Predicazione di Noè, e negli Ultimi Giorni... forse, qualcosa non riporta nei numeri...

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Vieri
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Ragazzi vi comprendo ma...

Messaggio da Vieri »

mi dite anche:
Ti tranquillizzo, anche i TdG dicono la stessa e sono felici di esserlo, altrimenti non resterebbero TdG.
Ma la domanda allora di uno sprovveduto:
Perchè allora siete venuti via se eravate "felici" ?

Probabilmente, anzi sicuramente avete aperto gli occhi al fatto che le interpretazioni UMANE date alle sacre scritture, e ripeto INTERPRETAZIONI UMANE, portavano ad obblighi e paure che definisco non necessari (obblighi) ed inesistenti (Armageddon).....e non ditemi che non sia vero ..... :ironico:
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Vieri ha scritto:Perchè allora siete venuti via se eravate "felici" ?
Proprio perchè NOI non eravamo felici.
Per lo meno, parlo per me.
Io ci sono nato, non ho scelto nulla.
Quindi dire che ho felicemente scelto questa religione (e conseguentemente il suo grottesco modo di vivere) è come mentire.
Mi è stata imposta.

Ma penso che molti che sono stati inizialmente attratti dalla famosa "buona notizia dei TDG", che prometteva loro (illudendoli), grandi cambiamenti imminenti, forse molti hanno capito di essere stati gabbati.
Ma sappiamo come è la mente umana nell'ammettere l'errore.
Senza contare che questa religione, che pretende l'esclusiva di vita, ovvero che la vita dell'adepto deve satellitare completamente intorno alla comunità geovista e alle attività teocratiche, mette un'ipoteca di non poco conto sul futuro degli adepti, i quali un domani, qualora volessero dire basta, si ritroverebbero a doversi ricostruire una vita fuori da tale comunità chiusa ed oscurantista.

Non è una cosa semplice.
Per cui molti preferiscono vivere una doppia vita o accettare passivamente il loro destino.
Ma se dovessi definire i TDG una religione felice, ti direi di NO.
Per il semplice fatto che devono ripeterselo in continuazione alle adunanze.
E se uno si deve ripetere in continuazione di impegnarsi nelle attività teocratiche, o di spacciarsi come felice, allora tale sentimento tutto è fuorchè spontaneo.
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Vieri
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Grazie e comprendo..

Messaggio da Vieri »

Comprendo le vostre difficoltà ma la SPERANZA, intendetela come volete, ma NON rinnegando il bello della vita che avete intorno, non vi abbandoni mai.
Un caloroso augurio a tutti voi.
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VictorVonDoom
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Messaggio da VictorVonDoom »

Vieri ha scritto:mi dite anche:
Ti tranquillizzo, anche i TdG dicono la stessa e sono felici di esserlo, altrimenti non resterebbero TdG.
Ma la domanda allora di uno sprovveduto:
Perchè allora siete venuti via se eravate "felici" ?

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Se pensi di sapere già la risposta ad una domanda e non credi ad un eventuale risposta diversa, che chiedi a fare?
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VictorVonDoom
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Messaggio da VictorVonDoom »

deliverance1979 ha scritto: Ma se dovessi definire i TDG una religione felice, ti direi di NO.
Dipende, molti hanno bisogno di sentirsi programmare la vita, di essere deresponsabilizzati e hanno bisogno di credere che ci sarà un paradiso, che la vita dopo la morte continui, che rivedranno i cari morti e tutte le promesse che vendono le religioni.
Se si hanno questi "bisogni spirituali" (o meglio "disagi esistenziali") allora, secondo me, il fatto che ti venga somministrato un placebo che ti fa stare bene, basta e avanza.
Tutto il resto, passa in secondo piano.
Non è onesto ne vero dire che in fondo i TdG non sono felici di esserlo. Di solito, è proprio quando poi succede qualcosa, che può essere un evento davvero brutto o un semplice cambio dottrinale che si fa fatica ad accettare, a turbare la serenità che poi uno inizia a farsi domande.
Nel tuo caso eri già a disagio da sempre nella religione.
Nel mio caso ad esempio no, anche se mi era stata "imposta" da piccolo.
Certo, ora da fuori, avendo constatato che erano tutte boiate, poi uno realizza di aver fatto rinunce e sacrifici inutili. Ma fino a che sei li dentro, se ci credi, non li vivi come rinunce e sacrifici. Anche perché hai il supporto della comunità, più o meno, della famiglia, che ti accetta ed incoraggia in base a quello che fai. Non so se mi sono spiegato in maniera chiara.
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

VictorVonDoom ha scritto:Non so se mi sono spiegato in maniera chiara.
Si, ti sei spiegato in maniera chiara.
Ma onestamente, quando eri li dentro eri veramente felice?
Ovvero, vivevi questa religione con spensieratezza?
O dovevi continuamente auto convincerti che tutte le diversità che vivevi e che ti venivano imposte, valeva la pena farle per "un bene superiore", il nuovo mondo.
Io penso che chi proviene da fuori, e viene dal mondo, posso anche essere d'accordo con te, che ha bisogno di sentirsi rassicurato con le "fanta vaccate bibliche"....
Ma chi ci nasce, si vede tutto impostato, e spesso, come è accaduto per noi, vive una vita fatta di diversità, imposizioni, rinunce e via dicendo.
Tutte cose che lui non si è scelto, ma che viene educato e indottrinato a compiere.
E tale indottrinamento viene fatto mettendo sopra la testa del poveraccio di turno, tutto quel pathos da fine del mondo imminente e da contesa universale su ciò che Geova approva e quindi salverà da questo mondo, con ciò che Geova non approva ed eliminerà da questo mondo ad Harmagheddon.

Il fatto di sentirsi attratti da una qualsiasi attività lecita del mondo che spesso si abbina a dei sensi di colpa di inadeguatezza tra quanto si vorrebbe fare, con il sapere che molte di queste cose lecite, per i vari motivi teocratici, non si potranno fare, genere secondo me un continuo senso di frustrazione.

Che poi il senso di frustrazione negli anni viene metabolizzato e ci si abitua, ok, ci sta, ma questo non significa essere felici.

Il fatto che alle adunanze ci si debba ripetere in continuazione vaccate come....
Siamo servitori del felice Geova..
Siamo un popolo felice...
Il Testimone di Geova è una persona felice perchè ha la verità...

Sono tutti esercizi di auto convincimento che nascondono un'amara realtà...
Se sei veramente felice non hai bisogno di ripetertelo o di ricordartelo.

Non solo, tutto il controllo ossessivo esercitato dal sistema teocratico (parti alle adunanze, esortazioni di sorveglianti viaggianti ed anziani, esortazioni della famiglia, pubblicazioni e via dicendo) sulla vita della persona, ovvero la preparazione alle adunanze, la partecipazione alle adunanze, l'andare in predicazione e via dicendo, non rendono tale vita come spontanea e felice, ma "opprimente"...

Ora questa oppressione non te la fai piacere perchè questa religione è bella.... ma perchè nella tua mente sapevi che dal 1914 si viveva negli "Ultimi Giorni" e che una fine del mondo è imminente.
Ora per tornare in tema proprio come i tread, Noè, si rompeva la schiena a costruire l'Arca, non per fare esercizio fisico, ma perchè sapeva che una fine del mondo stava per abbattersi su quella società.

Se ai TDG togli l'imminenza della fine e l'ostracismo, sarei proprio curioso di sapere dopo 5, 10 o 15 anni, quanti rimarrebbero dentro tale religione.

Il fatto di non essere felici, è quello dell'arretramento su moltissimi aspetti teocratici.
Vendita di sale del Regno, e delle sale delle assemblee, rapporti falsati, abbassamento delle contribuzioni, doppia vita.

Se uno fosse veramente felice di quello che fa e in quello che crede, l'espansione dovrebbe andare di pari passo con l'aumento numerico dei TDG, invece, notiamo come il loro numero aumenta, ma diminuiscono i risultati...

Quando i TDG 40 - 50 anni fa credevano veramente in questa religione, le loro azioni e la loro spinta propulsiva si riverberava anche sull'espansione di tale opera.
Oggi, in molte nazioni, questa spinta è solo un pallido ricordo, mandata avanti fiaccamente dalla vecchia guardia e dal numero maggiore di TDG che ci sono oggi (figli, dei figli, dei figli)...

Senza contare che quanti tra i TDG soffrono di disturbi psicologici, ansia e molte altre patologie simili?

Io penso che la stragrande maggioranza delle seconde o terze generazioni sta li dentro non perchè questa religione piace loro, ma perchè se l'hanno fatta piacere con tutte le conseguenze che però tale scelta imposta ha poi prodotto.
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Victor e Deliverance, ottime riflessioni, grazie.

Messaggio da Vieri »

Una frase mi ha particolarmente colpito:
Sono tutti esercizi di auto convincimento che nascondono un'amara realtà...
Se sei veramente felice non hai bisogno di ripetertelo o di ricordartelo.
-----hai centrato esattamente il problema con una amara verità.

Per me, per essere veramente felice, bastava essere da solo in un uliveto vecchio di centinaia di anni vicino al mare in Grecia....leggendo una pagina del Vangelo.
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Messaggio da VictorVonDoom »

deliverance1979 ha scritto: Ma onestamente, quando eri li dentro eri veramente felice?
Ovvero, vivevi questa religione con spensieratezza?
O dovevi continuamente auto convincerti
Ma guarda, è una domanda dalla risposta non così scontata.

Innanzitutto penso che chiunque crede in qualsiasi religione debba continuamente auto convincersi. Perché ci sarà sempre il discorso con chi non crede, la scoperta scientifica, l'avvenimento nella vita, e via così, che mette in discussione le tue credenze. Credenze che poi alla fine puoi solo ri-accettare tornano al punto di partenza, con la fede. Non hai altri motivi razionali per credere.

In secondo luogo, ero felice? Ora posso dirti di no... Forse. Certamente, in confronto alla libertà di pensiero e di azione di adesso, posso dirti che non è "vera" felicità o serenità, ammesso che ci diamo dei parametri per misurare la felicità e la serenità.

Sicuramente nel momento in cui non mi è stata più bene la situazione, oltre un livello accettabile, è iniziato il percorso di messa in discussione. Poi, come in tutte le attività della vita, ci sono sicuramente alti e bassi: i periodi in cui si vive più serenamente nelle congregazioni e quelli in cui ci sono le inquisizioni, i periodi anche tuoi nella vita dove sei al top e anche i periodi inquisitori ti scivolano addosso e quelli "down" dove anche il periodo sereno nella congregazione lo vivi male.

Ma per me tutto si riduce a se una cosa è vera o meno. Se è vera, mi faccio stare bene anche gli eventuali sacrifici. Altrimenti non ne ho motivo.

Quindi, vivevo serenamente? Probabilmente no, ma come fai a rendertene conto se è l'unica cosa che conosci? Diciamo che la vivi e basta, senza porti il problema. Diventa "normale" e organizzi la tua vita in base a quella situazione.

È nel momento in cui capisci che c'è l'alternativa, che puoi scegliere, che puoi fare il confronto. Insomma, è difficile da spiegare.
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Messaggio da deliverance1979 »

VictorVonDoom ha scritto:Ma per me tutto si riduce a se una cosa è vera o meno. Se è vera, mi faccio stare bene anche gli eventuali sacrifici. Altrimenti non ne ho motivo.
Ecco, diciamo che hai centrato il punto.
I sacrifici che uno faceva, li compiva in vista di un famoso "Disegno Divino Superiore", che doveva interessare questa religione e il periodo definito "Ultimi Giorni".

Senza questi presupposti, non ha senso nulla.
Andare in servizio di campo, alle adunanze, adeguarsi ai comportamenti teocratici che vietano o limitano moltissime attività, aspirazioni o ambizioni lecite, ma considerate sconvenienti o vietate dall'interpretazione biblica del Corpo Direttivo.

Forse però, il problema è il nostro che ci siamo posti tutte queste domande.
Moltissimi TDG, vivono la loro religiosità con un'ignoranza disarmante.
E penso che l'infelicità derivi anche dalle cose che si comprendono dover rinunciare.
Logico che se non hai passioni, ambizioni ed interessi che cozzano con la teocrazia, essere TDG non è di nessun problema.

Se domenica pomeriggio non hai null'altro da fare, presenziare all'adunanza è un modo per ammazzare il tempo, ma se hai mille altri interessi o passioni, quello è realmente tempo perso.
La percezione dell'importanza dell'adunanza (ma potremmo dirlo di tutte le altre attività teocratiche), è il pathos catartico da "Ultimi Giorni" che la WTS dispensa a tutti i suoi appartenenti.
Ma togli l'urgenza della fine del mondo imminente, e noterai che tali attività sono appunto, una perdita di tempo.

Chi capisce questo, ha capito appunto la verità su questa religione.
Lo step successivo è decidere se abbandonare tale culto e vivere la propria vita ricostruendosela da zero, oppure se rimanere lì dentro, sotto il ricatto dell'ostracismo, e fare buon viso a cattivo gioco.
Ma ormai il coccio si è rotto.
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