IL KITAWALA E I TESTIMONI DI GEOVA

Sezione in cui si analizzano le vicende storiche dell'organizzazione

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IL KITAWALA E I TESTIMONI DI GEOVA

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Il kitawala (o kitower) è stato un movimento religioso nativista africano formatosi all'inizio del XX secolo per un'interpretazione indigena della predicazione di missionari statunitensi della Watch Tower (i Testimoni di Geova), e nasceva da un sincretismo fra il credo geovista e la tradizione indigena locale. Il movimento Kitawala si diffuse soprattutto in paesi come Angola, Rhodesia, Kenya, Niassa (attuale Mozambico), Uganda e raggiunse anche il Congo. È una delle più vaste organizzazioni religiose africane. Il culto presenta alcune dottrine in comune con i testimoni di Geova. Naturalmente questi gruppi non hanno mai avuto a che fare con i veri TdG, i loro obiettivi di lotta contro le forze del male, ossia la stregoneria locale, sfociavano spesso in atti violenti. Sembra che adesso questa realtà sia del tutto estinta.
Di seguito riporteremo alcune informazioni sui gruppi Kitawala tratti dalle pubblicazioni WTS.
Intanto nel Congo Belga (ora Zaire) si era creato un altro equivoco. C’era un movimento politico-religioso denominato Kitawala, che a volte faceva uso anche del nome Torre di Guardia. In casa di alcuni aderenti si trovarono pubblicazioni dei testimoni di Geova, che essi avevano ricevuto per posta. Ma le credenze e le pratiche dei Kitawala (che includevano razzismo, sovvertimento dell’autorità costituita per determinare un cambiamento politico o sociale e grave immoralità sessuale praticata in nome dell’adorazione) non corrispondevano affatto a quelle dei testimoni di Geova. Eppure certi servizi giornalistici cercarono di identificare la Watch Tower Society dei testimoni di Geova con i Kitawala.
I ripetuti tentativi dei testimoni di Geova per inviare sorveglianti qualificati nel paese furono respinti categoricamente dai funzionari belgi. I gruppi cattolici e protestanti erano felici. Specie dal 1949 in poi nel Congo Belga furono prese crudeli misure repressive contro coloro che cercavano di studiare la Bibbia con l’aiuto di pubblicazioni della Watch Tower. Ma avvenne come disse un fedele Testimone locale: “Siamo come un sacco di grano africano. Ovunque ci porteranno, la Parola cadrà, a una a una, finché verrà la pioggia, e ci vedranno crescere dappertutto”. E così, nonostante le condizioni difficili, dal 1949 al 1960 secondo i rapporti il numero dei testimoni di Geova attivi salì da 48 a 1.528.
Un po’ alla volta i funzionari si resero conto che i testimoni di Geova sono molto diversi dai Kitawala. Quando ai Testimoni fu concessa la libertà di radunarsi, gli osservatori governativi spesso constatarono la loro buona condotta e il loro ordine. Quando ci furono dimostrazioni violente a favore dell’indipendenza politica, la gente sapeva che i testimoni di Geova non c’entravano. Finalmente nel 1961 un Testimone e sorvegliante qualificato del Belgio, Ernest Heuse junior, poté entrare nel paese. Con notevole impegno fu possibile aiutare gradatamente i fratelli a rendere le loro congregazioni e la loro vita personale più aderenti alla Parola di Dio. C’era molto da imparare e ci voleva molta pazienza.
Pensando che questo avrebbe migliorato la loro posizione, i Kitawala di alcune zone inviarono lunghi elenchi di aderenti che volevano essere riconosciuti come testimoni di Geova. Saggiamente il fratello Heuse mandò in quelle zone fratelli qualificati per scoprire che genere di persone fossero. Anziché accettare gruppi numerosi, essi tennero studi biblici con i singoli.
Col tempo si manifestarono le vere pecore, coloro che consideravano davvero Gesù Cristo il loro Pastore. Ed erano molti. Questi a loro volta ammaestrarono altri. Nel corso degli anni decine di missionari della Watch Tower vennero da altri paesi per lavorare insieme a loro, per aiutarli ad acquistare una conoscenza più accurata della Parola di Dio e per provvedere l’addestramento necessario. Nel 1975 nello Zaire c’erano 17.477 testimoni di Geova, organizzati in 526 congregazioni, che si davano da fare per predicare e insegnare la Parola di Dio ad altri. - I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, pp. 482-483
Il Congo Belga (Repubblica del Congo, Kinshasa, ora chiamato Zaïre) è un vasto paese di oltre 2.300.000 chilometri quadrati, più esteso del Texas e dell’Alasca messi insieme, con una popolazione di più di 23 milioni di abitanti. È a nord dello Zambia e dell’Angola e la sua principale caratteristica fisica è la grande depressione del bacino del fiume Congo. A sud-est, sul confine con lo Zambia, sono ricche miniere di rame che provvedono la principale ricchezza economica del paese. Il clima è in genere caldo e umido e gran parte della superficie è coperta da fitta giungla. Nel 1885 esso venne sotto il dominio belga, con il risultato che la lingua ufficiale divenne il francese e la religione prevalente quella cattolica romana.
Fino agli anni quaranta non c’era nel Congo nessuna organizzata opera di predicazione del Regno. Comunque, vi cresceva il locale falso “Movimento Torre di Guardia” o Kitawala. Il libro Kitawala (tedesco) di Greschat, a pagina 71, dichiara: “Trovate interi villaggi che si chiamano Torre di Guardia, il che semplicemente significa che sono stati immersi, battezzati, e vagamente accettano varie nozioni sulla fine del mondo e, supposto che vivano in un certo modo, pensano che Dio dia loro ricompense su questa terra”.
Nel Congo, come altrove, il termine nativo “Kitawala” si usava spesso quando si faceva riferimento al “Movimento Torre di Guardia” indigeno. Sembra che Kitawala sia un’alterazione della parola “torre” preceduta dal prefisso “ki”. Alcuni usavano l’espressione più lunga “Waticitawala”, ovvia alterazione nativa di “Watchtower”. Non è difficile capire come i non informati potessero mettere in relazione i due termini; i nomi “Società Torre di Guardia” e (Movimento) “Torre di Guardia” o Kitawala sono molto simili. E con quanta leggerezza i nemici della verità si son serviti di questa somiglianza più e più volte per suscitare pregiudizio nella mente dei funzionari governativi e per causare difficoltà ai veri servitori di Geova!
Insurrezioni, ribellioni, scontri tribali e, infatti, qualsiasi avvenimento spettacolare fra nativi erano spesso convenientemente messi in relazione con il movimento “Torre di Guardia”. Il nome divenne un fetore per i funzionari e le autorità. Si può immaginare quale biasimo questo recasse in quelle zone sul nome di Geova e sulla sua vera organizzazione!
Com’è già stato spiegato, questa confusione fu inizialmente causata dall’opera di Joseph Booth e dei suoi seguaci nel Niassa al principio del ventesimo secolo. Il sig. Booth, insieme al suo discepolo Elliott Kamwana e ad altri, fece errato uso delle prime pubblicazioni della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, e ciò diede luogo alla nascita del falso “Movimento Torre di Guardia” nell’Africa centrale. Dal Niassa l’insegnamento si diffuse evidentemente a sud e a ovest nelle Rhodesie e nel Congo.
Negli anni che seguirono, la Società mandò lettere alle autorità del Congo esponendo i fatti, ma, per molti anni, i funzionari preferirono in un modo o nell’altro continuare a mettere in relazione le attività di questi movimenti religiosi indigeni che facevano uso del nome “Torre di Guardia” con la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati e l’opera dei testimoni di Geova. L’influenza e le pressioni ecclesiastiche ebbero molto a che fare con questa situazione.
Regolari sforzi furono compiuti dalla Società per far entrare nel paese rappresentanti maturi, ma senza successo. Occorrevano direttiva e assistenza, ma all’organizzazione di Geova si rifiutava il permesso di inviare tale assistenza tanto necessaria, e per molti anni le autorità non poterono o non desiderarono fare una distinzione tra i veri servitori di Geova e i “Movimenti Torre di Guardia” indigeni.
All’inizio del 1948 Llewelyn Phillips, sorvegliante di deposito della Rhodesia Settentrionale, fu mandato nel Congo Belga perché intervenisse a favore dei Testimoni che vi erano perseguitati e cercasse di far togliere la proscrizione dell’opera. Ebbe colloqui privati con il governatore generale e con altri funzionari governativi e poté spiegare la nostra opera e mostrare quanto le nostre credenze e i nostri princìpi fossero ben lontani da quelli del falso “Movimento Torre di Guardia” chiamato Kitawala. Furono presentate a queste autorità lettere ufficiali in data 15 marzo e 7 aprile 1948 così che la questione fosse registrata. Durante il colloquio con lui, il governatore generale pensosamente domandò: “E se io vi aiuto, cosa mi accadrà?” Un’ottima domanda, giacché il Congo era quasi completamente sotto il controllo della Chiesa Cattolica Romana!
Che benedizione fu quando l’opera del popolo di Geova fu finalmente riconosciuta! La filiale cominciò a lavorare sotto il nome ufficiale di “Testimoni di Geova” anziché di “Società Torre di Guardia”, in modo da evitare ogni ulteriore confusione. Ora si poteva rapidamente fare la separazione fra i veri Testimoni e quelli che si associavano ai falsi “Movimenti Torre di Guardia”. Da quel tempo in poi ci furono enormi aumenti nel numero di quelli che adottavano la pura adorazione di Geova Dio. - Annuario dei Testimoni di Geova del 1977, p. 176
Anche se gran parte dei fratelli rimasero saldi, sotto altri aspetti si rivelarono spiritualmente immaturi, superficiali e privi di discernimento. Alcuni subirono l’influenza nascosta del Kitawala, il falso “movimento Torre di Guardia” delle zone vicine. Questi problemi non sorprendono, dato che i fratelli non avevano mai avuto la visita di un sorvegliante di zona, film della Società, corsi speciali per i sorveglianti di congregazione, assemblee o pubblicazioni nella loro lingua. Perciò nel 1976 la sorveglianza del paese fu affidata alla filiale dello Zaire. Così fratelli di lingua francese e swahili poterono dare l’aiuto necessario ai Testimoni del Burundi. - Annuario dei Testimoni di Geova del 1992 pp. 120-121
Affrontato il Kitawala

Nel 1960 Pontien Mukanga, un fratello di costituzione esile e d’indole mite, divenne il primo sorvegliante di circoscrizione del Congo. Dopo aver ricevuto addestramento nel Congo (Brazzaville) visitò le congregazioni di Léopoldville e alcuni gruppi isolati vicini. Tuttavia lo aspettava un compito di gran lunga più difficile: affrontare il Kitawala.

Uno dei primi viaggi del fratello Mukanga fu a Kisangani (allora chiamata Stanleyville), a oltre 1.600 chilometri dalla capitale. Perché proprio lì? Un europeo che il fratello Heuse aveva incontrato nel servizio di campo gli aveva mostrato una fotografia scattata a Stanleyville subito dopo l’indipendenza. La fotografia ritraeva una grande insegna di fronte alla stazione ferroviaria raffigurante una Bibbia aperta e la seguente iscrizione: “Watch Tower Bible and Tract Society — International Bible Students Association — Religione Congolese Kitawala — Viva Patrice E. Lumumba — Viva Antoine Gizenga — Viva il governo del M.N.C. [Movimento nazionale congolese]”. Era chiaro che il Kitawala a Kisangani stava usando in modo improprio i nomi degli enti giuridici dei testimoni di Geova.

C’erano veri testimoni di Geova a Kisangani? Il fratello Mukanga andava lì per scoprirlo. L’unica informazione in possesso della filiale riguardava un uomo di nome Samuel Tshikaka, il quale aveva conosciuto la verità a Bumba ed era tornato a Kisangani nel 1957. Samuel non si associava ai gruppi del Kitawala e fu ansioso di aiutare il fratello Mukanga, il quale in seguito scrisse: “Andai con Samuel a fare ricerche sulle persone che usavano il nome Watch Tower. Visitammo il loro pastore che ci parlò del suo gruppo. Venimmo a sapere che sebbene alcuni usassero la Bibbia, credevano tutti nell’immortalità dell’anima e insegnavano l’amore praticando lo scambio delle mogli.

“Poco dopo il mio arrivo, la polizia cercò di arrestare i seguaci del Kitawala della città, i quali reagirono con la forza. La polizia chiamò i soldati come rinforzo. Molti seguaci del Kitawala furono uccisi. Il giorno dopo lungo il fiume arrivò una barca che portava morti e feriti. Con loro c’era il segretario del pastore, il quale mi riconobbe e si ricordò che avevo visitato il loro leader due giorni prima. Mi accusò falsamente di averli denunciati alle autorità e disse che ero responsabile della morte dei combattenti. Disse ai suoi amici del Kitawala di non farmi scappare, ma riuscii a fuggire prima che potessero uccidermi”.

In Belgio i giornali che diedero la notizia titolarono: “Combattimento tra testimoni di Geova e polizia”. Tuttavia le autorità congolesi, che conoscevano la differenza tra i kitawala e i testimoni di Geova, fecero un rapporto corretto. Nessun giornale del Congo accusò i Testimoni di essere coinvolti nell’avvenimento!

Che ne è stato di Samuel Tshikaka? È ancora nella verità e serve come anziano nella congregazione Kisangani Tshopo Est. Attualmente a Kisangani ci sono 1.536 proclamatori organizzati in 22 congregazioni. Il figlio di Samuel, Lotomo, è sorvegliante di circoscrizione, proprio come Pontien Mukanga 40 anni fa.

Un sorvegliante di circoscrizione corregge le cose

François Danda fu un altro sorvegliante di circoscrizione che lavorò per dimostrare la differenza tra i Testimoni e il Kitawala. Egli spiega: “Fu un periodo difficile e di grande confusione. I kitawala nei loro luoghi di adunanza mettevano sempre un’insegna con la scritta ‘Watch Tower’ in inglese. In tutte le nostre pubblicazioni, indipendentemente dalla lingua, c’era la scritta ‘Watch Tower’ nella pagina degli editori. Ora immaginate qualcuno che aveva letto le nostre pubblicazioni e cercava i servitori di Dio. Poteva trovare un luogo di adunanza con l’insegna ‘Sala del Regno dei Testimoni di Geova’ nella lingua locale e un’altra insegna con la scritta ‘Watch Tower’ in inglese. Dove sarebbe andato? Potete immaginare la confusione.

“Molti fratelli non avevano accurata conoscenza e le pubblicazioni disponibili erano poche. Spesso le congregazioni mischiavano la verità con gli insegnamenti del Kitawala, in modo particolare per ciò che riguardava la santità del matrimonio. In una città che visitai, si pensava che 1 Pietro 2:17, dove è scritto di ‘avere amore per l’intera associazione dei fratelli’, significasse che le sorelle erano a disposizione di qualsiasi fratello nella congregazione per avere rapporti sessuali. Se una sorella rimaneva incinta di un fratello che non era suo marito, quest’ultimo accettava il figlio come suo. ‘I non istruiti e gli instabili’ stavano torcendo le Scritture come nel I secolo. — 2 Piet. 3:16.

“Feci discorsi biblici molto diretti in merito alle norme di Geova, anche quelle relative al matrimonio. Dissi che c’erano alcune cose che dovevamo aggiustare pazientemente, un po’ alla volta, ma che lo scambio delle mogli non era fra queste. Fu bello vedere che i fratelli capirono e accettarono il giusto punto di vista biblico. In quella città perfino alcuni aderenti al Kitawala accettarono la verità”.

Gli sforzi dei fratelli Mukanga e Danda e di molti altri resero chiaro che i testimoni di Geova erano diversi dal Kitawala. Oggi nessuno associa il “Kitawala” con la “Watch Tower”. Il Kitawala è ancora presente anche se non è più così importante o influente come nel passato. In molte zone è del tutto sconosciuto. - Annuario dei Testimoni di Geova del 2004 pp. 189-197
Bibliografia accademica:

- « Bushiri Lungundu » [archivio], Dictionary of African Christian Biography — Reprise en ligne de (en) L. H. Ofosu-Appiah (éd.) (en 20 volumes), The Encyclopaedia Africana. Dictionary of African Biography, vol. 2 : Sierra Leone-Zaire, New York, Reference Publications Inc., 1979.
- S. Thion, « Kaufmann R., Millénarisme et acculturation » (Nota bibliografica), Revue française de sociologie, vol. 7, no 1,‎ 1966, p. 119, https://www.persee.fr/doc/rfsoc_0035-29 ... m_7_1_2876" onclick="window.open(this.href);return false;
- Catherine Coquery-Vidrovitch et Henri Moniot, L'Afrique noire de 1800 à nos jours, Presses universitaires de France (1re éd. 1974), p. 356
- Kikasa Kabazo, Le début du mouvement Kitawala au Katanga-Shaba, 1923-1937, Université nationale du Zaire, Campus de Lubumbashi, 1972
- Matthieu Muhemu Subao Sitone, Naissance et croissance d'une église locale (1896/97 – 1996) — Le cas du diocèse de Butembo-Beni au Congo Kinshasa (RDC) (tesi di dottorato), Université Lyon II, 2006
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