Ritorno dopo 3 anni
Inviato: 15/02/2019, 19:20
Cari utenti,
rieccomi dopo più di 3 anni. Alcuni di voi forse si ricordano di me. Qui la mia prima presentazione: https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 04#p320204" onclick="window.open(this.href);return false;
Dopo pochi mesi, decisi di lasciare il forum. Mi sentivo divisa, la mia indecisione di tramutò in paura che portò con sé attacchi di panico e una forte depressione. Qui piú dettagli: https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=4&t=21143" onclick="window.open(this.href);return false;
Quello che è accaduto dopo è una storia che voglio condividere con voi. Ho avuto il coraggio di contattare uno psicologo specializzato nel settore dei culti e sette. Ero talmente sola, non potevo parlare con nessuno. Così pensai che un estraneo potesse aiutarmi ma non sapevo cosa aspettarmi. Lasciare i tdg non era ancora un’opzione realistica in quel momento. Forse volevo solo un po’ di sollievo e comprensione, qualcuno che mi dicesse che non ero matta. Sono stata molto fortunata, grazie al mio psicologo ho acquistato coraggio. Mi ha aiutato a mettermi in contatto con altri ex-tdg che avevano già osato fare il passo verso la libertà o tdg che ancora stavano lottando come me per liberarsi dal macigno imposto dalla Watchtower. Mi hanno incoraggiata e il loro esempio mi dimostrò che era possibile riprendersi nonostante tutte le perdite.
Nel frattempo, continuavo a visitare più o meno regolarmente le adunanze, consegnavo il rapporto proforma, tutto per non attirare l’attenzione, ma non uscivo più in servizio. Cosa mi ha convinto a fare il passo decisivo? Un giorno, una cara amica “minaccio” di chiamare il mio anziano di congregazione dopo aver parlato con lei, forse un po’ troppo animatamente, dei miei dubbi sulla dissociazione. Mi chiese di mandarle il numero dell’anziano e che dovevo parlare con quest’ultimo, altrimenti lo avrebbe fatto lei. Ebbi una fitta al cuore dopo aver visto la sua reazione. Ero veramente sola, i miei “amici” tdg non potevano capirmi. Inoltre, una sera il sorvegliante mi si accosto, dato che aveva notato la mancanza di partecipazione durante la settimana speciale, mi chiese quali erano i miei obiettivi in futuro. Gli dissi che mi volevo iscrivere all’università. La sua reazione sorpresa non si fece attendere, buttando lì una di quelle tipiche frasi da tdg: “Studiare è importante, ma l’università potrebbe diventare un ostacolo se vuoi mettere Dio al primo posto”.
Quella stessa sera dissi ai miei genitori (venuti a visitarmi per una settimana) questa è l’ultima volta che metto piede in sala. Devo ringraziare il sorvegliante che fece traboccare la mia risolutezza con la sua patetica affermazione. Dal primo contatto con lo psicologo fino alla mia decisione finale non passarono nemmeno 3 mesi. Lo psicologo stesso ne fu sorpreso, ero più forte di quanto immaginassi. Ero preparata a tutte le conseguenze. I tdg arrivarono a flotte per “aiutarmi”, ero la pecorella smarrita. Nessuno se lo aspettava, ero sempre stata la ragazza sorridente, ingenua e sincera. Mi scrissero in tanti, chiedendomi se avessero fatto qualcosa di sbagliato. Ma queste attenzioni finirono ben presto. I miei migliori amici (un tempo mi dicevano che facevo parte della loro famiglia) mi piantarono in asso, nonostante gli avessi assicurato che gli avrei sempre voluto bene. Fino ad oggi non sono disassociata, ma è come se lo fossi. Tranne pochissime eccezioni, dovute alla mia famiglia tuttora tdg, non vedo più i miei vecchi amici. La peggiore reazione la ebbe naturalmente mia madre e mio fratello. Mio padre mi sostenne parzialmente, ma era preoccupato che commettessi qualche sciocchezza, la religione infin dei conti mette delle barriere “protettive”, pensava.
Mi traferii a 300 km di distanza per studiare. Iniziai da zero. Non avevo più nessuno, per 6 mesi andai sola al cinema, al teatro, viaggiai in Asia e Europa. Tutto sempre sola. Ma ho iniziato a conoscere tante persone, sia all’università che nei miei viaggi. Gli studi mi hanno aperto gli occhi. Mi divenne chiaro perché la Watchtower non incoraggiasse gli studi universitari. Hanno paura che i giovani scoprano verità scomode. Grazie a materie come la sociologia e scienze culturali ho capito perché tante persone vengono attirate da culti estremisti. Che cosa voglia dire la religione, la fede per molte persone. Alcuni pensano che tornerò dai tdg prima o poi, che questa è solo una fase in cui voglio scoprire il mondo ed essere libera. Che assurdità: non capiscono che faró di tutto affinché questa “fase” non finisca mai. Chi non vorrebbe essere per sempre libero e continuare a conoscere il mondo?
rieccomi dopo più di 3 anni. Alcuni di voi forse si ricordano di me. Qui la mia prima presentazione: https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 04#p320204" onclick="window.open(this.href);return false;
Dopo pochi mesi, decisi di lasciare il forum. Mi sentivo divisa, la mia indecisione di tramutò in paura che portò con sé attacchi di panico e una forte depressione. Qui piú dettagli: https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=4&t=21143" onclick="window.open(this.href);return false;
Quello che è accaduto dopo è una storia che voglio condividere con voi. Ho avuto il coraggio di contattare uno psicologo specializzato nel settore dei culti e sette. Ero talmente sola, non potevo parlare con nessuno. Così pensai che un estraneo potesse aiutarmi ma non sapevo cosa aspettarmi. Lasciare i tdg non era ancora un’opzione realistica in quel momento. Forse volevo solo un po’ di sollievo e comprensione, qualcuno che mi dicesse che non ero matta. Sono stata molto fortunata, grazie al mio psicologo ho acquistato coraggio. Mi ha aiutato a mettermi in contatto con altri ex-tdg che avevano già osato fare il passo verso la libertà o tdg che ancora stavano lottando come me per liberarsi dal macigno imposto dalla Watchtower. Mi hanno incoraggiata e il loro esempio mi dimostrò che era possibile riprendersi nonostante tutte le perdite.
Nel frattempo, continuavo a visitare più o meno regolarmente le adunanze, consegnavo il rapporto proforma, tutto per non attirare l’attenzione, ma non uscivo più in servizio. Cosa mi ha convinto a fare il passo decisivo? Un giorno, una cara amica “minaccio” di chiamare il mio anziano di congregazione dopo aver parlato con lei, forse un po’ troppo animatamente, dei miei dubbi sulla dissociazione. Mi chiese di mandarle il numero dell’anziano e che dovevo parlare con quest’ultimo, altrimenti lo avrebbe fatto lei. Ebbi una fitta al cuore dopo aver visto la sua reazione. Ero veramente sola, i miei “amici” tdg non potevano capirmi. Inoltre, una sera il sorvegliante mi si accosto, dato che aveva notato la mancanza di partecipazione durante la settimana speciale, mi chiese quali erano i miei obiettivi in futuro. Gli dissi che mi volevo iscrivere all’università. La sua reazione sorpresa non si fece attendere, buttando lì una di quelle tipiche frasi da tdg: “Studiare è importante, ma l’università potrebbe diventare un ostacolo se vuoi mettere Dio al primo posto”.
Quella stessa sera dissi ai miei genitori (venuti a visitarmi per una settimana) questa è l’ultima volta che metto piede in sala. Devo ringraziare il sorvegliante che fece traboccare la mia risolutezza con la sua patetica affermazione. Dal primo contatto con lo psicologo fino alla mia decisione finale non passarono nemmeno 3 mesi. Lo psicologo stesso ne fu sorpreso, ero più forte di quanto immaginassi. Ero preparata a tutte le conseguenze. I tdg arrivarono a flotte per “aiutarmi”, ero la pecorella smarrita. Nessuno se lo aspettava, ero sempre stata la ragazza sorridente, ingenua e sincera. Mi scrissero in tanti, chiedendomi se avessero fatto qualcosa di sbagliato. Ma queste attenzioni finirono ben presto. I miei migliori amici (un tempo mi dicevano che facevo parte della loro famiglia) mi piantarono in asso, nonostante gli avessi assicurato che gli avrei sempre voluto bene. Fino ad oggi non sono disassociata, ma è come se lo fossi. Tranne pochissime eccezioni, dovute alla mia famiglia tuttora tdg, non vedo più i miei vecchi amici. La peggiore reazione la ebbe naturalmente mia madre e mio fratello. Mio padre mi sostenne parzialmente, ma era preoccupato che commettessi qualche sciocchezza, la religione infin dei conti mette delle barriere “protettive”, pensava.
Mi traferii a 300 km di distanza per studiare. Iniziai da zero. Non avevo più nessuno, per 6 mesi andai sola al cinema, al teatro, viaggiai in Asia e Europa. Tutto sempre sola. Ma ho iniziato a conoscere tante persone, sia all’università che nei miei viaggi. Gli studi mi hanno aperto gli occhi. Mi divenne chiaro perché la Watchtower non incoraggiasse gli studi universitari. Hanno paura che i giovani scoprano verità scomode. Grazie a materie come la sociologia e scienze culturali ho capito perché tante persone vengono attirate da culti estremisti. Che cosa voglia dire la religione, la fede per molte persone. Alcuni pensano che tornerò dai tdg prima o poi, che questa è solo una fase in cui voglio scoprire il mondo ed essere libera. Che assurdità: non capiscono che faró di tutto affinché questa “fase” non finisca mai. Chi non vorrebbe essere per sempre libero e continuare a conoscere il mondo?