Il problema dell'apostasia, o comunque della disassociazione tra i TDG (anche per altri motivi quindi), è legata alla loro visione millenaristica di separazione dal mondo.
Questo significa che chi nasce all'interno di questa religione, o se ne avvicina da esterno, verrà invitato continuamente a frequentare solo ed esclusivamente i TDG e la congregazione, spacciati come elementi approvati da Geova, puri e quindi, il meglio che il mercato ha da offrire.
Per contro, si dipingerà il mondo esterno a tale fede, come oscuro, pericoloso, perverso, lontano da Geova ed in mano agli angeli ribelli di Satana.
Vista anche l'imminente distruzione che sta per abbattersi su questo mondo per mezzo della Grande Tribolazione prima ed Harmagheddon poi, si capisce con quale cappa psicologica si viva in questo culto.
Certo, una volta usciti da tali buffonate, o ascoltando esternamente tali osservazioni si capisce che qualcosa di anormale è presente in tale religione, ma, qualora si entrasse per mille motivi, ci si ritroverà invischiati in tutto questo.
Ed allora il problema dove sta una volta dentro ed una volta che ci si è battezzati?
Il problema è che per arrivare al battesimo, ci si deve separare dal mondo, o per lo meno, dimostrare che la frequentazione con il mondo e le persone del mondo rimanga nella norma, e che si preferisca la congregazione e la compagnia dei TDG.
Per carità, una cena con i colleghi di lavoro o qualche altra attività ci sta, ma, la demarcazione tra LORO quelli del mondo, e NOI i TDG deve comunque esserci.
Bene, cioè male, perchè è proprio questo che poi, in futuro, sarà la famosa leva di ricatto, applicata poi con l'ostracismo della disassociazione, qualora l'individuo dovesse o non pensarla più come il gruppo, o non seguire più le norme del gruppo.
Infatti, se l'individuo appartenente a tale religione si limitasse alla frequentazione delle adunanze ed ad altre attività teocratiche, svolgendole parallelamente ad altre attività esterne a tale religione, nulla di tutto questo accadrebbe, poichè, come per altri campi umani come lo sport, il lavoro, la politica, la cultura e le relazioni, fanno parte dell'insieme delle attività umane che non per forza di cose si escludono a vicenda.
Tuttavia, nei TDG ed in altri movimenti religiosi, politici o di altra tipologia che dimostrano essere estremisti ed accentratori, l'individuo viene sempre sottoposto a delle scelte, a dei paragoni, a degli esami di coscienza continui, a dei sensi di colpa che tendono a suddividere appunto il mondo tra NOI e LORO.
Ne consegue quindi, che alla lunga, dopo mesi, ed anni di frequentazione di tale movimento, uno si ritrova a vivere la sua vita e tutta la sua sfera sociale ed emotiva, all'interno di questo gruppo.
Senza contare la paura indotta dall'attesa di una fine del mondo imminente dove pochi si salveranno.
Quindi, se i TDG si aprissero, ed iniziassero a considerare questa fede in maniera meno millenaristica e più secolare, perderebbero quell'isolamento psicologico, (ed in passato anche fisico, per alcuni figli di TDG che non dovevano frequentare quelli del mondo oltre le ore della scuola), che però è un potentissimo deterrente per gli apostati o i peccatori.
Se una persona da quando nasce in questa religione avesse una vita parallela tra i TDG ed il mondo, non ci sarebbero problemi ad uscire da tale culto, come non ci sono problemi a cambiare lavoro, partito, squadra di calcio e circolo delle bocce.
Ma, ammantare di pathos una cosa astratta come la fede, il reame spirituale ed invisibile e, porre in sudditanza l'individuo dinanzi a questa famosa "verità" astratta che non si materializza mai, è una leva di ricatto troppo forte da lasciarsela scappare, soprattutto per i vertici che comandano questo movimento.
Quindi, dopo tutto questo pippone, esiste una soluzione?
La prima, è quella di evitare i TDG.... e che se si sta affrontando un qualche problema di carattere sentimentale e psicologico o di altra natura, il famoso nuovo mondo proposto dai TDG come soluzione per tutti i mali dell'umanità (non lo diciamo noi, lo dice la bibbia, frase spot citate sempre dai TDG), è una vaccata, tanto che l'aspettano da 145 anni, quindi, se uno che si trovava nella stessa situazione di crisi sentimentale, psicologica, economica o emotiva un secolo fa, ed entrava nei TDG nella speranza di ricordare i suoi problemi risolti da Geova e dal suo regno imminente, "detto dalla bibbia", sarebbe stramorto di vecchiaia lui, suo figlio, suo nipote ed il suo pro nipote è in là con gli anni...
La seconda, è che se proprio si vuole conoscere i TDG, è quella di mantenere i contatti con le persone che non sono TDG e di vivere una vita parallela, in questa maniera, chi volesse compiere il passo di aderire a tale religione, scoprirà, come pian piano, dopo il love bombing iniziale, i TDG chiederanno di schierarsi sempre di più a favore della "verità" e dell'intangibile Geova che però, senza prove alcune, ha posto la sua attenzione sull'unica religione vera presente qui sulla terra, e guarda caso sono i TDG....
La terza, nel caso si è dentro questo culto e ci si è battezzati, vuol dire che state dentro delle sabbie mobili, e che per uscire occorre grande sforzo e determinazione. Prima si tirano fuori gli attributi e si paga il prezzo della morte sociale tra questo gruppo di persone, per rifarsi una nuova vita, prima si riesce a riconquistare la propria libertà.
E' facile? NO
E' dura? SI
Ma prima si agisce e meglio è, altrimenti, si sarà costretti a vivere una doppia vita cercando di salvare capro e cavoli, ovvero di evitare le adunanze, le regole dei TDG e le loro imposizioni grottesche, ma nello stesso tempo, si cerca di salvaguardare i rapporti con i famigliari, i conoscenti TDG che, in caso di disassociazione troncherebbero le relazioni sociali, motivo per cui, si vive sempre sul chi va là ogni volta che si compiono delle azioni passibili da comitato giudiziario dei TDG, con la paura di essere visti da altri TDG ed essere "denunciati" agli anziani della propria congregazione o di quelle vicine.
L'ho presa un pò larga come sempre, ma per chi legge, e non è TDG, è bene che si sappiano certe cose.