Il congedo dai nuovi movimenti religiosi
http://www.academia.edu/14109423/Piccol ... _movements
Interessante testo.
Il cap. 5 è dedicato ai TdG:
La fine (non) è vicina. Il caso dei Testimoni di Geova
Ci sono molte citazioni dal sito Infotdgeova.
Moderatore: polymetis
Il libro si può scaricare liberamente in formato pdf.polymetis ha scritto:Dicci di più, Signore di Ftia, caro a Zeus. Si tratta delle storie di fuoriusciti ritenendole attendibili? Racconta anche a noi queste cose, o tu pari agli dèi, Eacide esiziale.
polymetis ha scritto:Dicci di più, Signore di Ftia, caro a Zeus. Si tratta delle storie di fuoriusciti ritenendole attendibili? […]
L’apostasia è un’esperienza liminare che è denotata da questi medesimi requisiti: è performativa ed è antistrutturale. Il percorso in cui prende forma è segmentato da molteplici punti di rottura che minacciano il sodalizio tra i membri della comunità religiosa: rottura delle relazioni sociali, del vincolo morale, del riferimento comune a un sistema di credenze e conoscenze, di sentimenti collettivi che saldano la coesione interna per differenza rispetto al contesto esterno. Gli episodi di rottura, ripetuti nel tempo, portano alla disillusione, al dissidio e alla decisione di lasciare il gruppo di appartenenza. A ben guardare, però, l’apostasia stessa è un episodio di rottura, antistrutturale, che infrange le aspettative della comunità e che viene percepito come minaccia all’unità sociale. L’apostasia è pertanto un margine sia dal punto di vista dell’apostata sia dal punto di vista del gruppo religioso.
Credente e apostata, nella rappresentazione dell’organizzazione cui – rispettivamente – sono ed erano legati, muovono da motivazioni e interessi diversi, assumono come modello diversi gruppi di riferimento normativi, costruiscono le proprie rappresentazioni sulla base di contatti con l’esterno diversi per intensità e direzione.
Se le narrazioni di apostasia sono narrazioni critiche, quelle dei convertiti sono narrazioni celebrative. Da ciò discende la tesi ecumenica – ma più che mai urgente in questo contesto – per la quale nel procedere alla ricostruzione del profilo di un’organizzazione religiosa a partire dalla narrazioni di chi è, o ne è stato parte, la medesima cautela richiesta dall’analisi (della cui imprescindibilità si è già detto) delle narrazioni di apostasia è necessaria nell’analisi delle narrazioni di conversione.
L’apostata non è allora soltanto testimone di una vicenda biografica di negazione e allontanamento da una fede ma anche, talvolta, portatore di una nuova e personale religiosità o visione etica che rielabora, in primo luogo, nel confronto e nel dialogo con altri fuoriusciti. È un atteggiamento religioso polemico che si modella ed emerge in controluce nel corso degli anni di permanenza all’interno del gruppo e può fornire all’apostata il più importante supporto per orientarsi nella fase di transizione verso nuove scelte di vita, sia religiose che laiche.
La Bibbia sembra essere una risorsa culturale ambivalente, rappresentando uno standard normativo che non è messo in discussione né dai membri né dai fuoriusciti e a cui entrambi attingono. (p. 196)
Questo, su cui Pannofino insiste troppo spesso, è semplicemente falso, in quanto sappiamo che volentieri l’apostata, a quella Bibbia non crede affatto, e se stigmatizza la lettura letterale dei TdG non lo fa per proporre una lettura alternativa, ma per sottolineare l’assurdità di quella lettura primitiva, e che lo sbocco di questa sua visione non è affatto una nuova religione, ma in certi casi anche l’agnosticismo, l’ateismo, o l’indifferenza. E ciò è importante, anche se si rimane credenti, perché non lo si rimane tanto per una lettura alternativa, ma per una visione laica e non ideologica del fenomeno NMR, vale a dire che l’errata lettura della sola Scriptura geovista non è attaccata in nome di una lettura superiore, ma, sic et simpliciter, in nome della sua puerile banalità, a prescindere che possano esistere letture piú o meno intelligenti. È un punto che Pannofino non sembra aver ben compreso, riducendo, di fatto, l’apostata a un tipo quasi interscambiabile, e inquadrabile in un discorso tipo-sociologico, quando questo è valido solo in certi casi, cui lo stesso Achille, a mio parere, non appartiene, e da lui troppo di frequente inquadrato in leggi generali, quando so bene, conoscendo l’amico di persona, che solo in parte Achille può adattarsi a questi schemi.
Tutta l'evoluzione religiosa si deve grazie agli apostati e Gesù ne è un esempio perché era ebreo .
Egli disse : avete udito che vi fu detto ...? ma io invece vi dico : Amate ! ...amate anche il nemico .
Pertanto Gesù era un apostata e allora ci si deve fidare di Gesù ?
renato-c ha scritto:Buon Giorno :-)
Non ho letto tutto il libro , gli ho dato un'occhiata sommaria .Pertanto un giudizio non posso farlo ,ma semplicemente un'impressione .
Di certo non tutti siamo uguali e pertanto la spiritualità e la religiosità ogni persona la vive diversamente a modo suo .
E' pur vero però che molte persone fanno percorsi simili con analoghe esperienze e risultati ,ma anche vero che gli stessi percorsi ed esperienze
possono avere un impatto diverso nelle persone e risultati diversi.
L'apostata . ci si può fidare degli apostati ?
ma io invece direi :
Ci si può fidare delle religioni ?
Chi è l'apostata ?
Tutta l'evoluzione religiosa si deve grazie agli apostati e Gesù ne è un esempio perché era ebreo .
Egli disse : avete udito che vi fu detto ...? ma io invece vi dico : Amate ! ...amate anche il nemico .
Pertanto Gesù era un apostata e allora ci si deve fidare di Gesù ?
L'apostata è semplicemente una persona spirituale che all'interno del gruppo non trova più la spiritualità cui anelava .
Io nella religione ho sempre cercato la spiritualità e la religione mi ha sempre deluso e ora non sono più religioso
ma ritengo di essere persona spirituale ,un laico spirituale ,che cerca di vivere la sua vita alla luce dei valori umani universali .
Pertanto ritengo di non essere mai cambiato ,sono stato sempre lo stesso ,
ma semplicemente ritengo le religioni percorsi ,strade che dovrebbero insegnare la spiritualità .
ma poi mi sono accorto che queste strade non è vero che portano tutte a Roma .
Buona giornata
Renato
..anche Gesù si presentò come un " apostata" se non della Legge Mosaica in se per se , lo era comunque nei confronti di quei contesti religiosi suoi contemporanei, per tale comportamento spesso si attirava,l' inimicizia dei capi delle varie correnti religiose.
renato-c ha scritto:Carissimi ...gli apostati sono persone da ascoltare
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