In Italia, con la caduta del regime fascista e la fine della seconda guerra mondiale l’opera dei Testimoni riprenderà con estrema lentezza. Il numeri di proclamatori attivi nel 1946 era bassissimo, solo 120 secondo le stime ufficiali, ma su ordine del presidente della Watch Tower Society Nathan H. Knorr, che nel novembre 1945 visitò la filiale svizzera col suo segretario Milton G. Henschel (futuro membro del Corpo Direttivo e quinto presidente della Watch Tower Society dal 1992 al 2000), lì dove si coordinava l’opera italiana fin dagli anni Venti, verrà acquistato dagli Stati Uniti un villino nella città di Milano, in via Vegezio n. 20, per farne la prima filiale italiana e coordinare così le 35 congregazioni locali. Si tenga conto che parliamo di un'Italia diversa da quella di oggi, un paese cattolico dove in età fascista le gerarchie ecclesiastiche contrasteranno i Testimoni e i culti protestanti associandoli erroneamente al “comunismo”, mettendogli i bastoni fra le ruote, attitudine che muterà col Concilio Vaticano II. E come risponderà la Società Torre di Guardia? Porgerà forse l'altra guancia? Sulla
Torre di Guardia (edizione italiana) del marzo 1947, a p. 47, nel «Rapporto d'Italia tradotto dal libro annuale 1947 (inglese) dei testimoni di Geova» come viene descritto il clero cattolico, un clero diverso da quello di oggi, piuttosto intollerante verso le minoranze? Ecco un'assaggio:
Tuttavia, vi sono intere regioni dove i ministri di Baal godono tuttora il loro antico prestigio. Nella provincia di Venezia e nell'Italia centrale e nel sud l'influenza clericale è particolarmente prevalente fra le donne. Gli uomini della classe operaia si sono generalmente associati col comunismo e il socialismo anche nell'Italia del sud.
Ora, che facevano gli israeliti ai “ministri [sacerdoti] di Baal”? Beh, a me l'epiteto, datato, fa venire in mente un famoso episodio biblico, quando il profeta Elia ordina al re Acab di convocare sul Carmelo il popolo d’Israele e la comunità dei 450 profeti di Baal, sostenuti dalla regina Izebel. Vengono così a confronto due visioni religiose: quella del Dio YHWH e quella del Baal di Tiro. Elia, che si proclama l’unico profeta rimasto fedele a YHWH, lancia la sfida inesorabile, rimproverando il popolo per la sua incoerenza: si tratta di decidere chi è Dio. Se lo è YHWH, Baal non solo è superato, ma neppure esiste, o viceversa. E che fa quando alla fine vice la sfida coi “ministri [sacerdoti] di Baal”? In 1 Re 18:40 è riportato:
Elia disse loro [agli israeliti]: «Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!» Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò.
Ora, io non credo che oggi scriverebbero che i ministri cattolici (o protestanti) sono
“ministri di Baal”, ma tecnicamente non dicono più nero su bianco che i fuoriusciti vanno lapidati come nell'antico Israele, cosa che veniva invece fatta nelle vecchie riviste di una volta, dove non erano “politicamente corretti”. Ma l'idea è la medesima, e conferma che sono un culto cristiano-giudaizzante, che è sotto sotto nostalgico dell'etica veterotestamentaria e delle pene corporali presenti nel Vecchio Patto, che se potessero lapiderebbero tutti i dissidenti, “votando alla distruzione”
tutti i ministri della cristianità, cattolici, anglicani, protestanti ed ortodossi, nonché quelli non cristiani. Meditate!