differenze di traduzioni?

Sezione dove porre domande sulla Bibbia e sulla sua interpretazione

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flabot
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differenze di traduzioni?

Messaggio da flabot »

Un libro che stò leggendo in questo periodo e che ovviamente trovo molto interessante, altrimenti smetterei di leggerlo, parla di molte cose, ma quella che mi preme segnalarvi è quella relativa alle traduzioni più o meno fedeli allo scritto originale.
Prende come esempio, Matteo XI 12.

Riporta di esso tre traduzioni diverse.

….dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono....
vangelo e atti degli apostoli, versione ufficiale della cei, paoline, cinisello balsamo 1987

….dal tempo di Giovanni il Battezzatore fino ad oggi il regno di Dio incontra opposizione perchè i violenti vi si oppongono...
parola del signore, il nuovo testamento, elle di ci, leumann 1976

...dal tempo di Giovanni il Battista fino a ora il regno dei cieli è oggetto di violenza, poiché i violenti vorrebbero farlo fuori....
i vangeli, nuovissima versione dei testi originali, paoline cinisello balsamo


Poi prosegue scrivendo la frase nella maniera originale, ovviamente evito, per problemi di alfabeto, di postarla, ne fa quindi la corretta traduzione letterale:

...da quei giorni di Giovanni il battista fino ad ora il regno dei cieli si ottiene con la forza, e i violenti si impadroniscono di esso...

Rendendola in italiano più scorrevole

...dopo l'annuncio di giovanni battista occorre la violenza per conquistare il regno di Dio e sono i violenti che lo conquistano

Secondo me, un po' i traduttori ci hanno giocato su questa frase, secondo voi?
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Non saprei, ma il succo del discorso è il medesimo.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

"Poi prosegue scrivendo la frase nella maniera originale, ovviamente evito, per problemi di alfabeto, di postarla, ne fa quindi la corretta traduzione letteral"
Che cos'è la correttezza?

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Un'altra traduzione abbastanza letterale del medesimo sarebbe questa:

"Dai giorni di Giovanni il Battista poi fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne fanno preda."

Si tratta di un testo estremamente difficile (tra i più difficili di tutto il NT), che i vari traduttori hanno cercato di rendere in un modo che potesse suonare orecchiabile in italiano. In buona sostanza, comunque, vi hanno tutti letto l'idea dell'opposizione violenta al Regno. Un'altra intepretazione classica, però, legge in questo passo la violenza che chi vuole entrare nel Regno in qualche modo deve fare a se stesso e come, appunto, il far proprio il Regno di Dio sia il risultato di un'azione violenta.
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flabot
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Messaggio da flabot »

Gabriella Prosperi ha scritto:Non saprei, ma il succo del discorso è il medesimo.
Gabriella



Ma sei sicura? A me sembrano di significato opposto una dall'altra.
flabot
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Messaggio da flabot »

polymetis ha scritto:
"Poi prosegue scrivendo la frase nella maniera originale, ovviamente evito, per problemi di alfabeto, di postarla, ne fa quindi la corretta traduzione letteral"
Che cos'è la correttezza?

Ad maiora


Pensavo fosse la spiegazione che ogni domenica il sacerdote fa delle sacre scritture durante la predica, tu dici di no?
flabot
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Messaggio da flabot »

Trianello ha scritto:Un'altra traduzione abbastanza letterale del medesimo sarebbe questa:

"Dai giorni di Giovanni il Battista poi fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne fanno preda."

Si tratta di un testo estremamente difficile (tra i più difficili di tutto il NT), che i vari traduttori hanno cercato di rendere in un modo che potesse suonare orecchiabile in italiano. In buona sostanza, comunque, vi hanno tutti letto l'idea dell'opposizione violenta al Regno. Un'altra intepretazione classica, però, legge in questo passo la violenza che chi vuole entrare nel Regno in qualche modo deve fare a se stesso e come, appunto, il far proprio il Regno di Dio sia il risultato di un'azione violenta.


Ed è impossibile capire quale delle due è l'interpretazione correttttttt. EM scusa, altrimenti Poly. mi tira le orecchie, diciamo l'interpretazione più plausibile?
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Il testo è ambiguo anche in greco. Esattamente come l'italiano, anche il greco ha delle parole che possono avere significati diversi. Questo è il motivo per cui chi legge solo le traduzioni deve fidarsi dell'interpretazione di questo o quel traduttore, chi legge in greco invece può conoscere l'eventuale ambiguità soggiacente al testo.

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Malcico71
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Messaggio da Malcico71 »

Se posso inserire un riferimento , dall'interlineare Greco/Latino/Italiano San Paolo a cura di Piergiorgio Beretta , edizione 2010 :

testo greco (Nestle-Aland) alla lettera Matteo 11:12 : Da poi i giorni di Giovanni l'immergitore fino ad ora il regno dei cieli preme(per venire) e (i)violenti saccheggiano esso .

testo latino (Vulgata Clementina) : A diébus autem Ioànnis Baptìstae usque nunc regnum caelòrum vim pàtitur, et violénti ràpiunt illud . - purtroppo alcuni accenti con la tastiera mi sono venuti sbagliati -

testo italiano Nuovissima Versione della Bibbia : Dal tempo di Giovanni il Battista fino ad ora il regno dei cieli è oggetto di violenza, e i violenti vogliono impadronirsene .

Saluti , Malcico71
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flabot
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Messaggio da flabot »

Le stesse difficoltà, sostiene l'autore, si hanno anche per la traduzione di Luca XVI 16.

….la legge di Mose e gli scritti dei profeti arrivarono fino al tempo di Giovanni il battezzatore. Dopo di lui viene annunziato il regno di Dio e molti si sforzano di entrarvi....Una traduzione diciamo “classica” recente


Mentre la traduzione letterale è:

….la legge e i profeti fino a Giovanni, da allora il regno di Dio viene annunciato e ciascuno per esso usa la violenza....

In italiano più scorrevole

….fino a Giovanni valevano le leggi ed i profeti, ma dalla sua comparsa è cominciato l'annuncio del regno di Dio e ciascuno usi la violenza per conquistarlo.....
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Messaggio da flabot »

Piccola curiosita

La traduzione pubblicata dalla Società Biblica di Ginevra del 2006, li traduce così i passi in questione: Matteo XI 12
….dai giorni di Giovanni il battista fino ad ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.....

Luca XVI 16
…..la legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni, da quel tempo è annunciata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza....


Questa sarà la mia Bibbia di riferimento per il futuro, tra l'altro, non traduce con “vergine” ma con “giovinetta” riguardo a Maria. :balla: :balla: :balla: :balla:
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Questa sarà la mia Bibbia di riferimento per il futuro, tra l'altro, non traduce con “vergine” ma con “giovinetta” riguardo a Maria.
Parthenos indica, almeno in origine, la giovinetta in quanto vergine, giacché, nel mondo antico, si dava per scontato che le giovani prima del matrimonio fossero vergini, sicché i due significati sono interscambiabili. Si possono chiamare le giovani "parthenoi", vergini, proprio perché tutte lo sono.
Comunque sia, poiché Maria risponde all'angelo che ella "non conosce uomo", è ovvio che al momento dell'Annunciazione fosse sia giovane che vergine.

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Messaggio da flabot »

"I cristiani primitivi sapevano benissimo che la madre del Cristo era una donna come tutte le altre, madre di numerosi figli: i fratelli e le sorelle del Cristo. Esistevano pertanto delle polemiche fra i giudeo-cristiani, ben consapevoli della realtà dei fatti, e i cristiani scismatici della scuola di Shaul. Ce lo conferma questo passo del vangelo di Filippo:

Taluni hanno detto che Maria ha concepito dallo spirito santo. Essi sono in errore. Essi non sanno quello che dicono. Quando mai una donna ha concepito da una donna?

Evidentemente l'idea che Ruah, lo spirito femminile, la madre, potesse svolgere un ruolo decisamente da padre, ingravidando Maria, era considerata assurda dai giudeo-cristiani. E' Ruah stessa la Madre vergine, non Maria, che è solo la madre carnale. Tanto più che nel seguito del passo leggiamo:

E il signore non avrebbe detto: “Mio padre ch'è nei cieli”, se non avesse avuto un altro padre, ma avrebbe detto semplicemente: “Mio padre”"


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Tornando a Mt 11:12

Messaggio da Amalia »

...la Traduzione del Nuovo Mondo rende il versetto così:
"E dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora il regno dei cieli è la meta verso cui si spingono gli uomini, e quelli che si spingono avanti lo afferrano."
Per essere un'ignorante nell'esegesi biblica la mera conoscenza dell'italiano qui mi fa leggere che per raggiungere il regno dei cieli bisogna sgomitare un bel po'...che si tratti di opposizioni interne a noi stessi o intralci dall'esterno la conquista del regno dei cieli è una lotta. Non mi è chiaro peró il motivo della differenza di traduzione della TMN rispetto alle altre bibbie, a mio avviso si discosta parecchio da quelle da voi citate. Per quale motivo e a che scopo :boh:
Inoltre si parla di regno DEI CIELI quindi quello destinato agli unti...ma loro non sono scelti da dio stesso? Perchè dovrebbero lottare per entrarci? :boh:
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lovelove84
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Messaggio da lovelove84 »

flabot ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto:Non saprei, ma il succo del discorso è il medesimo.
Gabriella



Ma sei sicura? A me sembrano di significato opposto una dall'altra.
ma anch io sono daccordo con flabot... tra le varie traduzione e quella che dice di essere quella letterario, sono in contraddizioni...
SI DEVE INSEGNARE A PENSARE, E NO A COSA PENSARE..
Margaret Mead


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Trianello
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Messaggio da Trianello »

flabot ha scritto:"I cristiani primitivi sapevano benissimo che la madre del Cristo era una donna come tutte le altre, madre di numerosi figli: i fratelli e le sorelle del Cristo. Esistevano pertanto delle polemiche fra i giudeo-cristiani, ben consapevoli della realtà dei fatti, e i cristiani scismatici della scuola di Shaul. Ce lo conferma questo passo del vangelo di Filippo:

Taluni hanno detto che Maria ha concepito dallo spirito santo. Essi sono in errore. Essi non sanno quello che dicono. Quando mai una donna ha concepito da una donna?
Quante stupidaggini bisogna leggersi... sic...

Il Vangelo di Filippo è un testo che nasce in ambiente valentiniano e che, pertanto, non può essere anteriore alla metà del II secolo, per cui sicuramente più tardo di almeno una sessantina di anni del più tardo dei Vangeli canonici ed ha quindi davvero poco da dirci su cosa pensavano i primi cristiani.
Nella dottrina dei valentiniani la complementarietà sessuale era un qualcosa di molto importante, scopo della pratica religiosa, infatti, per costoro era la ricomposizione dell'androgino (Adamo), tanto è vero che il loro sacramento fondamentale era il matrimonio. L'ingresso della vergine e del suo sposo nella camera nuziale era, probabilmente, il culmine dell'iniziazione in questa setta gnostica.

Il passo che cita Donnini (il N. 17), poi, nel manoscritto originale è lacunoso, per cui rimane molto difficile comprenderne il senso. Tra i due periodi riportati da Donnini, infatti, si legge:

"Maria è la vergine che nessuna forza ha violato, e questo è un grande anatema per gli Ebrei, che sono gli apostoli e gli apostolici. Questa Vergine, che nessuna forza ha violato."

Dopo di che segue una lacuna.

Quello che si evince da passo che ho riportato, però, è una netta contrapposizione tra la Chiesa valentiniana e la Chiesa apostolica, quella cioè, fondata sull'insegnamento degli apostoli, insegnamento al cui i valentiniani contrapponevano la loro segreta sapienza intrisa di speculazioni platoneggianti.
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