Scusandomi se mi dilungo volevo solo far notare che “ragionando”in maniera diversa si deve considerare che, partendo da fonti esterne estremamente limitate e qualche volta anche inattendibili, come quelle extra Vangeli, tralasciando volutamente tutte le altre fonti cristiane (la grande maggioranza) poiché ritenute di parte e “ da catechismo”, si possono fare anche studi seri e dettagliati ma arrivando però a conclusioni non dico completamente errate ma sicuramente discutibili.
In breve contesto quello che loro affermano come “verità indiscutibili”......
Partiamo allora da Mauro Pesce che afferma:
Passiamo poi a Flores D'Arcais:“La ricerca storica evidenziava in modo inequivocabile che Gesù e il primissimo cristianesimo avevano concezioni religiose, istituzioni e prassi molto diverse non solo dalla Chiesa attuale, ma anche dalla Chiesa antica. “
Per concludere con Giorgio Jossa:Gesù non era cristiano. Era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Non si è mai sognato di proclamarsi il Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cristo”, lo ha fulminato di anatema.
All’idea di essere considerato addirittura “Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”, secondo il “Credo” di Nicea, sarebbe stato preso da indicibile orrore. Gesù era un profeta ebreo itinerante, esorcista e guaritore, che annunciava l’“euangelion” apocalittico del “Regno” incombente per intervento
La prima considerazione allora è questa:…...le "fonti storiche" dalle quali attingere altre verità sulla vita e gli insegnamenti di Gesù sono quasi esclusivamente basate sui Vangeli poichè altri scrittori come Flavio Giuseppe dedicano solo poche righe ad un profeta che si dice fece miracoli e che fu crocifisso...E su questo penso che sia noto a tutti...
…...I Vangeli non rappresentano una biografia di Gesù ma una interpretazione teologica dalla quale ritengo possa risultare estremamente difficile da tali testi rilevare dei fatti storicamente certi ed assolutamente attendibili.
Pesce dice che la ricerca storica evidenzia in modo inequivocabile che......
...mentre Giorgio Jossa che lo ritengo più serio:
…..ritengo possa risultare estremamente difficile da tali testi rilevare dei fatti storicamente certi ed assolutamente attendibili.
Ne deduco pertanto che già a livello di studiosi esistano diversi punti di vista dove mi sembra in linea di massima il “sicuro” sia morto.
Punto primo.
Poniamoci allora la domanda se Gesù fosse stato un personaggio interessante per gli storici dell’epoca.
Il contesto ci dice che Israele era per l’epoca romana ed anche prima una “rogna”, un popolo sempre in rivolta, dando da fare ai romani per sedare le varie rivolte.
Al contrario della Grecia dove emersero grandi pensatori e filosofi, in Israele nulla di tutto questo ed a volte usciva un presunto messia, supportato da vari discepoli.
Il fine era sempre lo stesso, liberarsi da gioco romano, eliminato il capo, il resto veniva disperso, e questo sia prima di Gesù che dopo, come ad esempio Giuda, apparso poco prima e subito eliminato, sia dopo come Atronge, Menachen, ed altri ancora più tardi.
Quindi per gli storici non erano personaggi da decantare e lasciare le loro gesta ai posteri.
Gesù non faceva eccezione, al pari degli altri era un personaggio qualunque che rimaneva nell'oblio come altri.
Se dovessimo cercare dei documenti storici riguardanti i detti ed i fatti di Gesù, non troviamo assolutamente nulla e la storia si interessa di “Gesù” in modo indiretto, e solo per mezzo dei suoi discepoli, una comunità giudicata per lo meno strana e superstiziosa, i quali si rifanno ad uno sconosciuto crocefisso.
Solo uno storico si rifà come ad “ Chresto”, ma nulla di più.
Punto secondo
Gli storici non accettano i documenti (moltissimi) stilati dai discepoli di Gesù, in quanto “non affidabili”, giacché sono documenti di parte e appartenenti per loro al “catechismo” cattolico”....
Questa obiezione per loro non ha pertanto nessuna consistenza.
Nell'antichità sia in Israele che nella Grecia, filosofi, maestri e quant'altro, non hanno mai stilato documenti olografi, ad esempio, Socrate, Platone, ecc, non hanno mai scritto e quindi lasciato un documento di proprio pugno, così dicasi per tutti gli altri personaggi arrivati a noi; i documenti che conosciamo furono scritti tutti dai loro discepoli.
Secondo la loro concezione di “Inaffidabilità” poichè di parte, questi studiosi del “Gesù storico” avrebbero dovuto rifiutare anche tali personaggi giacché non si ha nulla scritto dagli storici dell’epoca, ma bensì solo dai loro discepoli.
Se dunque si accetta la storicità di Socrate, Platone ecc, come personaggi storici nonostante i documenti di “parte”, allora si dovrebbe accettare con maggior ragione la storicità di Gesù Cristo in quanto i documenti di “parte”, sono enormemente più numerosi di tutti gli altri messi insieme.
I parametri per cui un personaggio era considerato allora degno di attenzione erano i seguenti:
attitudine alle scienze umanistiche, come ad esempio:
- “Filosofia e Scienze varie”
- Attitudine alla “Politica - Militare – Organizzazione sociale”
E’ evidente che nulla di tutto questo si poteva ascrivere a Gesù Cristo, il cui insegnamento era agli antipodi con le ideologie dell’epoca.
In breve:
Se si accettano per i grandi personaggi la documentazione dei loro discepoli, altresì ed a maggior ragione si dovrebbero accettare i documenti dei discepoli di Gesù Cristo.
Ne consegue che tutte queste ricerche esaminate solo da un aspetto parziale non ritengo possano considerarsi pienamente attendibili.
Uno dei punti controversi ed accentuati da questi “storici”, tralasciando o meglio ignorando volutamente tutto l'aspetto teologico, si basano principalmente nel ridimensionare la figura di Gesù ad un semplice profeta dell'epoca (come del resto altri venuti sia prima che dopo) che da ebreo osservante alla fine non avesse apportato nessun messaggio di novità rispetto ai principi e dettami della Bibbia e che non avesse poi avuto intenzione di fondare nessuna “chiesa”.
Il “buon” Flores d'Arcais dicendo.
Probabilmente da persona di estrema sinistra non avrà mai letto il Vangelo o forse interpretato molto a modo suo poiché sapendo che la parola “chiesa” significa “comunità di credenti” non ci sarebbe stata alcuna ragione per Gesù, a questo punto di scegliersi 12 apostoli e di mandarli a evangelizzare dopo la sua morte.....a parte quanto scritto esplicitamente sul Vangelo:Gesù non era cristiano. Era un ebreo osservante, che mai avrebbe immaginato di dar vita a una nuova religione e meno che mai di fondare una “Chiesa”. Non si è mai sognato di proclamarsi il Messia, e se qualcuno degli apostoli ha ipotizzato che fosse “Cristo”, lo ha fulminato di anatema.
Non so allora e su quali “basi” questo “studioso” possa affermare quanto detto....e se certo non considera il Vangelo, dovre avrà preso quelle informazioni, questo non ci è poi dato di sapere....Matteo 16-18
18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Gesù cristo, Dio vero da Dio vero.....
In altra parte del forum ho avuto a suo tempo numerose discussioni sul termine “figlio di Dio” dove avevo anche ammesso dalla C.C., concordando anche sul fatto che tale terminologia era in uso a quel tempo per appellare personaggi particolari.
In breve Gesù, quando veniva chiamato anche “figlio d Dio” dato l'uso corrente del termine non significava per gli assertori del "Gesù messia ebraico, che fosse veramente il figlio di Dio.
Anche qui, nonostante le numerosissime citazioni sul Vangelo sia di “Figlio di Dio”, “allora tu sei veramente il figlio di Dio”, “mio Signore e mio Dio”, ecc. questi “storici” si appigliano sempre all'analisi delle parole in uso a quel tempo per dimostrare secondo loro che anche se San Paolo scriveva :
Niente viene preso in considerazione poiché considerate anche queste semplici parole di fede......Lettera di San Paolo ai Filippesi Cap 2.
5]Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, [6]il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; [7]ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, [8]umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. [9]Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; [10]perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; [11]e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Da chi afferma che Gesù Cristo fosse stato SOLO il messia atteso dagli ebrei e non anche veramente il Figlio di Dio, mi ero soffermato a suo tempo in che cosa credesse la prima comunità di giudeo cristiani del primo secolo ed in particolar modo quelli che erano stati evangelizzati DIRETTAMENTE dagli apostoli.
La risposta ricevuta è che tutti allora credevano apostoli compresi che Gesù fosse veramente il messia ebraico ma certmente non “il figlio di Dio”.
Secondo poi tali opinioni il concetto di Trinità nel Vangelo non era mai esistito (verissimo come semplice parola ma presente in più punti del Vangelo citando più volte le “persone” del “Padre”. A cui si riferisce sempre Gesù, al “Figlio” ed allo "Spirito Santo" disceso in forma di fiammella sugli apostoli.....) e che la convinzione della deicità di Gesù avvenne molto tempo dopo gli apostoli e conclusasi poi con il concilio di Nicea del 325 d.c. con “l'invenzione” della “Trinità”.......
Da questi presupposti ne deriverebbe pertanto che il ragionamento di Mauro Pesce non farebbe allora una piega:
Non farebbe una piega ma con una piccola differenza, talmente piccola che farebbe buttare alle ortiche tutti i suoi bellissimi studi.“La ricerca storica evidenziava in modo inequivocabile che Gesù e il primissimo cristianesimo avevano concezioni religiose, istituzioni e prassi molto diverse non solo dalla Chiesa attuale, ma anche dalla Chiesa antica. “
Quale?
E' pur vero e che risulta anche nell'ambito della Chiesa cattolica che gli apostoli credessero che Gesù fosse inizialmente solo il messia profetizzato dalla Bibbia ma per convincersi poi sulla sua deicità dopo la sua resurrezione.
Questa, chiamiamola “conversione” sicuramente sarà indimostrabile storicamente, come del resto anche la sua negazione,.... ma i fatti confermerebbero sicuramente questa prima ipotesi e dove nei Vangeli scritti già nel 60-70 d.c. oltre alle lettere di Pietro e di Paolo confermerebbero la completa veridicità di tali parole: "Gesù era veramente il Figlio di Dio"
Del resto, mi domando, di fronte a dei testimoni oculari come gli apostoli che videro più volte vivo il Gesù risorto potevano rimanere ancora scettici sulla sua natura di “vero figlio di Dio” e considerandolo ancora il messia ebraico andando poi a predicare quello che non è scritto sul vangelo che loro stessi o loro discepoli avevano redatto negli anni appena successivi?
E' possibile che allora “solo” dopo un secolo e mezzo circa altri protocristiani si inventassero l'idea che fosse veramente anche “Dio vero da Dio vero” ?
Se gli apostoli ed i primi giudeo cristiani fossero sempre stati convinti che Gesù fosse stato solo il messia ebraico, rispondeva Gesù stesso alle aspettative del messia profetizzato dagli ebrei ? No.
Gesù aveva portato un nuovo messaggio di amore ma certo non era, come disse davanti a Pilato, il re dei Giudei venuto a salvarli dal giogo dei romani ma il suo regno non era di questo mondo.
Partendo dalle ovvietà: la cristologia dà vita ad un personaggio che poco o nulla ha a che fare con l'appellativo che gli viene attribuito. Il messia redentore e unica speranza di salvezza e purificazione dal peccato originale non c'entra niente con il mashiach ebraico che resta una figura politica, spirituale con il compito di unificare e rendere forte la nazione di Israele affinché essa possa fungere da guida morale per il resto delle nazioni, portando pace e stabilità nel mondo.
Il moderatore del sito "Consulenza ebraica" dice:
http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=45214541" onclick="window.open(this.href);return false;
.Mashìach è colui che verrà scelto dal Signore e, seguendo la Sua ispirazione, redimerà Israele e introdurrà una nuova era di pace, di felicità, di bontà fra gli uomini di tutta la terra. Col suo avvento, infatti, cesseranno le sofferenze, le distruzioni, le guerre; il malvagio sarà punito e il giusto premiato. Israele, che per tanti secoli è rimasto in esilio, sparso in tutto il mondo, potrà finalmente tornare alla terra dei suoi Padri e, cosa molto importante, tutti i popoli riconosceranno la sovranità del Signore, Dio Unico.
.........
Il Messia non è inteso come un essere soprannaturale o divino, ma come un uomo. Egli però sarà ispirato dal Signore e avrà il compito di portare il Suo messaggio sulla terra e di rendere tutti i popoli degni del Suo Regno, mediante l'opera del popolo ebraico.
........
Questa speranza è espressa nelle profezie di molti profeti; Isaia e Michà dicono con parole molto simili fra loro: "Saliremo alla Casa del Dio di Giacobbe, affinché Egli ci ammaestri sulle Sue vie… Egli giudicherà fra le nazioni… le quali spezzeranno le loro spade per farne vomeri e le loro lance per farne falci; nessun popolo alzerà la spada contro l'altro e non impareranno più la guerra"
Profetizzò la sua seconda venuta in potenza e gloria. E' vero, ma il messia prettamente ebraico doveva venire una sola volta e non due.
C''era anche la credenza dei due messia ma che lo stesso rabbino ebraico
"Messia d'Israele", "Mashiach" e "Moshiach
Di J. Immanuel Schochet
http://www.chabad.org/search/keyword_cd" onclick="window.open(this.href);return false; ... hochet.htm
http://www.chabad.org/library/article_c" onclick="window.open(this.href);return false; ... dix-II.htm 6/6
nega l'attendibilità dell'esistenza di questi due Messia: “Mashiach ben David e Mashiach ben Yossef.” anche se possono sussistere delle analogie ma direi in genere anche contraddittorie con la figura di Gesù:
In effetti la funzione essenziale di Mashiach ben Yossef è di preparare Israele per la redenzione finale, per metterli in condizioni adeguate per liberare la strada a Mashiach ben David.
Condiderazioni fianali:La funzione principale e finale attribuita a Mashiach ben Yossef è di natura politica e militare. Lui combatterà contro le forze del male che opprimono Israele. In particolare, farà la battaglia contro Edom, i discendenti di Esaù.
L'idea di titolare un libro con “ Chi ha paura del Gesù storico” basandosi solo ed esclusivamente su un limitatissimo numero di fonti esterne, spesso anche dubbie ed indipendenti dal Vangelo del quale non si accetta buona parte del messaggio di base poiché ritenuto: “Catechismo cattolico”, non può essere ritenuto, anche se serio ed approfondito, non affidabile e passibile di errori, contaddizioni ed opinioni completamente diverse e dove le parole: “La ricerca storica evidenziava in modo inequivocabile” rappresentano una semplice “boutde”.
Nessuna prova storica del contrario che gli apostoli alla resurrezione di Gesù si fossero alla fine convinti sulla sua deicità e che pertanto l'intero Vangelo, da li a poco fosse limitato ad un solo messaggio messianico di pura radice ebraica.
Nessuna prova pertanto che i primi giudeo cristiani credessero tutti indistintamente che Gesù fosse il solo messia ebraico dato che storicamente è dimostrato del contrario e che i due “fantomatici messia” specie il primo di natura guerriera, non rispondevano assolutamente alla figura di Gesù.
Mie conclusioni:
La "storia" che lo studio di “Gesù storico” possa ribaltare completamente i concetti ed il credo attuale, mi sembra una forma di negazione basata su studi non provati o fatti storicamente inconsistenti e non dimostrabili.
In breve Giorgio Jossa è stato su questo argomento molto più onesto affermando:
I Vangeli non rappresentano una biografia di Gesù ma una interpretazione teologica dalla quale ritengo possa risultare estremamente difficile da tali testi rilevare dei fatti storicamente certi ed assolutamente attendibili.