Nuovo sondaggio PEW sul matrimonio same-sex: un ulteriore incremento del consenso.

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polymetis
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Nuovo sondaggio PEW sul matrimonio same-sex: un ulteriore incremento del consenso.

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La Repubblica online

Nozze gay, gli Usa mai così favorevoli: dice sì il 57% dei cittadini
09 giugno 2015

Sondaggio dell'Istituto Pew in vista della sentenza della Corte Suprema Usa. Anche tra i repubblicani (che rimangono in maggioranza contrari) la percentuale è quasi raddoppiata negli ultimi anni

WASHINGTON - Il 57% degli statunitensi approva le nozze omosessuali. Il dato, che rovescia quello di cinque anni fa quando ancora la percentuale dei contrari era preponderante, emerge da un sondaggio effettuato dall'istituto Pew e arriva in vista della sentenza della Corte suprema, chiamata a decidere su un tema cruciale per la società americana. È il livello più alto mai raggiunto - sottolinea il Pew - in un sondaggio su questo tema.

Ovviamente, le percentuali cambiano sensibilmente se si guarda l'orientamento politico di chi è intervistato. Sia tra i democratici che tra gli indipendenti, il sì alle nozze gay tocca il 65%. Tra i repubblicani invece la percentuale si ferma al 34%, ma è da sottolineare la crescita: nel 2005 solo un repubblicano su 5 era favorevole (il 19%).

La situazione 'a favore'-'contrari' si è ribaltata nel 2011. Nel 2005 i no (su tutto lo spettro) erano il 53%, contro il 36% dei favorevoli. Nel 2011 il sorpasso, fino alla proporzione odierna: 57 a 39.

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Il 72% del campione intervistato (repubblicani compresi) ritiene, inoltre, ormai "inevitabile" il riconoscimento legale delle nozze gay. Una percentuale quasi obbligata nel momento in cui 36 Stati su 50 già riconoscono le nozze gay.

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Interessante anche il dato diviso rispetto all'età, all'etnia e alle convinzioni religiose: il 73% dei teenager odierni (i 'millenials') dice sì, mentre al crescere dell'età la percentuale diminuisce. Bianchi e ispanici dicono in maggioranza sì (poco meno del 60%), mentre tra
i neri vince ancora il no (con il 51%).

Capitolo religione: tra chi non si riconosce in nessuna chiesa, il sì alle nozze gay tocca l'85%, ma la maggioranza è favorevole anche tra i cattolici (56%) e i protestanti (61%). Nettamente contrari gli evangelici, con solo il 27% di si.

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Fonte articolo La Repubblica:

http://www.repubblica.it/esteri/2015/06 ... 116420863/" onclick="window.open(this.href);return false;

Il link al sondaggio Pew originale:

http://www.people-press.org/2015/06/08/ ... n-opposed/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

Accolgo con grande soddisfazione la notizia, non fosse altro perché io sono fra quelli che hanno cambiato idea in proposito, anche per merito di Polymetis.

Tuttavia proprio questa notizia rafforza, al momento, altre mie convinzioni. Ad esempio io sono convinto che "cambiare" sia in qualche misura come "mangiare", utile e necessario. Se vogliamo però anche prescindere da fatto che, ovviamente, bisogna fare attenzione a cosa si cambia o cosa si mangia, non possiamo ignorare che ciascun essere umano, anche in relazione all'ambiente in cui si trova, mangia o cambia con velocità diverse. Ecco perché, anche qualora si pensi che un certo cambiamento sia necessario, bisognerebbe avere quel minimo di tolleranza per rispettare la velocità di cambiamento degli altri. Oltretutto proprio da questi dati, appunto, si vede come, attendendo un po', la massa via via si adegua ai valori morali ed etici correnti della chiesa sostanzialmente in carica (nel caso specifico la chiesa post-illuminista). Insomma, l'ostacolo democrazia con un minimo di pazienza ostacolo non è. Ora è chiaro che si può velocizzare il tutto, e in parte lo si fa, adoperando la sudditanza psicologica ed ideologica della magistratura rispetto alla chiesa "regnante" corrente oppure utilizzando altri metodi per non far parlare la chiesa uscente. Ma ne vale la pena? Questi dati dimostrano che aspettando solo qualche anno in più, la moral suasion, la democrazia e la libertà di espressione ottengono lo stesso risultato. Si possono cioè minare alcuni valori importanti solo perché l'umanità, che pure ha aspettato qualche decina di migliaia di anni, non può aspettare qualche anno in più?

Io, per esempio, come ho già detto, mi sono convinto di recente, che non ho il diritto di impedire, a coloro che lo vogliono, di sposarsi in tre o in cinque. Sono anche al corrente che ci sono tantissime famiglie poliamorose, soprattutto negli Usa, che attendono ansiose il loro "sdoganamento" formale e sostanziale. E tuttavia a me non farebbe piacere ottenere questo risultato squalificando chi la pensa diversamente o dicendo che non può influenzare la politica chi è condizionato da una religione diversa dalla propria, o attraverso la magistratura, o creando una specie di caccia al "plurofobo" più o meno cosciente di esserlo. Non mi farebbe piacere. Io "lotto" per le mie convinzioni dicendo come la penso e quindi anche scrivendo interventi del genere. A me non interessano altre forme di "lotta".
Ultima modifica di Giovanni64 il 09/06/2015, 13:08, modificato 1 volta in totale.
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Morpheus
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Messaggio da Morpheus »

Giovanni64 ha scritto:Accolgo con grande soddisfazione la notizia, non fosse altro perché io sono fra quelli che hanno cambiato idea in proposito, anche per merito di Polymetis.

Tuttavia proprio questa notizia rafforza, al momento, altre mie convinzioni. Ad esempio io sono convinto che "cambiare" sia in qualche misura come "mangiare", utile e necessario. Se vogliamo però anche prescindere da fatto che, ovviamente, bisogna fare attenzione a cosa si cambia o cosa si mangia, non possiamo ignorare che ciascun essere umano, anche in relazione all'ambiente in cui si trova, mangia o cambia con velocità diverse. Ecco perché, anche qualora si pensi che un certo cambiamento sia necessario, bisognerebbe avere quel minimo di tolleranza per rispettare la velocità di cambiamento degli altri. Oltretutto proprio da questi dati, appunto, si vede come, attendendo un po', la massa via via si adegua ai valori morali ed etici correnti della chiesa sostanzialmente in carica (nel caso specifico la chiesa post-illuminista). Insomma, l'ostacolo democrazia con un minimo di pazienza ostacolo non è. Ora è chiaro che si può velocizzare il tutto, e in parte lo si fa, adoperando la sudditanza psicologica ed ideologica della magistratura rispetto alla chiesa "regnante" corrente oppure utilizzando altri metodi per non far parlare la chiesa uscente. Ma ne vale la pena? Questi dati dimostrano che aspettando solo qualche anno in più la democrazia e la libertà di espressione ottengono lo stesso risultato. Si possono cioè minare valori così importanti solo perché l'umanità, che pure ha aspettato qualche decina di migliaia di anni, non può aspettare qualche anno in più?

Io, per esempio, come ho già detto, mi sono convinto di recente, che non ho il diritto di impedire, a coloro che lo vogliono, di sposarsi in tre o in cinque. Sono anche al corrente che ci sono tantissime famiglie poliamorose, soprattutto negli Usa, che attendono ansiose il loro "sdoganamento" formale e sostanziale. E tuttavia a me non farebbe piacere ottenere questo risultato squalificando chi la pensa diveramente dicendo anche che non può influenzare la politica chi è condizionato dalla religione, o attraverso la magistratura, o creando una specie di caccia al "plurofobo" più o meno cosciente di esserlo. Non mi farebbe piacere. Io lotto per le mie convinzioni dicendo come la penso e quindi anche scrivendo interventi del genere. A me non interessano altre forme di lotta.
Giovani64 io concordo con ciascuna delle tue parole.
Sull'omosessualita' "'naturale' o no" ho gia' postato la mia idea e la considero "non naturale", ma assolutamente da accettare come accettiamo tutti glia altri comportamenti "non naturali" che abbiamo.
Il cambiamento e' inarrestabile per sua stessa natura (o la natura cambia in modo inarrestabile) e spesso la sopravvivenza di una ideologia/cultura/razza dipende dalla propria capacita' di adattarsi al cambiamento. Nel caso dell'accettazione delle unioni omosessuali, non essendoci controindicazioni se non create ad hoc in modo pretestuoso, il normale corso deve essere quello dell'accettazione e a mio parere chi tenta di ritardala ha gia' perso.

Sulle unioni poligame (non solo poliginee), la tua visione e' "avanti", ma per le stesse ragioni di prima la comprendo (consensualita', liberta', decadenza di precetti inutili). Non so se il "cambiamento" punta da quella parte, ma vedremo. In ogni caso non vedo perche' opporsi.
“I nostri nemici sono stati l’ignoranza e la rassegnazione”. Non so perché, ma ormai è andata così.

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polymetis
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Non qualsiasi idea si impone: il mondo è pieno di idee che sono nate e poi sono tramontate senza aver conquistato il mondo.
Il caso del matrimonio gay ha mostrato di essere vincente perché ha conquistato prima di tutto gli intellettuali, che, governando indirettamente il mondo della cultura, e dunque di riflesso i media, hanno poi influenzato il resto della popolazione. Nessuno è riuscito a produrre una sola argomentazione convincente contro i matrimoni gay, si trattava di un tabù creato dall'odio e dall'omofobia dei secoli passati, quindi è bastato che le persone omosessuali mostrassero il loro volto senza paura perché il tabù si dissolvesse.
Non ogni cambiamento dunque si impone, ma solo quelli che riescono a conquistare consenso. Se dunque altre idee riusciranno ad imporsi, perché la loro ragionevolezza persuaderà un numero sempre maggiore di persone, ben vengano. Il che non implica che qualcuna delle mie o delle tue idee sia da annoverarsi in questo campione.
Quanto all'uso della magistratura, esso non ha nulla di "forzoso". Le Costituzioni esistono apposta per difendere i diritti di una minoranza da un'ipotetica maggioranza soverchiatrice. Nell'ultimi anno circa 65 tribunali degli Stati Uniti hanno dichiarato incostituzionale il divieto dei matrimoni gay (il numero delle sentenze è alto perché ognuno dei 50 stati è indipendente, e per ogni sentenza è possibile un appello). Le sentenze di segno contrario sono state 3, e ogni volta il giudice era membro di qualche chiese evangelica.
Il fatto che la magistratura sia in mano ad una "Chiesa illuminista", anche qui non deve stupire, significa solo che, come in ogni società democratica, sono mediamente le persone più intelligenti che emergono e riescono a fare carriera grazie anche ai loro studi superiori. Le classi più colte hanno sempre avuto nella storia il ruolo di traino, con il popolo a rimorchio che seguiva le idee prodotte da questo o quel movimento filosofico. Bisogna perciò prendere atto che i cambiamenti sono governati da un'aristocrazia intellettuale, che riflette la naturale disparità di attitudini mentali del popolo: non tutti si laureano in medicina, perché non tutti sarebbero in grado. Platone sapeva già tutto ciò 2400 anni or sono.
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persia
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è senz'altro una buona notizia, anche se molta strada bisognerà fare in questo senso
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

polymetis ha scritto:Non qualsiasi idea si impone: il mondo è pieno di idee che sono nate e poi sono tramontate senza aver conquistato il mondo.
Il caso del matrimonio gay ha mostrato di essere vincente perché ha conquistato prima di tutto gli intellettuali, che, governando indirettamente il mondo della cultura, e dunque di riflesso i media, hanno poi influenzato il resto della popolazione. Nessuno è riuscito a produrre una sola argomentazione convincente contro i matrimoni gay, si trattava di un tabù creato dall'odio e dall'omofobia dei secoli passati, quindi è bastato che le persone omosessuali mostrassero il loro volto senza paura perché il tabù si dissolvesse.
Non ogni cambiamento dunque si impone, ma solo quelli che riescono a conquistare consenso. Se dunque altre idee riusciranno ad imporsi, perché la loro ragionevolezza persuaderà un numero sempre maggiore di persone, ben vengano. Il che non implica che qualcuna delle mie o delle tue idee sia da annoverarsi in questo campione.
Quanto all'uso della magistratura, esso non ha nulla di "forzoso". Le Costituzioni esistono apposta per difendere i diritti di una minoranza da un'ipotetica maggioranza soverchiatrice. Nell'ultimi anno circa 65 tribunali degli Stati Uniti hanno dichiarato incostituzionale il divieto dei matrimoni gay (il numero delle sentenze è alto perché ognuno dei 50 stati è indipendente, e per ogni sentenza è possibile un appello). Le sentenze di segno contrario sono state 3, e ogni volta il giudice era membro di qualche chiese evangelica.
Il fatto che la magistratura sia in mano ad una "Chiesa illuminista", anche qui non deve stupire, significa solo che, come in ogni società democratica, sono mediamente le persone più intelligenti che emergono e riescono a fare carriera grazie anche ai loro studi superiori. Le classi più colte hanno sempre avuto nella storia il ruolo di traino, con il popolo a rimorchio che seguiva le idee prodotte da questo o quel movimento filosofico. Bisogna perciò prendere atto che i cambiamenti sono governati da un'aristocrazia intellettuale, che riflette la naturale disparità di attitudini mentali del popolo: non tutti si laureano in medicina, perché non tutti sarebbero in grado. Platone sapeva già tutto ciò 2400 anni or sono.
Dico subito che concordo su molti punti. Per esempio partiamo dalla fine: quando io dico come secondo me le cose stanno adesso, non lo dico pensando di scoprire chissà che o perché penso che 2400 anni fa non stavano sostanzialmente nello stesso modo. So benissimo, per esempio, che la dipendenza dei giudici dalla propria chiesa non è soltanto un problema della chiesa post-illuminista ma è un problema inevitabile che è sempre esistito. Non è che i giudici islamici o quelli cattolici mediovali facciano eccezione. Anzi. Talvolta si è utilizzata anche la Bibbia come una specie di costituzione, spesso, teoricamente proprio per difendere i deboli e gli umili. Però poi hai voglia di citare versetti, quello che conta è l'interpretazione e l'interpretazione è andata e va sempre a favore della chiesa di riferimento. A fin di bene? Non sempre. Se la Bibbia non conosceva cosa fosse l'omosessualità forse la Costituzione italiana nemmeno conosceva cosa fosse la fecondazione eterologa. Se poi tiriamo in ballo lo spirito delle carte e delle scritture l'interpretazione può fare ciò che vuole. I vari "sistemi" che si intrecciano, sistema democratico, sistema giudiziario, sistema etico-morale (chiesa) sono insomma cose utilissime, o almeno inevitabili, che hanno però dei difetti anche molto rilevanti. Se il sistema etico-morale non abusa del sistema giudiziario ma attende in maniera meno traumatica l'allinearsi progressivo del sistema democratico, per me ciò rappresenta un piccolo miglioramento rispetto al passato.

Certo poi che non tutti i cambiamenti si impongono, però noi non possiamo essere solo passivi ed esprimere la nostra opinione solo quando siamo sicuri che una cosa si è affermata ai livelli culturali più importanti della chiesa regnante e quindi prima o poi la cosa diventerà sicuramente maggioritaria e si "vince". Io non penso che l'anticonformismo sia in sè un valore, così come non penso che sia un delitto voler essere trendy, ma stare lì pronti a beccare il trend, ad esporsi sempre e solo quando il trend è certo e definito, mi pare comunque un tantino avvilente. Non è un merito essere avanti, o a lato, non è una chissà quale infamia essere indietro. Se la chiesa post-illuminista vuole essere veramente più tollerante delle chiese concorrenti o che l'hanno preceduta, dovrebbe saperlo.
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