Buona sera ragazzi ecco a voi il solito "bacchettone cattolico" che osa dire che questo fatto è "una porcata della scienza" e che questa faccenda per me è fuori da ogni morale e dove i medici che si prestano a praticare simili "porcate" solo per fare qualche cosa di nuovo, per la "notorietà" e per i soldi, dovrebbero essere a parer mio radiati dall'ordine.In Nebraska donna di 61 anni partorisce una bimba per il figlio gay e il suo compagno
L’ha concepita in vitro.
https://www.lastampa.it/2019/04/07/este ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Una donna di 61 anni, Cecile Eledge, ha partorito in Nebraska una bambina concepita in vitro per conto del suo figlio gay Matthew, sposato con un altro gay, Elliott Dougherty. Da giorni la famiglia è inondata di commenti sui social: alcuni sono positivi, moltissimi vengono invece da persone che non sono per nulla d’accordo, come c’era da aspettarsi in uno degli stati più conservatori degli Stati Uniti.
Matthew aveva perso il lavoro di insegnante in una scuola cattolica quando aveva deciso di sposare Elliott, un barbiere. A Omaha adottare un bambino è per una coppia gay un obiettivo irraggiungibile e così i due avevano deciso di ricorrere alla fecondazione in vitro. Matthew avrebbe fornito il materiale genetico maschile e la sorella di Elliott, Lea Yribe, avrebbe donato qualche ovulo. La madre di Matthew si era offerta di portare a termine la gravidanza nel proprio utero, nonostante l’età apparentemente troppo avanzata.
I medici che l’hanno visitata sono però rimasti colpiti dalla sua perfetta forma fisica e dal fatto che sembrava avere molti anni in meno di quelli che dichiarava. Dopo l’impianto dell’ovulo fecondato le sono stati somministrati alcuni estrogeni, ma per il resto la gravidanza non ha avuto alcun problema: all’ospedale di Omaha è così nata Uma Louise Dougherty Eledge, la prima bambina al mondo partorita da sua nonna.
I commenti positivi sono tutti focalizzati sulla grande unità e solidarietà della famiglia, che ha voluto combattere ogni stereotipo sessista partecipando insieme a un evento davvero insolito. Uma, grazie alla donazione degli ovuli da parte della sorella di Elliott, ha ricevuto il materiale genetico di entrambe le famiglie e può dirsi dunque figlia a quasi tutti gli effetti di Matthew e Elliott. Le foto pubblicate online in questi giorni hanno però scatenato anche una campagna d’odio: Matthew è stato sospettato di avere fatto sesso con sua madre e le due famiglie di avere volutamente spettacolarizzato una nascita che avrebbe potuto avvenire in un altro modo, con una madre surrogata più giovane e senza ulteriori e non necessarie complicazioni psicologiche legate ai gradi di parentela.
Gli unici a non volere entrare nel dibattito sono i medici dell’ospedale di Omaha: “Cecile era una donna incinta di 61 anni che stava per partorire e questa era l’unica cosa che ci interessava. Le circostanze in cui la sua gravidanza è avvenuta sono un fatto della sua famiglia”. Non più, nell’era di Internet.
Ma io mi domando come una "donna" di 62 anni possa ricevere lo sperma di sui figlio e gli ovuli della sorella del "compagno " del figlio per generare una "nipote" che agli effetti pratici ha alla fine lo stesso DNA dei due "conviventi maschi" e quindi essere dichiarata loro figlio naturale anche se con tutti questi nessuno ci è mai andato a letto se non solo "per divertirsi".......
Chiamatemi quello che vi pare, " vecchio", "medioevale", "retrogrado"..... ma a me queste notizie fanno letteralmente schifo.
Ma esiste almeno in Italia un codice deontologico medico che dice:
https://portale.fnomceo.it/wp-content/u ... A-2014.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
.
E' vero che non si possono porre limiti alla ricerca scientifica ma ritengo che in medicina quando si fanno esperimenti sull'uomo vogliamo essere tutti alla fine come il "famoso" dott. Mengele" ?- di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto
dell’autonomia della persona;
- di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul
rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita;
- di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze e al rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale
Chi era questo "scienziato" ed è meglio ricordare chi fosse stato..... ....
E se "l'esperimento" andava storto e la signora nonna moriva ?Una speciale baracca (la numero 10) era riservata ai bambini di Mengele. Essi erano trattati a tutti gli effetti non come esseri umani ma come "animali da laboratorio". Dopo la doccia, era loro tatuato un numero secondo una sequenza speciale. I loro capelli non venivano immediatamente rasati né era imposta loro l'uniforme del campo. Mengele si preoccupava che essi fossero in buona salute. Ricevevano buone razioni alimentari e le condizioni di vita nella baracca erano migliori che altrove. Espletata al mattino il rituale dell'appello all'aperto, ai bambini era concesso giocare e non era imposto loro alcun lavoro. Mengele stesso si fermava con loro a scherzare, spesso donando loro delle caramelle.[7]
Ogni giorno però i bambini erano sottoposti ad esperimenti. Ogni dettaglio della loro anatomia era accuratamente esaminato, studiato e misurato. Continui prelievi del sangue o iniezioni di farmaci erano parte della routine quotidiana. Questi esami spesso causavano dolori gravi e infezioni. Talora, si procedeva a interventi chirurgici, eseguiti senza anestesia, che potevano includere la rimozione di organi, o l'amputatione di parti del corpo. Quando un gemello moriva, l'altro veniva ucciso con un'iniezione al cuore di fenolo, per esaminare e confrontare gli effetti della malattia.[8]
Tutti i morti erano soggetti ad autopsia che veniva effettuata dal dott. Miklós Nyiszli, un medico patologo prigioniero ad Auschwitz, che per ognuno doveva stendere un accurato rapporto.[9] Alcuni organi, occhi, campioni di sangue e tessuti venivano inviati a Verschuer all'Istituto di ricerca biologico-razziale di Berlino, dove venivano analizzati, con lo scopo di riuscire a trovare una differenza sostanziale tra il sangue degli ariani e quello dei non-ariani.
Un altro campo al centro delle attenzioni di Mengele erano le anomalie dell'apparato visivo e, in particolare, la eterocromia, che consiste nello scolorimento dell'iride di un occhio che quindi risulta di colore diverso dall'altro. Lo scopo che spingeva Mengele a perseguire questo genere di studi era quello di poter influire sulla colorazione degli occhi, trasformando quelli scuri e facendoli diventare azzurri. La pratica comportava l'iniezione di metilene blu direttamente nell'iride. Data la mancanza di ogni base scientifica, l'esperimento risultava del tutto inutile con l'unico risultato di produrre sofferenze e cecità.[5]
Mengele si occupava molto anche di esperimenti sulle malattie infettive, alla ricerca di rimedi e vaccini per le truppe tedesche. Talora metteva a disposizione le proprie "cavie" anche per altri laboratori di ricerca come nel caso dei 20 bambini inviati al campo di concentramento di Neuengamme presso Amburgo per essere sottoposti agli esperimenti sulla tubercolosi del dottor Kurt Heissmeyer.
Sicuramente il medico avrà avuto la sua bella "liberatoria" per scusarlo da ogni possibile "inconveniente" ma fra lui e Mengele che differenza c'era? Forse il numero delle vittime e che all'ultimo gli è andata bene ma per me moralmente sono alla fine sullo stesso piano.
I bambini non sono "balocchi" per il proprio divertimento per il gusto di fare la parte della "mammina amorevole" con i peli in faccia.... facendoli fare poi con i sistemi più disparati ricordando anche che per "farli" non è poi alla fine tanto difficile e spesso ci "si diverte anche"...... ma bisogna essere come natura ci ha fatto e cioè "maschio e femmina".