Trianello ha scritto:Caro Flabot, se invece di informarti su Wikipedia, prendessi in mano un manuale universitario sull'argomento, scopriresti che non c'è nessuno storico attualmente in attività che consideri il Testimonium Flavianum come totalmente inautentico, soprattutto alla luce della scoperta negli anni '70 del secolo scorso da parte di S. Pines (studioso ebreo) di una versione araba del medesimo in cui non compaiono le interpolazioni di mano evidentemente cristiana.
Gli studiosi, oggi, sono divisi tra coloro che lo considerano parzialmente autentico (cioè che considerano autentico solo il testo così come appare, grossomodo, nella succitata versione araba) e coloro che lo ritengono integralmente autentico. Per farti un esempio, Meier, nel più volte da me citato primo volume del suo monumentale studio sul Gesù storico, dedica più di quaranta pagine al Testimonium Flavianum, passando in rassegna sistematicamente tutti i pro ed i contro del medesimo e giungendo (soprattutto alla luce di considerazioni d'ordine stilometrico e contestuale) alla conclusione della sua autenticità parziale e considerandolo, pertanto, come un'attestazione molto importante della storicità di Gesù di Nazareth.
Per maggiori delucidazioni ti rimando alla pagina web che ho citato nel mio precedente post, nella quale potrai trovare un interessante articolo sull'argomento scritto da uno studioso di indiscutibile competenza e valore.
Da nessuna parte dello scritto da me riportato si dice quello che sostieni tu, che siamo di fronte ad un falso totale, la tanto da te "odiata" wiki. infatti riporta chiaramente le tre categorie possibili nei confronti del TESTIM. FLAVIANUM
Di fronte al 'testimonium' la comunità degli studiosi sembra essersi divisa in tre fazioni:
1. Quelli che lo considerano completamente autentico
2. Quelli che lo rigettano completamente
3. Quelli che lo accettano parzialmente, attribuendo ad interpolatori cristiani alcune affermazioni in esso contenute.
Il terzo fronte si scompone poi in:
a. studiosi secondo i quali gli interpolatori cristiani hanno migliorato un resoconto negativo di Gesù, togliendo o modificando delle frasi
« Ora, all'incirca nello stesso periodo, sorse una fonte di ulteriori disordini in un Gesù, un uomo saggio, che compì opere eclatanti e fu maestro di persone che accoglievano con piacere cose strane. Egli convinse a seguirlo molti Ebrei, e molti Gentili. Egli era il cosiddetto Cristo. Quando Pilato, sulla base delle informazioni fornitegli dai principali nostri uomini, lo condannò alla croce, coloro che si erano uniti a lui all'inizio non cessarono di provocare disordini. E fino ad oggi non è venuta meno la tribù di coloro che da lui sono detti Cristiani.[7] »
b. altri che sostengono che la narrazione originale sia stata ampliata con concetti estranei al pensiero di Giuseppe
« Allo stesso tempo circa, visse Gesù, un uomo saggio, poiché egli compì opere straordinarie, e fu maestro di persone che accoglievano con piacere la verità. Egli conquistò sia molti Giudei che molti Greci. Quando Pilato udì che era accusato dai principali nostri uomini, lo condannò alla croce, [ma] coloro che fin da principio lo avevano amato non cessarono di aderire a lui. E fino ad oggi non è venuta meno la tribù di coloro che da lui sono detti Cristiani.[8] »
Dal punto di vista dello
studioso militante parteggiare per uno dei tre schieramenti ha significati ben particolari:
1. Nel primo gruppo confluiscono gli studiosi "credenti": questo pezzo diventa infatti una colonna portante dell'esistenza storica di Gesù e una conferma della sua personalità così come traspare dagli scritti neotestamentari. Quest'ultimi poi sembrano liberarsi d'un colpo delle etichette di "scritti di parte" che diversamente qualsiasi contestatore potrebbe affibbiargli;
2. Se si rigetta la testimonianza di Giuseppe allora diventa più difficile giustificare l'attendibilità storica di gran parte del Nuovo Testamento, fino a scadere nel caso più estremo nel rifiuto del suo contenuto e quindi della credibilità del messaggio cristiano (bisogna però osservare che quasi nessuno dubita dell'attendibilità dell'altro passo di Giuseppe citato sopra, dal XX libro). Questi studiosi però non dubitano del resto della letteratura latina, passata anch'essa attraverso le stesse vicende del Testimonium flavianum (trascrizione ad opera di cristiani, manoscritti più antichi risalenti al medioevo, scarsità di copie);
3. La terza posizione sembra salvare l'esistenza storica di Gesù ma pone rilevanti dubbi sulle interpolazioni dei copisti cristiani (dubbi simili sono stati sollevati in passato per le lettere 96-7 del decimo libro di Plinio il Giovane, ma in quel caso l'analisi stilistica e storica li ha dimostrati infondati).
ognuno scelga la posizione che preferisce, visto che storicamente parlando, non possiamo essere sicuri neppure della nostra di esistenza, vero Poly.