essere disperata. Con le cure mediche appropriate, la sua ripresa fu sofferta e completa. Suo marito, «anziano», non espresse alcuna opinione durante tutto l’episodio, dicendo che lei poteva fare come voleva.
Questo incidente illustra diversi fattori. Innanzitutto c’è la tipica sfiducia o scetticismo verso tutte le autorità che non siano connesse alla Torre di Guardia, in particolare verso la professione medica e psichiatrica Nel caso citato, la paziente rifiutò l’invito del suo medico a sottoporsi a un trattamento ormonale. Molti Testimoni tendono a fidarsi solo delle cure «naturali»: soprattutto nutrimento appropriato, vitamine o terapia minerale e riposo.
Inoltre, esiste la tendenza a considerare «impropria» qualunque cosa che la Società Torre di Guardia non abbia ufficialmente approvato. Finché la Società non commenta uno specifico trattamento o attività, c’è la paura che questi possano essere sbagliati e si preferisce spesso aspettare finché non si è sicuri.
A questo bisogna aggiungere che esiste una diffusa diffidenza verso tutti coloro che sono parte del gruppo «di fuori», cioè verso i non-Testimoni (e che costituiscono la fonte della maggior parte dei consigli medici e psichiatrici). Paradossalmente, si tende a diffidare anche dei medici Testimoni. Nella mente della maggior parte dei Testimoni, i pochi Testimoni che esercitano la professione medica (approssimativamente uno in ogni stato degli Stati Uniti) tendono a venire classificati al livello degli «esterni». Quindi un Testimone professionista, persino se è un «anziano», è visto in qualche modo come un po’ «mondano». Siccome la maggioranza dei Testimoni fa lavori umili (di solito, per gli uomini i mestieri più comuni sono quelli di custode o di operaio addetto alla manutenzione, mentre la maggioranza delle donne non lavora fuori casa), un Testimone professionista viene visto come «un po’ meno Testimone», se non altro per associazione. Riguardo a ciò, va detto che c’è la tendenza tra i pochi Testimoni con una certa istruzione a rispettare i rari professionisti presenti nei loro ranghi
I pochi Testimoni che lavorano nel campo della salute mentale hanno dei limiti in ciò che possono fare per aiutare il tipico affiliato La reazione generale dei Testimoni di fronte a quei pochi laureati nel campo della salute mentale non di rado è in effetti: «Perché questa persona non viene disassociata per aver rubato tempo a Geova allo scopo di seguire la sapienza mondana in contrasto con la superiore sapienza di Dio; per aver sprecato il suo tempo quando poteva usarlo aiutando le persone ben disposte ad entrare nell’Organizzazione di Dio?».
Con questo atteggiamento, c’è da dubitare che una tale persona possa sviluppare il tipo di rapporto necessario per lavorare efficacemente con dei Testimoni come clienti. E spesso meglio per un Testimone ottenere una laurea prima di convertirsi, perché ciò è molto più accettabile. Essi ritengono che una persona che si dedicava allo studio mentre ancora non era Testimone lo abbia fatto «per ignoranza», ma un Testimone attivo che si sia dedicato allo stu dio quando era già nella «verità» «ha peccato con piena conoscenza del proprio errore».
E abbastanza utile ricorrere ad illustrazioni che aiutino il paziente a capire perché la sua opinione è falsata sia dal
punto di vista teologico che da quello medico. Per esempio, è diffusa l’opinione secondo la quale «Dio guarirà il mio malanno mentale, mi aiuterà e mi farà star bene, pertanto non ho bisogno di uno psichiatra»; tale opinione potrebbe essere modificata ricorrendo all’illustrazione di un uomo che si ritrova con una gomma e terra: egli accosta ai margini della strada e scende dall’auto. Cosa ci si aspetta che faccia? Non sarebbe ridicolo se, una volta uscito dalla macchina, si sedesse e pregasse Dio di riparargli la gomma? Pur essendo ca pace di effettuare la riparazione, potrebbe quest’uomo aspettarsi che Dio lo faccia per lui? Sarebbe invece logico che cambiasse la ruota, in considerazione del fatto che Dio non farà mai le cose che qualcuno è capace di fare da sé, come ben attesta il detto: «Dio aiuta le persone che si aiutano». Spesso si può ricorrere proprio alla letteratura della setta per sostenere questo concetto. Per esempio, la Torre di Guardia ha più volte sostenuto che «la preghiera non è un succedaneo delle azioni».

PERDONO DEI PECCATI
Una funzione storica importante attuata dalla Chiesa Cattolica Romana è stata l’istituzione dell’atto con cui il prete perdona i peccati. La ricerca ha dimostrato che questa cerimonia è fortemente funzionale nel ridurre il senso di colpa’°. L’accettazione da parte di una persona importante agevola sia l’accettazione di se stessi sia lo sviluppo di un’immagine di sé come persona valida, sostegni entrambi importanti nell’adattamento emotivo. Quindi, perché una terapia sia efficace, il paziente deve credere che la persona che la perdona sia insieme importante e competente. Così l’intervento della chiesa sarà utile innanzitutto alle persone che hanno fede, e deve provenire da un’autorità religiosa che queste rispettano. I Testimoni «anziani» però sono molto meno adatti a questa funzione, anche perché hanno una comprensione distorta del tipico comportamento in atto tra i Testimoni. La Società Torre di Guardia è molto ansiosa di dipingere un quadro che faccia apparire i Testimoni come persone molto morali, rette e preoccupate per il prossimo, in breve lo stereotipo del cristiano ideale. In realtà il comportamento di molti Testimoni spesso devia in misura significativa da questo quadro.
Le persone cresciute in questo Movimento, o che si trovano strettamente associate con un gran numero di Testimoni, hanno una maggiore probabilità di rendersi conto che il tipico Testimone è ben diverso dal Testimone ideale. Il fatto che la grande maggioranza dei Testimoni sia costituita da adulti convertiti crea una situazione in cui queste persone non sono mai state esposte alle interazioni intime ed effettivamente necessarie per sviluppare una percezione realistica del comportamento dei Testimoni. In parte per timore della disassociazione o della disapprovazione sociale e in parte a causa delle proprie esperienze di delusione, essi con il tempo imparano che non possono essere pienamente sinceri con gli altri Testimoni. La sincerità spesso causa delle ripercussioni, sia da parte dei propri pari che degli «anziani».
E difficile che sorgano amicizie intime tra i Testimoni.
Trovarsi vicini a un altro Testimone permette di rendersi conto meglio dei propri difetti, manchevolezze e dubbi in relazione alla Società Torre di Guardia. Poiché la maggior parte manifesta più fedeltà alla Società che ai propri compagni, la conseguenza è che si preferisce riferire le debolezze degli «amici» agli «anziani», anche se è in gioco la violazione dell’etica professionale, come nel caso di avvocati o medici. Le conseguenze di questo comportamento sono: perdita di privilegi, pettegolezzo, emarginazione dal gruppo o addirittura disassociazione.
Qualunque sia il risultato, rendersi conto che i propri amici vanno a riferire ai superiori fatti personali provoca delusione in una persona che si è confidata con chi considerava amico. Quindi i veri sentimenti, preoccupazioni e comportamenti effettivi dei Testimoni sono tenuti nascosti non solo dalla Società che deve darne una buona immagine, ma spesso anche dai singoli Testimoni. Quando ero impiegato come ricercatore presso un tribunale locale, mi trovai a lavorare con un Testimone, membro di una congregazione locale frequentata da un altro Testimone che era stato appena condannato per omicidio. Quando gli fu chiesto: «Come sta la famiglia Taylor?» (non è questo il vero nome), il Testimone disse:
«Proprio bene: è una famiglia meravigliosa». Facendo altre domande, emerse che il Testimone, benché lavorasse nel tribunale, non sapeva dei problemi che stava vivendo quella famiglia, ma si ricordò che i Taylor erano stati recentemente assenti a molte riunioni di congregazione. Questo impiegato del tribunale era pioniere a tempo pieno e «anziano» della sua congregazione. Quindi era piuttosto sorprendente che non fosse a conoscenza di questo caso, che tra l’altro aveva avuto molta pubblicità. Mentre questo potrebbe essere un esempio estremo, non è insolito e illustra un modello diffuso di comportamento che impedisce al Testimone medio di valutare il comportamento dei Testimoni, tipici o atipici.
Poiché il Testimone desidera presentare la Società Torre di Guardia come un’organizzazione quasi perfetta, il comportamento deviante raramente viene commentato. Se si viene a conoscere pubblicamente una situazione, l’appartenenza del reo ai Testimoni viene di norma minimizzata. La partecipazione di un Testimone a un delitto viene spesso razionalizzata sostenendo: «Era inattivo da diversi mesi o anni prima del reato...»; oppure: «Non poteva essere davvero un Testimone, se ha commesso quell’omicidio». Quando diversi delitti noti in tutta la nazione venivano commessi da individui cresciuti in un ambiente geovista, i Testimoni locali normalmente affermavano che «i colpevoli non hanno mai accettato veramente «la verità»: non avrebbero potuto farlo e commettere i reati per cui sono stati condannati». Questo ovviamente è un tentativo di razionalizzare ciò che il tipico Testimone vede come una grave incongruenza tra quello che i Testimoni dovrebbero essere e ciò che talvolta sono. Perfino persone famose, che non rientrano nella percezione che ha la Società del Testimone ideale, vengono disprezzate. In una lettera datata 12 gennaio 1984, la Società ammise che il cantante Michael Jackson era:

un membro battezzato della congregazione cristiana. Però il fatto che sia un Testimone di Geova non dovrebbe essere frainteso da nessuno come una indicazione che la Società o la congregazione, di cui fa parte, approvi o accetti la musica che egli canta o suona o tutti gli aspetti del suo stile di vita...

Alcuni individui che arrivano al punto della dedicazione e del battesimo hanno ancora abitudini e modi mondani che caratterizzano la «vecchia personalità» di cui ci si deve ancora spogliare (Efesini 4:22-24; Colossesi 3:7-10). Questi adattamenti devono continuare anche dopo il battesimo, mentre un individuo progredisce verso la maturità. Il cristianesimo deve essere un modo di vivere e non dobbiamo usare la nostra libertà cristiana come un «manto per la malizia» (1 Pietro 2:16).
Possiamo essere sicuri che gli anziani della congregazione cui appartiene continueranno a fare tutto il possibile per aiutarlo a fare i cambiamenti che gli occorrono. Nel frattempo l’esercizio dell’amore cristiano ci aiuterà a sopportare quanto ha fatto per mancanza di saggezza in passato. Ovviamente ciò che è richiesto a tutti i cristiani in generale è richiesto anche a lui nel conformarsi ai principi biblici. E un peccato che la sua notorietà nel mondo dello spettacolo sia servita ad accentuare decisioni e azioni prive di saggezza da parte sua, ma non c’è alcun motivo per vedere queste come un esempio su cui modellare la propria vita. La sua, appartenenza ai Testimoni di Geova non dovrebbe dare ad alcun membro della congregazione motivo di ritenere che la sua musica sia un’eccezione ai principi sostenuti dalla Società. E se i giovani tendono a guardare a qualcuno del mondo dello spettacolo come a un modello, è saggio ricordare che Gesù Cristo è il nostro modello. Paolo ha detto: «divenite miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo». Questo stabilisce il principio che è saggio seguire l’esempio delle persone mature della congregazione (1 Corinzi 11:1; Ebrei 13:7).
Per quanto riguarda la necessità di evitare la musica degradante, rimandiamo all’articolo apparso alle pagine 10-15 del numero del 15 ottobre 1983 di La Torre di Guardia.
I pericoli presenti nel seguire le mode e idolatrare gli esseri umani sono discussi nel numero dell’8 dicembre 1964 di Svegliatevi! alle pagine 5-8 e nell’articolo alle pagine 309-3 13 del numero del 15 maggio 1968 di La Torre di Guardia:
Vostri fratelli nel servizio di Geova
Watchtower Bible and Tract Society of New York

Nonostante il fatto che si rendano spesso conto di evidenti contraddizioni, i Testimoni cercano tenacemente di aggrapparsi alle proprie credenze. Ciò causa normalmente un aggravarsi dei conflitti interiori già esistenti che, a loro volta, vengono in genere minimizzati o tramite una razionalizzazione oppure isolandosi sia dal mondo secolare che da quello geovista. Comunque vengano affrontati, tali conflitti creano dubbi e un certo grado di conflitto interno tra i Testimoni.
Un Testimone che racconta episodi di gravi comportamenti devianti e i conflitti che questi gli creano viene spesso etichettato dai suoi ascoltatori Testimoni come «immaturo» o come «una persona con cui non è edificante associarsi», cosa che non di rado fa sì che questi venga emarginato dai Testimoni che evidentemente si stanno sforzando di rimuovere i propri conflitti interiori. Questo rifiuto da parte degli altri genera ulteriori problemi per il Testimone. Spesso ne consegue che il Testimone semplicemente non parla più di queste sue preoccupazioni o, a volte, ricorre alla soluzione migliore di parlare delle proprie paure e dubbi solo con alcuni Testimoni scelti con i quali egli ha verificato di potersi confidare.
I problemi di salute mentale più comuni tra i Testimoni includono la depressione, i sensi di colpa e la tensione”. Poiché la Società Torre di Guardia offre ben poche alternative per riconoscere, o affrontare, la normale aggressività, questa tende a volgersi verso chi la vive causando, tra gli altri problemi, depressione, sensi di colpa, nervosismo e vari problemi di somatizzazione.
Se un Testimone descrive i suoi stati d’animo, dubbi o domande su certi insegnamenti della Torre di Guardia, viene etichettato come «debole, immaturo e privo di fede» o «uno che non manifesta completa devozione all’Organizzazione di Geova». Dopo alcune esperienze negative, il Testimone spesso smette di parlare delle sue preoccupazioni con gli «anziani» o gli altri Testimoni. Se non riesce a trovare un orecchio pronto ad ascoltarlo, egli terrà i suoi sentimenti per sé, una reazione che spesso contribuisce alla sua depressione e può addirittura portare all’aggressività verbale e spesso anche a quella fisica. I molti problemi insiti nella dottrina dei Testimoni fanno sì che i conflitti siano frequenti.
Il seguente caso illustra questo problema ricorrente, anche se difficilmente esso si manifesta in modo così estremo come nella esperienza che vi riferiamo:

A 38 anni Connie è riluttante a credere che Dio sia amorevole. Risuona sempre nella mente di questa donna di Cleveland il monito della setta religiosa cui aderiva la mamma... un momento si sofferma a pensare che Dio possa essere amorevole, ma un attimo dopo allontana dalla mente questo pensiero. Si lamenta: «Queste cose sono radicate in me». Dopo due esaurimenti nervosi, il primo dei quali si presentò tredici anni fa, Connie sta disperatamente cercando di liberarsi dai rigidi condizionamenti religiosi che le sono stati imposti fin dall’età di 9 anni. Fu allora che la mamma si convertì ad un’altra religione e vi coinvolse anche Connie. Per quest’ultima la fanciullezza si trasformò improvvisamente in un turbine di adunanze di congregazione, cinque alla settimana, studi biblici familiari, ac compagnamento nell’opera di casa in casa a visitare i «pagani». Durante le adunanze non c’erano disposizioni dirette esclusivamente ai bambini, questi dovevano imitare gli adulti. «Ascoltavamo gli stessi discorsi per gli adulti su temi come il peccato, la condanna, il giudizio e le prove». Lei odiava tutto ciò, eppure si sentiva in colpa per questo suo sentimento.
Quando ebbe il primo esaurimento nervoso a 25 anni, Connie... sentì di aver abbandonato Dio. Più la sua malattia si protraeva negli anni, più la donna si sentiva depressa. Tentò il suicidio e per questo fu minacciata di scomunica. La madre le disse che doveva mostrare più amore per Dio. Pare che nessuno abbia tenuto conto del tatto che aveva abortito una volta e che aveva perso il coniuge parecchi anni prima. Quando si dedicò nuovamente alle attività della setta, si sentì frustrata. «Non sapevo cosa Dio volesse da me. Temevo che, se non avessi assolto a tutti i miei compiti, (Dio mi avrebbe punita)... Ero tanto confusa e sgomenta che finivo in bagno a vomitare». Infine Connie ruppe col gruppo e, di conseguenza, fu scomunicata come «impenitente». Alla sua famiglia fu ordinato di non rivolgerle la parola.
Anche se sono trascorsi dieci anni dall’ultimo contatto con il gruppo, Connie ha continuato a vivere nel terrore. Per lei quella religione è qualcosa di disgustoso, eppure ha condizionato la sua vita così fortemente che ha avuto difficoltà a separarsene. Ha sofferto di un secondo esaurimento nervoso e di conseguenti ricadute durante le quali non le riusciva di dormire, mangiare o bere. Un ministro religioso ha cercato di aiutarla collegando i suoi problemi con la setta cui aderiva la mamma; tuttavia, poiché era stata ammonita che tutte le altre religioni - tranne la sua - avevano mal rappresentato la Bibbia, ella ritenne di non potersi fidare di quel ministro. «Era difficile sapere a chi credere. Era una situazione molto confusa. La gente mi era insopportabile. Ero stata indotta a credere che la mia vita dipendeva da ciò in cui credevo. Non è che sia facile cambiare credenza». Connie riferì che in tutti gli ospedali in cui fu ricoverata, nessuno parve capace di affrontare il suo problema. Poi, la scorsa
estate, vide in televisione uno spettacolo sugli abusi e sulla soggezione indotti dalla religione, al quale partecipò il rev. Leo Booth. Ella rivide questo ecclesiastico in un centro di recupero per dipendenze varie della Florida e lì, per la prima volta, sentì parlare dell’incondizionato amore di Dio per l’umanità. Fu colpita da ciò perché fece un collegamento con l’amore che provava per suo figlio. Da questo ricavò la sensazione di sentirsi più sicura e fiduciosa del fatto che Dio non l’avrebbe distrutta... Eppure Connie non è ancora pronta per avvicinarsi nuovamente ad una religione organizzata. «Per il momento sono ancora troppo suscettibile, non posso andare in chiesa. Sono molto frastornata... Ho ancora paura di Dio. Talvolta tale paura è manifesta, talaltra è latente... Non riesco a pensare ad una paura peggiore di quella di Dio. La gente si rivolge a Dio per sollievo, per aiuto. Invece, per me, Dio è la causa del mio disagio»’*
* T «When a Religion Becomes a Holy Obsession», in The Toledo Biade, del 26 maggio 1990

Il tipo di gente più disposta a restare tra i Testimoni è costituito da persone che ricorrono a meccanismi di difesa quali la negazione, la razionalizzazione o la proiezione. Un esempio di negazione si ha quando un Testimone si rifiuta, a causa delle sue credenze, di accettare un’informazione di «dominio comune», come ad esempio il fatto che il cuore non è la sede delle emozioni, come invece insegna la Società, oppure la negazione dell’esistenza di problemi di abuso di alcol alla Betel
Nonostante molti esempi di quest’ultimo problema (di fatto sia il secondo presidente della Società, J.E Rutherford, che Hayden Covington avevano seri problemi con l’alcol), molti Testimoni semplicemente rifiutano l’evidenza*.
* Vedere i resoconti giornalistici dell’Assemblea deI 1942 a Detroit, Michigan; FRANZ, cit., e PENTON, Apocalypse Delayed, cit.

I TESTIMONI E I DEMONI
Un esempio di meccanismo proiettivo dei Testimoni è la loro tendenza ad incolpare qualche fonte esterna dei problemi tra i Testimoni, soprattutto attribuendoli a quelli che considerano loro nemici, come la Chiesa Cattolica, il Cristianesimo ortodosso e, in misura maggiore o minore, tutte le nazioni del mondo, ma soprattutto Satana il Diavolo, il loro capro espiatorio universale. I Testimoni uniscono alla proiezione la razionalizzazione come risposta al fatto che molti di loro sono molto infelici ed incapaci di affrontare i problemi in modo efficace. Ragionano, cioè, in questa maniera: scopo di Satana è convertire tutte le persone del mondo contro Geova (il che significa tenere tutti fuori dall’Organizzazione della Torre di Guardia). Quindi, Satana farà tutto il possibile per far soffrire coloro che si trovano all’interno dell’Organizzazione della Torre di Guardia e influenzarli ad abbandonarla. Le persone che si trovano fuori dall’Organizzazione, quindi, rappresentano i successi di Satana.
Poiché Satana le ha in pugno, un modo per farle restare lì, cioè fuori dell’Organizzazione di Dio, è farle sentire felici. Ne consegue che Satana cerca di rendere infelici tutte le persone dentro la Società Torre di Guardia e tutte le persone di fuori felici. Questo, in sintesi, è il ragionamento che alcuni Testimoni fanno per spiegare i molti problemi all’interno dell’Organizzazione della Torre di Guardia. Anche se un simile ragionamento non coincide esattamente con gli insegnamenti geovisti, esso viene spesso usato per spiegare i loro problemi.
Viene ripetutamente sottolineato durante le riunioni dei Testimoni che lo scopo primario di Satana è di allontanare il massimo numero di persone dalla «verità» di Dio’*

* Si veda La Torre di Guardia del 10 settembre 1970, pp. 536-540.

Essi credono che appena una persona inizia ad interessarsi alla «verità», diventa vulnerabile agli attacchi di Satana. Ogni scoramento o resistenza da parte della persona che studia con i Testimoni viene visto come qualcosa che ha la sua origine in Satana (come se le persone fossero nient’altro che pedine controllate da un potere superiore). I Testimoni credono che saranno gli unici esseri umani a salvarsi; di conseguenza sono le uniche persone che Satana ha perduto. Anche se in anni recenti le pubblicazioni della Società hanno parlato meno di questa dottrina e hanno addirittura affermato, forse per migliorare la loro immagine pubblica, che è «possibile» chealcune persone vissute nei secoli passati fuori dall’Organizzazione si salvino*
* Vedere, ad esempio, I Testimoni di Geova nel ventesimo secolo, cit., p. 27

questa dottrina viene in realtà ancora in segnata e creduta**
**“ Cfr. Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, Roma 1982, pp. 193, 255.


La maggior parte dei Testimoni crede non solo che i demoni e Satana esistano, ma che questi abbiano anche il potere di influenzare - e persino controllare - gli esseri umani. In generale, però, le persone che si preoccupano di più dell’influenza di Satana sono i Testimoni nevrotici, meno intelligenti e provenienti da un ambiente socio-economico depresso. Per inciso diciamo che alcune congregazioni, di solito quelle più ricche, prendono meno sul serio i demoni. Queste congregazioni ne accettano intellettualmente l’esistenza, ma questa accettazione può non incidere molto sul loro stile di vita, comportamento o condotta.
I membri di queste congregazioni ritengono che, siccome non si può sapere molto di loro oltre al fatto che esistono, non serve a molto preoccuparsene eccessivamente. Questa riflessione distaccata non è però tipica. Molti Testimoni si preoccupano di Satana e dei demoni: praticamente ogni evento negativo viene loro attribuito. L’intensità con cui ci si crede è illustrata dal caso che segue.
La paziente, una ventenne Testimone di Geova attiva, si è sentita «indemoniata» e ha preso quelle che molti riterrebbero misure estreme per porre rimedio a questa situazione. E una donna di intelligenza almeno pari alla media ed ha lavorato assiduamente come domestica. In parte a causa della salda convinzione, comune tra i Testimoni dell’epoca (1974), che Armaghedon fosse vicina, ella abbandonò la scuola all’undicesima classe (terzo anno della scuola superiore). Ecco come, emotivamente, viveva il suo problema:

Posso solo dire che so di essere indemoniata. E anche i fratelli dicono che devo essere indemoniata quando racconto i miei sintomi. Ma Geova è mio amico, il mio migliore amico, e mi aiuterà. Lui è con me, lo so che è con me. E Geova mi sta aiutando a superare questa cosa; Lui mi sta aiutando a liberarmi dai demoni.

Tutto è cominciato quando ho iniziato a pulire la casa di una signora. Suo marito è un uomo d’affari e loro sono molto ricchi. Ecco perché mi ha assunta per farle i lavori domestici. Lei legge l’oroscopo e semplicemente «sa» le cose. So che è una strega e una volta gliel’ho detto, ma si è solo arrabbiata e lo ha negato.
I miei problemi attuali sono iniziati da quando è cominciato a piacermi un fratello che aveva abbandonato la verità. Questa signora è stata in grado di raccontarmi quello che lui pensava di me in base a ciò che io le dicevo, e poi venne fuori che aveva ragione. Così, ho saputo che è una strega. Non poteva sapere quelle cose da sola. Ma non aveva indovinato tutto. Si era sbagliata su un paio di cose.
Siccome lui mi piaceva, mi ha influenzata ad allontanarmi dalla verità. Anche se gli davo ascolto, in fondo sapevo che aveva torto. Geova sa che non ci credevo veramente a quello che mi andava dicendo, ma la mia passione per lui mi ha strappata via dalla verità. Adesso brucerò tutto nell’appartamento che avevo quando lavoravo per la signora perché è tutto indemoniato. Devo comprarmi nuovi vestiti, una nuova macchina e devo andarmene da questo Stato per allontanarmi dai demoni. Mi hanno proprio rovinato la vita, immischiandomi con quell’ex Testimone, ma Geova mi aiuterà a sfuggire al loro controllo, lo so che lo farà. Anzi, mi sento già meglio adesso!


La maggior parte dei Testimoni crede che non ci si possa ammalare mentalmente se si seguono strettamente i dettami della Società. La malattia mentale, dicono i Testimoni, è di solito l’effetto di un problema spirituale, soprattutto di una «debolezza spirituale» da parte del singolo Testimone. In realtà, però, un gran numero di Testimoni che si ammala ha una fortissima fede, almeno nella Società Torre di Guardia. La malattia mentale delle persone spiritualmente forti viene di solito attribuita ai demoni, spesso semplicemente perché il Testimone malato, a sua insaputa, possiede un oggetto materiale considerato indemoniato, di solito (ma non sempre) un oggetto vecchio e costoso. La Noble*
* G. NOBLE, «The Mental Health of Jehovah’s Witnesses», mano scritto del 1982.

ha notato:

Eravamo sempre così concentrati sui demoni che ho sviluppato una tremenda paura nei loro confronti. E quando mi sono ammalata sono diventata depressa, avevo pensieri suicidi
ed ero solita fare il giro della casa alla ricerca di ogni oggetto che poteva essere indemoniato. Una volta ho buttato un quadro di una ragazzina che tenevo nella stanza degli ospiti perché aveva uno sguardo «intenso». A quei tempi mi ero fatta fare un bagno in stile indiano e sulla parete c’era la figura di un indiano che danzava. Avevo deciso che doveva essere qualche dio indiano, quindi l’ho levato. Una notte mi sono svegliata, terrorizzata, e mi sono messa in testa che tutte le erbe che avevo preso al negozio di cibi naturali dovevano essere qualche tipo di droga. Le ho buttate tutte, assieme all’aspirina, alle pasticche per il mal di pancia, allo sciroppo per la tosse e tutto il resto. Tutto il mio armadietto dei medicinali è finito nella pattumiera.
Ho un bellissimo anello di diamanti che papà mi diede quando morì. Avevo deciso che forse papà era posseduto dai demoni e che mi aveva dato un anello indemoniato. Avevo sentito che il modo migliore per affrontare un problema del genere era di avvolgerlo nella carta stagnola e metterlo nel freezer e così ho fatto. Dio, se ero malata e avevo paura!

Il demonismo e la debolezza spirituale sono spesso visti come due cose che, fino ad un certo punto, procedono assieme. L’etichetta di «indemoniato» è di solito riservata alle persone afflitte da gravi disturbi mentali o che manifestano comportamenti così bizzarri e insoliti che è più difficile «capire» le loro cause, ad esempio delusioni, allucinazioni o altro. La depressione, il mal di testa e la tensione nervosa sono più comuni e la loro eziologia è più comprensibile dei disturbi mentali e fisici. L’etichetta di «spiritualmente debole» è riservata alle persone con queste forme più «comprensibili».
Un altro assioma diffuso tra i Testimoni è che una persona mentalmente disturbata ha recato dispiacere al suo Creatore, quindi è incorsa nell’ira di Dio. Questa nozione è simile all’idea antica che una malattia è sempre o una «maledizione» divina che punisce il peccatore, oppure il risultato di un’astuzia di Satana. Anche se i Testimoni raramente si esprimono così, spesso sostengono l’idea che qualcuno che «reca dispiacere» a Geova subirà come conseguenza la «rimozione dello spirito santo di Geova», cosa che porterà al disturbo mentale. In pratica però quest’idea è identica al credere che la malattia e la sofferenza siano una punizione diretta da parte di Dio per i nostri peccati.

Una Testimone ha detto che «poteva sentire in modo vivo lo spirito di Geova che le veniva tolto». La sensazione somigliava a quella di «acqua che veniva aspirata dalla testa». Ha detto di aver sentito una «voce», proveniente prima dalle sue estremità, che poi si spostava alle gambe e braccia, al tronco e infine alla testa. Detto per inciso, il «peccato» che causò questa rimozione dello spirito santo era consistito nell’aver trascurato di cogliere una casuale opportunità di testimonianza!
La Noble ha notato:
Come Testimoni, ci veniva insegnato che le persone che si suicidavano erano indemoniate e avevano perso lo spirito di Dio. Posso dirvi per mia esperienza che i Testimoni di Geova non sanno quasi niente a proposito dei disturbi mentali ed emozionali e del demonismo. Non c’è un solo verso del Nuovo Testamento che dica che le persone possedute da demoni siano malvagie, tutte le Scritture dicono che sono malate. Gesù guarì le persone possedute dai demoni. Tra queste c’era Maria Maddalena che aveva sette diavoli eppure divenne una devota seguace di Cristo. Gesù riteneva che le persone possedute dai demoni fossero malate, non cattive.

Si presume che il Testimone abbia lo spirito santo di Geova e quindi fare qualcosa che reca dispiacere a Geova, secondo il Geovismo, merita la sua rimozione.
Questo concetto porta spesso a una generale mancanza di empatia o di preoccupazione da parte di molti Testimoni verso i loro fratelli disturbati mentalmente. Una persona con sintomi di malattia mentale o disturbi emotivi viene spesso vista come uno che soffre per «aver fatto qualcosa di sbagliato». Quindi costui è una «cattiva compagnia» e va evitato. Credere che le debolezze umane possano causare la rimozione dello spirito santo di Dio provoca diffidenza e distacco da parte dei Testimoni nei confronti della persona etichettata come afflitta. Ciò tende a intensificare la mancanza di adattamento da parte del Testimone mentalmente disturbato.
Idee medievali a proposito dei disturbi mentali, diffuse negli insegnamenti dei Testimoni, comprendono l’interpretazione secondo cui i pensieri ricorrenti di suicidio avrebbero la loro origine «fuori» dalla persona. La Torre di Guardia
spesso racconta di persone che ricevono messaggi da spiriti malvagi incitanti a suicidarsi o a compiere altre azioni malvagie, come se questi racconti fossero veri. I pensieri ricorrenti, che sembrano estranei al paziente, sono diffusi tra le persone malate mentalmente e hanno spesso un evidente rapporto con i problemi o la malattia della persona. I Testimoni, però, spesso smentiscono precipitosamente questa possibilità e saltano alla conclusione che i demoni sono la causa del problema, anche se l’eziologia è piuttosto ovvia.
Notiamo il seguente caso:
Quando mi hanno portata in ospedale, stavo così male mentalmente ed emotivamente che l’unica cosa che potevo gridare al dottore era che pensavo di essere «indemoniata», infatti ne ero convinta. Quando ci penso adesso, mi rendo conto che ero una donna malata, non una donna cattiva. Allora i miei pensieri erano incontrollabili. Venivo bombardata da brutte parolacce che mi passavano per il cervello contro la mia volontà. Il pensiero di «odiare Dio» lampeggiava nella mia mente e mi faceva diventare isterica. E poi mi veniva in mente un pensiero, ancora più terribile e terrificante: e se non ci fosse nessun Dio?
Ero terrorizzata al pensiero che alla fine avrei finito per scoprire proprio questo. Volevo morire piuttosto che offendere il mio Creatore, e glielo dissi. Non riuscivo a sopportare questi orribili, indesiderabili pensieri.
Sentivo che la mia mente era una trottola e non riuscivo a fermarla o a neutralizzarla. Non so se le persone che si sono uccise erano ossessionate da questo tipo di pensieri oppure no, ma è possibile (e forse si vergognavano troppo o erano troppo sconvolte per confidarsi con qualcuno). Io voglio condividere con voi questi avvenimenti così imbarazzanti e intimi che mi sono capitati, perché spero che possano servire a qualcun altro e offrirgli conforto, illuminazione e soprattutto una speranza di riprendersi. Ancora oggi queste cose costituiscono, per me, un ricordo molto doloroso
* G. NOBLE, «The Mental Health of Jehovah’s Witnesses», mano scritto del 1982.

ALTRI INSEGNAMENTI A PROPOSITO DEI DEMONI E DELLA SALUTE MENTALE
L’ingenuità degli scrittori della Torre di Guardia a volte fa paura. Ad esempio, in un articolo di Svegliatevi *
* Edizione del 22 dicembre 1976, p. 20.
che trattava il controllo dei demoni sulle donne, si affermava che: «... ogni tanto gli spiriti chiedevano agli adoratori di svestirsi, o di scoprirsi il petto, e d’avere relazioni sessuali... La ragione di ciò (era il) desiderio degli spiriti di soddisfare passioni pervertite». Alcune delle donne di cui si parla nell’articolo riuscivano persino a descrivere dettagliatamente le acrobazie sessuali a cui il Diavolo le avrebbe sottoposte. Attribuire i propri desideri e sentimenti ad altri è un sintomo comunemente affrontato dagli psichiatri. In questo caso la proiezione è sugli «spiriti malvagi». Questa proiezione, o la situazione di «io non volevo farlo, ma il Diavolo me l’ha fatto fare», viene chiamata «locus esterno di controllo».
La posizione cristiana storica sui demoni è che una persona deve essere disposta ad ammettere un’influenza esterna prima che sia possibile un controllo sulla mente o sulle azio ni. Anche se l’insegnamento formale geovista è simile, in realtà i Testimoni si comportano come se i demoni potessero «impossessarsi della mente» secondo la volontà e l’intenzione del demone stesso. Molti cristiani oggi accettano la realtà dei demoni, ma pochi danno loro il rilievo attribuito dai Testimoni.
Nello stesso articolo l’autore ha scritto: «Perfino i medici dell’Ospedale psichiatrico di San Paolo la chiamavano (un’ex-esorcista, attualmente Testimone) per esorcizzare gli spiriti, e i pazienti lasciavano l’ospedale apparentemente guariti». Questo resoconto presume che lo psichiatra dello staff abbia accettato la validità della tesi della possessione demonica come causa della malattia mentale e che l’esorcista in questione abbia avuto il potere di esorcizzare gli spiriti e quindi guarire i pazienti. Il fatto che lo scrittore Testimone creda che il demonismo sia una importante causa di disturbi mentali e che la conclusione dello psichiatra richieda l’esorcismo dei demoni, indica un’accettazione acritica di questa esperienza e una mancanza di comprensione delle tecniche usate dai terapeuti.
Una tecnica molto diffusa nel trattamento dei disturbi mentali consiste nel fatto che lo psichiatra incontri il paziente sul suo stesso terreno. Se un paziente ha un alto grado di fiducia in un prete credendo che questi possa perdonare i peccati, una tecnica efficace per aiutare il paziente potrebbe essere quella di far «perdonare» i peccati del paziente dal prete. In questo modo il paziente soffrirà molto meno di sensi di colpa e lo psichiatra potrà lavorare con lui in modo più efficace. Se il paziente crede fermamente di essere indemoniato, il terapeuta può ritenere che l’azione migliore sia chiamare un esorcista: anziché cambiare la credenza del paziente nei demoni, si cercherà di cambiare il suo status di indemoniato. Questa tecnica è spesso più efficace e molto più veloce che cercare di convincere il paziente che non deve sentirsi senza valore a causa di qualche difetto minore, anche se il problema di fondo rimane.

Ecco un’esperienza di questo tipo: un Testimone (sorvegliante di circoscrizione) aveva notato un libro nello studio di un medico, intitolato Enciclopedia della stregoneria e della demonologia.
Si trattava di un libro scritto da un professore di letteratura inglese, a quanto diceva la copertina, «noto soprattutto come studioso». Traendo la conclusione che il libro fosse indemoniato (il libro, così ragionava il Testimone, doveva esserlo perché trattava di demonismo), la sua sola presenza lo rendeva molto nervoso. Quando il medico raccontò che l’autore del libro, il dottor Robbins, non «credeva nell’esistenza di streghe, demoni o fenomeni soprannaturali», il sorvegliante di circoscrizione rispose: «Ecco la dimostrazione che è indemoniato ! ». In questo caso, invece di cercare di cambiare una credenza così salda, la migliore risposta terapeutica sarebbe stata di togliere di mezzo il libro e passare ad altri argomenti. I demoni, credono i Testimoni, lavorano «attraverso» certi libri, soprattutto quelli che trattano argomenti come il demonismo o la stregoneria e principalmente se scritti da un ministro di culto cristiano. Ciò è vero anche se si tratta di un’opera scritta contro questa credenza. Per questo il terapeuta non cercò di discutere la cosa con il Testimone.

Le opere religiose che trattano il demonismo sono oggetto di una particolare condanna perché sono viste come «doppiamente» indemoniate: sono indemoniate perché scritte da persone religiose (i Testimoni ritengono che tutte le religioni tranne la loro siano di Satana) e anche perché parlano di demoni. Paradossalmente, gli articoli di La Torre di Guardia che trattano di demoni non sono visti come indemoniati! Un esempio dell’importanza di un credo nell’influenzare anche la salute fisica è dato dalla seguente esperienza:

Una Testimone con problemi ai reni si rivolse ad un medico di Detroit, anch’egli Testimone, il dottor Enfroy.
Questi trovò un chirurgo disposto ad operarla senza ricorrere al sangue. Durante l’operazione, mentre la paziente era inconscia, le fu praticata una emotrasfusione. Quando ella ricevette il conto dall’ospedale, l’elenco delle spese includeva anche il costo del sangue trasfuso, di conseguenza ella scoprì che le era stato somministrato del sangue. Improvvisamente la salute della donna cominciò a peggiorare e morì per una crisi cardiaca, dovuta in parte alla sua erronea convinzione che il sangue quasi sempre, o molto spesso, danneggia il trasfuso.


PREOCCUPAZIONI SESSUALI
La preoccupazione per il sesso, come spesso accade nelle religioni ascetiche ed estremistiche, si manifesta talvolta negli scritti geovisti.
Articoli che abbiano qualunque riferimento dottrinale o religioso, contenuti in Svegliatevi ! sono in genere scritti (o riscritti se redatti da Testimoni che non facciano parte del Dipartimento degli Scrittori) da scrittori della Torre di Guardia che possono unicamente insegnare la dottrina ufficiale geovista. Perciò, anche se un articolo è un «contributo», esso contiene dottrina pura ed è in realtà un modo per presentare la teologia della Torre di Guardia, rivestita in un articolo di possibile interesse secolare. E qualunque dottrina sia contenuta in tali articoli è accettata dai Testimoni come proveniente direttamente dalla Società. Le pubblicazioni geoviste sono piene di esempi del genere. Dopo aver descritto alcune sue esperienze, l’autore racconta che una sua amica:

…..scoprì di essere diventata un indifeso burattino nelle mani di forze invisibili malvagie. Dietro comando dello spirito, era costretta a disporre che donne immorali adescassero suo marito fuori di casa (così)... egli commetteva adulterio con loro. Poi gli spiriti chiesero che nel corso dei riti di guarigione che ella compiva in casa sua si avessero relazioni sessuali. La spiegazione fu che in questo modo il malato sarebbe stato «scaricato» o guarito, essendo la sua malattia trasferita al medium per mezzo della relazione sessuale. Gli spiriti ordinarono pure di curare le pazienti compiendo su di esse atti di lesbismo. Nel caso di giovani, gli spiriti incoraggiavano il «controllo del sesso», in realtà la masturbazione... La depravazione sessuale di questi angeli malvagi è ancora molto evidente*
* Svegliatevi * Edizione del 22 dicembre 1976, p. 20 --21.

Come possiamo spiegare la credenza espressa dall’autore dell’articolo di Svegliatevi! appena citato e i molti racconti di individui «sessualmente aggrediti da demoni»?
Gli psicologi hanno compiuto diverse ricerche in quest’area e molti sono arrivati alla conclusione che in alcuni casi, anche se non ovviamente in tutti, la causa risiede in un comportamento noto come «formazione reattiva> Si tratta di un meccanismo inconscio di difesa in base al quale una persona si comporta in un modo direttamente antitetico rispetto a qualche desiderio o impulso che si trova nel suo subconscio. E in realtà uno dei meccanismi di difesa che usiamo per primi, uno dei più instabili ed è strettamente associato alla repressione. Sia la repressione che la formazione reattiva sono difese contro impulsi che sono inaccettabili per l’io.
Ciò significa che se una persona ha un particolare impulso o desiderio lancerà una crociata opposta per «mascherare» il suo impulso. La maggior parte degli psichiatri trova che le formazioni reattive sono estremamente diffuse. Ad esempio, alcuni protagonisti di campagne contro la pornografia sono in realtà inconsciamente attratti da questo tipo di letteratura e, ancora, molti atei sono in realtà persone profondamente religiose, ma stanno reagendo, in qualche modo, alle richieste che secondo loro la religione impone
Cary Nation, che ne è un esempio famoso, attaccò violentemente l’alcol, la nicotina, le mode femminili e altre abitudini del suo tempo. Eppure prima di emergere come persona di alta moralità e virtù, la sua stessa vita personale non era stata del tutto al di sopra di biasimo. Una reazione è il modo in cui ci proteggiamo da un impulso inaccettabile non solo reprimendo l’impulso, ma addirittura sviluppando atteggiamenti coscienti e modelli di comportamento che sono il contrario di quell’impulso. Anche se questa teoria non è perfetta, essa ci aiuta a spiegare alcuni comportamenti, ed è riuscita molto bene nel trattamento di molta gente con problemi emozionali Questo meccanismo sembra la fonte dei fenomeni descritti sopra nell’articolo di Svegliatevi!. Almeno possiamo trarre la conclusione che lo scrittore di Svegliatevi! abbia acriticamente escluso altre possibilità e abbia deciso piuttosto dogmaticamente che i problemi della ragazza furono causati dai demoni. Un altro esempio degli effetti degli insegnamenti della Torre di Guardia a proposito dei demoni è il seguente:

La cliente fu presentata a un terapeuta da una sua amica perché era gravemente depressa, aveva tendenze suicide e comportamenti promiscui. Di origine latino-americana, veniva considerata troppo grassa e poco attraente. Anche se aveva 24 anni, spesso reagiva a pressioni o a situazioni imbarazzanti con una risatina infantile. Frequentava soprattutto persone dai 14 ai 19 anni. All’epoca viveva in casa dei genitori. Anche i suoi familiari professavano di essere Testimoni di Geova impegnati, ma c’era molta ostilità, discordia, critica, abuso di alcol e di droghe, nella sua casa.
All’epoca della terapia era «segnata» da parte della congregazione per «condotta non cristiana», ma affermava che da quando era stata «segnata» aveva desistito dalla sua «precedente cattiva condotta». Aveva affermato che l’unico motivo per cui non era stata reinserita era perché gli «anziani» erano stati troppo indaffarati a causa di altri problemi e non avevano avuto il tempo per riempire i moduli necessari.
Riteneva che sarebbe stato molto meglio per lei affittare un appartamento e andare a vivere da sola. Era ancora imbevuta per molti versi della tradizione religiosa della «sua gente» (i suoi parenti) e partecipava ancora alle attività di vari «guaritori» messicani e a danze, soprattutto terapeutiche. Tendeva anche ad attribuire immediatamente i problemi suoi e della famiglia ai
demoni. Era arrivata alla conclusione che suo padre, un epilettico, fosse indemoniato.
Egli riteneva che andare dal medico fosse sbagliato. Un giorno, evidentemente dopo aver bevuto troppo, il padre aveva cominciato a sanguinare profusamente. Suo figlio, non sapendo cosa fare, lo portò in ospedale. Egli rifiutò una trasfusione di sangue per motivi religiosi e i medici si rifiutarono a loro volta di curarlo finché non avesse accettato il sangue. Egli rimase sul lettino dell’ospedale con la sua emorragia fino alla morte.
La paziente era risentita del fatto di non essere stata presente alla morte del padre (era al lavoro e venne a sapere della sua morte solo dopo). Paradossalmente, attribuì la sua morte ai «demoni che stavano cercando di uscire». Evidentemente egli aveva partecipato a qualche pratica spiritistica, anche se ella non si sentiva libera di parlarne ai terapeuti. Questa spiegazione probabilmente fu usata per razionalizzare il comportamento contraddittorio della famiglia, che non somigliava neanche lontanamente a quanto ci si sarebbe aspettato da un Testimone. Molti membri della sua famiglia o erano stati disassociati oppure si erano allontanati (anche se diversi altri erano Testimoni piuttosto attivi, alcuni erano «anziani», servitori di ministero ecc.).

Probabilmente il limite maggiore al trattamento psichiatrico del suo caso erano le sue origini familiari povere, la sua scarsa capacità di ragionare e la sua prontezza a razionalizzare queste cose in modo fortemente mistico e talvolta contraddittorio (un modo che sembrava soddisfarla, ma probabilmente non pienamente). I terapeuti trovarono difficile rompere il suo sistema di difesa. Neanche i Testimoni erano in grado di aiutare lei o suo padre e la preoccupazione degli «anziani» nei confronti dei demoni rafforzava le credenze culturali disfunzionali della famiglia. Questi elementi si ritrovano anche nel seguente caso:
Per mantenersi come pioniera, una giovane Testimone faceva pulizie in case private. Nel corso di questo lavoro, venne a conoscere piuttosto bene una persona che, si convinse, aveva appreso molte cose su di lei e sui suoi amici che non si potevano conoscere per vie «normali». Credeva che questa persona potesse guardare la fotografia di qualcuno e ottenere molte informazioni su di lui. La Testimone credeva anche che la sua amica potesse «gettare degli incantesimi» sulle persone. Si era sentita molto vicina a questa donna e aveva passato molto tempo con lei, ma recentemente, per qualche motivo, aveva trovato molto difficile contattarla. La chiamava per telefono e rispondeva un’altra persona. Dopo aver chiesto della sua amica, l’altra persona rispondeva che non era in casa, eppure si sentiva la voce della donna in lontananza. Era anche andata a casa sua diverse volte e, anche se aveva chiaramente sentito la donna parlare con suo marito, nessuno rispondeva alla porta.
Credeva che la donna la stesse evitando perché aveva scoperto qualcosa che non le piaceva del suo passato guardando la sua foto. La donna, credeva la Testimone, aveva reagito rivolgendosi contro di lei. Aveva molta paura che la sua «amica» le potesse fare una fattura e credeva seriamente che questo fosse possibile. Aveva chiesto anche conferma a diversi amici Testimoni su questa possibilità. Le avevano assicurato che alcune persone ci riescono, ma che il potere proviene da Satana. Eppure lei sperava che alcune cose che la sua amica le aveva detto fossero vere, ad esempio dei pronostici favorevoli a proposito di un particolare uomo (fratello carnale di un Testimone) che le piaceva.
I Testimoni l’avevano sempre messa in guardia dai poteri delle persone che «sanno predire la fortuna» e lei credeva fermamente ai poteri di questa donna. Per quanto mi risulta, la donna non aveva fatto altro che trarre alcune conclusioni piuttosto ovvie dalle foto, dalle descrizioni datele da amici e così via.

È interessante notare che la Società stessa si rende conto che il demonio non è l’unico elemento in grado di causare malattie mentali. Un articolo su Svegliatevi! *
* Edizione del 22 novembre 1969, p. 19.
citava con favore l’opera del dottor Abrahamson. Il resoconto è tratto dal numero di luglio 1967 del Journal of Diseases of the Nervous System che analizzava il modo in cui il basso livello di zuccheri può influenzare il comportamento e certi disturbi mentali. L’articolo di Svegliatevi! concludeva dicendo: «Questo non significa che tutti i problemi mentali siano dovuti all’ipoglicemia ma piuttosto che a volte è un fattore da non trascurare». A pagina 19 dello stesso articolo si raccontava il caso di un uomo che, pur manifestando sintomi di schizo frenia, fu diagnosticato come ipoglicemico. Svegliatevi! inoltre consigliava:

Perché l’ipoglicemia sia accuratamente diagnosticata è meglio andare dal medico e sottoporsi a esami riguardo ad essa.
Questo è più consigliabile che cercar di diagnosticare da sé il male. Quindi, se il contenuto di zucchero nel sangue è basso, il medico può spiegare qual è la migliore dieta per porvi rimedio.

Questo articolo, che probabilmente fu scritto da un medico Testimone che cercava di cambiare alcuni atteggiamenti diffusi tra i Testimoni, purtroppo non fu probabilmente letto da molti di loro. Molti Testimoni non leggono Svegliatevi! attentamente, e quelli che lo fanno può darsi che abbiano atteggiamenti diversi dal tipico Testimone. Questi lettori potrebbero anche essere meno soggetti ai gravi problemi che i Testimoni tendono a manifestare.
In una ricerca sui Testimoni, scoprii che circa il 32% legge uno o due articoli da ogni rivista, il 13% legge la maggior parte degli articoli e meno del 4% legge tutta la rivista (n=125). Non è, in realtà, una cattiva media di lettura. Una ricerca ha rivelato che il tipico insegnante o medico legge solo un articolo di ogni numero dei periodici del suo campo a cui è abbonato. Siccome la maggior parte dei periodici è bimestrale o trimestrale, mentre Svegliatevi! è quindicinale, ciò indica che molti Testimoni leggono più dei professionisti, almeno nel campo di letture non di svago. Il tipico professionista però, nel campione da me impiegato, legge circa cinque libri ogni anno. Il Testimone medio raramente legge un libro che non sia geovista. La maggior parte si limita ai libri obbligatori dei Testimoni, circa due o tre l’anno. Una media di meno del 6% dei Testimoni ogni anno porta a termine la lettura di un libro estraneo alla sua religione, mentre gli altri si limitano a leggere esclusivamente pubblicazioni della Torre di Guardia.




OSTILITÀ E APERTA PERSECUZIONE DA PARTE DEI NON-TESTIMONI
Un altro fattore che influisce sulle emozioni e sulla salute mentale dei Testimoni è la persecuzione che il loro Movimento ha subito quasi ovunque dalla sua fondazione. Anche se i Testimoni tendono ad esagerare questa persecuzione, essa è reale e talvolta seria. In alcuni paesi non-occidentali essi sono stati cacciati come animali e migliaia sono stati uccisi. Però, di solito, la persecuzione è immaginaria e la Società usa questa opposizione per «terrorizzare» i Testimoni affinché si sottomettano alla sua autorità (anche i casi di demonismo vengono usati per lo stesso scopo).
Anche negli Stati Uniti, paese basato sul principio della libertà di culto, i Testimoni di Geova hanno subito a volte persecuzioni gravi. Il Procuratore Generale (Attorney General), in un messaggio radiofonico nazionale diffuso dalla NBC il 16 giugno 1940, disse:
i Testimoni di Geova sono stati ripetutamente aggrediti e picchiati. Non hanno commesso alcun reato, ma la folla li ha giudicati e sottoposti a giudizi sommari. Il Procuratore Generale ha ordinato un’immediata inchiesta su questi delitti. La gente deve stare all’erta e vigilare, e soprattutto deve restare calma e lucida. Siccome la violenza di massa renderebbe il lavoro del governo infinitamente più difficile, essa non verrà tollerata. Non sconfiggeremo il male nazista emulandone i metodi.

Inoltre l’«Amerjcan Civil Liberties Union» (Associazione per la difesa dei diritti umani) affermò:

È dai tempi della persecuzione dei Mormoni... che nessuna minoranza religiosa viene così aspramente... attaccata come i membri dei Testimoni di Geova - in particolare nella prima vera ed estate del 1940. Anche se questo ha rappresentato il culmine dell’attacco contro di loro, da anni c’è stata ostilità e discriminazione nei loro confronti.
I documenti depositati presso il Dipartimento di Giustizia dagli avvocati dei Testimoni di Geova e della «American Civil Liberties Union» hanno rivelato nel 1940 più di 335 casi di vio lenza di massa in 44 stati, che hanno coinvolto 1.488 uomini, donne e bambini.
La causa di questa straordinaria esplosione è stata la paura «patriottica» suscitata dal successo degli eserciti nazisti in Europa e dal panico che ha invaso il paese all’idea di un’invasione degli Stati Uniti. Questa paura si è espressa dalla California al Maine...

Un esempio drammatico di questa persecuzione in America viene raccontato da White:

A partire dal maggio 1940, come se fosse stato dato un segnale, appena prima che venisse annunciata la decisione del 3 giugno della Corte Suprema, la persecuzione dei Testimoni di Geova negli Stati Uniti raggiunse un culmine mai prima di allora sperimentato da loro o da qualsiasi altro gruppo in questo paese nel nostro secolo... Fu durante questi otto anni che i Te stimoni negli Stati Uniti subirono la più grave persecuzione dopo la Prima Guerra Mondiale... Gli arresti nel 1936 furono 1.149, compreso un arresto di massa a LaGrange, Georgia, di
176 persone... Questi anni furono solo un preludio a ciò che sarebbe successo negli anni 1940-1943. Nel 1940 ci furono 3.000 arresti, ma la maggior parte degli oppositori non aspettava la formalità di un arresto. Ci furono 600 casi di violenza di massa... A San Benito nel Texas, il 20 maggio 1940, 17 Testimoni furono espulsi dalla cittadina e l’incidente fu riferito dalla stampa come una vittoria contro i nazisti della Legione Americana e dei Veterani delle Guerre all’Estero.

L’affermazione che i Testimoni fossero dei sovversivi o addirittura dei nazisti potrebbe essere stata responsabile dell’ondata di linciaggi che ebbero luogo subito dopo i vari pro nunciamenti dei tribunali contro i Testimoni. Tre casi saranno sufficienti per illustrare i problemi che i Testimoni dovettero affrontare:
Poiché la Sala del Regno a Saco, nel Maine, era stata data alle fiamme (ottobre 1939) dalla folla, i Testimoni si trasferirono a Kennebunk. L’8 giugno 1940 i Testimoni furono avvertiti che sarebbero stati cacciati dalla nuova Sala e dalla cittadina. La polizia municipale e quella dello stato furono avvisate delle minacce, ma si rifiutarono di intervenire. La Sala fu attaccata da 2.500 persone... I Testimoni si difesero, colpendo due degli assalitori che rimasero mutilati a vita. Due degli assalitori vennero arrestati per incendio doloso, ma poi furono rilasciati per mancanza di prove. Sei Testimoni furono arrestati con l’accusa di tentato omicidio... Ancora nel Maine, un vice-sceriffo cercò di aggredire un Testimone con un’arma impropria, ma il Testimone lo colpì, ferendolo mortalmente.
A Glenwood, nell’Arkansas, una folla di circa cinquanta persone aggredì cinque Testimoni che si difesero strenuamente. Durante questa difesa, ruppero il naso del reverendo Roy Hughes che li fece arrestare. Nessuno degli assalitori fu arre stato.

Molti Testimoni in alcuni Paesi vivono nel costante timore di perdere la vita o il lavoro, di essere infastiditi o in qualche modo perseguitati. Anche se la persecuzione è in gran parte psicologica, tutto ciò può creare tensione nella vita di un individuo che cerca di mantenere il suo equilibrio. I Testimoni sono estremamente convinti dell’ostilità generale del mondo verso di loro e sfruttano in una certa misura questa triste situazione per spingere i loro affiliati ad un attivismo ancora maggiore. Nelle pubblicazioni ufficiali della Società non mancano drammatiche descrizioni di macabre persecuzioni e torture fisiche. La Società tende a sottolineare che tali persecuzioni potrebbero scoppiare ovunque, persino negli Stati Uniti e in Canada (come in realtà qualche volta è successo). Nelle Sale del Regno vengono spesso eseguite delle scenette molto realistiche che mimano la persecuzione che «potrebbe aver luogo in qualsiasi momento», e i Testimoni insegnano che si aspettano una violenta persecuzione molto presto nel cosiddetto mondo libero. Tutto ciò aggiunge maggiore insicurezza e paura a un gruppo di persone le cui vite sono già piuttosto insicure e piene di paura. Un numero di Svegliatevi! * 29 Edizione dell’8 maggio 1973, pp.l2-l3. diceva:
Quando (i Testimoni) rifiutarono ancora di comprare le tessere politiche, i giovani strofinarono sui loro occhi un miscuglio di pepe rosso piccante e sale. Alcuni furono picchiati sulla schiena e sulle natiche con una tavola di legno in cui erano piantati dei chiodi. Quando qualcuno manifestò dolore, gli aggressori picchiarono più forte, dicendo: «Venga il tuo Dio a salvarti». Inoltre ruppero una bottiglia e usarono il bordo tagliente per «rasare» alcuni Testimoni. Il 22 settembre, Jasteni Mukhuna... fu picchiato fino al punto che gli ruppero un braccio.
A Cape Maclear, all’estremità meridionale del Lago Malawi, il Testimone Zelphat Mbaiko fu coperto di fasci d’erba che venne legata intorno a lui. Versarono petrolio sull’erba e vi ap piccarono il fuoco. Morì in seguito alle ustioni riportate... La ferocia degli assalitori fu tale che non venne risparmiato nessun Testimone indipendentemente dall’età o dal sesso. Non tutti fug girono da Liongwe, come ad esempio una Testimone, la signora Magola. Essendo incinta e pesante, non poteva correre velocemente. I membri dell’M.C.P. la trovarono presso il luogo di mercato e la picchiarono fino al punto di causarne la morte
sotto gli occhi di molti cittadini, senza che alcuno venisse in suo aiuto.
Nella zona di Ntonda, a sud di Blantyre, Smith Bvalani, la sua anziana madre e altri Testimoni di Geova, uomini e donne, furono percossi dai componenti della Lega Giovanile finché giacquero senza sensi per terra. Un membro della Lega Giovanile, perquisendo le loro tasche, trovò che un Testimone aveva del denaro. Si servì quindi del denaro per comprare tessere politiche per ciascuno di essi e scrisse i loro nomi sulle tessere, gettandole in terra vicino ai Testimoni privi di sensi. I membri della Lega Giovanile poterono dire che i Testimoni avevano ceduto e compromesso la loro fede. Quando la madre di Smith Bvalani riprese conoscenza e vide la tessera, disse loro che non l’avrebbe accettata neppure se avesse significato la sua morte. Allora la picchiarono facendole di nuovo perdere i sensi...
La diciassettenne Rahabu Noah del villaggio Mtontho, Ka sungu, racconta: «Il 26 settembre 1972, fummo avvertite che i giovani andavano di villaggio in villaggio attaccando i Testimoni di Geova... Mentre camminavamo in un piccolo sentiero, incontrammo un gruppo di una ventina di persone. Cominciarono a chiederci le tessere. Nessuno di noi poté esibirla per cui co minciarono a percuoterci con bastoni e a colpirci coi pugni. Quindi ci denudarono tutte e poi continuarono a picchiarci... Mentre alcuni mi tenevano ferme le mani e le gambe, gli altri mi violentarono. Ne vidi otto farmi violenza a turno l’uno dopo l’altro... Dopo averci picchiati selvaggiamente, ci abbandonarono. Più tardi appresi che anche le altre quattro sorelle del nostro gruppo erano state violentate».
Funasi Kachipandi del villaggio di Nyankhu, Lilongwe, narra la sua esperienza: «Il 1 ottobre 1972, udite notizie degli attacchi ai Testimoni di Geova, decisi di fuggire e attraversare la frontiera entrando in Zambia... Comunque, non passò molto prima che fossimo catturate da un gruppo di giovani sconosciuti... In mia presenza, cinque giovani violentarono a turno mia fi glia... Li supplicai di non farmi violenza poiché ero al nono mese di gravidanza.., ma non mostrarono nessuna benignità umana. Mi violentarono, sotto gli occhi di mia figlia. Quindi ci lasciarono. Denunciai l’accaduto alla polizia. Accettarono la denuncia ma non fecero nulla. La mattina dopo diedi alla luce un bambino...».

Leggere di eventi simili non serve certamente ai Testimoni per sentirsi più sicuri, ma aggiunge qualcosa ai loro problemi e preoccupazioni. E nel caso citato sopra, la Società nota che «questi incidenti non sono l’eccezione. Sono soltanto alcuni delle centinaia di casi verificatisi».


RIEPILOGO
Esistono diversi fattori che probabilmente influiscono sull’alto livello di malattia mentale che si trova tra i Testimoni. Possiamo riassumerli come segue:
1) eccessiva rigidità, soprattutto riguardo all’osservanza di tutti i necessari comandamenti, alcuni di pochissimo conto.
2) Risposte inappropriate da parte della Società Torre di Guardia, degli «anziani» e di altri Testimoni alle persone che soffrono di disturbi mentali e che si rivolgono a loro per avere aiuto. Spesso nei loro sforzi di aiutare i Testimoni fanno più male che bene.
3) La paura che esprimere le proprie preoccupazioni possa creare dei problemi e la scoperta che parlare di dubbi sinceri in effetti crea problemi.
4) Enfasi e preoccupazione eccessive a proposito dei demoni e della demonologia in generale. Essi credono che Satana stia cercando con tutti i mezzi di farli uscire dall’Organizzazione rendendo loro miserabile la vita. Quindi le persone nella «vera religione», secondo questo ragionamento, hanno più problemi, sofferenze, malattie fisiche e mentali. Queste cose quindi diventano la «prova» che il gruppo religioso è il popolo di Dio.
5) In alcune zone e in alcuni momenti storici, le persecuzioni reali o temute hanno inciso sulla salute mentale dei Testimoni.
Nel prossimo capitolo esamineremo altri fattori che si sono rivelati importanti nell’influenzare l’alto livello di problemi mentali tra i Testimoni.
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Se il testo di cui parla è quello che ho citato io, lo studioso che lo ha scritto si è mosso con metodo e pertinenza... e dalla sua ricerca ha ricavato che l'incidenza del disagio di matrice psicogena è tra i TdG molto più elevato che nella media di chi TdG non è (ed ha cercato di spiegarne, in parte, i motivi). Del resto non ci vuole un psichiatra clinico per comprendere quanto lo stress e la tensione psicologica a cui sono sottoposti i TdG (senza spesso avere alcuno strumento tramite cui "scaricarsi" adeguatamente) tende a far crescere il livello di ansia dei suddetti in modo molto marcato.
Alcuni Psicologi ritengono che questa ricerca non abbia una validità ecologica e che alcune variabili correlazionali non siano state dovutamente tenute in conto. Io sono dello stesso parere. Non ho avuto modo di leggere proprio tutto ma nei passi che sono stati criticati vi sono effettivamente alcuni errori.

Rosalba Larcan, presidente della Facoltà di Psicologia di Messina è una delle ricercatrici più preparate nella metodologia della ricerca. Con lei abbiamo infatti passato sotto setaccio molte opere tra cui questa, di pseudo ricercatori che poi hanno fatto acqua da tutte le parti.

Ma mi riprometto di rivedere un po' questa ricerca. Non mi ricordo più tanto.
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comet850
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Messaggio da comet850 »

io non sono uno psicologo, e quindi non posso replicare.
solo che da un pò di tempo mi trovo ad osservare i comportamenti di alcuni:
1) che sono da molto tempo alla "verita"
2) che sono nel servizio continuo
3) che sono fuoriusciti dalla betel
4) che sono stati ripresi
e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali.
non so se ti è capitato di vedere oratori nelle sale del regno che hanno manierismi strani e modi di parlare che non sono proprio naturali, ragionamenti contorti,che non portano a niente, così pensi.... ma come ci è arrivato a questo punto?
con questo libro (che però non intendo affatto publicizzare) ho trovato alcune risposte.
tutto qui.
un saluto a tutti.
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Aquarivs ha scritto:
Alcuni Psicologi ritengono che questa ricerca non abbia una validità ecologica e che alcune variabili correlazionali non siano state dovutamente tenute in conto. Io sono dello stesso parere. Non ho avuto modo di leggere proprio tutto ma nei passi che sono stati criticati vi sono effettivamente alcuni errori.

Rosalba Larcan, presidente della Facoltà di Psicologia di Messina è una delle ricercatrici più preparate nella metodologia della ricerca. Con lei abbiamo infatti passato sotto setaccio molte opere tra cui questa, di pseudo ricercatori che poi hanno fatto acqua da tutte le parti.

Ma mi riprometto di rivedere un po' questa ricerca. Non mi ricordo più tanto.
Beh... mai asserito che si tratta di uno studio impeccabile. Nonostante questo, però, fornisce dei dati significativi sulla realtà dei TdG.
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Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

No, lo so che non lo hai detto, ma lo studio non è affatto metodologicamente perfetto. Del resto, non sarà mai possibile campionizzare la wts poiché alcune variabili non potranno mai essere eliminate quali lo stato giuridico sociale, etnia, colore della pelle, educazione, preparazione accademica, istruzione ecc. ecc..
Si può introdurre uno studio correlazionale fra due fattori all'interno della wts ma non tra la wts e la malattia mentale.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Aquarivs ha scritto:No, lo so che non lo hai detto, ma lo studio non è affatto metodologicamente perfetto. Del resto, non sarà mai possibile campionizzare la wts poiché alcune variabili non potranno mai essere eliminate quali lo stato giuridico sociale, etnia, colore della pelle, educazione, preparazione accademica, istruzione ecc. ecc..
Si può introdurre uno studio correlazionale fra due fattori all'interno della wts ma non tra la wts e la malattia mentale.
Sono digiuna di psicologia, ma penso che tu abbia pienamente ragione.
Infatti ,solo prendendo in esame le regole imposte dal culto che si ritengono coercitive e studiandone le ripercussioni sugli adepti, si può arrivare ad una "diagnosi" in tal senso.
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Messaggio da Achille »

A proposito di questo libro di Bergman - psicologo che esercita da molti anni la sua professione, nonché ex TdG - segnalo questa pagina del sito:

http://www.infotdgeova.it/sanzioni/bergman.php" target="_blank

Si veda anche questa presentazione dello stesso autore:

[youtube][/youtube]

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Messaggio da Cristianalibera »

comet850 ha scritto:

e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali.
Tu sei convinto di sapere esattamente cosa sia la normalità?


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Messaggio da Achille »

Interessante anche questa discussione sul tema nel vecchio forum:

http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... dd=4591832" target="_blank
(in particolare gli interventi di Geovologo: "Come sopravvivere quando si lascia il Geovismo")

Achille
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Messaggio da daniela47 »

comet850 ha scritto:io non sono uno psicologo, e quindi non posso replicare.
solo che da un pò di tempo mi trovo ad osservare i comportamenti di alcuni:
1) che sono da molto tempo alla "verita"
2) che sono nel servizio continuo
3) che sono fuoriusciti dalla betel
4) che sono stati ripresi
e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali.
non so se ti è capitato di vedere oratori nelle sale del regno che hanno manierismi strani e modi di parlare che non sono proprio naturali, ragionamenti contorti,che non portano a niente, così pensi.... ma come ci è arrivato a questo punto?
con questo libro (che però non intendo affatto publicizzare) ho trovato alcune risposte.
tutto qui.
un saluto a tutti.

--- e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali. -

Condivido anch’io la riflessione che ha fatto Comet, anche se fatta in modo semplicistica, ma tanto girare attorno alle parole, non cambia l’impressione che ne esce un po’ spontanea.

Gli atteggiamenti che vengono fuori da quell’indottrinamento portano troppo spesso ad esaltazioni, dannose per se stessi e per gli altri, soprattutto se i soggetti sono più fragili e suggestionabili, e non è certo raro trovare elementi con queste caratteristiche all’interno.
Mi appresto subito con il dire che il tutto non è GENERALIZZATO, ci mancherebbe altro !!!!.
Tanto è vero che, come si può notare che non è generalizzato, la prova evidente è la continua fuoriuscita di persone che continuano a conservare la “propria normalità” e prima o poi se ne escano.
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Messaggio da comet850 »

Cristianalibera ha scritto:
comet850 ha scritto:

e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali.
Tu sei convinto di sapere esattamente cosa sia la normalità?


Veronika
non sono convito di sapere che cosa sia, ho solo citato quello che scrive questo medico, e fatto delle osservazioni assolutamente personali di dal di dentro di questo organizzazione; che peraltro, se viste da fuori, sono ancora più forti.
ma se leggi questo libro trovi esperienze e circostanze molto precise, poi sarai te a giudicare.
Cristianalibera

Messaggio da Cristianalibera »

comet850 ha scritto:
Cristianalibera ha scritto:

Tu sei convinto di sapere esattamente cosa sia la normalità?


Veronika
non sono convito di sapere che cosa sia, ho solo citato quello che scrive questo medico, e fatto delle osservazioni assolutamente personali di dal di dentro di questo organizzazione; che peraltro, se viste da fuori, sono ancora più forti.
ma se leggi questo libro trovi esperienze e circostanze molto precise, poi sarai te a giudicare.

Scusami quindi queste parole qui:

"io non sono uno psicologo, e quindi non posso replicare.
solo che da un pò di tempo mi trovo ad osservare i comportamenti di alcuni:
1) che sono da molto tempo alla "verita"
2) che sono nel servizio continuo
3) che sono fuoriusciti dalla betel
4) che sono stati ripresi
e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali.
non so se ti è capitato di vedere oratori nelle sale del regno che hanno manierismi strani e modi di parlare che non sono proprio naturali, ragionamenti contorti,che non portano a niente, così pensi.... ma come ci è arrivato a questo punto?
con questo libro (che però non intendo affatto publicizzare) ho trovato alcune risposte.
tutto qui.
un saluto a tutti."


Non erano le tue?


Saluti
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

comet850 ha scritto:non so se ti è capitato di vedere oratori nelle sale del regno che hanno manierismi strani e modi di parlare che non sono proprio naturali, ragionamenti contorti,che non portano a niente, così pensi.... ma come ci è arrivato a questo punto?
Mha, di solito non credo possa imputarsi a un disagio mentale, quanto affermi, quanto, piuttosto alla "scarsità" dell'oratore o alla difficoltà (anche per lui) di esporre un ragionamento elaborato dalla WTS.
In merito ti racconto un episodio:
Ricordo, nella mia congregazione, un oratore che parlava in fretta mangiandosi le parole.
Il discorso risultava incoprensibile per almeno tre quarti, eppure tutti applaudivano e si complimentavano.
Chiesi, con tatto, alla mia maestra se per caso ero solo io a provare disagio e lei mi rispose che l'oratore era da elogiare, poichè aveva con quel particolare modo d'esprimersi, vinto la balbuzie.
Non importava quel che si capiva, ma era importante la sua buona volontà.
Umanamente ero d'accordo, ma come discepola ero ben contenta che non fosse lui il mio insegnante.
Gabriella
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Messaggio da comet850 »

Cristianalibera ha scritto:
comet850 ha scritto:
Cristianalibera ha scritto:

Tu sei convinto di sapere esattamente cosa sia la normalità?


Veronika
non sono convito di sapere che cosa sia, ho solo citato quello che scrive questo medico, e fatto delle osservazioni assolutamente personali di dal di dentro di questo organizzazione; che peraltro, se viste da fuori, sono ancora più forti.
ma se leggi questo libro trovi esperienze e circostanze molto precise, poi sarai te a giudicare.

Scusami quindi queste parole qui:

"io non sono uno psicologo, e quindi non posso replicare.
solo che da un pò di tempo mi trovo ad osservare i comportamenti di alcuni:
1) che sono da molto tempo alla "verita"
2) che sono nel servizio continuo
3) che sono fuoriusciti dalla betel
4) che sono stati ripresi
e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali.
non so se ti è capitato di vedere oratori nelle sale del regno che hanno manierismi strani e modi di parlare che non sono proprio naturali, ragionamenti contorti,che non portano a niente, così pensi.... ma come ci è arrivato a questo punto?
con questo libro (che però non intendo affatto publicizzare) ho trovato alcune risposte.
tutto qui.
un saluto a tutti."


Non erano le tue?


Saluti
Veronika
si ma, scusa che cosa vuoi dire, non capisco.
se sei una tdg e sei qui vuol dire che sei d'accordo.
se non sei una tdg chiedi altri altri che vedono le cose dal di dentro.
oppure ti leggi alcune pagine di questo libro e vedi esperienze di vita vissuta di gente che addirittura è arrivata al suicidio.
dai una occhiata anche ai link di Achille, poi trai le tue conclusioni.
bye bye.
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Non è una ricerca che ha una completa validità. E' noto infatti che numerosi sono i fattori in comune che spingono l'individuo ad aderire alla suddetta religione. Fattori che poi si fanno sentire durante la loro adesione. Eppure nessuno di questi viene considerato quando si parla di malattie mentali. Non si considera che il passaggio nella WTS rappresenti una tappa piuttosto che un fattore di indagine.
Non occorre uno scenziato per, una volta esaminata la cosa, comprendere che certi fattori preesistevano all'adesione e che quindi non è la wts ha scatenarli ma sono tali fattori ad aver reso l'adesione più probabile.
Cristianalibera

!!!

Messaggio da Cristianalibera »

comet850 ha scritto:

Cristianalibera ha scritto:

Tu sei convinto di sapere esattamente cosa sia la normalità?


Veronika
non sono convito di sapere che cosa sia, ho solo citato quello che scrive questo medico, e fatto delle osservazioni assolutamente personali di dal di dentro di questo organizzazione; che peraltro, se viste da fuori, sono ancora più forti.
ma se leggi questo libro trovi esperienze e circostanze molto precise, poi sarai te a giudicare.

Scusami quindi queste parole qui:

"io non sono uno psicologo, e quindi non posso replicare.
solo che da un pò di tempo mi trovo ad osservare i comportamenti di alcuni:
1) che sono da molto tempo alla "verita"
2) che sono nel servizio continuo
3) che sono fuoriusciti dalla betel
4) che sono stati ripresi
e vedo in molti casi atteggiamenti o, come dire, comportamenti, che non sono proprio normali.
non so se ti è capitato di vedere oratori nelle sale del regno che hanno manierismi strani e modi di parlare che non sono proprio naturali, ragionamenti contorti,che non portano a niente, così pensi.... ma come ci è arrivato a questo punto?
con questo libro (che però non intendo affatto publicizzare) ho trovato alcune risposte.
tutto qui.
un saluto a tutti."


Non erano le tue?


Saluti
Veronika[/quote]
si ma, scusa che cosa vuoi dire, non capisco.
se sei una tdg e sei qui vuol dire che sei d'accordo.
se non sei una tdg chiedi altri altri che vedono le cose dal di dentro.
oppure ti leggi alcune pagine di questo libro e vedi esperienze di vita vissuta di gente che addirittura è arrivata al suicidio.
dai una occhiata anche ai link di Achille, poi trai le tue conclusioni.
bye bye.[/quote]

No, era solo per coerenza, tu avevi dato un giudizio personale dicendo che osservando certi tdG cioè pionieri e beteliti vedevi dei comportamenti non normali, poi ti ho fatto una domanda cioè se tu fossi capace a dare un giudizio su cosa fosse la normalità.
Tu invece mi risposi che avevi solo citato il libro... ora invece mi dici che cosi non è allora come cavolo è?


Veronika
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Messaggio da Achille »

Interessante anche questo articolo:

http://www.carm.org/jw/mental.htm" target="_blank

(la traduzione automatica: http://tinyurl.com/rnqcd" target="_blank )

Segnalo anche quest'altra discussione dove vengono riportati e discussi altri punti del libro di Bergman:

http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... dd=4592359" target="_blank

Nella seconda pagina ( http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... 592359&p=2" target="_blank ) ho riprodotto la seguente tabella che si trova nel libro di Bergman:

Immagine

Alcune mie osservazioni:
..
Quella di Spencer è solo una delle varie riverche pubblicate da Bergman. Anche altri specialisti sembrano essere concordi nel dichiarare che vi siano percentuali di malattie mentali superiori alla media fra i TdG.
Per quanto riguarda la ricerca di Spencer, sono interessanti anche queste osservazioni di Bergman (p.55):
VALUTAZIONE DELLA RICERCA DI SPENCER
A causa del tipo di campione usato per questa ricerca, è possibile che questo studio sottostimi in modo significativo il livello di malattia mentale tra i Testimoni. Il principale motivo per cui le statistiche di Spencer potrebbero essere sottostimate è che i Testimoni tendono a evitare del tutto il trattamento psichiatrico, soprattutto in un ospedale per malattie mentali. La Società Torre di Guardia è estremamente critica verso la professione e la terapia psichiatrica in generale. Anche se l’insegnamento ufficiale odierno (1992) è che la decisione di rivolgersi a uno psichiatra o a uno psicologo spetti alla coscienza del singolo Testimone, la maggior parte della letteratura dei Testimoni rivela un forte pregiudizio contro la psichiatria e ogni forma di intervento di igiene mentale. Il tipico Testimone crede che sia molto sciocco o addirittura totalmente sbagliato rivolgersi a uno psichiatra o a uno psicologo.

Spencer ha dovuto affidarsi alle dichiarazioni degli stessi pazienti sulla loro identità religiosa. E possibile che molti Testimoni non abbiano ammesso la loro vera identità religiosa durante le procedure di ricovero in ospedale. I Testimoni costretti a ricorrere ai servizi psichiatrici sono estremamente riluttanti ad ammettere di essere seguaci della Società Torre di Guardia. Molti pazienti con cui ho lavorato, infatti, hanno riferito di essere di religione «protestante» o addirittura «atei» anziché ammettere di essere «Testimoni di Geova». Molti Testimoni mentalmente malati si vergognano molto del loro problema e spesso evitano di essere onesti e aperti con il terapeuta perché temono che la conoscenza pubblica della loro malattia possa portare discredito sulla loro religione*:

* Si vedano G. RYLANDER, «Jehovah’s Vittan — En Psykologisk-Socio logisk Studie», in Nordz Medicin, voi. 29, gennaio-marzo 1946, n.1, pp. 526-533; e BERGMAN, [C]Jehovah Witnesses and Kindred Groups[/C]..., cit.
La tabella riportata nel mio post precedente si riferisce ad una ricerca di G. Rylander, piuttosto datata (1946). Bergman riconosce che in seguito le cose sono cambiate all'interno dell'organizzazione:
Lo studio più ampio sulla malattia mentale tra i Testimoni fu condotto da Rylander nel 1946. Va sottolineato che ai tempi in cui fu condotta questa ricerca — oltre quaranta anni fa — la composizione dei Testimoni era un po’ diversa da quella attuale. Erano allora molto più poveri come gruppo. Essi inoltre attiravano più disadattati e persone con problemi di quanto facciano attualmente.
I Testimoni si sono allineati, in un certo senso, alla società normale. Le loro Sale del Regno oggi sono spesso edifici lussuosi e costosi, alcuni del valore di diverse centinaia di migliaia di dollari; anni fa essi affittavano stanze economiche con sedie pieghevoli. Anche se, ancora oggi, pochi hanno studiato all’università, la maggior parte ha un lavoro rispettabile e molti vivono in quartieri della media borghesia.
Le nuove religioni tendono ad attirare i disadattati sociali ma, quando crescono, i loro membri tendono a conformarsi di più alle norme della classe media. La maggior parte degli autori ha descritto i Testimoni di quarant’anni fa in modo molto sfavorevole, ma oggi si sottolineano gli evidenti cambiamenti economici positivi avvenuti. In breve, sono più rispettabili, più accettati, più borghesi.
Rylander si occupava soprattutto del problema degli obiettori di coscienza in Svezia, un gruppo per cui provava forte simpatia.

Rylander sottolineò il fatto che la sua diagnosi non veniva fatta in base all’accettazione da parte dei Testimoni delle credenze e degli insegnamenti della WTS, ma in base a comportamenti chiaramente patologici e a tendenze evidenti ancora prima della loro conversione religiosa: queste comprendevano stati definiti di paranoia pienamente confrontabili sia tra i Testimoni che tra altri, timidezza eccessiva, depressione acuta e così via. Per quanto riguarda le persone che egli prese in esame, si trattava di 135 obiettori di coscienza: 126 erano Testimoni. Dei rimanenti, 6 appartenevano a chiese libere come i battisti o i pentecostali. Solo 2 erano obiettori per scelta etica. E dei 126 Testimoni esaminati, almeno 110 erano ministri a tempo pieno o parziale, cioè l’equivalente dell’odierno pioniere.

Un'altra ricerca, condotta da uno specialista che esaminò i ricoveri in ospedali psichiatrici privati e statali e nelle cliniche psichiatriche dello stato dell’Ohio dal 1972 al 1976, viene menzionata a p. 69 del libro di Berman. Uno studioso (Montague), esaminando i dati raccolti in base ai ricoveri negli ospedali locali, stimò che
"La percentuale di disturbi mentali fra i Testimoni di Geova è di circa dieci-sedici volte più alta di quella riscontrata in generale in un campione di non-Testimoni... Circa il 10% dei proclamatori (membri effettivi) di una congregazione media ha serio bisogno di aiuto professionale, anche se molti Testimoni sanno nascondere molto bene questo fatto...
...

Achille
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Messaggio da Aquarivs »

Interessante che su 126 Testimoni la ricerca non riporti soggetti sani. L'assenza di un campione contro tendenza è il primo segno di una ricerca fallimentare..
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Messaggio da comet850 »

Aquarivs ha scritto:Interessante che su 126 Testimoni la ricerca non riporti soggetti sani. L'assenza di un campione contro tendenza è il primo segno di una ricerca fallimentare..
potrebbe essere che il campione preso in esame riguardi casi già ad uno stadio "terminale", intendo persone che si sono rivolte ad un medico?
e quindi già con delle patologie?
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Messaggio da Achille »

Come ho scritto sopra, questa tabella è una delle tante ricerche pubblicate nel libro di Bergman.
Si tratta di uno studio di G. Rylander del 1946. Bergman ha osservato che in quegli anni i TdG «attiravano più disadattati e persone con problemi di quanto facciano attualmente».

Anche senza fare dei particolari studi, è piuttosto evidente che i TdG fanno più proseliti fra le persone che hanno dei "problemi", sia che si tratti di problemi di natura materiale, sia che si tratti di difficoltà di natura psicologica: nella "setta" queste persone trovano un aiuto - che può essere reale o solo apparente - per i loro problemi. Anche il fatto, per esempio, che i più recenti aumenti dei TdG si verifichino principalmente nei paesi economicamente sottosviluppati, o fra gli immgrati, è una chiara indicazione che "l'aiuto" che essi offrono alle persone è un fattore predominate nell'indurre alla conversione.

Lo studio di Rylander, come ho scritto sopra, «sottolineò il fatto che la sua diagnosi non veniva fatta in base all’accettazione da parte dei Testimoni delle credenze e degli insegnamenti della WTS, ma in base a comportamenti chiaramente patologici e a tendenze evidenti ancora prima della loro conversione religiosa».

Bergman nel suo libro ha pubblicato varie altre ricerche che confermano che la percentuale di persone affette da disturbi psicologici fra i TdG è maggiore ripetto alla società in generale, addirittura secondo uno studioso, è «di circa dieci-sedici volte più alta di quella riscontrata in generale in un campione di non-Testimoni» ( http://www.jwfacts.com/watchtower/mental-issues.php" target="_blank Montague and Other Researchers).

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