il paragrafo trattato era il numero 19 a pagina 34 che recita quanto segue:
Per completezza vi riporto anche i paragrafi successivi:QUANDO TRONCARE UN’AMICIZIA
19 A volte può essere necessario troncare l’amicizia con qualcuno che faceva parte della congregazione. Questo si verifica se una persona viola impenitentemente la legge di Dio e viene disassociata, o se rinnega la fede insegnando false dottrine o dissociandosi dalla congregazione. La Parola di Dio ci dice chiaramente di ‘cessare di mischiarci in compagnia’ di persone del genere. (1 Corinti 5:11-13; 2 Giovanni 9-11) Può essere davvero difficile evitare un parente o qualcuno che forse era un nostro amico. Prenderemo una posizione netta, dimostrando così che per noi la lealtà a Geova e alle sue giuste leggi viene prima di tutto? Ricordiamo che Geova dà molta importanza alla lealtà e all’ubbidienza.
Ora è mia intenzione concentrarmi sulla figura del "Dissociato" che stando al paragrafo 19 è una delle categorie con cui troncare i legami di amicizia, infatti ci viene detto "La Parola di Dio ci dice chiaramente di ‘cessare di mischiarci in compagnia’ di persone del genere " mettendo con tale frase il Dissociato sullo stesso piano del peccatore impenitente diassassociato e con quelli che rinnegano la fede e promuovono altre dottrine.20 La disassociazione è un amorevole provvedimento di Geova. In che senso? L’espulsione di un peccatore impenitente è un’espressione di amore per il santo nome di Geova e per tutto quello che rappresenta. (1 Pietro 1:15, 16) La disassociazione salvaguarda la congregazione. I cristiani fedeli sono protetti dall’influenza malsana di peccatori volontari e possono continuare ad adorare Geova sapendo che la congregazione è un sicuro rifugio da questo mondo malvagio. (1 Corinti 5:7; Ebrei 12:15, 16) La disciplina severa è un atto di amore nei confronti del trasgressore. Può essere proprio quello di cui ha bisogno per tornare in sé e riprendersi, facendo i passi necessari per riavvicinarsi a Geova. — Ebrei 12:11.
21 Non si può negare che gli amici hanno una forte influenza su di noi. Quindi è indispensabile scegliere saggiamente le compagnie. Facendo amicizia con gli amici di Geova, amando coloro che lui ama, ci circonderemo delle amicizie migliori. Quello che assorbiamo da loro ci aiuterà a tener fede alla nostra decisione di vivere come piace a Geova
Presentano come basi scritturali per tale comportamento 1 Corinti 5:11-13 e 2 Giovanni 9-11, ma queste scritture hanno attinenza con chi di sua spontanea volontà decide di dissociarsi dalla congregazione?
Leggiamole:
1 Corinti 5:11-13 11 Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. 12 Poiché spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro, 13 mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi.
E' chiaro che se uno se ne và dall' Organizzazione dei Testimoni di Geova automaticamente cessa di essere un Fratello per cui tale scrittura nulla ha da dire in merito al comportamento da tenere coi dissociati.
2 Giovanni 9-11 9 Chiunque va avanti e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio. Chi rimane in questo insegnamento è colui che ha il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. 11 Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage.
Qui si stà parlando di chi và oltre quanto insegnato dal vero cristianesimo e si prodiga per diffondere le sue idee eretiche, ma mica tutti i dissociati si fanno promotori di verità alternative anzi i più sicuramente desiderano viversi una vita normale quiete e mite magari tentando di recuperare gli anni persi dentro l' Organizzazione Geovista; per cui nemmeno questa scrittura è un chiaro indicatore di troncare i contatti con chi si è allontanato volontariamente da tale culto.
Ma...continuiamo con le successive scritture inserite nei paragrafi, 1 Pietro 1: 15, 16 , 15 ma, secondo il Santo che vi ha chiamati, divenite anche voi santi in tutta la [vostra] condotta, 16 perché è scritto: “Dovete essere santi, perché io sono santo”, stando al paragrafo 20 l' allontanamento del peccatore consente di rimanere santi così da essere graditi a Dio.
ora...a parte che il versetto prima dice di rifuggire i desideri mondani così da rimanere Santi e non tratta la questione di chi lascia il cristianesimo ( 14 Come figli ubbidienti, cessate di conformarvi ai desideri che aveste un tempo nella vostra ignoranza) si può anche essere d'accordo che allontanare dal gruppo i peccatori possa essere una salvaguardia ma ...riflettiamo un' attimo su tale frase nel paragrafo 20:
"La disassociazione salvaguarda la congregazione. I cristiani fedeli sono protetti dall’influenza malsana di peccatori volontari e possono continuare ad adorare Geova sapendo che la congregazione è un sicuro rifugio da questo mondo malvagio"
Ora i peccatori volontari sono solo tra gli ex compagni di fede?
Non è il mondo completamente pieno di peccatori volontari a vari livelli?
Eppure non ci viene comandato di troncare qualsiasi rapporto coi non Testimoni, nessun divieto di prendere un caffè al bar con un collega di lavoro che magari sappiamo essere un accanito giocatore d' azzardo, nessun divieto di accettare l' invito a cena da un parente di cui magari sappiamo tradisce il coniuge; però un dissociato che magari dopo anni di vita da Testimone di Geova continua a tenere suoi degli alti valori morali...ecco che quello è invece fatto passare a priori per una pericolosa influenza corruttrice!!
Può sembrare più confacente il passo di 1 Corinti 5:7 vediamola nel suo contesto:
6 La vostra [ragione di] vanto non è eccellente. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare l’intera massa? 7 Eliminate il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa, secondo che siete liberi da fermento. Poiché, in realtà, Cristo, la nostra pasqua, è stato sacrificato. 8 Quindi osserviamo la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e malvagità, ma con pani non fermentati di sincerità e verità.
A cosa Paolo paragona il lievito in questione?
A malizia, malvagità e a un indeterminato vecchio lievito, probabilmente la tolleranza nei confronti di ciò che è sbagliato, pochi versetti prima Paolo condanna la loro tolleranza verso un confratello che aveva preso in moglie una donna precedentemente sposa del proprio padre, mi pare evidente che il lievito in questione sia quindi una certa forma mentis che non degli individui in carne ed ossa...infatti i pani privi di lievito sono secondo l' apostolo "Sincerità e Verità" concetti astratti quindi e non le persone che devono manifestare tali qualità.
Ebrei 12: 15-16 ( e relativo contesto)
12 Quindi raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia indebolite, 13 e continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato. 14 Perseguite la pace con tutti, e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore, 15 vigilando attentamente perché nessuno sia privato dell’immeritata benignità di Dio; affinché non spunti nessuna radice velenosa e non causi difficoltà e molti non ne siano contaminati; 16 affinché non ci sia nessun fornicatore né alcuno che non apprezzi le cose sacre, come Esaù, che in cambio di un pasto cedette i suoi diritti di primogenito. 17 Poiché sapete che anche dopo, quando volle ereditare la benedizione, fu rigettato, poiché, sebbene con lacrime cercasse ardentemente un mutamento di parere, non trovò luogo per esso.
Qui viene detto di Vigilare non di "stare lontani da o isolare chi", stando ai dizionari On line il termine Vigilare significa Prestare attenzione assidua, sorvegliare attentamente, ...nell' intenzione dello scrittore si evince che lo scopo era che ciascuno facesse la sua parte nel controllare gli altri componenti del gruppo per evitare che sorgessero fonti di problemi tra i correligionari quali presenza di fornicatori o di disprezzatori di cose sacre,...insomma "tra loro non dovevano esservi tale genere di persone" quindi questi versetti...neppure loro possono riferirsi a chi da "loro se ne è uscito" e nulla dice riguardo a come comportarsi verso costoro, se non per l' appunto il vigilare che eventuali opinioni contrarie alla fede che possono essere condivise dal fuoriuscito non si facciano strada anche nella comunità, ma chiediamoci...è scopo di tutti i dissociati quello di minare la fede di chi resta TdG?
Personalmente se un giorno me ne andassi definitivamente...mi importerebbe ben poco minare le convinzioni dei miei ex fratelli.
Infine vi è Ebrei 12:11 Veramente, nessuna disciplina al presente sembra essere gioiosa, ma dolorosa; tuttavia a quelli che ne sono stati addestrati produce poi un pacifico frutto, cioè giustizia.
l' applicazione che ne fa la Watchtower è questa che abbiamo letto nel paragrafo 20: La disciplina severa è un atto di amore nei confronti del trasgressore. Può essere proprio quello di cui ha bisogno per tornare in sé e riprendersi, facendo i passi necessari per riavvicinarsi a Geova
Ma ...il contesto di Ebrei 12 cosa ci rivela?
12 Or dunque, poiché abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, 2 mentre guardiamo attentamente al principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. 3 In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlare ostile dei peccatori contro i loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime.
4 Nel gareggiare contro tale peccato non avete ancora resistito fino al sangue, 5 ma avete interamente dimenticato l’esortazione rivoltavi come a figli: “Figlio mio, non disprezzare [la] disciplina di Geova e non venir meno quando sei corretto da lui; 6 poiché Geova disciplina colui che ama; infatti, flagella ognuno che riceve come figlio”.
7 È per la disciplina che perseverate. Dio vi tratta come figli. Poiché qual è il figlio che il padre non disciplina? 8 Ma se voi siete senza la disciplina della quale tutti son divenuti partecipi, siete realmente figli illegittimi e non figli. 9 Inoltre, avevamo i padri che erano della nostra carne per disciplinarci, e mostravamo loro rispetto. Non ci sottoporremo molto di più al Padre della nostra vita spirituale e vivremo?
E' più che palese,..non si stà parlando di disciplinare i fuoriusciti, bensì sono i fedeli cristiani che stando allo scrittore di Ebrei ricevono la disciplina, disciplina che si dà a quelli considerati Figli di Dio o aspiranti tali, cosa che non era sicuramente un disassociato o un dissociato.
Per cui dopo questa disanima cosa possiamo concludere circa l' atteggiamento da tenere verso i dissociati?
Che non esiste nessun passo scritturale che si applichi degnamente a costoro per giustificarne l' isolamento sociale, la stessa WT non è stata in grado di trovarne alcuno.
Al massimo spetterebbe a ciascun credente vigilare attentamente sull' ex fratello di fede per valutare se questi possa essere o meno un pericolo per la propria integrità spirituale e quindi agire adeguatamente, mentre l' Organizzazione dei Testimoni vuole che si faccia di ogni erba un fascio e si tratti tutti indistintamente secondo le direttive che essa dà.
L' articolo poi terminava dicendo che ulteriori informazioni su come trattare con gli ex TdG si potevano reperire alle pag 207-209, su quanto lì riportato posterò un secondo articolo successivamente.