Convinzioni
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Convinzioni
«Un uomo che ha delle convinzioni radicate è un uomo difficile da cambiare. Ditegli che non siete d’accordo con lui e vi volterà le spalle. Mostrategli dei dati o delle cifre e metterà in dubbio le vostre fonti. Fate appello alla logica e non capirà la vostra posizione. Sappiamo tutti quanto sia inutile tentare di modificare una convinzione radicata, specie se chi la porta avanti ci ha investito sopra. Conosciamo tutti la varietà degli ingegnosi meccanismi difensivi con cui le persone proteggono le proprie convinzioni, riuscendo a mantenerle illese dagli attacchi più devastanti. Ma l’ingegnosità dell’essere umano va oltre la semplice protezione di un’idea consolidata. Supponete che un individuo creda ciecamente in una determinata cosa; supponete ancora che sia impegnato a investire in quella convinzione, che abbia intrapreso azioni irrevocabili in nome di essa; supponete infine che gli sia stato dimostrato in maniera concreta, inequivocabile e innegabile che si sbaglia, che cosa accadrà? Quell’individuo si dimostrerà spesso non solo indifferente ai dati di fatto che sconfessano la sua convinzione, ma anche più sicuro che mai della veridicità delle sue idee. Anzi, potrebbe dimostrare addirittura un nuovo fervore che lo porterà a cercare di fare proseliti» (Festinger, "When Prophecy Fails", p. 27).
Le convinzioni non sono processi logici, non riguardano la realtà, ma l’interpretazione di certi fatti. È necessario acuire molto lo sguardo per riconoscere le convinzioni che possono limitare la nostra vita e le nostre scelte e quelle che, invece, possono sostenerci e rivelarsi ottime risorse per realizzare i nostri cambiamenti.
È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.
A. Einstein
La falsità è la verità degli altri.
O. Wilde
La religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli che ne fanno un mestiere.Seneca
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E' ultra vero! E' come se nella persona che ha una convinzione radicata scattasse incosciamente una sorta di autodifesa poichè percepisce nella modifica un "pericolo" che attenta al suo modus vivendi che verrebbe stravolto.Achille Lorenzi ha scritto:«Un uomo che ha delle convinzioni radicate è un uomo difficile da cambiare. Ditegli che non siete d’accordo con lui e vi volterà le spalle. Mostrategli dei dati o delle cifre e metterà in dubbio le vostre fonti. Fate appello alla logica e non capirà la vostra posizione. Sappiamo tutti quanto sia inutile tentare di modificare una convinzione radicata, specie se chi la porta avanti ci ha investito sopra. Conosciamo tutti la varietà degli ingegnosi meccanismi difensivi con cui le persone proteggono le proprie convinzioni, riuscendo a mantenerle illese dagli attacchi più devastanti. Ma l’ingegnosità dell’essere umano va oltre la semplice protezione di un’idea consolidata. Supponete che un individuo creda ciecamente in una determinata cosa; supponete ancora che sia impegnato a investire in quella convinzione, che abbia intrapreso azioni irrevocabili in nome di essa; supponete infine che gli sia stato dimostrato in maniera concreta, inequivocabile e innegabile che si sbaglia, che cosa accadrà? Quell’individuo si dimostrerà spesso non solo indifferente ai dati di fatto che sconfessano la sua convinzione, ma anche più sicuro che mai della veridicità delle sue idee. Anzi, potrebbe dimostrare addirittura un nuovo fervore che lo porterà a cercare di fare proseliti» (Festinger, "When Prophecy Fails", p. 27).
Tuttavia sono convinta che le persone intellettualmente oneste possano, nel tempo, arrivare a capire che sono nel torto.
Di conseguenza si troveranno dinanzi ad una scelta non certo facile: affrontare con coraggio una svolta importante della propria vita o continuare come prima con il peso della consapevolezza che certamente sfocerà in un costante malessere interiore.
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Le convizioni non le si applica solo alle religioni, dove a mio modesto parere è molto più semplice difendere l'ottusità delle credenze astratte, visto che molte di esse non possono essere smentite con le cose concrete.
Basta pensare all'ottusità di Adolf Hitler a fine guerra, rinchiuso come un topo nel bunker sperava in una svolta.....
O gente che ha investito molto in progetti senza speranza pur con dati alla mano....
Non capisco a questo punto se il problema sia più una convinzione mentale o una presa di posizione dettata dall'orgoglio.....
Bertrand Russel diceva che gli stupidi sono sicuri di tutto, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi.....
Basta pensare all'ottusità di Adolf Hitler a fine guerra, rinchiuso come un topo nel bunker sperava in una svolta.....
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Non capisco a questo punto se il problema sia più una convinzione mentale o una presa di posizione dettata dall'orgoglio.....
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« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
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Perchè non confrontarsi con altre persone che si sono espresse a tal proposito?
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http://www.convinzioni.it/page14/page61/page61.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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"Come può uno scoglio arginare il mare? Anche se non voglio torno già a volare..." - Mogol
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guardato Agabo ..agabo ha scritto:Perchè non confrontarsi con altre persone che si sono espresse a tal proposito?
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pero non male come frasi ...da farci un pensierino di quello che dicono questi personaggi
- Achille
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Definizione
"Curiosa" la definizione che se ne dà su un dizionario: Stato della mente resa certa da prove di fatto o da ragioni, del vero di chicchessia.
Ne risulta quindi che fin quando le mie prove di fatto o le ragioni rendono certa lo stato della mia mente continua a tenere tale convinzione. Quindi la ricerca delle prove e delle ragioni non deve mai vernir meno per evitare convinzioni errate.
Visto ciò e visto anche la continua ricerca fino a che punto devo ritenere le mie convinzioni veritiere? Potrebbe esistere qualche altra ragione, qualche altra prova di fatto che IO non ho ancora valutato ma che in realtà esiste e confuta la mia convinzione.
In tal modo però non si può essere convinto di nulla!?
Ne risulta quindi che fin quando le mie prove di fatto o le ragioni rendono certa lo stato della mia mente continua a tenere tale convinzione. Quindi la ricerca delle prove e delle ragioni non deve mai vernir meno per evitare convinzioni errate.
Visto ciò e visto anche la continua ricerca fino a che punto devo ritenere le mie convinzioni veritiere? Potrebbe esistere qualche altra ragione, qualche altra prova di fatto che IO non ho ancora valutato ma che in realtà esiste e confuta la mia convinzione.
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Se il ragionamento non fa cambiare oppinione a una persona ..Viandante ha scritto:"Curiosa" la definizione che se ne dà su un dizionario: Stato della mente resa certa da prove di fatto o da ragioni, del vero di chicchessia.
Ne risulta quindi che fin quando le mie prove di fatto o le ragioni rendono certa lo stato della mia mente continua a tenere tale convinzione. Quindi la ricerca delle prove e delle ragioni non deve mai vernir meno per evitare convinzioni errate.Visto ciò e visto anche la continua ricerca fino a che punto devo ritenere le mie convinzioni veritiere? Potrebbe esistere qualche altra ragione, qualche altra prova di fatto che IO non ho ancora valutato ma che in realtà esiste e confuta la mia convinzione.
In tal modo però non si può essere convinto di nulla!?
e la sua convinzione rimane inalterata ..
l'unica via sarebbe se è possibile è quella visiva ...
Forse solo vedendo con i propri occhi una persona si rende conto dello sbaglio e cambia oppinione..
e la sua convinzione dell'essere convinto di una cosa va a farsi friggere ..è costretto a cambiar parere
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Bè come in tutte le cose ci sono convinzioni assolute e convinzioni relative.....
Il più delle volte le convinzioni relative cambiano al variare del tempo, degli usi e dei costumi o delle scoperte scientifico tecnologiche.....
Solitamente la persona intelligente cerca di capire fino a che punto possa valere il giocarsi tutto fino alla fine per rimanere fedeli alle proprie convinzioni.
In alcuni casi questo ha portato alla creazione di eroi, patrioti o grandi pensatori, ma in altri casi ha generato mostri ed orrori....
Il più delle volte le convinzioni relative cambiano al variare del tempo, degli usi e dei costumi o delle scoperte scientifico tecnologiche.....
Solitamente la persona intelligente cerca di capire fino a che punto possa valere il giocarsi tutto fino alla fine per rimanere fedeli alle proprie convinzioni.
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Da un punto di vista meramente gnoseologico non c'è nulla di negativo nelle convinzioni, tutto sta nella giustificabilità razionale delle stesse, il che, come ci ha insegnato il grande Plantinga, non necessariamente è legato alla "dimostrabilità" delle medesime. Si è pienamente giustificati nell'essere convinti di molte cose, anche se non si hanno delle dimostrazioni per le stesse (famoso è l'esempio, sempre di Plantinga, della convinzione, che tutti abbiamo, dell'esistenza di altre menti oltre la nostra). Una convinzione (intendendo questo termine come un sinonimo di "certezza") diventa ingiustificata lì dove ci siano degli "sconfiggitori" (sempre per rifarmi al lessico di Plantinga) della stessa, dei quali però ci si rifiuta di tener conto. Ma qui usciamo dall'ambito teoretico e si sfocia nella psicologia.
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Però Trianello, il problema delle convinzioni astratte viene fuori quando esse interferiscono nella vita pratica, ed è proprio in questo momento che bisognerebbe interrogarsi sulla loro bontà....
Per i talebani, come per i nazisti, come per i giapponesi della prima metà del secolo scorso, uccidere chi non era o la pensava come loro era del tutto naturale e giustificabile dalle proprie convinzioni.....
Quindi un conto è essere convinti che una forza invisibile mi trattiene oggettivamente al suolo e mi spinge verso terra, ed un'altra è farsi saltare in aria con una granata perchè soldato del divino Tenno che non si arrende......
Per i talebani, come per i nazisti, come per i giapponesi della prima metà del secolo scorso, uccidere chi non era o la pensava come loro era del tutto naturale e giustificabile dalle proprie convinzioni.....
Quindi un conto è essere convinti che una forza invisibile mi trattiene oggettivamente al suolo e mi spinge verso terra, ed un'altra è farsi saltare in aria con una granata perchè soldato del divino Tenno che non si arrende......
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Appunto, ci sono buone convinzioni e cattive convinzioni. Si può essere convinti nella verità così come nella falistà. In sé, però, l'avere convinzioni non è sbagliato, perché altrimenti saremmo tutti sbagliati a prescindere (in quanto tutti noi abbiamo una miriade convinzioni radicatissime senza le quali ci sarebbe letteralmente impossibile vivere). Il tema di fondo è: io non ragione di dubitare delle mie convinzioni fino a quando non mi vengano mostrate delle ragioni valide per farlo. Una mia convinzione diventa "cattiva" (sempre a livello teoretico) quando, in effetti, ci sono delle buone ragioni per metterla in dubbio e, nonostante questo, io non riesco a rinunciare alla medesima. Non è che l'amante della verità non abbia convinzioni: l'amante della verità è chi ama la verità più delle proprie convinzioni.deliverance1979 ha scritto:Però Trianello, il problema delle convinzioni astratte viene fuori quando esse interferiscono nella vita pratica, ed è proprio in questo momento che bisognerebbe interrogarsi sulla loro bontà....
Per i talebani, come per i nazisti, come per i giapponesi della prima metà del secolo scorso, uccidere chi non era o la pensava come loro era del tutto naturale e giustificabile dalle proprie convinzioni.....
Quindi un conto è essere convinti che una forza invisibile mi trattiene oggettivamente al suolo e mi spinge verso terra, ed un'altra è farsi saltare in aria con una granata perchè soldato del divino Tenno che non si arrende......
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Il problema a questo punto andrebbe proposto ai TDG, i quali essendo nati come una religione millenaristica o come secondo intendimento del primo cristianesimo alla fine del sistema di cose giudaico, ad oggi stanno rivedendo moltissimi punti cardine della loro teologia che altresì hanno convintamente propagandato per 100 anni, ovvero tutto il 1900, ed aspettato una fine che non è venuta.....
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OPSSS... avevo ancora gli occhi chiusi Bruna... ero appena uscita del lettoBrambilla Bruna ha scritto:e stata già scritta da Achille ..eros&thanatos ha scritto:Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
F. Nietzsche
anche se si ripete come frase ..
ciò non fa cambiare la convinzione di essere nel giusto ..
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doppio caffè per teeros&thanatos ha scritto:OPSSS... avevo ancora gli occhi chiusi Bruna... ero appena uscita del lettoBrambilla Bruna ha scritto:e stata già scritta da Achille ..eros&thanatos ha scritto:Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
F. Nietzsche
anche se si ripete come frase ..
ciò non fa cambiare la convinzione di essere nel giusto ..
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Mauro ha scritto:L'opinione è un'idea che possedete: la convinzione è un'idea che possiede voi
J.G.Pollard
Bellissima
Mauro
"Peggio che dire una menzogna è passare tutta la vita rimanendo fedeli ad una menzogna." (Robert Brault)
viewtopic.php?f=7&t=15713#p252414" onclick="window.open(this.href);return false;
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- minstrel
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Grazie!Trianello ha scritto:Non è che l'amante della verità non abbia convinzioni: l'amante della verità è chi ama la verità più delle proprie convinzioni.
A little bit of me, myself and I
«Chi è capace di una visione generale è dialettico, e chi non lo è, no», PLATONE, Repubblica VII,537 c.
Croce-via: un crocevia di croci.
«Chi è capace di una visione generale è dialettico, e chi non lo è, no», PLATONE, Repubblica VII,537 c.
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La vita per quanto bengustata ha i suoi lati amari. L’amaro “salta” in “bocca” quando meno lo pensiamo. La convinzione si può sgretolare, sempreché siamo sicuri di quello che facciamo-diciamo con solide fondamenta, anche se, la convinzione sembra radicata all’inverosimile. La costanza ed il tempo sono i fattori principali a sciogliere “l’infuso” somministrato. Rimane un nocciolo della questione: come faccio a togliermi “quell’amaro” ancora annidato. La ricetta non è facile da mettere in pratica, sempreché la persona, non pensi che rimanere a fare “giardinaggio” produca l’antitesi al suo dilemma.
La natura si sgretola così come l’essere umano, che, nella sua omni sapienza pensa di essere convinto di poter giungere alla Sapienza, quando la Stessa viene da chi ci ha creato.
La vita è un torneo in cui s’innescano dei rituali.
L’essere umano è bugiardo al pari grado dei modi di pensare.
La convinzione si somministra a piccole dosi.
Il frutto della convinzione, nessuno avrà modo di gustarlo.
Questo è un amaro in bocca, e
della vita
La natura si sgretola così come l’essere umano, che, nella sua omni sapienza pensa di essere convinto di poter giungere alla Sapienza, quando la Stessa viene da chi ci ha creato.
La vita è un torneo in cui s’innescano dei rituali.
L’essere umano è bugiardo al pari grado dei modi di pensare.
La convinzione si somministra a piccole dosi.
Il frutto della convinzione, nessuno avrà modo di gustarlo.
Questo è un amaro in bocca, e
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La famiglia, i figli, la religione, la politica, non hanno più spina dorsale
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Sono d'accordo con questa definizione al 100%.Nel contempo penso che è possibile che una convinzione crolli,si sbricioli.Nel mio caso,ero un tdg convinto.In realtà avevo qualche dubbio latente su alcune "interpretazioni" ma li respingevo,ignorandoli.Riassumendo,quando in un dato monmento ho visto con i miei occhi che gli stessi principi che mi sono stati insegnati e ripetuti per anni non venivano applicati dalla stessa organizzazione in questioni specifiche (comitati giudiziari),ho aperto gli occhi.In sostanza anni e anni di insegnamenti rigorosi e di regole,si sono rivoltati contro la stessa organizzazione che li insegna ripetutamente dal podio.Non si possono richiedere degli standard ai propri fedeli e poi non applicarli in modo esemplare!! Così il meccanismo si rompe!Achille Lorenzi ha scritto:«Un uomo che ha delle convinzioni radicate è un uomo difficile da cambiare. Ditegli che non siete d’accordo con lui e vi volterà le spalle. Mostrategli dei dati o delle cifre e metterà in dubbio le vostre fonti. Fate appello alla logica e non capirà la vostra posizione. Sappiamo tutti quanto sia inutile tentare di modificare una convinzione radicata, specie se chi la porta avanti ci ha investito sopra. Conosciamo tutti la varietà degli ingegnosi meccanismi difensivi con cui le persone proteggono le proprie convinzioni, riuscendo a mantenerle illese dagli attacchi più devastanti. Ma l’ingegnosità dell’essere umano va oltre la semplice protezione di un’idea consolidata. Supponete che un individuo creda ciecamente in una determinata cosa; supponete ancora che sia impegnato a investire in quella convinzione, che abbia intrapreso azioni irrevocabili in nome di essa; supponete infine che gli sia stato dimostrato in maniera concreta, inequivocabile e innegabile che si sbaglia, che cosa accadrà? Quell’individuo si dimostrerà spesso non solo indifferente ai dati di fatto che sconfessano la sua convinzione, ma anche più sicuro che mai della veridicità delle sue idee. Anzi, potrebbe dimostrare addirittura un nuovo fervore che lo porterà a cercare di fare proseliti» (Festinger, "When Prophecy Fails", p. 27).
In conclusione,dalla mia esperienza e da quella di altri ex tdg,ho capito che forse l'unico modo per capire che la nostra convinzione è falsa è arrivandoci da soli.Solo provando sulla propria pelle un esperienza traumatica si può essere aiutati ad aprire gli occhi,e vedere la realtà per quella che è.Nel mio caso è successo e sono contento di aver dovuto affrontare quella difficoltà che in realtà mi ha liberato da una falsa convinzione.
‘Peggio che dire una menzogna è passare tutta la vita rimanendo fedeli ad una menzogna.’
Robert Brault.
Robert Brault.
E questa è sempre stata la mia filosofia di vita anche quando ero tdg, filosofia che mi è stata insegnata stranamente dell'anziano che mi fece lo studio, solo che a quanto pare essendo io uscito e lui no, occorre qualcos'altro per determinare che le altrui ragioni siano più valide... Nel caso mio è servito un evento shock come la separazione o meglio come è stata affrontato questo evento da quella organizzazione, a volte mi chiedo cosa farei e cosa sarei ora se non avessi avuto quell'evento...Trianello ha scritto: Il tema di fondo è: io non ho ragione di dubitare delle mie convinzioni fino a quando non mi vengano mostrate delle ragioni valide per farlo.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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