APPENDICI (A)
LA COSIDDETTA "CRONOLOGIA BIBLICA" DELLA SOCIETÁ TORRE DI GUARDIA
(basata su uno studio di Carl Olof Jonsson)
Sono pochi quelli che si rendono veramente conto dell'importanza che svolge la cronologia negli insegnamenti e nella storia della Società Torre di Guardia. Gli stessi testimoni di Geova non sempre comprendono appieno la strettissima connessione che vi è fra la cronologia della Società ed il messaggio che essi predicano di porta in porta. Quando vengono posti di fronte alle numerose prove contrarie al loro sistema cronologico, alcuni di loro tendono a sminuirne l'importanza, come se si trattasse di qualcosa di cui si può anche fare a meno. Dicono, infatti: "Tutto sommato, la cronologia non è poi così importante". Molti Testimoni preferirebbero addirittura non parlare affatto di quest'argomento. Ci chiediamo, allora: quanto è importante la cronologia per l'organizzazione della Torre di Guardia?
Alla luce dei fatti essa costituisce il fondamento primario su cui si basa l'esistenza del movimento.
La Società Torre di Guardia asserisce d'essere l'"unico canale" ed il solo "portavoce" di Dio sulla terra. In breve, la sostanza del suo messaggio è che il regno di Dio è stato stabilito nei cieli nel 1914, che il "tempo della fine" ebbe inizio in quello stesso anno, e che in esso ebbe anche luogo il ritorno invisibile di Cristo con l'incarico di "ispezionare" le varie denominazioni cristiane, e che egli al termine di tale ispezione le rigettò tutte tranne la Società Torre di Guardia ed i suoi associati, che Egli — nel 1919 — nominò quale suo unico "strumento" sulla terra. La Società insegna anche che la generazione del 1914 non passerà prima che venga la fine completa alla "battaglia di Armaghedon", quando tutti quelli che non hanno aderito all'organizzazione Torre di Guardia saranno distrutti per sempre. I testimoni di Geova si aspettano di sopravvivere a quel giorno di giudizio che li introdurrà in una terra paradisiaca.
L'anno 1914, pertanto, svolge un ruolo cruciale negli insegnamenti della Società Torre di Guardia. Tale data è il prodotto di un calcolo cronologico, secondo il quale i cosiddetti "tempi dei Gentili" di cui parla Gesù in Luca 21:24 costituiscono un periodo di 2.520 anni, iniziati nel 607 a.C. e terminati nel 1914.
É questo calcolo il vero fondamento su cui poggia il messaggio del movimento. E, secondo loro, anche il Vangelo di Cristo, la "buona notizia" del regno (Matteo 24:14) è strettamente collegato con questa cronologia. Il vangelo predicato dagli altri che si ritengono cristiani, perciò, non è mai stato un vero vangelo. Così si espresse al riguardo, La Torre di Guardia del 15 settembre 1981, a pagina 17:
La persona sincera faccia un paragone fra il tipo di predicazione del Vangelo del Regno compiuta dai sistemi religiosi della cristianità in tutti i secoli passati con quella svolta dai testimoni di Geova dalla fine della prima guerra mondiale nel 1918. Sono due cose ben diverse. Quella dei testimoni di Geova è veramente un "vangelo" o "buona notizia", perché riguarda il celeste regno di Dio stabilito con l'intronizzazione di suo Figlio Gesù Cristo allo scadere dei Tempi dei Gentili nel 1914". [Il corsivo è mio]
In armonia a quanto detto sopra,
La Torre di Guardia del 1° settembre 1982 asseriva che, "di tutte le religioni della terra, i testimoni di Geova sono gli unici che oggi annunciano agli abitanti della terra questa 'buona notizia'". (pagina 10) Un testimone di Geova che sminuisce il ruolo che la cronologia svolge negli insegnamenti della Società non si rende conto di minare alla base il messaggio del movimento e, certamente, un atteggiamento del genere non incontrerebbe assolutamente l'approvazione delle alte sfere dell'organizzazione. Al contrario, La Torre di Guardia del 1° maggio 1983, mette in risalto molto enfaticamente il fatto che "la fine dei tempi dei Gentili nella seconda metà del 1914 rimane dunque storicamente
una della fondamentali verità del Regno alle quali dobbiamo oggi attenerci". (pagina 12; il corsivo è mio).
La verità è quindi che la Società Torre di Guardia considera un peccato mortale il non accettare la cronologia collegata con il 1914. Essi dicono che lo stabilimento del regno di Dio alla fine dei "tempi del Gentili" nel 1914 è "l'evento più importante del nostro tempo, un evento davanti al quale tutto il resto diventa quasi insignificante". Tutti quelli che rifiutano di accettare questo calcolo incorreranno nell'ira di Dio. Fra di loro vi è, ovviamente "il clero della Cristianità" ed i suoi membri, i quali poiché hanno respinto il regno di Dio saranno "distrutti nell'[imminente] grande tribolazione". E i membri dell'organizzazione che apertamente rifiutano questo calcolo corrono il serio rischio di essere puniti molto severamente. Se non si pentono e cambiano idea, vengono disassociati e classificati come malvagi "apostati" che "morendo andranno nella Geenna" senza speranza alcuna di risurrezione. Non ha alcuna importanza il fatto che queste persone credano fermamente in Dio, nella Bibbia e in Gesù Cristo. Quando un lettore della
Torre di Guardia scrisse chiedendo "Perché i testimoni di Geova hanno disassociato (scomunicato) per apostasia alcuni che ancora dichiarano di credere in Dio, nella Bibbia e in Gesù Cristo", la Società rispose dicendo, fra l'altro:
"Per essere associati approvati dei testimoni di Geova occorre accettare tutto l'insieme dei veraci insegnamenti della Bibbia, incluse quelle dottrine scritturali che sono proprie dei testimoni di Geova. Quali sono alcune di queste dottrine? ... Che il 1914 ha contrassegnato la fine dei tempi dei Gentili e l'istituzione del Regno di Dio nei cieli, nonché il tempo della predetta presenza di Cristo" [il corsivo è mio].
Nessuno può perciò ripudiare il calcolo dei "tempi dei Gentili" scaduti nel 1914 e continuare a essere un testimone di Geova approvato dalla Società. Infatti, anche chi abbandona segretamente la cronologia della Società rimanendo solo formalmente testimone di Geova, ha in realtà rigettato il messaggio della Società Torre di Guardia e, secondo la norma stabilita dall'organizzazione, egli in realtà non fa più parte del movimento.
Peculiarità della cronologia biblica
La maggior parte dei testimoni di Geova, comunque, sa molto bene che il calcolo dei tempi dei Gentili fatto dalla Società Torre di Guardia costituisce un elemento indispensabile nell'attuale struttura dottrinale dell'organizzazione. Quando sono posti dinanzi alla sterminata quantità di prove che depongono contro la data del 607 a.C. da essi indicata per la distruzione di Gerusalemme, molti testimoni di Geova perciò negano l'evidenza, asserendo di accettare solo ciò che dice la Bibbia su tale data, e dicono che chi colloca la desolazione di Gerusalemme nel 587 o nel 586 sceglie di accettare l'evidenza delle fonti secolari, storiche, e non quella della Bibbia. Porre il problema in tal modo non è soltanto sbagliato, è anche completamente falso. Rivela che chi fa affermazioni del genere non ha capito niente della cronologia biblica. Non esiste nessuna data assoluta nella Bibbia. Non è detto in nessun luogo, per esempio, che Gesù fu battezzato nel 29 d.C., che Ciro catturò Babilonia nel 539 d.C., o che Gerusalemme fu desolata nel 607 a.C. come invece pretendono i Testimoni. La Bibbia ci provvede solo date
relative.
Così, quando 2° Re 25:1-12 parla della desolazione di Gerusalemme, ci viene detto solo che quell'evento ebbe luogo nell'undicesimo anno del re Sedechia" (versetto 2), che corrisponde al "diciannovesimo anno di Nabucodonosor re di Babilonia" (versetto 8). Ma quando ebbe luogo tutto ciò? E a che distanza dai nostri giorni? Quanti anni prima dell'inizio dell'era cristiana? La realtà è che di per sé la Bibbia non dà alcuna informazione che ci permetta di collegare tali date con l'era cristiana.
I libri dei Re e delle Cronache narrano le vicende dei re che governarono Israele e Giuda a cominciare da Saul, il primo re, fino a Sedechia, l'ultimo. Essi menzionano inoltre le varie succes-sioni dinastiche e la durata dei vari regni. Sommando la lunghezza dei regni da Saul a Sedechia possiamo calcolare approssimativamente il periodo di tempo (con alcune incertezze) trascorso fra questi due re. Apprendiamo così che il periodo della monarchia ebraica durò circa 500 anni. Ma ciò nonostante non abbiamo ancora la risposta alla domanda:
Storicamente, quando ha inizio e quando finisce questo periodo di tempo?
Se la Bibbia ci avesse provveduto una serie completa e ininterrotta degli anni di regno da Sedechia fino all'inizio dell'era cristiana, avremmo la risposta alla nostra domanda. Ma Sedechia fu l'ultimo re. E la Bibbia non ci dà alcun'altra informazione che possa esserci d'aiuto nel calcolare la lunghezza del periodo che va dall'"undicesimo anno" di Sedechia fino all'inizio dell'era cristiana. Abbiamo quindi un periodo di circa 500 anni, che è il periodo della monarchia ebraica, ma non sappiamo quanto questo periodo disti dal nostro tempo e non abbiamo alcun modo per fissarlo saldamente all'inizio della nostra era cristiana.
Se la Bibbia ci avesse trasmesso le descrizioni dettagliate e datate di eventi
astronomici come le eclissi solari e lunari, o della posizione dei pianeti in relazione alle diverse stelle e costellazioni, ciò ci sarebbe stato di grande aiuto. Gli astronomi moderni, con la loro sofisticata conoscenza dei moti degli astri, sono in grado di calcolare qual era la posizione dei corpi celesti anche migliaia di anni fa. Ma sfortunatamente, la Bibbia non ci dà alcuna informazione del genere.
La Bibbia stessa, quindi, non provvede alcun modo di mettere in relazione cronologica con il nostro tempo gli eventi in essa descritti. Una cronologia priva quindi di un tale collegamento non è altri che una cronologia
relativa. Solo se la Bibbia ci desse l'esatta distanza dal tempo di Sedechia ad oggi, — sia per mezzo di una completa e coerente linea diacronica dei regni, che di dettagliate e precise osservazioni astronomiche — noi saremmo in grado di avere una cronologia assoluta, una cronologia, cioè che ci dia l'esatto ammontare del tempo trascorso dall'ultimo anno di Sedechia ai nostri giorni.
Può esistere una "cronologia biblica" senza l'ausilio di fonti secolari?
La natura
relativa delle date bibliche non rende comunque impossibile datare gli eventi menzionati nelle Scritture. Infatti, se fosse possibile sincronizzare la cronologia della Bibbia con la cronologia di un altro paese, che a sua volta fosse possibile agganciare con la nostra era cristiana, allora si potrebbe cambiare la cronologia
relativa della Bibbia in una cronologia
assoluta. Ciò però significa che per poter datare gli eventi biblici dovremmo fare affidamento su fonti extra bibliche, ovvero su fonti secolari storiche.
D'altra parte non abbiamo altra scelta. Se desideriamo sapere quando ebbe luogo un evento menzionato nella Bibbia, sia esso la data della caduta di Babilonia, la data della desolazione di Gerusalemme ad opera di Nabucodonosor, la data della ricostruzione del tempio durante il regno di Dario I, o qualsiasi altra data,
non possiamo far altro che basarci sulle fonti storiche secolari. Questa è la pura e semplice verità che ogni credente deve accettare, che gli piaccia o no. Siamo costretti a riconoscere, e non abbiamo mezzo per evitare tale ammissione, che
senza l'ausilio delle fonti storiche extra bibliche non esiste nessuna cronologia biblica, né la benché minima possibilità di datare gli eventi della Bibbia.
Ciò significa pure che è impossibile usare la "cronologia della Bibbia" come un misuratore del tempo imparziale e indipendente, con il quale valutare la correttezza di certe date. Tanto per fare un esempio, i Testimoni, della data del 539 a.C. (caduta di Babilonia) dicono che è universalmente accettata dagli storici moderni e che "la cronologia biblica è in
armonia con essa". Ebbene, ciò mostra con chiarezza che essi non si rendono conto del vero significato della natura
relativa della cronologia biblica, in quanto la Bibbia non indica nessun
anno di calendario per la caduta di Babilonia (o per qualsiasi altro evento), quindi dire che la Bibbia è in
armonia con la data del 539 a.C. indicata dagli storici per tale evento, non ha alcun significato. Parimenti è del tutto insignificante e fuorviante asserire che la data indicata dagli storici per la caduta di Gerusalemme, e cioè il 587 a.C.,
non è in armonia con la cronologia biblica, poiché nemmeno l'anno di calendario di tale avvenimento è indicato nella Bibbia.
I testimoni di Geova, com'è noto, ritengono assolutamente corretta l'opinione della Società Torre di Guardia, secondo la quale i settanta anni di cui parla Geremia 25:11, 12 e 29:10, si riferiscono al periodo della desolazione di Gerusalemme che decorre dal 18° anno del regno di Nabucodonosor al 1° anno del regno di Ciro. Questa loro convinzione, però, mal si concilia con l'intervallo di tempo che gli storici hanno fissato per questi due eventi (cioè il 587/86 ed il 538/37 a.C.) che ad essa risulta troppo breve. Ecco che i Testimoni rigettano una delle due date, quella del 587/86 a.C. Perché ne respingono una e non l'altra?
Non vi è alcuna regione
biblica per tale scelta. Come abbiamo indicato in precedenza, la Bibbia non si schiera a favore di nessuna delle due date e, di conseguenza, non è in base a ciò che dice la Bibbia che si può stabilire quale delle due date è da preferirsi. Ci chiediamo allora: su quale base è stata fatta la scelta della data, ammesso, ma solo per amore del ragionamento, che l'interpretazione dei settanta anni fatta dalla Società sia corretta?
Il metodo migliore, dal punto di vista scientifico sarebbe quello di accettare la data che le fonti storiche extra bibliche accreditano come la più probabile. Ed esse mostrano con molta chiarezza che la cronologia del regno di Nabucodonosor è quella che viene meglio di ogni altra stabilita per mezzo dei calcoli astronomici e da altri documenti rispetto alla cronologia persiana del regno di Ciro. La scelta naturale dovrebbe quindi essere quella di accettare la data del 587/86 e di respingere quella del 538/37,
se in realtà il problema fosse quello di fare una scelta fra le due. Poiché i Testimoni invece hanno fatto la scelta opposta, per motivi che non si trovano né nella Bibbia né nelle evidenze storiche, qual è il motivo
reale della loro scelta?
Lealtà alla Bibbia o alla speculazione profetica?
Se i Testimoni insistono nel preferire il periodo di settanta anni di cattività che inizia il 18° anno di Nabucodonosor e finisce il 1° anno di Ciro, dovrebbero anche accettare come anno d'inizio del loro calcolo il 587/86 a.C. in quanto è il più sicuro fra le due date. Se si contano settanta anni a partire da tale data il primo anno di Ciro risulta essere il 518/17 e non il 538/37. Questo calcolo è molto più accurato sia dal punto di vista biblico che da quello scientifico rispetto a quello che preferisce il 538/37 al posto del 587/86. Alcuni Testimoni possono forse obiettare che lo spostamento del 1° anno di Ciro al 518/17 non è consentito dal calcolo delle 70 "settimane di anni" di Daniele 9:24-27, che copre la rimanente parte del tempo da quel periodo fino alla venuta di Cristo. Secondo la Società Torre di Guardia queste settanta "settimane di anni", della durata di 490 anni, ebbero inizio nel 20° anno del re persiano Artaserse, che è fissato nel 455 a.C. I Testimoni perciò potrebbero pensare che l'esiguità dell'intervallo di tempo fra la fine del regno di Ciro e l'inizio del regno di Artaserse sia tale da potersi senz'altro fidare delle date che la storia "profana" indica per tale periodo. É però interessante notare che la data che la Società ha scelto come inizio del 20° anno del regno di Artaserse è
in conflitto con tutte le fonti storiche. L'intero periodo del regno di Artaserse I (464/63-424/23 a.C.) è stabilito in modo assolutamente certo da numerose osservazioni astronomiche contenute in tavolette cuneiformi come, per esempio, i "diari astronomici", i testi delle eclissi lunari e le osservazioni planetarie! Tutte queste fonti concordano con l'indicare nel 445/44 a.C. e non nel 455/54 il 20° anno di Artaserse. La data preferita dalla Torre di Guardia, invece, richiede un allungamento del regno di Artaserse da 41 a 51 anni e l'abbreviazione del regno del suo predecessore, Serse I, da 21 a 11 anni, anche qui in diretto conflitto con tutte le fonti storiche! Accettare quanto essi dicono richiederebbe che i regni di tutti i precedenti re dovrebbero essere spostati indietro di 10 anni. Il primo anno di Ciro, per esempio, si dovrebbe arretrare dal 538/37 al 548/47. Tale cambiamento, naturalmente, farebbe assolutamente a pezzi la "cronologia biblica" della Società Torre di Guardia.
Così, le settanta settimane di Daniele non possono essere di alcun aiuto per i Testimoni. Chi è capace di aggiungere dieci anni al regno di Artaserse I, di sottrarre dieci anni da quello di Serse I, e di aggiungere venti anni al periodo neo babilonese, e questo sempre con supremo disprezzo per tutte le fonti storiche, non dovrebbe avere nessuna difficoltà a spostare il primo anno di Ciro dal 538/37 a.C. al 518/17, o la caduta di Babilonia dal 539 a.C. al 519!
Perché, ci chiediamo dunque, la Società Torre di Guardia e i suoi fiancheggiatori rigettano il 587/86 e non il 538/37? Come abbiamo già evidenziato, il motivo non è né biblico né storico.
La risposta a questa domanda è assolutamente ovvia. La data del 587/86 è in diretto conflitto con la cronologia della Società Torre di Guardia relativa ai "tempi dei Gentili". In tale cronologia la data del 607 indicato come l'anno della desolazione di Gerusalemme è un punto di partenza indispensabile. Senza il 607 a.C. la Società non arriverebbe mai al 1914. E poiché questa data è la pietra angolare delle sue rivendicazioni profetiche e la base del messaggio dell'organizzazione Torre di Guardia, a niente e nessuno è consentito di porla in dubbio,
né alla Bibbia né alla storia. Il nòcciolo del problema non è quindi quello d'essere leali alla Bibbia o ai fatti storici. La scelta della data è frutto di tutt'altro motivo: quello della
lealtà alla speculazione cronologica che è divenuta una condizione vitale per le pretese di ispirazione divina da parte dell'organizzazione Torre di Guardia dei testimoni di Geova.
Continua.