Neca prima scrive :
1°) Il sottotitolo è un attacco alla persona e non al contenuto! 2°) Concordo solo in parte sul fatto che uno si consideri sfigato e tutti gli altri fortunelli,questi sono scoraggiarti e invidiosi,se reagiscono così è molto probabile che la causa sia dovuta ad elementi esterni (tipo i genitori che umiliano i figli per ogni loro insuccesso) ma buona parte hanno sentimenti di indegnità perché i problemi che stanno vivendo,in quel periodo, sono opprimenti! Da Cristiano dovresti avere compassione non di me, ma di queste persone, purtroppo vedo che non ne hai!
Scusa Neca, ma cosa c'entra il fatto che da cristiano dovrei "avere compassione" di queste persone. Primo mi riferivo ad un discorso in generale e NON personale e per secondo era una analisi psicologica secondo l'opinione del sottoscritto senza giudicare nessuno.....
Poi insisti ancora prendendola sul personale ? Ma hai il complesso di "calimero"" ?
Il mio titolo riguardava da un lato il nome della persona alla quale mi rivolgevo ( Neca)
E "il complesso dello sfigato" era il titolo della discussione....tutto lì...
nessuno ti accusava di essere uno sfigato....!!
Neca e il complesso dello sfigato! Chi lo ha scritto? Vedo che conosci molto bene la maleducazione essendo essa parte della tua personalità! Ma,ora basta, non perderò più tempo a risponderti, giustificati pure come meglio credi, tanto non risponderò! Con i maleducati non si discute! Complimenti sei un vero cristiano!
Poi con la storia "del vero cristiano" onestamente con quello che pensi e con quello che scrivi non mi pare che tu possa essere nella condizione di dettare dei giudizi in merito....
No, questo Dio della Bibbia non merita di essere adorato!
Sperando di aver chiarito questo "battibecco" volevo ritornare ancora sull'argomento in specialmodo su quanto aveva scritto Gocciazzura:
Macchè sfigati! Coloro che hanno un basso livello di autostima si sentono INFERIORI a tutti: fisicamente/intellettualmente/psicologicamente e quant'altro. Ha ragione Neca.
Andiamo allora per gradi analizzando i vari casi:
Ama il prossimo tuo come te stesso.
Caso A Sono una persona che per il proprio credo laico o cristiano decide di dedicare la propria vita e le proprie energie al bene degli altri....
Caso B. Sono una persona positiva, perfettamente integrata nella società con una mia personalità e mantengo rispetto per la vita e l'opinione degli altri. Per quelli dei quali non condivido le loro opinioni cerco di limitare la mia emotività e di mantenere sempre dei rapporti cordiali anche se ovviamente più freddi.
Rimango in genere anche attento alle necessità degli altri.
Caso C. Sono una persona che per motivi diversi: esperienze negative sentimentali e lavorative, mancanza di affetti, l'ambiente familiare ed esterno che spesso la condiziona, con un carattere debole e incapace di reagire "si adagia" spesso anche compiacendosi sulle sue disgrazie....considerando sempre il mondo esterno come "cattivo " e "nemico". In breve ha il complesso dello "sfigato".
In conclusione si considera una persona normale ( né più intelligente né più cretino...) ma disadattata, pessimista e che per me è incapace di amare veramente e diffidente di tutto e di tutti
Caso D Sono una persona che ha un basso livello di autostima.....(come affermava Gocciazzurra).
Su tale caso io nutro dei seri dubbi sul fatto
che per tutta la vita uno possa considerarsi una "emme" rispetto a tutti gli altri.
Ritengo che tale comportamento psicologico possa essere momentaneo, e derivante principalmente da una reazione emotiva di fronte ad una esperienza particolarmente negativa in ambito sentimentale o lavorativo.
Da questa situazione che considero momentanea si può passare al "caso C" ( sfigato) dove il mondo esterno in generale o continua a rimanere una esperienza negativa ed opprimente oppure a risollevarsi e riprendere le redini di sé stessi. Caso "B".
In conclusione, mi ripeto, ritengo impossibile che una persona per tutta la sua vita possa ritenersi "un inferiore" rispetto agli altri.
Del resto potrebbe capitare che se una persona si sente "superiore" agli altri come intelligenza e mezzi NON SIA CAPACE DI AMARE VERAMENTE.
Se invece questa stessa persona è VERAMENTE STUPIDA in base alla sua "stupidità" non riconoscerà mai le sue debolezze ma saranno sempre gli altri degli stupidi al suo confronto....in breve, anche qui: "incapace di amare"...
"Caso E"Infine questo caso è il peggiore dove il desiderio di potere e di possesso elevando la sua persona "al di sopra di tutti" ( spesso anche superiore a Dio...) considera "il prossimo tuo" solo ed esclusivamente come "servi"....