La Prefazione della TNM del 1967
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La Prefazione della TNM del 1967
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Che ne pensate di queste parole contenute nella Prefazione della TNM del 1967.
Secondo voi cosa significano?
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Potresti citare degli esempi di espressioni presenti nelle note della NWT in più volumi che sarebbero state inserite nel testo della TNM del 1967?Metallo Pesante ha scritto:Che presero le espressioni assenti nel testo della prima edizione della TNM (credo quella in più volumi, degli anni '50) ma presenti nelle note e le inserirono (in assenza di note) nel testo dell'edizione in un solo volume, del 1967, la TNM con copertina verde... Insomma, non proprio deontologico.
A me colpisce di più le ultime frasi,....mi pare di capire che operando queste...chiamiamole aggiunte si ottenesse una bibbia più fedele al senso stretto dei termini originali.
Correggetemi se ho capito male.
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Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
Presentazione
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Non ho l’edizione di riferimento, sicché non ho la possibilità di controllare. Per esperienza ipotizzo che nell’evidenziato si prospetti di sostituire le note alla traduzione quando fa comodo; questo può avvenire in due casi: la nota è una variante più o meno sinonimica, e in quanto tale può legittimamente preferirsi al testo originale; oppure è una parafrasi o una spiegazione, e in questo caso tende a spiegare e/o interpretare il testo, quindi risulta dubbia, e spesso passibile della condanna che delle aggiunte al testo sacro sanziona verso fine l’Apocalisse giovannea.
Ma fin qui tutto bene, al contrario filogicamente e scientificamente parlando non esiste quanto precede e quanto segue all’evidenziato in giallo: per il prima non esistono versioni originali ebraiche del NT (ormai sono messe in discussione anche per Matteo) ma anche fossero ipoteticamente esistite non avrebbero nessun valore filologico, stemmatico, ecdotico; il problema vero è che «armonizzare con le versioni originali ebraiche le citazioni fatte nelle Scritture Greche Cristiane» non è possibile, perché queste Scritture greche, documentate in oltre seimila codici, seguono la tradizione nota della LXX, che omette il tetragramma. Per reintrodurlo occorre un atto di fede, che non è compatibile né con la storia né la filologia, vale a dire con la prassi scientifica odierna.
Lo stesso vale, evidentemente, per quanto scritto dopo; è un chiaro ossimoro affermare che «lo scopo era quello d’essere più conformi al testo letterale delle lingue originali». Non solo è un assurdo filologico (non serve scomodare Occkam, per negare le lingue originali), ma persino un adamitico peccato di superbia, che avveniva in quanto a quei tempi, circa cinquant’anni fa, il CD e la WTS pretendevano che la TNM assurgesse a “originale” ispirato direttamente da Dio, non diversamente che la LXX per i protocristiani di lingua non semitica. Ho ricordato un mio post al riguardo molto di recente, che se non è arroganza da parte mia, è fra le cose migliori, da contare sulle dita nelle mani, dei miei quattromila e rotti post:
viewtopic.php?p=248677#p248677" onclick="window.open(this.href);return false;
Ma fin qui tutto bene, al contrario filogicamente e scientificamente parlando non esiste quanto precede e quanto segue all’evidenziato in giallo: per il prima non esistono versioni originali ebraiche del NT (ormai sono messe in discussione anche per Matteo) ma anche fossero ipoteticamente esistite non avrebbero nessun valore filologico, stemmatico, ecdotico; il problema vero è che «armonizzare con le versioni originali ebraiche le citazioni fatte nelle Scritture Greche Cristiane» non è possibile, perché queste Scritture greche, documentate in oltre seimila codici, seguono la tradizione nota della LXX, che omette il tetragramma. Per reintrodurlo occorre un atto di fede, che non è compatibile né con la storia né la filologia, vale a dire con la prassi scientifica odierna.
Lo stesso vale, evidentemente, per quanto scritto dopo; è un chiaro ossimoro affermare che «lo scopo era quello d’essere più conformi al testo letterale delle lingue originali». Non solo è un assurdo filologico (non serve scomodare Occkam, per negare le lingue originali), ma persino un adamitico peccato di superbia, che avveniva in quanto a quei tempi, circa cinquant’anni fa, il CD e la WTS pretendevano che la TNM assurgesse a “originale” ispirato direttamente da Dio, non diversamente che la LXX per i protocristiani di lingua non semitica. Ho ricordato un mio post al riguardo molto di recente, che se non è arroganza da parte mia, è fra le cose migliori, da contare sulle dita nelle mani, dei miei quattromila e rotti post:
viewtopic.php?p=248677#p248677" onclick="window.open(this.href);return false;
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo post — Presentazione — Staurós: palo o croce? (link esterno)
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo post — Presentazione — Staurós: palo o croce? (link esterno)
Non mi sembra che la versione del 1950 fosse così diversa da quella del 1960, i passaggi controversi erano già presenti:Achille ha scritto:Potresti citare degli esempi di espressioni presenti nelle note della NWT in più volumi che sarebbero state inserite nel testo della TNM del 1967?Metallo Pesante ha scritto:Che presero le espressioni assenti nel testo della prima edizione della TNM (credo quella in più volumi, degli anni '50) ma presenti nelle note e le inserirono (in assenza di note) nel testo dell'edizione in un solo volume, del 1967, la TNM con copertina verde... Insomma, non proprio deontologico.
" onclick="window.open(this.href);return false;
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Ho appena messo online una pagina in cui parlo del modo in cui viene a volte citata dai critici dei TdG questa "Prefazione", facendole dire quello che essa realmente non dice:
https://www.infotdgeova.it/la-prefazion ... -1967.html" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.infotdgeova.it/la-prefazion ... -1967.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Ottimo lavoro Achille, finalmente mi è tutto chiaro questa storia sulla prefazione.
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Mi fa piacere che tu abbia apprezzato questa ricerca. Sono anni che sento citare a sproposito questa Prefazione. E' uno dei tanti esempi di come ci si può esporre alla critica (legittima) da parte dei TdG di strumetalizzare certi loro scritti, facendo dire loro quello che in realtà non dicono.Romagnolo ha scritto:Ottimo lavoro Achille, finalmente mi è tutto chiaro questa storia sulla prefazione.
Ma è mai possibile che la WTS abbia inserito nel testo delle note esplicative, dei commenti, così che non si capisce più cosa è "parola di Dio" e cosa invece sono le interpretazioni del CD?
Questo è quello che qualcuno ha scritto. Cito testualmente:
«Negli anni '60 ci fu pure l'inserimento delle note sussidiarie all'interno del testo biblico, senza distinzioni tipografiche, il che significa una “Bibbia” alterata nel testo stesso».
La cosa peggiore è che poi certe affermazioni scritte rimangono, specialmente se si pubblicano in qualche libro...
P.s.: ho fatto qualche ulteriore modifica alla pagina.
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