Vedi?, caro Clint, la Tradizione non tappa i buchi, la Tradizione c'era quando non c'era la Scrittura e possiamo anche dire che la Scrittura altro non è che la Tradizione nella sua forma scritta. I Padri sono i testimoni della Tradizione ed i Padri erano trinitari. Per essere fedeli al Cristo bisogna essere fedeli al suo corpo mistico (la Chiesa) ed a quello che questa tradizionalmente insegna. Il resto sono chiacchiere e speculazioni. Questo a prescindere dal fatto che la Scrittura ci indica chiaramente la dottrina della Trinità così come questa è stata poi esplicitata dalla dogmatica (del resto, se Cristo non è Dio, come notava San Basilio, viene giù anche tutto l'impianto della soteriologia cristiana così come questa è altrettanto chiaramente delineate nelle Scritture).Immaginavo che la questione della subordinazione erano solamente a parole ma ai fatti, la trinità cattolica mette sullo stesso piano le tre persone, cosa chiaramente, che và a schiantarsi con le scritture, ma che ci importa, tanto c'è la tradizione che tappa tutti i buchi, e poi c'è Tommaso, l'eroe che ha illuminato il mondo con la sua spiegazione di D_o che chiarisce tutto;
Per ciò che concerne Tommaso, lui non ci ha spiegato tutto, ma ci ha spiegato un sacco di cose, il più delle volte semplicemente rifacendosi a coloro che lo avevano preceduto, sintetizzandone (con suprema maestria) gli insegnamenti.
Beh... il discorso che fa Tommaso a riguardo del trattamento da destinare agli eretici non fa una grinza rispetto a quelle che sono le premesse da cui parte (e che sono figlie di un tempo in cui non era stata ancora formulata compiutamente una separazione tra legge civile e legge religiosa ed in cui ancora la filosofia del diritto non aveva determinato che potessero esservi pene diverse da quella capitale, che veniva comminata per quasi tutti i reati considerati di una certa gravità). Certo, oggi come oggi, non possiamo più condividere il suo ragionamento su questo tema, ma solo perché non ne condividiamo più le premesse, in quanto siamo figli di un tempo diverso rispetto a quello di Tommaso. Sulla questione delle donne, a parte le citazioni tarocche che spesso circolano in Internet io non ho mai letto in Tommaso nulla di così scandaloso, sempre ovviamente che si tengano bene in mente i tempi in cui questi visse e le teorie concernenti la fisiologia a cui questi faceva riferimento semplicemente perché erano quelle allora diffuse tra quelli che erano considerati gli specialisti in materia, i quali consideravano la donna come naturalmente più debole e fisicamente difettosa rispetto all'uomo.questo per i più, può andare bene, per chi sà che Tommaso d'Aquino dichiarava gli eretici meritevoli di morte e le donne esseri inferiori, non sò più quanto possa vedere in esso l'aureola dell'illuminazione, è più giusto dire che lui ha ragionato secondo l'ortodossia in cui si trovava.
A prescindere da tutto questo, però, mi dovresti spiegare perché se Tommaso ha detto delle cose che non possiamo condividere su alcuni argomenti, automaticamente ne sarebbe svalutata tutta la sua attività teologica (e filosofica). Questo, caro mio, si chiama argumentum ad hominem e, e se ricordi le lezioni di filosofia del liceo, saprai che si tratta di un grossolano sofisma.
Che Origine fosse poi un sostenitore di dottrine eterodosse è noto a chiunque abbia qualche nozione di storia del pensiero occidentale, che questi fosse "a tratti" subordinazionista a chiunque abbia fatto un corso di Teologia Trinitaria.