Caro Victor, il discorso sociale è molto ampio ed articolato.
Le società che si sono alternate nei secoli e nei millenni hanno dimostrato di dovere o voler prevaricare sulle altre.
Poi, per quanto riguarda gli orrori, questi sono amplificati o ridimensionati in base a se chi li compie, vince o perde la guerra.
Di esempi ne potremmo fare molti, la storia è piena.
Ma venendo più a noi, terra terra, il discorso della società ideale è veramente un concetto ampio.
Mi spiego meglio e farò una serie di esempi.
Premettendo che la perfezione non è di questo mondo, proviamo a ragionare su due aspetti.
In natura, non sempre i simili si aiutano, ed anzi, in difficoltà, spesso, si lasciano morire i più deboli, o li si lascia indietro e via dicendo.
In natura non esistono piani B e sopravvivono i PIU'...... ma PIU' cosa?
Più forti, più veloci, più furbi, più adattabili, e si, anche i più fortunati.
Tutti gli altri.... ebbè, non c'è un secondo posto.
Ma noi siamo esseri umani, e quindi si spera che siamo un gradino più su.
Si, ma almeno sto gradino più su cerchiamo di renderlo giusto.
Stabilito che, non nasciamo tutti con le stesse capacità e possibilità, visto che, in base all'epoca in cui viviamo, al continente in cui nasciamo, dall'etnia, famiglia, che ci fornisce un certo patrimonio genetico, un certo status sociale ed economico, capiamo fin da subito che tutte queste voci, insieme ad altre, di per se avvantaggeranno sicuramente alcuni a discapito degli altri.
Ora bisogna capire se tali vantaggi sono da considerarsi una colpa, oppure un fenomeno naturale.
Perchè se vengono considerati una colpa, allora bisognerebbe livellarli per facilitare altri a raggiungere certi livelli, se invece li consideriamo un fenomeno naturale, dobbiamo accettarli proprio come la pecora che nasce tale, non si pone il problema di diventare lupo.
E qui veniamo al tuo esempio, ovvero della persona alta che guarda la partita, del secondo più basso che viene aiutato con una cassa ad elevarsi, e dell'ultimo che addirittura è nano e viene aiutato con due casse ad arrivare all'altezza del gigante.
E' giusto?
E' sbagliato?
Proviamo a ragionarci su.
Allora, se per tutti quanti, venisse data questa opportunità, mi potrebbe andar bene, ma sappiamo benissimo che questa è un'utopia.
Anche perchè il famoso aiuto della cassa o delle due casse, su che settore lo vogliamo dare?
Istruzione, lavoro, economia, bellezza, musica, capacità personali?
E se mai lo dovessimo dare a tutti, i bravi ed i talentuosi che invece hanno tali vantaggi di natura o per le situazioni precedentemente descritte, questa famosa cassa di vantaggio o due casse di vantaggio, in che cosa gli verrebbero comminate?
In nulla?
Quindi chi è avvantaggiato fa l'obbligo suo, mentre chi no deve venire aiutato?
E le risorse eventuali per aiutarlo da chi dovrebbero provenire, da chi fa l'obbligo suo?
Capirai benissimo che entriamo in un terreno molto scivoloso, cosa che spesso accade chi vive qui in Italia, dove se non lavori vai in pensione con 480 euro (la sociale), mentre se lavori 20 anni, vai in pensione con 580 euro o poco più....
Oppure se sei l'ultimo migrante sbarcato hai vitto ed alloggio pagati dallo stato, o anche il reddito di cittadinanza per gli italici indigeni, mentre invece chi lavora e prende 1200 euro al mese, e deve pagarsi l'affitto o un muto, le spese per andare a lavoro e via dicendo, siccome è una persona normale, allora, fa l'obbligo suo e non gli si chiede niente.
Ma, per tempo perso, soldi percepiti e rotture di balle varie, tecnicamente ha molto più da perdere che da guadagnare.
Personalmente, la giustizia sociale che io immagino è un'altra.
Non potendo sfregiare la bella bella per renderla più simile alla brutta, o dare quote di bruttezza di assunzione nei posti di lavoro per belle, il che sarebbe grottesco, e poi applicabile a tutti i vari tipi di lavoro, aspirazioni ed ambizioni, la cosa ideale è quella di stabilire un minimo sindacale di sopravvivenza che garantisce un'esistenza dignitosa a tutti.
Tale cifra, o diciamo vantaggio economico, dovrebbero essere dati a tutte le persone di uno Stato.
Ricchi e poveri, malati e sani, handicappati e normo dotati e via dicendo.
Dopo di che, chi lavora, chi è più bravo e talentuoso, chi ha voglia di fare, aggiungerà a questa base che vale per tutti, il suo profitto aggiuntivo derivante dallo status sociale di cui gode, dalle capacità che ha, dal lavoro che riesce a crearsi o a prendere.
Altrimenti, si rischia sempre di portare avanti il classico discorso che 3 lavorano per 7, e che 7 lavorano per 3, ma alla fine della fiera, tutti hanno preso 1000 euro ed il lavoro svolto risulta preciso per 10 persone.
Capirai che, chi è protagonista di tutto questo, se potesse effettuare una selezione naturale ed eliminare un pò di zavorra sociale, per stare meglio e lavorare di meno, forse non è che andrebbe proprio contro natura.
Di sicuro in Italia, non raggiungeremo mai tale grado di consapevolezza.... e forse, neanche in nazioni cosi dette "più civili"