Geovismo: termine fascista?

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Metallo Pesante
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Geovismo: termine fascista?

Messaggio da Metallo Pesante »

Da un sito apologetico TdG:
La prima volta che venne usato il termine "geovista" fu durante il periodo fascista. Le autorità fecero un largo uso, in senso dispregiativo, dell'espressione «geovista» o «geovisti» per indicare i testimoni di Geova. Si veda: ACS, G1, b. 314, rapporto Andriani, 3 gennaio 1940, pp. 6, 16, 1819, 29, 32, 4041, 60, 69; ivi, TS, verbale di interrogatorio di Veronino Giardinelli, 19 febbraio 1940; ivi, CPC, b. 3530, prefettura di Pescara, 27 febbraio 1940; ivi, CPC, b. 1775, rapporto della IV zona Ovra, Avezzano, 1° agosto 1940; ivi, G1, b. 5, prefettura di Pescara, 5 gennaio 1941. Il termine «geovista» non è né di recente adozione in italiano come si legge in alcune opere di consultazione (solo nel 1982, secondo il Dizionario Italiano Sabatini Coletti, voce Geovista, Firenze, Giunti, 1997), né neutro, essendo stato introdotto con una connotazione fortemente denigratoria. Consapevolmente o no chi usa il termine "geovista" adotta lo stesso spirito fascista di allora.
Ah, loro ostracizzano, leggono alla lettera la Bibbia da buoni fondamentalisti religiosi, reprimono il dissenso in ogni sua forma e hanno accentrato il potere delle congregazioni nelle mani di un'élite di poche persone, ma i fascisti sono quelli che usano tale termine? :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:

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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Ma che boiate tocca sentire, da gente totalmente priva di basi linguistiche. Giusto per la cronaca il suffisso -ismo è di origine greca, e assai vitale in italiano. Già Leopardi, che il greco lo conosceva bene, trovava insulso che per ragioni pedanti e cruscanti, ovviamente non fasciste, quel suffisso non dovesse venire utilzzato in italiano. Poi sugli –ismi c’è stato tutto un dibattito a inizio Novecento. È un suffisso tutt’ora usato ed abusato. Poi è chiaro che se la categoria cui viene affibbiato non incontra il favore del pubblico, possa assumere spesso valenze ironiche o dispregiative. È anche creativo in questo senso, perchè nessuno potrebbe impedirmi di parlare, ironicamente, di salvinismo o di vaccinismo: si presta a neologismi. Ad ogni modo ‘geovismo’ lo trovate anche in Cesare Levi (chiara dal cognome l’origine ebraica), I versi sacri, Venezia, 1885, p. 11, con connotazione tutt’altro che negativa. Il Sabatini-Coletti non è un vocabolario etimologico, e può ben privilegiare il significato sincronico, ma a livello diacronico è meglio taccia, fermo restando che, alle volte, io stesso adopero il termine in significato neutro, alle volte in significato negativo: è il contesto che connota il vocabolo, non il vocabolo per se stesso. Nulla a che fare con l’insipenza di queste stupidaggini apologetiche.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
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VictorVonDoom
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Messaggio da VictorVonDoom »

E vabbè invece di "geovismo" o "geovista" useremo i termini "geovesimo" e "geoviano", gli piace di più? :risatina:
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"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Fatica inutile, a parte che geovesimo è osceno, e gioviano anemico; dopo un po’, se il contesto lo richiedesse, acquisterebbero fatalmente senso dispregiativo. Piuttosto, se ne era già parlato nel vecchio forum, ora in sola lettura:

https://infotdgeova.freeforumzone.com/d ... sione.aspx

ove assai interessante è la risposta dello storico Claudio Vercelli a un TdG, sensata e condivisibile, ma Vercelli è per l’appunto uno storico, non un linguista, e tocca solo un aspetto del problema. Ad ogni modo aggiungo che ‘geovismo’ è adoperato anche da G. Prever nel 1895, mentre ‘geovista’ è usato nel 1919 da Giovanni Rosadi, quanto basterebbe per ritenere infondata la tesi di un neologismo creato dal fascismo (prima della guerra trovo anche un geovismo nel 1926 e un geovista nel 1937), Va però aggiunto che nei tre casi citati si parla di geovismo con riferimento all’antica religione di Israele, e poichè se ne parla solo nei libri veniva preferita la forma etimologica jehovismo, o Jehovista (già in uno storico olandese del ’600, che scriveva in latino). Dal latino si è diffuso particolarmente in francese ove frequentissima è la forma jehovisme/jehoviste nell’Ottocento, e dal francese, credo, in italiano, ove jehovismo si trova molto spesso, fin a metà degli anni ’50 del secolo scorso.

Vero è che le prime attestazioni di geovista, con significato semantico affine a quella attuale, stanno ovviamente in rapporto diretto con la diffusione del culto. Dei Testimoni di Geova quasi non si accenna in Italia prima della seconda guerra mondiale, non v’era quindi necessità, da parte dei parlanti, di “definirli”. Io stesso non ho mai sentito i due termini prima del 2011, perché la lingua comune è un fatto sincronico, non diacronico, per cui è assolutamente velleitario il sofisma “l’hanno usato per primi i fascisti, ergo se lo uso sono fascista anch’io”.

Non a caso ho “corsivato” velleitario: per l’appunto, ‘velleitario’ è ritenuto un neologismo creato da Mussolini, se lo uso sono mussoliniano? Se dovessimo adoperare questo metro dovremmo estirpare i tre quarti dei lemmi da qualsiasi vocabolario… procedimento non isgradito alle ideologie di tipo orwelliano. In realtà nelle cose di lingua, come diceva già Leopardi nel 1835 o giú¨di lí, «dire che di un costrutto o una parola non esista attestazione nella lingua, non gli è cosa facile» (cito a memoria). Appunto il caso di velleitario, che contrariamente a quanto dice l’autorità somma del mio DELI, cioè uno dei piú recenti vocabolari etimologici, in cinque volumi, si ritrova già a fine ’800, anche se con significato non identico. Quasi il caso di geovismo/geovista, che non troviamo frequente, nella lingua letteraria, che attorno agli anni ’90, e in quella comune solo qualche anno dopo, senza alcun riferimento al fascismo, cui nulla deve l’attuale uso dei termini. Le prime attestazioni, credo, risalgano agli anni Ottanta, di probabile matrice cattolica, e tendenti non tanto a al disprezzo, quanto alla critica della sua impalcatura teologica: con geovismo e geovista infatti non si definisce la religione in sé, ma il suo aspetto ideologico.
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Messaggio da Achille »

Quixote ha scritto:Ad ogni modo ‘geovismo’ lo trovate anche in Cesare Levi (chiara dal cognome l’origine ebraica), I versi sacri, Venezia, 1885, p. 11, con connotazione tutt’altro che negativa.
Mi potresti riportare il brano di quest'opera in cui si parla di geovismo, o magari anche la scansione della pagina?
Vorrei aggiungere la citazione qui: https://www.infotdgeova.it/8altro/geovismo.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Achille »

Quixote ha scritto:Ad ogni modo aggiungo che ‘geovismo’ è adoperato anche da G. Prever nel 1895, mentre ‘geovista’ è usato nel 1919 da Giovanni Rosadi, quanto basterebbe per ritenere infondata la tesi di un neologismo creato dal fascismo (prima della guerra trovo anche un geovismo nel 1926 e un geovista nel 1937), Va però aggiunto che nei tre casi citati si parla di geovismo con riferimento all’antica religione di Israele, e poichè se ne parla solo nei libri veniva preferita la forma etimologica jehovismo, o Jehovista (già in uno storico olandese del ’600, che scriveva in latino). Dal latino si è diffuso particolarmente in francese ove frequentissima è la forma jehovisme/jehoviste nell’Ottocento, e dal francese, credo, in italiano, ove jehovismo si trova molto spesso, fin a metà degli anni ’50 del secolo scorso.
Vedo che gli esempi di utilizzo del termine geovismo prima del fascismo abbondano... Aggiungerò anche queste tue citazioni alla pagina.
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Abbiamo scritto quasi in contemporanea, per cui presumo che tu non mi avessi ancora letto. Delle citazioni posso inviarti i dati bibliografici, ma per lo piú solo uno spezzone della pagina, perché si trovano in Google libri, ma solo un paio danno la pagina intera. Però considera che il termine equivale o si contrappone a jahvismo o elohismo, non è mai riferito ai TdG, che allora non erano conosciuti. Del resto non ha importanza, può ben darsi che la prima attestazione scritta di geovista, col valore semantico che gli diamo noi, risalga alle persecuzioni nazifasciste, rimane però tutto da dimostrare che la sua ripresa negli anni Ottanta/Novanta dipenda da questo e non invece dalla tradizione precedente (come si è visto già in latino), oltre che dall’uso linguistico, che fa piuttosto propendere per una ri-creazione indipendente, cioè dall’abitudine del parlante di qualificare col suffisso -ismo/-ista le ideologie politiche e/o religiose. Infine i documenti del 1940 che riportano la dicitura «geovista»: la si trova in verbali burocratici ad uso di legge, che è ipotizzabile nessuno abbia mai letto, fra coloro che negli anni Ottanta/Novanta indagavano il fenomeno sociologico e ideologico, a fini critici o meno. Non sembrano averli letti nemmeno storici fini e preparati come il Vercelli, figuriamoci i sociologi o i teologi…

Per le citazioni e relativi link li allego piú tardi, mi ci vorrà un po’ non tanto a ritrovarli, quanto a mettervi ordine.
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Messaggio da Quixote »

Allego i link :

Cesare A. Levi, I versi sacri, Venezia, Dell’Emporio, 1885, p. 11

https://www.google.it/books/edition/I_v ... frontcover" onclick="window.open(this.href);return false;

G. Preyer, in Il pensiero Italiano, Milano, Aliprandi, 1895, p. 170

https://www.google.it/books/edition/Il_ ... frontcover" onclick="window.open(this.href);return false;

Giovanni Rosadi, Il processo di Gesù, Firenze, Sansoni, 1919 p. 62

https://www.google.it/books/edition/Il_ ... frontcover" onclick="window.open(this.href);return false;

«Vita italiana, Rassegna mensile di politica interna, estera» ecc. Roma, 1926, p. 111

https://www.google.it/books/edition/Vit ... frontcover" onclick="window.open(this.href);return false;

Zino Zini, I fratelli nemici, Torino, Einaudi, 1937, p. 67

https://www.google.it/books/edition/I_f ... frontcover" onclick="window.open(this.href);return false;

Aggiungo solo, per curiosità, che in ambienti francofoni la critica al geovismo, o per dirla come loro, jéhovisme, è cominciata assai prima che da noi: già negli anni Quaranta troviamo titoli come questi:

Damien Jasmin, Les Témoins de Jéhovah fauteurs de séditions, ennemis acharnés de la religion, Montreal 1947

ove Jéhovisme è addirittura titolo di alcuni capitoli (e jéhoviste ricorre spesso), ma soprattutto ci chiediamo che abbia a che fare coi verbali d’interrogatorio fascisti…

https://www.google.it/books/edition/Les ... frontcover" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Quixote »

Appurato che il termine ‘geovista’ ricorre almeno cinque volte, prima dei verbali di polizia del 1940-41, ipso facto è acclarato che non risponda a verità la tesi che venisse introdotto in periodo bellico. Che poi esso sia termine dispregiativo, è dichiarato in maniera apodittica, senza che venga dimostrato da alcuna testimonianza, perché ovviamente le varie sigle: ACS, TS, G1, CPC, dicono tutto e nulla, a meno che non venga riportato il testo relativo. Cosa che dubito possa fare l’anonimo geovista internettiano, perché, beninteso, io so sciogliere gli acronimi (uno per tutti: ACS sta per Archivio Centrale di Stato), mi resta da sapere se lui sia in grado di farlo, o sia solo capace di fare un copia-incolla pro domo sua, senza capire un bischero di quello che legge e scrive, o, peggio, mescolando la sua voce con quella della sua fonte: perché sia chiaro a tutti, quell’assurdo finale: «Consapevolmente o no chi usa il termine "geovista" adotta lo stesso spirito fascista di allora» non appartiene al citato, ma a chi lo cita, e che, anche se di parte e passionario, sapeva scrivere con decenza e con spirito critico, e non sono gli errori linguistici che commette che scalfiscono il suo bel lavoro, direi tutt’ora utile a chi si occupi delle persecuzioni nel periodo fascista. Si chiamava Paolo Piccioli, e ha tutto il mio rispetto, fermo restando che la linguistica non fosse cibo per lui.

Quel che Piccioli ignorava, lasciando perdere altro, è che il term. geovista, prima di assumere connotazioni legate ai TdG, significava e significa genericamente di religione ebraica, e, in senso tecnico, allude alle redazioni plurime del Pentateuco, in partic. già nella critica storica di fine Ottocento, si distingue dalla tradizione elohistica per l’uso del tetragramma invece che per la sostituzione con Elohim. Altro ci sarebbe da dire, quanto meno che il Deuteronomio rappresenta una terza tradizione collaterale, ma è argomento che richiederebbe pagine e pagine, e, d’altronde, negare un unico redattore al Pentateuco già di per sé confliggerebbe col geovismo, che vive di sola scriptura, ove poi la scelta geovista del tetragramma va proprio nella loro direzione, fin anche nel NT, per cui il nome, affatto storico e neutro, sarebbe perfettamente giustificato, se riferito a loro, tanto amanti di YHWH da metterlo anche dove proprio nun ce sta. Di fatto nel saggio di Piccioli l’unico esempio concreto che porta non significa nulla, perché nulla suggeriscono le frasi «munita di grammofono e tre dischi di propaganda geovista, la Martino era solita riunire, nella propria abitazione, i neofiti ed i simpatizzanti»; oppure «un’assidua vigilanza da parte delle Autorità locali sui geovisti». L’unico periodo pertinente sarebbe un’arringa di un avvocato difensore, fratello di Silvio D’Amico (celebre critico di teatro):
«Questi dicono la verità, e volete condannarli; questa brava gente invece dovrebbe essere approvata per la sua fede». Il presidente replicò con sarcasmo:
«Avvocato, vuol divenire anche lei geovista?»
Ma non è chi non veda che se a geovista qui sostituissimo ‘testimone di Geova’ il presunto sarcasmo rimarrebbe inalterato, perché si riferisce alle persone, e non è implicito nel vocabolo: Gramsci stava sulle scatole al regime non solo perché era comunista, ma perché era Gramsci.

Lo scritto di Piccioli si intitola I testimoni di Geova durante il regime fascista, pp. 191-229, credo tratto, ma non ho agio di controllare, dal suo P. Piccioli, Il prezzo della diversità, una minoranza a confronto con la storia religiosa in Italia negli scorsi cento anni, Napoli, Jovene, 2010.

Ciò andava detto, a suo merito, perché ripeto, al di là di queste imperfezioni linguistiche, che non tengono nessun conto dell’uso del term. geovista o geovismo nelle altre lingue (ove nel francese è precoce, nello spagnolo e nel portoghese data già agli anni ’60, come pure negli US, ma nel contesto della guerra fredda, ove i Russi definivano senz’altro geovisti i testimoni di Geova: tutte cose indipendenti dall’uso fascista) il suo saggio non è privo di interesse storico.

La prima seria attestazione che ho trovato di ‘geovista’, in italiano, riferito ai TdG, è del 1972 (In «Uomo e cultura», vol 5. n° 9, p. 112, ove si parla della polemica fra un pastore pentecostale e un responsabile «geovista», sc. testimone di Geova). Spesso coeve, ma anche precedenti, quelle nelle pubblicazioni della WTS, quasi sempre citazioni, ma alcune non affatto negative, come la seguente (w74 1/12 pp. 721-727):
nel libro Even Under the Sky There Is Hell (1971, pagina 117) un giornalista cecoslovacco descrisse il crudele trattamento inflitto nel 1951 ai testimoni di Geova in un campo di lavoro comunista: “Ricorderò sempre con ammirazione e approvazione i geovisti [testimoni di Geova], soprattutto giovani, che rifiutarono di prestare servizio militare e furono per questo condannati.
Sfido chiunque a leggervi ironia, per cui, verrebbe da dire, loro possono utilizzare il vocabolo, e io no?
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Messaggio da Achille »

Achille ha scritto:
Quixote ha scritto:Ad ogni modo ‘geovismo’ lo trovate anche in Cesare Levi (chiara dal cognome l’origine ebraica), I versi sacri, Venezia, 1885, p. 11, con connotazione tutt’altro che negativa.
Mi potresti riportare il brano di quest'opera in cui si parla di geovismo, o magari anche la scansione della pagina?
Vorrei aggiungere la citazione qui: https://www.infotdgeova.it/8altro/geovismo.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Ho aggiornato la pagina.
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Messaggio da Achille »

Un dizionario online ( https://www.sapere.it/sapere/dizionari/ ... vista.html" onclick="window.open(this.href);return false; ) alla voce "Geovista" fino a qualche giorno fa riportava la seguente nota :

Nota d'uso
Gli aggettivi o sostantivi geovista/i e geovita/i, così come il sostantivo geovismo, hanno una connotazione dispregiativa e vengono percepiti come denigratori dalla confessione dei Testimoni di Geova. Tali termini furono usati per le prime volte dalle autorità fasciste – in particolare nei rapporti degli Ispettorati Speciali dell’Ovra n. 4 – in contesti carichi di disprezzo. Oggi vengono usati principalmente dai dissidenti della confessione e dai cosiddetti gruppi “anti-sette”.


Il 24 dicembre del 2020 scrissi alla redazione del dizionario la seguente e-mail:

Buongiorno.

Consultando il Vostro dizionario online alla voce “geovista” ( https://www.sapere.it/sapere/dizionari/ ... vista.html" onclick="window.open(this.href);return false; ) ho trovato la seguente “nota d’uso”:

Nota d'uso
Gli aggettivi o sostantivi geovista/i e geovita/i, così come il sostantivo geovismo, hanno una connotazione dispregiativa e vengono percepiti come denigratori dalla confessione dei Testimoni di Geova. Tali termini furono usati per le prime volte dalle autorità fasciste – in particolare nei rapporti degli Ispettorati Speciali dell’Ovra n. 4 – in contesti carichi di disprezzo. Oggi vengono usati principalmente dai dissidenti della confessione e dai cosiddetti gruppi “anti-sette”.

E’ molto chiaro che una simile “precisazione” è opera di qualche testimone di Geova, in quanto riprende parola per parola il contenuto di alcuni loro scritti.

Non è affatto dimostrato che i termini geovista o geovismo siano stati usati per la prima volta dai fascisti, ed è assolutamente falso che siano usati principalmente da dissidenti o da membri di gruppi anti sette.

Vi invito a tal proposito ad esaminare una mia pagina, nella quale viene riportata l’opinione di uno storico e dove vengono citate numerose fonti (comprese quelle dei Testimoni di Geova) che utilizzano il termine “geovismo” (o yahvismo) senza che ciò presupponga un disprezzo od una connotazione negativa:

https://www.infotdgeova.it/8altro/geovismo.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Cordiali saluti
Achille Lorenzi

La Redazione mi rispose qualche settimana dopo:

Da: La Redazione di Sapere.it
Inviato: venerdì 22 gennaio 2021 17:29
A: lorenziachille@...
Cc: info
Oggetto: Re: A proposito di "Geovismo"

Salve Achille,
grazie per la segnalazione, non appena ci sarà possibile prendiamo in carico l'analisi della voce che ci segnala.
Buona serata
La redazione di Sapere.it


Dopo che Metallo Pesante ha aperto questa discussione, ho controllato la voce del dizionario, notando che non era cambiato nulla. Ho quindi scritto di nuovo alla Redazione:

Il giorno ven 17 set 2021 alle ore 10:19 <lorenziachille@...> ha scritto:

Buongiorno.

Noto, a distanza di mesi, che la Vostra nota alla voce “geovismo” è rimasta immutata.
Nel frattempo io ho aggiornato la mia pagina https://www.infotdgeova.it/8altro/geovismo.html" onclick="window.open(this.href);return false; inserendovi varie citazioni da fonti assai precedenti l’epoca fascista che utilizzavano il termine “geovismo” ed affini, senza che ciò presupponesse alcuna connotazione o giudizio negativo.
Per esempio, ‘geovismo’ lo si trova in Cesare Levi (chiara dal cognome l’origine ebraica), I versi sacri, Venezia, 1885, p. 11, con connotazione tutt’altro che negativa. ‘Geovismo’ è adoperato anche da G. Prever nel 1895, mentre ‘geovista’ è usato nel 1919 da Giovanni Rosadi, quanto basterebbe per ritenere infondata la tesi di un neologismo creato dal fascismo.

La Vostra nota, suggerita, come dicevo, certamente da qualche testimone di Geova, è quindi senza alcun dubbio storicamente e linguisticamente erronea.

Saluti cordiali
Achille Lorenzi


Sapere.it mi ha risposto ieri:

Salve Achille,
le scriviamo per informarla che le voci relative alla sua segnalazione sono state analizzate e aggiornate.
Grazie e buona giornata
Lo staff di Sapere.it


Ora la nota recita:

Nota d'uso
Gli aggettivi geovista/i e geovita/i – così come il sostantivo geovismo – vengono percepiti come denigratori dai membri della confessione dei Testimoni di Geova. Storicamente questi termini, con connotazione negativa, si ritrovano per esempio in alcuni documenti redatti dalle autorità fasciste – in particolare nei rapporti degli Ispettorati Speciali dell’Ovra n. 4.


Almeno hanno corretto l'errore in cui dicevano che sono stati i fascisti ad inventare il termine.

Comunque per me il motivo per cui i TdG in genere respingono l'uso di questo termine è perché lo ritengono una storpiatura del nome "Geova".
I fascisti non c'entrano nulla.
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Ma figurati; questa è una delle principali ragioni per cui diffido delle corbellerie internettiane, specie se scritte da incompetenti. E io posso dirlo, in quanto allievo di Rosiello, cui era affidata la direzione di un vocabolario prestigioso quanto lo Zingarelli, e di cui ho seguito corso e seminari, in particolare uno incentrato proprio sulla lessicografia. Per non tediarvi vi dico solo come strutterei, improvvisando, la voce.
geovista/i e geovita/i [mai sentito il secondo, ad ogni modo non solo aggettivi ma anche sostantivi] denotano gli appartenenti alla religione dei testimoni di Geova, con riferimento alla loro ideologia e teologia. Etimologicamente il termine è anteriore, e riferito piuttosto allo jahvismo contrapposto al’elohismo. Così come il sostantivo geovismo, vengono percepiti come denigratòri da alcuni membri della confessione dei Testimoni di Geova [non si capisce l’indulgenza a una minuscola percentuale della popolazione, ma mi adeguo – chiaro che in una voce seria cancellerei il riferimento], ma storicamente la loro connotazione è affidata al contesto, tant’è che si ritrovano in molte lingue, con senso perfino positivo, quindi riferito alle persecuzioni comuniste in tempi di guerra fredda. Nulla a che fare con documenti redatti dalle autorità fasciste, per altro ambigue e non probative. L’uso attuale del termine è posteriore, e indipendente dai precedenti.
Anche da qui il mio disinteresse per l’internet, e per le superficialità che vi riscontro. Chi scrive lepidezze, meglio sarebbe se si dedicasse al suo orto. Non per metafora, ma con la zappa.
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