Disassociato ancora dopo 13 anni
Inviato: 31/08/2018, 17:59
Buonasera a tutti,
è un piacere ritrovare tanti di voi anche se è molto tempo che non vi scrivo. Sono passati 13 anni da quel giorno della dissociazione
e ben poco è cambiato con "loro". Io sono cambiato profondamente, ho rotto delle catene profonde che ti legano i pensieri. In particolare
al perenne senso di colpa instillato perchè si è "fuori". Si ma fuori da dove?
Faccio una piccola premessa: credo che molti Tdg siano sinceri. Molte sono donne sole, anziani e persone abbandonate.Il resto famiglie storiche "perbene". A quelle signore che incontri la domenica mattina per strada non posso fare nessuna colpa. Mi fanno pena sincera. La responsabilità è dei vertici che nemmeno si conoscono.
Ma di fondo gli altri hanno in comune una cosa che ho riscontrato anche da fuoriscito: affrontare le proprie paure. E' più facile rimanere "dentro" piuttosto che subire l'ostracismo. E che ostracismo!
Dopo tutti questi anni posso parlare perchè è tanto che sono stato disassociato e lo posso dire davvero con estrema franchezza:
fa impressione il loro ostracismo. Tutti lo usano anche se in misura diversa. Fatto sta che "per amore" amici di sempre ti dimenticano, tuo fratello (anziano di congregazione) si sposae nemmeno ti invita. Sempre per amore la tua famiglia la vedi pochissimo, a cena o il pranzo della domenica puoi anche dimenticartelo.
Qui fa impressione il loro grado: che ti portano allo sfinimento. Si perchè dopo anni il disassociato deve rifarsi una vita, degli amici,
tutto insomma. Ma non fa nulla. Loro ti amano ma di dilaniano dentro. Però arriva un momento intenso, interiore che ti fa capire che di fondo la libertà interiore è troppo grande.
Non posso sentirmi in colpa se non convido più tante cose. Nemmeno l'idea di associarmi ogni santa settimana e di fare rapporto a dei perfetti sconosciuti.
Non è quello. E' il percorso di vita. Un percorso imposto, preparato, misurato che ti controlla anche le emozioni. Credo che un disassociato vero sia molto meglio di un TDG che è forzato in quello che fa. Quando qualcuno vorrebbe salutarti o magari abbracciarti e non lo fa, ecco che tutto l'amore e la sincerità non esiste più.
I disassociati per il TDG sono tutti uguali: sono delle merde da evitare. Ma non è così. I disassociati sono persone vere, che hanno deciso di rompere delle catene.
Non esiste paradiso, vita eterna e tutta quella marea di puttanate che ti riempono la testa. Esiste l'inferno quello creato da loro ostracismo che distrugge le famiglie.
Le famiglie con un disassociato sono dilaniate.
Chi vorrebbe continuare a vedere il proprio figlio ma ha paura del giudizio degli altri. E li si campa con il giudizio esterno della congregazione. Il giudizio e il pre-giudizio dominano la vita intera del TDG. Mi spiace ma il loro "amore" mi ha fatto freddare ogni giorno di più e ora la mia vita va avanti. Dormo sereno. Basta incubi.
Fate buona vita e non dategli soddisfazione.
Finiranno come è giusto che finiscano.
Buona vita a tutti!
è un piacere ritrovare tanti di voi anche se è molto tempo che non vi scrivo. Sono passati 13 anni da quel giorno della dissociazione
e ben poco è cambiato con "loro". Io sono cambiato profondamente, ho rotto delle catene profonde che ti legano i pensieri. In particolare
al perenne senso di colpa instillato perchè si è "fuori". Si ma fuori da dove?
Faccio una piccola premessa: credo che molti Tdg siano sinceri. Molte sono donne sole, anziani e persone abbandonate.Il resto famiglie storiche "perbene". A quelle signore che incontri la domenica mattina per strada non posso fare nessuna colpa. Mi fanno pena sincera. La responsabilità è dei vertici che nemmeno si conoscono.
Ma di fondo gli altri hanno in comune una cosa che ho riscontrato anche da fuoriscito: affrontare le proprie paure. E' più facile rimanere "dentro" piuttosto che subire l'ostracismo. E che ostracismo!
Dopo tutti questi anni posso parlare perchè è tanto che sono stato disassociato e lo posso dire davvero con estrema franchezza:
fa impressione il loro ostracismo. Tutti lo usano anche se in misura diversa. Fatto sta che "per amore" amici di sempre ti dimenticano, tuo fratello (anziano di congregazione) si sposae nemmeno ti invita. Sempre per amore la tua famiglia la vedi pochissimo, a cena o il pranzo della domenica puoi anche dimenticartelo.
Qui fa impressione il loro grado: che ti portano allo sfinimento. Si perchè dopo anni il disassociato deve rifarsi una vita, degli amici,
tutto insomma. Ma non fa nulla. Loro ti amano ma di dilaniano dentro. Però arriva un momento intenso, interiore che ti fa capire che di fondo la libertà interiore è troppo grande.
Non posso sentirmi in colpa se non convido più tante cose. Nemmeno l'idea di associarmi ogni santa settimana e di fare rapporto a dei perfetti sconosciuti.
Non è quello. E' il percorso di vita. Un percorso imposto, preparato, misurato che ti controlla anche le emozioni. Credo che un disassociato vero sia molto meglio di un TDG che è forzato in quello che fa. Quando qualcuno vorrebbe salutarti o magari abbracciarti e non lo fa, ecco che tutto l'amore e la sincerità non esiste più.
I disassociati per il TDG sono tutti uguali: sono delle merde da evitare. Ma non è così. I disassociati sono persone vere, che hanno deciso di rompere delle catene.
Non esiste paradiso, vita eterna e tutta quella marea di puttanate che ti riempono la testa. Esiste l'inferno quello creato da loro ostracismo che distrugge le famiglie.
Le famiglie con un disassociato sono dilaniate.
Chi vorrebbe continuare a vedere il proprio figlio ma ha paura del giudizio degli altri. E li si campa con il giudizio esterno della congregazione. Il giudizio e il pre-giudizio dominano la vita intera del TDG. Mi spiace ma il loro "amore" mi ha fatto freddare ogni giorno di più e ora la mia vita va avanti. Dormo sereno. Basta incubi.
Fate buona vita e non dategli soddisfazione.
Finiranno come è giusto che finiscano.
Buona vita a tutti!