Riflessione su Gv5,7

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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nardo
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Valentino ha scritto:Latreuein ricorre solo due volte in Apocalisse, una volta nel capitolo 7 versetto 15 dove è usato in relazione a Dio ed anche in Apocalisse 22:3 "where even though there is a reference immediately preceding to the throne of God and of the Lamb, it is nevertheless specified that his servants worship or serve him, which in the context can only be a reference to God." – James McGrath, The Only True God: Early Christian Monotheism in Its Jewish Context, p. 72
E infatti Gesù è Dio.
Grazie.
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Valentino
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nardo ha scritto:
Valentino ha scritto:Latreuein ricorre solo due volte in Apocalisse, una volta nel capitolo 7 versetto 15 dove è usato in relazione a Dio ed anche in Apocalisse 22:3 "where even though there is a reference immediately preceding to the throne of God and of the Lamb, it is nevertheless specified that his servants worship or serve him, which in the context can only be a reference to God." – James McGrath, The Only True God: Early Christian Monotheism in Its Jewish Context, p. 72
E infatti Gesù è Dio.
Grazie.
Mi sa che non hai compreso ciò che ha scritto McGrath.
In quel versetto Gesù è rappresentato dall'agnello e si rileva appunto che il culto di latria viene indirizzato a Dio e NON all'agnello, quindi NON a Gesù.
Se tu poi, per una sorta di pre-comprensioni ritieni che Gesù sia Dio è un altro discorso.
Qui si analizzava il testo nel suo contesto.
Non c'è un versetto in tutto il nuovo testamento dove si legge che a Gesù viene tributato un culto di latria, nemmeno nell'Apocalisse.
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman

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Gli ebrei non hanno mai rigettato Gesù l'ebreo.
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nardo
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Valentino ha scritto: Mi sa che non hai compreso ciò che ha scritto McGrath.
L'ho compreso benissimo.
Quello che dice McGrath è verità assoluta e deve essere accettata da me, te e chiunque altro?
Posso non essere d'accordo con le sue conclusioni?
Qui si analizzava il testo nel suo contesto.
Io ho fatto un'analisi del testo nel suo contesto. Hai letto quello che ho scritto io in merito all'analisi del passo e di come Gesù rispecchi esattamente le caratteristiche di colui a cui viene indirizzato latreou?

Magari, se lo ritieni opportuno, invece di citare le conclusioni di McGrath (o chiunque altro) potresti citare le sue argomentazioni o, ancora meglio, descrivere il tuo ragionamento che ti porta a conlcudere che in quel passaggio latreou NON PUO' in alcun modo essere riferito all'agnello.

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Quixote
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È metodologicamente corretto, da parte di Valentino, citare a sostegno delle sue ipotesi studiosi del calibro di McGrath, non perché detengano “verità”, che nessuno che si definisca storico possiede, ma perché di fatto possiede gradi di certezza superiori a studiosi non specialisti, o comunque non altrettanto preparati dal punto di vista filologico. Ciò premesso non sono del tutto d’accordo sulle sue conclusioni, ma fermo restando che le ritengo più probabili delle mie, e per contestarle davvero necessiterei di ore e ore di studio, né queste mi garantirebbero il risultato.
In effetti almeno una frase di Valentino è dubbia.

Non c'è un versetto in tutto il nuovo testamento dove si legge che a Gesù viene tributato un culto di latria, nemmeno nell'Apocalisse.

Sempre da metodo, infatti, ha poco rilievo che nel NT in blocco venga negato a Gesú un culto di latria: sempre da metodo ciò che più conta è la sola e tarda Rivelazione, ergo non rimane che un solo altro passo parallelo, cioè Apoc. 7, 15 ove Valentino afferma, correttamente (per cui ha già espresso il motivo che lo spinge a preferire la sua ipotesi) che è usato in relazione a Dio. Ma a collegarlo più strettamente a 22,3 è anche il dato che anche in 7,15 ricorre la parola ‘trono’, e la latreia in greco vale , oltre e prima che ‘culto’, uno stato o condizione di servitù o schiavitù, che poi è quello che puntualmente ritroviamo, persino più esplicito, in 22, 3, ove sono i douloi (servi/schiavi) che serviranno (latreusousin), prima ancora che adoreranno, il suo trono, prima ancora che dio e l’agnello, perché si ha un bel dire che douloi autoi (i suoi servi) significhi servi di Dio o dell’Agnello, in quanto nulla vieta che autoi (di lui/di esso) possa grammaticalmente riferirsi a trono (thronos, masch. sing.), come sarebbe più logico, e senza abbandonarsi a concordanze a senso.

Certo il greco è più libero del latino, e ciascuno può interpretare come vuole, ma delle varie ipotesi, che autou si riferisca a arniou (dell’agnello), che oltretutto è di genere neutro e vale quasi quanto un nostro cucciolo, simbologie a parte, è grammaticalmente e morfologicamente l’ipotesi meno probabile delle quattro (le altre tre sono il trono, Dio, Dio e l’Agnello).
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
======================================
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Testimone di Cristo
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Valentino ha scritto:
Testimone di Cristo ha scritto:
Il punto è che mancano esempi cogenti in cui a Gesù verrebbe offerto un "culto di latria".
Atti 13, 1 Nella chiesa che era ad Antiochia c'erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaem, amico d'infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. 2 Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati»..
[/i]
Caro Valentino, ti chiedo che tipo di culto riceve in Atti 13, in vista del Fatto che ,essendo IL Solo Signore, per forza di cose ,è LUI IL Signore in questione..?
Saluti
A parte il fatto che nel versetto 2 NON si parla di Gesù, nello stesso versetto non si parla appunto nemmeno di "latria".
Leggi il testo greco e vedi quale verbo viene usato.
Dovresti trovare un versetto in tutto il nuovo testamento in cui si usa il verbo latreuo in relazione a Gesù.
Non lo troverai.
Caro Valentino, assodato che IL Signore in questione è sempre LUI ,Cristo Gesù, restando al contesto, è palese oltremodo , che stavano offrendo un culto di lode, ringraziamento , adorazione,...a LUI, sennò non sarebbe culto.
Quindi se non sei d'accordo, puoi dirci, che culto stavano rivolgendo al Signore Cristo..?
Saluti
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Testimone di Cristo ha scritto:Quindi se non sei d'accordo, puoi dirci, che culto stavano rivolgendo al Signore Cristo..?
Caro TdC, forse non ci siamo capiti.
Non siamo affatto d'accordo che nel versetto di Atti che hai riportato si parli di Gesù. Infatti non si parla del "signore Gesù Cristo", ma si parla di Dio.
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Valentino ha scritto: Non siamo affatto d'accordo che nel versetto di Atti che hai riportato si parli di Gesù. Infatti non si parla del "signore Gesù Cristo", ma si parla di Dio.
In Atti 11:20, parlando dell'evangelizzazione di Antiochia, si fa specifico riferimento al Signore Gesù.
20 Ma alcuni di loro, che erano Ciprioti e Cirenei, giunti ad Antiochia, si misero a parlare anche ai Greci, portando il lieto messaggio del Signore Gesù (εὐαγγελιζόμενοι τὸν Κύριον Ἰησοῦν)
In Atti 13 si parla della chiesa di Antiochia e del culto verso il Signore.

Ognuno può trarre le proprie conclusioni.
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In Atti 11:20 si parla del "signore Gesù" mentre in Atti 13 si parla del "Signore", ovvero di Dio, non di Gesù.
Contesti diversi, capitoli diversi, versetti diversi, soggetti diversi.
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Valentino ha scritto: Contesti diversi, capitoli diversi, versetti diversi, soggetti diversi.
Ah! I manoscritti grechi erano divisi in capitoli e versetti originariamente?
Io ho sempre saputo fossero un unico rotolo, senza neppure punteggiatura e spazi tra le parole.
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nardo ha scritto:
Valentino ha scritto: Contesti diversi, capitoli diversi, versetti diversi, soggetti diversi.
Ah! I manoscritti grechi erano divisi in capitoli e versetti originariamente?
Io ho sempre saputo fossero un unico rotolo, senza neppure punteggiatura e spazi tra le parole.
Avrei potuto anche solo limitarmi a scrivere "contesti diversi" e "soggetti diversi" ma il risultato non cambia.
In un versetto si parla del "signore Gesù", in un altro si parla del "Signore".
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Valentino ha scritto: Avrei potuto anche solo limitarmi a scrivere "contesti diversi" e "soggetti diversi" ma il risultato non cambia.
In un versetto si parla del "signore Gesù", in un altro si parla del "Signore".
Ci sono dei casi nelle scritture greche dove "Signore" (senza Gesù) si riferisce a Gesù?
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nardo ha scritto:[Ci sono dei casi nelle scritture greche dove "Signore" (senza Gesù) si riferisce a Gesù?
Per esempio ci sono passi in cui i discepoli si rivolgono colloquialmente a Gesù chiamandolo "signore", come in Matteo 8:21:

"E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre»". (C.E.I.)
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Valentino ha scritto:
nardo ha scritto:[Ci sono dei casi nelle scritture greche dove "Signore" (senza Gesù) si riferisce a Gesù?
Per esempio ci sono passi in cui i discepoli si rivolgono colloquialmente a Gesù chiamandolo "signore", come in Matteo 8:21:

"E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre»". (C.E.I.)
Vedo che dovevo essere più chiaro.
Ci sono dei casi nelle scritture greche, dopo la ressurrezione, dove "Signore" (senza Gesù) si riferisce a Gesù?
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nardo ha scritto:Vedo che dovevo essere più chiaro.
Ci sono dei casi nelle scritture greche, dopo la ressurrezione, dove "Signore" (senza Gesù) si riferisce a Gesù?
Si, per esempio in Atti 1:6, dopo la resurrezione, i discepoli gli pongono questa domanda:
6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». (C.E.I.)
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Valentino ha scritto:
nardo ha scritto:Vedo che dovevo essere più chiaro.
Ci sono dei casi nelle scritture greche, dopo la ressurrezione, dove "Signore" (senza Gesù) si riferisce a Gesù?
Si, per esempio in Atti 1:6, dopo la resurrezione, i discepoli gli pongono questa domanda:
6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». (C.E.I.)
In Atti 7:60 Signore a chi si riferisce?

In Atti 9:5 Signore a chi si riferisce?

In Atti 9:10 Signore a chi si riferisce?

Devo andare avanti?
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Valentino ha scritto:Latreuein ricorre solo due volte in Apocalisse, una volta nel capitolo 7 versetto 15 dove è usato in relazione a Dio ed anche in Apocalisse 22:3 "where even though there is a reference immediately preceding to the throne of God and of the Lamb, it is nevertheless specified that his servants worship or serve him, which in the context can only be a reference to God." – James McGrath, The Only True God: Early Christian Monotheism in Its Jewish Context, p. 72
Una cosa da sottolineare è che McGrath è un credente, non un agnostico.. anche se ci presenta un'ipotesi dello sviluppo della cristologia molto più "estremistica" di quella sostenuta da Ehrman, che invece è un agnostico. Questo testimonia ancora una volta il ruolo essenziale che le precomprensioni di ognuno assumono nell'interpretazione teologico-filosofica della storia del cristianesimo. Bizzarramente, io come cattolico non avrei nessuna difficoltà ad accettare la ricostruzione dello sviluppo della cristologia nel protocristianesimo avanzata da Ehrman (così come quelle avanzate da Dunn o McGrath), lì dove invece il noto studioso americano (che come credente aveva un retroterra fondamentalistico) la adduce come un argomento a sostegno del suo agnosticismo.
Al contempo, però, c'è da dire che quella di McGrath è una tesi per molti versi estrema, per quanto abilissimamente argomentata, mentre la maggior parte degli studiosi (compreso quel Gabriele Boccaccini di cui hai poco sopra incorporato una videolezione che io stesso ho messo on-line) sono persuasi dell'idea che nel Vangelo di Giovanni il concetto di Gesù quale entità sovrumana pre-esistente all'incarnazione assimilabile per natura a quella di Yhwh sia già attestata.
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Valentino ha scritto:
Testimone di Cristo ha scritto:Quindi se non sei d'accordo, puoi dirci, che culto stavano rivolgendo al Signore Cristo..?

Caro TdC, forse non ci siamo capiti.
Non siamo affatto d'accordo che nel versetto di Atti che hai riportato si parli di Gesù. Infatti non si parla del "signore Gesù Cristo", ma si parla di Dio.
Caro Valentino, credo che ci siamo ben intesi, e tu hai inteso il principio espresso.
Almeno con molta franchezza , ti chiedo di essere coerente; dici che non si parla del Signore Gesù, ma di DIO; Non è scritto.
Poichè il Padre è IL Solo Dio "come spesso si fa notare", è assodato che per lo stesso principio , IL Suo Proprio Figlio E' IL Solo Signore, ed in più , poichè ad Antiochia "come in tutta l'Asia..."era stato annunciato che il Signore Gesù è IL Cristo, IL Figlio Unigenito del Padre, e la salvezza per la fede nel Suo Nome" è ben esplicito che, IL Signore in questione che riceve il culto, è appunto il Figlio; suvvia caro è elementare .
Poi si citano spesso accademici per spiegare le scritture ispirate, "che spesso sono increduli" come se la parola di questi fosse vangelo, dimenticando che Dio, non da la Sua rivelazione agli increduli che non si sono Ravveduti...
Stammi bene
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Trianello ha scritto: Bizzarramente, io come cattolico non avrei nessuna difficoltà ad accettare la ricostruzione dello sviluppo della cristologia nel protocristianesimo avanzata da Ehrman (così come quelle avanzate da Dunn o McGrath), lì dove invece il noto studioso americano (che come credente aveva un retroterra fondamentalistico) la adduce come un argomento a sostegno del suo agnosticismo.
Concordo in pieno. Ho recentemente finito di rileggere tutti i libri di Ehrman.
Mentre la prima volta che li lessi (mentre ero in fase di uscita dai TdG) mi avevano letteralmente impressionato e shockato (visto il contesto fondamentalista in cui ero cresciuto) ed avevano sicuramente contribuito al mio ateismo, questa seconda volta hanno avuto l'effetto contrario in quanto continuavo a notare come le critiche (giustificate) presentate sono un problema esclusivamente per un contesto fondamentalista (prettamente americano) e non per le chiese Apostoliche.
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nardo ha scritto:In Atti 7:60 Signore a chi si riferisce?
Nel v. 59 il κύριος è Gesù, nel v. 60 probabilmente è Dio”.
(FONTE: Kommentar und Studien zur Apostelgeschichte, a cura di Otto Bauernfeind, J.C.B. Mohr (Paul Siebeck), Tubinga, Germania, 1980, p. 120)
nardo ha scritto:In Atti 9:5 Signore a chi si riferisce?
In Atti 9:5 leggiamo che Paolo parla con Gesù risorto chiamandolo "signore".
nardo ha scritto:In Atti 9:10 Signore a chi si riferisce?
In Atti 9:10 leggiamo che Anania parla con Gesù risorto chiamandolo "signore".
nardo ha scritto:Devo andare avanti?
Va pure avanti.
Anch'io ti avevo citato un versetto di Atti in cui leggiamo che i discepoli parlano con Gesù risorto chiamandolo "signore", ovvero Atti 1:6: Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». (C.E.I.)

Quindi?
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Valentino ha scritto: Quindi?
Quindi penso che abbiamo stabilito che "Signore" in Atti può riferirsi anche, ma non solo,
- a Gesù durante il periodo post resurrezione sulla terra;
- a Gesù dopo la sua ascesa in cielo.
e che i discepli sulla terra usavano il termine Signore per riferirsi a Gesù presente e vivo in cielo.

Quindi penso che chiunque leggerà questa conversazione avrà più informazioni (e non unicamente una citazione, senza alcun constesto, di McGrath) per stabilirie a cosa si riferisce Atti 13 quando la chiesa di Antiochia viene definita intenta nel "culto del Signore".
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Ciao Trianello!
Trianello ha scritto:Una cosa da sottolineare è che McGrath è un credente, non un agnostico
Lo so!
Trianello ha scritto:anche se ci presenta un'ipotesi dello sviluppo della cristologia molto più "estremistica" di quella sostenuta da Ehrman, che invece è un agnostico
Penso che McGrath abbia aperto (o riaperto) tutto un filone di ricerca in relazione agli studi giovannei che ha smosso un po le acque su inveterate convinzioni sulla cristologia del vangelo di Giovanni che si davano per scontate. Tuttavia non mi sembra che McGrath sia una goccia nell'oceano. Per quanto riguarda la cristologia giovannea, e più in generale la storia della cristologia, mi viene in mente la corposa opera di Kuschel diventato ormai un classico per chiunque si accosti agli studi sulla cristologia, senza dimenticarci di Dunn ovviamente.
Trianello ha scritto:Questo testimonia ancora una volta il ruolo essenziale che le precomprensioni di ognuno assumono nell'interpretazione teologico-filosofica della storia del cristianesimo. Bizzarramente, io come cattolico non avrei nessuna difficoltà ad accettare la ricostruzione dello sviluppo della cristologia nel protocristianesimo avanzata da Ehrman (così come quelle avanzate da Dunn o McGrath), lì dove invece il noto studioso americano (che come credente aveva un retroterra fondamentalistico) la adduce come un argomento a sostegno del suo agnosticismo.
Lo so bene che tu, come cattolico, non avresti nessuna difficoltà e sono anche ben consapevole del perché!
Trianello ha scritto:Al contempo, però, c'è da dire che quella di McGrath è una tesi per molti versi estrema, per quanto abilissimamente argomentata
Non mi sembra che McGrath sia l'unico a ritenere che la cristologia giovannea sia una cristologia bassa, fermo restando che era già un dato acquisito il fatto che negli strati redazionali più antichi di questo vangelo (es. vangelo dei segni) la cristologia sottesa è uniformemente bassa.
Non a caso ho ricordato il contributo di Kuschel sugli studi cristologia.
Vieri ha scritto:mentre la maggior parte degli studiosi (compreso quel Gabriele Boccaccini di cui hai poco sopra incorporato una videolezione che io stesso ho messo on-line) sono persuasi dell'idea che nel Vangelo di Giovanni il concetto di Gesù quale entità sovrumana pre-esistente all'incarnazione assimilabile per natura a quella di [Dio] sia già attestata.
Vero.
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nardo ha scritto:Quindi penso che abbiamo stabilito che "Signore" in Atti può riferirsi anche, ma non solo,- a Gesù durante il periodo post resurrezione sulla terra;- a Gesù dopo la sua ascesa in cielo.
e che i discepli sulla terra usavano il termine Signore per riferirsi a Gesù presente e vivo in cielo. Quindi penso che chiunque leggerà questa conversazione avrà più informazioni (e non unicamente una citazione, senza alcun constesto, di McGrath) per stabilirie a cosa si riferisce Atti 13 quando la chiesa di Antiochia viene definita intenta nel "culto del Signore".
La citazione di McGrath si riferiva ad un versetto dell'Apocalisse NON ad Atti 13 ed, in ogni caso, quello che non hai "stabilito" è che in Atti 13 si parli di Gesù e non di Dio.
Infatti ogni qual volta che κύριος è riferito a Gesù il contesto lo fa comprendere chiaramente. Ma in Atti 13 non c'è nessun elemento che indichi che si parli di Gesù.
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Valentino ha scritto:
nardo ha scritto: Quindi penso che chiunque leggerà questa conversazione avrà più informazioni (e non unicamente una citazione, senza alcun constesto, di McGrath)
La citazione di McGrath si riferiva ad un versetto dell'Apocalisse NON ad Atti 13
Giusto hai ragione. Avrei dovuto scrivere "e non unicamente ad una tua affermazione".
Valentino ha scritto: quello che non hai "stabilito" è che in Atti 13 si parli di Gesù e non di Dio
Certo, sto solo presentando informazioni.
Ognuno potrà stabilire quello che riterrà più opportuno e corretto su quello che viene inteso con Signore in Atti 13.
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Domanda: quanto é storicamente attendibile Atti degli Apostoli?
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Valentino
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Messaggio da Valentino »

Mauro1971 ha scritto:Domanda: quanto é storicamente attendibile Atti degli Apostoli?
Domanda fuori tema caro Mauro, perché non stiamo prendendo in considerazione la questione dell'attendibilità storica del libro degli Atti, ma analizzando il testo. Fermo restando che questa discussione è naufragata in mille "fuori-tema" perché si è partiti dal "comma giovanneao" e poi si è parlato di tutt'altro.
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Messaggio da Trianello »

Valentino ha scritto: Non mi sembra che McGrath sia l'unico a ritenere che la cristologia giovannea sia una cristologia bassa, fermo restando che era già un dato acquisito il fatto che negli strati redazionali più antichi di questo vangelo (es. vangelo dei segni) la cristologia sottesa è uniformemente bassa.
Non a caso ho ricordato il contributo di Kuschel sugli studi cristologia.
Certamente non è l'unico, ma è quello che sostiene questa ipotesi in modo più coerente, a mio avviso. Il perno della sua argomentazione è l'idea che il monoteismo del Secondo Tempio fosse meno rigido di quanto la lettura cristiana e rabbinica dell'Antico Testamento non ci induca a pensare. Essendo io di scuola pettazzoniana, questa è proprio la parte della sua argomentazione che mi rimane più difficile accettare. Purtroppo nessuno dei suoi volumi è stato tradotto in italiano. Sto cercando di convincerlo a tenere una video-conferenza per il nostro gruppo di Storia del Cristianesimo su FB. Conosce molto bene l'italiano (infatti ci scriviamo abitualmente in italiano), ma è un po' titubante perché non si fida molto della sua pronuncia.
Per ciò che mi riguarda, attorno allo sviluppo della cristologia nel protocristianesimo, sono stato per molto tempo un fautore della linea di Hurtado e Buackham (linea che ho sostenuto anche nel mio "Incontro a Gesù", sia pure di sfuggita, in quanto il tema del volume era un altro). Oggi però mi sto sempre più spostando verso la linea di Boccaccini e compagni (soprattutto per il loro insistere sul sostrato enochico della teologia neotestamentaria nel suo complesso). Come dicevo la linea di Dunn e McGrath non mi convince invece fino in fondo. Bizzarramente, su questo tema, sono ora abbastanza vicino alle idee di quell'Ehrman con cui invece un tempo polemizzavo quasi senza tregua.
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Messaggio da nardo »

Valentino ha scritto: In ogni caso ho scritto in privato a Nardo spiegandogli di cosa si occupa esattamente.
Per completezza della discussione, visto che ho io citato il Dr. M. Heiser come "prova" di studiosi che sostengono che i concetti trinitari siano presenti nella bibbia, riporto di seguito link al suo CV completo (datato giugno 2020): https://drmsh.com/wp-content/uploads/20 ... e-2020.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Ognuno potrà stabilire autonomamente "di cosa si occupa esattamente" e se ha per lo meno le credenziali ed il background per sostenere quello che sostiene.
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Parliamo di sacra bibbia e invece di restare al modello apostolico "modus operandi", si prende a prestito ,ciò che dice questo o quell'altro accademico...., che come ho già scritto , spesso sono pure increduli... :boh:
Saluti
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Messaggio da Valentino »

nardo ha scritto:
Valentino ha scritto: In ogni caso ho scritto in privato a Nardo spiegandogli di cosa si occupa esattamente.
Per completezza della discussione, visto che ho io citato il Dr. M. Heiser come "prova" di studiosi che sostengono che i concetti trinitari siano presenti nella bibbia, riporto di seguito link al suo CV completo (datato giugno 2020): https://drmsh.com/wp-content/uploads/20 ... e-2020.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Ognuno potrà stabilire autonomamente "di cosa si occupa esattamente" e se ha per lo meno le credenziali ed il background per sostenere quello che sostiene.
Per comprendere di cosa si occupa esattamente questo autore è sufficiente controllare la sua produzione letteraria.
https://www.amazon.it/Michael-S.-Heiser ... bau_000000" onclick="window.open(this.href);return false;

Non mi sembra che si occupi di storia della cristologia.
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman

Gesù era ebreo, non un cristiano.
Gli ebrei non hanno mai rigettato Gesù l'ebreo.
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Messaggio da Trianello »

Valentino ha scritto:
Per comprendere di cosa si occupa esattamente questo autore è sufficiente controllare la sua produzione letteraria.
https://www.amazon.it/Michael-S.-Heiser ... bau_000000" onclick="window.open(this.href);return false;

Non mi sembra che si occupi di storia della cristologia.
A onor del vero, ci sono degli studiosi che sostengono tutt'oggi l'idea che il monoteismo trinitario sia già pienamente attestato negli scritti neotestamentari. Un contributo molto interessante tendente a dimostrare la presenza di una teologia trinitaria esplicita, per quanto in nuce, nel Nuovo Testamento è quello di M. W. Bathes nel suo volume "The Birth of the Trinity: Jesus, God, and Spirit in New Testament and Early Christian Interpretations of the Old Testament". Si tratta però di una posizione assolutamente marginale nell'attuale dibattito accademico. Ci sono autori dal curriculum accademico tutt'altro che disprezzabile che sostengono che già in Paolo e nei sinottici sia presente una chiara "deificazione" in senso pieno ed esplicito già nel Nuovo Testamento, oltre ai già citati Hurtado e Bauckham, ricordo Bird, Grindheim, Pitre, Wright (in parte), Locke... e diversi altri. Si tratta di una congerie di studiosi minoritaria e frammentata, ma comunque attiva nel dibattito accademico. Personalmente, provo una forte simpatia per costoro, ma sono sempre più persuaso che abbia ragione un Boccaccini e che una interpretazione degli scritti neotestamentari alla luce del retroterra enochico ci indichi che solo nel Vangelo secondo Giovanni assistiamo ad una vera e propria equiparazione ontologica tra Cristo e il Padre.
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