Trovarsi in Israele (Settembre 2012)

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Trovarsi in Israele (Settembre 2012)

Messaggio da Vieri »

Ho girato per anni e conosco bene tutta l'Europa oltre ad aver avuto esperienze diverse in Russia, Stati Uniti e Cina.
Visitare Israele è stata però una esperienza decisamente diversa ed unica nel suo genere poiché a differenza di altri paesi, Israele concentra in poche migliaia di chilometri quadrati, popoli e religioni completamente diverse con una storia particolarmente tormentata.
Gerusalemme, in particolare, è ancora oggi una città amata e contesa da millenni e che non trova ancora pace.

Sono stato ad Aushwitz, a Dacau, a Bergen Belsen, a Terezin, nel Ghetto di Varsavia e dopo le atrocità del nazismo non potevo non avere comprensione e simpatia per questo popolo che credevo avesse solo "nemici" all'esterno ma che invece si è rivelato fragile e contraddittorio anche al suo interno sotto molti aspetti. Il primo dei quali di carattere esclusivamente religioso per la presenza non irrilevante di ebrei ortodossi che costantemente , nei decenni di vita di Israele, sono aumentati di numero e di influenza.
Dal punto di vista teorico non esistono religioni monoteiste che predichino l'odio e la divisione tra i popoli e tutti, sempre teoricamente, dovrebbero essere fratelli ma molti pregiudizi e ortodossie frenano oggi, se non ostacolano, questo processo di integrazione .

Il Dio degli ebrei "parla" infatti solo ebraico ed è "ad uso e consumo" esclusivamente del popolo ebraico, "il popolo eletto".
Questa convinzione ha sempre portato gli ebrei a distinguersi dagli altri popoli e mantenendo inalterate per secoli le loro immutate tradizioni, li hanno sempre condotti ad isolarsi in ghetti creando quelle condizioni di intolleranza che in più occasioni storiche li hanno portati ad essere o scacciati come dalla Spagna e dall'Inghilterra, o addirittura "annientati" dalla Germania nazista.

Molti ebrei ortodossi vivono ancora nell'attesa del Messia e rinnegano come gli haredim ed i "Neturei Kartaogni" ogni forma di civile partecipazione allo stato oltre a giudicare come eretici gli appartenenti ad altre confessioni come scritto nel Talmud: "45-29N - Non avere pietà e paura dei falsi profeti. "- "Deut. 18:22. e 38-18NV - Non risparmiarti di odiare chi predica altri idoli. - Deut. 13:9".......

Manifestazioni di intolleranza anche verso i cristiani sono avvenute recentemente da questi estremisti religiosi con scritte ingiuriose verso Gesù su alcune porte di conventi.

Allah, parla e si manifesta poi solo in arabo e secondo il Corano tutti gli altri che non credono in lui sono degli "infedeli". Le loro moschee sono in genere inaccessibili ad altre confessioni. Sunniti e sciiti oltre a numerose frange estreme di integralisti islamici si contendono poi con le loro diverse interpretazioni le "verità" del Corano non disdegnando spesso, come è ben noto, atti violenti di intolleranza verso le altre fedi.

Poi esistono i cristiani dove le divisioni fra le varie confessioni: da quella cattolica a quella ortodossa greca, siriaca, eritrea, armena, luterana, protestante, evangelica, ecc. risultano particolarmente evidenti a Gerusalemme.
Anche qui, a volte l'intolleranza fra cattolici ed ortodossi si è manifestata per i presupposti "diritti" di accesso ai luoghi santi.

Il Dio cristiano non è appannaggio di un solo popolo e la sua parola è universale. Nonostante questo, la convivenza fra cristiani ed ebrei rimane ancora difficile per secoli di reciproci sospetti: da un lato l'accusa di aver ucciso Gesù e dall'altro di essere stati perseguitati per secoli da tutte le comunità cristiane fino a giungere all'olocausto.
Da queste brevi considerazioni si può capire allora come sia difficile far convivere insieme in poche migliaia di kmq. tante teste e tanti pregiudizi.

Israele: un immenso ghetto.

Ogni comunità vive e lavora nei suoi gusci chiusi e quasi inaccessibili ad altre confessioni dove Gerusalemme da secoli ne è l'esempio più evidente.
Questo senso di divisione dove non esistono vere barriere, a parte il famoso "muro" di divisione con la Cisgiordania, alla fine ti soffoca nei comportamenti, negli sguardi, nei differenti modi di vivere.
Non è folclore, è la tragica constatazione che gli uomini in questo paese non sono uguali, con pari diritti, dignità e doveri. La religione e l'ortodossia dividono irrimediabilmente le coscienze.
Quando sei in mezzo alla gente alla fine ti senti sempre "uno straniero" e non sai mai con chi potresti incontrare se sei considerato suo fratello o un suo potenziale oppositore per il credo che porti.
Spesso rimani indifferente e la gentilezza, l'accoglienza e la disponibilità, anche per le eccessive regole religiose, rimangono solo parole vuote. Questa è stata la mia impressione.

Tutte queste contraddizioni, dove rimane difficile capire dove stia veramente la verità e la ragione, generano alla fine diffidenze verso tutto e verso tutti e fanno si che Israele venga oggi nel mondo più compreso che amato.
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Re: Trovarsi in Israele (Settembre 2012)

Messaggio da apptras »

Vieri ha scritto: 30/10/2023, 11:22 Non è folclore, ... gli uomini in questo paese non sono uguali, con pari diritti, dignità e doveri. La religione e l'ortodossia dividono irrimediabilmente le coscienze.
Qual è la differenza tra sionismo e giudaismo?

Non devi necessariamente essere ebreo per essere sionista. Il sionismo è un ideologia che sostiene che Israele (piu specificatamente Gerusalemme essendo Sion il nome antico di questa magnifica citta) è il paese che appartiene agli ebrei. Esistono tantissimi non ebrei che sono sionisti. Ovviamente, essendo questa l'idea, il sionismo viene identificato con gli ebrei praticamente sempre, nel bene e (purtroppo) nel male. Se si vuole perseguire l'obiettivo di una pacificazione non si può guardare al problema solo da una parte. I sionisti sono guerrafondai e assassini alla pari della controparte islamica. E comunque non sono le differenze religiose ad animare i ricorrenti conflitti. Israele è una enclave politica in quella particolare regione, funzionale ad interessi economici primari. Dio, in questa situazione, non c'entra niente; le parti lo sfruttano solo ai propri fini.

https://www.amiciziaitalo-palestinese.o ... &Itemid=42

https://www.thedotcultura.it/le-voci-de ... ra-a-gaza/
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Re: Trovarsi in Israele (Settembre 2012)

Messaggio da Vieri »

Vero è che Gerusalemme è piena di ebrei ortodossi e haredim che vivono in pratica nel proprio ghetto:
https://it.wikipedia.org/wiki/Mea_Shearim
e questi ortodossi facendo molti più figli sono cresciti recentemente di maggiore importanza sostenuti anche dai numerosi ebrei americani appartenenti a tale "setta" e sono nello stato moderno israeliano una vera e propria spina intransigente nel fianco.
Nei giorni che mi trovavo a Gerusalemme era il loro Rosh haShanah – Il capodanno ebraico
Il giorno in cui si festeggia Rosh haShanah (le due parole significano proprio testa e anno) è variabile, ma di solito tra il 6 settembre e il 5 ottobre. Quest'anno cade fra la sera di venerdì 18 e domenica 20 settembre.
In effetti dal mio sito:
www.terrasanta2012.it
mi trovavo a fare in pullman una gita serale per vedere Gerusalemme by night fino ad avere in un vialone la strada praticamente sbarrata da un gruppo di questi intransigenti ortodossi che ci stavano venendo incontro con intenzioni non pacifiche poichè in quel giorno di festa era proibito per loro "fare un lavoro" come guidare una auto.
In breve l'autista, saltando uno spartitraffico fu costretto a fare marcia ad U e tornare indietro....

Quello che noto sono due interrogativi:

Il primo di sicura intolleranza religiosa sia in ambito ebraico che islamico dove Gerusalemme è per loro la città santa.
Non per niente, e ci sarà pure una ragione, che un esponente di Hamas in TV, abbia voluto esprimere le loro idee dietro una foto di Gerusalemme lanciando ovviamente un messaggio subliminale a tutti gli islamici che loro vogliono di nuovo ritornare ad avere Gerusalemme, completamente islamica, scacciando tutti: ebrei e cristiani.

Il secondo degli ebrei moderati ed anche laici che però figli o nipoti dei 6 milioni di ebrei uccisi nella seconda guerra mondiale e le 4 guerre vinte si farebbero uccidere tutti prima di lasciare un metro della "terra promessa".
( La fase principale del conflitto su larga scala tra Israele e gli Stati arabi ebbe luogo dal 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele, al 1973, e fu costituita da una serie di guerre arabo-israeliane: la guerra del 1948, la guerra di Suez del 1956, la guerra dei sei giorni del 1967 e la guerra del Kippur)
In conclusione per me sarà sempre un territorio senza pace dove un Islam integralista non potrà mai convivere con altrettanti ebrei integralisti-
La proposta di due popoli e due stati andrebbe bene se non sapere che Hamas, votato dalla maggioranza dei palestinesi, non avesse l'idea di fomentare sempre l'odio per cacciare dalla Palestina tutti gli ebrei.
Ulteriori riflessioni:
https://www.terrasanta2012.it/pensieri/ ... ii....html
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Re: Trovarsi in Israele (Settembre 2012)

Messaggio da Vieri »

Grazie per la bella riflessione di Achille che se non sbaglio è stato anche lui in Israele.
ha scritto:
Alcune persone hanno il cervello, le capacità razionali di ragionamento, annebbiate dal pregiudizio e dall'odio contro gli ebrei e/o contro Israele: per questa gente, gli odiatori, non c'è alcuna speranza. Provate a far ragionare chi ha abbandonato la via della ragione per quella del pregiudizio e dell'odio, è impossibile. Si tratta di un delirio che pagheremo tutti a caro prezzo.
Questa in effetti è una triste verità.
Per una speranza di pace segnalo questo filmato molto bello:

segnalo inoltre questo post di una attualità sconcertante
da deliverance1979 » 21/07/2014, 7:56

Caro Achille, io la questione la faccio molto più terra terra...

La Palestina era sotto il comando britannico, quindi era una colonia dominata da una potenza militare straniera come molte altre....
Non che gli ebrei fossero degli stinchi di santi, poichè contro gli inglesi presenti nello stato di Israele, utilizzavano tutti i trucchetti della guerriglia (che oggi i palestinesi usano con loro) per accelerare il processo della creazione di uno stato.

Comunque, alla fine Israele ha ricevuto questo stato e lo ha difeso vincendo non una, ma ben 4 guerre, 1948, 1956, 1967 e 1973.

Ora che differenza c'è con le altre potenze che si sono create e conquistate uno stato?
Nulla.

L'Italia per essere riunita ha avuto bisogno di appoggi, di intrallazzi politici e di vittorie militari, dal 1800 alla fine della prima guerra mondiale.

C'è anche da dire un'altra cosa, Hamas lancia razzi indiscriminatamente ed a caso, che poi non fa vittime o ne fa poche grazie alla difesa antiaerea israeliana questa è un'altra questione.
Figuratevi se gli israeliani facessero uguale, colpi di artiglieria o bombe sganciate a caso, altro che 400 morti, non dimentichiamoci che Gaza è una delle zone più densamente popolate della terra con circa 4570 abitanti per chilometro quadrato.

Secondariamente, se i palestinesi avessero lo stesso potenziale militare degli israeliani, gli ebrei e lo stato ebraico semplicemente non esisterebbero, verrebbero spianati a misura di livella.

Gli israeliani avranno sicuramente le loro colpe ed avranno fatto i loro errori, ma l'informazione italiana è grottesca su questo, andando (non so perchè) a coccolare sempre la parte palestinese.

Anche se molti storceranno il naso, Israele è una democrazia che con tutti i suoi difetti ha un governo con cui si può parlare, con cui si può trattare e con molti diritti garantiti.
I palestinesi alle ultime elezioni, anzichè preferire un governo "moderato", quello dell'area dove satellita Abu Mazen, ha preferito Hamas.

Ogni scelta porta delle conseguenze.
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