Vieri ha scritto:Valentino caro, ma è possibile che tu insista ancora a dire sempre le stesse cose quando sia Giovanni che il sottoscritto ti continuano a dire che se di un problema storico e teologico ne esamini solo un pezzo e solo quello storico, escludendo a priori altre possibili interpretazioni diverse dalle tue per il semplice fatto che le tue interpretazioni sono storicamente possibili ? Possibile non vuol dire certo. Tu ci credi ed io no. Punto e siamo amici come prima......Come puoi affermare SICURAMENTE che Gesù non lo abbia mai detto o fatto capire o altri lo abbiano appellato come Tommaso: "mio Signore mio Dio" sicuramente come DIo come in altre innumerevoli altri passi dei Vangeli e non con l'uso corrente dell'epoca?
Di nuovo tu commetti l'errore di pensare che le credenze religiose di quelli che hanno scritto i vangeli non vengano analizzati. In realtà è proprio il contrario, specialmente filologi ed esegeti si pongono come problema quali credenze avessero i redattori dei vangeli. Anche in questo caso è stato assodato che coloro che scrissero i vangeli non credevano che Gesù fosse "parte di una trinità". Quindi a prescindere dalla questione storica su cosa ha detto e fatto Gesù, anche le comunità di fede, quelle primitive e più prossime a Gesù, da cui emersero i vangeli non credevano che Gesù fosse "la seconda persona della trinità" o che fosse ontologicamente il Creatore. Non è una mia "fantasia" ma il risultato degli studi accademici di studiosi sia cattolici che protestanti.
Vieri ha scritto:Ma ancora '? Sul Vangelo è chiaramente detto in più parti che Gesù Cristo è Dio, e questo, non voglio ripetremi per l'ennesima volta citandoti tutti i passi dove chiaramente viene detto, solo che tu, secondo la tua interpretazione affermi che era di uso corrente chiamare Dio un profeta di allora come Mosè e che quindi PER TE, ma solo PER TE questo non significa nulla ma certamente non per me poichè non è un problema semplicemente storico ma di fede e nessuno dico nessuno può affermare che questa parola "Dio" sia stata detta come l'uso corrente che tu affermi o veramente come Dio. Non ci sono su questo certezze ma solo supposizioni.
A parte il fatto che non sono mie supposizioni. C'è da analizzare un fatto. Nella Bibbia è assodato che Mosè è stato chiamato Dio. Dobbiamo dedurne che anche Mosè è Dio? Se si perché? Se no perché? Sai spiegarlo? Perché pensi che se a Gesù viene conferito il "titolo" Dio, che some sappiamo, nella Bibbia NON è un titolo esclusivo del Creatore, dobbiamo pensare che Gesù è ontologicamente il Creatore, mentre se lo stesso titolo è applicato a Mosè non dobbiamo pensarlo? Due pesi e due misure? Il tuo ragionamento si scontra coi fatti oggettivi. Mosè è chiamato Dio. Se il tuo modo anacronistico di comprendere le Scritture è quello giusto dobbiamo dedurne che anche Mosè è Dio...eppure tu non credi che Mosè è Dio.
Vieri ha scritto:Scusa Valentino il tuo confronto non regge assolutamente per la semplice ragione che se mentre nel Corano non c'è scritto che Maometto fosse stato anche Allah sui Vangeli ci sono numerosissime affermazioni in proposito sia esplicite che implicite scritte nel primo secolo.
Questo non è affatto vero, in quanto tu leggi i testi antichi con gli "occhiali" di un dogma che è subentrato circa 300 anni dopo. Per cui le tue considerazioni sono "retroattive" ed anacronistiche. Il punto è domandarsi, come fanno filologi ed esegeti, cosa esprimevano i redattori dei vangeli. Quel che risulta è che nei vangeli non c'è traccia di trinità (ovviamente!) ma soprattutto non c'è traccia di un chiaro ed inequivocabile riconoscimento di Gesù come ontologicamente Dio. Ma di nuovo questo è una questione che salta all'occhio dell'esperto non certo al tuo che pretende di comprendere un testo di 2000 anni fa, scritto in un dialetto di 2000 anni fa, in traduzione italiana e con la mentalità di un uomo del 21esimo secolo. Quanto sia assurda questa pretesa è inutile rimarcarlo!
Vieri ha scritto:Quindi non è che i proto-ortodossi alla fine e successivamente abbiano inventato un Cristo-Dio ma semplicemente interpretato quello che c'era già scritto!
Ignori il fatto che quello che per te, nella tua ingenuità, presumi sia "già scritto" ha generato accesi dibattiti cristologici che si sono prolungati non per decenni ma per secoli. La realtà è che in nessun testo dei vangeli sinottici o in Paolo è presente un testo che inequivocabilmente ci parli di Gesù come se fosse ontologicamente il Creatore. L'unico testo che ha davvero generato il dibattito cristologico è il vangelo di Giovanni con la sua "teologia dell'inviato" di cui ti ho già parlato
Vieri ha scritto:Gesù davanti a Pilato disse: "io sono re ma non di questo mondo"
Infatti ha detto sono Re, ma non ha detto "sono Dio". E' ovvio che si definisse Re, in quanto l'autocomprensione di Gesù era quella di essere il Messia ovvero il Re di Israele. Nel dire "non di questo mondo" intendeva dire "re del mondo avvenire" del quale ci parla anche Paolo in una sua lettera. Il "mondo avvenire" è il regno messianico futuro.
Vieri ha scritto:Questa come al solito è la TUA interpretazione storica ma nessuno potrà mai dire se si fossero rivolti a Gesù con un appellativo "corrente" o che fosse veramente Dio.
Quindi se sono interpretazioni personali diverse significa che non sono certezze
I titoli di Gesù avevano un significato preciso. Ignorare questo fatto significa leggere i testi anacronisticamente. Leggere un qualsiasi testo antico in maniera anacronistica è una evidente assurdità.
Vieri ha scritto:Anche qui caro Valentino ti sbagli poichè gli apostoli non credettero a Gesù risorto per fede ma perché furono TESTIMONI OCULARI e sul Vangelo si cita che apparse anche a 500 persone come citato nella lettera di San Paolo ai Corinzi. Perchè consideri allora la resurrezione di Cristo un avvenimento accertato solo per fede e non per testimonianza quando Gesù disse a Tommaso, quando mise le dita nelle sue piaghe: "beati coloro che crederanno (per fede) senza aver visto ? nel tuo ragionamento c'è qualche cosa che onestamente non mi torna
Non capisco cosa non ti torna. Si stava parlando di cosa credessero quelli che scrissero i vangeli. Ed io ho fatto un elenco delle loro convinzioni religiose. Molto semplicemente tra queste convinzioni non c'era quella che Gesù fosse Dio. Ecco tutto.
Vieri ha scritto:Ma scusami Valentino, rispetto il tuo pensiero che credi solo che Gesù sia stato solo un Profeta taumaturgo
Mai detto questo. Più di una volta ho osservato che nei vangeli è scritto anche altro. Dunque NON SOLO Profeta taumaturgo MA ANCHE Profeta taumaturgo. Ti ho già elencato tutte le altre cose che i redattori dei vangeli scrissero di e su Gesù, quindo OLTRE Profeta taumaturgo, i redattori dei vangeli ci parlano di Gesù come: figlio di Dio, figlio dell'uomo, Re, Messia, Rabbi, etc. Da nessuna parte però è scritto che fosse ontologicamente il Creatore.
Vieri ha scritto:ma secondo te cosa significavano allora le parole di Gesù: Io ed il Padre siamo una cosa sola?
Gesù rivolgendosi in preghiera al Padre raccomandandogli gli apostoli disse: "(Giovanni 17:11) ...Padre santo, vigila su di loro a motivo del tuo nome che tu mi hai dato, affinché siano uno come lo siamo noi". Anche gli apostoli sono Dio?!?!? Ancora:
Giovanni 14,20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. Di nuovo: da questo puoi dedurre che anche gli apostoli essendo "IN" CRISTO come CRISTO è "NEL" Padre siano Dio? Le espressioni sono uguali non solo nella traduzione italiana ma soprattutto nel greco originale.
Vieri ha scritto:Nei Vangeli (Nuovo Testamento) Gesù si riferisce a se stesso come il figlio in quattro occorrenze: tre in Mc ed una in Mt; in Mc 12,1-12 con un discorso parabolico, in Mc13,32 ed in Mt 11,27 in maniera implicita.
Gli Evangelisti chiamano Gesù con il titolo «Figlio di Dio» numerose volte: 13 in Matteo, 6 in Marco, 8 in Luca, 33 in Giovanni. Nella lettere di s.Paolo il titolo ricorre 17 volte..
In Matteo sono chiamati figli di Dio "gli operatori di pace" Mt 5,9
Nei Vangeli diventa un termine più specifico per indicare il Messia, inviato da Dio per portare a termine l'opera di salvezza del suo popolo.
Il vangelo secondo Marco in particolare è orientato, secondo l'opinione comune degli studiosi, alla "dimostrazione" che Gesù è il "Figlio di Dio".
Vari sono i passi in cui appare l'espressione , tra cui:
1,1: "Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio".
3,11: "Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!»".
5,7: "e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!»"
14,61: "Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?»"
15,39: "Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!»".
Soprattutto quest'ultima professione di fede, in bocca del centurione romano (pagano), è un evidente indizio dell'intenzione dell'evangelista.
Quindi mi stai dando ragione! Il titolo figlio di Dio non significa essere Dio! Il titolo applicato a Gesù viene ad indicare "IL MESSIA INVIATO DI DIO" quindi non Dio stesso!!! Lo vedi che informandosi un pò arrivi a ciò che negli ambienti accademici è sapere comune?!?!?
Vieri ha scritto:arriva oggi "uno" (ovviamente in buona fede) insieme a pochi altri studiosi
Ma infatti non è così. Non è che "arriva uno", io non c'entro, io faccio solo informazione su cose che altri studiosi hanno assodato. Infatti è anche sbagliato quando affermi "pochi altri studiosi". In realtà io non mi riferisco e non riporto il parere di "pochi altri studiosi" ma semplicemente ciò che viene insegnato comunemente in tutte le università del mondo da tutti gli studiosi. Più volte ti ho invitato a sincerartene andando DA UN QUALSIA PROFESSORE UNIVERSITARIO, DI QUALSIASI APPARTENENZA RELIGIOSA ED IN UNA QUALSIASI UNIVERSITA' DI TUA SCELTA, e vedrai che ti parlo di cose che sanno comunemente TUTTI gli studiosi.
Vieri ha scritto:ci viene a dire che tutto quello che hanno scritto nei Vangeli è frutto di una balla colossale
Ho detto proprio il contrario. Ho infatti affermato che i vangeli sono delle attendibili fonti storiche. Non solo. Sono ovviamente anche testi religiosi dai quali si può conoscere quali fossero le credenze religiose di chi li redasse.
Vieri ha scritto:"inventata" da dei proto-ortodossi
I proto-ortodossi inventarono la teologia cattolica, su questo non c'è dubbio.
Vieri ha scritto:Valentino, non mi prendere alla lettera ...per possibilista vuol dire per me che non mi comporto come i TDG che si ritengono GLI UNICI eletti da Dio e gli unici che verranno salvati in un mondo di peccatori ma semplicemente che""io credo fermamente in questi principi ma che contemporaneamente lascio spazio ad altri a credere diversamente con idee o interpretazioni del vangelo e della Bibbia diverse dalle mie. Solo chi crede di detenere l'assoluta verità si mette su un trono dorato a giudicare gli altri e scomunicarli nel caso dissentissero da loro
Anch'io non "scomunico" nessuno. Ma ti pare? E quando lo avrei fatto?!?!?
Vieri ha scritto:posso giustamente concordare con te ma ho trovato anche questa osservazione: Paolo, mentre si trovava ad Efeso, incontrò dei discepoli che conoscevano solo il battesimo di Giovanni Battista che, come noto, era un battesimo di ravvedimento in vista dell’incontro con Gesù (At 19:2-5). Paolo in quella circostanza ricordò le parole del Battista che disse al popolo “di credere in colui che veniva dopo di lui” cioè Gesù: “furono dunque battezzati nel nome del Signore Gesù e Paolo, avendo loro imposto le mani, ricevettero lo Spirito Santo...”.
Anche considerando questo episodio, un po’ anomalo, si capisce che quando la Scrittura parla semplicemente di essere battezzati nel nome del Signore Gesù, indica, al di là delle formule usate, che il credente testimonia di aver conosciuto appieno quella grazia che Dio Padre ha manifestato nella persona del Figlio e suggellato dalla presenza dello Spirito Santo.
Sono sostanzialmente d'accordo con quanto viene espresso. Non capisco come fai a dedurne che questo implichi che Gesù sia Dio. Giovanni predicava un battesimo di ravvedimento in vista della salvezza, il battesimo nel nome di Gesù è un battesimo di ravvedimento in vista della salvezza dove l'evento salvifico non è più qualcosa da guardare come prospettiva "futura" ma come qualcosa di "compiuto". Quelli che si battezzavano da Giovanni aspettavano che arrivasse la salvezza, quelli che si battezzano nel nome di Gesù si battezzano comprendendo che la salvezza era già arrivata.
Vieri ha scritto:Ma caro Valentino, perdonami ma dato che la religione cattolica da tempo non manda al rogo o scomunica nessuno che dissente dal papa o dalla Chiesa ufficiale esprimendo le proprie teorie o studi possibilistici, mi sembra anche chiaro e possibile che alcuni possano dare le loro interpretazioni.
Non è questo il punto. Non è che gli studiosi cattolici danno "teorie o studi possibilistici" perché non temono conseguenze. Molto semplicemente i ricercatori di qualsiasi religione esse siano analizzano i testi e spiegano cosa questi testi significano.
Vieri ha scritto:Poi che queste interpretazioni anche se erudite e motivate da studi approfonditi possano essere rese "ufficiali" e soprattutto accettate della chiesa...penso che passi molto tempo.
Quando parliamo di studi storici, studi filologici e studi esegetici non parliamo di "interpretazioni" che devono essere "ufficializzate". Sono studi scientifici che possono darci il quadro delle credenze religiose delle antiche comunità cristiane da cui sorsero i vangeli. Gli studiosi cattolici sanno e riconoscono che la teologia di queste antiche comunità è diversa dalla teologia che si è sviluppata nel cattolicesimo.
Vieri ha scritto:Certamente Gesù continuò la tradizione ebraica ma ad esempio quando disse: " è stato detto occhio per occhio dente per dente" "e io vi dico amate i vostri nemici"
Gesù non abolisce affatto questa legge ma ne spiega la corretta applicazione. Tra l'altro nella tradizione ebraica questo versetto non è mai stato compreso alla lettera, ovvero che si dovessero cavare gli occhi a qualcuno
, ma semplicemente come compensazione monetaria per un danno arrecato.
Vieri ha scritto:nonché non riprendere le regole di Mosè dopo i comandamenti riprese dalla legge di Hammurabi
Le leggi di Hammurabi NON sono una fonte letteraria del Pentateuco. Da dove deduci questa sciocchezza? C'è qualcuno che lo sostiene? Che nelle legislazioni del mondo possano esserci delle somiglianze è normali, come ad esempio il "non assassinare", ma ci andrei coi piedi di piombo nel parlare di dipendenze testuali.
Vieri ha scritto:ed altre regole o pratiche religiose tipiche del mondo ebraico.
Gesù non ha mai abolito una sola legge della Torah.
Vieri ha scritto:Anche quando salvo dalla lapidazione una donna non andò contro le leggi ebraiche?
I critici testuali, TUTTI I CRITICI TESTUALI, SIA CATTOLICI CHE PROTESTANTI, sanno che la cosiddetta "pericope dell'adultera" è un testo apocrifo aggiunto nel vangelo ma che non faceva parte del vangelo. Manca infatti nei manoscritti più antichi. Ma anche se fosse autentico, e sappiamo che non lo è, non farebbe nessuna differenza. Gesù infatti non abolisce le leggi sull'adulterio. Il problema è un altro. Secondo la legge ebraica se non ci sono testimoni le persone devono essere riconosciute innocenti fino a prova contraria. Inoltre quelle persone stavano comunque commettendo un abuso, in quanto la pena capitale poteva essere decisa ed amministrata solo da un "alta corte" come il Sinedrio e NON da una "turba inferocita" senza un regolare processo. Storicamente si pensa che in realtà la pena capitale in ambito ebraico sia stata comminata raramente se non addirittura mai e di questo se vuoi possiamo parlarne a parte.
Vieri ha scritto:Continuò sui principi, certamente ma cancellò molte regole del tempo.
Non ne cancellò nessuna. Gesù era un ebreo osservante della Torah e mai disse che una parte della Torah sarebbe stata abolita. Anzi al contrario disse che gli ebrei dovessero osservare la Torah in ogni sua piccola parte. Basta che leggi il capitolo 5 del vangelo di Matteo.
Vieri ha scritto:In pratica ritengo che il Vangelo rappresenti la continuità del V.T. sotto l'aspetto del messaggio globale di salvezza e di perdono di Dio dando però nel Vangelo non delle regole ma dei principi. Le "regole" invecchiano" e non si adeguano
Gesù non la pensava così. (Matteo 5:19) ...Chiunque, perciò, viola uno di questi minimi comandamenti e insegna così al genere umano, sarà chiamato ‘minimo’ riguardo al regno dei cieli. ...
(Matteo 19:17) ...Se, però, vuoi entrare nella vita, osserva di continuo i comandamenti”.
I comandamenti che Gesù conosceva e predicava erano quelli della Torah, non altri.
Vieri ha scritto:Caro Valentino, nel tuo studio ti basi anche sulle interpretazioni del tempo (anche giuste e comprensibili) relative ad affermazioni tipiche ebraiche per dare la tua visione della verità tassativa, categorica e senza ombra di dubbio.
Non io, ma gli specialisti della materia. Questi studiosi possono essere delle più svariate religioni compresa la cattolica. E non sono "pochi", e puoi riscontrarlo scegliendo un qualsiasi cattedratico di una qualsiasi università.
Vieri ha scritto:Io a sua volta ti dico che dato che il libro di riferimento è il Vangelo che è un libro di fede e che contiene anche delle verità storiche non è assolutamente certo che quanto espresso debba essere interpretato esattamente secondo la mentalità del tempo ma secondo un linguaggio di fede e quindi anche con possibile verità circa quanto scritto.
Certo che possono essere letti in base al "linguaggio della fede" ed è proprio quello che fanno filologi ed esegeti!!! Certamente non possono essere letti anacronisticamente!
Vieri ha scritto:Quindi, io non ti dico che quello che dici sia sbagliato ma ti dico solo che "è possibile" ma sicuramente non certo come continui a voler affermare
Questo dipende. Come ho già avuto modo di spiegarti esistono anche delle questioni "aperte" a cui non si è giunti ad un "consensus accademico". Ma io mi sono limitato a questioni storiche certe, ed anche a questioni filologiche ed esegetiche certe.
Vieri ha scritto:PS. poi scusami Valentino ma in 2000 anni di cattolicesimo qualcuno fra teologi, concili e dispute religiose con anche scismi, non abbia mai pensato, studiato ed approfondito già da tempo tali tue argomentazioni arrivando poi alle stesse conclusioni attuali di credo della chiesa cattolica ?
Non sono argomentazioni mie. Spesso sono proprio studiosi cattolici che mi informano su certe questioni che per me sono importanti, per altri probabilmente no.
Vieri ha scritto:Io ti lascio credere a quello che vuoi ma non puoi dire a sua volta "per le tue verità" che il cattolicesimo sia una religione "tarlocca"
Io non ho nessun interesse a dire che il cattolicesimo sia una religione "tarlocca". Ed infatti non ha mai usato questo linguaggio! Per te l'Islam è una religione "tarlocca"? Eppure non hai scelto l'Islam come tua religione! Allo stesso modo non riconosco nella religione cattolica la "vera religione": per me la religione cattolica è una religione sincretistica che ha mescolato elementi di origine ebraica ad elementi mutuati da altre religioni e filosofie. Quindi non mi attribuire cose che non ho detto! Non ho mai definito la religione cattolica una religione "tarlocca". Riconosco semplicemente che la religione cattolica non è la religione professata a suo tempo da Gesù e dai suoi apostoli. Ecco tutto! Questa non è una mia opinione personale, lo sanno tutti, anche i cattolici. Fu la prima cosa che riconobbe anni fa un prete della parrocchia a cui appartenevo quando ero all'inizio del mio percorso di fede. Non c'è nessun "mistero" circa una cosa ormai considerata ovvia in ogni ambiente!
PICCOLO INTERMEZZO PER RISPONDERE ALLE OSSERVAZIONI DI GIOVANNI.
Giovanni64 ha scritto:Ma Gesù, quello che generalmente si intende per Gesù,
Il problema è in quel "generalmente". La domanda è "generalmente" da chi?
Giovanni64 ha scritto:cioè quello della fede
Ma di nuovo sorge la domanda! Il Gesù di quale "fede"? Il Gesù della "fede islamica"? Il Gesù della "fede gnostica"? Il Gesù delle "fede" cattolica? Il Gesù della "fede" di quelli che redassero i vangeli? Il Gesù della "fede" degli ariani? Il Gesù della "fede" dei proto-ortodossi? Il Gesù della "fede" degli adozionisti? La scelta è ampia. Quale criterio si sceglie? E a prescindere di quale criterio si scelga come fai a dire quale criterio è il "migliore"?
Vieri ha scritto:Quello che divide nettamente il cristianesimo rispetto alle altre religioni è che Dio si è fatto anche uomo
Stai generalizzando. Infatti parli di "cristianesimo" tout court senza tener presente che il "cristianesimo" di cui parli è stato fondato da una specifica corrente che coesisteva in mezzo ad altre correnti. Quella è la fede dei proto-ortodossi, non del cristianesimo, o per meglio dire dei cristianesimi, che sono esistiti e coesistiti insieme.
Vieri ha scritto:Un altro importante aspetto è che pur vero che il cristianesimo nato da Un Cristo ebreo, in Israele e con discepoli e credenti appena successivi siano stati sempre stati tutti ebrei ( attaccati ancora alle loro tradizioni) ma che il messaggio di Gesù era talmente ampio ed universale che si diffuse anche ben presto a tutti i gentili.
Mai detto il contrario. Ma anche i questo caso non puoi generalizzare. La "reazione" dei gentili ha prodotto tutto un ventaglio di possibilità: proto-ortodossi, ariani, gnostici, marcioniti etc.
Vieri ha scritto:Mi sembra pertanto logico è perfettamente plausibile quanto affermato dal prof. Pesce che non ci fu continuità assoluta tra i successivi movimenti cristiani poiché allargandosi poi a tutto il mediterraneo persero ovviamente quelle caratteristiche o quelle iniziali usanze proprie del popolo ebraico.
Non vedo pertanto in questo passaggio un fatto negativo ma una naturale evoluzione visto poi che i principi del Vangelo a parer mio sono rimasti sempre gli stessi.
Qui davvero finalmente siamo nel campo delle opinioni. Partiamo da un dato assodato e condiviso e giungiamo a pareri discordanti. Abbiamo assodato che è perfettamente plausibile quanto affermato dal Prof. Persce (non solo da lui in realtà ma da tutti gli storici) "che non ci fu continuità assoluta tra i successivi movimenti cristiani".
Per te questo fatto non è negativo mentre per me è qualcosa di molto negativo! Sono felice che almeno non si sia negata la premessa storica!!!
Vieri ha scritto:Valentino, ma io leggo sempre quello che scrivi ed ho già ormai capito da tempo da te che basandoti solo ed esclusivamente sugli aspetti storici
Non solo.
Vieri ha scritto:e sulle interpretazioni delle parole del Vangelo relative al loro tempo,che non accetti certe affermazioni tipo che Cristo fosse anche Dio poichè "usuali per quell'epoca
Innanzitutto perchè non è mai stato affermato. Inoltre riguardo a certe espressioni non ho detto che fossero "usuali per quell'epoca" ma più precisamente ho detto che certe espressioni vanno calate nella cultura e nel tempo in cui furono pronunciate. Fare altrmenti significa leggere un testo in maniera anacronistica! Per farti un esempio in italiano esiste la parola "bravi". Se oggi dici a qualcuno "siete bravi" ha un significato positivo, invece la stessa parola come la leggiamo nei Promessi sposi ha un significato del tutto diverso e significa "gente poco raccomandabile"...basta che ricordi i "bravi" di Don Rodrigo che tutto erano fuorchè "brave persone" e scusa il gioco di parole!!!
Vieri ha scritto:Però anche tu, perdonami, ma ti ostini sempre a spacciare per verità assolute ed incontestabili delle "possibili" interpretazioni storiche anche se condivisibili ma sicuramente non certe.
Quelle a cui tu fai riferimento sono certezze storiche, filologiche e linguistiche.
Vieri ha scritto:Matteo 14,33
Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
e poi...
Matteo 27,54
Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Appunto! Ed è una certezza che quel titolo NON significa essere Dio! Anche su questo ti sfido a chiederlo a qualunque specialista accademico in filologia neotestamentaria, anche cattolico!!! Figlio di Dio non significava "essere Dio", così come i "bravi" di oggi non sono i "bravi" di Don Rodrigo. Se leggessimo i promessi sposi con la tua mentalità dovremmo dire che i bravi di Don Rodrigo erano delle brave persone, praticamente leggeremmo l'opposto di quello che era nelle intenzioni del Manzoni! Capisci a quali paradossi può portare la lettura ingenua ed anacronistica di un testo antico?
Vieri ha scritto:Ognuno di noi alla fine è libero di pensarla come vuole ma se le sue affermazioni si basano su studi personali o di altri pochi studiosi del settore
Sulla questione che nei vangeli non ci sia scritto chiaramente che Gesù sia Dio non lo dico io, nè lo dicono "studi personali" o "di altri pochi studiosi". E' un fatto assodato che nei vangeli di Matteo, Marco e Luca questa questa nozione sia assente. Discorso a parte merita il vangelo di Giovanni con la sua "teologia dell'inviato" e con la sua "cristologia del Logos". Di questo ne abbiamo pure parlato quando ti ho citato Marguerat. Ma ci sarebbbe davvero da approfondire in altra sede!