Testimoni di Geova e innovazione mediatica.

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Cogitabonda
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Testimoni di Geova e innovazione mediatica.

Messaggio da Cogitabonda »

Non è un libro, ma un saggio di una trentina di pagine che esamina il modo in cui l'organizzazione dei testimoni di Geova ha adottato il nuovo mezzo di comunicazione di massa, cioè l'internet. C'è anche un excursus su come l'organizzazione ha adottato le innovazioni tecnologiche per la comunicazione nel corso della sua storia. Riporto un paio di passi significativi.

Dopo aver descritto come avviene lo studio delle riviste durante le adunanze, l'autore scrive: «In sintesi, le riforme introdotte dagli anni Venti creano un sistema solidale in cui la produzione, la distribuzione e l’utilizzo dei media a stampa in seno alla Watch Tower Society si trovano strettamente connessi.
Le pubblicazioni costituiscono il tramite tra la Società che le produce, le congregazioni che le distribuiscono e i membri che le leggono e le commentano in modo ritualizzato. Al contempo, ripercorrendo questo legame, per così dire, in senso inverso, la lettura e il commentocollettivi delle pubblicazioni permettono di verbalizzare e ripetere un messaggio che viene poi distribuito in modo standardizzato attraverso la predicazione, la quale riproduce così le posizioni della Watch Tower Society. Non è difficile immaginare che l’inclusione di Internet in questo sistema coerente potrebbe essere visto come un elemento di disturbo potenzialmente nefasto. Un tale giudizio non tiene però conto del lavoro di "addomesticazione" illustrato nel capitolo precedente.»


Citando i risultati di un'indagine svolta nel 2016 da un team di ricercatori dell'Università di Friburgo (Svizzera) sull'uso di internet fra i TdG, l'autore commenta: «Nelle loro risposte, gli intervistati indicano che l’impiego personale di Internet si estende anche all’ambito religioso. In questo contesto, tuttavia, si delineano degli schemi d’uso specifici. In effetti, poco meno del 90% afferma di consultare il sito jw.org quotidianamente o più volte la settimana – un utilizzo, sia detto per inciso, che supera per frequenza quello di riviste e libri religiosi. Tuttavia, solo il 13.1% dichiara di usare con la medesima frequenza altri siti Internet nell’ambito della sua vita religiosa. Inoltre, l’uso di questo medium per esprimersi su temi di religione non è quasi per nulla contemplato: più del 90% degli intervistati afferma non aver mai usato Internet in tal senso.
Anche se l’interpretazione di questi risultati richiede una certa cautela, l’immagine che emerge è quella di un uso selettivo e unidirezionale di Internet in ambito religioso. Il sito jw.org costituisce una risorsa centrale che permette di mettere a frutto le potenzialità di Internet sia per le attività missionarie sia per l’uso proprio dei Testimoni di Geova. Parallelamente, il lungo processo di "addomesticazione" che ha preceduto e accompagnato la sua introduzione ha definito un uso legittimo di Internet che esclude o inibisce – almeno sul piano nominale collettivo – sia l’interferenza di contenuti esterni incompatibili con le posizioni della Watch Tower Society sia la conduzione di dibattiti dottrinali o morali sottratti alla validazione centralizzata dell’organizzazione.»


L'intero articolo è disponibile qui: https://books.fbk.eu/media/uploads/files/Rota.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Andrea Rota. "Innovazione mediatica e rappresentazione di sé. L’esempio dei Testimoni di Geova." Annali di studi religiosi, 2018, pagg. 141-171.

Annali di studi religiosi è una pubblicazione periodica a cadenza annuale del Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

L'autore dell'articolo, Andrea Rota, è ricercatore universitario venia docendi presso l'Università di Berna.
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Diciamo che le analisi esposte non mi sorprendono.
Non so il target d' età delle persone analizzate o intervistate ma se se la maggioranza ha un' età gia dalla cinquantina in su non trovo strano che molti focalizzino la loro attenzione alla rete solo o quasi sui siti dell' organizzazione, già nella mia congregazione ho sentito più volte persone di tale età in su ringraziare l Organizzazione per siti come jw.org grazie al quale hanno avuto lo stimolo ad affacciarsi in internet altrimenti già di loro non lo avrebbero mai o poco padroneggiato.
Poi aggiungi la decennale militanza nelle file tdg che provvede ad aver timore e sospetto di ogni fonte informativa mondana ed il gioco è fatto.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Hai sicuramente ragione, Romagnolo, comunque avrai notato che l'autore ha scritto anche "l’interpretazione di questi risultati richiede una certa cautela." In altre parole non possiamo essere sicuri che siano stati tutti sinceri nelle loro risposte, e una certa parte di loro avrà nascosto di fare usi di internet "scoraggiati" dall'organizzazione. Ma il fatto stesso di nascondere alcune attività sul web dimostra quanto abbiano tutti ben chiara la distinzione fra usi approvati e usi disapprovati. Insomma la WTS li ha attentamente preparati prima d'incoraggiarli all'uso di questo mezzo.
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