mancanza di scritture contro i Dissociati

Un'analisi delle pubblicazioni passate e presenti dei TdG

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Romagnolo
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Nella guida mensile Vita e Ministero Cristiano di Settembre 2019, durante la settimana che va dal 23 al 29 era in programma di fare una dimostrazione di studio a domicilio sul libro "Mantenetevi nell' Amore di Dio" , edito dalla Watchtower nel 2008.
il paragrafo trattato era il numero 19 a pagina 34 che recita quanto segue:
QUANDO TRONCARE UN’AMICIZIA
19 A volte può essere necessario troncare l’amicizia con qualcuno che faceva parte della congregazione. Questo si verifica se una persona viola impenitentemente la legge di Dio e viene disassociata, o se rinnega la fede insegnando false dottrine o dissociandosi dalla congregazione. La Parola di Dio ci dice chiaramente di ‘cessare di mischiarci in compagnia’ di persone del genere. (1 Corinti 5:11-13; 2 Giovanni 9-11) Può essere davvero difficile evitare un parente o qualcuno che forse era un nostro amico. Prenderemo una posizione netta, dimostrando così che per noi la lealtà a Geova e alle sue giuste leggi viene prima di tutto? Ricordiamo che Geova dà molta importanza alla lealtà e all’ubbidienza.
Per completezza vi riporto anche i paragrafi successivi:
20 La disassociazione è un amorevole provvedimento di Geova. In che senso? L’espulsione di un peccatore impenitente è un’espressione di amore per il santo nome di Geova e per tutto quello che rappresenta. (1 Pietro 1:15, 16) La disassociazione salvaguarda la congregazione. I cristiani fedeli sono protetti dall’influenza malsana di peccatori volontari e possono continuare ad adorare Geova sapendo che la congregazione è un sicuro rifugio da questo mondo malvagio. (1 Corinti 5:7; Ebrei 12:15, 16) La disciplina severa è un atto di amore nei confronti del trasgressore. Può essere proprio quello di cui ha bisogno per tornare in sé e riprendersi, facendo i passi necessari per riavvicinarsi a Geova. — Ebrei 12:11.
21 Non si può negare che gli amici hanno una forte influenza su di noi. Quindi è indispensabile scegliere saggiamente le compagnie. Facendo amicizia con gli amici di Geova, amando coloro che lui ama, ci circonderemo delle amicizie migliori. Quello che assorbiamo da loro ci aiuterà a tener fede alla nostra decisione di vivere come piace a Geova
Ora è mia intenzione concentrarmi sulla figura del "Dissociato" che stando al paragrafo 19 è una delle categorie con cui troncare i legami di amicizia, infatti ci viene detto "La Parola di Dio ci dice chiaramente di ‘cessare di mischiarci in compagnia’ di persone del genere " mettendo con tale frase il Dissociato sullo stesso piano del peccatore impenitente diassassociato e con quelli che rinnegano la fede e promuovono altre dottrine.
Presentano come basi scritturali per tale comportamento 1 Corinti 5:11-13 e 2 Giovanni 9-11, ma queste scritture hanno attinenza con chi di sua spontanea volontà decide di dissociarsi dalla congregazione?
Leggiamole:
1 Corinti 5:11-13 11 Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. 12 Poiché spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro, 13 mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi.
E' chiaro che se uno se ne và dall' Organizzazione dei Testimoni di Geova automaticamente cessa di essere un Fratello per cui tale scrittura nulla ha da dire in merito al comportamento da tenere coi dissociati.
2 Giovanni 9-11 9 Chiunque va avanti e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio. Chi rimane in questo insegnamento è colui che ha il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. 11 Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage.
Qui si stà parlando di chi và oltre quanto insegnato dal vero cristianesimo e si prodiga per diffondere le sue idee eretiche, ma mica tutti i dissociati si fanno promotori di verità alternative anzi i più sicuramente desiderano viversi una vita normale quiete e mite magari tentando di recuperare gli anni persi dentro l' Organizzazione Geovista; per cui nemmeno questa scrittura è un chiaro indicatore di troncare i contatti con chi si è allontanato volontariamente da tale culto.
Ma...continuiamo con le successive scritture inserite nei paragrafi, 1 Pietro 1: 15, 16 , 15 ma, secondo il Santo che vi ha chiamati, divenite anche voi santi in tutta la [vostra] condotta, 16 perché è scritto: “Dovete essere santi, perché io sono santo”, stando al paragrafo 20 l' allontanamento del peccatore consente di rimanere santi così da essere graditi a Dio.
ora...a parte che il versetto prima dice di rifuggire i desideri mondani così da rimanere Santi e non tratta la questione di chi lascia il cristianesimo ( 14 Come figli ubbidienti, cessate di conformarvi ai desideri che aveste un tempo nella vostra ignoranza) si può anche essere d'accordo che allontanare dal gruppo i peccatori possa essere una salvaguardia ma ...riflettiamo un' attimo su tale frase nel paragrafo 20:
"La disassociazione salvaguarda la congregazione. I cristiani fedeli sono protetti dall’influenza malsana di peccatori volontari e possono continuare ad adorare Geova sapendo che la congregazione è un sicuro rifugio da questo mondo malvagio"
Ora i peccatori volontari sono solo tra gli ex compagni di fede?
Non è il mondo completamente pieno di peccatori volontari a vari livelli?
Eppure non ci viene comandato di troncare qualsiasi rapporto coi non Testimoni, nessun divieto di prendere un caffè al bar con un collega di lavoro che magari sappiamo essere un accanito giocatore d' azzardo, nessun divieto di accettare l' invito a cena da un parente di cui magari sappiamo tradisce il coniuge; però un dissociato che magari dopo anni di vita da Testimone di Geova continua a tenere suoi degli alti valori morali...ecco che quello è invece fatto passare a priori per una pericolosa influenza corruttrice!!
Può sembrare più confacente il passo di 1 Corinti 5:7 vediamola nel suo contesto:
6 La vostra [ragione di] vanto non è eccellente. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare l’intera massa? 7 Eliminate il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa, secondo che siete liberi da fermento. Poiché, in realtà, Cristo, la nostra pasqua, è stato sacrificato. 8 Quindi osserviamo la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e malvagità, ma con pani non fermentati di sincerità e verità.
A cosa Paolo paragona il lievito in questione?
A malizia, malvagità e a un indeterminato vecchio lievito, probabilmente la tolleranza nei confronti di ciò che è sbagliato, pochi versetti prima Paolo condanna la loro tolleranza verso un confratello che aveva preso in moglie una donna precedentemente sposa del proprio padre, mi pare evidente che il lievito in questione sia quindi una certa forma mentis che non degli individui in carne ed ossa...infatti i pani privi di lievito sono secondo l' apostolo "Sincerità e Verità" concetti astratti quindi e non le persone che devono manifestare tali qualità.
Ebrei 12: 15-16 ( e relativo contesto)
12 Quindi raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia indebolite, 13 e continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato. 14 Perseguite la pace con tutti, e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore, 15 vigilando attentamente perché nessuno sia privato dell’immeritata benignità di Dio; affinché non spunti nessuna radice velenosa e non causi difficoltà e molti non ne siano contaminati; 16 affinché non ci sia nessun fornicatore né alcuno che non apprezzi le cose sacre, come Esaù, che in cambio di un pasto cedette i suoi diritti di primogenito. 17 Poiché sapete che anche dopo, quando volle ereditare la benedizione, fu rigettato, poiché, sebbene con lacrime cercasse ardentemente un mutamento di parere, non trovò luogo per esso.

Qui viene detto di Vigilare non di "stare lontani da o isolare chi", stando ai dizionari On line il termine Vigilare significa Prestare attenzione assidua, sorvegliare attentamente, ...nell' intenzione dello scrittore si evince che lo scopo era che ciascuno facesse la sua parte nel controllare gli altri componenti del gruppo per evitare che sorgessero fonti di problemi tra i correligionari quali presenza di fornicatori o di disprezzatori di cose sacre,...insomma "tra loro non dovevano esservi tale genere di persone" quindi questi versetti...neppure loro possono riferirsi a chi da "loro se ne è uscito" e nulla dice riguardo a come comportarsi verso costoro, se non per l' appunto il vigilare che eventuali opinioni contrarie alla fede che possono essere condivise dal fuoriuscito non si facciano strada anche nella comunità, ma chiediamoci...è scopo di tutti i dissociati quello di minare la fede di chi resta TdG?
Personalmente se un giorno me ne andassi definitivamente...mi importerebbe ben poco minare le convinzioni dei miei ex fratelli.
Infine vi è Ebrei 12:11  Veramente, nessuna disciplina al presente sembra essere gioiosa, ma dolorosa; tuttavia a quelli che ne sono stati addestrati produce poi un pacifico frutto, cioè giustizia.
l' applicazione che ne fa la Watchtower è questa che abbiamo letto nel paragrafo 20: La disciplina severa è un atto di amore nei confronti del trasgressore. Può essere proprio quello di cui ha bisogno per tornare in sé e riprendersi, facendo i passi necessari per riavvicinarsi a Geova
Ma ...il contesto di Ebrei 12 cosa ci rivela?
12 Or dunque, poiché abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, 2 mentre guardiamo attentamente al principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. 3 In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlare ostile dei peccatori contro i loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime.
4 Nel gareggiare contro tale peccato non avete ancora resistito fino al sangue, 5 ma avete interamente dimenticato l’esortazione rivoltavi come a figli: “Figlio mio, non disprezzare [la] disciplina di Geova e non venir meno quando sei corretto da lui; 6 poiché Geova disciplina colui che ama; infatti, flagella ognuno che riceve come figlio”.
7 È per la disciplina che perseverate. Dio vi tratta come figli. Poiché qual è il figlio che il padre non disciplina? 8 Ma se voi siete senza la disciplina della quale tutti son divenuti partecipi, siete realmente figli illegittimi e non figli. 9 Inoltre, avevamo i padri che erano della nostra carne per disciplinarci, e mostravamo loro rispetto. Non ci sottoporremo molto di più al Padre della nostra vita spirituale e vivremo?


E' più che palese,..non si stà parlando di disciplinare i fuoriusciti, bensì sono i fedeli cristiani che stando allo scrittore di Ebrei ricevono la disciplina, disciplina che si dà a quelli considerati Figli di Dio o aspiranti tali, cosa che non era sicuramente un disassociato o un dissociato.
Per cui dopo questa disanima cosa possiamo concludere circa l' atteggiamento da tenere verso i dissociati?
Che non esiste nessun passo scritturale che si applichi degnamente a costoro per giustificarne l' isolamento sociale, la stessa WT non è stata in grado di trovarne alcuno.
Al massimo spetterebbe a ciascun credente vigilare attentamente sull' ex fratello di fede per valutare se questi possa essere o meno un pericolo per la propria integrità spirituale e quindi agire adeguatamente, mentre l' Organizzazione dei Testimoni vuole che si faccia di ogni erba un fascio e si tratti tutti indistintamente secondo le direttive che essa dà.
L' articolo poi terminava dicendo che ulteriori informazioni su come trattare con gli ex TdG si potevano reperire alle pag 207-209, su quanto lì riportato posterò un secondo articolo successivamente.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Romagnolo
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Eccomi con la seconda parte della mia disamina su quanto la Watchtower scrive nel libro "Mantenetevi nel' amore di Dio" circa il comportamento da tenere verso i Dissociati, questa volta alle pagine 207-209.
Queste pagine danno indicazioni sul comportamento da tenere nei confronti dei disassociati e stando alla nota in calce a pag. 207 le medesime direttive valgono anche per i dissociati, ma andiamo a vedere se si trovano riportate scritture bibliche chiaramente applicabili a questa categoria.
Poche cose ci fanno soffrire più del vedere un parente o un caro amico che viene espulso dalla congregazione cristiana come peccatore impenitente. Il modo in cui reagiamo alle istruzioni della Bibbia al riguardo può rivelare la profondità del nostro amore per Dio e della nostra lealtà alle sue disposizioni. Prendiamo in considerazione alcune domande sull’argomento. ( Gli stessi princìpi biblici valgono anche in relazione a chi si dissocia dalla congregazione.)
Ed eccola la nota in calce made in WT, si affrettano subito a specificare che le istruzioni che dà la Bibbia circa i disassociati valgono pure per i dissociati, leggendo troveremo indicazioni bibliche riguardanti chi lascia?
Proseguiamo:
Come dovremmo comportarci con chi è disassociato? La Bibbia dice: “[Cessate] di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Corinti 5:11) Riguardo a chi “non rimane nell’insegnamento del Cristo”, si legge: “Non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage”. (2 Giovanni 9-11) Quindi con chi è disassociato non abbiamo contatti di natura spirituale o sociale. La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, a pagina 25, diceva: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”
1 Corinti è già stato considerato nel precedente post quindi passo avanti e vediamo 2 Giovanni 9-11 che a mio dire è l' unica scrittura in questo capitolo del libro dove si può riuscire a cavare qualcosa a favore delle vedute WT ma...procediamo con ordine
9 Chiunque va avanti e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio. Chi rimane in questo insegnamento è colui che ha il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. 11 Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage.
Ora rileggiamo questi versetti tenendo conto se si può applicare ad ogni tipologia di dissociato; e sì perchè mica tutti si dissociano per il medesimo motivo, può ben esservi chi si dissocia dai Testimoni di Geova per differenti vedute dottrinali, magari và effettivamente oltre quanto insegna la bibbia sul cristianesimo credendo e diffondendo assurdi pappocchi dottrinali e in tal caso il TdG coscienzioso potrebbe ritenere di dover applicare senza indugio tale direttiva biblica, ma....che dire se il dissociato lascia questa fede semplicemente perchè sente che tale tipo di vita non gli appartiene?
Perchè semplicemente non vuole vivere sotto i dettami Scritturali, ma pur con questo non si fà promotore di nuove interpretazioni su quanto insegnato da Gesù Cristo e non contesta la bontà e la correttezza delle dottrine Geoviste?
Può ricadere in questa descrizione di persone da evitare?
Se uno si dissocia perchè non crede più che quella dei Testimoni di Geova sia la vera religione, ma...non diffonde ad alcun ex compagno di fede le proprie personali vedute e continua a credere nelle parole di Gesù riportate nei Vangeli, rientra nella categoria di coloro da non salutare nè accogliere in casa?
Come si può vedere la Wt cerca di fare di ogni erba un fascio quando invece le basi scritturali che adotta non consentono questo modus operandi.
Il fatto che 2 Giovanni dica " Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento..." è forse invece un modo per dire " e non crede a quanto credete voi" ?
In questo qual modo...qualsiasi dissociato dovrebbe essere evitato, ma....a parte che il contesto parla dell' attività degli ingannatori usciti nel mondo per diffondere diversi insegnamenti sul Cristo, (cioè parla dell' opera degli Anticristi) se così fosse, Giovanni stava dicendo di non far entrare in casa nessuno che non condividesse le loro idee, manco un' imbianchino a svolgere il proprio lavoro se costui non fosse stato delle medesime vedute religiose dei padroni di casa....e questo sarebbe veramente ridicolo ed insensato.
Per cui a meno che non parliamo di dissociati che mirano a fare opera di proselitismo tra gli ex compagni di fede, rinnegando o adulterando l' insegnamento del Cristo, non si può certo addurre che ogni tipo di Dissociato debba essere trattato in tal modo.
Curioso come a fine paragrafo si instilli subdolamente nel lettore una assurda paura nel salutare un ex compagno di fede: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”
Cambiamo disassociato con dissociato, ma veramente salutare una persona porta ad una amicizia?
Quante persone salutate in un giorno? quanti di questi saluti sfociano in conversazioni e sopratutto quante di queste diventano vostre amiche?
Mi viene in mente una recente intervista a di Maio in cui il giornalista gli domandò se nel caso avesse incontrato Salvini lo avrebbe salutato o meno.
di Maio gli rispose che un saluto non si nega a nessuno, ora posso mai immaginarmi di Maio e Salvini che diventano amici perchè si salutano per strada quando si incrociano? La cosa mi fa veramente sorridere.
Ora è pur vero che un saluto può portare ad una conversazione ma ...casomai stà poi al Testimone di Geova avere il buon senso di non intrattenersi in conversazioni debilitanti con gli ex compagni di fede non trovate?
Ma...andiamo avanti:
È davvero necessario evitarlo del tutto? Sì, e per diversi motivi. Primo, è una questione di lealtà a Dio e alla sua Parola. Ubbidiamo a Geova non solo quando ci conviene, ma anche quando è difficile farlo. L’amore per Dio ci spinge a ubbidire a tutti i suoi comandi, poiché riconosciamo che egli è giusto e amorevole e che seguire le sue leggi è sempre la cosa migliore. (Isaia 48:17; 1 Giovanni 5:3) Secondo, allontanandoci da un trasgressore impenitente, noi e gli altri componenti della congregazione siamo protetti dalla contaminazione morale e spirituale, e teniamo alto il buon nome della congregazione stessa. (1 Corinti 5:6, 7) Terzo, la nostra ferma adesione ai princìpi biblici può fare del bene al disassociato. Sostenendo la decisione del comitato giudiziario, potremmo toccare il cuore di un trasgressore che finora non ha accettato l’aiuto che gli anziani hanno cercato di dargli. Perdere la preziosa compagnia di persone a cui vuole bene può aiutarlo a ‘tornare in sé’, a riconoscere la gravità del suo errore e a fare passi concreti per riavvicinarsi a Geova. — Luca 15:17.
Vediamo un pò le scritture riportate cosa dicono.
Isaia 48:17  Questo è ciò che ha detto Geova, il tuo Ricompratore, il Santo d’Israele: “Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il [tuo] beneficio, Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare.
e fin qui tutto ok, nulla che abbia diretta attinenza coi dissociati.
1 Giovanni 5:3  Poiché questo è ciò che significa l’amore di Dio, che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Il paragrafo dice che seguire le sue leggi è sempre la cosa migliore, mentre qui nel versetto leggiamo che i suoi comandamenti non sono gravosi, ora domandiamoci...veramente come interpreta la Watchtower il comportamento verso i dissociati ....non è gravoso?
1 Corinti anche stavolta è già stato trattato quindi lo salto, arriviamo ora al passo di Luca 15:17
17 “Quando fu tornato in sé, disse: ‘Quanti uomini salariati di mio padre hanno abbondanza di pane, mentre io perisco di fame!
Qui finalmente arriva il bello perchè si parla della storia del figliol prodigo che in merito ai dissociati casca proprio a fagiolo; come ben sappiamo si parla di un giovane che di sua spontanea iniziativa decide di abbandonare la famiglia d' origine e darsi alla vita come gli pareva giusta a lui, per diverse vicissitudini gli và di male in peggio finchè ad un certo punto come dice il passo di Luca non torna in sè e decide di ricercare l' aiuto della famiglia che aveva abbandonato.
Ora esaminiamo come il paragrafo del libro WT sia totalmente fuori luogo nell' appoggiarsi alla parabola del figliol prodigo, leggiamo:
Terzo, la nostra ferma adesione ai princìpi biblici può fare del bene al disassociato. Sostenendo la decisione del comitato giudiziario, potremmo toccare il cuore di un trasgressore che finora non ha accettato l’aiuto che gli anziani hanno cercato di dargli. Perdere la preziosa compagnia di persone a cui vuole bene può aiutarlo a ‘tornare in sé’, a riconoscere la gravità del suo errore e a fare passi concreti per riavvicinarsi a Geova.
Senz' altro far pesare il nostro dissenso sul dissociato può anche avere questo effetto ma attenzione...il ragazzo della parabola non torna in sè perchè ostracizzato dai famigliari, bensì sono le vicissitudini che si è cercato lui stesso a farlo rinsavire, il padre, il fratello e qualsiasi altro personaggio componesse il nucleo famigliare del ragazzo non vengono affatto descritti praticargli ostracismo,....anzi quando torna si legge quanto segue: 20 E levatosi, andò da suo padre. Mentre era ancora lontano, suo padre lo scorse e fu mosso a pietà, e corse e gli si gettò al collo e lo baciò teneramente. 21 Quindi il figlio gli disse: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te. Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Fammi come uno dei tuoi salariati’...
Interessante,...il padre gli corre incontro facendogli festa ancor prima di sapere alcun chè riguardo le sue intenzioni, il padre fù mosso a pietà e agì prontamente, verosimilmente avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui anche se questi gli avesse risposto che era li di passaggio.
Quindi abbiamo un figlio che di sua spontanea iniziativa decide di andarsene e ciò può ben rappresentare chi si dissocia, il padre scorgendolo ...e se cercate nei dizionari ON line la parola scorgere vuol dire vedere in lontananza senza ancora riuscire a distinguere i contorni, che fà?
Gli corre subito incontro,...non gli pratica ostracismo o non lo tiene a debita distanza fintanto che non è chiaro se voglia rimettersi sotto l' autorità del padre; anzi costui lascia libero ed ampio sfogo ai suoi sentimenti paterni, cosa che invece la Wt esorta costantemente i suoi aderenti a "non fare", anzi...se pensiamo ai video di qualche congresso fà...spinge gli aderenti a reprimerli proprio nei confronti dei loro ex fratelli di fede...pure se questi fossero veri e propri membri della famiglia.
Per cui da tale narrazione cosa si dovrebbe intuire circa il relazionarsi coi dissociati?
Continuo con gli ultimi paragrafi, su cui vi è comunque poco da aggiungere:
E se il disassociato è un parente? In tal caso gli stretti vincoli familiari possono davvero costituire una prova di lealtà. Come dovremmo comportarci con un parente disassociato? Non è possibile prendere in considerazione ogni circostanza, ma vediamo due situazioni tipo.
In certi casi il disassociato fa parte dell’immediata cerchia familiare e vive nella stessa casa. Poiché la disassociazione non pone fine ai vincoli familiari, le attività e i rapporti quotidiani tra i membri della famiglia possono continuare. Tuttavia, con il suo comportamento il disassociato ha scelto di troncare il legame spirituale che lo univa alla famiglia. Pertanto i familiari leali a Dio non hanno più con lui rapporti di natura spirituale. Per esempio, anche se fosse presente quando la famiglia si riunisce per lo studio della Bibbia, non vi prenderebbe parte attiva. Se invece viene disassociato un minorenne, i genitori hanno ancora la responsabilità di istruirlo e disciplinarlo. Perciò i genitori amorevoli potrebbero disporre di tenere con lui uno studio biblico. — Proverbi 6:20-22; 29:17.
In altri casi il parente disassociato non fa parte dell’immediata cerchia familiare o vive fuori casa. Anche se in qualche rara occasione dovesse rendersi necessario avere dei contatti per sbrigare questioni familiari, tali contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo. I familiari leali non cercano scuse per avere a che fare con un parente disassociato che non vive sotto lo stesso tetto. La lealtà a Geova e alla sua organizzazione li spinge piuttosto ad attenersi alle istruzioni scritturali sulla disassociazione. Con la loro condotta leale dimostrano di avere a cuore i migliori interessi del trasgressore e possono aiutarlo a trarre beneficio dalla disciplina ricevuta. — Ebrei 12:11
Le due scritture di Proverbi trattano l' ascoltare la guida dei genitori e il diritto di costoro di impartire disciplina
20 Osserva, o figlio mio, il comandamento di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre. 21 Legateli di continuo al cuore; attaccateli alla gola. 22 Quando cammini, ti guiderà; quando giaci, farà la guardia su di te; e quando ti sarai svegliato, essa stessa si occuperà di te.
17 Castiga tuo figlio ed egli ti recherà riposo e darà molto piacere alla tua anima.

Per cui se un figlio si dissocia, costoro possono sì tentare qualche forma di correzione secondo l' autorità genitoriale loro riconosciuta, ma tutti gli altri che non appartengono a tale nucleo famigliare devono essere obbligati a seguirne le stesse iniziative?
A mio avviso padre e madre possono anche scegliere di non parlare più col proprio figlio ex TdG,...ma io ad esempio, che centro con la loro presa di posizione nei confronti del figlio?
Non sono piuttosto libero di relazionarmici o meno come più mi aggrada?
Ebrei 12:11, anche quella è già stata trattata per cui passo alla conclusione, proviamo ora a cambiare il termine disassociato con dissociato e cosa leggeremmo?
" La lealtà a Geova e alla sua organizzazione li spinge piuttosto ad attenersi alle istruzioni scritturali sulla dissociazione", e ..quali sarebbero mai queste istruzioni scritturali riguardanti i dissociati? Poichè all' inizio hanno dichiarato che ciò che viene detto riguardo i disassociati si applica anche ai dissociati ne và da se che i medesimi passi biblici sono applicabili scambievolmente no?
Come si è visto al massimo non si dovrebbe ascoltare nè accogliere chi si faccia promotore di idee e intendimenti differenti all' originale comandamento di Cristo; altri casi non sono contemplati non è stata apportata alcuna discriminante scritturale oltre a quella categoria di possibili dissociati per cui a questo punto mi viene solo da domandarmi...l' Organizzazione dei Testimoni di Geova espone e si fa portavoce degli originali messaggi di Cristo?
Se non ha i veri comandamenti ed i veri insegnamenti a cui si riferiva l' Apostolo Giovanni, in tal caso cadrebbe anche il divieto di salutare e ospitare tale tipologia di dissociati inquanto pure i suoi stessi insegnamenti sarebbero un ..."Andare oltre".
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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