Il punto è: dopo 4 secoli, quanto si è rimasto vicino al cristianesimo insegnato da Gesù e dagli apostoli?
La bibbia è chiara, le preghiere vanno rivolte a Dio, tramite l'unico mediatore convalidato a tale ruolo, cioè Cristo Gesù!
Io sinceramente mi fido più di cosa dice la bibbia, che di cosa dice la Chiesa 4 o 5 secoli dopo la morte di Cristo!
Questa frase non ha senso: non si può avere più fiducia nella Bibbia rispetto che alla Chiesa del IV secolo,
perché la Bibbia è una creazione della Chiesa del IV secolo.
I primi cristiani non si basavano su alcun Nuovo Testamento, e l'idea che l'attuale NT con tutti e soli i 27 libri che attualmente lo compongono sia normativo per la fede è per l'appunto un'idea risalente al IV secolo, visto che prima questo NT non esisteva.
L'idea che i santi si possano venerare è, nella Chiesa Cattolica, un'idea molto più antica dell'idea che si debba seguire il Nuovo Testamento. Il più antico frammento papiraceo superstite con una preghiera a Maria è del II secolo, due secoli più antico cioè dell'idea che il Nuovo Testamento sia composto dai libri attuli. Vale a dire che non si possono accettare idee della Chiesa del IV secolo (Il canone), e rigettarne altre, che siano del IV o del II secolo, perché la fonte è sempre la stessa, cioè la Chiesa, e se era già marcia nel II secolo e partoriva idee pagane, allora nulla garantisce che anche il canone del IV secolo non sia a sua volta un'idea pagana.
In linea generale dunque tenete a mente questo: non è possibile nessuna critica alla Chiesa Cattolica, su nessun argomento, partendo dalla Bibbia, perché l'idea che la Bibbia sia normativa richiede come assunto che chi l'ha creata, cioè la CHiesa, fosse infallibile. Si aggiunga poi che
tutte le idee che i protestanti credono siano in contrasto con la Bibbia, la Chiesa le crede da prima che avesse la Bibbia. E la Chiesa coi suoi vescovi s'è battuta perché certi libri divenissero canonici, poteva forse credere che in essi ci fosse qualcosa in contrasto con la sua fede? No di certo. Sono stati degli iconoduli (cioè persone d'accordo con la venerazione delle immagini) a decidere il canone, e l'hanno fatto perché hanno tenuto la parte a libri nei quali riconoscevano le proprie idee, idee che dunque non possono essere contrarie né alla venerazione dei santi né all'iconodulia.
Altre precisazioni: non esiste uno scontro tra Bibbia e Tradizione cattolica, perché
la Bibbia è un sottoinsieme della Tradizione, ne fa parte. Tradizione è ciò che viene tràdito(cioè trasmesso), e la Bibbia è solo una delle dottrina cattoliche che la Chiesa trasmette, ma non necessariamente la più antica, anzi è un'idea abbastanza tarda.
Note in ordine sparso:
-Dulia è la venerazione, latria l'adorazione (iperdulia non è l'adorazione come qualcuno ha scritto, ma una venerazione somma, che però non sconfina nell'adorazione)
-L'idea che non si possano pregare i santi perché c'è un solo mediatore tra DIo e gli uomini, cioè Cristo, è falsa, perché i santi non scavalcano affatto la mediazione di Cristo, bensì pregano Cristo insieme a noi, il quale poi funge da mediatore unico rispetto al Padre.
A chi si chiede perché occorra dire a qualcuno di pregare Cristo per noi, quando possiamo pregarlo noi direttamente, si risponderà che in effetti non c'è nessuna necessità di chiedere a qualcuno di pregare Cristo per noi. Ma il fatto che non ci sia alcuna necessità, non implica che sia sbagliato o peccaminoso. E' esattamente come chiedere al tuo vicino di casa, se tua moglie sta male, di pregare per la tua famiglia. Che senso ha chiedere al tuo vicino di casa di pregare per la tua famiglia, se tu stesso puoi farlo? Rispondente a questa domanda, perché la sua soluzione è la stessa che ci spiega perché non può essere considerata una pratica sbagliata pregare i santi di pregare Gesù per noi.
E qui sta un'altra grande differenza coi TdG: per i TdG pregare un santo defunto è diverso dal pregare il mio vicino di casa di pregare DIo per me, in quanto il santo è morto, il mio vicino di casa vivo.
Ma che cosa comporta la morte nei due culti? Cose ben diverse. Dal punto di vista geovista il morto cessa di esistere, e dunque pregarlo è insensato. Dal punto di vista cattolico invece i morti non sono affatto "morti", ma anzi, essendo in paradiso alla presenza di Dio sono più vivi che mai. Partecipando dell'unione con Cristo in un modo ancora più pieno del nostro, sono in condizione di intercedere per noi probabilmente meglio di quanto avrebbero potuto fare da vivi. In conclusione esattamente come si può chiedere al vicino di pregare per il mio coniuge malato, posso chiedere ad un santo in paradiso di pregare per un mio coniuge malato, perché per la dottrina cattolica i vivi ed i morti continuano a far parte della Chiesa e ad essere nella condizione di pregare Dio (pratica che, come ripeto, è più antica nella Chiesa della fede nel Nuovo Testamento).
Infatti esiste un senso della parola "santo" in base al quale tutti i membri della Chiesa, vivi e morti, sono definibili "santi". Da questo punto di vista non c'è proprio nessuna differenza tra la preghiera al vicino perché preghi Gesù per me, e la preghiera al santo defunto, sempre di preghiere a dei santi si tratta, perché la Chiesa è il popolo dei santi, vivi e morti.
I defunti sono nella dimensione divina, e Dio diviene, come dice Tommaso, la forma della loro intellezione, dunque
in Dio conoscono ogni cosa.
Sono già stati consigliati molti link, da leggere tutti. Io vi consiglio per la sua incisività l'intervista che si può trovare in questo:
http://digilander.libero.it/domingo7/icone.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Ad maiora