2Pietro 2:4

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2Pietro 2:4

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In 2 Pietro 2:4 è scritto che coloro che vanno in cielo sono “partecipi della natura divina”

Ora la Nuova TNM 2017 edizione per lo studio la inserisce nel discorso di Giovanni 1:1, e abbatte la speciale caratteristica che ha Gesù di essere Divino

Essendo a digiuno sulle lingue greche della Bibbia, desidero portare all'attenzione degli esperti nel settore su come spiegare o confutare che : se anche coloro che vanno in cielo sono partecipi della natura Divina , allora Gesù e anche Egli una creatura non tanto eccezionale nella sua forma.

Ecco cosa dice la Traduzione del Nuovo mondo 2017 nwtsty Giovanni — Approfondimenti al capitolo 1

“Per tale motivo, varie versioni bibliche in inglese, francese e tedesco traducono il testo in modo simile alla Traduzione del Nuovo Mondo, trasmettendo l’idea che “la Parola” era “un dio”, “divina”, “di natura divina”, “simile a un dio” o “un essere divino”. (A sostegno di questo, antiche traduzioni del Vangelo di Giovanni nei dialetti copto sahidico e copto bohairico, realizzate probabilmente tra il III e il IV secolo, traducono la prima occorrenza di theòs in Gv 1:1 in modo diverso rispetto alla seconda occorrenza.) Queste rese sottolineano una qualità della Parola; indicano che la sua natura era come quella di Dio, ma non indicano una perfetta corrispondenza tra lui e suo Padre, l’Iddio Onnipotente. In armonia con questo versetto, Col 2:9 descrive Cristo dicendo che in lui risiede “tutta la pienezza dell’essenza divina”.
E, stando a 2Pt 1:4, anche coloro che sono eredi con Cristo diventano “partecipi della natura divina”


Fonte https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1001070669" onclick="window.open(this.href);return false;
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Achille
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Per quanto riguarda la traduzione copta, vedi questa analisi del prof. Nicolotti:

https://www.infotdgeova.it/4TNM/giovann ... copta.html" onclick="window.open(this.href);return false;

E per quanto riguarda la "natura divina" della Parola di Gv. 1:1, vedi queste mie riflessioni, messe nel sito molti anni fa:

https://www.infotdgeova.it/4TNM/giovann ... 1-18-.html" onclick="window.open(this.href);return false;

E' chiaro che la "natura divina" del Verbo lo rende "Dio", nello stesso modo in cui la "natura umana" rende ogni essere umano "uomo".
Questo è il senso trasmesso dal passo di Gv. 1:1.

Ed è anche il significato implicito nell'espressione "figlio" (o figli) di Dio.
Se si è figli di Dio si possiede la natura divina, così come i figli degli uomini condividono la natura umana.
Ma è chiaro che la natura del Logos, che esisteva "in principio" e dal quale e per il quale TUTTO è venuto all'esistenza, non è certo paragonabile od equiparabile a quella di semplici creature umane che diventano nella resurrezione figli di Dio, partecipi della natura divina.
Il Logos non riceve tale natura come dono o concessione da parte del Padre, ma la possiede da sempre.
In Lui "abita corporalmente tutta la pienezza della Deità" (Col. 2:9).
E' vero che questi passi "non indicano una perfetta corrispondenza tra lui e suo Padre", ma i trinitari dicono appunto che il Figlio e il Padre sono due persone diverse, pur avendo la medesima natura.
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Wyclif
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