Le presunte profezie bibliche

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

Moderatore: polymetis

Rispondi
Avatar utente
Trottolone
Nuovo Utente
Messaggi: 17
Iscritto il: 01/01/2010, 16:50
Contatta:

Le presunte profezie bibliche

Messaggio da Trottolone »

Riporto con scrittura normale ciò che dicono i Testimoni di Geova e in grassetto i miei commenti.
[La Bibbia] È piena di profezie che rivelano una particolareggiata conoscenza del futuro, qualcosa che esula dalle possibilità umane

▪ Profezia: Isa. 44:24, 27, 28; 45:1-4: “Geova . . . Colui che dice alle acque dell’abisso: ‘Prosciugatevi; e farò seccare tutti i vostri fiumi’; Colui che dice di Ciro: ‘È il mio pastore, e tutto ciò di cui mi diletto adempirà completamente’; perfino nel mio dire di Gerusalemme: ‘Sarà riedificata’, e del tempio: ‘Saranno gettate le tue fondamenta’. Questo è ciò che Geova ha detto al suo unto, a Ciro, di cui ho preso la destra, per soggiogare davanti a lui le nazioni, affinché io sciolga anche i fianchi dei re; per aprire davanti a lui gli usci a due battenti, così che nemmeno le porte saranno chiuse: ‘Davanti a te andrò io stesso e raddrizzerò le scabrosità del paese. Spezzerò le porte di rame, e taglierò le sbarre di ferro . . . Per amore del mio servitore Giacobbe e di Israele mio eletto, ti chiamavo perfino per nome’”. (Isaia terminò il suo scritto verso il 732 a.E.V.).

□ Adempimento: Quando fu scritta la profezia, Ciro non era nemmeno nato. Gli ebrei non furono portati in esilio a Babilonia se non nel 617-607 a.E.V., e Gerusalemme e il suo tempio non furono distrutti che nel 607 a.E.V. La profezia si adempì nei particolari a cominciare dal 539 a.E.V. Ciro deviò le acque del fiume Eufrate facendole confluire in un lago artificiale; le porte di Babilonia che davano sul fiume furono imprudentemente lasciate aperte mentre in città si faceva baldoria, e Babilonia cadde nelle mani dei medi e dei persiani al comando di Ciro. Successivamente Ciro liberò gli ebrei esiliati e li rimandò a Gerusalemme perché vi costruissero il tempio di Geova. — The Encyclopedia Americana (1956), Vol. III, p. 9; Luci del lontano passato, di Jack Finegan (Aldo Martello ed., 1957, trad. dall’inglese di Glauco Cambon), pp. 194, 195; “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” (New York, 1971), pp. 278, 280, 281, 292.
Anche accettando quello che dicono i Testimoni, la Bibbia ci dice in Dn 9,24-27 che ci saranno «settanta settimane» tra il decreto di ricostruire Gerusalemme e il punto d’arrivo della profezia. Le settanta settimane corrispondono a 490 anni che iniziano con il decreto di Ciro il Grande. Questa è la loro interpretazione del passaggio, dato che la Bibbia ha molto da dire sul decreto di Ciro e poco o niente dice di qualsiasi altro decreto.

Qui però c'è un problemino: ci sono alcuni anni di troppo... Ciro II re di Persia (detto il Grande) nasce nel 590 e muore nel 539....ma secondo la cronologia biblica, dovrebbe avere avuto il suo floruit attorno al 456 a.C. e c'è un bel saltino di ottant'anni circa...

I TdG dicono che l'ordine di riedificare le mura avviene “nel ventesimo anno di Artaserse il re”. (Neemia 2:1, 5-8). Peccato che il ventesimo anno di Artaserse sia il 455 a.C., quando Ciro II era già morto e sepolto, e il suo decreto avvenuto.

Tra le altre cose, il nome "Ciro" -anzi "Kyros"- non era proprio così raro... basta leggere Erodoto per rendersene conto.

Il fatto è che la Bibbia, per il termine tradotto con "settimane", usa il termine "shavuim", che significa "settantesimi". Settimane si dice "Shavuot". Cosa sta ad indicare questo "settantesimi"? Chissà! Potrebbero anche essere settimane, ma chi ci dà questa certezza?

Il punto di inizio non è il decreto di ricostruire Gerusalemme, ma "la parola sulla ricostruzione di Gerusalemme", ovvero la parola di Geremia il quale profetizzò che dopo 70 anni di esilio il popolo Ebraico sarebbe stao riscattato.
(tale profezia si trova in Geremia 25:11-12).

▪ Profezia: Ger. 49:17, 18: “‘Edom deve divenire oggetto di stupore. Chiunque le passerà vicino rimarrà stupito e fischierà a motivo di tutte le sue piaghe. Proprio come al rovesciamento di Sodoma e Gomorra e delle sue città vicine’, ha detto Geova, ‘nessun uomo vi dimorerà’”. (Geremia terminò di scrivere le sue profezie verso il 580 a.E.V.).

□ Adempimento: “Essi [gli edomiti] furono cacciati dalla Palestina nel II secolo a.C. da Giuda Maccabeo, e nel 109 a.C. Giovanni Ircano, condottiero maccabeo, estese il regno di Giuda in modo da includere la parte occ. dei paesi edomiti. Nel I secolo a.C. l’espansione romana spazzò via gli ultimi resti dell’indipendenza edomita . . . Dopo la distruzione di Gerusalemme per opera dei romani nel 70 d.C., . . . il nome Idumea [Edom] scomparve dalla storia”. (The New Funk & Wagnalls Encyclopedia, 1952, Vol. 11, p. 4114) Si noti che l’adempimento si estende fino ai nostri giorni. Non si può assolutamente sostenere che questa profezia sia stata scritta dopo che gli avvenimenti si erano verificati.
Ha predetto che nessun uomo vi dimorerà, senza specificare come nè quando dovrebbe avvenire la distruzione. Insomma, si tratta di una profezia molto generica, che si potrebbe avverare in qualunque momento in cui venga distrutta quella città. Una profezia, per essere tale, invece, deve essere specifica, in modo da non essere soggetta a più interpretazioni.
▪ Profezia: Luca 19:41-44; 21:20, 21: “[Gesù Cristo] guardò la città [di Gerusalemme] e pianse su di essa, dicendo: . . . ‘Verranno su di te i giorni nei quali i tuoi nemici edificheranno attorno a te una fortificazione con pali appuntiti e ti circonderanno e ti affliggeranno da ogni parte, e getteranno a terra te e i tuoi figli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché non hai compreso il tempo in cui sei stata ispezionata’”.

Due giorni dopo, Gesù raccomandò ai discepoli: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino”.

(La profezia fu pronunciata da Gesù Cristo nel 33 E.V. (d.C.) ).

□ Adempimento: Gerusalemme si ribellò a Roma e, nel 66 E.V. (d.C.), l’esercito romano al comando di Cestio Gallo attaccò la città. Tuttavia, come riferisce lo storico ebreo Giuseppe Flavio, il comandante romano “all’improvviso richiamò i soldati e, rinunciando nel modo più assurdo ai suoi piani senza aver subito alcuna sconfitta, sloggiò dalla città”.

(La guerra giudaica, Libro II, 19, 7, ediz. a cura di G. Vitucci, Valla-Mondadori ed., 1978, Vol. I, pagina 433)

Questo diede ai cristiani la possibilità di fuggire dalla città, cosa che fecero, trasferendosi a Pella, al di là del Giordano, secondo quanto afferma Eusebio di Cesarea nella sua Storia ecclesiastica (trad. dal greco di G. Del Ton, Desclée & C.i Editori Pontifici, 1964, pagina 158).

Poi, verso la Pasqua del 70 E.V. (d.C.), il generale Tito assediò la città; in soli tre giorni fu costruita tutt’intorno ad essa una palizzata lunga oltre sette chilometri, e, dopo cinque mesi, Gerusalemme cadde. “Gerusalemme stessa fu sistematicamente distrutta e il Tempio lasciato in rovina. Il lavoro degli archeologi ci mostra oggi quanto sia stata efficace la distruzione degli edifici dei giudei in tutto il paese”.

— The Bible and Archaeology, di J. A. Thompson, Grand Rapids, Michigan, 1962, pagina 299.
Che Gesù l'abbia detto nel 33 d.C. sta scritto nel Vangelo di Luca, scritto tra l'80 e il 90 d.C., quindi quando la profezia era già bella che avverata. Mi sembra inutile aggiungere altro.
Contiene affermazioni scientificamente accurate su cose che i ricercatori umani hanno scoperto solo in epoche successive

▪ Origine dell’universo: Gen. 1:1: “In principio Dio creò i cieli e la terra”.

□ Nel 1978 l’astronomo Robert Jastrow scrisse: “Ora vediamo che l’astronomia ci porta ad adottare lo stesso punto di vista sull’origine del mondo sostenuto dalla Bibbia. I particolari differiscono, ma nelle linee essenziali la descrizione fatta sia dall’astronomia che dal racconto biblico di Genesi è la stessa: la catena di avvenimenti che porta all’uomo ebbe inizio improvvisamente e repentinamente in un momento preciso, con un lampo di luce e di energia”.

— God and the Astronomers, New York, 1978, pagina 14.
Falso.

L'universo ha circa 13, 7 miliardi di anni; la Terra ne ha circa 4,5 miliardi.

La volta celeste inoltre è una nostra impressione ottica.

Forma del pianeta Terra: Isa. 40:22: “C’è Uno che dimora sul circolo della terra”. Nell’antichità era opinione comune che la terra fosse piatta. Soltanto più di 200 anni dopo che questo versetto biblico era stato scritto, una scuola filosofica greca arrivò alla conclusione che la terra era sferica, e dopo circa altri 300 anni un astronomo greco calcolò la lunghezza approssimativa del raggio terrestre. Ma nemmeno allora l’idea di una terra sferica incontrò il consenso generale. Solo nel XX secolo l’uomo ha avuto la possibilità di viaggiare in aereo, di andare nello spazio e perfino di arrivare sulla luna, vedendo così con chiarezza il “circolo” dell’orizzonte terrestre.
È proprio in base a questo versetto che per centinaia di anni si è pensato che la Terra fosse un disco -e quindi circolare, proprio come dice Isaia -e che fosse piatta, dal versetto che dice "Fermati, o Sole". (Giosuè 10:12)

Inoltre, a misurare il diametro della terra -con esattezza, tra l'altro -e a pensare che fosse sferica fu un geografo di nome Eratostene.

E non ebbe affatto bisogno di leggere la Bibbia, che peraltro temo proprio non conoscesse...gli sono bastate tre cose: due bastoni, la loro ombra e soprattutto la sua immensa intelligenza.

▪ Vita animale: Lev. 11:6: “La lepre . . . rumina”. Per molto tempo questa affermazione fu contestata, ma infine, nel XVIII secolo, l’inglese William Cowper osservò che la lepre ruminava. L’insolito modo in cui ciò avviene fu descritto nel 1940 in Proceedings of the Zoological Society of London, Vol. 110, Serie A, pp. 159-163.
Falso.

In un’enciclopedia di storia naturale si legge: “La lepre . . . presenta un fenomeno digestivo chiamato ‘ciecotrofismo’, che permette una piú completa utilizzazione degli alimenti di origine vegetale. Il cibo viene ingerito rapidamente durante la pastura, in modo analogo a quanto fanno i Ruminanti, e si accumula in grande quantità nel lungo intestino dell’animale. Successivamente quest’ultimo emette delle feci rivestite da una sostanza mucosa e di aspetto tipico; esse vengono formate nell’intestino cieco, ove al cibo parzialmente digerito sono aggiunte notevoli quantità di vitamina B12. La lepre inghiotte queste palline senza masticarle durante il riposo . . . e le sottopone ad un nuovo e più completo processo di digestione”. (Nel Mondo degli Animali, Milano, 1980, vol. III, p. 1651) A questo proposito un’altra opera (E. P. Walker, Mammals of the World, 1964, vol. II, p. 647) osserva: “Questo processo è simile alla ‘ruminazione’ di altri mammiferi”.

Questa è appunto la dimostrazione che lo scrittore del Levitico, notando che la lepre si comportava in modo simile a un ruminante, l'ha classificata come tale. Se la Bibbia fosse veramente ispirata da Dio, avrebbe saputo che la lepre non ha 4 stomaci, non è un ruminante ma ha soltanto un processo digestivo simile.

La sua armonia interna è significativa

Ciò assume particolare rilevanza se si tiene conto del fatto che i libri della Bibbia furono scritti da una quarantina di uomini, fra cui re, profeti, un mandriano, un esattore di tasse e un medico. Scrissero in un arco di 1.610 anni; non ci fu quindi alcuna possibilità di collusione fra loro. Eppure i loro scritti concordano anche nei minimi particolari. Per capire fino a che punto le varie parti della Bibbia sono armonicamente collegate fra loro, bisogna leggerla e studiarla personalmente.
Armonia interna? Questi versetti, giusto per indicarne alcuni, sono indice di armonia?

Esdra 2:8 - Neemia 7:13

Esdra 2:12 - Neemia 7:17

Esdra 2:15 - Neemia 7:20

Esdra 2:19 - Neemia 7:22

Esdra 2:28 - Neemia 7:32

La Bibbia fa una sola predizione molto specifica: prevede infatti la distruzione della città di Tiro, per mano di Nabucodònosor, e dice che non sarà mai più ricostruita. (Ezechiele 26)

Questa è una predizione molto precisa, ma è sbagliata: infatti, Tiro non fu distrutta da Nabucodònosor ma da Alessandro Magno, ed è stata ricostruita, infatti ancora oggi esiste ed è patrimonio storico dell'Unesco dal 1984.

C'è chi dice che la Bibbia non afferma che dev'essere Nabucodònosor a distruggere Tiro, perchè la frase che parla della distruzione non ha un soggetto specifico, e si appoggiano a questo. Ma è evidente che si stia parlando di Nabucodònosor, come nella frase precedente. Inoltre, se la profezia fosse corretta e di ispirazione divina, perché non dire che Tiro sarebbe stata distrutta da Alessandro Magno, togliendo ogni sospetto?

E che dire inoltre delle profezie inesistenti?

"E venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe stato chiamato Nazareno." (Matteo 2:23)

Nessun profeta dell'Antico Testamento nomina mai Nazaret.

"Allora si adempì quello che era stato detto dal profeta Geremia: «E presero i trenta sicli d'argento, il prezzo di colui che era stato venduto, come era stato valutato dai figli d'Israele, e li diedero per il campo del vasaio, come me l'aveva ordinato il Signore»." (Matteo 27:9-10)

Geremia non ha mai detto nulla di simile.
Immagine
Se un milione di persone crede ad una cosa stupida, la cosa non smette di essere stupida.
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Isaia: creduloni, scettici e moderati

Messaggio da domingo7 »

[La Bibbia] È piena di profezie che rivelano una particolareggiata conoscenza del futuro, qualcosa che esula dalle possibilità umane

▪ Profezia: Isa. 44:24, 27, 28; 45:1-4: “Geova . . . Colui che dice alle acque dell’abisso: ‘Prosciugatevi; e farò seccare tutti i vostri fiumi’; Colui che dice di Ciro: ‘È il mio pastore, e tutto ciò di cui mi diletto adempirà completamente’; perfino nel mio dire di Gerusalemme: ‘Sarà riedificata’, e del tempio: ‘Saranno gettate le tue fondamenta’. Questo è ciò che Geova ha detto al suo unto, a Ciro, di cui ho preso la destra, per soggiogare davanti a lui le nazioni, affinché io sciolga anche i fianchi dei re; per aprire davanti a lui gli usci a due battenti, così che nemmeno le porte saranno chiuse: ‘Davanti a te andrò io stesso e raddrizzerò le scabrosità del paese. Spezzerò le porte di rame, e taglierò le sbarre di ferro . . . Per amore del mio servitore Giacobbe e di Israele mio eletto, ti chiamavo perfino per nome’”. (Isaia terminò il suo scritto verso il 732 a.E.V.).

□ Adempimento: Quando fu scritta la profezia, Ciro non era nemmeno nato. Gli ebrei non furono portati in esilio a Babilonia se non nel 617-607 a.E.V., e Gerusalemme e il suo tempio non furono distrutti che nel 607 a.E.V. La profezia si adempì nei particolari a cominciare dal 539 a.E.V. Ciro deviò le acque del fiume Eufrate facendole confluire in un lago artificiale; le porte di Babilonia che davano sul fiume furono imprudentemente lasciate aperte mentre in città si faceva baldoria, e Babilonia cadde nelle mani dei medi e dei persiani al comando di Ciro. Successivamente Ciro liberò gli ebrei esiliati e li rimandò a Gerusalemme perché vi costruissero il tempio di Geova. — The Encyclopedia Americana (1956), Vol. III, p. 9; Luci del lontano passato, di Jack Finegan (Aldo Martello ed., 1957, trad. dall’inglese di Glauco Cambon), pp. 194, 195; “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” (New York, 1971), pp. 278, 280, 281, 292.
Ragionevoli difficoltà si incontrano ad accettare il fatto che un profeta potesse conoscere con precisione il nome del re persiano Ciro che, quasi due secoli dopo, avrebbe liberato Israele dalla cattività babilonese. Per molti, l'ispirazione divina non avrebbe limiti e ad Isaia potrebbe essere stato davvero rivelato il futuro in modo molto preciso e dettagliato, considerata anche l'eccezionale esperienza religiosa di cui fu protagonista (cioè la visione dell'Eterno assiso sul trono, nel tempio santo in mezzo ai serafini) e le esperienze di Michea (profeta della nascita del Messia a Betlemme), di Geremia (anticipatore dei 70 anni di cattività babilonese), di Daniele (comunque si voglia interpretare la profezia delle 70 settimane) e di un profeta dei tempi di Geroboamo (che predisse con ben due secoli d'anticipo il nome e l'opera del re Giosia; cfr. 1 Re 13,2 e 2 Re 23,15-16). Per altri, credenti e non credenti, dal capitolo 40 in poi, le profezie sarebbero state, invece, elaborate da un “Deutero Isaia”, sicuramente ispirato, ma vissuto ai tempi dell'esilio.

Non mancano, comunque, coloro che pensano che l’ispirazione divina avrebbe fatto intravedere all'autore sacro solo un generico re dei persiani, popolo minaccioso già stanziato ad oriente della Mesopotamia ai tempi del re Ezechia (la prima menzione dei Persiani sembra infatti provenire da un'antica iscrizione assira, risalente circa all'850 a.C., dalla quale i Persiani risultavano insediati, insieme ai Medi, nella regione del lago di Urmia). D'altra parte, la minaccia di popoli bellicosi e potenti, provenienti dal Settentrione fu avvertita pure da Geremia (Geremia 50,3) che, profetizzando sulla caduta di Babilonia, fece esplicito riferimento alla futura azione distruttrice di un anonimo re della Media (Geremia 51,11).

Interessante sembra l'ipotesi che, ai tempi di Isaia, il nome proprio Ciro (persiano Kurush, ebraico Kowresh e greco Kyros) altro non fosse che un nome comune con significato di "re, capo, signore, padrone, guida, uomo potente nelle parole e nelle opere, pastore, trono, astro lucente". Del resto, nel greco antico "Kyros", oltre ad indicare il nome proprio di un imperatore persiano, significava "potere, potenza, supremazia, autorità assoluta" e fu la probabile origine del più noto termine greco "Kyrios" (signore, padrone, capo), praticamente equivalente a "O ekon Kuros" (colui che ha autorità). Il termine Kyros, utilizzato nel greco koiné soprattutto per rendere il nome dell'imperatore persiano Ciro, risulta infatti largamente utilizzato nel IV e nel V secolo avanti Cristo nel senso di "potere supremo, potenza, autorità" e talora come sinonimo di Kyrios nel senso di "signore, padrone, capo, avente autorità e potere", come risulta dalle opere di Eschilo, Erodico Medico, Pindaro, Sofocle, Tucidide e Platone.

D'altra parte non è neppure trascurabile l'ipotesi che, ai tempi di Isaia, il termine Koroush, altro non fosse che un titolo regale generico, largamente diffuso nel Medio Oriente, come tanti altri largamente utilizzati nella storia dell'umanità ("cesare", "zar", "kyrios", "kaiser", "scià"). Il nome di Ciro (Kyros in greco e Koroush in antico persiano) era stato utilizzato da alcuni sovrani indoeuropei, come Ciro I, fondatore della dinastia Acmenide, re di Ansan, e nonno di Ciro II il grande e non è improbabile che tale nome o titolo fosse già largamente diffuso presso i medi, i persiani e gli elamiti. Il profeta, pertanto, lungi dal conoscere miracolosamente e con ben due secoli di anticipo il nome esatto di un re persiano, potrebbe aver semplicemente intravisto quale "Signore Unto" un re straniero, consacrato da Dio per liberare il popolo di Israele e per preparare il ritorno in patria, soprattutto agli esuli del Regno del Nord, deportati in Assiria dal Re Sargon II (2 Re 17) dopo la caduta di Samaria (722 a. C.).

Quasi tutti i Padri della Chiesa, nei primi quattro secoli dell'Era Volgare, leggevano Kyrios invece di Kyros in Isaia 45,1 dando grande enfasi alla traduzione "a Cristo mio Signore". Tra le testimonianze più autorevoli occorre, a tal proposito, ricordare: Pseudo Barnaba, Lettera di Barnaba, XII, 11; Ireneo, Esposizione della predicazione apostolica, 49; Novaziano, La Trinità, XXVI; Tertulliano, Contro Prassea, XI, 7-8 e XXVIII, 11; Tertulliano, Contro i Giudei, VII, 2; Cipriano, Testimonianze contro i giudei, I, 21.

Sulla possibilità di equivocare il nome proprio "Kyros" con i nomi comuni "Kyros" e "Kyrios" si soffermò solo Gerolamo, che narrò come numerosi Padri e moltissime traduzioni greche e latine avessero erroneamente attribuito a Cristo Signore le profezie relative a Ciro, confondendo il nome proprio "Ciro" con il termine "Signore". In Isaia 45,1, molte copie della Settanta traducevano infatti "Τῷ χριστω μου Κυρω” (Tō christō mou Kurō) ed i cristiani leggevano "a Cristo mio Signore" (invece che a Ciro, mio unto) equivocando sulla parola Κυρω che in greco vuole dire anche Signore, ma che nelle revisioni ebraiche del IV secolo dopo Cristo era probabilmente Koresh, nome proprio del re Ciro. A tal proposito, Gerolamo scrisse: "Scio in hoc capitulo non solum Latinorum, sed Graecorum plurimos vehementer errare, existimantium scriptum esse: “Sic dicit Dominus Christo meo, Domino”; ut intelligatur, juxta illud quod alibi legimus: “Et: Dixit Dominus Domino meo” (Sal 110,1). Neque enim Kyrio, quod Dominum sonat, sed Cyro dicitur, qui Hebraice appellatur Khores, regi Persarum, qui Babylonem Chaldaeosque superavit." (Gerolamo, Commentario ad Isaia, Cap. 45, 1).

Occorre, comunque, tenere conto del fatto che il testo originale ebraico è andato irrimediabilmente perduto, Aquila, Teodozione e Simmaco utilizzarono "Kuro" in aperta polemica con i cristiani, la testimonianza di Gerolamo risale al IV secolo dopo Cristo e il testo masoretico si stabilizzò solo verso il X secolo.

Di fatto, proprio partendo dalla testimonianza di Gerolamo, alcuni studiosi, per nulla convinti dalla tesi dell'"hebraica veritas", arrivarono a pensare che "Kristo Kyros" possa essere stata la traduzione greca, astutamente proposta all'imperatore Ciro, di qualche forma ebraica premasoretica, come "Adon Mashiyah" (Signore Unto), oppure "Melek Mashiyah" (Re Unto) o anche "Nagid Mashiyah" (Principe Unto di Daniele 9,25 ) o "Kawtsin Mashiyah" (Condottiero Unto di Daniele 11,18) o perfino "Yahveh Mashiyah" (Unto del Signore di 1 Samuele 16,6-26,9 e 2 Samuele 1,14-1,16). L'inserimento di "Koresh" da parte delle revisioni ebraiche dei primi secoli dell'era volgare potrebbe pertanto dipendere dal fatto che il greco "Kyros":

a) era anche la traduzione, quasi provvidenziale, del nome proprio di Ciro;
b) aveva avuto un effetto speciale sull'imperatore persiano quando lesse, probabilmente in greco, le profezie di Isaia;
c) poteva essere benissimo ritradotta con il nome proprio "Koresh" senza falsificare il testo sacro, sbarrando così il passo soprattutto ai cristiani che identificavano Gesù Cristo con il "Cristo Signore" della Settanta.

Il re persiano Ciro, sovrano illuminato e amante dell'arte e della cultura, conobbe quasi sicuramente parti del libro di Isaia in qualche lingua antica e, secondo l'autorevole testimonianza dello storico Flavio Giuseppe, lesse attonito le profezie che lo riguardavano, meditò lungamente su queste e maturò la decisione di liberare il popolo giudaico dalla cattività babilonese (Flavio Giuseppe, Antichità Giudaiche, XI, 5-7), forse grato al Dio degli ebrei per tanto onore ricevuto (Flavio Giuseppe, La guerra Giudaica, V, 389). Azzardando una eventualità altamente probabile, anche se non rigorosamente dimostrabile, è possibile che gli scribi abbiano fatto a leggere a Ciro una traduzione greca delle profezie di Isaia, rendendo qualche forma ebraica come "Adon Mashiyah" (Signore Unto) con "Kristo Kyros", invece che con "Kristo Kyrios", proprio per ottenere il favore dell'imperatore persiano.

A tal proposito, Flavio Giuseppe narra che "Ciro seppe queste cose leggendo il libro profetico lasciato da Isaia duecento e dieci anni prima; questo profeta disse, infatti, che Dio gli aveva segretamente confidato: “E’ mio volere che Ciro, che Io ho designato re di molte grandi nazioni, mandi il mio popolo nella sua terra ed edifichi il mio tempio”. Queste cose Isaia le predisse centoquarant’anni prima che il tempio fosse distrutto. Nel leggere tali cose, Ciro prima si stupì della divina potenza, poi fu preso da un forte desiderio e dall’ambizione di fare quanto era stato scritto: e, convocati i Giudei più distinti tra i residenti in Babilonia, disse loro che acconsentiva che se ne andassero nella loro patria e ricostruissero sia la città di Gerusalemme sia il tempio di Dio; perché, disse, egli sarebbe stato loro alleato ed egli stesso avrebbe scritto ai propri governatori e satrapi che erano nei pressi della loro regione affinché offrissero contributi in oro e argento per la ricostruzione del tempio; inoltre, aggiunse, anche bestiame per i sacrifici"". [Flavio Giuseppe, Antichità Giudaiche, XI, 5-7]

Qualcosa di simile si verificò nelle revisioni greche dei primi secoli. Aquila sostituì infatti legittimamente la parola (χριστος) kristos con il sinonimo greco (ήλειμμένος) eleimmenos in vari punti chiave del Vecchio Testamento (Salmo 2,2; Salmo 44,8; Isaia 45,1; Isaia 61,1), spesso citati dai cristiani per dimostrare che Gesù era il Cristo di Dio. Come acutamente osservò un autorevole studioso della Bibbia greca, proprio in Isaia 45, Aquila sostituì deliberatamente Eleimmenos Kyros al più diffuso Kristos Kyrios, in evidente polemica con la Settanta e con gli autori del Nuovo Testamento (D. Barthélemy, Les Devanciers d'Aquila, pp. 2-33, 1963 e D. Barthélemy, L'Ancien Testament a muri à Alexandrie, Theologische Zeitschrift, 21, pp. 358-370, 1965). La reazione ebraica alla Bibbia dei Settanta, comunque, non assunse mai carattere truffaldino ma si mantenne sempre onesta, logica e motivata: per la profezia dell'Emmanuele (Isaia 7,14), ad esempio, una traduzione possibile ma non letterale ("parthenos = vergine" al posto di "almah = giovane") contribuì ad aprire, quasi miracolosamente, la mente dei pagani all'annuncio del cristianesimo. Del resto, in moltissimi punti, la Bibbia greca (Abacuc 3,2; Amos 4,13; Salmo 95,10; Salmo 40,6; Salmo 110,3; Isaia 7,14; Isaia 16,10; Isaia 45,1; Isaia 53,8) sembrava confermare, in modo incredibile, le interpretazioni e gli argomenti portati avanti dai cristiani, mentre moltissime sfumature allegoriche sembravano sciogliersi come neve al sole, consultando attentamente il testo ebraico premasoretico.
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
Panacca
Veterano del Forum
Messaggi: 1623
Iscritto il: 20/01/2015, 18:49
Contatta:

Messaggio da Panacca »

L'Universo avrebbe 13,7 miliardi di anni!?!?!

Riferito a quale Sistema?????

Tra l'altro in continuo cambiamento

Il Tempo è fortemente relativo, agli albori dell'universo, ammesso e non concesso che la teoria del Big Bang sia reale, ho forti dubbi, :blu:
la densità era così elevata che il tempo era fortemente rallentato.

Per Fotoni che viaggiano alla velocità della Luce il Tempo è ZERO!!!

Un Fotone emesso all'inizio del Big Bang sarebbe arrivato oggi a noi in Tempo ZERO

Insomma la Matassa è tremendamente ingarbugliata, e prendere per certi quei dati è tremendamente fuorviante

saluti
Presentazione

Ci sono due tipi di sciocchi:
chi vede complotti dappertutto
e chi non li vede da nessuna parte
entrambi sono dispensati dal Pensare.

Le persone Intelligenti sono piene di Dubbi
Gli Stupidi pieni di Certezze
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Settanta settimane di Daniele

Messaggio da domingo7 »

Anche accettando quello che dicono i Testimoni, la Bibbia ci dice in Dn 9,24-27 che ci saranno «settanta settimane» tra il decreto di ricostruire Gerusalemme e il punto d’arrivo della profezia. Le settanta settimane corrispondono a 490 anni che iniziano con il decreto di Ciro il Grande. Questa è la loro interpretazione del passaggio, dato che la Bibbia ha molto da dire sul decreto di Ciro e poco o niente dice di qualsiasi altro decreto.

Qui però c'è un problemino: ci sono alcuni anni di troppo... Ciro II re di Persia (detto il Grande) nasce nel 590 e muore nel 539....ma secondo la cronologia biblica, dovrebbe avere avuto il suo floruit attorno al 456 a.C. e c'è un bel saltino di ottant'anni circa...

I TdG dicono che l'ordine di riedificare le mura avviene “nel ventesimo anno di Artaserse il re”. (Neemia 2:1, 5-8). Peccato che il ventesimo anno di Artaserse sia il 455 a.C., quando Ciro II era già morto e sepolto, e il suo decreto avvenuto.
La profezia, intesa in senso letterale approssimato, parte dal 539 e togliendo mezzo millennio circa arriva prima di Cristo ai tempi delle persecuzioni ellenistiche dei Maccabei. Poiché il senso letterale sballa di più di un secolo, molti hanno pensato ad un'applicazione più precisa che va dalla ricostruzione delle mura (editto di Artaserse del 455) alla morte di Cristo (33 d.C.) e alla distruzione di Gerusalemme per mano di Tito (70 d.C.). Anche qui i 490 anni sono approssimati ma l'errore è decisamente minore.

Del resto se fosse precisissima contraddirebbe la diffusa idea che una particolareggiata conoscenza del futuro esula dalle possibilità umane
Ultima modifica di domingo7 il 24/01/2016, 13:10, modificato 1 volta in totale.
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Ezechiele e Tiro

Messaggio da domingo7 »

La Bibbia fa una sola predizione molto specifica: prevede infatti la distruzione della città di Tiro, per mano di Nabucodònosor, e dice che non sarà mai più ricostruita. (Ezechiele 26)

Questa è una predizione molto precisa, ma è sbagliata: infatti, Tiro non fu distrutta da Nabucodònosor ma da Alessandro Magno, ed è stata ricostruita, infatti ancora oggi esiste ed è patrimonio storico dell'Unesco dal 1984.

C'è chi dice che la Bibbia non afferma che dev'essere Nabucodònosor a distruggere Tiro, perchè la frase che parla della distruzione non ha un soggetto specifico, e si appoggiano a questo. Ma è evidente che si stia parlando di Nabucodònosor, come nella frase precedente. Inoltre, se la profezia fosse corretta e di ispirazione divina, perché non dire che Tiro sarebbe stata distrutta da Alessandro Magno, togliendo ogni sospetto?
La profezia di Ezechiele si adempì solo in parte perché in 13 anni Nabucodonosor riuscì a conquistare solo una parte di Tiro, cioè la parte sulla terra ferma ma non riuscì ad esugnare l'isolotto fortificato, che cadde secoli dopo solo grazie al genio militare di Alessandro Magno. Fu comunque onestamente corretta dallo stesso profeta pochi anni dopo
Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa compiuta contro di essa. Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la mercede per il suo esercito. Per l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.[Ezechiele XXIX, 17-20]
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Geremia

Messaggio da domingo7 »

"Allora si adempì quello che era stato detto dal profeta Geremia: «E presero i trenta sicli d'argento, il prezzo di colui che era stato venduto, come era stato valutato dai figli d'Israele, e li diedero per il campo del vasaio, come me l'aveva ordinato il Signore»." (Matteo 27:9-10)

Geremia non ha mai detto nulla di simile.
E' un errore di qualche copista che scambia Geremia con Zaccaria ma la profezia c'è:
Poi dissi loro: «Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare». Essi allora pesarono trenta sicli d'argento come mia paga. Ma il Signore mi disse: «Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!». Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore. [Zaccaria 11,12-13]
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Lepre e Levitico

Messaggio da domingo7 »

n un’enciclopedia di storia naturale si legge: “La lepre . . . presenta un fenomeno digestivo chiamato ‘ciecotrofismo’, che permette una piú completa utilizzazione degli alimenti di origine vegetale. Il cibo viene ingerito rapidamente durante la pastura, in modo analogo a quanto fanno i Ruminanti, e si accumula in grande quantità nel lungo intestino dell’animale. Successivamente quest’ultimo emette delle feci rivestite da una sostanza mucosa e di aspetto tipico; esse vengono formate nell’intestino cieco, ove al cibo parzialmente digerito sono aggiunte notevoli quantità di vitamina B12. La lepre inghiotte queste palline senza masticarle durante il riposo . . . e le sottopone ad un nuovo e più completo processo di digestione”. (Nel Mondo degli Animali, Milano, 1980, vol. III, p. 1651) A questo proposito un’altra opera (E. P. Walker, Mammals of the World, 1964, vol. II, p. 647) osserva: “Questo processo è simile alla ‘ruminazione’ di altri mammiferi”.

Questa è appunto la dimostrazione che lo scrittore del Levitico, notando che la lepre si comportava in modo simile a un ruminante, l'ha classificata come tale. Se la Bibbia fosse veramente ispirata da Dio, avrebbe saputo che la lepre non ha 4 stomaci, non è un ruminante ma ha soltanto un processo digestivo simile.
Se l'autore del Levitico fosse stato così dotto, oltre a meritare il Nobel per la biologia e la zoologia,
sicuramente avrebbe suscitato il ragionevole dubbio che quanto scriveva era un "vaticinium ex eventu"
cioè una pseudo-profezia o una pseudo narrazione posteriore ai fatti annunciati o al tempo considerato
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
Ray
Utente Platinium
Messaggi: 11590
Iscritto il: 04/01/2012, 18:27
Località: "città nuova"
Contatta:

Messaggio da Ray »

Mancano all'appello ancora profezie che non si sono avverate ,alcune.

Clicca per vedere l'immagine a dimensioni originali

Il prosciugamento del fiume Nilo – Isaia 19:5-7.
La distruzione totale di Damasco – Isaia 17:1-2.

La desolazione dell’Egitto – Ezechiele 29:8-12.
Nabucodonosor avrebbe conquistato l’Egitto – Ezechiele 29:20.

Un re dalla discendenza di Davide sarebbe sempre stato sul trono di Israele, e un
Levita avrebbe sempre offerto sacrifici al Signore – Geremia 33:17-26.

Ioachim non avrà un successore – Geremia 36:30.
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Avatar utente
CavalierediCristo
Utente Senior
Messaggi: 655
Iscritto il: 16/06/2015, 14:22
Località: Roma

Messaggio da CavalierediCristo »

Mancano tre/quattro fini del mondo......
Che geova Dio aiuti tutti, belli e brutti, e ci prepari per il viaggio in prima o in seconda classe.
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Allegorie e realtà

Messaggio da domingo7 »

l prosciugamento del fiume Nilo – Isaia 19:5-7.
Mi pare un linguaggio allegorico usato per descrivere le invasioni assire di Asshardon e di Assurbanipal
che causarono enorme danno al paese dei faraoni e nel 662 distrussero addirittura Tebe
La distruzione totale di Damasco – Isaia 17:1-2.
Non ci sarà stata una distruzione totale al 100%
ma l'imperatore assiro Tiglar Pilezer
distrusse davvero Damasco nel 733
La desolazione dell’Egitto – Ezechiele 29:8-12.
Nabucodonosor avrebbe conquistato l’Egitto – Ezechiele 29:20.
Nabucodonosor invase l'Egitto e lo devastò con le sue scorribande per 40 anni. I 40 anni potrebbero corrispondere al periodo di vassallaggio dell'Egitto all'impero neo babilonese subito soprattutto sotto i (circa) 40 anni di regno del faraone Amasi (570-526). Oltre alla Thalia di Erodoto (III Libro delle Storie), parlano del quarantennio di grave desolazione dell'Egitto anche alcuni documenti degli storici Megastene e Abideno che riferiscono non tanto di distruzioni, miserie e carestie quanto piuttosto di drammatiche ed umilianti incursioni degli eserciti neo babilonesi in Egitto, in Libia, in Sudan, in Arabia, in Mauretania e addirittura fino alle Colonne d'Ercole, senza che le armate di faraone fossero in grado di opporre la minima resistenza......per ben 40 anni

https://books.google.it/books?id=f34RAA ... no&f=false" onclick="window.open(this.href);return false;
Un re dalla discendenza di Davide sarebbe sempre stato sul trono di Israele, e un
Levita avrebbe sempre offerto sacrifici al Signore – Geremia 33:17-26
Ioachim non avrà un successore – Geremia 36:30..
Nel Nuovo Patto, Cristo Gesù regna sul trono di Davide in eterno (Luca 1,32-33)
ed i cristiani sono diventati un regno di sacerdoti (Apocalisse 1,5)

Il regno terreno finisce con la prima distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor (589 a.C.)
e il vecchio culto si chiude con la seconda distruzione di Gerusalemme da parte di Tito (70 d.C.)
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
Ray
Utente Platinium
Messaggi: 11590
Iscritto il: 04/01/2012, 18:27
Località: "città nuova"
Contatta:

Messaggio da Ray »

Allegoria e distruzioni parziali.com non fanno reale una profezia.

Anche adesso Damasco è stata bombardata ma non fa un "luogo desolato per pascoli".

"Il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte. Se tu dici in cuor tuo: ‘Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta?' Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il Signore non ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione. Tu non lo temere." (Deuteronomio 18:20-22).

"Abbiamo la parola profetica: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada che splende in luogo oscuro" (2 Pietro 1:19).

O devo pensare che...

Alcuni sostengono che la profezia arriverà a compimento verso la fine della Tribolazione ?
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

veramente ...

Messaggio da domingo7 »

Dai miei ricordi di scuola, Damasco fu occupata e non distrutta da Salmanassar III verso l'840 a:C. (ai tempi del re Jehu).

Una distruzione vera e propria avvenne con Tiglat Pileser III, che nel 732 a.C. (ai tempi del re Achaz), la espugnò, la distrusse e ne deportò gli abitanti.
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
Vieri
Utente Gold
Messaggi: 9592
Iscritto il: 03/11/2015, 15:55
Contatta:

Pensiero di uno "sprovveduto qualsiasi".....

Messaggio da Vieri »

Ho notato spesso in tutte queste ricerche, quasi una spasmodica ricerca di date, profezie, avvenimenti con calcoli diversi da un periodo all'altro.....andando a trovare spesso il "pelo nell'uovo" lasciando poi alla fine il messaggio generale della Bibbia come se alla fine non ci interessasse per niente la gallina o il pollaio nella quale vive.

Farò anche un discorso da "miscredente" ma la Bibbia per me è una raccolta di libri scritti ritengo da persone diverse in epoche diverse e con cognizioni diverse basati in molti casi anche su avvenimenti storici reali o mitizzati.
Non dico però che in questi scritti non fosse stato anche presente un "messaggio" voluto da Dio e che ha sempre influenzato questi scrittori.

Quindi ritengo che quello che importa è il messaggio generale che esprime la Bibbia di ricerca di Dio tramite una serie di avvenimenti o di personaggi.
Date, profezie, numeri, possono essere letti ed interpretati diversamente ma che per me lasciano il tempo che trovano e non scalfiscono il messaggio principale della Bibbia ( riferendomi principalmente al V.T.).

Certo se da queste "profezie" e conteggi si vuole costruire un'altra religione basata non sull'amore ma sulla paura di una improbabile fine del mondo, allora è un altro paio di maniche.....

Sto sbagliando qualche cosa? :boh:
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Avatar utente
Achille
Amministratore
Messaggi: 16574
Iscritto il: 10/06/2009, 17:22
Skype: pelide55
Facebook: https://www.facebook.com/#!/achille.lorenzi
Contatta:

Messaggio da Achille »

domingo7 ha scritto:
La desolazione dell’Egitto – Ezechiele 29:8-12.
Nabucodonosor avrebbe conquistato l’Egitto – Ezechiele 29:20.
Nabucodonosor invase l'Egitto e lo devastò con le sue scorribande per 40 anni. I 40 anni potrebbero corrispondere al periodo di vassallaggio dell'Egitto all'impero neo babilonese subito soprattutto sotto i (circa) 40 anni di regno del faraone Amasi (570-526). Oltre alla Thalia di Erodoto (III Libro delle Storie), parlano del quarantennio di grave desolazione dell'Egitto anche alcuni documenti degli storici Megastene e Abideno che riferiscono non tanto di distruzioni, miserie e carestie quanto piuttosto di drammatiche ed umilianti incursioni degli eserciti neo babilonesi in Egitto, in Libia, in Sudan, in Arabia, in Mauretania e addirittura fino alle Colonne d'Ercole, senza che le armate di faraone fossero in grado di opporre la minima resistenza......per ben 40 anni
Ne avevamo parlato anche qui: https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=25&t=12434" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
Presentazione - Twitter - Facebook
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Vieri

Messaggio da domingo7 »

Certo se da queste "profezie" e conteggi si vuole costruire un'altra religione basata non sull'amore ma sulla paura di una improbabile fine del mondo, allora è un altro paio di maniche.....
Sono d'accordo con te. Le profezie dell'Antico Testamento vanno lette innanzi tutto come profezie riguardanti la storia di Israele e poi, in senso allegorico, l'età messianica. I cristiani errarono, negandone per quasi due millenni il senso storico ed immediato (l'Emmanuele è Ezechia prima di Cristo Signore). In seguito, per non fare brutta figura di fronte alla critica razionalista e liberale, errarono di nuovo considerandole false, inattendibili e prodotte come "vaticinium ex eventu".

Le nuove religioni apocalittiche e basate sulla paura trassero un terreno fertile su cui lavorare, proprio dal rinnegamento di ogni valore storico della Bibbia. Il risultato fu il tentativo di attualizzare profezie dell'Antico Testamento sui tempi moderni e sui fatti di cronaca storici recenti (i bombardamenti di Bagdad, la distruzione di Damasco, il re del Nord ed il re del Sud, ....)

Se leggi un qualsiasi commento ad Isaia, ti verrà detto che i capitoli 13, 14 e 21 sulla distruzione di Babilonia non fanno parte del Proto Isaia, perché Isaia, alla luce dell'approccio scettico e razionalista corrente, non avrebbe potuto vedere la caduta di Babilonia ai tempi di Ciro, cioè quasi due secoli dopo.

Il razionalismo andrebbe però applicato a 360 gradi, osservando:

1) che Ciro conquistò Babilonia nel 538 senza distruggerla, avendo occupato la città senza combattere, solo dichiarandosi successore di Nabonedo per volere del dio Marduk;

2) che la distruzione di Babilonia che può avere visto, previsto o presentito il Proto Isaia dei capitoli 13, 14 e 21 è quella del 689 da parte di quel Sennacherib che era fuggito scornato da Gerusalemme nel 701, dopo la pestilenza scoppiata tra i suoi soldati.

La terribile distruzione di Babilonia operata nel 689 a. C.. da Sennacherib è descritta nel dettaglio dallo stesso re assiro alle righe 43-54 delle iscrizioni rupestri di Bavian:
«Nella mia seconda campagna marciai rapido contro Babilonia bramando di conquistarla: mi scatenai come un uragano ricoprendola come un nebbione, la strinsi d’assedio e la conquistai aprendo brecce nelle mura e scalandole. Non risparmiai persona né piccola né grande e riempii le strade della città di cadaveri, deportai nel mio paese il re di Babilonia Šūzubu assieme alla sua famiglia [e a ...], distribuii ai [miei uomini] le proprietà di quella città, argento, oro, pietre preziose, beni e proprietà e se ne appropriarono essi. I miei uomini si impossessarono degli dèi che vi abitavano e li fecero a pezzi, e si presero i loro [beni] e proprietà, mentre io ricondussi dopo 418 anni da Babilonia a Ekallāte, nelle loro sedi, Adad e Šala, gli dèi di Ekallāte che Marduk-nādin-aḫḫē re di Accad (1100-1083 a.e.v.) al tempo di Tiglat-pileser re di Assiria (1115-1077) si era preso e aveva trasportato a Babilonia. Distrussi, rasi al suolo e detti alle fiamme la città e gli edifici dalle fondamenta alle merlature, strappai tutti i mattoni e la terra delle mura esterne ed interne, dei templi e della zikkurat e li gettai nel canale Araḫtu. Scavai canali nel mezzo di quella città, spianai con l’acqua il suo territorio e ne distrussi la pianta fino alle fondamenta devastandola più del Diluvio. Perché in futuro il sito di quella città e dei templi non fosse più riconoscibile la spazzai via con l’acqua fino a ridurla ad una piana».
Insomma razionalismo e criticismo si, ma fino in fondo .....
Sennò avanti avventismi, fondamentalismi e paure apocalittiche
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
Romagnolo
Utente Gold
Messaggi: 7041
Iscritto il: 27/07/2014, 14:08
Contatta:

Messaggio da Romagnolo »

Per il caso di Sennacherib c'è un unico Neo, Dio non aveva alcun motivo di accanirsi con tanta ira contro la città di Babilonia facendola radere al suolo ancora prima che alzasse un solo dito contro il popolo di Dio,....anzi si erano pure premuniti di mandare messaggeri al re Ezechia dopo che questi si era ripreso da una malattia mortale.
Caso mai la storia di Sennacherib rema tutta a dimostrazione che l'autore di Isaia conoscendo un fatto passato di grave portata ai danni della città , per lanciarle le sue invettive prese probabilmente spunto da quanto già accadutole in passato,....della serie : se ti è accaduto allora ti ricapiterà sicuramente. :saggio:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
Presentazione
Avatar utente
Ray
Utente Platinium
Messaggi: 11590
Iscritto il: 04/01/2012, 18:27
Località: "città nuova"
Contatta:

Distruzione totale o parziale ?

Messaggio da Ray »

domingo7 ha scritto:Dai miei ricordi di scuola, Damasco fu occupata e non distrutta da Salmanassar III verso l'840 a:C. (ai tempi del re Jehu).

Una distruzione vera e propria avvenne con Tiglat Pileser III, che nel 732 a.C. (ai tempi del re Achaz), la espugnò, la distrusse e ne deportò gli abitanti.
Isaia 17La Nuova Diodati (LND)
17 Profezia contro Damasco. «Ecco, Damasco cesserà di essere una città e diventerà un cumulo di rovine.
2 Le città di Aroer saranno abbandonate; diventeranno pascolo per le greggi che vi riposeranno senza che alcuno le spaventi.
Distrutta completamente ?
Anche se non c'è un parere unanime .

Nel libro "Nuova geografia di Ant. Federico Busching consigliere de Consistoro supremo "
c'è scritto che fu distrutta ma non menziona una cronologia esatta.
https://books.google.it/books?id=Qkld0F ... 3F&f=false" onclick="window.open(this.href);return false;


https://books.google.it/books?id=rk9fAA ... er&f=false" onclick="window.open(this.href);return false;

Ma facendo due conti come cita la Treccani ,se fu completamente distrutta
... divenne subito una provincia Assira?
O forse si confonde demolire edifici importanti con la distruzione totale .


...Sotto Hazael dall'844 circa all'804, i Damasceni combattono contro la Palestina e sottomettono tanto Giuda quanto Israele. Il re assiro Adad-nirāri (805-782) si fa pagare nell'803 tributo da Damasco. Nuovi attacchi assiri avvengono sotto Salmanassar IV (781-772), i quali sgretolano la potenza dello stato siriano, finché Tiglatpileser III (754-727) riesce a conquistare la città, devastandola e demolendola e deportando la popolazione in Assiria: Damasco diventa una provincia assira, ma si rimette presto dallo stato miserando in cui l'aveva lasciata la conquista. Essa rifiorisce quale grande emporio e sotto il dominio persiano è di nuovo una delle più importanti città dell'Asia Anteriore antica. Dopo la battaglia di Isso nel 333 la città fu consegnata per tradimento a Parmenione e così s'inizia il suo periodo greco.
La storia di Damasco fino alla conquista romana e alla sua incorporazione nella provincia romana della Siria è tutta piena di continui mutamenti di governo: la città passa molto spesso dal regno di un signore a quello d'un altro, senza che perciò risenta molto la continua instabilità del governo. Essa continua a prosperare, vigile scolta verso il deserto, e a intrecciare sempre nuovi e più lontani rapporti di commercio...
http://www.treccani.it/enciclopedia/damasco_(Enciclopedia-Italiana" onclick="window.open(this.href);return false;)/

Sul prosciugamento del Nilo hai solo esposto interpretazioni,ma la realtà e che il Nilo non si è mai prosciugato.
Anche se prima eri di parere differente.
In quanto alla desolazione dell'Egitto anche tu sei di parere discordante .
Lo stesso Congregatore, basandosi su quanto scritto in
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/2007562
si stupisce che l'Egitto sia stato completamente desolato e disabitato per 40 anni, che non ci sia nessuna testimonianza storica su tutto ciò e che la Bibbia non dica nulla del mancato adempimento della profezia.
Interessato da tale intervento, ho fatto qualche ricerca sui miei vecchi libri di storia, su internet e sulle note delle Bibbie che posseggo ma non sono riuscito a capire granché, salvo che i 40 anni potrebbero corrispondere al periodo di vassallaggio dell'Egitto all'impero neo babilonese subito soprattutto sotto i (circa) 40 anni di regno del faraone Amasi (570-526).
https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=25&t=12434" onclick="window.open(this.href);return false;

Poi che Cristo regna sul trono di Davide non mi sembra rilevante ai fini storici
poi se vogliamo mischiare sacro è profano è un'altro discorso.
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Ray

Messaggio da domingo7 »

Come dicevo in un forum precedente, ho l'impressione che il tono delle profezie sia sempre stato un po' trombone e pieno di allegorie, lasciando ampio spazio alla possibilità che, dopo un adempimento immediato parziale, potesse subentrare un adempimento più pieno verso la fine dei tempi

Il linguaggio delle profezie è infatti spesso iperbolico ed esagerato:

Ninive pare destinata alla rovina ma la profezia di Giona non si adempie e si cambia in grazia
Il regno di Tiro sembra spacciato ma poi sopravvive fino ad Alessandro Magno
Con Ciro, la città di Babilonia sembra finita per sempre ma risorge dalle ceneri con il nome di Seleucia...

Dopo il ritorno dall'esilio sembra iniziare un lungo periodo di pace e prosperità
grazie a Zorobabele e Giosué, ad Esdra e Neemia e invece giù una bella persecuzione ellenistica....

Con la caduta di Gerusalemme il sole perde luce, la luna si oscura e le stelle cadono dal cielo,
ma forse è solo la luce del vecchio Israele che ha smesso di brillare ...

Cristo risorge ed il regno di Dio è inaugurato
e invece ecco tre secoli di persecuzioni romane.....
Ultima modifica di domingo7 il 25/01/2016, 23:17, modificato 3 volte in totale.
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Romagnolo

Messaggio da domingo7 »

Per il caso di Sennacherib c'è un unico Neo, Dio non aveva alcun motivo di accanirsi con tanta ira contro la città di Babilonia facendola radere al suolo ancora prima che alzasse un solo dito contro il popolo di Dio,....anzi si erano pure premuniti di mandare messaggeri al re Ezechia dopo che questi si era ripreso da una malattia mortale. Caso mai la storia di Sennacherib rema tutta a dimostrazione che l'autore di Isaia conoscendo un fatto passato di grave portata ai danni della città , per lanciarle le sue invettive prese probabilmente spunto da quanto già accadutole in passato,....della serie : se ti è accaduto allora ti ricapiterà sicuramente.
Babilonia fu una delle città più importanti dell'impero assiro con Kalash, Assur e Ninive, tanto che Tigat Pileser III, dopo aver conquistato la Siria e distrutto Damasco (732), assunse il titolo di re di Babilonia con il nome di Pulu (729). Sargon II, sottomessi gli hittiti, sconfitti a Rafia gli egiziani e abbattuto il regno di Urartu, riuscì a tenere sotto controllo Babilonia ed i Medi durante tutto il tempo del suo regno, mentre Sennacherib la distrusse in modo brutale (689), dopo aver fatto di Ninive la prima città dell'impero ed avere invano assediato Gerusalemme (701). Assardhon ordinò poi la ricostruzione di Babilonia ma Assurbanipal la sottomise nuovamente (648), dopo aver saccheggiato Tebe (665) e prima di distruggere Susa (639).

Per gli ebrei dei tempi di Isaia, Babilonia, oltre ad essere il prototipo della città idolatra, ricca e tracotante, era una cosa sola con l'Assiria. La menzione dei medi nel "Proto Isaia" (Isaia 13,17 e 21,2) potrebbe essere dovuta al fatto che gli assiri assoldarono nelle loro schiere un gran numero di Medi e di Elamiti, bellicosi e ribelli ma molto versati nell'arte della guerra.
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Avatar utente
domingo7
Veterano del Forum
Messaggi: 2189
Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
Località: Chiavari (Ge)
Contatta:

Damasco

Messaggio da domingo7 »

Ray, non ti so citare a memoria siti o libri ma mi pare che siano state trovate testimonianze della feroce distruzione di Damasco da parte di Tiglat Pileser III negli scavi del Tell el Qedah condotti dall'Università di Gerusalemme, nonché tavole di pietra e terracotta in scrittura cuneiforme vicino a Kalack che accolgono la relazione ufficiale della spedizione contro Samaria, Gaza e Damasco. Può darsi che i cronisti ufficiali abbiano esagerato nel descrivere la ferocia della distruzione ma parlano effettivamente di grandi distruzioni e di deportazioni di massa.
Presentazione

Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
giova65
Nuovo Utente
Messaggi: 108
Iscritto il: 08/07/2014, 5:42
Contatta:

Messaggio da giova65 »

La mod può togliere il post perchè ho sbagliato sezione. Scusate
Avatar utente
Quixote
Moderatore
Messaggi: 4711
Iscritto il: 15/08/2011, 23:26
Località: Cesena
Contatta:

Messaggio da Quixote »

giova65 ha scritto:La mod può togliere il post perchè ho sbagliato sezione. Scusate
Ah, questa mi piace: la mod chi? Dovrò chiedere a Polymetis, cui la sezione appartiene, se si definisca mod maschio o/e femmina, come l’androgino del Simposio platonico, o l’Adamo di Genesi 5,2. Veramente non credo che gli importi, sicché mi domando la ragione di questa strana uscita. In ogni caso la moderazione accetta le scuse, e si scusa a sua volta per il commento goliardico.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
======================================
Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
Avatar utente
Cogitabonda
Moderatore
Messaggi: 8664
Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
Località: Nord Italia
Contatta:

Messaggio da Cogitabonda »

Forse quell'abbreviazione stava per "la moderazione".
Comunque Giova65 è stato accontentato.
:occhiol:
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
TUTARIELLO
Nuovo Utente
Messaggi: 4
Iscritto il: 24/07/2016, 17:23
Contatta:

Messaggio da TUTARIELLO »

Forse ti sfugge che l’osservazione scientifica di lepri e conigli compiuta in anni più recenti indica che si tratta di ben più che di una ruminazione apparente. Infatti in un’enciclopedia di storia naturale si legge: “La lepre . . . presenta un fenomeno digestivo chiamato ‘ciecotrofismo’, che permette una piú completa utilizzazione degli alimenti di origine vegetale. Il cibo viene ingerito rapidamente durante la pastura, in modo analogo a quanto fanno i Ruminanti, e si accumula in grande quantità nel lungo intestino dell’animale. Successivamente quest’ultimo emette delle feci rivestite da una sostanza mucosa e di aspetto tipico; esse vengono formate nell’intestino cieco, ove al cibo parzialmente digerito sono aggiunte notevoli quantità di vitamina B12. La lepre inghiotte queste palline senza masticarle durante il riposo . . . e le sottopone ad un nuovo e più completo processo di digestione”. (Nel Mondo degli Animali, Milano, 1980, vol. III, p. 1651) Allo stesso proposito un’altra opera osserva: “Questo processo è simile alla ‘ruminazione’ di altri mammiferi”.
Avatar utente
Cogitabonda
Moderatore
Messaggi: 8664
Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
Località: Nord Italia
Contatta:

Messaggio da Cogitabonda »

Tutariello, a chi ti stai rivolgendo?
E perché hai copiato parola per parola quel brano di Perspicacia (vol. 2, pag. 125) che era stato riportato e commentato da Domingo?
E poi le osservazioni scientifiche "più recente" da te citate (cioè citate in Perspicacia) provengono da un libro di 36 anni fa, quindi non ci stai informando su novità recenti.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Avatar utente
Ray
Utente Platinium
Messaggi: 11590
Iscritto il: 04/01/2012, 18:27
Località: "città nuova"
Contatta:

dal web e da Treccani come al solito è sempre la solita WT che mette confusione...

Messaggio da Ray »

....Lepri e conigli fanno parte dell’ordine dei Lagomorfi. Hanno orecchie molto lunghe, coda cortissima e zampe posteriori assai sviluppate, che consentono una caratteristica andatura saltellante. La dentatura di questi Mammiferi è molto simile a quella dei Roditori, con cui vengono spesso confusi. Negli ambienti rocciosi dell’America Settentrionale e dell’Asia vivono alcuni Lagomorfi particolari, chiamati pica, con orecchie corte e arrotondate

Vegetariani con quattro incisivi

L’ordine dei Lagomorfi è formato da circa 80 specie ripartite in due sole famiglie: Leporidi e Ocotonidi. Talvolta vengono confusi con i Roditori, ma molti caratteri li separano, come la presenza di quattro incisivi superiori (i Roditori ne hanno solo due). L’alimentazione dei Lagomorfi è decisamente vegetariana, si basa principalmente su foglie e fiori, ma può comprendere anche radici o corteccia.

Per adattarsi a questo regime, i Lagomorfi possiedono un ciclo digestivo complesso, con un ramo cieco dell’intestino in cui vivono batteri che li aiutano a digerire la cellulosa. Caratteristico è il ciecotrofo, un particolare tipo di escrementi che l’animale emette e poi subito dopo ingerisce per sfruttare al massimo l’alimento...
http://www.treccani.it/enciclopedia/con ... ica-lepri_(Enciclopedia-dei-ragazzi" onclick="window.open(this.href);return false;)/


ramoth
No, la lepre non è ruminante, ma è un lagomorfo, come i conigli. La Bibbia per qualche strano motivo accomuna le lepri ai ruminanti, ma all'epoca non dovevano conoscere bene la biologia di queste specie. I ruminanti sono i bovini per esempio, perché hanno quattro stomaci, fra cui anche il rumine in cui l'erba ingerita viene mandata due volte affinché possa essere digerita. I conigli e le lepri invece fanno fermentare l'erba nell'intestino cieco, ma de facto hanno un solo stomaco come noi, non come i ruminati. Inoltre conigli e lepri praticano la coprofagia, cioè mangiano le proprie feci (i ciecotrofi, non le cacche normali) per ingerire le vitamine di cui hanno bisogno.
http://domanderisposte.tuttogratis.it/c ... e/1837627/" onclick="window.open(this.href);return false;

...ucci ucci ucci sento odor di testimoniucci... :ironico:

Questa diatriba esiste perchè come al solito i sola scriptura vogliono a tutti costi
portare prove a favore della bibbia perché questa sia la parola di D-o al 100% .

:ciao:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
virtesto
Veterano del Forum
Messaggi: 1397
Iscritto il: 20/09/2009, 17:10

Trottolone...

Messaggio da virtesto »

...se ne è già parlato di questi argomenti.. Comunque quella" profezia" di Isaia su Ciro, che i Testimoni trovano perfetta, è inserita nel cap.44 di Isaia, dunque siamo nel "Deutero.Isaia" cioè quella seconda parte del Libro scritta verso il 530/540, cioè proprio quando avvenne la conquista di Babilonia da parte di Ciro. Dal cap.40 al 55 siamo nel Deutero..poi dal 55 al 65 siamo nel Tritoisaia, scritto ancora dopo. Anche questa "Profezia" è ex-aeventu. Guarda che queste mie informazioni sono abbastanza diffuse, anche sul Web. Non sto rivelando nulla di nuovo.

Isaia scrisse un piccolissimo libro. Pensa che anche il cap.13, pur appartenendo al 1° Isaia, è stato inserito dopo; lì, infatti, si parla della distruzione di Babilonia da parte di Ciro, mai avvenuta. Ora , nel VIII° secolo, quando Isaia scrisse il suo librettino, lui non aveva nessun motivo di odiare Babilonia in quanto questa città contava molto poco, forse non esisteva nemmeno.

Non esistono nella Bibbia "profezie" autentiche che abbiano avuto un adempimento dopo.

La "settimana": ecco qui hai scritto giustamente che a parola ebraica usata per indicare la 'settimana' è diversa. Infatti qui indica "sette anni" e non "sette giorni"
Rispondi
  • Argomenti simili
    Risposte
    Visite
    Ultimo messaggio

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti