Antonyos ha scritto:Salve, è da un po' che mi pongo alcune riflessioni sul perché gli animali si ammalano e muoiono pur non avendo peccato. Tempo fa, ad un congresso, un sorvegliante parlando di Adamo disse che conosceva cosa fosse la morte perché vedeva gli animali morire attorno a lui, e di conseguenza poteva capire le conseguenze delle sue azioni. Ora mi chiedo, dove sta scritto nella bibbia che gli animali morivano, che sono stati creati seguendo un ciclo nascita-morte? Dove è scritto che adamo realmente vedeva animali morire ? In più questo progetto eterno non poteva inludere solo un numero ben preciso di creature animali che avrebbero popolato la terra, fino ad oggi? Calcolando gli animali non hanno peccato e non si sono ribellati, mi chiedo come mai contraggono malattie mortali, pittosto che addormentarsi semplicemente nella morte? Ragiono per ammesso e concesso Dio esiste ed ha creato le cose secondo la Bibbia. Grazie a chi esprimerà la propria opinione.
Carissimo a me questa cosa pare talmente irreale e irragionevole da definirla fantareligione.
L'uomo è definito come un mammifero ed al pari di tantissimi altri animali ha una struttura vertebrale, un cuore, uno stomaco, dei reni, ecc. ecc.
UGUALI A QUELLI DI ALTRI MAMMIFERI. Punto.
Qualcuno dei teologi dovrebbe allora spiegarmi che se uno ha gli stessi organi e la stessa conformazione per quale ragione se si ammala lui non debbano ammalarsi anche gli altri animali?
Qui la storia del "peccato" riprende la bibbia e l'articolo allegato parla di questo tema dove gli ebrei legavano la malattia al peccato.
da
https://www.illibraio.it/male-malattia-410167/" onclick="window.open(this.href);return false;
Perché le malattie?Dagli inizi dell’umanità ci si è posto l’interrogativo: perché il male? Perché le malattie?Non potendo trovare la risposta nell’umano, si è ricercata nel divino, nella religione anziché nella condizione esistenziale dell’uomo. E la risposta della religione fu che esistevano due divinità, una buona, ed era il Dio Creatore, quello della Vita, del Benessere, della Salute, e una divinità malvagia, ed era il Dio della Morte, della Malattia, della Povertà. Questa spiegazione era molto semplice, ma risolveva efficacemente il problema del perché della malattia, e della morte.
LEGGI ANCHE – Fare il male nel nome di Dio, travisando la sua Parola Il Dio unico di IsraeleI problemi cominciarono a sorgere in Israele quando progressivamente questo popolo arrivò alla concezione di un unico Dio, il dio d’Israele, JHWH. Eliminata la divinità negativa, tutto, il bene e il male, la vita e la morte, la salute e la malattia, vennero attribuite a questo solo Dio: “Bene e male, vita e morte, tutto proviene da JHWH ” (Sir 11,14).Il continuo progresso teologico e spirituale del popolo d’Israele lo portò poi mano mano a eliminare ogni elemento negativo nella figura del suo Dio, escludendolo definitivamente come autore del male, che però restava, con il suo contorno di malattia, di povertà, di morte, di disgrazie.
L’invenzione del PeccatoPer risolvere questo problema si creò una figura teologica che tanto ha influito e ancora purtroppo influisce nella vita dei credenti, quella del peccato inteso come trasgressione alla legge divina. Pertanto non era Dio l’autore del male, e delle malattie, ma l’uomo, con il suo peccato, era responsabile del giusto castigo divino. Per discolpare Dio del male, si accusava l’uomo: le malattie diventano così il castigo di Dio per i peccati degli uomini, come insegna la Bibbia: “Non giunge al giusto alcun malanno, gli empi invece son pieni di mali” (Pr 12:21); “Chi pecca contro il proprio creatore cade nelle mani del medico” (Sir 38,15).L’obbedienza a Dio era pertanto garanzia di vita e di salute:“Servirete JHWH, il vostro Dio, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; io allontanerò la malattia di mezzo a te” (Es 23:25); “Ascoltami, o figlio, non mi disprezzare, alla fine troverai vere le mie parole.
Sii diligente in tutte le tue opere e la malattia non ti avvicinerà” (Sir 31:22).Mentre la trasgressione alla legge divina era severamente punita: “Dopo tutto questo JHWH lo colpì [re Ioram] con una malattia intestinale inguaribile. Andò avanti per più di un anno; verso la fine del secondo anno, gli uscirono le viscere per la gravità della malattia e così morì fra dolori atroci” (2 Cr 21:18-19).
La realtà mostrava però la non veridicità e la fragilità di questa teologia, in quanto l’esperienza rivelava che gli empi vivevano lungamente tra agi e ricchezze, mentre le persone pie e buone soffrivano malattie, miseria e morte precoce. Questa incoerenza tra teologia ed esperienza dell’uomo venne corretta, inasprendo però la figura di Dio. Pur di non smentire la dottrina, si arrivò infatti a colpevolizzare l’uomo per colpe e peccati non suoi. Infatti il castigo di Dio si estendeva non solo sui colpevoli, ma anche sui loro diretti discendenti, pertanto non c’era scampo alla sua punizione: “YHWH è lento all’ira e grande in bontà, perdona la colpa e la ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione” (Nm 14,18; Dt 5,9; Es 20,5).
Il pensiero di un teologo cattolico:
https://www.amicidomenicani.it/diverse- ... -paradiso/" onclick="window.open(this.href);return false;
2- Sui Testi Sacri, esiste un riferimento che gli animali siano dotati di un’anima immortale come l’uomo?
La risposta te l’ho già data e ribadisco che la Sacra Scrittura sottolinea proprio il contrario: che non gli erano simili.
Solo nell’uomo infatti c’è l’immagine di Dio, di cui il segno più alto è la libertà.
3- Se abbiano bisogno di preghiere di Messe per affidare a Dio la loro "anima"?
Le Messe che vengono celebrate per i defunti sono Messe in suffragio e cioè in espiazione dei peccati.
Poiché gli animali non hanno peccati da espiare, soprattutto non avendo un’anima immortale, non ha senso celebrare la Messa in loro suffragio.
Le Messe che vengono celebrate per i defunti servono per farli uscire dal Purgatorio. Ma gli animali non vanno in purgatorio. Non hanno nulla di cui purificarsi.
4- Per quanto è possibile saperne, gli animali sono presenti in Paradiso?
Sono presenti nella mente di Dio. Per questo gli uomini che in paradiso vivono la pienezza di comunione con Dio li ritrovano.
Sulla maniera in cui vengano ritrovati e si viva la comunione anche con loro dobbiamo andare cauti: non perché questa comunione non ci sia, ma perché col nostro linguaggio facilmente trasferiamo nell’eternità le nostre categorie spazio temporali. E così facciamo del Paradiso celeste un nuovo paradiso terrestre.
Ma la Sacra Scrittura non ci parla affatto di questo.
Altra precisazione da
http://www.cenacoloeucaristico.it/index ... e-i-malati" onclick="window.open(this.href);return false;
Questo ci ricorda la dottrina teologica secondo cui la malattia è conseguenza del peccato. La malattia è un segno della soggezione di questo mondo a satana. Gli ebrei e i maestri della Legge del tempo di Gesù indicavano una corrispondenza tra malattia e peccato del soggetto che era malato, come se la malattia fosse una punizione diretta di un peccato personale.
Per Gesù non è così e lo dice chiaramente nel Vangelo di Giovanni parlando del cieco nato; i discepoli gli chiedono: “Chi è che ha peccato perché lui è cieco? È’ lui che ha peccato o i suoi genitori?”. Gesù risponde che né lui né i genitori hanno peccato, ma questo Dio l’ha permesso perché serve a mettere in luce la sua potenza, la sua misericordia e serve per dare gloria a Dio. Quindi la malattia per Gesù non è un castigo alla persona e neanche conseguenza del peccato dei suoi genitori.
Conclusioni:
Se le malattie, per l'uomo, non sono in funzione del peccato per quale ragione allora dovrebbero essercene per gli animali dotati di soli istinti ?