CAUSE LEGALI E TDG

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Vincy
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CAUSE LEGALI E TDG

Messaggio da Vincy »

La Torre di Guardia del 15 luglio 1975, pagine 447 e 448: (le sottolineature sono mie per indicare le frasi su cui argomentare maggiormente, viste le recenti discussioni, e le frasi entro le parentesi quadre sono miei interventi):

Domande dai lettori

● Le parole di Paolo in I Corinti 6:1-7 significano forse che il cristiano non dovrebbe in nessuna circostanza portare in tribunale una causa in cui è coinvolto un conservo credente? — U.S.A.
L’ispirata ammonizione dell’apostolo Paolo dice: “Osa alcuno di voi che ha una causa contro un altro andare alla corte, dinanzi a uomini ingiusti, e non dinanzi ai santi? O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev’esser giudicato da voi, non siete voi in grado di dibattere cose di minima importanza? Non sapete che noi giudicheremo gli angeli? Perché, dunque, non questioni di questa vita? Se dunque avete questioni di questa vita da dibattere, ponete come giudici gli uomini disprezzati nella congregazione? Parlo per farvi vergogna. È vero che non vi è fra voi un uomo saggio che possa giudicare tra i suoi fratelli, ma un fratello va in corte con un fratello, e ciò dinanzi agli increduli? Realmente, dunque, significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi l’uno con l’altro. Perché non vi lasciate piuttosto fare un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare?” — 1 Cor. 6:1-7.
Qui Paolo mostrava ai cristiani corinti l’incoerenza di portare dinanzi ai tribunali secolari le dispute fra cristiani. I giudici erano uomini che non erano governati dagli elevati princìpi della legge di Dio e la cui coscienza non era addestrata mediante lo studio della sua Parola. Poiché a quel tempo molti giudici erano corrotti e accettavano regali, i cristiani avevano poche ragioni di credere che il loro giudizio fosse giusto. Paolo si riferì a loro chiamandoli “uomini ingiusti”. Se i cristiani portavano le loro dispute dinanzi a tali uomini, ‘ponevano come giudici’ uomini che la congregazione disprezzava perché privi d’integrità.
Inoltre, presentando le questioni a increduli perché emanassero un giudizio, dicevano, in effetti, che nella congregazione nessuno aveva la saggezza per giudicare “questioni di questa vita” fra i cristiani. Questo era del tutto incompatibile col fatto che i cristiani unti dallo spirito come celesti governanti associati al celeste Gesù Cristo avrebbero giudicato non solo gli uomini, ma anche gli angeli. E trascinando conservi credenti dinanzi a giudici pagani, avrebbero recato grande biasimo sul nome di Dio. Poiché gli estranei sarebbero stati indotti a credere che i cristiani non erano diversi dagli altri non essendo in grado di appianare le divergenze, gli interessi della vera adorazione ne avrebbero sofferto. Sarebbe stato molto meglio che i singoli cristiani accettassero una perdita personale piuttosto che danneggiare l’intera congregazione rendendo di pubblico dominio le loro dispute.
In vista di quanto precede, andrebbero oggi i dedicati cristiani dinanzi a tribunali secolari se questo danneggiasse il progresso della vera adorazione o la presentasse sotto falsa luce agli occhi degli estranei? No. Naturalmente, come tutte le altre persone, i veri cristiani sono ancora imperfetti. Fanno sbagli, e sorgono problemi in relazione ad affari commerciali e cose simili. Ma le divergenze di questa natura dovrebbero essere appianate entro la congregazione, poiché la Parola di Dio fornisce le norme necessarie e nella congregazione ci sono uomini che hanno buone basi nella Bibbia.
Comunque, il cristiano che si rifiuta di correggere un grave torto quando gli è reso chiaro dagli anziani che prestano servizio nella congregazione in funzione giudiziaria sarà espulso. Questo è in armonia con le parole di Gesù: “Se non ascolta neanche la congregazione, ti sia come un uomo delle nazioni e un esattore di tasse”. (Matt. 18:17) Pertanto, se uno, ad esempio, defrauda il suo fratello cristiano o non provvede materialmente a sua moglie e ai suoi figli si troverà infine fuori della congregazione se non si pente. — 1 Tim. 5:8.

[Prima la cosa deve essere giudicata dagli anziani. Solo dopo che la persona viene disassociata si potrebbe pensare se intentare una causa legale o meno, come si nota dalle parole successive, ma anche in questo caso, anche se la persona è disassociata la cosa principale è il buon nome della congregazione che in pratica impedisce di intentare la causa.Vincy]

La parte lesa potrà quindi decidere se intentare un’azione legale nel tentativo di costringere il colpevole, ora disassociato, a correggere la situazione. Naturalmente, la parte lesa vorrà considerare se valga la pena di spendere tempo e denaro e se non si getterà ancora il discredito sulla congregazione portando all’attenzione del pubblico le azioni di uno dei suoi ex membri. Se il cristiano che ha subìto il torto ritiene coscienziosamente che il nome di Dio non sarà vituperato e che l’azione legale è senz’altro necessaria, egli non agisce necessariamente contro lo spirito del consiglio di Paolo portando in tribunale uno che non fa più parte della congregazione cristiana. Geova Dio ha permesso all’autorità secolare di servire come suo strumento per processare e condannare i trasgressori della legge, e in questo caso chi ha subìto il torto si vale dell’assistenza legale dopo aver esaurito i mezzi di far correggere il torto entro la congregazione. — Rom. 13:3, 4.

[Ecco qua: se la persona ritiene coscienziosamente che il nome di Dio non verrà vituperato! E gli anziani faranno leva sulla coscienza individuale per evitare che si faccia causa, soprattutto su una questione a livello nazionale o mondiale. Inoltre subdolamente subito dopo si usa la stessa espressione "coscienziosamente" per indicare o limitare le circostanze in cui si può intentare causa a quelle qui espresse. Notiamo. Vincy.]

Ci possono anche essere occasioni in cui fratelli cristiani riterranno coscienziosamente di poter andare in tribunale con conservi credenti. Questo può avvenire per ottenere il risarcimento da una compagnia di assicurazioni. In alcuni paesi la legge può specificare che alcune cose devono essere risolte in tribunale, come nei casi di testamenti che devono essere omologati dai tribunali.

[Perché in questi casi è concesso?? Ecco la risposta. Vincy]

Ma questo non crea pubblicità sfavorevole né reca biasimo sulla congregazione. Nello sbrigare tali faccende legali che non influiscono sfavorevolmente sulla congregazione, i cristiani possono farsi guidare da ciò che ritengono meglio nelle circostanze.

[E se uno invece intenta ugualmente una causa nonostante i consigli degli anziani di evitare e risolvere tutto all'interno della congregazione? Ci saranno conseguenze. Notate. Vincy]

Comunque, se qualche componente della congregazione cristiana, indipendentemente dall’effetto che la sua azione può avere sul buon nome della congregazione, non tiene conto dei consigli della Parola di Dio a questo riguardo, questi non è “libero da accusa” come cristiano. Non ha “un’eccellente testimonianza da persone di fuori” della congregazione. (Tito 1:6; 1 Tim. 3:7) Non è certamente un esempio da imitare per altri, per cui questo influirà sui privilegi che potrà ricevere nella congregazione.


E' da notare che questa è proprio la conclusione dell'articolo.
Quindi del tipo: o così o ti togliamo i privilegi.
Questa è la realtà!!


A voi commenti e ulteriori testimonianze di pubblicazioni che confermano quanto sopra. Se qualche ex anziano ha ancora il libro "Pascete..." o appunti su circolari riguardanti l'argomento è pregato di postarle.

Vincy
"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una speranza inutile, riceve come ricompensa una serenità crescente." - Raymond Victor FRANZ.
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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

bravo Vincy...ecco chiarito tutto

praticamente si va in tribunale... solo se c'è da intascare del grano..per il resto... meglio nascondere tutto
Ma questo... solo chi non vuol vedere non lo vede...basta parlare con un tdg qualunque che ti dirà che è possibile omettere la verità a chi non è tenuto a sapere..."io non mento...solamente non dico il vero" :conf:
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

Voglio ancora una carezza dalla mia mamma .............. Roma 1°dicembre 2010

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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

grazie per quanto hai postato, illuminante.
così come
e' stupefacene che si parli solo di questioni di frode e/o comunque finanziarie e non vi sia nessun accenno ad altri, ben più gravi motivi che meriterebbero ricorsi.
cosa bisognerebbe intendere?
che motivi di controversie per ''delitti'' più gravi non esistono?
o che si consiglia ai conservi la stessa ''procedura'' anche per quelli?
gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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Felio

Messaggio da Felio »

opepo ha scritto:bravo Vincy...ecco chiarito tutto

praticamente si va in tribunale... solo se c'è da intascare del grano..per il resto... meglio nascondere tutto
Ma questo... solo chi non vuol vedere non lo vede...basta parlare con un tdg qualunque che ti dirà che è possibile omettere la verità a chi non è tenuto a sapere..."io non mento...solamente non dico il vero" :conf:

No Opepo, non arrivare a conclusioni affrettate, non dimenticare che questo e' un forum di critica verso i TdG e' quindi possibile che alcuni utenti tendano a fornire una versione dei fatti non totalmente esauriente che specie poi se considerata nel contesto immediato potrebbe far sorgere diversi dubbi. Quello che ti e' stato fornito e' corretto ma incompleto. Ti invito a consultare queste ulteriori informazioni.

*** lv pp. 222-223 Come risolvere le controversie nelle questioni d’affari ***

Come risolvere le controversie nelle questioni d’affari

Come riportato in 1 Corinti 6:1-8, l’apostolo Paolo affrontò
l’argomento delle cause giudiziarie tra compagni di fede. Espresse
disappunto per il fatto che alcuni cristiani di Corinto ‘avevano osato
andare in tribunale davanti a uomini ingiusti’. (Versetto 1) Paolo
menzionò dei validi motivi per cui i cristiani dovrebbero risolvere le
controversie nell’ambito della congregazione, invece di citare in
tribunale i propri compagni di fede. Vediamo alcune delle ragioni alla
base di questo consiglio ispirato. Poi menzioneremo qualche situazione
che potrebbe esulare da queste direttive.

Se abbiamo una controversia d’affari con un compagno di fede
cercheremo prima di tutto di risolvere la questione come vuole Geova,
e non a modo nostro. (Proverbi 14:12) Come indicò Gesù, è meglio
appianare subito il contrasto, prima che degeneri. (Matteo 5:23-26)
Purtroppo però alcuni cristiani diventano bellicosi e addirittura
finiscono per rivolgersi ai tribunali secolari. Paolo disse:
“Significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi gli uni
con gli altri”. Perché? Una ragione basilare è che simili situazioni
si ripercuotono negativamente sul buon nome della congregazione e
dell’Iddio che adoriamo. Ecco perché vogliamo riflettere seriamente
sulla domanda posta da Paolo: “Perché non vi lasciate piuttosto fare
un torto?” — Versetto 7.

Paolo inoltre spiegò che Dio ha dato disposizioni eccellenti per
risolvere molte dispute nell’ambito della congregazione. Gli anziani
sono cristiani resi saggi dalla conoscenza delle verità scritturali e,
come afferma Paolo, ‘possono giudicare tra i fratelli’ in “cose di
questa vita”. (Versetti 3-5) Gesù raccomandò tre passi da compiere per
risolvere le controversie relative a errori gravi come la calunnia e
la frode: primo, bisogna cercare di appianare la questione
privatamente solo con i diretti interessati; secondo, se il primo
passo risulta inefficace bisogna coinvolgere uno o due testimoni;
terzo, se anche il secondo passo non dovesse sortire effetti positivi,
si dovrà portare la cosa davanti alla congregazione, rappresentata
dagli anziani. — Matteo 18:15-17.

Non è necessario che gli anziani siano avvocati o uomini d’affari e
non è richiesto che agiscano come tali. Non dettano legge nelle
controversie d’affari tra fratelli. Piuttosto cercano di aiutare le
parti in causa ad applicare le Scritture e a raggiungere
amichevolmente un accordo. Nei casi più complessi forse vorranno
consultare il sorvegliante di circoscrizione o la filiale dei
testimoni di Geova. Tuttavia ci sono situazioni che non rientrano tra
quelle alle quali si applica il consiglio dell’apostolo Paolo. Quali
sono alcune di queste?

In certi casi forse un’azione legale è una semplice formalità o è
necessaria sul piano giuridico per raggiungere un accordo
disinteressato e pacifico. Per esempio, un’azione legale può essere
l’unico modo per ottenere il divorzio o la custodia di un figlio,
quantificare gli alimenti da passare al coniuge, ricevere un
indennizzo assicurativo, essere ammessi tra i creditori in una
procedura fallimentare o convalidare un testamento. Ci sono anche casi
in cui un fratello può ritenere necessario replicare in tribunale per
difendersi nell’ambito di un’azione legale.

Se simili azioni legali vengono intraprese senza litigiosità possono
non violare lo spirito delle parole ispirate di Paolo. In ogni caso,
la santificazione del nome di Geova e la pace e l’unità della
congregazione dovrebbero avere la priorità per il cristiano. Ciò che
contraddistingue i seguaci di Cristo è prima di tutto l’amore, e
“l’amore . . . non cerca i propri interessi”. — 1 Corinti 13:4, 5;
Giovanni 13:34, 35.

[Note in calce]
Potrebbe anche accadere che un cristiano commetta un reato grave ai
danni di un altro, come stupro, aggressione, omicidio o furto di una
certa entità. In tali circostanze non sarebbe contrario alle norme
cristiane denunciare la cosa alle autorità, anche se questo potrebbe
sfociare in una causa o in un procedimento penale.
Per ulteriori informazioni, vedi La Torre di Guardia del 15 marzo
1997, pagine 17-22, e del 15 ottobre 1991, pagine 25-8.
Ultima modifica di Felio il 09/08/2010, 19:46, modificato 2 volte in totale.
Felio

Messaggio da Felio »

Gabriella Prosperi ha scritto:grazie per quanto hai postato, illuminante.
così come
e' stupefacene che si parli solo di questioni di frode e/o comunque finanziarie e non vi sia nessun accenno ad altri, ben più gravi motivi che meriterebbero ricorsi.
cosa bisognerebbe intendere?
che motivi di controversie per ''delitti'' più gravi non esistono?
o che si consiglia ai conservi la stessa ''procedura'' anche per quelli?
gabriella

Parli in questo modo perche' non sei informata. Ho inserito materiale che potrai consultare agilmente in modo da non arrivare ad affrettate conclusioni.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Felio ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto:grazie per quanto hai postato, illuminante.
così come
e' stupefacene che si parli solo di questioni di frode e/o comunque finanziarie e non vi sia nessun accenno ad altri, ben più gravi motivi che meriterebbero ricorsi.
cosa bisognerebbe intendere?
che motivi di controversie per ''delitti'' più gravi non esistono?
o che si consiglia ai conservi la stessa ''procedura'' anche per quelli?
gabriella

Parli in questo modo perche' non sei informata. Ho inserito materiale che potrai consultare agilmente in modo da non arrivare ad affrettate conclusioni.
infatti, come si può dedurre dai punti di domanda, chiedevo chiarimenti.
puoi postare il riferimento?
grazie.
gabriella
Per ulteriori informazioni, vedi La Torre di Guardia del 15 marzo
1997, pagine 17-22, e del 15 ottobre 1991, pagine 25-8.
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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Felio

Messaggio da Felio »

Gabriella Prosperi ha scritto:
Felio ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto:grazie per quanto hai postato, illuminante.
così come
e' stupefacene che si parli solo di questioni di frode e/o comunque finanziarie e non vi sia nessun accenno ad altri, ben più gravi motivi che meriterebbero ricorsi.
cosa bisognerebbe intendere?
che motivi di controversie per ''delitti'' più gravi non esistono?
o che si consiglia ai conservi la stessa ''procedura'' anche per quelli?
gabriella

Parli in questo modo perche' non sei informata. Ho inserito materiale che potrai consultare agilmente in modo da non arrivare ad affrettate conclusioni.
infatti, come si può dedurre dai punti di domanda, chiedevo chiarimenti.
puoi postare il riferimento?
grazie.
gabriella
Per ulteriori informazioni, vedi La Torre di Guardia del 15 marzo
1997, pagine 17-22, e del 15 ottobre 1991, pagine 25-8.

Si', quanto ho riportato sopra e' il libro "Amore di Dio" p.223.

E poi non ditemi che sono un troll :piange:
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Ely
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Messaggio da Ely »

[Note in calce]
Potrebbe anche accadere che un cristiano commetta un reato grave ai
danni di un altro, come stupro, aggressione, omicidio o furto di una
certa entità. In tali circostanze non sarebbe contrario alle norme
cristiane denunciare la cosa alle autorità, anche se questo potrebbe
sfociare in una causa o in un procedimento penale.
Per ulteriori informazioni, vedi La Torre di Guardia del 15 marzo
1997, pagine 17-22, e del 15 ottobre 1991, pagine 25-8.
Sì che sei un troll, dai confessa!

comunque, interessante quel che hai postato anche se però si tratta di una nuova pubblicazione (uscita dopo la mia fuoriuscita dai tdg) e che non avevo ancora mai letto.

Interessante che mettano questa "postilla" importantissima in una "nota in calce" come fosse qualcosa di trascurabile o un provvedimento da prendere con le pinze..

La prassi però, fino all'uscita di questo nuovo libro, era quella postata da Vincy, e lo è ancora, anche se ogni tanto, in qualche punto remoto di qualche pubblicazione, indicano che "in certi casi" è giusto rivolgersi alle autorità..
Ma chissà... forse qualcosa sta cambiando... speriamo!


Ely
Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo ..., di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, ... quasi che il giorno del Signore sia imminente. (II Tess. 2,1-2)

Mia presentazione: http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... 370991&p=1" onclick="window.open(this.href);return false;
Felio

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Ely ha scritto:
[Note in calce]
Potrebbe anche accadere che un cristiano commetta un reato grave ai
danni di un altro, come stupro, aggressione, omicidio o furto di una
certa entità. In tali circostanze non sarebbe contrario alle norme
cristiane denunciare la cosa alle autorità, anche se questo potrebbe
sfociare in una causa o in un procedimento penale.
Per ulteriori informazioni, vedi La Torre di Guardia del 15 marzo
1997, pagine 17-22, e del 15 ottobre 1991, pagine 25-8.
Sì che sei un troll, dai confessa!

comunque, interessante quel che hai postato anche se però si tratta di una nuova pubblicazione (uscita dopo la mia fuoriuscita dai tdg) e che non avevo ancora mai letto.

Interessante che mettano questa "postilla" importantissima in una "nota in calce" come fosse qualcosa di trascurabile o un provvedimento da prendere con le pinze..

La prassi però, fino all'uscita di questo nuovo libro, era quella postata da Vincy, e lo è ancora, anche se ogni tanto, in qualche punto remoto di qualche pubblicazione, indicano che "in certi casi" è giusto rivolgersi alle autorità..
Ma chissà... forse qualcosa sta cambiando... speriamo!


Ely


No, assolutamente, i casi di grave delitto non sono mai rientrati nel principio biblico del non "farsi giudicare da quelli di fuori"
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Dnick
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Messaggio da Dnick »

Vincy ha scritto:L’ispirata ammonizione dell’apostolo Paolo dice: “Osa alcuno di voi che ha una causa contro un altro andare alla corte, dinanzi a uomini ingiusti, e non dinanzi ai santi? O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev’esser giudicato da voi, non siete voi in grado di dibattere cose di minima importanza? Non sapete che noi giudicheremo gli angeli? Perché, dunque, non questioni di questa vita? Se dunque avete questioni di questa vita da dibattere, ponete come giudici gli uomini disprezzati nella congregazione? Parlo per farvi vergogna
Quindi delucidatemi Paolo asserisce che i santi giudicheranno il mondo e gli Angeli
I tdg si giudicano tra loro solo per questioni più irrisorie mentre per
i peccati più gravi devono rimettere il giudizio nelle autorità del mondo (perchè non ne hanno capacità ?
non hanno le galere ? o mancano di attrezzi atti alla tortura e mezzi per giudicare ?)
se c'è un caso di pedofilia e non ci sono 2 testimoni i tdg indagano
per scoprire la verità ?
si avvalgono deigli agenti segreti o hanno nelle loro file persone che ricoprono
questo compito? Sono ignorante se un tdg mi delucida

i conti non tornano
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Bè noi le note in calce delle torre di guardia che approfondiscono il punto le aspettiamo.......

E secondariamente, nonostante tutti questi adattamenti e rappezzamenti........il metodo della WTS è quello di lavare i panni sporchi in casa il più possibile..........non dico che questo sia stupido.....perchè tutte le religioni ed organizzazioni di un certo livello fanno cosi......

Però è una palese dimostrazione che la WTS di divino non ha niente ed è uguale a tutte le altre religioni ed organinzzazioni........altro che unica ed approvata da Dio....lavata e purificata dal 1919..... :boh: :conf:

Questa è la dimostrazione che il cristianesimo geovista è solo un'utopia irrealizzabile e che il fantastico nuovo mondo è sempre più lontano ogni anno che passa....... :strettamano:
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
Johann Wolfgang von Goethe

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Felio

Messaggio da Felio »

Dnick ha scritto:
Vincy ha scritto:L’ispirata ammonizione dell’apostolo Paolo dice: “Osa alcuno di voi che ha una causa contro un altro andare alla corte, dinanzi a uomini ingiusti, e non dinanzi ai santi? O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev’esser giudicato da voi, non siete voi in grado di dibattere cose di minima importanza? Non sapete che noi giudicheremo gli angeli? Perché, dunque, non questioni di questa vita? Se dunque avete questioni di questa vita da dibattere, ponete come giudici gli uomini disprezzati nella congregazione? Parlo per farvi vergogna
Quindi delucidatemi Paolo asserisce che i santi giudicheranno il mondo e gli Angeli
I tdg si giudicano tra loro solo per questioni più irrisorie mentre per
i peccati più gravi devono rimettere il giudizio nelle autorità del mondo (perchè non ne hanno capacità ?
non hanno le galere ? o mancano di attrezzi atti alla tortura e mezzi per giudicare ?)
se c'è un caso di pedofilia e non ci sono 2 testimoni i tdg indagano
per scoprire la verità ?
si avvalgono deigli agenti segreti o hanno nelle loro file persone che ricoprono
questo compito? Sono ignorante se un tdg mi delucida

i conti non tornano

E' una questione di metodo, l'analisi critica e' un lato della medaglia, legittimo, ma non il solo.
I reati gravi come spiega l'articolo non rientrano nel principio spiegato da Paolo, tu ti chiedi il perche'... beh... a dire il vero non lo so, ma sono contento che sia cosi'.

A dire ilvero trovo abbastanza assurda anche la raccomandazione paolina, giudicarsi tra noi, ma no dai...

cmq e' bene informare tutti i lettori che anche per i casi in cui la colpa e' considerata minore e' pieno diritto del TDG rivolgersi ai tribunali, qualunque sia l'entita' del danno, l'unica conseguenza sara' la perdita di certi privilegi in quanto "non piu' esemplari" ma a parte questo dettaglio / e nonostante la stramaledetta raccomandazione di Paolo / un TDG puo' tranquillamente portarne un altro in tribunale e restare comunque TDG.
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

E' vero quello che dici tu felio....però se analizzi attentamente la sottile psicologia...chi perde un privilegio sta facendo qualcosa di disdicevole e non è un esempio.....

Ora...per un retaggio anglosassone o di altra cultura questo potrebbe essere un dettaglio, ma per una cultura cattolico-latina, questa è considerata una punizione ed un disonore.......

Quindi la pressione psicologica c'è.....

per carità, se si crede in quello che si sta facendo si butta nel cesso reputazione, sensi di colpa o pensieri altrui se la battaglia che si sta portando avanti ha un senso......

però capirai benissimo che questo sistema incoraggia più l'omertà ed il coprire anzichè la libera espressione......unisci a questo sistema un eventuale corpo degli anziani o sorvegliante particolarmente bigotto e capirai benissimo cosa può uscirne fuori......

Ricorda che molti anziani hanno fatto carriera nei TDG perchè nel mondo non valgono vermanete niente......e tolto quel loro privilegio sarebbero delle nullità.....di conseguenza si atterranno alle regole in maniera impeccabile, difendendo con le unghie e con i denti quella nomina che da loro momenti di gloria e plauso alle adunanze ed anche alle assemblee....fregandosene altamente delle problematiche altrui...... :strettamano:
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
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Messaggio da Vincy »

Felio ha scritto: *** lv pp. 222-223 Come risolvere le controversie nelle questioni d’affari ***

Come risolvere le controversie nelle questioni d’affari

Come riportato in 1 Corinti 6:1-8, l’apostolo Paolo affrontò
l’argomento delle cause giudiziarie tra compagni di fede. Espresse
disappunto per il fatto che alcuni cristiani di Corinto ‘avevano osato
andare in tribunale davanti a uomini ingiusti’. (Versetto 1) Paolo
menzionò dei validi motivi per cui i cristiani dovrebbero risolvere le
controversie nell’ambito della congregazione, invece di citare in
tribunale i propri compagni di fede. Vediamo alcune delle ragioni alla
base di questo consiglio ispirato. Poi menzioneremo qualche situazione
che potrebbe esulare da queste direttive.

Se abbiamo una controversia d’affari con un compagno di fede
cercheremo prima di tutto di risolvere la questione come vuole Geova,
e non a modo nostro. (Proverbi 14:12) Come indicò Gesù, è meglio
appianare subito il contrasto, prima che degeneri. (Matteo 5:23-26)
Purtroppo però alcuni cristiani diventano bellicosi e addirittura
finiscono per rivolgersi ai tribunali secolari. Paolo disse:
“Significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi gli uni
con gli altri”. Perché? Una ragione basilare è che simili situazioni
si ripercuotono negativamente sul buon nome della congregazione e
dell’Iddio che adoriamo. Ecco perché vogliamo riflettere seriamente
sulla domanda posta da Paolo: “Perché non vi lasciate piuttosto fare
un torto?” — Versetto 7.

Paolo inoltre spiegò che Dio ha dato disposizioni eccellenti per
risolvere molte dispute nell’ambito della congregazione. Gli anziani
sono cristiani resi saggi dalla conoscenza delle verità scritturali e,
come afferma Paolo, ‘possono giudicare tra i fratelli’ in “cose di
questa vita”. (Versetti 3-5) Gesù raccomandò tre passi da compiere per
risolvere le controversie relative a errori gravi come la calunnia e
la frode: primo, bisogna cercare di appianare la questione
privatamente solo con i diretti interessati; secondo, se il primo
passo risulta inefficace bisogna coinvolgere uno o due testimoni;
terzo, se anche il secondo passo non dovesse sortire effetti positivi,
si dovrà portare la cosa davanti alla congregazione, rappresentata
dagli anziani. — Matteo 18:15-17.

Non è necessario che gli anziani siano avvocati o uomini d’affari e
non è richiesto che agiscano come tali. Non dettano legge nelle
controversie d’affari tra fratelli. Piuttosto cercano di aiutare le
parti in causa ad applicare le Scritture e a raggiungere
amichevolmente un accordo. Nei casi più complessi forse vorranno
consultare il sorvegliante di circoscrizione o la filiale dei
testimoni di Geova. Tuttavia ci sono situazioni che non rientrano tra
quelle alle quali si applica il consiglio dell’apostolo Paolo. Quali
sono alcune di queste?

In certi casi forse un’azione legale è una semplice formalità o è
necessaria sul piano giuridico per raggiungere un accordo
disinteressato e pacifico. Per esempio, un’azione legale può essere
l’unico modo per ottenere il divorzio o la custodia di un figlio,
quantificare gli alimenti da passare al coniuge, ricevere un
indennizzo assicurativo, essere ammessi tra i creditori in una
procedura fallimentare o convalidare un testamento. Ci sono anche casi
in cui un fratello può ritenere necessario replicare in tribunale per
difendersi nell’ambito di un’azione legale.

Se simili azioni legali vengono intraprese senza litigiosità possono
non violare lo spirito delle parole ispirate di Paolo. In ogni caso,
la santificazione del nome di Geova e la pace e l’unità della
congregazione dovrebbero avere la priorità per il cristiano. Ciò che
contraddistingue i seguaci di Cristo è prima di tutto l’amore, e
“l’amore . . . non cerca i propri interessi”. — 1 Corinti 13:4, 5;
Giovanni 13:34, 35.

[Note in calce]
Potrebbe anche accadere che un cristiano commetta un reato grave ai
danni di un altro, come stupro, aggressione, omicidio o furto di una
certa entità. In tali circostanze non sarebbe contrario alle norme
cristiane denunciare la cosa alle autorità, anche se questo potrebbe
sfociare in una causa o in un procedimento penale.
Per ulteriori informazioni, vedi La Torre di Guardia del 15 marzo
1997, pagine 17-22, e del 15 ottobre 1991, pagine 25-8.
[/quote]

Or dunque, da dove iniziare caro Felio?
Diciamo che la nota in calce della rivista è davvero illuminante ma non hai saputo leggerla se non in senso univoco e di difesa incondizionata del Corpo Direttivo.

La frase prima della nota in calce specifica:
In ogni caso, la santificazione del nome di Geova e la pace e l’unità della congregazione dovrebbero avere la priorità per il cristiano

Premesso ciò proseguiamo:
1) Innanzitutto, dire che "non sarebbe contrario alle norme cristiane denunciare la cosa alle autorità", che frase è?
Si usa il condizionale e quindi non stabilisce una norma da attuare ma una semplice possibilità.
Inoltre dire che qualcosa non sarebbe contraria non significa neppure che sarebbe favorevole o vantaggiosa. (Ci sono azioni non contrarie alle Scritture ma neppure vantaggiose a motivo della coscienza di altri o delle conseguenze ecc ecc. "è lecita ma non vantaggiosa", per usare le parole dell'apostolo Paolo).
Inoltre dire che non sarebbe contrario alle norme cristiane significa che non si trasgrediscono delle leggi specifiche che porterebbero alla disassociazione. Ma si possono pur sempre ravvisare dei princìpi biblici che indicano di fare diversamente.
Come dire: se denunci non trasgredisci delle norme o leggi, però i princìpi biblici ti indicano che è vantaggioso farlo?? Questo è il ragionamento che comunque resta valido e non fa cambiare nulla nella sostanza.

2) Continuando il ragionamento, e a conferma, la nota in calce indica che si devono vedere le altre due riviste per ulteriori informazioni. Questo significa due cose:
a) Quelle Torre di Guardia vengono confermate come valide.
b) Quelle Torre di Guardia danno il senso della nota in calce. O in altre parole la nota in calce deve essere intesa e vista nel suo significato più profondo in base alle Torre di Guardia citate.

Allora andiamo a vedere la nota in calce alla luce delle torre di guardia citate che devono indicarci il senso della nota in calce stessa.

La Torre di Guadia del 15-3-1997, pagg. 17:22: (le sottolineature sono mie per evidenziare le parti che più sono relative alla discussione):
Il discernimento vi salvaguardi
......
Che dire se c’è stata frode?
16 Il discernimento ci aiuta a capire che non tutti gli investimenti sono redditizi. Tuttavia, che dire se c’è stata frode? Frode significa “inganno, raggiro o travisamento della verità intesi a indurre qualcuno a cedere qualcosa di valore che gli appartiene o a rinunciare a un diritto legale”. Gesù Cristo indicò i passi che si possono fare quando si pensa di essere stati frodati da un compagno di fede. Secondo Matteo 18:15-17, Gesù disse: “Se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. Ma se non ascolta, prendi con te uno o due altri, affinché per bocca di due o tre testimoni sia stabilita ogni questione. Se non li ascolta, parla alla congregazione. Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. L’illustrazione che Gesù fece successivamente indica che i peccati a cui si riferiva erano quelli relativi a questioni di denaro, inclusa la frode. — Matteo 18:23-35.
17 Naturalmente non ci sarebbe nessun motivo scritturale per fare i passi indicati in Matteo 18:15-17 se non ci fosse la prova o almeno un’indicazione che c’è stata frode. Che fare, però, se uno che si professa cristiano ci ha effettivamente defraudati? Il discernimento può salvaguardarci dal compiere un’azione che potrebbe mettere in cattiva luce la congregazione. Paolo consigliò ai conservi cristiani di lasciarsi fare un torto e persino defraudare piuttosto che portare un fratello in tribunale. — 1 Corinti 6:7.
18 I nostri veri fratelli e sorelle non sono ‘pieni di frode e di furfanteria’, come lo era lo stregone Bar-Gesù. (Atti 13:6-12) Perciò bisogna usare discernimento quando si perde denaro in attività commerciali nelle quali sono coinvolti compagni di fede. Se pensiamo di adire le vie legali, dovremmo considerare gli effetti che questo potrebbe avere su di noi personalmente, sull’altra persona o sulle altre persone, sulla congregazione e sugli estranei. Cercare di ottenere un risarcimento potrebbe farci perdere una gran quantità di tempo, di energie e di altre risorse. L’unico risultato potrebbe essere quello di arricchire avvocati e periti. Purtroppo alcuni cristiani hanno sacrificato privilegi teocratici perché si sono fatti prendere eccessivamente da queste cose. Se ci facessimo distogliere in questo modo, Satana gongolerebbe, ma noi vogliamo rallegrare il cuore di Geova. (Proverbi 27:11) Se invece accettiamo la perdita, potremmo evitare dispiaceri e risparmiare tanto tempo sia noi che gli anziani. Ciò contribuirà a preservare la pace della congregazione e ci consentirà di continuare a cercare prima il Regno.
Discernimento e decisioni
19 Prendere decisioni in questioni finanziarie o commerciali può essere molto stressante. Ma il discernimento spirituale può aiutarci a soppesare i vari fattori e a prendere decisioni sagge. Inoltre confidando in Geova in preghiera possiamo ottenere “la pace di Dio”. (Filippesi 4:6, 7) Essa è una calma e una tranquillità che nasce dall’avere una stretta relazione personale con Geova. E certamente tale pace può aiutarci a mantenere l’equilibrio quando ci troviamo di fronte a una decisione difficile.
20 Vogliamo essere determinati a non permettere che controversie dovute agli affari turbino la nostra pace o quella della congregazione. Dobbiamo ricordare che la congregazione cristiana opera per assisterci spiritualmente: non è un centro di attività commerciali. Le questioni d’affari dovrebbero essere sempre tenute separate dalle attività di congregazione. Dobbiamo usare discernimento e cautela quando ci imbarchiamo in imprese commerciali rischiose. E vogliamo mantenere sempre un punto di vista equilibrato circa le questioni d’affari, cercando prima gli interessi del Regno. Se un’attività commerciale a cui partecipano nostri conservi dovesse andare male, sforziamoci di fare ciò che è meglio per tutti gli interessati.
21 Anziché preoccuparci eccessivamente di questioni finanziarie e di altre cose meno importanti, vorremo tutti inclinare il cuore al discernimento, chiedere in preghiera la guida di Dio e mettere al primo posto gli interessi del Regno. In armonia con la preghiera di Paolo, ‘il nostro amore abbondi sempre più in accurata conoscenza e pieno discernimento affinché ci accertiamo delle cose più importanti e non facciamo inciampare altri’ né noi stessi.
Ora che Cristo è insediato come Re sul suo trono celeste, cerchiamo di dimostrare discernimento spirituale in ogni aspetto della vita. E ci sia consentito di essere “pieni del giusto frutto, che è per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio”, il Sovrano Signore Geova. — Filippesi 1:9-11.


La Torre di Guardia del 15 ottobre 1991, pagg. 25-28:

Prestare denaro ad altri cristiani
PEDRO e Carlos erano buoni amici. Erano entrambi cristiani, e le loro famiglie si frequentavano spesso. Così, quando Carlos ebbe bisogno di denaro per motivi di affari, Pedro non esitò a offrirsi di prestarglielo. “Visto che eravamo buoni amici”, spiega Pedro, “non avevo nulla in contrario”.
Tuttavia, dopo soli due mesi Carlos fece fallimento, e smise di restituire il denaro. Pedro venne a sapere, con sua sorpresa, che Carlos aveva usato buona parte del denaro preso in prestito per pagare debiti non legati al suo lavoro e per pagarsi dei lussi. La faccenda non si risolse in maniera tale da soddisfare Pedro nemmeno dopo un anno di visite e di lettere. Esasperato, Pedro si rivolse alle autorità e fece gettare in prigione Carlos, il suo amico e fratello cristiano. Era la cosa giusta da fare? Vediamo.
Molte amicizie, in tutto il mondo, si rovinano a causa di disaccordi e malintesi relativi a prestiti di denaro. A volte questo può essere motivo di discordia persino fra cristiani. In molti paesi è difficile ottenere un prestito bancario, per cui è normale che chi ha bisogno di un finanziamento lo chieda ad amici e parenti. Tuttavia, la triste esperienza di Pedro e Carlos dimostra che, a meno che sia chi presta che chi prende a prestito non seguano attentamente i princìpi biblici, possono sorgere grossi problemi. Qual è, dunque, il giusto modo di comportarsi quando un cristiano chiede un prestito ad un altro cristiano?
Calcolare la spesa prima di prendere a prestito
La Bibbia scoraggia il fare debiti non necessari. “Non siate debitori di nulla a nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri”, esorta l’apostolo Paolo. (Romani 13:8) Perciò, prima di contrarre un debito calcolate la spesa che questo comporterà. (Confronta Luca 14:28). Avete davvero bisogno di prendere a prestito del denaro? Vi serve per guadagnarvi da vivere così da aver cura della vostra famiglia? (1 Timoteo 5:8) Oppure fra le motivazioni vi è una certa misura di avidità, forse il desiderio di vivere in maniera più lussuosa? — 1 Timoteo 6:9, 10.
Un altro fattore importante è valutare se contrarre dei debiti vi costringerà a lavorare di più e forse a trascurare le adunanze e il servizio di campo. Inoltre, potete davvero permettervi di rischiare denaro altrui? E se l’affare o l’impresa fallisse? Ricordate che “il malvagio prende a prestito e non ripaga”. — Salmo 37:21.
‘Dire la verità’ a chi presta
Dopo aver preso in considerazione tali fattori potreste ancora ritenere di avere bisogno di un prestito per motivi di affari. Se tale prestito non si può ottenere da fonti secolari, non è necessariamente sbagliato chiederlo a un altro cristiano, poiché è normale rivolgersi agli amici nei momenti del bisogno, come traspare dalle parole di Gesù in Luca 11:5. Tuttavia bisogna sforzarsi di ‘dire la verità’. (Efesini 4:25) Spiegate onestamente tutti i fattori in gioco, compresi i rischi, anche quelli che potrebbero sembrare remoti. E non offendetevi se chi sperate vi presti il denaro vi fa molte domande specifiche per essere sicuro di capire bene la situazione.
Significherebbe dire la verità prendere a prestito del denaro per un motivo e poi usarlo per un altro scopo? Niente affatto. Un banchiere che vive in un paese latino-americano spiega che in un caso del genere “una banca annullerebbe il vostro credito e, se non pagaste il vostro debito immediatamente, si procurerebbe un mandato del tribunale per confiscare i vostri beni”. Se si presta del denaro in base al presupposto che esso aumenterà i profitti di un affare, usarlo per un altro scopo in effetti priva chi lo presta della garanzia che il prestito possa essere restituito. È vero che forse non si temono azioni legali quando si chiede un prestito a un altro cristiano. Nondimeno, “chi prende a prestito è servitore dell’uomo che fa il prestito”, e ha l’obbligo di essere onesto con lui. — Proverbi 22:7.
Applicare la regola aurea negli affari
Gesù disse: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro”. (Matteo 7:12) Com’è importante che questa regola prevalga quando si trattano affari con un compagno di fede! Ad esempio, cosa fareste se un fratello si rifiutasse di concedervi un prestito? Riterreste che la vostra amicizia è stata tradita? Oppure rispettereste il suo diritto di declinare la vostra offerta, comprendendo che può aver bisogno di quel denaro, o che può ritenere i rischi più gravi di quanto non li riteniate voi? In tutta onestà, egli può dubitare della vostra capacità di amministrare bene il denaro. In tal caso, il suo rifiuto potrebbe benissimo essere sia saggio che amorevole. — Proverbi 27:6.
Se un amico acconsente a prestarvi del denaro, i particolari dovrebbero essere messi per iscritto per filo e per segno, compreso l’ammontare del prestito, l’uso che si farà del denaro, quali beni fanno da garanzia per il prestito, e come e quando il prestito sarà restituito. In alcuni casi è saggio addirittura far redigere o controllare il contratto da un avvocato, e farlo archiviare presso le autorità. In ogni caso, una volta che un accordo è stato firmato, “la vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No”. (Matteo 5:37) Non approfittate della disponibilità del vostro amico mancando di prendere il vostro impegno nei suoi confronti con la stessa serietà con cui lo prendereste se aveste a che fare con una banca.
Cautela da parte di chi presta
E se vi viene chiesto un prestito? Molto dipenderà dalle circostanze. Ad esempio, un cristiano, pur non avendo alcuna colpa, può subire un dissesto finanziario. Se ne avete la possibilità, l’amore cristiano vi spingerà a ‘dargli le cose necessarie al corpo’. — Giacomo 2:15, 16.
Come sarebbe poco amorevole approfittarsi delle difficoltà di un fratello esigendo un interesse in un caso del genere! Gesù esortò: “Continuate ad amare i vostri nemici e a fare il bene e a prestare senza interesse, senza sperare nulla in cambio”. — Luca 6:35; confronta Levitico 25:35-38.
Ma che dire se vi viene chiesto semplicemente di finanziare un’impresa commerciale o di garantire un prestito? In genere, è meglio considerare questi casi come investimenti finanziari. La Bibbia esorta chiaramente alla cautela, dicendo: “Non essere fra quelli che danno strette di mano, fra quelli che si fanno garanti per i prestiti”. — Proverbi 22:26.
Stando così le cose, dovete decidere prima di tutto se potete davvero permettervi di investire quel denaro. Vi trovereste sul lastrico se l’affare andasse male o se il vostro debitore non fosse in grado di restituire il denaro in tempo? Se potete permettervi di concedere il prestito e sono previsti degli utili, anche voi avete il diritto di partecipare ad essi chiedendo un ragionevole interesse per il denaro che prestate. (Confronta Luca 19:22, 23). Proverbi 14:15 avverte: “Chiunque è inesperto ripone fede in ogni parola, ma l’accorto considera i suoi passi”. Alcuni uomini d’affari normalmente avveduti si sono comportati in maniera avventata nello stipulare affari con altri cristiani. Il miraggio di interessi elevati ha indotto alcuni a fare investimenti avventati che hanno fatto perdere loro sia il denaro che l’amicizia di altri cristiani.
È interessante notare che spesso le banche prendono in considerazione tre fattori per stabilire quanto può essere rischioso concedere un prestito: (1) Il carattere di chi chiede il prestito, (2) la sua capacità di restituirlo e (3) la situazione prevalente nel settore in cui opera. Non dimostrereste saggezza facendo una valutazione simile prima di decidere se prestare o no il vostro sudato denaro a qualcuno? — Proverbi 3:21.
Ad esempio, che reputazione ha il fratello che vi chiede il denaro? È conosciuto come una persona fidata e responsabile oppure come una persona avventata e volubile? (Confronta 1 Timoteo 3:7). Se desidera espandere la sua attività, ha avuto successo finora? (Luca 16:10) In caso contrario, può essere più utile offrirgli aiuto pratico per gestire il denaro che prestargli denaro che potrebbe usare male.
Un altro fattore di cui tener conto è la capacità che il fratello ha di restituire il prestito. Quanto guadagna? Quanti debiti ha? È solo ragionevole che sia schietto con voi. Nondimeno, l’amore cristiano deve ancora prevalere. Ad esempio, potreste voler garantire il prestito con i beni alienabili del fratello. La Legge mosaica non ammetteva che, per garantire un prestito, ci si impossessasse dei mezzi di sostentamento o dei beni fondamentali di un uomo. (Deuteronomio 24:6, 10-12) Pertanto, un fratello sudamericano, un uomo d’affari, dice che lui presta ai fratelli al massimo la metà del valore dei loro beni alienabili. “E non considero beni alienabili gli attrezzi di lavoro o la casa”, spiega. “Di certo non vorrei gettare sulla strada il mio fratello e portargli via la casa per riavere il mio denaro”.
Infine dovreste considerare in maniera realistica qual è la situazione economica generale nella vostra zona. Viviamo negli “ultimi giorni”, e gli uomini sono “amanti del denaro, . . . traditori”. (2 Timoteo 3:1-4) Anche se il vostro amico e fratello può essere onesto, i suoi soci, i suoi dipendenti e i suoi clienti potrebbero non esserlo. Essendo cristiano, egli non può ricorrere alla corruzione e alla menzogna, tattiche che i suoi concorrenti possono usare a loro vantaggio. Bisogna anche tener conto dei danni dovuti al ‘tempo e all’avvenimento imprevisto’. (Ecclesiaste 9:11) Il valore della merce può calare bruscamente. L’inflazione galoppante può mandare in rovina un’attività oppure togliere ogni valore al vostro prestito. Anche furti, incidenti, vandalismo e ingiustizie sono spiacevoli realtà del mondo degli affari. Nel prendere la vostra decisione dovreste tener conto di tutti questi aspetti.
Fallimento
A volte, nonostante tutte le precauzioni, un cristiano non è proprio in grado di restituire il denaro preso in prestito. La regola aurea dovrebbe indurlo a tenersi regolarmente in contatto con il suo creditore. Può darsi che per un periodo di tempo sia in grado di fare solo piccoli versamenti. Tuttavia, il cristiano non dovrebbe pensare che questi versamenti simbolici siano una scusa per non fare veri sacrifici allo scopo di ottemperare ai suoi obblighi. (Salmo 15:4) Anche il creditore cristiano ha l’obbligo di mostrare amore. Se ritiene di essere stato frodato può seguire il consiglio di Matteo 18:15-17.
Raramente sarebbe consigliabile coinvolgere le autorità secolari,
come fece Pedro nel caso menzionato all’inizio. L’apostolo Paolo dice: “Osa qualcuno di voi che ha una causa contro un altro andare in tribunale davanti a uomini ingiusti, e non davanti ai santi? . . . È vero che non c’è fra voi un uomo saggio che possa giudicare tra i suoi fratelli, ma un fratello va in tribunale con un fratello, e ciò davanti agli increduli? Realmente, dunque, significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi gli uni con gli altri. Perché non vi lasciate piuttosto fare un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare?” — 1 Corinti 6:1-7.
Ci possono essere alcune situazioni, ad esempio quando sono implicati soci increduli, fornitori del mondo o questioni assicurative, in cui sembra necessario ricorrere a un tribunale secolare o a un organismo governativo per risolvere la questione. Ma nella maggior parte dei casi, il cristiano preferirà rimetterci del denaro piuttosto che far ricadere sulla congregazione il biasimo di portare in tribunale un fratello insolvente.
Nella maggior parte dei casi tali tristi conseguenze si possono evitare. Come? Prima di prestare denaro o di chiedere un prestito a un fratello, siate consapevoli dei rischi che ci potrebbero essere. Esercitate cautela e sapienza. Soprattutto, “tutte le vostre cose”, compresi gli affari, “si facciano con amore”. — 1 Corinti 16:14.
[Note in calce]
I nomi sono stati cambiati.
In alcuni paesi è ancora normale finire in prigione in caso di fallimento o inadempienza nel ripagare un prestito.
Alcuni hanno preso a prestito piccole somme di denaro da molte persone. In tal caso ciascuna di loro, non avendo il quadro completo della situazione, può essere indotta a credere che chi prende a prestito il denaro sarà facilmente in grado di restituirlo.

A TUTTI GLI UTENTI: Ora rileggendo la nota in calce attentamente come spiegato nei punti 1 e 2 e alla luce della frase finale dell'articolo contenente la nota in calce, in più correlata, ampliata e definita dalle Torre di Guardie citate come autorità valida dalla nota in calce stessa, siete convinti che le cose siano come il Felio vuole intendere?
A FELIO: Caro Felio, certo che se tu fossi anziano e non tenessi conto del modo di ragionare del Corpo Direttivo e di come vanno intese e certe frasi e spiegazioni, saresti rimosso in breve tempo. Se non credi che ciò che ho spiegato sia l'intendimento del Corpo Direttivo, scrivi alla Betel o parlane con viaggianti ferrati in materia e che hanno di recente trattato simili questioni.

Vincy.
"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una speranza inutile, riceve come ricompensa una serenità crescente." - Raymond Victor FRANZ.
prays

Messaggio da prays »

Vincy ha scritto:...

A TUTTI GLI UTENTI: Ora rileggendo la nota in calce attentamente come spiegato nei punti 1 e 2 e alla luce della frase finale dell'articolo contenente la nota in calce, in più correlata, ampliata e definita dalle Torre di Guardie citate come autorità valida dalla nota in calce stessa, siete convinti che le cose siano come il Felio vuole intendere?
A FELIO: Caro Felio, certo che se tu fossi anziano e non tenessi conto del modo di ragionare del Corpo Direttivo e di come vanno intese e certe frasi e spiegazioni, saresti rimosso in breve tempo. Se non credi che ciò che ho spiegato sia l'intendimento del Corpo Direttivo, scrivi alla Betel o parlane con viaggianti ferrati in materia e che hanno di recente trattato simili questioni.

Vincy.
Vincy, a me piace come ti esprimi, ma stavolta stai andando proprio fuori strada. La nota in calce dice esattamente come stanno le cose, e i riferimenti delle riviste non sono in relazione alla nota stessa, ma alle informazioni contenute nei paragrafi.
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Messaggio da Vincy »

prays ha scritto:
Vincy ha scritto:...

A TUTTI GLI UTENTI: Ora rileggendo la nota in calce attentamente come spiegato nei punti 1 e 2 e alla luce della frase finale dell'articolo contenente la nota in calce, in più correlata, ampliata e definita dalle Torre di Guardie citate come autorità valida dalla nota in calce stessa, siete convinti che le cose siano come il Felio vuole intendere?
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Vincy.
Vincy, a me piace come ti esprimi, ma stavolta stai andando proprio fuori strada. La nota in calce dice esattamente come stanno le cose, e i riferimenti delle riviste non sono in relazione alla nota stessa, ma alle informazioni contenute nei paragrafi.
Leggi meglio e chiedi ai viaggianti o alla betel e vedrai che nulla è cambiato. Si sconsiglia vivamente di denunciare per evitare che venga infangato il buon nome della congregazione.
La frase della nota in calce è chiara. Rileggi i punti 1 e 2 da me postati.
Scrivi alla betel.
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Vincy ha scritto:
prays ha scritto: Vincy, a me piace come ti esprimi, ma stavolta stai andando proprio fuori strada. La nota in calce dice esattamente come stanno le cose, e i riferimenti delle riviste non sono in relazione alla nota stessa, ma alle informazioni contenute nei paragrafi.
Leggi meglio e chiedi ai viaggianti o alla betel e vedrai che nulla è cambiato. Si sconsiglia vivamente di denunciare per evitare che venga infangato il buon nome della congregazione.
La frase della nota in calce è chiara. Rileggi i punti 1 e 2 da me postati.
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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

Felio ha scritto:[


Si', quanto ho riportato sopra e' il libro "Amore di Dio" p.223.

E poi non ditemi che sono un troll :piange:
Che data porta il libro sopracitato? Grazie

Se non sei un troll ...comunque ti ci sei comportato
Se uno viene a casa mia e dicendomi che ha sete mi chiede un bicchiere d'acqua..poi non è che facendo finta di niente si mette a girarmi per casa e aprirmi i cassetti
E' vero che entrando nel forum hai libero accesso a qualsiasi discussione...ma in questo modo..hai dato adito a pensare che del tuo bisogno di conoscere e confermare eventuali tuoi dubbi te ne fossi già dimenticato anche per il fatto che sei passato subito in cattedra e senza conoscere le persone le hai giudicate (sport preferito dai tdg attivi) per una frase che hanno scritto.
Ora ...avresti fatto più bella figura ..se la tua intenzione era ...ed è ...quella di difendere la wt...presentarti dicendo la verità...in quanto avevi prove che smentiscono quello che qui si afferma (nota che il forum è la punta dell'iceberg...il resto sta tutto nel sito)...ma io ...da quando sono qui... di queste persone non ne ho ancora visto
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

Voglio ancora una carezza dalla mia mamma .............. Roma 1°dicembre 2010

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Marco Piccioni
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Messaggio da Marco Piccioni »

E alle scuole degli anziani danno informazioni verbali non scritte tipo " SCORAGGIATE I FRATELLI NEL DENUNCIARE ALLE AUTORITA LE CONTROVERSIE SCRIVETE ALLA FILIALE E VI DIREMO IL DA FARSI
:quoto100: Quello che scrive jan Hus

Sono ancora in posesso del libro di mio padre ( nonostante dopo pochi giorni dalla sua scomparsa due anziani si presentarono da mia madre per prenderlo) e ci sono moltissimi appunti scritti a mano con alcune procedure aggiuntive su comitati e altre disposizioni, procedure molto importanti.

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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

A parte che ad un certo punto chi ha scritto l'articolo si contraddice alla grande....nel punto applicate la regola aurea negli affari....che senso ha fare accordi scritti, andare da un avvocato se poi nei paragrafi precedenti si scoraggia di fare un'azione del genere e per amore della congregazione è meglio farsi fare un torto..... :conf:

Sono veramente dei geni....in neanche 20 righe si contraddicono..... :boh: :boh: :boh:

O si fa la prassi burocratico-legale perchè se ci sono dei problemi si và fino in fondo.....o si fa la cosa all'italica maniera tra un panino con la porchetta, un bicchiere di vino e una stretta di mano........ :help:

Che minestroni......

e considerate che tutti questi accorgimenti sono presi per questioni economiche....immaginatevi per cose più gravi tipo pedofilia o altro........

anche perchè poi le autorità che indagano faranno delle domande agli anziani.....

Ma da quanto tempo si sapeva del fatto?

Perchè non avete parlato prima....e via dicendo.......

quindi intelligentemente la WTS cerca di stare alla larga da certe problematiche ed è anche comprensibile.......perchè se possibile lo faremmo anche noi dovendo scegliere.....

Però con tutte le molteplici incoerenze che ha all'interno della sua organizzazione la WTS si complica la vita..... :conf:

Da una parte i corpi degli anziani sono tenuti a sapere tutto, a pascere il gregge e bla e bla e bla.....(fino alle più grottesche attuazioni di pedinamenti e fantozziane azioni compiute da baldanzosi corpi degli anziani nei confronti di fratelli poco simpatici) poi però dall'altra parte, lo scoprire determinate situazioni che non possono coesistere con la pace e il buon nome della congregazione se salta fuori qualcosa di scabroso.....portano la WTS ad incoraggiare gli anziani stessi sotto pressioni di betel in primis e sorveglianti in secondis a mettere tutto a tacere.... :boh: :boh:

Unite a tutto questo polpettone il dato di fatto che molti anziani non hanno nè le capacità nè l'intelligenza per gestire questioni cosi gravi e che molte volte si aspetta fantozzianamente la visita del sorvegliante.....(poi alle autorità di cesare chi gli dice che da quando è saltata fuori la vicenda uno ha temporeggiato....oops altri problemi per la congregazione) e cosi facendo si passa dalla padella alla brace....... :strettamano:

PS: Qui stiamo dibattendo come sempre dell'unica religione che è stata approvata da Dio nel 1919 e che è l'unica via per la salvezza del genere umano....che ha lo spirito santo che la guida e che Cristo stesso è il suo capo e soprattutto che ha l'unto rimanente che è la continuazione (miracolosamente mai spiegata :boh: ) dei santi del primo secolo....è si amici miei gli stessi che hanno scritto il nuovo testamento...........ahhh no.....mica pizza e fichi.... :ok:
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
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Mah, sarà...

Messaggio da roberto76 »

Però a me pare che sia "sconsigliato" ai singoli di procedere legalmente in questioni citate sopra, mentre la wtS di Brooklyn ha uno stuolo di avvocati (in USA poi ci sono più avvocati che dipendenti di Mc Donald) e li utilizza ogni volta che vuole vedere rispettati i propri "diritti" per non parlare degli innumerevoli studi legali a supporto di ogni filiale nelle varie nazioni. Personalmente ricordo che nella mia congregazione si ricorreva ai legali della società (mi pare fossero di Roma) per un sacco di cose tipo quando il Comune non voleva dare il terreno per costruire la Sala del Regno in una zona centrale, quando c'erano problemi sulla metratura, quando per risparmiare non volevano seguire tutte le normative sulla sicurezza, sulle barriere architettoniche, sulla toilette per i disabili, sui rumori in cantiere al di fuori dei giorni e degli orari di cui si lamentavano i vicini, per l'attribuzione dei parcheggi nelle zone comuni, per poter cantare dopo le 22, per fare ricorso quando capitava che qualche fratello veniva sottoposto a terapie mediche incompatibili con i princìpi ecc. ecc. quindi se capitava un torto tra i fratelli, bisognava perdonare e uno dei due ci smenava i soldi se non peggio, mentre quando si trattava di assicurarsi dei diritti i quali potevano limitare la "libertà di professione del culto" fioccavano lettere e ricorsi da parte dei legali di Roma. Purtroppo non avendo accesso a dati così personali tenuti in archivio non posso dare prove scritte, ma ricordo perfettamente quando dal podio venivano fatti gli annunci in cui si esponeva il problema e veniva detto di non preoccuparsi in quanto ci avrebbe pensato al più presto lo studio legale della Società. Qui però non s'infangava mai niente,c'era la patina di lucido sui fogli dei ricorsi..
Chi ha orecchie per intendere....
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daniela47
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Messaggio da daniela47 »

Vi ricordate il fattaccio di Seveso ?
Accade nell'estate del 1996, il padre T.D.G. che aveva abusato della figlia adolescente.?
Gli Anziani avevano fatto un processo geovista a questo padre, ma avevano ben taciuto con la giustizia.
Quando poi i nonni fecero clamore e richiamarono la giustizia, allora i carabinieri trovarono nei cassetti della Sala del regno
la documentazione chiusa a chiave di un processo interno alla "Geova" che era stato fatto a quest'uomo.
Ma prima della scoperta gli stessi anziani avevano negato di essere al corrente della cosa alle autorità giudiziarie.

TRIBUNALI GEOVISTI ||||||

Al di là della conclusione come punizione geovista, quel padre poteva sempre scorrazzare a predicare per le strade, come se nulla fosse.
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daniela47
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Messaggio da daniela47 »

Naturalmente la cosa si è saputa, solo perchè fu divulgata dalla stampa.
Altrimenti i Grandi educatori geovisti avrebbero continuato a tenere, IN SILENZIO, tra i loro figli in Sala quest'uomo, con tutti i rischi
che poteva comportare.!!!!!

Gli ignari TDG avrebbero continuato a ritenerlo, magari un buon "FRATELLO"
giggio1951
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Messaggio da giggio1951 »

v pp. 222-223 Come risolvere le controversie nelle questioni d’affari ***

Di quale libro parli?
I proclamatori sono stati informati?
Come dice, Marco, perchè i casi gravi dovevano passare al vaglio dell' uficio?
Grazie
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A. Romano
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Messaggio da A. Romano »

Marco Piccioni ha scritto:
E alle scuole degli anziani danno informazioni verbali non scritte tipo " SCORAGGIATE I FRATELLI NEL DENUNCIARE ALLE AUTORITA LE CONTROVERSIE SCRIVETE ALLA FILIALE E VI DIREMO IL DA FARSI
:quoto100: Quello che scrive jan Hus

Sono ancora in posesso del libro di mio padre ( nonostante dopo pochi giorni dalla sua scomparsa due anziani si presentarono da mia madre per prenderlo) e ci sono moltissimi appunti scritti a mano con alcune procedure aggiuntive su comitati e altre disposizioni, procedure molto importanti.

Marco P.
VERISSIMO E COME! :quoto100:
Una mente che si crede potente è come un telescopio: presume ravvicinare quello che è lontano, ma poi è incapace guardarsi intorno.
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A. Romano
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Messaggio da A. Romano »

Facciamo un esempio pratico alla luce di tutto quello che molti di voi hanno studiato.
Si viene a sapere che in una congregazione, un testimone di Geova abbia rapito un ragazzino, o almeno ci sono tutte le presunzioni per crederlo. Alcuni anziani vengono ad essere anche loro testimoni diretti di rivelazioni cosi gravi, ossia un membro della congregazione che dichiara tristemente nei minimi dettagli il giorno del rapimento, facendo un identikit minuzioso delle persone che rapirono il bambino. Dichiarando poi il falso per ben due volte alla giustizia. A vostro parere possono essere applicati i consigli scritturali di Paolo in 1 Corinti 6:1-11, riporto i versetti:
1 Osa qualcuno di voi che ha una causa contro un altro andare in tribunale davanti a uomini ingiusti, e non davanti ai santi? 2 O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev’essere giudicato da voi, non siete voi in grado di giudicare cose di minima importanza? 3 Non sapete che noi giudicheremo gli angeli? Perché, dunque, non cose di questa vita? 4 Se dunque avete da giudicare cose di questa vita, ponete come giudici gli uomini che sono disprezzati nella congregazione? 5 Parlo per farvi provare vergogna. È vero che non c’è fra voi un uomo saggio che possa giudicare tra i suoi fratelli, 6 ma un fratello va in tribunale con un fratello, e ciò davanti agli increduli?

7 Realmente, dunque, significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi gli uni con gli altri. Perché non vi lasciate piuttosto fare un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare? 8 Al contrario, voi fate torto e defraudate, e questo ai vostri fratelli.

9 Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, 10 né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio. 11 E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio.



Dopo questi amorevoli consigli si aggiungono Giacomo 3:18
Inoltre, il frutto della giustizia si semina in condizioni pacifiche per quelli che fanno la pace.
Poi viene aggiunto e ribadito che incombe alla parte lesa prendere la decisione ed assumere le responsabilità.
Per finire viene dettato non fare niente che turbi la congregazione, e sperare nella resurrezione. Il tutto con altri versetti.

La famiglia del bambino scomparso credeva in Geova. Cosa farà? Aspetterà 13 anni per denunciare.
In parte messo in evidenza all'opinione pubblica ribadiscono difendendosi che Ci preme ribadire in questa sede la posizione dei testimoni di Geova: non è affatto contrario alle norme cristiane denunciare alle Autorità una condotta criminosa che riguarda un testimone di Geova. Come detto prima essi asseriscono anche che;
Potrebbe anche accadere che un cristiano commetta un reato grave ai danni di un altro, come stupro, aggressione, omicidio o furto di una certa entità. In tali circostanze non sarebbe contrario alle norme cristiane denunciare la cosa alle autorità, anche se questo potrebbe sfociare in una causa o in un procedimento penale.
C'è una grande differenza nel dire e mettere in pratica, la realtà è differente da quello che realmente fanno. Tutto sarà messo in opera per non dare biasimo al nome che portano. Poco importa se si sta parlando di una piccola disputa, di un gravissimo peccato oppure di un bambino scomparso.
Una volta capito l'inganno si domandano spiegazioni anche alla sede WTS, non hanno niente da dire ed aggiungere. Il silenzio è adottato. Perché? Perché esistono prove materiali che fanno fastidio. SILENZIO=NASCONDERE. Non credete che adesso devo procedere penalmente contro di essi? Ho scritto un libro sulla vicenda di Mauro Romano mio fratello scomparso il 20 giugno 1977 vi terrò informati quando tutto sarà pronto per la sua pubblicazione. Grazie per avermi seguito.
Una mente che si crede potente è come un telescopio: presume ravvicinare quello che è lontano, ma poi è incapace guardarsi intorno.
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