IL NONNOSA DICE:
“La traduzione interlineare del Regno delle Scritture Greche (inglese). Questo è un libro rilegato in tela di 1.184 pagine. Il testo greco che viene usato è quello preparato e pubblicato da Westcott e Hort nel 1881. Sotto di esso è stampata la traduzione letterale parola per parola. Nella colonna a destra su ciascuna pagina è presentata la traduzione moderna che si trova nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture in edizione riveduta. Comunque, nella traduzione letterale interlineare del greco le parole inglesi non sono prese dal corpo o direttamente dalla Traduzione del Nuovo Mondo e poste sotto l’appropriata parola greca. No! Ma sotto ciascuna parola greca è posto il suo significato basilare, secondo la sua costruzione grammaticale, sia che questo concordi letteralmente con la Traduzione del Nuovo Mondo o no. Ciò che noi come studenti biblici dovremmo volere è quello che dice il testo greco originale. Solo avendo questo basilare significato possiamo determinare se la Traduzione del Nuovo Mondo o qualsiasi altra traduzione della Bibbia è giusta o no.” (La Torre di Guardia 1/671970 p. 340)
Si noti la dichiarazione secondo la quale “ciò che noi studenti biblici dovremmo volere è quello che dice il testo greco originale. Solo avendo questo basilare significato possiamo determinare se la Traduzione del Nuovo Mondo o qualsiasi altra traduzione della Bibbia è giusta o no”.
Dal che ne deriva che è la stessa Società Torre di Guardia a giudicare la sua traduzione.
Credo che la WTS voleva intendere un'altra cosa, ossia:
Che per traduzione interlineare, si intende letteralmente "tradurre sulle linee", quindi la WT si è preoccupata di inserire sotto al testo greco, la traduzione parola per parola nel suo significato principale, senza che questo, debba giustificare, (e penso che tutti siano concordi), di inserire lo stesso significato principale per forza nella traduzione di senso compiuto che si trova al margine destro.
Quindi, quando la WTS dice:
“ciò che noi studenti biblici dovremmo volere è quello che dice il testo greco originale", vuole intendere proprio quello che ho detto sopra.
Per esempio, riguardo al passo di Matteo 26:26, sappiamo tutti che il testo originale dice
ESTIN, e sappiamo anche che il verbo in questione ha come significato principale il verbo essere, infatti è la terza persona singolare di questo verbo, ossia (é).
Sappiamo anche che la TNM traduce con: " Questo
significa il mio corpo".
Quindi c'è da chiedersi il perchè?
La parola tradotta "significa" nella TNM (estin, forma declinata di eimi) è una forma del verbo greco "essere", che però vuole anche dire "significare".
Pertanto, il Greek-English Lexicon of The New Testament di Thayer dice che questo verbo "è spesso [equivalente a] denotare, significare, voler dire".
In effetti, "significa" è una traduzione logica in questo contesto. Quando Gesù istituì l'Ultima Cena la sua carne era ancora sulle sue ossa, perciò come poteva il pane essere la sua carne letterale?
Quindi, come già ho detto spora, la WTS voleva intendere proprio questo, che bisognava tradurre (in senso compiuto moderno) in modo da farci trasmettere quello che il testo greco originale voleva dirci.
Ovviamente qui (in Matteo 26:26) è successo questo, perché c'è in gioco la dottrina della transustanziazione, accettata dalla CC e rifiutata dalla WTS, altrimenti, nessuno ci avrebbe fatto caso, come del resto avviene per esempio in Matteo 13:38, dove non ci vuole chissà quale erudizione o esegesi biblica per capire che il "Campo non
è letteralmente il mondo, ma
significa o rappresenta lo stesso".
Del resto, noi che siamo persone razionali, mica alle soglie del 2014 vogliamo credere ancora a questo?:
Da TRECCANI:
transustanziazione,
Nel linguaggio dei teologi cattolici, la totale conversione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo in forza delle parole della consacrazione pronunziate dal sacerdote nella Messa.