Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56Ribadisco ancora una ennesima volta che Gesù NON HA MAI PRETESO DI ESSERE DIO
Strano!
Hai sempre sostenuto il contrario.
Ad ogni modo, come spiega Bart Ehrman:
Citazione tratta dal libro di Ehrman: "E Gesù divento Dio. L’esaltazione di un predicatore ebraico della Galilea".
Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56Matteo 23
9 E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
Quindi?
Conosci la cristologia del vangelo di Matteo?
Mica vien detto che Gesù è "della stessa sostanza del Padre"?
Questo è un noto sito di apologetica cattolica.
A questo punto rimpiango addirittura quando citavi Ratzinger!
Pensi che questo sito o gli articoli di questo sito abbiano una "dignità scientifica" nel campo degli studi storici?
Qualcuno degli articolisti è un accademico che si occupa di storia del cristianesimo?
Vieri nonostante il sito si definisca "Gesù storico" qui non si parla affatto del Gesù storico.
Stai di nuovo facendo catechismo!
Questo è un altro sito di apologetica cattolica.
Il curatore del sito infatti non è un accademico che si occupa del Gesù storico.
Il curatore del sito è:
Giuseppe Spinella
Insegnante di religione
Marineo (PA)
https://www.gesustorico.it/presentazione.asp
Non è che se un sito si chiama "Gesù storico" bisogna attribuirgli la dignità scientifica che non ha!
Il sito in cui scriveva il Prof. Nicolotti è questo:
http://www.christianismus.it/
Se davvero vuoi farti una infarinatura sulla questione del Gesù storico sarebbe meglio che consultassi questo sito, non i siti di apologetica.
Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56Per Paolo che era stato con gli apostoli ben 4 volte a Gerusalemme e con Pietro a Roma aveva scritto nella lettera ai corinzi 15 datata 55-56, dove la quasi unanimità degli studiosi attribuisce a Paolo di Tarso cita: che Cristo è risuscitato dai morti
Ma infatti nessuno ha mai negato che Gesù credesse che Dio aveva resuscitato Gesù!
E non era l'unico.
Solo che come si è precisato citando il Prof. Mauro Pesce
non è che: "la fede nella risurrezione di Gesù provocasse contenuti di fede comuni, nel I secolo".
Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56Come al solito esiste poi sempre la doppia interpretazione discussa già in precedenza dove a fronte di una precisa testimonianza degli apostoli di aver più volte mangiato e dialogato con Gesù risorto, si definisce il tutto come visione mistica collettiva.
Vieri questa storia della "doppia interpretazione" è qualcosa che ti sei appena inventato tu.
Non so cosa intendi dire con l'espressione "doppia interpretazione".
Non c'è alcun dubbio che Paolo di Tarso credesse alla resurrezione di Gesù.
Come abbiamo visto Paolo di Tarso non era e non fu l'unico a credere alla resurrezione di Gesù, ma ciò non significa che tutti quelli che credevano (o che credono) alla resurrezione di Gesù credevano (e credano) tutti la stessa cosa riguardo a quale potesse/possa essere la "natura di Gesù".
Te l'ho già spiegato con un esempio:
Un pentecostale modalista, un cattolico, un "unitariano biblico" ed un tdG hanno qualcosa in comune. Tutti e quattro credono in Dio, tutti e quattro credono che i miracoli siano possibili, tutti e quattro credono che Gesù sia resuscitato eppure questi quattro credenti di quattro confessioni cristiane diverse hanno convinzioni diverse riguardo a quale possa essere la "natura di Gesù".
1) Il pentecostale modalista crede che Gesù sia Dio, o per meglio dire un "modo" di manifestarsi di Dio ma non crede nella trinità.
2) Il cattolico crede nel dogma trinitario.
3) L'unitariano biblico non crede che Gesù sia Dio ma crede che Gesù sia un uomo resuscitato da Dio.
4) Il tdG crede che Gesù sia una sorta di arcangelo, la prima creatura spirituale creata da Dio.
Questo solo per spiegare che pur credendo nei miracoli e nella resurrezione di Gesù non ne discende automaticamente che chi ci crede debba o possa necessariamente attribuire a Gesù una natura divina.
Questo è tanto vero oggi quanto lo era nell'antichità.
Lo storico può di volta in volta stabilire cosa si credeva riguardo a Gesù nei vari gruppi ed anche chi, come, dove, quando e perché attribuì a Gesù una natura divina.
Dunque il fatto che tu mi ricordi che Paolo di Tarso credeva alla resurrezione di Gesù non significa che gli attribuisse anche una "natura divina" e che Paolo di Tarso credesse che Gesù fosse "della stessa sostanza del Padre"!
Questo Paolo di Tarso non lo credeva.
Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56In conclusione non è che si vogliano adattare i vangeli al pensiero del Concilio di Nicea
Ma hai letto cosa è successo esattamente a Nicea?!?!?
Ovvero cosa ti ha spiegato il Prof. Nicolotti?!?!?
"il concilio di Nicea fu voluto dall'imperatore Costantino per risolvere una disputa teologica come tante altre ce ne erano già state; che all'interno di esso si manifestarono almeno cinque modi diversi di intendere il rapporto fra il Padre e il Figlio (il che vuol dire che già all'epoca non c'era alcun modo di trarre risposte a certe domande basandosi sulle scritture, perché ciascuno con filosofie e sensibilità diverse arrivava a soluzioni diverse); che la formula della "consostanzialità", oggi considerata infallibile, era sgradita a gran parte dei vescovi presenti, i quali furono in parte forzati ad accettarla per timore delle ripercussioni dell'imperatore, che esiliò i dissenzienti, salvo poi cambiare idea e riabilitare qualche anno dopo persino Ario (ora eretico), e mandare in esilio Atanasio (ora santo)".
Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56ma esattamente l'inverso dove tali decisioni, anche se controverse furono prese in relazione alle evidenze dei Vangeli e delle lettere di Paolo scritte molto prima di Nicea e NON adattati e "riscritti" per renderli compatibili al dogma della Trinità.
Da quel che hai scritto dimostri di aver capito l'esatto contrario di quello che ti ha spiegato il Prof. Nicolotti!
C'erano cristiani che leggevano gli stessi vangeli e le stesse lettere, eppure credevano cose diversissime.
Nessuno ha detto che quei testi siano stati "riscritti".
Molto semplicemente quei testi hanno avuto "ricezioni diverse".
Il vangelo di Giovanni ad esempio era usato da gruppi diversi che credevano cose diverse riguardo a Gesù: era usato dai proto-ortodossi ma era usato addirittura da alcuni gnostici.
Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56Del resto mi sembra che anche san
Ireneo già citato in precedenza, già a cavallo fra il primo e secondo secolo
avesse formulato, anche se ancora a livello embrionale, tal credo.
Vieri non diciamo sciocchezze: Ireneo di Lione è nato nel 130, ovvero nel secondo secolo ed è morto nel 202 ovvero agli inizi del terzo secolo.
In ogni caso se Ireneo avevo il suo "credo", o meglio se Ireneo aveva sviluppato la sua teologia e la sua cristologia, altri suoi contemporanei avevano sviluppato teologie e cristologie divergenti.
Vieri ha scritto: ↑04/03/2024, 20:56Ma poi scusate, se prima di Nicea fosse stata negata la provenienza divina di Cristo e affermata invece a Nicea, non avrebbero dovuto PER FORZA RISCRIVERE MOLTE PAGINE DEL VANGELO già presenti da almeno 150 anni ?
No!
Non c'era alcuna esigenza di riscrivere alcunché!
Tu leggi sempre la storia a ritroso credendo che sia esistita una "ortodossia iniziale", e magari ritieni anche che i vangeli che confluirono nel canone esprimevano ed esprimano una teologia ed una cristologia omogenee.
Ma non è così!