[17] Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo;
[15]Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo.
12]Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo noi di più? Noi però non abbiamo voluto servirci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non recare intralcio al vangelo di Cristo.
Queste sono alcune fra le tante, delle frasi scorporate dalle lettere ai Corinzi che parlano della predicazione del Vangelo da parte di S. Paolo.15:1 Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi,
Da Wikipedia:
La mia domanda allora è questa:La Prima lettera ai Corinzi è uno dei testi che compongono il Nuovo Testamento, che la tradizione cristiana e la quasi unanimità degli studiosi attribuisce a Paolo di Tarso. Indirizzata alla comunità cristiana della città greca di Corinto e scritta ad Efeso (16,8), secondo gli studiosi fu composta nell'arco cronologico del 53-57. o più strettamente nel 53/54[3] secondo alcuni altri
Paolo parla di "Vangelo" e quindi tradotto in "buona novella" ma dato che i Vangeli canonici furono scritti successivamente dal 70 al 100 mediamente, cosa andava allora a predicare Paolo ben 20 anni prima.?
Dal sito:
https://ilredeire.jimdofree.com/home-pa ... o-2-parte/" onclick="window.open(this.href);return false;
rilevo che:
Chi fu allora Anania?Secondo il resoconto di Atti (9,19-25), dopo la conversione sulla via di Damasco e il battesimo ricevuto da Anania, Paolo rimase nella città per un tempo indeterminato ("molti giorni"), predicando nelle sinagoghe il messaggio cristiano agli Ebrei. Questi però cercarono di ucciderlo e fu aiutato a scappare dai "suoi discepoli", che lo calarono di notte in una cesta facendolo uscire dalle mura cittadine. Da Damasco si recò poi a Gerusalemme (9,26
leggo da Wikipedia:
Dalle lettere di San PaoloTradizionalmente Anania è indicato tra i settanta discepoli che furono inviati a predicare nel mondo, la cui missione è ricordata da Luca 10[1].
Inoltre Anania fu il discepolo che fece recuperare la vista a Paolo di Tarso e poi lo battezzò:
Atti Degli Apostoli[2], Capitolo 9, versetti 10-19:
10 C'era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: "Anania!". Rispose: "Eccomi, Signore!".
11 E il Signore a lui: "Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando
12 e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista".
13 Rispose Anania: "Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme.
14 Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome".
15 Ma il Signore gli disse: "Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele;
16 e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome".
17 Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: "Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo".
18 E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato,
19 poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Secondo la tradizione Anania evangelizzò a Damasco dove fu anche vescovo e poi si trasferì a Eleutheropolis, dove nel corso del I secolo fu martirizzato.
I CORINZI CAPITOLO 15
15:1 Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi,
15:2 mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano.
15:3 Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture;
15:4 che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture;
15:5 che apparve a Cefa, poi ai dodici.
15:6 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti.
15:7 Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli;
15:8 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all'aborto;
15:9 perché io sono il minimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.
..........
15:11 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto.
15:12 Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti?
15:13 Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato;
15:14 e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede.
15:15 Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano.
15:16 Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato;
15:17 e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati.
Ne deduco allora come leggo, se la lettera ai Corinzi è autentica, come attestato dalla maggioranza degli studiosi, tutte queste informazioni sulla vita e resurrezione di Gesù sicuramente Paolo le apprese da Anania che era tra i settanta discepoli che furono inviati a predicare nel mondo e che sicuramente conobbe Gesù.
Tra l'altro mi trovo stranamente, visto che tale lettera era stata scritta almeno 20 anni prima dei Vangeli, come poteva affermare?
;15:4 che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture
Qualche cosa di scritto esisteva già 20 anni prima dei Vangeli ?
Quello che ne deduco allora da questi testi é:
- Anania avendo alla fine "convertito" Paolo con la convinzione sulla vera resurrezione di Gesù (e non ovviamente una "visione mistica") e che sarebbe rappresentato pertanto la base essenziale della nuova religione cristiana nascente, SICURAMENTE anche lui ne fosse convinto e non solo a livello dei soli apostoli ma sicuramente anche di molti altri ( i famosi altri 70 discepoli) .
- Se Paolo parla ripetutamente della parola "Vangelo" quasi sicuramente già allora ( primi anni 50...) almeno a livello verbale e non ancora scritto dovevano essere presenti i principi basilari del Vangelo non ancora scritti e che si tramandavano forse oralmente o come raccolta di appunti.
-Terza ed ultima cosa che mi lascia perplesso è il fatto che anche anche qui negli atti degli apostoli si parla del "SIGNORE GESU" o semplicemente "SIGNORE" per identificarlo.
Nel cantico di Zaccaria si trova poi:
E tu bambino sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innalzi al Signore a preparargli le strade
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
La definizione di "Signore"
http://www.rodoni.ch/TESTI-PER-PORTALE/ ... IGIOSI.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Signore.
Colui che ha un certo dominio su un altro. In ebraico, al posto di *Yhwh (il sacro *tetragramma che nella lettura non si pronunciava per rispetto) si usò Adonai = mio Signore (cf Gn 15,2.8), espressione di fiducia piena nella sua sovranità. In greco, la parola corrispondente è Kyrios, che implica sia la signoria di Dio che il suo nome incomunicabile; si usa spesso anche come semplice titolo di cortesia, così come si usa tra noi dire " signore ". Nel NT è usato frequentemente, sia in citazioni dell'AT che in modo indipendente (cf Mt 1,20.24; 11,25; Mc 12,11.36; Lc 1,11; 2,9; Gv 12,38; At 17,24; Rm 4,8; 9,28; 1 Cor 10,9; Eb 7,21; Ap 1,8; 11,17; ecc.). Per i primi cristiani, è il titolo dato a Gesù risorto. Nella risurrezione, " Dio lo ha costituito Signore e Cristo " (At 2,36). " Gesù è il Signore " era la formula con cui si confessava la sua divinità.
In breve trovo delle affermazioni decisamente antecedenti ai Vangeli che fanno ovviamente riflettere.