La verità sul medio oriente, oltre la propaganda antisemita

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deliverance1979
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Forse caro Franco dovremmo subire anche noi un pò di quello che hanno subito gli ebrei, forse servirà per svegliarci un pò. :strettamano:
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
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DeProggy
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Messaggio da DeProggy »

Franco Coladarci ha scritto:11.01.2015


"Ci sono alcuni fatti:
1. C'è una guerra contro l'Occidente, in particolare contro gli ebrei e la stampa non abbastanza ossequiente, ma anche contro la vita civile. La serie degli attacchi è infinita: dalle Twin Towers alla metropolitana di Londra, dalla stazione di Madrid a Charlie Hebdo, dai bambini ebreidella scuola di Tolosa ai visitatori del Museo ebraico di Bruxelles, dalla coppia di ebrei stuprata due settimane fa in periferia di Parigi, agli attacchi automobilistici di Digione e di Nantes e di Gerusalemme, dagli spari contro le sinagoghe alle molotov contro i ristoranti Kasher della settimana scorsa, dalla strage alla sinagoga di Gerusalemme a quella di Charlie Hebdo e del supermercato ebraico di Parigi.

Articolo completo
http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=56719" onclick="window.open(this.href);return false;
Franco
Quasi tutti attacchi sotto falsa bandiera! FALSE FLAG!!...
a scopo di fomentare ulteriore odio tra i vari grupi religiosi per raggiungiere il massimo obiettivo- "lo scontro delle civilta´".
Cosi con l´ennesimo "divide et impera" i poveri si scannano tra di loro e i banksters se la godono divertendosi. Chi presenta e interpreta le notizie e gli avvenimenti (coscientemente o non) come quotato sopra non fa altro che propaganda a beneficio di questi carnefici incravattati.
"La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre" - Albert Einstein
L´AMORE INFINITO E´ L´UNICA VERITA´, tutto il resto e´illusione - David Icke
Presentazione: viewtopic.php?f=8&t=8764&p=127135#p127135" onclick="window.open(this.href);return false;
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Volevo riportare una notizia che questa mattina ho sentito alla radio e che si ricollega con i fatti terroristici avvenuti in Francia.
La Francia conta la più grande comunità ebraica europea, circa 600.000 persone.
Già nel 2002 50.000 ebrei, poco meno del 10% del totale, temevano un clima ostile nei confronti della loro comunità e fecero domanda allo stato d'Israele per la procedura di espatrio.
L'allora presidente della repubblica francese tuono contro questa richiesta sentendosi preso in causa circa la non sicurezza degli ebrei francesi e quindi ebbe un battibecco con l'allora presidente israeliano.
Si fece sera e si fece mattina, passano 12 anni ed ancora queste domande di questi ebrei vengono di nuovo ripresentate per andare in Israele.
Israele ha sempre e puntualmente accettato tali richieste, proprio perchè lo stato d'Israele serve a questo.

Ora io dico, ma chi non vuole integrarsi con la nostra civiltà e non sono gli ebrei, non viene mai in mente a costoro di levarsi dalle scatole?
Secondo, possiamo permettere che 50.000 ebrei che a livello culturale sono molto vicini a noi possano sentirsi ostaggio a casa loro?
Cosa non sta funzionando in Europa.
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Ray
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Judenhass in Jerusalem
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Ray ha scritto:

Judenhass in Jerusalem
Evito di commentare il video perchè poi esce il peggio di me, e mi accusano di essere un sionista e pure nazista...
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Israele, Corte Penale dell’Aja: “Verifica preliminare su crimini di guerra a Gaza”
Lo ha reso noto la procuratore capo della Corte penale internazionale dell’Aja, Fatou Bensouda, secondo cui l'inchiesta riguarderà pratiche messe in atto nei Territori palestinesi tanto dal governo di Gerusalemme quanto da fazioni palestinesi. Una decisione "scandalosa", secondo il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... na/1346103" onclick="window.open(this.href);return false;

La corte penale dell’Aja apre indagine preliminare su eventuali crimini di guerra d’Israele in Palestina
L’ira del ministro degli Esteri Liberman: «Una decisione scandalosa»

http://www.lastampa.it/2015/01/16/ester ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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Achille
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La Corte Penale dell’Aja come l’ONU: vuole colpire Israele ma non chi compie veri crimini di guerra

http://ilsapienteguardiano.blogspot.it/ ... vuole.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Copio/incollo l'articolo di Battista pubblicato sul "Corriere":

L’Aia e l’assurda liturgia dei processi anti Israele
di Pierluigi Battista

L’Onu è quell’ente mondiale faraonico, costoso e inutile che si fa umiliare a Srebrenica e in Ruanda, mette a capo della commissione sui Diritti umani nazioni che i diritti umani li fanno a brandelli e chiama a dirigere la commissione sui Diritti delle donne Nazioni in cui le donne sono legalmente stuprate, fustigate e lapidate.

Poteva forse la Corte internazionale di giustizia dell’Aia, che delle Nazioni Unite è emanazione, non emularne le iniziative grottesche? Certo che no. E infatti, invece di perseguire i tiranni sanguinari alla Mobutu, i professionisti della pulizia etnica, la Cina che ha massacrato il Tibet, i fanatici che stanno violentando le bambine in Nigeria e sgozzando gli insegnanti, i Paesi arabi «moderati» in cui è pratica corrente la decapitazione delle donne e la somministrazione di centinaia di frustate ai blogger «blasfemi», gli scherani di Hamas che ammazzano a gruppi i «collaborazionisti», ossia i dissidenti fucilati a Gaza come monito per chiunque osasse profferir parola, il carnefice Assad che usa armi chimiche e ha raso al suolo Aleppo trucidando migliaia di bambini, invece Insomma di operare con un minimo di decenza e di rispetto per la parola «giustizia» che campeggia sulle sue insegne, cosa fa la Corte dell’Aia? Apre a gentile richiesta di massacratori seriali un’inchiesta sui «crimini» di Israele che sarebbero stati commessi a Gaza. Assad al calduccio, protetto dall’Onu. Israele, alla sbarra.

Finora l’inutilità della Corte internazionale si è manifestata secondo questo principio: accanirsi con i dittatori deposti e inoffensivi, come Mllosevic, ed emettere ridicoli mandati di cattura contro uno stragista come il presidente del Sudan Al Bashir, responsabile dei massacri del Darfur. Ovviamente Al Bashir si fa beffe di quel mandato di cattura. Prendersela con chi non conta più niente è più facile, e giustifica le spese sostenute per tenere in piedi un tribunale che con molta saggezza gli Stati Uniti continuano a boicottare per non sottoporsi al riti di una tragica messinscena.

Ora c’è un altro modo facile facile per guadagnarsi il consenso dei dittatori internazionali e dei teorici delle pulizie etniche: prendersela con Israele. A pochi giorni dalla strage nel supermarket kosher di Parigi, mentre i Parlamenti europei danno una mano ad Hamas, si inizia ad inscenare la grande liturgia in cui il malvagio Israele viene indicato come il male assoluto. E non c’è niente da ridere.

(Fonte: Corriere della Sera, 19 Gennaio 2015)
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Poverini. Non gli vuole bene nessuno.
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27 gennaio: una parola, la più importante

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Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

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Israele è l'argine contro una nuova Shoah

Cari amici,
nel mio articolo di ieri non vi ho detto la parola fondamentale per non dimenticare davvero e l'ho fatto apposta, perché volevo farlo oggi. Questa parola è Israele. Lo stato di Israele naturalmente non c'era settant'anni fa, ma questa non è la ragione per cui si possa dire che non c'entra - tutto il contrario. La Shoà c'è stata, ha avuto le dimensioni che sappiamo, l'orrore che conosciamo, esattamente perché non c'era Israele. Se fosse già esistito Israele, se gli inglesi non avessero tradito la missione loro assegnata dalla comunità internazionale, la Shoà non ci sarebbe stata. E ancora oggi, Israele è ciò che impedisce la ripetizione dello sterminio. L'Europa sta tradendo di nuovo i suoi cittadini ebrei, sta ricominciando a sterminarli, come ha fatto da mille anni. Naturalmente come gli assassini di un tempo non erano affatto briganti di strada ma vescovi, re, buoni fraticelli francescani e domenicani che si confessavano e andavano a messa ogni domenica o piuttosto la dicevano, così anche gli assassini attuali o piuttosto i loro protettori non sono le patetiche ultime raffiche del fascismo; sono buoni democratici che si sciacquano la bocca ogni volta che possono con paroloni tipo democrazia, socialismo, tolleranza, multiculturalismo. E' probabile che oggi stiano sul palco di qualche celebrazione della giornata della memoria. E però da dove governano loro è possibile andarsene, si può votare con i piedi, come gli ebrei francesi che nonostante i buoni propositi di Valls, non si fidano di un presidente come Hollande, e hanno ragione. Il problema per i nostri nonni e bisnoni era che non ci fosse nessuno a difenderli, peggio, che non avessero un posto dove andare. Ci furono vagabondaggi infiniti di profughi dalla Germania, navi che arrivarono in Argentina e a Cuba solo per essere respinte, altre navi fatte esplodere, forse dagli inglesi, forse dai nazisti, per evitare che portassero il loro carico di profughi in Israele, fuggitivi consegnati alle SS, soprattutto gli ebrei più isolati che non sapevano dove e come andarsene.

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Yad Vashem, il Memoriale della Shoah a Gerusalemme

Ora questa difesa c'è, questo luogo dove andare c'è, e non è di altri che facciano i loro calcoli sulla pelle degli ebrei; è nostra e si chiama Israele. Certo, proprio per questa ragione, proprio perché ha lo stesso nome del popolo ebraico, proprio perché ormai contiene la maggioranza degli ebrei del mondo, proprio perché fa la differenza rispetto ad Auschwitz, Israele non è odiato solo dagli arabi, che non sopportano che un pezzo di terra che hanno usurpato per alcuni secoli torni ai legittimi proprietari e soprattutto non tollerano che i loro vecchi schiavi si siano liberati e si siano mostrati infinitamente più efficienti e civili di loro. E' odiato dagli europei che non perdonano agli ebrei di essere sopravvissuti al nazismo e all'Inquisizione e ai cosacchi e a Lutero e alle cacciate e alle stragi di massa e ai ghetti e alle messe forzate e ai rapimenti dei figli e alle conversioni imposte e ai roghi. Non ci sopportano perché siamo vivi - per questo preferiscono molto onorare gli ebrei morti che hanno ucciso peraltro i loro predecessori, quelli che erano seduti prima di loro su cattedre, presidenze, troni e sedie gestatorie.

Per questa ragione cercano oggi di imporre a Israele quello che hanno fatto con i singoli ebrei e le comunità ebraiche nei secoli: disprezzo, discriminazione, boicottaggio, appoggio alla violenza. Israele è il segno della discontinuità dalla Shoà, ma anche la vittima della continuità dell'antisemitismo. Non credete a chi vi dice che c'è il rischio che qualcuno costretto dalle politiche di Israele a un'opposizione dura, possa diventare antisemita. E' vero il contrario: gli antisemiti consapevoli o incoscienti trovano il modo di esprimere il loro odio contro Israele, “l'ebreo delle nazioni”. Per questa ragione Israele è anche la pietra di paragone. Quando vi trovate di fronte qualcuno che vi dice che gli dispiace tanto di Auschwitz, chiedetegli che cosa pensa di Israele. Al di là del sentimentalismo, della comodità di commuoversi per il passato, dell'antifascismo che si estende - bontà sua - anche al genocidio, è l'atteggiamento nei confronti di Israele che chiarisce se uno sta dalla parte millenaria degli assassini di ebrei o no. Chiunque, anche se è di origini ebraiche anzi a maggior ragione se ha queste origini, che si oppone frontalmente ma anche distingue, cincischia fra popolo stato governo politiche - be' costui è un antisemita. Sappiatelo e diteglielo, se ne avete la forza. Vi risponderanno qualcosa di intorcinato come “sarà pur lecito dissentire dalle politiche...” La risposta è no. Cioè è ben lecito in astratto, la libertà di opinione è una cosa che difendiamo. Ma a patto di sapere che ci si sta schierando con gli assassini, che si stanno creando degli alibi agli assassini. Quelli di Parigi come quelli di Auschwitz, come quelli dell'Inquisizione come quelli di Fatah e Hamas come quelli dello Stato Islamico. In fondo, non c'è differenza. Questa è per me la lezione della giornata della memoria. Una parola: Israele.

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Suscitare l’odio per mezzo delle false citazioni

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"Cari amici, mi ha colpito come ultimamente alcuni artisti di pregio, come Leonard Cohen ed Elton John hanno reagito alle vili campagne di boicottaggio che colpiscono sovente Israele, e hanno portato con raggiante quiete il loro messaggio di musica e di pace al popolo ebraico nella sua Terra.
L’armonia non solo della loro musica, ma della gioia, della gratitudine, dell’entusiasmo del pubblico parlava da sola: Israele è un Paese pieno di sogni, di amore, di desiderio di pace e vi mando questo messaggio per dirvi che io lo amo.
Qui dopo l’incredibile persecuzione nazista del grande popolo che vi era nato, esso ha ritrovato la forza di costruire e di vivere pienamente l’arte, la scienza, la medicina, l’agricoltura e purtroppo ha dovuto farlo sempre in condizioni di guerra.
Spero con tutte le mie forze che giunga anche il tempo della pace e della giustizia per quel Paese, e penso che tutti debbano cominciare ad aiutare dicendo con chiarezza: è tempo di smetterla di aggredirlo con bugie e mistificazioni che ce ne danno un’immagine completamente diversa dalla realtà!
Auguri, Israele, io sono con te dalla parte della verità della storia e della vita".

Lucio Dalla
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E già: li ammazzano.

(Parentesi OT: E' come dire che anche fra i TdG non ci sono omosessuali: difatti, o li "castrano", costringendoli a negare la loro identità, oppure li disassociano).

Oltre mille gay palestinesi salvati da Israele nel 2014: http://www.rightsreporter.org/oltre-mil ... -nel-2014/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Haavara: il reich e la creazione di Israele

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La parola “Haavara” significa “trasferimento”. Nel caso specifico si tratta del trasferimento degli ebrei e dei capitali ebraici dalla Germania di Hitler alle colonie sioniste in Palestina: “Haavara” è il nome con il quale si identifica l’accordo siglato nell’agosto del 1933 tra la federazione sionista tedesca, l’Anglo-Palestine Bank e il nuovo governo nazionalsocialista, insediato da pochi mesi.

Non si trattò di una scelta improvvisa e casuale: i colloqui erano iniziati da circa tre mesi[1]. Tra l’altro, il 21 giugno 1933 i sionisti tedeschi avevano inviato un inequivocabile memorandum al “Nuovo Governo” in cui, prendendo le distanze dal processo di assimilazione ebraica, si dicevano pronti a collaborare. Nel testo si può leggere: “Sulla fondazione del nuovo Stato, che ha proclamato il principio della razza, noi vogliamo adattare la nostra comunità alla struttura complessiva in modo che anche per noi, nel settore a noi assegnato, possa realizzarsi una feconda attività per la Patria. […]. La nostra nozione di nazionalità ebraica contempla una chiara e sincera relazione con il popolo tedesco e le sue realtà nazionali e razziali. Proprio perché non vogliamo falsificare questi fondamenti, perché anche noi, siamo contro il matrimonio misto e per il mantenimento della purezza del gruppo degli ebrei […]”[2].

Se ebrei e tedeschi appartenevano a distinte nazionalità (o addirittura razze), l’emigrazione degli israeliti verso una loro “Patria” poteva essere desiderabile per entrambi. La stessa idea di un accordo di trasferimento non era nuova, già prima che Hitler diventasse Cancelliere, la compagnia ebraica Hanotaiah Ltd. aveva in parte gettato le basi per quello che sarebbe diventato l’accordo successivo. Nel 1932 l’obiettivo dell’Hanotaiah era quello di “piantare alberi d’agrumi in Palestina per alcuni ebrei tedeschi e di acquistare i macchinari necessari ed altri beni in Germania con fondi ebraici bloccati”[3].

Ma in cosa consisteva la nuova intesa, l’Haavara? L’ebreo tedesco che avesse voluto trasferirsi in Palestina, avrebbe potuto farlo portando con sé una parte dei suoi capitali depositando il denaro in un conto speciale in Germania. Questi soldi sarebbero stati utilizzati per acquistare materiali da costruzione, attrezzi agricoli, fertilizzanti ed altri beni di produzione tedesca che venivano esportati in Palestina e ricollocati attraverso questo sistema dall’Haavara Ltd. Il ricavato di queste vendite veniva consegnato all’emigrante ebreo una volta arrivato in Palestina in modo che potesse disporre di una certa quantità dei suoi “assets”. Come riporta la circolare 54/1933 del Ministero delle Finanze: “Emigrants will be paid the equivalent of their deposits by the Palestine trust company according to the funds available from the sale of German goods to Palestine”[4]. I beni tedeschi immessi nel mercato palestinese erano utili per l’insediamento dei nuovi immigrati ebrei nelle colonie sioniste e per il consolidamento e lo sviluppo del progetto nazionale.
Mentre in tutto il mondo si avviavano campagne di contestazione e boicottaggio – per la verità inefficaci o controproducenti come tutte le campagne di questo tipo – ai danni del governo nazionalsocialista, entrava in vigore questa intesa logistico-commerciale: nel giugno 1937 la Germania divenne il primo tra i paesi esportatori in Palestina.
L’Haavara fu attiva fino alle soglie della Seconda Guerra Mondiale (con una progressiva cancellazione negli ultimi anni: “The sum involved had been thirty-seven million marks in 1937; it was reduced to nineteen million in 1938 and to eight million in 1939”[5]), decine di migliaia di ebrei tedeschi in quegli anni si insediarono in Palestina.
Questo accordo rappresentò un formidabile strumento nelle mani dei sionisti per sviluppare il loro progetto statale in Palestina, lo storico Edwin Black sostiene che questa intesa “determinò un’esplosione economica nella Palestina ebraica” e rappresentò “un elemento indispensabile nella creazione dello Stato d’Israele”[6]. Per supportare l’emigrazione prosperò in Germania – con l’approvazione degli organi di potere – un’ampia rete di campi di riaddestramento (Umschulungsläger) volti a promuovere le capacità agricole e artigianali degli ebrei destinati ad abbandonare il Reich. La separazione tra israeliti e tedeschi fu favorita con provvedimenti volti a consolidare l’identità ebraica. Per qualche tempo, come ricorda Herbert Strauss, “ai gruppi giovanili ed ai boy scouts sionisti fu permesso di indossare uniformi proprie (cosa negata ad esempio ai gruppi giovanili cattolici, nonostante il Concordato).
Alla polizia segreta e al servizio di sicurezza (SD) (incaricati di controllare le “attività nemiche” come quelle degli ebrei) fu ordinato di promuovere l’emigrazione in Palestina e di non mettere restrizioni alle organizzazioni sioniste”[7]. Lo stesso Strauss, in un altro volume memorialistico sulla sua giovinezza nella comunità ebraica tedesca, riporta:“Doveva essere stata qualcosa di più di una semplice rissa, quando i miei compagni di classe cattolici mi parlarono degli attacchi subiti nel momento in cui la Gioventù Hitleriana, nel 1935 o nel 1936, lì aggredì durante una processione pubblica del Corpus Christi cercando di strappare loro le uniformi da boy scouts cattolici. Di converso ai boy scouts sionisti era permesso indossare, da un’ordinanza di polizia, le loro uniformi, almeno a porte chiuse”[8]. Non solo: una delle due Leggi di Norimberga, quella sulla “Protezione del Sangue e dell’Onore Tedeschi”, aveva proibito “agli ebrei di issare la bandiera con la svastica, ma nondimeno, li autorizzava a mostrare i “colori ebraici”[9].
Se per il Reich l’Haavara aveva aspetti pregevoli (uscita degli ebrei dal territorio nazionale, danno politico e di immagine alle campagne antinaziste all’estero, aumento delle esportazioni in Palestina) non mancavano però le caratteristiche negative. Più esponenti della gerarchia dello Stato – tra cui il nuovo Console a Gerusalemme Döhle – chiesero una revisione dell’Haavara partendo in particolare da tre argomentazioni: “1) uscita di merci dalla Germania senza ingresso [corrispondente] di valute o merci straniere; 2) questo sistema costringeva l’elemento non-ebraico in Palestina a finanziare l’immigrazione ebraica; 3) facilitava la creazione di uno Stato nazionale ebraico con capitale tedesco”[10]. In particolare l’ultimo punto aveva una chiara connotazione politica, a questo proposito non mancarono gerarchi che fecero notare come la creazione di uno stato sionista avrebbe allargato la sfera d’influenza dell’internazionale ebraica attraverso una nuova “base di potere”, che per l’occasione fu paragonata “allo Stato del Vaticano per il Cattolicesimo politico o Mosca per il Comintern”. Questo fatto avrebbe anche irritato enormemente gli arabi. Nel dibattito circa l’opportunità di rivedere e riformare l’Haavara intervenne lo stesso Hitler il quale diede luogo ad uno specifico impegno nel gennaio del 1938, per continuare l’emigrazione ebraica in Palestina.
Anche da parte sionista vi furono critiche. L’accusa di una politica troppo accomodante verso il Reich arrivarono da diversi esponenti del movimento, in particolare nell’area anglo-americana. Oltre a queste dissociazioni, un partito che si distinse – in maniera apparentemente paradossale – nell’opposizione all’accordo fu il partito revisionista che raggruppava i cosiddetti “fascisti del sionismo”. Il loro carattere intransigente li portò a bollare l’intesa come un tradimento e una “svendita” dell’onore degli ebrei.
Tra i difensori dell’Haavara non mancarono figure centrali della futura politica israeliana, tra cui diversi primi ministri, “David Ben Gurion e Moshe Shertok (poi Sharett) si batterono a favore dell’accordo nei congressi sionisti e nel direttivo dell’Agenzia ebraica. Golda Mayerson (poi Meir) ne prese le difese a
New York”[11].
“C’è stato un tale in Germania, un certo Hitler”, commentò un giorno con sarcasmo Ben Gurion, “è comparso Hitler e gli ebrei hanno cominciato ad arrivare”[12].

NOTE

[1]I. Gutman, Encyclopedia of the Holocaust , Vol. 1, Macmillan, 1995, pag. 639
[2]Trad. in italiano dall’inglese: L. Brenner, 51 documents: Zionist collaboration with the Nazis, Barricade Books, 2002, pagg. 42-46, cfr: “The Zionist Federation of Germany Addresses the new German State”, In Zwei Welten, Tel Aviv, 1962.
[3] Trad. in italiano dall’inglese: F. R. Nicosia, The third Reich & the Palestine question, Transaction Publishers, 2000, pag. 41.
[4] H. A. Strauss, Jewish Immigrants of the Nazi Period in the USA Vol. 4 – Jewish Emigration from Germany 1933-1942: A Documentary History, K.G. Saur, New York 1992, p. 254.
[5]W. Laqueur, A history of Zionism, Tauris Parke Paperbacks, 2003, pag. 502.
[6]E. Black, The Transfer Agreement: The Dramatic Story of the Pact Between the Third Reich and Jewish Palestine, New York, Macmillan, 1984, pagg. 373, 379, 382. Citato in M. Weber, Il sionismo e il Terzo Reich, The Journal for Historical Review, luglio-agosto 1993 – Vol. 13, n. 4, pag. 29.
[7]H. A. Strauss, Essays on the history, persecution, and emigration of German Jews, K.G. Saur, 1987, pag.203
[8]H. A. Strauss, In the Eye of the Storm: Growing Up Jewish in Germany, 1918-194 : A Memoir, Fordham Univ Press, 1999, pag. 47
[9] E. Ben Elissar , La Diplomatie du IIIe Reich et les Juifs, 1933-1939, Juillard, Paris 1969, pag. 187, in: F. YAHIA, Relazioni Pericolose, La Città del Sole, Napoli 2009, pag. 50.
[10]Trad. in italiano dall’inglese: F. R. Nicosia, The third Reich & the Palestine question, Transaction Publishers, 2000, pag. 128.
[11] T. Segev, Il settimo milione. Come l’Olocausto ha segnato la storia d’Israele, Mondadori, Milano 2001, pag. 20.
[12] Ivi, pag. 32.
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Lancio di razzi contro i civili israeliani da parte di Hamas.
E' successo l'altro ieri. http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 6441.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;

Se Israele reagisce, legittimamente, a questi attacchi terroristici, ecco che immediatamente viene accusata di voler sterminare i "palestinesi"...

Un commento dalla pagina facebook di Alex Zarfati:

Mi piacerebbe che il (1) Papa che ha incoraggiato Abu Mazen ad essere "angelo di pace", mi piacerebbe che (2) l'europa che si batte per il riconoscimento della Palestina, mi piacerebbe che (3) i boicottatori di aziende israeliane nei territori contesi esprimessero un pensiero sui razzi lanciati da Gaza ieri sera.

E' questa "la pace" che intendete?
E' questa "la Palestina" che avete in mente?
E' questa "la tecnologia" indigena che vorreste prosperasse?

Che lo facciate per (1) opportunità, (2) viltà o (3) imbecillità il risultato non cambia. Giocate a fare il vostro gioco sulla pelle nostra.


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Se Israele reagisce, legittimamente, a questi attacchi terroristici, ecco che immediatamente viene accusata di voler sterminare i "palestinesi"...
Basta farli fuori tutti i terroristi... anche quelli che si fingono democratici.
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Achille
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Messaggio da Achille »

Achille Lorenzi ha scritto:Per quanto riguarda Noah, è certamente spiacevole quello che le sta accadendo. Ma del resto, in una situazione di guerra come quella che sta vivendo Israele, è comprensibile che vi siano anche reazioni del genere da parte di associazioni che sostengono Israele.
Noah comunque, nel mondo occidentale a cui appartiene, ha molti sostenitori e fans, che apprezzano le sue canzoni e che parteciperanno numerosi ai suoi concerti.

Mi domando però una cosa: se Noah fosse una cantante di Gaza (dubito che ce ne siano attualmente visto che i "talebani SS" di hamas vietano quasi tutto), potrebbe esprimere il suo dissenso dalla politica del governo di Gaza?
Potrebbe, per esempio, dire senza problemi che non è d'accordo con l'impiego di bambini per costruire i tunnel (impiego che ha causato finora oltre 160 vittime fra questi bambini);
potrebbe dire che non approva il lancio indiscriminato di razzi contro la popolazione civile?
Potrebbe dire che non approva lo statuto di Hamas in cui si dice che tutti gli Ebrei dovranno essere uccisi?
Potrebbe dire che Hamas deve smetterla con le sue azioni terroristiche suicide?
Potrebbe dire che non è giusto indottrinare i bambini tramite i media per indurli all'odio assoluto contro i "Giudei"? ecc., ecc.

Io penso proprio di no. Se Noah si permettesse di dire nei confornti di Hamas ciò che sta dicendo contro Israele - e che nel mondo occidentale le provoca "solo" l'ostracismo da parte di associazioni filo-israeliane - farebbe la stessa fine che fanno tutti gli oppositori di questo regime terrorista: probabilmente un colpo alla nuca, inginocchiata in una piazza davanti ad una folla osannante (se le va bene);
oppure sepolta viva fino alla vita e lapidata da questi zelanti sostenitori della "legge di Allah".

Achille
A proposito di Noah, che, come si legge sopra, è stata criticata da molti Ebrei ed Israeliani per il suo sostegno alla causa palestinese, notate cosa le sta succedendo?

Immagine

Viene boicottata in quanto israeliana!

Per i particolari: http://www.progettodreyfus.com/la-canta ... mento-bds/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Achille
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Messaggio da Achille »

Achille Lorenzi ha scritto: http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 7575.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;
Copio/incollo:

Hamas ha commesso crimini di guerra contro i civili palestinesi. E’ questo che scrive Amnesty International in una rapporto uscito ieri e che ha destato subito la reazione indignata del gruppo terrorista palestinese.

Immagine

Secondo Amnesty International durante l’ultima guerra di Gaza “le forze di Hamas hanno condotto una brutale campagna di rapimenti, torture e uccisioni illegali contro i palestinesi accusati di collaborare con Israele”. Nel rapporto non c’è alcun cenno all’uso indiscriminato da parte di Hamas di civili come scudi umani, sul motivo cioè per cui durante l’operazione “Margine Protettivo” ci sono stati così tanti morti tra i civili di Gaza.

A parte il colpevole ritardo con cui arriva la condanna di Amnesty International, colpisce la mancanza di riferimenti all’uso degli scudi umani da parte di Hamas. Ma la ragione è fondamentalmente semplice: la stessa Amnesty International in un precedente rapporto ha accusato Israele di crimini di guerra e adesso non può, logicamente, affermare che Hamas usava i civili come scudi umani perché andrebbe contro il loro stesso interesse. Insomma, siamo all’ennesimo caso di “rapportino incompleto” che punta a dimostrare la presunta imparzialità di Amnesty International, un vero e proprio esercizio di ipocrisia.

Non è mancata comunque la sdegnata risposta dei terroristi palestinesi, risposta affidata a un portavoce di Hamas il quale ha detto che “il rapporto dedicato alla resistenza palestinese (Hamas n.d.r.) è deliberatamente esagerato, basato su testimonianze di parte e non verificate”. Insomma, oltre al misero e ipocrita “rapportino” siamo anche al teatrino tra il “buono” e il “cattivo”. Davvero ridicolo.

Fonte: http://www.rightsreporter.org/amnesty-i ... di-e-male/" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Messaggio da mr-shadow »

Entrambe le parti hanno colpe da scontare. Poi va beh, Israele vuole la giustizia a senso unico, ma dai sionisti non ci si può aspettare nulla di meglio.

http://lepersoneeladignita.corriere.it/ ... #more-6634" onclick="window.open(this.href);return false;

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/pal ... 12020.html" onclick="window.open(this.href);return false;

http://nena-news.it/amnesty-israele-ha- ... ra-a-gaza/" onclick="window.open(this.href);return false;

http://www.repubblica.it/esteri/2015/01 ... 105098867/" onclick="window.open(this.href);return false;

Da oggi, la Palestina è ufficialmente un Paese membro della Corte penale internazionale dell’Aia. Si aggiunge così alle 122 Nazioni che già ne fanno parte.
http://www.reporternuovo.it/2015/04/01/ ... ni-guerra/" onclick="window.open(this.href);return false;
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sasa'74
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Messaggio da sasa'74 »

Vorrei portare alla vostra attenzione questo articolo del giornalista Paolo Barnard,notoriamente pro palestinesi
Cliccate su "come asfaltare chi difende Israele in 10 mosse"
Premetto che non ho le idee chiare su questo argomento,e tenendo conto che lo scrittore è un personaggio fuori dalle righe (o di testa :risata: ) e per questo da prendere con cautela,trovo comunque questo articolo interessante

http://www.paolobarnard.info" onclick="window.open(this.href);return false;
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Possiamo vivere per niente,o morire per qualcosa!
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Messaggio da mr-shadow »

Poi si sono venduti a Hitler per completare l'opera di pulizia etnica dei semiti di qualsiasi religione e aiutare i nazisti a far strage degli ebrei che non volevano aderire a un movimento violento e razzista.
4) DdI: Voi anti-semiti ve la prendete con il popolo ebraico che fuggiva disperato dall’orrore
dell’Olocausto e cercava rifugio nella Terra Promessa, vergogna!
R.: Menzogna totale. Per quasi 50 anni PRIMA dell’Olocausto, i sionisti che emigravano in
Palestina aggredirono i palestinesi e programmarono nei dettagli la Pulizia Etnica della Palestina,
con metodi feroci e terroristici. Ripeto: 50 anni prima di Hitler.
Fonti: il massimo padre del movimento sionista, Theodore Herzl morì nel 1904. Già prima aveva
dichiarato: “Tenteremo di sospingere la popolazione (palestinese) in miseria oltre le frontiere
procurandogli impieghi nelle nazioni di transito, mentre gli negheremo qualsiasi lavoro sulla
nostra terra... Sia il processo di espropriazione che l’espulsione dei poveri devono essere condotti
con discrezione e di nascosto...”. (7)
Poi: un'altra personalità sionista di fine ‘800, Leo Motzkin, sancì: “La colonizzazione della
Palestina si fa colonizzando tutta l’Israele biblica, e deportando i palestinesi da altre parti”. (8) E’
quindi ovvio che il destino di Pulizia Etnica del palestinesi fu progettato 50 anni PRIMA
dell’Olocausto. Ma anche nelle decadi successive alla fine ‘800, il razzismo e la pulizia etnica
contro i palestinesi rimasero priorità ebraiche. Alla fine degli anni ’30, il leader sionista Yossef
Weitz aveva anticipato gli infami protocolli nazisti di Wannsee (che, fra le altre cose, listavano gli
ebrei d’Europa da deportare) scrivendo i ‘Registri dei Villaggi’ dove si indicavano tutte le famiglie
palestinesi da cacciare a forza. (9)
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Ray
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Messaggio da Ray »

Progetto Dreyfus
VIETATO AGLI EBREI BERE DALLA STESSA FONTANELLA DEI MUSULMANI, IL RAZZISMO SUL MONTE DEL TEMPIO

" onclick="window.open(this.href);return false;
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
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Messaggio da mr-shadow »

Se danno i turni. Una volta (ma è stato moltissimi anni fa) erano gli israeliani a non volere che bevessero i musulmani... Continuo a pensare che bisognerebbe fare una strage di tutti gli estremisti e soprattutto di chi li fomenta...
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

mr-shadow ha scritto: Continuo a pensare che bisognerebbe fare una strage di tutti gli estremisti e soprattutto di chi li fomenta...
mi sembra un' affermazione estremista..
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Luciano ha scritto:
mr-shadow ha scritto: Continuo a pensare che bisognerebbe fare una strage di tutti gli estremisti e soprattutto di chi li fomenta...
mi sembra un' affermazione estremista..
E lo è, ma a volte la libertà di pensiero travalica quella di espressione. Resta a vedere se le due libertà si corrispondano; nel primo caso accetto l’espressione come chiacchiera da bar, nel secondo non la tollererei, perché letteralmente sarebbe istigazione alla violenza, equiparabile a quella che si condanna. Nel dubbio mi astengo dall’interloquire. Invito però gli utenti a maggior senso di responsabilità, e a un linguaggio piú sobrio.

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Messaggio da mr-shadow »

Luciano ha scritto:
mr-shadow ha scritto: Continuo a pensare che bisognerebbe fare una strage di tutti gli estremisti e soprattutto di chi li fomenta...
mi sembra un' affermazione estremista..
Lo è. Che danno ne avrebbe il mondo se gente de quel tipo sparisse?
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

mr-shadow ha scritto:Che danno ne avrebbe il mondo se gente de quel tipo sparisse?
Sorry mr-shadow. La mia deontologia, buona o cattiva che sia, mi impone di assegnarti un warning. Non hai idea con che dispiacere.

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Messaggio da mr-shadow »

Hai scordati di metterci chissenefrega (cosi me dai il secondo). E anche io lo scrivo con grande dispiacere.
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Messaggio da Quixote »

L’utente mr-shadow è sospeso dal forum per sette giorni, sperando che giovi alla sua serenità. Nessun secondo warning. Capisco la reazione a caldo e ritengo che un piccolo periodo di riflessione possa giovargli, come spero giovi a me, che non mi diverto ad applicare, a mia discrezione, il Regolamento.

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