Ratzinger: sono riuscito a sciogliere la “lobby gay” in Vaticano
Moderatore: Quixote
Ratzinger: sono riuscito a sciogliere la “lobby gay” in Vaticano
Riporto come interessante articolo di attualità dove sono da evidenziare le ultime righe relative all'apertura e tolleranza della Chiesa cattolica verso i gay ma non certo verso le loro lobby....
http://www.lastampa.it/2016/07/01/vatic ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;
In un libro di memorie di prossima pubblicazione il Papa emerito Benedetto XVI ammette l'esistenza di un gruppo di potere composto da quattro-cinque persone
Il libro deve ancora uscire ma fa già discutere. S'intitola «Ultime conversazioni», è un'intervista condotta dal giornalista tedesco Peter Seewald, che già aveva al suo attivo tre libri tratti da conversazioni con Joseph Ratzinger, due da cardinale e una da Papa. Sarà pubblicato nel settembre 2016, in Italia dall'editore Garzanti. Ad anticiparne i contenuti è il vaticanista di lungo corso Luigi Accattoli, sul Corriere della Sera, che lo allegherà al giornale in edicola.
Tra i tanti contenuti del nuovo libro c'è un passaggio nel quale Benedetto XVI «ammette di aver saputo della presenza di una "lobby gay" in Vaticano, composta da quattro/cinque persone, e afferma di esser riuscito a sciogliere quel gruppo di potere. Informazione questa - commenta Accattoli - che non si era mai avuta».
Nel libro il Papa emerito respinge la critica di chi lo ha considerato troppo «accademico» e concentrato su studio e scrittura e rifiuta di essere considerato un «restauratore» in ambito liturgico. Parla dei suoi tentativi di riformare lo Ior e della piaga della pedofilia, sottolineando le difficoltà che un Papa incontra quando cerca di intervenire sulla «sporcizia nella Chiesa». Racconta di come ha preparato in gran segreto la rinuncia e ammette di aver appreso «con sorpresa» il nome del suo successore: aveva pensato a dei nomi, «ma non a lui». Parla della «gioia» di vedere come il nuovo Papa pregava e comunicava con la folla e descrive la figura umana e papale di Francesco, accennando sia a ciò che lo accomuna a lui, sia a ciò che lo differenzia.
Dell'esistenza di una rete gay in Vaticano si era parlato al tempo del primo Vatileaks: secondo alcune indiscrezioni un intero capitolo della «relatio», le conclusioni dell'indagine interna affidata ai cardinali curiali Julian Herranz, Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko, sarebbe stata dedicata a questo presunto gruppo di potere.
Nel giugno 2013 Papa Francesco aveva fatto un cenno su questo parlando ai vertici della Confederazione latinoamericana dei religiosi (Clar). Il colloquio era avvenuto a porte chiuse e non doveva essere pubblicato, ma una trascrizione sommaria venne resa nota dal sito web cileno «Reflexion y Liberacion».
Alcune settimane dopo, sul volo da Rio de Janeiro a Roma, nel luglio 2013, nella prima conferenza stampa sull'aereo Francesco rispose a una domanda su questo: «Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo, ma dice: “non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me».
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In un libro di memorie di prossima pubblicazione il Papa emerito Benedetto XVI ammette l'esistenza di un gruppo di potere composto da quattro-cinque persone
Il libro deve ancora uscire ma fa già discutere. S'intitola «Ultime conversazioni», è un'intervista condotta dal giornalista tedesco Peter Seewald, che già aveva al suo attivo tre libri tratti da conversazioni con Joseph Ratzinger, due da cardinale e una da Papa. Sarà pubblicato nel settembre 2016, in Italia dall'editore Garzanti. Ad anticiparne i contenuti è il vaticanista di lungo corso Luigi Accattoli, sul Corriere della Sera, che lo allegherà al giornale in edicola.
Tra i tanti contenuti del nuovo libro c'è un passaggio nel quale Benedetto XVI «ammette di aver saputo della presenza di una "lobby gay" in Vaticano, composta da quattro/cinque persone, e afferma di esser riuscito a sciogliere quel gruppo di potere. Informazione questa - commenta Accattoli - che non si era mai avuta».
Nel libro il Papa emerito respinge la critica di chi lo ha considerato troppo «accademico» e concentrato su studio e scrittura e rifiuta di essere considerato un «restauratore» in ambito liturgico. Parla dei suoi tentativi di riformare lo Ior e della piaga della pedofilia, sottolineando le difficoltà che un Papa incontra quando cerca di intervenire sulla «sporcizia nella Chiesa». Racconta di come ha preparato in gran segreto la rinuncia e ammette di aver appreso «con sorpresa» il nome del suo successore: aveva pensato a dei nomi, «ma non a lui». Parla della «gioia» di vedere come il nuovo Papa pregava e comunicava con la folla e descrive la figura umana e papale di Francesco, accennando sia a ciò che lo accomuna a lui, sia a ciò che lo differenzia.
Dell'esistenza di una rete gay in Vaticano si era parlato al tempo del primo Vatileaks: secondo alcune indiscrezioni un intero capitolo della «relatio», le conclusioni dell'indagine interna affidata ai cardinali curiali Julian Herranz, Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko, sarebbe stata dedicata a questo presunto gruppo di potere.
Nel giugno 2013 Papa Francesco aveva fatto un cenno su questo parlando ai vertici della Confederazione latinoamericana dei religiosi (Clar). Il colloquio era avvenuto a porte chiuse e non doveva essere pubblicato, ma una trascrizione sommaria venne resa nota dal sito web cileno «Reflexion y Liberacion».
Alcune settimane dopo, sul volo da Rio de Janeiro a Roma, nel luglio 2013, nella prima conferenza stampa sull'aereo Francesco rispose a una domanda su questo: «Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo, ma dice: “non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me».
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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Mr-shadow, stai commentando come se qualcuno avesse scritto che in Vaticano ci sono solo quattro o cinque gay. Nessuno ha scritto questo. Si parlava di lobby gay, argomento serio che non mi piace veder banalizzare o confondere.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Dunque, in base alla tua ottica, io devo essere una persona frivola, visto che l'esistenza di lobbies in Vaticano mi sembra assai probabile. Ce ne sono ovunque ci sia potere, non ho motivo di pensare che il Vaticano ne sia esente.mr-shadow ha scritto:Ce ne sarebbero tante di lobby in vaticano (gay, massonica, eretica, pedofila) ma sono solo parole, nessuno ha mai fornito un riscontro... Non è serio l'argomento, e tantomeno crederci.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Questa storia delle lobby dovrebbe servire a purgare la cosiddetta Santa Sede dalle porcherie di cui si è resa e si rende tuttora responsabile. Si scarica su piccoli gruppi di presunte pecore nere una colpa che è dell'istituzione nel suo complesso, dal papa all'ultimo pretonzolo dell'ufficio più scrauso. Il vaticano è una consorteria di uomini, il fatto che indossino una sottana nera, viola, rossa o bianca non li rende diversi da tutti gli altri uomini, ed anzi è stranoto che molti quella sottana l'hanno indossata con scopi più materiali che spirituali. C'è una sola lobby in vaticano, ed è quella del malaffare a prescindere dalla natura, e tutti hanno sempre saputo come andavano le cose. In questo specifico caso si vuol far credere che il problema della pedofilia nella chiesa sia cosa recente, si prova anche a far credere che la colpa sia di chi permette che oggi si parli apertamente di omosessualità e diritti degli omosessuali, addirittura un vescovo è arrivato a dire che la colpa è dei bambini che provocano. La realtà è che questo aspetto di santa madre chiesa è sempre stato sotto gli occhi di tutti, e non lo vedeva solo chi non lo voleva vedere. Che una buona parte di prelati avesse le mani lunghe coi minori lo sapevano tutti, o devo credere che i papi, i cardinali, i vescovi non leggevano i giornali?
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Mr-shadow, i tuoi ultimi post non fanno altro che deviare il discorso sollevando un polverone. Sono sicura che tu lo stia facendo per ingenuità e non per malafede, dato che ti conosciamo abbastanza bene da sapere che non sei un difensore del Vaticano sotto mentite spoglie.
Il tuo negare l'esistenza di gruppi di potere all'interno del Vaticano, senza avere alcuna base per sostenerlo, non aggiunge né toglie nulla al discorso. Personalmente, mi ha infastidito nello stesso modo in cui mi infastidiscono quelle generiche lamentele del tipo "si sa che nelle istituzoni pubbliche è tutto un magna-magna" in risposta a chi invece fa accuse precise di corruzione o alti reati nei confronti di persone o gruppi ben individuati.
Il tuo negare l'esistenza di gruppi di potere all'interno del Vaticano, senza avere alcuna base per sostenerlo, non aggiunge né toglie nulla al discorso. Personalmente, mi ha infastidito nello stesso modo in cui mi infastidiscono quelle generiche lamentele del tipo "si sa che nelle istituzoni pubbliche è tutto un magna-magna" in risposta a chi invece fa accuse precise di corruzione o alti reati nei confronti di persone o gruppi ben individuati.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Caro Mr. Shadow....
Ci scrivi:
Oltre a questo c'erano delle aperture di comprensione e di considerazione, rispetto al passato, anche verso i gay da non escludere dalla società.
Quelli che ce l'hanno contro i gay sono sprezzatamene additati come "omofobi" e quelli che invece si comportano in egual misura contro la chiesa cattolica come li possiamo chiamare : "cattolofobi" ?....
Concordo pertanto con le osservazioni di Cagitabonda per un maggiore equilibrio.
Buona giornata.
Se forse avrai notato il titolo iniziale era riferito ad una pulizia in atto nell'ambito del Vaticano di lobby di potere che del resto non pare una novità la loro esistenza all'interno di un qualsiasi stato o istituzione.Questa storia delle lobby dovrebbe servire a purgare la cosiddetta Santa Sede dalle porcherie di cui si è resa e si rende tuttora responsabile. Si scarica su piccoli gruppi di presunte pecore nere una colpa che è dell'istituzione nel suo complesso, dal papa all'ultimo pretonzolo dell'ufficio più scrauso. Il vaticano è una consorteria di uomini, il fatto che indossino una sottana nera, viola, rossa o bianca non li rende diversi da tutti gli altri uomini, ed anzi è stranoto che molti quella sottana l'hanno indossata con scopi più materiali che spirituali. C'è una sola lobby in vaticano, ed è quella del malaffare a prescindere dalla natura,
Oltre a questo c'erano delle aperture di comprensione e di considerazione, rispetto al passato, anche verso i gay da non escludere dalla società.
A questo punto posso dire di non aver gradito le tue parole e la citazione di soliti articoli scandalistici e denigratori che poco rispecchiavano il tema iniziale?Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo, ma dice: “non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me».
Quelli che ce l'hanno contro i gay sono sprezzatamene additati come "omofobi" e quelli che invece si comportano in egual misura contro la chiesa cattolica come li possiamo chiamare : "cattolofobi" ?....
Concordo pertanto con le osservazioni di Cagitabonda per un maggiore equilibrio.
Buona giornata.
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Dicesi lobby "un gruppo organizzato di persone che cerca di influenzare dall'esterno le istituzioni per favorire particolari interessi, la cui influenza può far leva su elementi immateriali, come il prestigio di cui il gruppo gode, o su elementi materiali, come il denaro di cui dispone." Che esistano anche in Vaticano non ce lo deve certo dire Ratzinger. Quello che nessuno fino ad oggi ha saputo spiegare è a cosa possa servire una lobby gay in Vaticano. Quale sarebbe il suo scopo? Quali "particolari interessi" dovrebbe garantire? Quali leggi si prefige di far promulgare?... una pulizia in atto nell'ambito del Vaticano di lobby di potere che del resto non pare una novità la loro esistenza all'interno di un qualsiasi stato o istituzione.
Che ci sia una lobby di gay in Vaticano mi è indifferente ma che ci siano tanti pedofili protetti al oltranza è preoccupante assai!
Paxuxu
Paxuxu
Sono il Padre dei MENTECATTI
Nuovo:
viewtopic.php?f=7&t=87
Vecchio:
http://freeforumzone.leonardo.it/d/8205 ... sione.aspx
Nuovo:
viewtopic.php?f=7&t=87
Vecchio:
http://freeforumzone.leonardo.it/d/8205 ... sione.aspx
Una precisazione....
Se leggi bene il testo parla di lobby in generale e non è riferita solo al Vaticano:mr-shadow ha scritto:Dicesi lobby "un gruppo organizzato di persone che cerca di influenzare dall'esterno le istituzioni per favorire particolari interessi, la cui influenza può far leva su elementi immateriali, come il prestigio di cui il gruppo gode, o su elementi materiali, come il denaro di cui dispone." Che esistano anche in Vaticano non ce lo deve certo dire Ratzinger. Quello che nessuno fino ad oggi ha saputo spiegare è a cosa possa servire una lobby gay in Vaticano. Quale sarebbe il suo scopo? Quali "particolari interessi" dovrebbe garantire? Quali leggi si prefige di far promulgare?... una pulizia in atto nell'ambito del Vaticano di lobby di potere che del resto non pare una novità la loro esistenza all'interno di un qualsiasi stato o istituzione.
La "Lobby" in genere è un gruppo più o meno occulto di potere dedito ad i propri ed esclusivi interessi remando spesso contro il sistema.Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me».
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Cit. 1Vieri ha scritto: Se leggi bene il testo parla di lobby in generale e non è riferita solo al Vaticano:
Cit. 2«ammette di aver saputo della presenza di una "lobby gay" in Vaticano, composta da quattro/cinque persone, e afferma di esser riuscito a sciogliere quel gruppo di potere.
Dell'esistenza di una rete gay in Vaticano si era parlato al tempo del primo Vatileaks: secondo alcune indiscrezioni un intero capitolo della «relatio», le conclusioni dell'indagine interna affidata ai cardinali curiali Julian Herranz, Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko, sarebbe stata dedicata a questo presunto gruppo di potere.
Io credo all'esistenza della "lobby gay vaticana" in un senso molto ristretto: c'è un gruppo di omosessuali in Vaticano che si frequenta sulla base della mutua conoscenza del proprio orientamento sessuale (esattamente come gli italiani a Londra si frequentano perché accomunati dalla medesima nazionalità), e credo pure che questo gruppo cerchi di portare in Vaticano altre persone gay per espandersi. Ma non ritengo abbiano "scopi" particolari, semplicemente la solidarietà di gruppo crea favori reciproci, esattamente come un massone ne aiuta un altro.
Ad maiora
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Davvero i motivi di una lobby gay, a mio umile avviso ancora esistente, non si riescono a trovare?!
Qualcuno vada a leggersi l'esortazione a metà del primo Sinodo della famiglia, scritta da Erdo ma in realtà da Bruno Forte senza tener conto di nulla di quello che si era parlato fino ad allora, e per questo subito contestata dall'intera assise.
http://magister.blogautore.espresso.rep ... o-dice-no/" onclick="window.open(this.href);return false;
“L’Osservatore Romano” ha fornito un primo pallido resoconto della battaglia campale scoppiata in mattinata nell’aula del sinodo dopo la lettura della “Relatio post disceptationem” redatta dal cardinale relatore Péter Erdö con la collaborazione – a tratti prevaricante, come lo stesso Erdö ha fatto capire nella conferenza stampa della mattina – del segretario speciale Bruno Forte. Nel fuoco di fila di ben 41 interventi, hanno preso la parola tra gli altri i cardinali Pell, Ouellet, Filoni, Dolan, Vingt-Trois, Burke, Rylko, Müller, Scola, Caffarra, tutti contrari a un’apertura alle seconde nozze come prospettato dal cardinale Kasper, anche lui intervenuto. Ma tra le proteste di cui ha dato conto “L’Osservatore Romano” ve n’erano anche che riguardavano i paragrafi (redatti da Forte) sull’omosessualità, sulla quale “è stata chiesta una formulazione che tenga conto delle persone ma che non contraddica in alcun modo la dottrina cattolica su matrimonio e famiglia”.
http://www.iltimone.org/32273,News.html" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.ilfoglio.it/articoli/2014/10 ... e_c395.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Qui l'idea non è trovarsi la sera a pregare un rosario fra omosessuali nei giardini vaticani, è proprio spostare l'asse dottrinale verso una precisa visione filosofica e teologica che mi risulta essere da sempre condannata dalla cosidetta tradizione magisteriale.
Qualcuno vada a leggersi l'esortazione a metà del primo Sinodo della famiglia, scritta da Erdo ma in realtà da Bruno Forte senza tener conto di nulla di quello che si era parlato fino ad allora, e per questo subito contestata dall'intera assise.
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“L’Osservatore Romano” ha fornito un primo pallido resoconto della battaglia campale scoppiata in mattinata nell’aula del sinodo dopo la lettura della “Relatio post disceptationem” redatta dal cardinale relatore Péter Erdö con la collaborazione – a tratti prevaricante, come lo stesso Erdö ha fatto capire nella conferenza stampa della mattina – del segretario speciale Bruno Forte. Nel fuoco di fila di ben 41 interventi, hanno preso la parola tra gli altri i cardinali Pell, Ouellet, Filoni, Dolan, Vingt-Trois, Burke, Rylko, Müller, Scola, Caffarra, tutti contrari a un’apertura alle seconde nozze come prospettato dal cardinale Kasper, anche lui intervenuto. Ma tra le proteste di cui ha dato conto “L’Osservatore Romano” ve n’erano anche che riguardavano i paragrafi (redatti da Forte) sull’omosessualità, sulla quale “è stata chiesta una formulazione che tenga conto delle persone ma che non contraddica in alcun modo la dottrina cattolica su matrimonio e famiglia”.
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Qui l'idea non è trovarsi la sera a pregare un rosario fra omosessuali nei giardini vaticani, è proprio spostare l'asse dottrinale verso una precisa visione filosofica e teologica che mi risulta essere da sempre condannata dalla cosidetta tradizione magisteriale.
A little bit of me, myself and I
«Chi è capace di una visione generale è dialettico, e chi non lo è, no», PLATONE, Repubblica VII,537 c.
Croce-via: un crocevia di croci.
«Chi è capace di una visione generale è dialettico, e chi non lo è, no», PLATONE, Repubblica VII,537 c.
Croce-via: un crocevia di croci.
Evidentemente quanto si parla di Lobby gay, non si intende come gruppo dotato di potere economico, forse se si vuol pensare cinicamente , trattasi di gruppi che forse vogliono influenzare le dottrine canoniche, tutto sommato neanche c'è da biasimarli se fosse realmente così........cmq io credo che le Lobby in senso stretto siano altre e non un gruppo di gay che cerca di riunirsi per sentirsi meno soli
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