Prime analogie sumere con Genesi.

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Romagnolo
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Prime analogie sumere con Genesi.

Messaggio da Romagnolo »

Eccomi qua con il primo intervento volto ad evidenziae le analogie tra i testi Sumerici e e quelli biblici, inizierò allegando due pagine dell' opera a cui faccio riferimento, ovvero Mitologia Sumerica a cura di Giovanni Pettinato edito da UTET.
Questi invece i passi similari che ritroviamo in Genesi:
Genesi 1: 14 E Dio proseguì, dicendo: “Si facciano luminari nella distesa dei cieli per fare una divisione fra il giorno e la notte; e dovranno servire come segni e per le stagioni e per i giorni e gli anni.
Genesi 1: 20 E Dio proseguì, dicendo: “Brulichino le acque di un brulichio di anime viventi e volino creature volatili sopra la terra sulla faccia della distesa dei cieli”. 21 E Dio creava i grandi mostri marini e ogni anima vivente che si muove, di cui le acque brulicarono secondo le loro specie, e ogni alata creatura volatile secondo la sua specie. E Dio vedeva che [era] buono. 22 Allora Dio li benedisse, dicendo: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei bacini dei mari, e le creature volatili si moltiplichino sulla terra”. 23 E si faceva sera e si faceva mattina, un quinto giorno.
Come si può notare sia in ambito Biblico che Sumero la Luna viene creata con lo scopo di scandire il tempo, e come nella narrazione di Genesi, Volatili e creature acquatiche vengono creati assieme dopo la vegetazione, altrettanto appare in quello Sumero, anche se presentato in forma meno universale.
Ps:
Ne approfitto per domandare ad Achille dato che poicgè ho diverse slide di quel libro da dover postare in seguito,se non sia il caso che le ritrascriva di mio pugno magari parafrasando le frasi non attinenti a quanto voglio far notare, onde non dover far incorrere il sito in grane coi diritti d' autore?
Per quanto ne sò citando la fonte e l' autore dovrei essere legalmente a posto...ma non si sà mai.
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Messaggio da virtesto »

...grande esperto per questo tema cioè Giovanni Pettinato. Le analogie fra Sumeri e Genesi sono tante.

Adesso ti frego e ne dico una io che senza dubbio avevi in programma di proporre. Al British Museum di Londra , al 1° piano, c'è un cilindro sumerico che mostra uomo-donna-albero-serpente. Ti ricorda qualcosa della Genesi?
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

virtesto ha scritto:...grande esperto per questo tema cioè Giovanni Pettinato. Le analogie fra Sumeri e Genesi sono tante.

Adesso ti frego e ne dico una io che senza dubbio avevi in programma di proporre. Al British Museum di Londra , al 1° piano, c'è un cilindro sumerico che mostra uomo-donna-albero-serpente. Ti ricorda qualcosa della Genesi?
Si sì, sapevo già della sua esistenza. :ironico:
Comunque hai fatto bene ad inserirlo perché mi pare che nel libro in questione non sia menzionato. Ma potrei sbagliarmi dato che è da parecchio tempo che ho finito di leggerlo e non mi ricordo a memoria tutti gli screenshot che ho fatto. :timido:
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Grazie Tranqui, è sicuramente l' opinione comune tra gli studiosi odieerni, anche se l' autore dell' epoca non avesse voluto narrare la storia della tentazione (non lo sapremo mai) , questo cilindro riporta ugualmente quei medesimi simboli poi ripresi in Genesi.
Quando infatti sostengo che la Bibbia possa aver avuto influenze da quei racconti antichi non voglio dire che vi sono stati trasportati paro paro o che siano stati modificati superficialmente, ma che anzi attingevano entrambi da un background ground culturale probabilmente analogo dove simboli e concetti venivano poi nei secoli riapplicati e riadattati secondo le circostanze e le necessità. :sorriso:
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Non direi proprio cosí, nel cilindro non c’è una donna, ma una dea (le corna sul suo capo non credo rimandino a un animale, ma alla luna). È curiosa anche la diversa inclinazione dei rami dell’albero, rispetto alle due figure. Non c’è dubbio, almeno per me, che il messaggio veicolato sia del tutto diverso da quello della Genesi. Apparentemente vi trovo una parentela maggiore coi Celti, ove l’albero è fondamentale, come pure la dea lunare (la casta Diva di Bellini). Come poi nota anche Biagio Russo, il mito del serpente, in Mesopotamia, è legato strettamente all’immortalità. Nel mito babilonese Gilgamesh ricerca l’erba della vita sott’acqua, ma poi, quando la trova, gli viene rubata da un serpente, che nemmeno è un animale repellente in molti miti, anzi persino essenza della bellezza, e per metà antropomorfo, per es. nella mitologia greca, ma anche in Michelangiolo. Come poi ho scritto altre volte, la Genesi presenta una complicanza, ovvero due alberi giustapposti, quello della conoscenza e quello dell’immortalità: facile concluderne che il serpente accostato alla conoscenza potrebbe essere una contaminazione, e che non faccia parte di un ipotetico mito originario. Ma anche questo è relativo: sembra esservi davvero un background originario, che ha originato soluzioni diverse: ma anche questo è opinabile, perché si tratta di simboli quasi universali (l’uomo, il dio, il serpente, l’albero) poi diversamente elaborati, anche in modo indipendente, o la cui dipendenza non risale a 4.000 anni fa, ma addirittura a 10.000 o 20.000, o ancor prima, e forse parecchio prima: a voi è poco noto, ma in linguistica si fa risalire la prima scrittura, ovviamente simbolica, anche a 50.000 anni fa, e forse anche prima.

Quanto al problema tecnico, cioè al discorso sui diritti d’autore, è delicato e controverso: tecnicamente la riproduzione è vietata, ma nessuno se la prende, di solito, se qualcuno riproduce qualche pagina, anzi, dovrebbe ringraziare per la pubblicità implicita, quando pubblica. Senonché è espressamente vietata, occorrerebbe prima un accordo con l’editore. In biblioteca, o anche come diritto di citazione, si può giungere anche fino al 15 x 100 del libro, che puoi anche fotocopiare; ma non si tratta di uso pubblico, vale a dire, se all’editore non sta bene, sul forum sarei costretto a cancellare le riproduzioni, come poi è già successo. E questo sempre se prima mi avvisa e non mi denuncia. Mi rendo conto che sul web molti se ne sbattano, perché è piú comodo un copia-incolla o una pict che riscrivere parti di un testo. Resta però che citare è consentito, anche ampiamente, ma riprodurre, se non in maniera molto limitata e a bassa risoluzione, no. Tieni presenti che i testi su carta liberi di essere riportati debbono risalire ad almeno 70 anni dalla morte dell’autore (e per me, che pure sono iscritto alla SIAE, è una boiata, ma il mio parere non conta). Se poi piú recenti, anche ammesso che tu abbia il consenso dell’autore, non è detto che tu abbia quello dell’editore; è un campo molto infido.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Grazie Quxi per il tuo intervento. :strettamano:
Riguardo al discorso diritti d' autore ho trovato poco fa molto interessante questo sito
" onclick="window.open(this.href);return false;
La parte finale credo sia quella che riguardi il caso mio.
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La tentazione di Eva...

Messaggio da virtesto »

...così viene definito quel sigillo sumerico. Interessante la spiegazione di Quixote. Sono andato a vedere dove trovai quell'informazione che ho scritto nel mio post. Era un libro intitolato "Dai Sumeri a Babele" Ed.Mursia di circa trent'anni fa. L'autore del libro , non dico nemmeno il nome perchè altrimenti Quixote ci fa una risata.

Però ho ripreso in mano il libro di G.Pettinato intitolato "I Sumeri" ed. Rusconi del 1985. Pettinato non parla di quel sigillo. E lui è forte in questa area.

Ho visto ora on-line che l'archeologo Kramer, che lì ci è andato e poi anche un George Smith ( il nostro Mario Rossi..) del Britsh Museum ed ambedue allacciano quel sigillo col racconto della Genesi. Ma su questo argomento non intendo assolutamente impuntarmi anche perchè la prima mia informazione l'ho presa da un autore,come detto sopra, non autorevole.
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Messaggio da Quixote »

Caro Virtesto, non ho nessuna intenzione di ironizzare o polemizzare, poi nemmeno sono uno specialista, puoi citarmi chi vuoi, dal massimo esperto mondiale a un lustrascarpe, quello che per me conta è ciò che scrivono, non ciò che sono. Poi bisogna anche distinguere il tipo di messaggio, se scientifico, divulgativo, o semplicemente curioso: sarebbe stupido da parte mia tacciare di poco serio un’informazione, magari elementare, se non corrisponde a Einstein, va letta in relazione allo scopo che si prefigge. Del resto anche Russo non è uno specialista, ma un astronomo, però appassionato a questi problemi; sono d’accordo su alcune sue suggestioni, piú perplesso verso altre.

Detto questo, è chiaro che anch’io, che qui scrivo in maniera divulgativa, non ho certo ricordato i Celti per dire che quel cilindro è piú legato a loro che non alla Genesi, ma solo per rilevare quanto quei simboli siano universali e passibili di diversa interpretazione. Di piú, quel cilindro è talmente isolato, poco raffrontabile, e in assoluta assenza di verifica con documenti simili, che è logico che non possiamo farvi sopra che mere ipotesi. È questione di metodo, noi ci rifacciamo alla Genesi solo perché vi sono elementi comuni, ma posteriori di oltre un millennio. Che non è di per sé sbagliato, ma solo a patto di essere ben consapevoli che il paragone è puramente ipotetico. Noi lo chiamiamo tentazione di Eva, ma solo perché è la prima cosa, nell’assoluta ignoranza di quel che sia successo in un millennio – e scusa se è poco – che ci è venuta a mente, e soprattutto che è venuta a mente a chi l’ha scoperto, che ne ha tramandato il nome, ma noi dobbiamo essere piú smaliziati.

Poi ti confesso che sono stato al British Museum, ma molto piú interessato alla stele di Rosetta o ai fregi del Partenone. Venendo al concreto, e affidandomi solo alla mia relativa esperienza, noto che le due figure sono vestite e non nude; che quella a destra è probabilmente una dea, che quella a sinistra forse un re; che i raggi/rami sono diretti verso la dea, obliqui verso il re, indice di una trasmissione di grado ineguale. Poi che i due serpenti fanno da contorno. Lo interpreterei come il divino che si trasferisce all’uomo, nella sua figura piú eminente. Che il rapporto è duraturo, perché va oltre la morte dei singoli. Azzardando molto, potrebbe essere indice di una mainstream dell’epoca, tesa a celebrare il potere di un re o di una casta su altre classi sociali, forse in conflitto, chi può dirlo? Rimane che sono simboli del potere, divino e/o umano, e questo lo accosta anche alla Genesi, ma, a mio parere, certo con gli stessi o con analoghi simboli, che cambiano di poco in tante civiltà, ma con tutto altro fine. Ovviamente è solo un’ipotesi, niente mi assicura che la figura a sinistra non sia anch’essa di sesso femminile.
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