trinità: natura, persona, essenza, sostanza.

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Prima di iniziare qualsiasi discorso concernente argomenti metafisici, bisogna chiarire il senso dei termini che si usano, altrimenti non si fa che scivolare in un'inutile trappola linguistica (per citare Wittgenstein). Il Padre è Dio, il Figlio è Dio e lo Spirito è Dio. Le tre Persone hanno la sostanza divina ed al contempo SONO l'unico Dio.
Quanto ho evidenziato in grassetto è condiviso, ma se io dicessi:
Il Padre è Dio, il Figlio è Dio e lo Spirito è Dio. Le tre Persone hanno la sostanza divina ed al contempo SONO la sostanza divina
credo che i problemi ci sarebbero...
Ripeto:se le tre persone si distinguono logicamente le une dalle altre e poi hanno il medesimo pensiero, che senso avrebbe la distinzione? a quel punto si tratterebbe solo di una presa in giro... e non vedo proprio che differenza ci sarebbe col Dio modalista.
Soprattutto vorrei che tu mi chiarissi che cosa sconvolgerebbe in ambito teologico, l'avere pensieri distinti in ambito intratrinitario, perchè lo ripeto che in ambito extratrinitario il problema non sussiste.

ciao
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
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Trianello
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Quanto ho evidenziato in grassetto è condiviso, ma se io dicessi:
Il Padre è Dio, il Figlio è Dio e lo Spirito è Dio. Le tre Persone hanno la sostanza divina ed al contempo SONO la sostanza divina
credo che i problemi ci sarebbero...
Ripeto:se le tre persone si distinguono logicamente le une dalle altre e poi hanno il medesimo pensiero, che senso avrebbe la distinzione? a quel punto si tratterebbe solo di una presa in giro... e non vedo proprio che differenza ci sarebbe col Dio modalista.
Soprattutto vorrei che tu mi chiarissi che cosa sconvolgerebbe in ambito teologico, l'avere pensieri distinti in ambito intratrinitario, perchè lo ripeto che in ambito extratrinitario il problema non sussiste.
Comporterebbe una composizione in Dio (con tutto il corollario di assurdi metafisici che a ciò seguirebbe) e farebbe delle tre Persone divine delle entità separate componenti la sostanza divina... invece del Dio uno e Trino dei cristiani avremmo la Trimurti induista. La differenza col modalismo sussiste in quanto si tratta di tre Persone sussistenti e non di tre modi, accidenti o increspature della sostanza divina. In che cosa poi consista la vita intra-trinitaria, poi, per noi è un mistero e non può che rimanere tale (visto che non è possibile prosciugare l'oceano versandolo in una buca sulla spiaggia).
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Trianello ha scritto:
Quanto ho evidenziato in grassetto è condiviso, ma se io dicessi:
Il Padre è Dio, il Figlio è Dio e lo Spirito è Dio. Le tre Persone hanno la sostanza divina ed al contempo SONO la sostanza divina
credo che i problemi ci sarebbero...
Ripeto:se le tre persone si distinguono logicamente le une dalle altre e poi hanno il medesimo pensiero, che senso avrebbe la distinzione? a quel punto si tratterebbe solo di una presa in giro... e non vedo proprio che differenza ci sarebbe col Dio modalista.
Soprattutto vorrei che tu mi chiarissi che cosa sconvolgerebbe in ambito teologico, l'avere pensieri distinti in ambito intratrinitario, perchè lo ripeto che in ambito extratrinitario il problema non sussiste.
Comporterebbe una composizione in Dio (con tutto il corollario di assurdi metafisici che a ciò seguirebbe) e farebbe delle tre Persone divine delle entità separate componenti la sostanza divina... invece del Dio uno e Trino dei cristiani avremmo la Trimurti induista. La differenza col modalismo sussiste in quanto si tratta di tre Persone sussistenti e non di tre modi, accidenti o increspature della sostanza divina. In che cosa poi consista la vita intra-trinitaria, poi, per noi è un mistero e non può che rimanere tale (visto che non è possibile prosciugare l'oceano versandolo in una buca sulla spiaggia).
Ma se la sostanza divina è unica, è una, come puoi dire che somiglierebbe alla trimurti?
Nessuno ha parlato di separazione delle persone divine, ma solo della loro distinzione, questa distinzione non può aprirsi all'individualità razionale delle singole ipostasi, come comunicherebbe il padre con il figlio se il pensiero fosse unico?
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
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Nessuno ha parlato di separazione delle persone divine, ma solo della loro distinzione, questa distinzione non può aprirsi all'individualità razionale delle singole ipostasi, come comunicherebbe il padre con il figlio se il pensiero fosse unico?
Ma non è che il Padre comunichi al Figlio ciò che il Figlio già non sia (non devi antropomorfizzare i rapporti intra-trinitari). Tutto ciò che il Padre ha da comunicare al Figlio glielo comunca dall'eternità per tramite della generazione, attraveso quindi la comunicazione della propria sostanza (il che fa sì che anche il Figlio sia Dio). La sostanza è la stessa, ma è dal Padre e dal Figlio posseduta in modo personalmente distinto. In Dio, infatti, tutto è sostanza ed una qualsiasi distinzione tra le Persone divine (a parte quella relativa al fatto che si tratta di termini diversi di determinate relazioni sussistenti, il che non comporta differenza sostanziale) comporterebbe una distinzione di sostanza, ed il venire meno dell'unicità ed unità di Dio.
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Mario70
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Trianello ha scritto:
Nessuno ha parlato di separazione delle persone divine, ma solo della loro distinzione, questa distinzione non può aprirsi all'individualità razionale delle singole ipostasi, come comunicherebbe il padre con il figlio se il pensiero fosse unico?
Ma non è che il Padre comunichi al Figlio ciò che il Figlio già non sia (non devi antropomorfizzare i rapporti intra-trinitari). Tutto ciò che il Padre ha da comunicare al Figlio glielo comunca dall'eternità per tramite della generazione, attraveso quindi la comunicazione della propria sostanza (il che fa sì che anche il Figlio sia Dio). La sostanza è la stessa, ma è dal Padre e dal Figlio posseduta in modo personalmente distinto. In Dio, infatti, tutto è sostanza ed una qualsiasi distinzione tra le Persone divine (a parte quella relativa al fatto che si tratta di termini diversi di determinate relazioni sussistenti, il che non comporta differenza sostanziale) comporterebbe una distinzione di sostanza, ed il venire meno dell'unicità ed unità di Dio.
Stiamo girando circolarmente intorno ad un concetto:
Tu mi sembra che ipotizzi che la mente del padre e del figlio e dello spirito santo, sia la sostanza...
Però è come se mi stessi dicendo che la mia mente è la mia natura umana...
Capisci che non riesco proprio a seguirti... perchè la mia mente deriva dalla mia natura, ma non è essa, la mia mente è diversa dalla tua anche se abbiamo la medesima natura.
Perchè la mente del padre non può essere distinta dalla mente del figlio?
Tu dici perchè creerebbe due dèi, ma non possono le loro menti "convivere" nell'unica sostanza divina, senza per questo confondersi con essa? E se fosse possibile questo nella loro dimensione, perchè parli di due dèi se alla fine non c'è divisione spaziale tra loro? L'essere è uno ma le persone tre, far appartenere la mente alla persona e non alla sostanza creerebbe tutti sti guai?
Tu dici: "Tutto ciò che il Padre ha da comunicare al Figlio glielo comunca dall'eternità per tramite della generazione"
ho capito, ma che gli comunica pure la sua stessa mente?

Abbi pazienza ma finchè non capisco non mollo!
ciao
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Messaggio da polymetis »

"Tu mi sembra che ipotizzi che la mente del padre e del figlio e dello spirito santo, sia la sostanza..."
Dio non può essere composto di parti. In questo caso tu sostieni un'eresia, perché stai dicendo che ci sia qualcosa oltre la sostanza divina. Dio non sarebbe quell'ente unitario e semplicissimo, ma avrebbe qualcosa di estrinseco al suo essere che si aggiunge ad esso, ciascuna persona avrebbe cioè qualcosa che la distingue dalle altre persone, e questo qualcosa non sarebbe semplicemente la relazione tra di loro, ma per l'appunto qualcosa di più, una mente.
I trinitari invece sostengono che nulla distingua le persone tranne la relazione.
Però è come se mi stessi dicendo che la mia mente è la mia natura umana...
Capisci che non riesco proprio a seguirti... perchè la mia mente deriva dalla mia natura, ma non è essa, la mia mente è diversa dalla tua anche se abbiamo la medesima natura.
Non c'è alcun parallelo, tu sei un'ente composto, diviso tra potenza ed atto, tra cioè che sei e le proprietà che hai, Dio invece non avendo potenzialità né mutamente né composizione, essendo cioè atto puro, non ha qualcosa (altrimenti ci sarebbe qualcosa di estrinseco a sé), ma è tutto ciò che noi invece abbiamo. Infatti noi possiamo dire che i nostri atti non sono noi, mentre affermare una cosa del genere per la sostanza divina vorrebbe dire che esiste dell'altro all'infuori di essa.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Non c'è alcun parallelo, tu sei un'ente composto, diviso tra potenza ed atto, tra cioè che sei e le proprietà che hai, Dio invece non avendo potenzialità né mutamente né composizione, essendo cioè atto puro, non ha qualcosa (altrimenti ci sarebbe qualcosa di estrinseco a sé), ma è tutto ciò che noi invece abbiamo. Infatti noi possiamo dire che i nostri atti non sono noi, mentre affermare una cosa del genere per la sostanza divina vorrebbe dire che esiste dell'altro all'infuori di essa.
La frase che ho ingrandito è importante e mi darà modo di riflettere...
Questa storia comunque non mi convince e solo il confronto mi chiarirà quello che sto pensando, una cosa è chiara però, avverto anche io un avvicinamento al pensiero modalista e il fatto che tu specifichi che nelle relazioni le persone sono distinte non mi basta se comunque quello che noi chiamiamo mente nella deità è una, sembra più un Dio con personalità multiple, piuttosto che tre persone distinte nell'unico Dio.
A questo punto ho bisogno di ascoltare il pensiero ortodosso, sperando che qualcuno :lingua: abbia il tempo per aiutarmi.

comunque grazie della spiegazione.
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pavel43
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Messaggio da pavel43 »

Circa il contendere fra Trianello e Mario vorrei sottoporre quanto segue.

Il Padre è colui che “invia” e il Figlio è “l’inviato” ma entrambi (se è possibile dire entrambi) vogliono la stessa cosa “la salvezza dell’uomo”, quindi i due “apparentemente diversi voleri” ancora una volta sono da vedere come distinzione relazionale alla stessa stregua di “colui che genera” e "colui che è generato” ma unica è la “volontà divina”, come dice Poly solo la relazione distingue le Persone.
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Messaggio da pavel43 »

Vorrei anch’io sottoporre un problema.
Dio pensato nella sua unità è personale o persona?
La domanda si basa sul contrasto che si avverte nel professare le persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e dire che la Trinità è una persona.
Se è possibile parlare di Dio-persona oltre che di un Dio personale in che senso lo dobbiamo intendere?
In un passaggio del cardinal Ruini leggo
“il Dio di Gesù Cristo è amore
interpersonale, comunione di persone, e proprio così è perfetta unità. Ma
anche sul piano razionale negare che Dio sia persona significa ridurlo ad un
fondo oscuro e necessario dell’essere, e quindi paradossalmente significa
negare la sua trascendenza, che si voleva invece salvaguardare.

Certamente nel nostro comune pensare, sentire, pregare non ci rivolgiamo a Dio-sostanza.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

pavel43 ha scritto:Vorrei anch’io sottoporre un problema.
Dio pensato nella sua unità è personale o persona?
La domanda si basa sul contrasto che si avverte nel professare le persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e dire che la Trinità è una persona.
Se è possibile parlare di Dio-persona oltre che di un Dio personale in che senso lo dobbiamo intendere?
In un passaggio del cardinal Ruini leggo
“il Dio di Gesù Cristo è amore
interpersonale, comunione di persone, e proprio così è perfetta unità. Ma
anche sul piano razionale negare che Dio sia persona significa ridurlo ad un
fondo oscuro e necessario dell’essere, e quindi paradossalmente significa
negare la sua trascendenza, che si voleva invece salvaguardare.

Certamente nel nostro comune pensare, sentire, pregare non ci rivolgiamo a Dio-sostanza.
Concordo pienamente ed anche il Sanna va nella stessa direzione, noi adoriamo Dio padre, Dio figlio e Dio spirito santo, non una sostanza amorfa che ingloba tutto, una specie di blob, perchè è questa la sensazione che mi è venuta leggendo quanto sopra.
Tommaso avrebbe dovuto soffermarsi di più sulla cristologia neotestamentaria dove il figlio si comporta da figlio e dove il padre si comporta da padre, personalità differenti presenti nell'unica deità, e non solo perchè a parlare è Cristo uomo, Cristo ci presenta il padre come colui che gli ha insegnato ogni cosa e si rivolge a lui col rispetto che un figlio ha nei confronti del padre, tutto questo deve essere messo nei rapporti personali intratrinitari, non basta solo pensare ad una misteriosa generazione che non si sa bene cosa sia, non so, ma secondo me in tutto questo discorso si rischia di minimizzare troppo la differenza che vi è tra le tre persone trinitarie, perchè si ha paura di cadere nel triteismo, se proprio la devo dire tutta meglio rischiare di cadere nel triteismo che rischiare di adorare un blob!

ciao
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Messaggio da Trianello »

Mario ha scritto:
che tu specifichi che nelle relazioni le persone sono distinte non mi basta se comunque quello che noi chiamiamo mente nella deità è una, sembra più un Dio con personalità multiple, piuttosto che tre persone distinte nell'unico Dio.
Questo solo perché non hai chiaro il contesto metafisico a cui la dottrina tomista fa riferimento. Le tre persone sono tre sussistenti, al contempo però non sono tre sostanze separate, ergo sono sostanzialmente la medesima cosa. Siccome poi, in Dio, tutto è sostanza, ipotizzare che le tre persone possano avere pensieri diversi significa ipotizzare o un Dio composto (vale a dire quel blob che tanto temi) o tre Dei distinti (ma entrambe queste ipotesi sono metafisicamente assurde).

Pavel ha scritto:
Il Padre è colui che “invia” e il Figlio è “l’inviato” ma entrambi (se è possibile dire entrambi) vogliono la stessa cosa “la salvezza dell’uomo”, quindi i due “apparentemente diversi voleri” ancora una volta sono da vedere come distinzione relazionale alla stessa stregua di “colui che genera” e "colui che è generato” ma unica è la “volontà divina”, come dice Poly solo la relazione distingue le Persone.
Veramente, quello scrivi è proprio ciò che sto cercando di far capire a Mario.

Mario ha scritto poi:
Concordo pienamente ed anche il Sanna va nella stessa direzione, noi adoriamo Dio padre, Dio figlio e Dio spirito santo, non una sostanza amorfa che ingloba tutto, una specie di blog, perchè è questa la sensazione che mi è venuta leggendo quanto sopra.
Ecco di nuovo il problema. Non hai una corretta percezione del contesto metafisico su cui si regge l’argomentazione tomista. Sanna non dice nulla di diverso da quello che dice Tommaso, solo che usa un linguaggio metafisicamente meno preciso e, pertanto, ti induce a antropomorfizzare. Torno a ripetere che prima di affrontare questo tipo di temi è necessario conoscere lo sfondo speculativo a cui determinate dottrine fanno riferimento. Altrimenti non si farà che prendere fischi per fiaschi.
Tommaso avrebbe dovuto soffermarsi di più sulla cristologia neotestamentaria
E quanti anni hai dedicato allo studio dei testi tomisti per asserire ciò?
Il problema, caro Mario, è che tu non hai ancora capito il senso del discorso di Tommaso, perché ti sfugge completamente il sottofondo metafisico dello stesso. Hai un’idea di Dio ancora troppo antropomorfica.
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Messaggio da Mario70 »

Trianello ha scritto:Mario ha scritto:
che tu specifichi che nelle relazioni le persone sono distinte non mi basta se comunque quello che noi chiamiamo mente nella deità è una, sembra più un Dio con personalità multiple, piuttosto che tre persone distinte nell'unico Dio.
Questo solo perché non hai chiaro il contesto metafisico a cui la dottrina tomista fa riferimento. Le tre persone sono tre sussistenti, al contempo però non sono tre sostanze separate, ergo sono sostanzialmente la medesima cosa. Siccome poi, in Dio, tutto è sostanza, ipotizzare che le tre persone possano avere pensieri diversi significa ipotizzare o un Dio composto (vale a dire quel blob che tanto temi) o tre Dei distinti (ma entrambe queste ipotesi sono metafisicamente assurde).

Pavel ha scritto:
Il Padre è colui che “invia” e il Figlio è “l’inviato” ma entrambi (se è possibile dire entrambi) vogliono la stessa cosa “la salvezza dell’uomo”, quindi i due “apparentemente diversi voleri” ancora una volta sono da vedere come distinzione relazionale alla stessa stregua di “colui che genera” e "colui che è generato” ma unica è la “volontà divina”, come dice Poly solo la relazione distingue le Persone.
Veramente, quello scrivi è proprio ciò che sto cercando di far capire a Mario.

Mario ha scritto poi:
Concordo pienamente ed anche il Sanna va nella stessa direzione, noi adoriamo Dio padre, Dio figlio e Dio spirito santo, non una sostanza amorfa che ingloba tutto, una specie di blog, perchè è questa la sensazione che mi è venuta leggendo quanto sopra.
Ecco di nuovo il problema. Non hai una corretta percezione del contesto metafisico su cui si regge l’argomentazione tomista. Sanna non dice nulla di diverso da quello che dice Tommaso, solo che usa un linguaggio metafisicamente meno preciso e, pertanto, ti induce a antropomorfizzare. Torno a ripetere che prima di affrontare questo tipo di temi è necessario conoscere lo sfondo speculativo a cui determinate dottrine fanno riferimento. Altrimenti non si farà che prendere fischi per fiaschi.
Tommaso avrebbe dovuto soffermarsi di più sulla cristologia neotestamentaria
E quanti anni hai dedicato allo studio dei testi tomisti per asserire ciò?
Il problema, caro Mario, è che tu non hai ancora capito il senso del discorso di Tommaso, perché ti sfugge completamente il sottofondo metafisico dello stesso. Hai un’idea di Dio ancora troppo antropomorfica.
Se ho aperto questo post è perchè voglio capirci qualcosa in più di cosa ne pensa la chiesa occidentale, dal momento che le spiegazioni che ho ricevuto da Valerio sono molto più semplici.
Andiamo per gradi:
Fin dove può arrivare la differenza tra le persone divine per la teologia tomista?
Un certo grado di subordinazione razionale del figlio nei confronti del padre esiste?
Come spiegherebbe Tommaso queste parole del Figlio?

"Giovanni 5:19-27 19 Gesù rispose e diceva loro: «In verità, in verità vi dico: il Figlio non può fare nulla da se stesso se non ciò che vede il Padre fare. Ciò infatti che fa lui, lo fa ugualmente il Figlio. 20 Il Padre infatti ama il Figlio e gli mostra tutto ciò che egli fa, ed opere più grandi di queste gli mostrerà, in modo che voi ne rimaniate stupiti. 21 Come infatti il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a coloro che vuole. 22 Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Colui che non onora il Figlio, non onora il Padre che l'ha mandato. 24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non incorre nel giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 25 In verità, in verità vi dico: viene un'ora, ed è adesso, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e coloro che l'avranno ascoltata vivranno. 26 Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere la vita in se stesso; 27 e gli ha dato il potere di fare il giudizio, perché è Figlio dell'uomo. 30 Io non posso fare nulla da me stesso. Come ascolto giudico e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato».
8:28 Disse dunque Gesù: «Quando innalzerete il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono e che non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, queste cose dico.
12:49 perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre stesso che mi ha mandato mi ha comandato ciò che dovevo dire e pronunciare."

Insomma da queste e da molte altre scritture si nota una profonda differenza tra la persona del figlio e quella del padre, come dice Sanna tutto nel padre è paterno e tutto nel figlio è filiale, il padre insegna, il figlio riceve ed esegue, ora io non credo che queste scritture si riferiscono solo al figlio uomo, lui parla di padre e di figlio, perchè non possiamo accettare che questo tipo di rapporto esistesse dall'eternità?
Nota bene non sto tornando indietro alla visione ariana del figlio, ci mancherebbe altro, sono straconvinto che il figlio sia Dio come lo è il padre, ma perchè sminuire queste differenze tra le due persone iglobando tutto in una sostanza amorfa, sminuendo la differenza che è evidente tra le persone divine?
Come il pensiero tomista tiene conto di queste differenze?
Sono tutto orecchie.
ciao
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Messaggio da Tiziano »

Hei ragazzi, ma qui non c'è nessuno che parla come mangia?
Scusate, senza offendere nessuno,ma allora capisco perchè uno diventa testimone di Geova
E' possibile che per dire che uno più uno fa due voi dovete dire che la somma che equivale al primo numero pari è data dagli addendi del primo numero dispari ?
Detto questo mi tolgo tanto di cappello davanti a codesta istruzione ma che facciamo, tutti quelli ignoranti come me li mettiamo di diritto nelle file dei Testimoni?
Non prendetevela ma cercate di capire
senza offesa e pace fratelli
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

Voglio ancora una carezza dalla mia mamma .............. Roma 1°dicembre 2010

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opepo ha scritto:Hei ragazzi, ma qui non c'è nessuno che parla come mangia?
Scusate, senza offendere nessuno,ma allora capisco perchè uno diventa testimone di Geova
E' possibile che per dire che uno più uno fa due voi dovete dire che la somma che equivale al primo numero pari è data dagli addendi del primo numero dispari ?
Detto questo mi tolgo tanto di cappello davanti a codesta istruzione ma che facciamo, tutti quelli ignoranti come me li mettiamo di diritto nelle file dei Testimoni?
Non prendetevela ma cercate di capire
senza offesa e pace fratelli
Caro mio fai bene a precisarlo, comunque diciamo che questo post va oltre l'idea di base accettata da tutti noi, ovvero che vi è un solo Dio in tre persone.
I discorsi vertono su cosa sono queste tre persone in rapporto alla natura divina.
Non è che è una cosa vitale insomma, l'importante è che la base sia chiara.
Invito anche te ad esaminare prima la base nella quale nessuno ha dubbi, al post che ho segnalato in prima pagina a lupetta sulla trinità, una volta chiaro quello si può discutere oltre...
E' un pò come con qualsiasi materia, non puoi discutere di cosa sono i neutrini se prima non conosci l'atomo o non puoi parlare ci CPU e di memorie ram, se prima non sai come è fatto un computer...
Io stesso conosco poco l'idea di Tommaso D'aquino su Dio ecco perchè ho aperto questo post per capirci qualcosa anche io... e trianello e poly sono buoni insegnanti, che poi io l'accetti è un altro discorso!

comunque se hai domande falle pure...
ciao
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Ciao Mario
il mio è solo un invito a spiegarsi in maniera più elementare in modo da arrivare a tutti, detta alla testimone,in modo da edificarci.
Per quanto riguarda il tuo invito ho già ben letto, riletto e meditato tutto il tuo post che ritengo semplice da capire ed efficace, anzi ti posso annunciare che il primo lunedì di ottobre avrò, penso l'ultimo,incontro con i "miei "tdg, nel quale incontro affronteremo definitivamente la dottrina della Trinità.
Ho posto come base, per il mio discorso con loro, proprio il tuo post per poi riallacciarmi con vari commenti.
Non metto in dubbio che trianello e poly siano ottimi insegnati ma penso e spero che cerchino di essere più elementari nello spiegare e che non facciano come quella mia prof. che, considerata un genio da tutti gli altri prof.,spiegava in maniera difficile da comprendere per poi rispiegare, nel caso in cui uno non aveva capito, in maniera ancor più complicata per poi dirti:" se anche adesso non hai capito, capirai il prossimo anno".
ciao fratello
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opepo ha scritto:Ciao Mario
il mio è solo un invito a spiegarsi in maniera più elementare in modo da arrivare a tutti, detta alla testimone,in modo da edificarci.
Per quanto riguarda il tuo invito ho già ben letto, riletto e meditato tutto il tuo post che ritengo semplice da capire ed efficace, anzi ti posso annunciare che il primo lunedì di ottobre avrò, penso l'ultimo,incontro con i "miei "tdg, nel quale incontro affronteremo definitivamente la dottrina della Trinità.
Ho posto come base, per il mio discorso con loro, proprio il tuo post per poi riallacciarmi con vari commenti.
Non metto in dubbio che trianello e poly siano ottimi insegnati ma penso e spero che cerchino di essere più elementari nello spiegare e che non facciano come quella mia prof. che, considerata un genio da tutti gli altri prof.,spiegava in maniera difficile da comprendere per poi rispiegare, nel caso in cui uno non aveva capito, in maniera ancor più complicata per poi dirti:" se anche adesso non hai capito, capirai il prossimo anno".
ciao fratello
Mi lusinga che il mio post ti è stato utile e sicuramente lo sarà con quei tdg con i quali ti confronterai.
L'arte di semplificare non è da tutti, diciamo che richiede uno sforzo non indifferente per chi è abituato a scrivere e a leggere in una certa maniera, ma se prendiamo esempio da Basilio il grande, benchè fosse uno tra i più grandi teologi orintali, si faceva capire dalle persone semplici ed ancora oggi le sue omelie sono chiarissime ed arrivano al sodo in maniera semplice.
Spero che anche i maestri che scrivono qui prendano esempio da Basilio...
ciao e fammi sapere assolutamente come va a finire.
Un abbraccio
Mario
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Teodoro si è appena iscritto e quando avrà un pò di tempo interverrà, vediamo un pò se quanto mi ricordavo io è condiviso dalla chiesa ortodossa...
Non so voi ma a me questi temi mi fanno impazzire (nel senso che mi affascinano proprio...)
Ciao
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teodoro studita
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Messaggio da teodoro studita »

Sto ancora lavorando con un caro amico logico e con un di questi collega logico di fama internazionale sul problema del filioque, non tanto per giustificare la visione ortodossa, di per sé molto semplice e chiara, quanto per capire il punto di vista di Tommaso. Le conclusioni (preliminari) mostrano un modello logico-matematico relativamente semplice, in cui sembra che Tommaso abbia costituito come punto di partenza ciò che invece doveva essere il punto d'arrivo della discussione, cioè la Trinità. Secondo la logica modale il filioque implica la Triità (o meglioa una Trinità, ma non necessariamente quella di cui stiamo parlando), ma non è vero il contrario. Si può essere benissimo trinitari senza essere filioquisti.
Vi presento una bozza, la prima che abbiamo prodotto quest'estate, e che inizia e abbozza il ragionamento, seguirà un lavoro molto più complesso che vorrei dare alle stampe nei prossimi mesi e di cui posterò una sintesi appena possibile. Intanto non scandalizzatevi di questo e della sua semplicità, è solo l'inizio da cui siamo partiti, ma per ora non posso mostrare nulla di più.
Cordialità,
http://idisk.mac.com/syldor/public/filioque1.pdf
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

teodoro studita ha scritto:Sto ancora lavorando con un caro amico logico e con un di questi collega logico di fama internazionale sul problema del filioque, non tanto per giustificare la visione ortodossa, di per sé molto semplice e chiara, quanto per capire il punto di vista di Tommaso. Le conclusioni (preliminari) mostrano un modello logico-matematico relativamente semplice, in cui sembra che Tommaso abbia costituito come punto di partenza ciò che invece doveva essere il punto d'arrivo della discussione, cioè la Trinità. Secondo la logica modale il filioque implica la Triità (o meglioa una Trinità, ma non necessariamente quella di cui stiamo parlando), ma non è vero il contrario. Si può essere benissimo trinitari senza essere filioquisti.
Vi presento una bozza, la prima che abbiamo prodotto quest'estate, e che inizia e abbozza il ragionamento, seguirà un lavoro molto più complesso che vorrei dare alle stampe nei prossimi mesi e di cui posterò una sintesi appena possibile. Intanto non scandalizzatevi di questo e della sua semplicità, è solo l'inizio da cui siamo partiti, ma per ora non posso mostrare nulla di più.
Cordialità,
http://idisk.mac.com/syldor/public/filioque1.pdf
Caro maestro :lingua: a parte il problema filioque a me interesserebbe sapere cosa ne pensi dei miei dubbi esposti qui in relazione a quanto scrivono trianello e poly sul discorso della sostanza e della persona mi interesserebbe il punto di vista ortodosso al riguardo.
Ricordo che affrontammo una volta insieme il discorso riguardo il fatto che "il padre ha la stessa sostanza del figlio" ma non è la sostanza del figlio, ricordo male?


Ciao
P.S. lo so che sei super impegnato ma prendila come un aiuto cristiano.
P.P.S Mario, dopo aver letto il trattato logico: :fronte: :test: :ciuccio:
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teodoro studita
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Messaggio da teodoro studita »

Mah, si tratta delle solite cose. Dal mio punto di vista (e di tutte le chiese orientali) non è affatto vero che tutto in Dio è (o meglio riguarda) la sostanza. E le proprietà ipostatiche? Se anche queste sono "sostanza" allora ipso facto diventano comunicabili, e allora ecco il tuo blob, nel quale ogni possibilità di distinguere le ipostasi cade nel vuoto. È lo stesso pasticcio che li costringe ad affermare che Il Figlio ha tutto ciò che ha il Padre compresa la processione dello Spirito, che è una proprietà ipostatica (e quindi incomunicabile proprio per salvaguardare le distinzioni) e non sostanziale (e quindi comune alle tre ipostasi). La cosa grottesca è che il normale esito del loro ragionamento è che visto che anche le proprietà ipostatiche riguardano la sostanza, così come il Figlio ha la processione dello Spirito in comune col Padre, allora anche lo Spirito deve avere la generazione del Figlio in comune col Padre, e – least but not last - anche lo Spirito deve avere la processione di se stesso in comune col Padre e col Figlio.
Visto che evocavi (giustamente a mio avviso) la necessità della semplicità, credo che a tutti dovrebbe accendersi una lampadina quando ci si accorge che per capire Tommaso è necessaria una erudizione talmente fuori dal comune da diventare super-elitario il conoscere Dio. Ma non è lo stesso Dio che per farsi conoscere nel modo più immediato è diventato uomo?
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Messaggio da Trianello »

Mario ha scritto:
Insomma da queste e da molte altre scritture si nota una profonda differenza tra la persona del figlio e quella del padre, come dice Sanna tutto nel padre è paterno e tutto nel figlio è filiale, il padre insegna, il figlio riceve ed esegue, ora io non credo che queste scritture si riferiscono solo al figlio uomo, lui parla di padre e di figlio, perchè non possiamo accettare che questo tipo di rapporto esistesse dall'eternità?
In verità Tommaso, e tutta la tradizione occidentale che nei suoi scritti trova voce, si occupa abbondantemente di queste cose sia in ambito cristologico che trinitario. C'è da notare che, così rispondo anche a Teodoro, Tommaso si occupa della Trinità dopo aver affrontato il discorso sugli attributi di Dio e, pertanto, tutte le sue argomentazioni in ambito trinitario presuppongono questo discorso (in particolare quello concernente il concetto, ripreso dalla tradizione, di Dio come ente assolutamente semplice... concetto che una nota studiosa appartenente alla cosiddetta corrente del tomismo analitico, E. Stump, ha saputo egregiamente difendere dalle accuse di incoerenza proprio con un discorso facente riferimento alla logica modale ed ai mondi possibili). Per Tommaso, semplicemente, non ha senso parlare di mondi possibili in cui Dio non esiste ed in cui Dio non sia un ente assolutamente semplice, perché in base alla sua metafisica (fondata sul senso comune e, pertanto, sulla logica materiale, la quale non ammette mondi possibili al di là di quelli concepibili all'interno di una prospettiva strettamente realista) questi sono semplicemente incoerenti e, pertanto, impossibili. Come ho già scritto, Tommaso non è Anselmo d'Aosta, lui non vuole "provare" la Trinità (alla Trinità, infatti, si giunge solo per fede), ma solo rendere in qualche modo intellegibile il concetto di un Dio unico e semplicissimo che allo stesso tempo è trino. Per fare ciò si avvale di alcuni concetti fondamentali elaborati dai filosofi (e che, a mio avviso, rimangono patrimonio imperituro dell'umanità), portandoli alle loro estreme conseguenze. Tommaso si trova di fronte alla verità di fede secondo cui in Dio sussistono tre Persone distinte in un'unica sostanza e cerca di rendere intelligibile tale dottrina, vale a dire che cerca di "comprenderla" e rendercela "comprensibile" nei limiti del possibile attraverso concetti umani desunti dalle creature, dilatandoli attraverso l'uso dell'analogia (questo in base, ovviamente, ad un ben preciso presupposto metafisico e teologico). A questo proposito, infatti, Tommaso chiarisce fin dal principio del suo trattato su Dio nella Somma Teologica che di Dio è possibile non tanto dire ciò che è, ma ciò che non è. Tommaso non cerca di penetrare il mistero di Dio, ma cerca solo di rendere coerente il discorso sul medesimo, impegnandosi al fine di evitare quegli assurdi metafisici a cui, necessariamente, determinate argomentazioni portano (a meno di non sfociare in un puro e semplice tri-teismo).
Spero di poter tornare sull'argomento al più presto. Attenderò con ansia di leggere la stesura definitiva dell'articolo a cui Teodoro sta lavorando con i suoi amici logici per sviluppare la mia argomentazione a tal proposito (al limite anche tramite l'ausilio di un logico di ispirazione tomista che contatterò all'uopo).
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

teodoro studita ha scritto:Mah, si tratta delle solite cose. Dal mio punto di vista (e di tutte le chiese orientali) non è affatto vero che tutto in Dio è (o meglio riguarda) la sostanza. E le proprietà ipostatiche? Se anche queste sono "sostanza" allora ipso facto diventano comunicabili, e allora ecco il tuo blob, nel quale ogni possibilità di distinguere le ipostasi cade nel vuoto. È lo stesso pasticcio che li costringe ad affermare che Il Figlio ha tutto ciò che ha il Padre compresa la processione dello Spirito, che è una proprietà ipostatica (e quindi incomunicabile proprio per salvaguardare le distinzioni) e non sostanziale (e quindi comune alle tre ipostasi). La cosa grottesca è che il normale esito del loro ragionamento è che visto che anche le proprietà ipostatiche riguardano la sostanza, così come il Figlio ha la processione dello Spirito in comune col Padre, allora anche lo Spirito deve avere la generazione del Figlio in comune col Padre, e – least but not last - anche lo Spirito deve avere la processione di se stesso in comune col Padre e col Figlio.
Visto che evocavi (giustamente a mio avviso) la necessità della semplicità, credo che a tutti dovrebbe accendersi una lampadina quando ci si accorge che per capire Tommaso è necessaria una erudizione talmente fuori dal comune da diventare super-elitario il conoscere Dio. Ma non è lo stesso Dio che per farsi conoscere nel modo più immediato è diventato uomo?
Cordialità,
Meno male, almeno ho la conferma che quanto avevo capito fosse giusto.
Grazie.
Mario
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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

,[/quote]

Meno male, almeno ho la conferma che quanto avevo capito fosse giusto.
Grazie.
Mario[/quote]
Beato te, per piacere Achille inserisci un Emoticon che si taglia le vene, grazie
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

opepo ha scritto:
Meno male, almeno ho la conferma che quanto avevo capito fosse giusto.
Grazie.
Mario
Beato te, per piacere Achille inserisci un Emoticon che si taglia le vene, grazie
:risata:
:risatina:
Sei troppo forte, comunque se non capisci qualcosa di importante chiedi pure, se sarà una cosa che conosco, la spiegherò semplicemente, fidati!

Ciao bello
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Messaggio da ClintEastwood »

"Non vedo poi in che modo questo metta in crisi la priorità fontale del Padre, visto che il primo termine delle relazioni rimane sempre e comunque il Padre."
Quotando questa frase di trianello mi sorge la domanda: ma è poi vero che non è in discussione la priorità del Padre?
Allora non posso non porgere ai cattolici trinitari alcune domande, non solo a trianello, ma se vorrà rispondere anche lui ne avrò piacere:
Se il Padre non perde la priorità, ed ha quindi priorità, può in qualsiasi momento (uso il termine temporale per completare la frase anche se non ha molto senso visto ciò che stiamo trattando, quindi per chi volesse ometta anche il "qualsiasi momento") assoggetare le altre due persone?
Se il Padre vuole, avendo priorità, può automaticamente sussistere solo Lui?

Si noti che ho omesso il termine fontale per parlare solamente di priorità e basta, avendo alleggerito il carico di un gioco di parole che, ai più, confonderebbe solo le idee; avere priorità su una cosa e non averla su un'altra a mio avviso è già un limite.

X Mario
Questi discorsi sono molto interessanti, ma visto che la Trinità è stata dibattuta in molte discussioni, la prossima volta magari ti fai un giro sulla theotokos?


Stay tuned on the future.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

ClintEastwood ha scritto:
"Non vedo poi in che modo questo metta in crisi la priorità fontale del Padre, visto che il primo termine delle relazioni rimane sempre e comunque il Padre."
Quotando questa frase di trianello mi sorge la domanda: ma è poi vero che non è in discussione la priorità del Padre?
Allora non posso non porgere ai cattolici trinitari alcune domande, non solo a trianello, ma se vorrà rispondere anche lui ne avrò piacere:
Se il Padre non perde la priorità, ed ha quindi priorità, può in qualsiasi momento (uso il termine temporale per completare la frase anche se non ha molto senso visto ciò che stiamo trattando, quindi per chi volesse ometta anche il "qualsiasi momento") assoggetare le altre due persone?
Se il Padre vuole, avendo priorità, può automaticamente sussistere solo Lui?

Si noti che ho omesso il termine fontale per parlare solamente di priorità e basta, avendo alleggerito il carico di un gioco di parole che, ai più, confonderebbe solo le idee; avere priorità su una cosa e non averla su un'altra a mio avviso è già un limite.

X Mario
Questi discorsi sono molto interessanti, ma visto che la Trinità è stata dibattuta in molte discussioni, la prossima volta magari ti fai un giro sulla theotokos?


Stay tuned on the future.
Onestamente con tutto il rispetto per Maria, non è che mi interessi molto l'argomento, per ora voglio avere sempre di più le idee chiare in questo campo per quanto mi sarà possibile... credo che mi interesserò al resto solo una volta esaurita la mia sete di conoscenza riguardo Dio, se questo avverrà mai...
ciao caro
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Messaggio da Trianello »

Clint ha scritto:
Se il Padre vuole, avendo priorità, può automaticamente sussistere solo Lui?
No. :sorriso:
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Postilla.

Messaggio da Trianello »

Teodoro ha scritto:
Secondo la logica modale il filioque implica la Triità (o meglioa una Trinità, ma non necessariamente quella di cui stiamo parlando), ma non è vero il contrario. Si può essere benissimo trinitari senza essere filioquisti.
Ho letto la bozza che hai linkato, ma (a parte quello che ho già scritto in questa discussione) non esprimerò alcun giudizio sulla vostra linea argomentativa fino a che non avrò modo di leggere la medesima esposta in modo più articolato. Dall'idea che me ne sono fatto, però, credo che la medesima non colga il fulcro dell'argomentazione tomista e si basi su un radicale fraintendimento della posizione di Tommaso (il quale, tra le altre cose, non ha mai preteso di provare la Trinità).
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Messaggio da ClintEastwood »

X Mario
"Onestamente con tutto il rispetto per Maria, non è che mi interessi molto l'argomento, per ora voglio avere sempre di più le idee chiare in questo campo per quanto mi sarà possibile... credo che mi interesserò al resto solo una volta esaurita la mia sete di conoscenza riguardo Dio, se questo avverrà mai..."
E' pur sempre un argomento importante che fà parte della storia del cristianesimo, spero in futuro avrai modo di trattarlo, non centra essere mariani o meno, io non lo sono.

X Trianello
"No."
Immaginavo che la questione della subordinazione erano solamente a parole ma ai fatti, la trinità cattolica mette sullo stesso piano le tre persone, cosa chiaramente, che và a schiantarsi con le scritture, ma che ci importa, tanto c'è la tradizione che tappa tutti i buchi, e poi c'è Tommaso, l'eroe che ha illuminato il mondo con la sua spiegazione di D_o che chiarisce tutto; questo per i più, può andare bene, per chi sà che Tommaso d'Aquino dichiarava gli eretici meritevoli di morte e le donne esseri inferiori, non sò più quanto possa vedere in esso l'aureola dell'illuminazione, è più giusto dire che lui ha ragionato secondo l'ortodossia in cui si trovava.

Vi lascio con il grande Origene che fino a prova contraria è quello che arzigogola meno e cerca di mantenersi in linea con una definizione di D_o molto più neotestamentaria che medioevale:

"Dio Padre, che tutto abbraccia, giunge fino a ciascuno degli esseri, facendolo partecipare del suo essere e facendolo essere ciò che è; il Figlio è inferiore rispetto al Padre giungendo soltanto alle creature razionali: infatti è secondo dopo il Padre; sncora inferiore è lo Spirito Santo che giunge solo ai santi" Origene Adamantio - I Principi I,3,5


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Messaggio da Mario70 »

ClintEastwood ha scritto:X Mario


Vi lascio con il grande Origene che fino a prova contraria è quello che arzigogola meno e cerca di mantenersi in linea con una definizione di D_o molto più neotestamentaria che medioevale:

"Dio Padre, che tutto abbraccia, giunge fino a ciascuno degli esseri, facendolo partecipare del suo essere e facendolo essere ciò che è; il Figlio è inferiore rispetto al Padre giungendo soltanto alle creature razionali: infatti è secondo dopo il Padre; sncora inferiore è lo Spirito Santo che giunge solo ai santi" Origene Adamantio - I Principi I,3,5


Stay tuned on the future.
Il termine "inferiore" va visto in base alla teologia dei due logos quello pensato e quello proferito, non lasciarti ingannare dalle parole, benchè subordinazionista egli credeva anche che:
"Noi non diciamo, come ritengono gli eretici.. che il figlio è creato dal nulla dal Padre, in modo che ci fu un tempo in cui Egli non era, ma escludendo dall'invisibile e dall'immateriale ogni rappresentazione sensibile, noi diciamo che il Verbo, la Sapienza, è generato senza alcuna reazione corporale, precisamente come la volontà procede dall'intelletto... Come la luce non potrebbe esistere senza lo splendore, similmente non si può concepire il Figlio senza il Padre, poiché egli è la figura espressa dalla sua sostanza, il suo Verbo, la sua sapienza. Come si può dunque dire che ci fu un tempo in cui il Figlio non era? Equivale a dire che ci fu un tempo in cui non era la verità, in cui non era la sapienza, in cui non era la vita perché queste perfezioni appartengono all'essenza di Dio e non sono inseparabili dalla sua sostanza ".(cf DePrincipiis, libro IV, 28.)
La tua domanda per trinaello non è di facile soluzione, anche perchè ipotizzi un qualcosa senza senso, "pensare al padre senza il logos è come pensare il padre senza sapienza" disse Origene.
A me interessa che come indica il concilio di Toledo il padre è l'originatore e la causa (eterna) delle altre due persone, la supremazia è quindi mantenuta e le chiese orientali spingono verso la monarchia del padre, questo è completamente in accordo col nuovo testamento.

ciao caro
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