Il protovangelo di Giacomo

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Achille
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Il protovangelo di Giacomo

Messaggio da Achille »

Un breve testo che ho letto per la prima volta oggi:

https://www.gironi.it/testi-sacri/proto ... iacomo.php" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

lo scrittore e il fratello carnale di gesu ?
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Achille
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Messaggio da Achille »

Tranqui ha scritto:lo scrittore e il fratello carnale di gesu ?
No, leggi l'introduzione. Il testo è stato scritto molto tempo dopo la morte di Giacomo. Si attribuisce a Giacomo per dare allo scritto una maggiore autorità ma lo scrittore non fu il "fratello di Gesù".

Si tratta di uno scritto "pseudoepigrafico": «Con pseudoepigrafia (dal greco antico ψευδής, pseudès, "falso" e ἐπιγραφή, epigraphè, "iscrizione") si intende l'attribuzione di un'opera a un autore non responsabile della stesura del testo in questione.
Tale attribuzione può derivare da un errore della tradizione o da deliberata scelta di falsificazione. L'attribuzione di un'opera ad un personaggio illustre e spesso anteriore, comunque conosciuto ai più, ha lo scopo di attirare l'attenzione dei lettori e di donare al testo un'attendibilità che non avrebbe altrimenti.» ( https://it.wikipedia.org/wiki/Pseudoepigrafia" onclick="window.open(this.href);return false; ).
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Achille ha scritto:
Tranqui ha scritto:lo scrittore e il fratello carnale di gesu ?
No, leggi l'introduzione. Il testo è stato scritto molto tempo dopo la morte di Giacomo. Si attribuisce a Giacomo per dare allo scritto una maggiore autorità ma lo scrittore non fu il "fratello di Gesù".

Si tratta di uno scritto "pseudoepigrafico": «Con pseudoepigrafia (dal greco antico ψευδής, pseudès, "falso" e ἐπιγραφή, epigraphè, "iscrizione") si intende l'attribuzione di un'opera a un autore non responsabile della stesura del testo in questione.
Tale attribuzione può derivare da un errore della tradizione o da deliberata scelta di falsificazione. L'attribuzione di un'opera ad un personaggio illustre e spesso anteriore, comunque conosciuto ai più, ha lo scopo di attirare l'attenzione dei lettori e di donare al testo un'attendibilità che non avrebbe altrimenti.» ( https://it.wikipedia.org/wiki/Pseudoepigrafia" onclick="window.open(this.href);return false; ).
Il problema è che non basta che un testo sia pseudoepigrafo per renderlo non canonico, ci sono molti testi entrati nel VT e nel NT che sono pseudoepigrafi eppure canonici, non serve a nulla neanche l'antichita di un testo per renderlo canonico, alcuni testi gnostici ad esempio sono anteriori ad alcuni testi canonici, Hermann rimase perplesso quando scoprí questo fatto che lo pprtó a diventare agnostico, anche con me ha avuto lo stesso effetto.
Il discorso è molto complesso e vi sono risposte articolate per spiegare le varie motivazioni che personalmente non mi hanno affatto convinto (ad esempio "ma era consuetudine per l'epoca che una persona mettesse nella sua opera il nome di un personaggio "famoso" per fargli avere più autorità perché il nostro metodo critico/storico non esisteva" ma una menzogna è sempre una menzogna anche se la si chiama in maniera diversa e se veramente esiste un Dio dietro tutto questo non lo avrebbe di certo permesso)
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Achille
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Messaggio da Achille »

Mario70 ha scritto:...ma una menzogna è sempre una menzogna anche se la si chiama in maniera diversa e se veramente esiste un Dio dietro tutto questo non lo avrebbe di certo permesso)
Ci sono altri scritti pseudoepigrafici che sono stati inclusi nel canone. Penso, per esempio, al libro di Daniele, che venne scritto da un anonimo autore nel secondo secolo avanti Cristo. Oppure alla seconda lettera di Pietro, che non venne scritta dall'apostolo da ma qualche suo discepolo...
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paperone67
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Messaggio da paperone67 »

l fenomeno della pseudo epigrafia



Il fenomeno della pseudoepigrafia è strettamente legato alla produzione apocrifa del tardo giudaismo e del cristianesimo primitivo. Un autore sconosciuto tenta di accreditare visioni, profezie e rivelazioni private divulgando scritti apocrifi, attribuiti ad un personaggio famoso ed ispirato (Libro di Enoc, Testamento dei dodici patriarchi, Apocalisse di Mosé, III e IV libro di Esdra, Salmi di Salomone, Vangeli di Bartolomeo, di Filippo, di Gamaliele, di Giacomo, di Tommaso, dello Pseudo Matteo, Atti di Paolo, Atti di Pietro, Atti di Andrea, Apocalisse di Pietro, Apocalisse di Paolo, Apocalisse di Esdra). Il carattere truffaldino della pseudo epigrafia è fuori discussione e totalmente inaccettabile è la tesi di tutti coloro che insegnano come tale espediente fosse largamente diffuso e tollerato dalla tradizione giudaica. Esistono comunque limitati casi di pseudoepigrafia onesta ed ispirata. Alcuni libri della Scrittura (Quoelet, Cantico dei Cantici, Sapienza, Siracide, Daniele) potrebbero essere pseudoepigrafi per "modum compilationis" e non per "modum inventionis": in questi casi un autore sconosciuto riscopre, recupera, riedita, ricompatta e riassembla scritti, materiali e tradizioni autentiche, frutto del lavoro di precedenti autori ispirati (l'ultima parte del libro dei Proverbi, ad esempio, contiene alcuni detti di Salomone trascritti dagli uomini di Ezechia, come risulta chiaramente dall'inizio del capitolo XXV). Del resto, già un autorevole padre della chiesa ricorse a varie cause efficienti per spiegare l'origine dei libri sacri: l'ispirazione divina (modum inspirantis), la paternità reale o putativa (modum invenientis) e la effettiva redazione (modum compilationis); [Bonaventura, Commentario al Libro della Sapienza, Proemio,
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

paperone67 ha scritto:l fenomeno della pseudo epigrafia



Il fenomeno della pseudoepigrafia è strettamente legato alla produzione apocrifa del tardo giudaismo e del cristianesimo primitivo. Un autore sconosciuto tenta di accreditare visioni, profezie e rivelazioni private divulgando scritti apocrifi, attribuiti ad un personaggio famoso ed ispirato (Libro di Enoc, Testamento dei dodici patriarchi, Apocalisse di Mosé, III e IV libro di Esdra, Salmi di Salomone, Vangeli di Bartolomeo, di Filippo, di Gamaliele, di Giacomo, di Tommaso, dello Pseudo Matteo, Atti di Paolo, Atti di Pietro, Atti di Andrea, Apocalisse di Pietro, Apocalisse di Paolo, Apocalisse di Esdra). Il carattere truffaldino della pseudo epigrafia è fuori discussione e totalmente inaccettabile è la tesi di tutti coloro che insegnano come tale espediente fosse largamente diffuso e tollerato dalla tradizione giudaica. Esistono comunque limitati casi di pseudoepigrafia onesta ed ispirata. Alcuni libri della Scrittura (Quoelet, Cantico dei Cantici, Sapienza, Siracide, Daniele) potrebbero essere pseudoepigrafi per "modum compilationis" e non per "modum inventionis": in questi casi un autore sconosciuto riscopre, recupera, riedita, ricompatta e riassembla scritti, materiali e tradizioni autentiche, frutto del lavoro di precedenti autori ispirati (l'ultima parte del libro dei Proverbi, ad esempio, contiene alcuni detti di Salomone trascritti dagli uomini di Ezechia, come risulta chiaramente dall'inizio del capitolo XXV). Del resto, già un autorevole padre della chiesa ricorse a varie cause efficienti per spiegare l'origine dei libri sacri: l'ispirazione divina (modum inspirantis), la paternità reale o putativa (modum invenientis) e la effettiva redazione (modum compilationis); [Bonaventura, Commentario al Libro della Sapienza, Proemio,
Il problema è che testi pseudoepigrafi sono entrati eccome nella bibbia e non solo nel AT ma anche nel NT:

"Lettere di dubbia autenticità
L'attribuzione è oggetto di discussione per:[8]

Lettera ai Colossesi;
Seconda lettera ai Tessalonicesi.
La Seconda lettera ai Tessalonicesi è molto simile alla prima dal punto di vista stilistico, ma notevolmente differente da quello teologico, in particolare per quanto riguarda la trattazione della parusia o seconda venuta, e potrebbe essere un rifacimento tardivo.

Lettere non autentiche:
L'attribuzione è generalmente rifiutata per:

Lettera agli Efesini;
Prima lettera a Timoteo;
Seconda lettera a Timoteo;
Lettera a Tito."
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lettere_di_Paolo" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/nt/lettere-paoline/" onclick="window.open(this.href);return false;

E poi abbiamo Giacomo Giuda, 2 Pietro, 2 e 3 Giovanni e l'apocalisse di "Giovanni "
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
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Messaggio da Ray »

ma una menzogna è sempre una menzogna anche se la si chiama in maniera diversa e se veramente esiste un Dio dietro tutto questo non lo avrebbe di certo permesso)
Sono d'accordo con Mario una menzogna non si può farla passare per verità.
Ho avuto una discussione simile con un Pastore (donna) sulla pseudo epigrafia ,il tutto
Lo si voleva far passare come "era prassi comune" in quel periodo ,avvalendo il fulcro della la discussione
Che comunque in letteratura anche non religiosa c'erano casi simili.

Cavolo ma si parla di D-o . :uffa:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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