Commemorazione: Dopo il pane e il vino, hamburger e coca-cola

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Socrate69
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Commemorazione: Dopo il pane e il vino, hamburger e coca-cola

Messaggio da Socrate69 »

Cosa fanno molti Testimoni di Geova, frustrati di vedersi passare il pane e il vino davanti, senza poterli toccare ?
Dopo la cerimonia (momento serio e solenne, che dovrebbe continuare con la seria e profonda meditazione di quello che soffrì Cristo le ultime ore dopo l'ultima cena e prima della sua messa a morte), passano ad altro, alla pari di questi sulla foto che hanno invaso un fast-food, o altri che vanno a farsi una pizza o un gelato.
Ricordo personalmente molti che lo facevano, anno dopo anno, senza porsi troppi problemi di coscienza.
Secondo voi, cosa rivela ciò ?
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brisa
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Messaggio da brisa »

Che quando finisce la commemorazione è ora di cena...
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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

brisa ha scritto:Che quando finisce la commemorazione è ora di cena...
Dai..dai, un pò di serietà!
Non si stà parlando di cena normale.

E senza parlare poi degli argomenti futilissimi di conversazione ai quali si può spesso assistere dopo, che sono agli antipodi di quelli consoni all'occasione...
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Bravo Socrate69, lo avevo notato anche io, già 5 minuti dopo la commemorazione i più incominciavano a farsi le loro chiacchierate sul più e sul meno, di cosa andare a vedere al cinema il fine settimana, quale problema ha l'auto, ecc... Ecc...insomma non ricordo nessuno che abbia mai espresso una riflessione profonda sull'avvenimento.
Comunque...mi ci metto anche io,...notavo il problema ma mi sembra di non aver mai fatto nulla per porvi qualche toppa.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Vieri
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Ciao Socrate 69....

Messaggio da Vieri »

Ciao Socrate, hai scritto:
Cosa fanno molti Testimoni di Geova, frustrati di vedersi passare il pane e il vino davanti, senza poterli toccare ?
Dovete perdonarmi se qui dentro sono fra i pochi che non avendo mai avuto a che fare con i tdg a parte delle lunghe e inutili "chiaccherate" davanti al cancello di casa, certe cose mi rimangono particolarmente strane e per me assolutamente inconcepibili per "uno" che dovrebbe definirsi "cristiano" festeggiando la Pasqua per me e "l'ultima cena" o "ultimo pasto" del Signore solo "guardando"...

Come ben sapete il momento più importante della Messa Cattolica, all'Eucarestia, è la consacrazione del pane e del vino ripetendo le parole di Gesù nell'ultima cena:

"prendete e mangiatene TUTTI, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi "....."Prendete, e bevetene TUTTI : questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati.Fate questo in memoria di me."

La Chiesa Cattolica non compie un arbitrio mettendo il tutti subito dopo il “mangiate” perché questo è il significato intrinseco del pane: di essere mangiato, non di essere guardato.
L’eucaristia è compiuta quando si fa la Santa Comunione.

Tra l'altro, nella mia comunità neocatecumenale facciamo veramente la comunione tutti insieme mangiando un pezzo di pane azzimo e bevendo nel calice successivamente.

Anche dalla foto postata recentemente sulla comemmorazione fatta al teatro Giacosa di Ivrea vedo passare questo piatto dove tutti guardano e nessuno partecipa.
Perchè questo ? Nessuno di loro è degno ?
Eppure, io ritengo che se una persona credente ritiene di assumere veramente "il Corpo di Cristo" nel pentimento dei suoi peccati precedenti accetta veramente "il sacrificio di Cristo in remissione dei suoi peccati".

Grazie se vorrete rispondermi.
:strettamano:
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Valentino
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Messaggio da Valentino »

I tdG che partecipano degli emblemi mangiandoli sono solo quelli che dichiarano di avere la "speranza celeste" come "re e sacerdoti". Secondo i tdG quelli che hanno la "speranza terrena" non devono mangiare gli emblemi ma solo "ricordare il sacrificio" di Cristo. La differenza è tutta qui. E' quindi una questione che va inquadrata nella LORO teologia (che io trovo errata) della "doppia speranza" dei "salvati".
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Socrate69
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Ciao Vieri

Messaggio da Socrate69 »

Troverai sul forum molti post, ma in sintesi, la dottrina (non biblica ma dell'elitista Rutherford) è che solo coloro che sentono la "chiamata celeste" - una misteriosa "voce" divina interiore che indicherebbe ad alcuni che Dio le destina ad essere corregnanti con Gesù nel reame celeste - mangiano e bevono. Tutti gli altri che sperano in un paradiso terrestre non sono autorizzati a mangiare e bere.
Dottrina che ha chiaramente apostatato le parole di Gesù stesso in quanto al significato del pane e del vino...

(Valentino mi ha preceduto... :sorriso: )
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brisa
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Messaggio da brisa »

Socrate69 ha scritto:
brisa ha scritto:Che quando finisce la commemorazione è ora di cena...
Dai..dai, un pò di serietà!
Non si stà parlando di cena normale.

E senza parlare poi degli argomenti futilissimi di conversazione ai quali si può spesso assistere dopo, che sono agli antipodi di quelli consoni all'occasione...
Scusa se non riesco ad essere serio, ma trovo l'argomento pretestuoso. A partire dall'introduzione: "Cosa fanno molti Testimoni di Geova, frustrati di vedersi passare il pane e il vino davanti, senza poterli toccare ?"

Perchè frustrati? Frustrati de che? Personalmente non conosco tdG frustrati per questo motivo. Tu sì? Voi eravate frustrati per questo?

Inoltre riesco a immaginare il tenore del post se succedesse l'esatto contrario. Tutti i tdG a casa dopo la commemorazione, a riflettre, meditare, perchè è un'occasione solenne, spirituale, bla bla bla...
Me lo immagino l'ex tdG che viene qua e si lamenta perchè oltre al divieto dei vari festeggiamenti non poteva nemmeno andare a mangiarsi una pizza dopo la commemorazione perchè se no veniva guardato male dagli spiritualoni della congregazione. E tutti a dargli ragione.

Insomma, a volte mi sembra che ci sia soltanto la voglia di parlar male, più che di critica.

Certo, che sia chiaro, anch'io penso che in alcune circostanze un po' di morigeratezza in più non sarebbe fuori posto. Poi mi ricordo che quando ho fatto la cresima ce ne siamo andati tutti al ristorante e ho ricevuto persino dei soldi. Non posso ricordare i discorsi dei "grandi", ma dubito fossero di profonda spiritualità. Ricordo anche i baccanali in concomitanza delle feste natalizie e pasquali, e quindi? Che facciamo?
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Brisa ha ragione, direi che i commenti su quanto sia disdicevole andare a festeggiare dopo un evento, siano esagerati. L'importante è partecipare all'evento con consapevolezza, giusto o sbagliato che sia, il dopo, ognuno lo gestisce come crede.
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

I giorni che precedono, per immergersi nel contesto, leggono piamente i passi relativi agli ultimi eventi prima dell'ultima cena. Poi arriva l'evento della Commemorazione, nel quale viene ricordato cosa accadde durante l'ultima cena. E dopo ? Niente...
Qualche ora dopo Gesù moriva, ma passata la Commemorazione a questo non ci si pensa più. Dopo qualche ora Gesù risuscitava (Paolo ne fà la base della fede cristiana), ma di questo i Testimoni di Geova, passata la Commemorazione, non se ne fanno caso, la loro mente ritorna alla routine della vita.
Per chi è stato Testimone di Geova sà che è così.
La superficialità con la quale questi eventi chiave del cristianesimo vengono affrontati da molti cosidetti "cristiani" mi lascia basito.

Per brisa:
Quando iniziai gli ultimissimi anni a capire il vero significato del pane e del vino (perlomeno quello che intese Gesù), sì, in un certo qual modo ero deluso di non potervi partecipare.
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Vieri
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cara Gabriella...

Messaggio da Vieri »

Gabriella Prosperi ha scritto:Brisa ha ragione, direi che i commenti su quanto sia disdicevole andare a festeggiare dopo un evento, siano esagerati. L'importante è partecipare all'evento con consapevolezza, giusto o sbagliato che sia, il dopo, ognuno lo gestisce come crede.
Gabriella
Cara Gabriella da cattolico, condivido pienamente l'idea che mentre un tempo la "festa" per la cresima o la comunione " era duplice e quindi almeno personalmente avevo partecipato all'evento sia come "evento importante" sia come festa successiva, oggi devo riscontrare con i miei nipoti e figli in queste occasioni solo "una cosa che si deve fare" prima e "una bella festa dopo".....e di questo onestamente ne rimango un po' addolorato anche se in principi di base in famiglia rimangono fermi....

Per quanto riguardo all'offerta del pane e del vino senza poterlo prendere lasciando il privilegio solo agli "unti" mi ricorda tanto la parabola del fariseo (unto) e del pubblicano (comune tdg) dove il primo dicva come sono buono, come sono bravo.....e non come quelli che andranno in paradiso di serie B come gli altri..., ed il secondo diceva di essere un peccatore........
Ma il vangelo qualcuno lo conosce per non ricordarsi di certi parallelismi ?...... e gli "unti" saranno alla fine proprio sicuri di dove andranno a finire...?:boh:
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Nick96
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Messaggio da Nick96 »

La Liturgia è un aiuto alla preghiera e alla comprensione del messaggio Evangelico.

Nulla mi fa pensare che la Commemorazione che praticano i TdG sia d'aiuto, né tanto meno scritturale.
Gesù disse: "Fate questo in memoria di me" e il termine "memoria" per gli ebrei introduce in una spirale: è un concetto di storia ben diverso da quello che intendiamo noi.

E' il memoriale della Sua morte e resurrezione (come viene proclamato durante la Liturgia Eucaristica).

Ma è chiaro, la Torre di Guardia non ha riguardo per questo genere di cose, che poi costituiscono il cuore della fede Cristiana.
Tu conosci tutto, Tu lo sai che Ti voglio bene! -JHS
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Valentino
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Messaggio da Valentino »

Vieri ha scritto:Per quanto riguardo all'offerta del pane e del vino senza poterlo prendere lasciando il privilegio solo agli "unti" mi ricorda tanto la parabola del fariseo (unto) e del pubblicano (comune tdg)
In realtà il fariseo della parabola si considerava "giusto" ed il pubblicano si considerava "peccatore".
Vieri ha scritto:dove il primo dicva come sono buono, come sono bravo.....e non come quelli che andranno in paradiso di serie B come gli altri..., ed il secondo diceva di essere un peccatore........
Sul piano pratico i tdG in genere non credono che gli "unti" siano più "giusti" o "migliori" degli altri tdG. L'unica distinzione che fanno è di tipo "funzionale": gli "unti" sono dei "coreggenti" di Cristo. Non credono che ci sia un paradiso di serie a o di serie b, semplicemente credono che il paradiso sia una condizione terrestre e non celeste.
Vieri ha scritto:Ma il vangelo qualcuno lo conosce per non ricordarsi di certi parallelismi?
Non c'è nessun parallelismo in quanto i tdG "unti" non credono di essere più "giusti" rispetto a quei tdG che professano "la speranza terrestre".
Ripeto, non credo che questa dottrina così come è formulata dai tdG sia corretta, tuttavia confonderemmo i piani se pensassimo che la distinzione tra tdG "unti" e tdG "non-unti" sia quella che i primi sono più "giusti" o più "meritevoli" degli altri tdG. La disparità più che altro io la ravviso nel fatto gli unti accedono ad una "condizione definitiva" dalla quale a quanto sembra non possono "decadere" una volta resuscitati, mentre gli altri tdG, quelli con "la speranza terrena" accedono ad una condizione comunque "provvisoria" in quanto possono in qualche modo "decadere" ed essere distrutti se non si comportano bene sulla "terra paradisiaca".
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Ciao valentino Carissimo....

Messaggio da Vieri »

Cio carissimo, piacere di risentirti,
Mi scrivi
In realtà il fariseo della parabola si considerava "giusto" ed il pubblicano si considerava "peccatore".
ma guarda che avevo detto la stessa cosa:
Per quanto riguardo all'offerta del pane e del vino senza poterlo prendere lasciando il privilegio solo agli "unti" mi ricorda tanto la parabola del fariseo (unto) e del pubblicano (comune tdg) dove il primo dicva come sono buono, come sono bravo.....e non come quelli che andranno in paradiso di serie B come gli altri..., ed il secondo diceva di essere un peccatore.......
Poi io dico che se uno si considera "unto" cioè, in qualche modo "eletto", magari farà finta di fare atto di modestia ma sicuramente si sentirà superiore.
Non concordo pertanto che non ci sia un parallelismo sulla parabola citata poiché chi ambisce direttamente ad un paradiso di serie A si dirà sempre in cuor suo:" come sono bravo e buono ...rispetto agli altri,...e quindi un fariseo....

Mi risulta poi che come hai detto, gli unti anche dopo il secondo avvento di Cristo rimarranno sempre sicuri in paradiso mentre se per i tdg che da morti, buoni o cattivi per 1000 anni andranno sempre nel paradiso terrestre alla fine rimarranno sempre in forse del giudizio divino se continuare nello stesso paradiso o essere "gettati" dopo da qualche parte.
Ho detto giusto ?
Ovviamente non condivido assolutamente niente anche per la semplice ragione che non si sa bene alla fine chi fra gli umani terrestri si sente in grado di giudicare chi si debba considerare "unto" o meritevole fra i 144.000 .....
Cristo aveva detto. I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi......loro ne sanno qualche cosa ?
Gli "unti" lavano i piedi agli altri come atto di umiltà ? NON mi risulta......C.D.D...(come dovevasi dimostrare).....
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Messaggio da Valentino »

Vieri ha scritto:Poi io dico che se uno si considera "unto" cioè, in qualche modo "eletto", magari farà finta di fare atto di modestia ma sicuramente si sentirà superiore.
Questo non lo possiamo sapere. Non leggiamo nel pensiero! All'atto pratico nelle congregazioni gli unti non godono di particolari "privilegi" e le pubblicazioni ufficiali molto spesso specificano che gli unti non devono essere trattati in maniera diversa dagli altri.
Vieri ha scritto:Non concordo pertanto che non ci sia un parallelismo sulla parabola citata poiché chi ambisce direttamente ad un paradiso di serie A si dirà sempre in cuor suo:" come sono bravo e buono ...rispetto agli altri,...e quindi un fariseo....
Non c'è nessun parallelismo in quanto secondo la teologia dei tdG gli "unti" non sono tali per "meriti particolari" ma semplicemente sono tali per "chiamata".
Vieri ha scritto:Mi risulta poi che come hai detto, gli unti anche dopo il secondo avvento di Cristo rimarranno sempre sicuri in paradiso
Una piccola nota. Per i tdG il "paradiso" è solo quello terrestre.
Confronta http://wol.jw.org/en/wol/d/r6/lp-i/2010890" onclick="window.open(this.href);return false;
Vieri ha scritto:Ovviamente non condivido assolutamente niente anche per la semplice ragione che non si sa bene alla fine chi fra gli umani terrestri si sente in grado di giudicare chi si debba considerare "unto" o meritevole fra i 144.000
Secondo la teologia dei tdG è lo "spirito" che attesta ad ognuno di loro quale speranza hanno, la celeste o la terrestre. Sempre secondo la loro teologia non è una questione di "merito" ma di "chiamata". In effetti nessuno di loro normalmente sta a "sindacare" chi è "davvero" unto o meno!
Vieri ha scritto:Cristo aveva detto. I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi......loro ne sanno qualche cosa ?
Si ma questo cosa c'entra?
Vieri ha scritto:Gli "unti" lavano i piedi agli altri come atto di umiltà ?
Intendi nel senso letterale o in senso figurato? Ad ogni modo ci sono delle chiese, come quella avventista, che quando celebrano la "santa cena" si lavano letteralmente i piedi l'un l'altro.
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Risposta breve a Valentino

Messaggio da Vieri »

Caro Valentino, per me quando in una piccola comunità come quella dei TDG si fa "carriera" per meriti di servizio o perchè eletti da Dio in qualche maniera e far parte dei famosi di serie A ( i 144.000) un po' di orgoglio personale più o meno malcelato esiste e non puoi dire che non ci possa essere e specie per i cosiddetti "unti" sentirsi al di sopra di altri non è alla fine una cosa "cristiana" .
Quindi il mio riferimento al fatto che nessuno dei capi o "unti" dei tdg lavi i piedi come atto di umiltà per me non è "cosa buona e giusta" come ricordare che chi si eleva sarà abbassato e chi si umilia sarà innalzato....non penso in questo caso che sia stato detto a sproposito....
Buona giornata.
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Vieri ha scritto:Caro Valentino, per me quando in una piccola comunità come quella dei TDG si fa "carriera" per meriti di servizio
Cosa intendi per "carriera"? Quelli che occupano posti di responsabilità in seno ai tdG vengono ovviamente scelti tra quelli che mostrano "maggior zelo" per la "causa". Questo è ovvio! E' ovvio ad esempio che se devono nominare un "anziano" sceglieranno tra quelli che sono più attivi nella predicazione, oltre a tutta un'altra serie di "requisiti".
Vieri ha scritto:o perchè eletti da Dio in qualche maniera
Di chi parli? Degli "unti"?
Vieri ha scritto:e far parte dei famosi di serie A ( i 144.000) un po' di orgoglio personale più o meno malcelato esiste
I tdG non considerano gli unti "di serie A" ma semplicemente riconoscono agli unti una "funzione" escatologica inquadrata nella loro teologia di riferimento. Sul piano pratico la vita di congregazione degli unti è sovrapponibile a quella di qualsiasi tdG. Del resto poter pensare di "leggere nel pensiero" degli unti tacciandoli di "orgoglio" è un esercizio ozioso che lascia il tempo che trova, considerando pure che dubito tu abbia mai incontrato un tdG che ha la "speranza celeste". Io per esempio non ne ho mai incontrato uno.
Vieri ha scritto:e non puoi dire che non ci possa essere e specie per i cosiddetti "unti" sentirsi al di sopra di altri non è alla fine una cosa "cristiana"
Quello che non capisco è come tu faccia a dire con tanta sicurezza che gli "unti" si sentono al di sopra degli altri?!?!?!?! In realtà un tdG "unto" è semplicemente un tdG che ha la "speranza celeste" ovvero di "andare in cielo dopo la morte". Se questo rende gli "unti" persone che si sentono "al di sopra degli altri" come dici tu allora significa che gran parte dei cattolici ed evangelici si "sentono al di sopra degli altri" considerando che anche essi coltivano la speranza "di andare in cielo". Perchè poi alla fine della fiera è questo quello che pensa di se un "unto" tdG, ovvero hanno la speranza (non la certezza) di andare in cielo, mentre gli altri tdG hanno la speranza di essere resuscitati in un "paradiso terrestre" simile a quello descritto in Genesi.
Vieri ha scritto:Quindi il mio riferimento al fatto che nessuno dei capi o "unti" dei tdg
In questa frase noto che fai un pò di confusione. Parli di "capi" e di "unti" come se fossero sinonimi intendendo dire che c'è totale "identità" tra "capi" ed "unti". Se per "capi" intendi persone che all'interno dell'organizzazione dei tdG ricoprono "ruoli di responsabilità e di guida pastorale" la stragrande maggioranza di questi "capi" NON SONO UNTI!!! L'unica eccezione è il "corpo direttivo" che può essere composto solo da persone che hanno la "speranza celeste". Ciò significa che all'atto pratico gli "unti" che "comandano" sono una esigua minoranza, ovvero circa 10 persone a fronte di circa 10.000 "unti". Come vedi il rapporto è sbilanciato. La realtà è che la stragrande maggioranza degli "unti" non "comandano nulla" e le attività religiose che svolgono sono le stesse degli altri tdG!
Vieri ha scritto:lavi i piedi come atto di umiltà per me non è "cosa buona e giusta"
In realtà nessun tdG lo fa. Il "rito della lavanda dei piedi" esiste in molte denominazioni cristiane ma non è un "rito" che appartiene ai tdG. Sarebbe stato diverso se per esempio gli "unti" ne fossero stati "esentati" e gli altri tdG invece dovevano farlo. Ma ripeto: nessun tdG lava i piedi agli altri tdG alla commemorazione!
Vieri ha scritto:come ricordare che chi si eleva sarà abbassato e chi si umilia sarà innalzato....non penso in questo caso che sia stato detto a sproposito....
Il fatto è che non è applicabile ai tdG "unti" considerando che le loro attività religiose sono le stesse degli altri tdG e nelle congregazioni gli "unti" non godono di "particolari privilegi"...tranne quello di essere possibili "candidati" per entrare a far parte del "corpo direttivo".
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valentino ciao...sono sempre qui...

Messaggio da Vieri »

Ti ringrazio per le tue precisazioni ma per me c'è sempre un "ma" che non mi convince....
Mi scrivi:
Quello che non capisco è come tu faccia a dire con tanta sicurezza che gli "unti" si sentono al di sopra degli altri?!?!?!?! In realtà un tdG "unto" è semplicemente un tdG che ha la "speranza celeste" ovvero di "andare in cielo dopo la morte". Se questo rende gli "unti" persone che si sentono "al di sopra degli altri" come dici tu allora significa che gran parte dei cattolici ed evangelici si "sentono al di sopra degli altri" considerando che anche essi coltivano la speranza "di andare in cielo". Perchè poi alla fine della fiera è questo quello che pensa di se un "unto" tdG, ovvero hanno la speranza (non la certezza) di andare in cielo, mentre gli altri tdG hanno la speranza di essere resuscitati in un "paradiso terrestre" simile a quello descritto in Genesi.
Ma scusami Valentino caro ma la logica mi dice che :
io cristiano, cattolico ed anche evangelico, cerco per fede e per le opere di guadagnarmi faticosamente il paradiso affidandomi a Dio alla fine e cerco nei limiti umani di avere una certa umiltà nei confronti del prossimo considerandomi peccatore.

Se invece io, tdg "unto" e quindi destinato per qualche motivo ( e non so ancora da chi) direttamente al paradiso celeste di serie A perchè sono stato scelto e basta, questo dentro il tuo cuore non ti inorgoglisce, non ti fa rendere superiore agli altri ?
Poi "speranza" e "certezza" per uno che già si considera "unto" e quindi predestinato, per me, non fa molta differenza visto che se lo hanno definito tale si sentirà certamente con la coscienza tranquilla ( a modo suo) avendo predicato molto ma fatto ovviamente poco per gli altri.....

Nessuno magari farà finta di niente per ovvia finta modestia ma anche il fariseo nel tempio non diceva ad alta voce di essere migliore di quel pubblicano.....
Quindi, scusatemi ma per me il fatto di questa "sicurezza" (affibbiata sempre non so da chi), non venitemela a dire e cantare è sempre malcelata SUPERBIA ALLO STATO PURO" poichè nessuno e nemmeno tutti i santi di questo mondo si sono sentiti "eletti" da Dio e sicuri (e quindi predestinati) ad essere alla fine vicini a lui.

E' pur vero che Gesù disse: "non vi ho chiamato servi ma amici .....e non siete voi che avete scelto me ma Io che ho scelto voi....".
ma questa "scelta" non significava certo "sicurezza" di andare in Paradiso ma "scelti" per fare una strada secondo i miei intendimenti".....
anche perché poi "molti sono i chiamati e pochi gli eletti....."

Su queste mie impressioni cosa ne pensa un ex tdg ? Potrei avere ragione ?
:ciao:
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Vieri ha scritto:Ma scusami Valentino caro ma la logica mi dice che :
io cristiano, cattolico ed anche evangelico, cerco per fede e per le opere di guadagnarmi faticosamente il paradiso affidandomi a Dio alla fine e cerco nei limiti umani di avere una certa umiltà nei confronti del prossimo considerandomi peccatore.
Anche i tdG si riconoscono imperfetti e peccatori.
Vieri ha scritto:Se invece io, tdg "unto" e quindi destinato per qualche motivo ( e non so ancora da chi) direttamente al paradiso celeste di serie A perchè sono stato scelto e basta, questo dentro il tuo cuore non ti inorgoglisce, non ti fa rendere superiore agli altri ?
No. Per il semplice motivo che per la stessa dottrina dei tdG quelli che ricevono "la chiamata celeste" non sono "predestinati" al cielo e se si comportano male pur avendo ricevuto la "chiamata celeste" possono essere sostituiti da altri. In sostanza quanti tra i tdG dichiarano di avere la speranza celeste sanno che devono comunque dimostrarsi fedeli per accedere alla resurrezione celeste.
Vieri ha scritto:Poi "speranza" e "certezza" per uno che già si considera "unto" e quindi predestinato, per me, non fa molta differenza visto che se lo hanno definito tale si sentirà certamente con la coscienza tranquilla ( a modo suo) avendo predicato molto ma fatto ovviamente poco per gli altri.....
Non è così. Gli unti non si considerano dei "predestinati" ma dei "chiamati". Questa chiamata ovviamente può essere accolta, con le responsabilità che ne derivano (ovvero mettere in pratica gli insegnamenti della loro religione), o essere anche "rifiutata" sia esplicitamente sia come conseguenza di una condotta contraria ai dettami della loro religione. Insomma gli unti sanno che se si "comportano male" possono decadere come unti ed essere sostituiti senza accedere al cielo.
Vieri ha scritto:Quindi, scusatemi ma per me il fatto di questa "sicurezza" (affibbiata sempre non so da chi), non venitemela a dire e cantare è sempre malcelata SUPERBIA ALLO STATO PURO" poichè nessuno e nemmeno tutti i santi di questo mondo si sono sentiti "eletti" da Dio e sicuri (e quindi predestinati) ad essere alla fine vicini a lui.
Infatti come ti spiegavo i tdG "unti" non si considerano predestinati e non hanno la "sicurezza" di andare in cielo. I tdG che si dichiarano unti affermano semplicemente di aver ricevuto una "chiamata" verso la quale possono anche mostrarsi indegni perdendo dunque la possibilità di "andare in cielo".
Vieri ha scritto:ma questa "scelta" non significava certo "sicurezza" di andare in Paradiso ma "scelti" per fare una strada secondo i miei intendimenti".....
Infatti gli unti dichiarano di avere la speranza celeste, non la "sicurezza". Per la dottrina dei tdG un unto non è uno che è stato predestinato al cielo, ma uno che è stato chiamato al cielo. Per accedervi deve mostrarsi fedele e non peccare!
Vieri ha scritto:Su queste mie impressioni cosa ne pensa un ex tdg ? Potrei avere ragione ?
Poichè c'è una forte sproporzione numerica dubito che ci siano molti tdG con la speranza terrena o anche ex a cui sia capitato di incontrare un tdG con la speranza celeste.
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman

Gesù era ebreo, non un cristiano.
Gli ebrei non hanno mai rigettato Gesù l'ebreo.
I cristiani nel loro insieme e in fondo, non hanno accettato Gesù l'ebreo e non lo hanno seguito.
S. S. Wise

I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers

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