Nel primo capoverso c'è una domanda:
Io ritengo che, oltre a studiare le lingue in cui è scritto un testo, bisogna anche studiare altro. E, poichè lo studio dei testi sacri non possiamo farlo da soli, bisogna anche ricorrere a studi di specialisti, esegeti, linguisti, ecc... Qui, invece, la WTS pone un aut-aut che non mi piace.'Posso capire pienamente il messaggio biblico usando una traduzione o dovrei mettermi a studiare l'ebraico e il greco?'
Seguita:
E si fa l'esempio di Gv 5,39-42. Secondo me, questo è un esempio impertinente. Sicuramente lo studio delle lingue antiche permette, a chi le conosce, di cogliere alcune sfumature di significato dei termini che le traduzioni non posso rendere fino in fondo. Infatti, per poter capire fino in fondo un testo bisogna ricorrere a commentari e studi del settore. Ma in questa parte dell'articolo la WTS mette le mani avanti perchè sa che, se una persona studia, non troverà mai la sua dottrina nella Bibbia."Per cominciare, anche se uno conosce l'ebraico o il greco antichi non significa che riuscirà miracolosamente a comprendere il messaggio biblico."
Un secondo fattore da considerare è che, per quanto molti oggi parlino ebraico e greco, queste lingue sono cambiate molto da quando fu scritta la Bibbia