i 144.000 e una "rivelazione privata" di Rutherford

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Topos
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i 144.000 e una "rivelazione privata" di Rutherford

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Riporto questo interessantissimo stralcio dal sito di Achille Aveta (http://www.webalice.it/achille.aveta/unti.html" target="_blank):
Breve storia della distinzione in due classi di “credenti”

Chi ha familiarità con la ricorrente mutevolezza degli insegnamenti geovisti ha il dovere di chiedersi:
• se questa dottrina della separazione dei credenti in due classi (144.000 “unti” e un’indeterminata “grande folla di altre pecore”) sia stata sempre coerentemente insegnata fin dall’epoca dell’ideologo fondatore, Charles Taze Russell;
• se questa “dottrina” sia conforme agli insegnamenti dei cristiani del primo secolo, destinatari del messaggio di Gesù.
Esaminiamo prima quest’ultimo quesito: i primi cristiani credevano in questa teoria dei due distinti destini per differenti categorie di credenti? NO! E lo sanno bene anche i Testimoni di Geova; infatti nel libro Lo spirito santo: La forza del Nuovo Ordine avvenire, stampato nel 1977 dalla Società Torre di Guardia, si legge: «Quegli apostoli e altri scrittori cristiani della Bibbia ponevano forse dinanzi ai credenti battezzati una speranza terrena, la speranza di divenire figli del Padre eterno, Gesù Cristo, e di vivere per sempre su una terra paradisiaca? No! Ponevano dinanzi a coloro ai quali predicavano e scrivevano la speranza di quelli che allora erano generati come figli di Dio, figli di Geova. (Isaia 9:6, 7) Negli ispirati scritti cristiani, ai discepoli di quel tempo si assicurava che avevano la chiamata a un regno celeste e che la loro speranza era di essere lassù coeredi di Gesù Cristo. (Colossesi 1:13; 1 Corinti 1:26-31; 2 Pietro 1:10, 11) Una sola cosa era posta loro dinanzi; non erano lasciati nell'incertezza. In questo modo lo spirito santo recava testimonianza a quei discepoli del primo secolo che erano figli di Dio, eredi di Dio. Ciò significava che, allo stesso tempo, erano coeredi del glorificato Gesù Cristo» (pp. 128-129, vedi figura n° 1).


Figura 1 - Lo spirito santo: la forza del Nuovo Ordine avvenire! - pp. 128-129


Veniamo ora ad esaminare i precedenti dell’attuale insegnamento geovista circa i due diversi destini per i credenti. Al tempo di C.T. Russell, fondatore della Watch Tower Bible and Tract Society (Società Torre di Guardia), si credeva che la "grande folla" menzionata in Rivelazione 7,9-17 fosse una classe celeste secondaria, «un gruppo di martiri cristiani generati dallo spirito che son destinati alla vita celeste pur non facendo parte dei 144.000 coeredi di Gesù Cristo il Re. Si pensava che quelli della "grande moltitudine" fossero ancora "prigionieri" di Babilonia la Grande, l'impero mondiale della falsa religione» (Il millenario regno di Dio si è avvicinato, 1975, p. 268); la stessa rivista La Torre di Guardia (organo ufficiale del geovismo) – edizione del 15 maggio 1995, p. 20 – ha ammesso che: «Si era pensato che fossero degli unti che non erano stati pienamente fedeli e che quindi stavano in piedi davanti al trono invece di essere seduti su troni per governare come re e sacerdoti con Gesù Cristo».
Allora se, fin dalla sua costituzione, la primitiva Chiesa cristiana assicurava a tutti i credenti solo "la chiamata a un regno celeste", e se per buona parte della iniziale storia degli Studenti Biblici-Testimoni di Geova il passo di Apocalisse 7,9-17 è stato spiegato nel modo appena citato, come mai oggi il geovismo sostiene l’esistenza di una secondaria classe di credenti con prospettive di vita eterna sulla Terra? Questa novità dell’ideologia geovista si deve a una "rivelazione di verità" che Joseph Franklyn Rutherford (successore di Russell alla presidenza della Watch Tower Bible and Tract Society) ricevette il 31 maggio 1935! Infatti, è scritto nel libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio (pubblicato nel 1967 dall’Organizzazione geovista), p. 149: «vi fu il 31 maggio 1935, una rivelazione di verità. Essa indicò che la “grande folla”, vista nella visione dall'apostolo Giovanni diciannove secoli fa e descritta in Rivelazione 7:9-17, doveva essere formata delle “altre pecore” la cui chiamata è alla vita eterna in un paradiso globale qui sulla nostra terra» (vedi figura n° 2).


Figura 2 - Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio, 1967, p. 149

Ci troviamo di fronte a un caso in cui il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova ammette che una verità creduta dalla primitiva Chiesa cristiana è stata sostanzialmente modificata da una "rivelazione" extrabiblica, avvenuta nel ventesimo secolo!
Quali furono gli effetti di questa “rivelazione di verità” rutherfordiana sui Testimoni dell’epoca? Come illustra La Torre di Guardia del 15 febbraio 2003, «col tempo l’organizzazione di Geova cominciò a rivolgere l’attenzione ad altri oltre agli unti seguaci di Cristo. Uno sviluppo degno di nota a questo riguardo si ebbe verso la metà degli anni ’30 del secolo scorso. Prima di allora i servitori di Dio pensavano che la “grande folla” di Rivelazione 7:9 fosse una classe spirituale secondaria che sarebbe andata in cielo insieme ai 144.000 unti risuscitati, come damigelle o compagne della sposa di Cristo. … Ma il 31 maggio 1935, in un discorso pronunciato a un’assemblea di distretto tenuta dai testimoni di Geova a Washington, negli Stati Uniti, fu spiegato con le Scritture che l’espressione “grande folla” (“grande moltitudine” nella “Bibbia del re Giacomo”) si riferisce alle “altre pecore” che sono in vita nel tempo della fine. (Giovanni 10:16) Dopo quell’assemblea, alcuni che in precedenza avevano preso gli emblemi alla Commemorazione smisero di prenderli, perché capirono di avere una speranza terrena, non celeste».
Che ne pensate? Certo che i Testimoni non possono dire di fondare tutti i loro insegnamenti sulla Bibbia. E' incredibile come abbiano accettato "una rivelazione privata" per uno dei cardini della fede e poi attaccano la Chiesa Cattolica perchè accetta le rivelazioni private su cose che peraltro non riguardano i cardini della fede.
Ciao a tutti,
Topos
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