Stralcio di un articolo che potete leggere per intero, qui:
http://www.tempi.it/interni/007696-test ... -emergenza" target="_blank" target="_blank" target="_blank
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Quando le leggi legano le mani
Il secondo articolo al centro del dibattito coinvolge in prima persona gli specialisti della rianimazione, poiché stabilisce (articolo 4, comma 6) che «in condizioni di urgenza o quando il soggetto versa in pericolo di vita immediato, la dichiarazione anticipata di trattamento non si applica». Una norma che «dovrebbe valere anche per il consenso informato», secondo il dottor Nave che denuncia il proliferare di norme e sentenze non di rado contraddittorie che legano le mani ai medici. «Se ti arriva un testimone di Geova in pericolo di vita e per salvarlo gli fai una trasfusione ci sono sentenze che ti colpevolizzano. Mentre se non la fai rischi una denuncia per omissione di soccorso». Vito Bassone, dell’ospedale Cardarelli di Napoli sostiene, infatti, che «se la dat valesse in questi casi avremmo paura ad intervenire». Perché, esemplifica Vitale, «se un paziente ha scritto: “non voglio essere rianimato”, perché pensa che vivrà una vita di pene ma io come medico capisco che non accadrà, devo provare a salvarlo.
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Bruno